2. Il tempo migliore
La gravidanza non è sempre un periodo di
stabilità emotiva, soprattutto se la madre che
aspetta ha una storia precedente di disturbo
psichiatrico o se ha cambiato o sospeso un
trattamento farmacologico che l’aveva resa
stabile e funzionale.
Molte donne gravide con sintomi di depressione
maggiore sono o non trattate o sotto-trattate.
Il tempo migliore per le donne con storia
psichiatrica per decidere tra le possibili opzioni
terapeutiche durante la gravidanza è “prima di
incominciare una gravidanza”.
3. Interrompere la terapia?
L’esperienza clinica ha mostrato che in alcuni casi
ciò non è possibile, perché una riduzione della
dose o una interruzione della terapia può
determinare gravi ricadute, soprattutto se è già
successo in precedenza o perché la paziente non
si è stabilizzata completamente anche quando
sottoposta a un regime terapeutico
psicoterapeutico.
Lo scompenso psichiatrico durante la gravidanza
aumenta il rischio delle difficoltà non solo per la
madre ma anche per le complicazioni ostetriche e
per un avverso decorso fetale (ad es.,
preeclampsia, alterazioni placentali, basso peso
alla nascita, pretermine e stress fetale)
4. Rischi/benefici
Prima di somministrare un farmaco psicotropo in
gravidanza, dovrebbero essere valutati i rischi e i
benefici sia per la madre sia per il feto e discussi
con la paziente, il partner e la sua ostetrica.
La paziente e il suo partner dovrebbero essere
informati che sia la FDA e sia la AMA American
Medical Association ritengono che, sebbene la
FDA non sancisce la sicurezza dei farmaci
psichiatrici in gravidanza, i medici possono
prescrivere i farmaci in accordo alle conoscenze
basate sui dati e il proprio giudizio medico.
5. Rischio vs rischio
Il counseling in gravidanza dovrebbe
enfatizzare che l’obiettivo è quello di
soppesare ogni rischio associato al
trattamento materno con farmaci contro il
rischio conosciuto associato a un disturbo
non trattato per la madre e il bambino,
durante la gravidanza o il post-partum.
I colloqui devono essere documentati, e il
clinico dovrebbe accertare e notare le
conoscenze del paziente e la capacità di
acconsentire al paino terapeutico.
7. Opzioni terapeutiche
Nella depressione lieve- moderata, le modalità
non farmacologiche così come la psicoterapia
individuale e la psicoterapia di coppia e il
counseling per la riduzione dello stress sono le
principali opzioni al trattamento.
Nella depressione grave e resistente, soprattutto
se i sintomi mettono in pericolo la stabilità
emotive e il decorso della gravidanza (ad es., se
la donna ha idee suicidarie, se è psicotica o è
riluttante a continuare la gravidanza), l’approccio
farmacologico al trattamento è necessario.
8. Antidepressivi in gravidanza
L’uso di antidepressivi durante la gravidanza
non è senza rischi.
Gli antidepressivi dovrebbero essere evitati
se possibile.
Dosi ridotte al minimo per promuovere la
stabilità dell’umore e il funzionamento
efficace, normale.
Presenti rischi di malformazioni congenite,
interruzione della gravidanza, tossicità
perinatale, lunghezza della gestazione e
conseguenze neurocomportamentali per il
neonato.
9. Selective Serotonin Reuptake
Inhibitors (SSRIs)
Incremento statisticamente significativo di alcune rare
malformazioni interessanti il tratto gastrointestinale, il tubo
neurale e il cranio in bambini nati da donne che
dichiaravano di prendere SSRI (Alwan et al. 2007; Louik et al. 2007).
Rischio di difetti cardiaci con la paroxetina, tuttavia il
rischio di difetti cardiaci congeniti non supera il 2/100.
In ogni gravidanza circa il 3% rischia di avere un bambino
malformato, la mancata cura, lo stress materno e la
depressione in gravidanza è stata anche associata ad un
decorso riproduttivo negativo.
“…un aumentato rischio di malformazioni con l’uso di
SSRIS è probabilmente più piccolo in termini di rischio
assoluto” (Greene 2007, p. 2733).
10. Sommario sull’uso di SSRI in gravidanza
1. La depressione in gravidanza è un importante e
grave problema e i dati riguardanti l’uso di
antidepressivi sono limitati e conflittuali.
2. La gravidanza non protegge contro la depressione e
le ricadute in donne non trattate sono frequenti.
3. La depressione materna è un fattore di rischio per
le difficoltà affettive e di assistenza al neonato.
4. La paroxetina può aumentare il rischio di alcune
malformazioni cardiache, anche se per gli altri SSRI
il rischio è molto basso.
5. Difficoltà comportamentali riscontrate ma solo
transitorie
6. Gli SSRIs possono essere associati a conseguenze
mediche gravi ma rare (ad es., PPHN)
Editor's Notes
L’esperienza clinica ha mostrato che in alcuni casi ciò non è possibile, perché che una riduzione della dose o una interruzione della terapia può determinare gravi ricadute, soprattutto se è già successo in precedenza o perché la paziente non si è stabilizzata completamente anche quando sottoposta a un regime terapeutico psicoterapeutico.
Lo scompenso psichiatrico durante la gravidanza aumenta il rischio delle difficoltà non solo per la madre ma anche per le complicazioni ostetriche e per un avverso decorso fetale (ad es., preeclampsia, alterazioni placentali, basso peso alla nascita, pretermine e stress fetale)