Valentina Spanu: esempi di applicazioni di GIS Partecipativo; gestione delle riserve idriche, energia solare, ristrutturazione di un edificio scolastico in Marocco; riduzione del rischio di disastro naturale in Georgia.
2. Cosa è il GIS ?Cosa è il GIS ?
Scienza ?Scienza ?
GIS (Geographic Information Systems)GIS (Geographic Information Systems)
GIT (Geographic Information Technologies)GIT (Geographic Information Technologies)
GIScience (Geographic Information Science)GIScience (Geographic Information Science)
GeoinformaticsGeoinformatics
Scienza ?Scienza ?
GISWebGISWeb
NeogeographyNeogeography
Tecnologia ?Tecnologia ?
PGIS (Participatory GIS)PGIS (Participatory GIS)
VGI (Volunteered Geographic Information)VGI (Volunteered Geographic Information)
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
GeoWebGeoWeb
GISWebGISWeb
Internet GISInternet GIS
3. Un pò di storiaUn pò di storia
I Geographic Information Systems nascono negli anni Sessanta
dall'evoluzione dei MIS (Management Information System).
L'espressione Geographical Information System appare alla fine di quegli
anni per indicare quei programmi in grado di associare determinati fenomeni
alle coordinate geografiche.
Nel 1969 McHarg pubblica il libro “Design with Nature” che formalizzava
una metodologia di analisi spaziale basata sul confronto di dati e sulla
produzione di cartografia di sintesi.
In quegli anni si cominciò a valutare la possibilità di utilizzare gli elaboratori
elettronici per le analisi geografiche. Le prime sperimentazioni ed
applicazioni si realizzarono nel Nord America (patria dei GIS).
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
4. Un pò di storiaUn pò di storia
Le due principali iniziative alle quali si attribuisce la nascita dei GIS
furono:
1- La progettazione e realizzazione, da parte di un gruppo di
programmatori dell’ “Harvard Laboratory for Computer Garphics and
Spatial Analysis”, di diversi pacchetti software:
SYMAP (che permetteva di elaborare dati geografici e realizzare semplici
carte tematiche, 1964);
CALFORM (che permetteva restituzioni di alta qualità attraverso plotter
a penne);
SYMVU (che permetteva restituzioni prospettiche in 3D, 1967);
GRID (che permetteva l’elaborazione di dati territoriali in formato
raster);
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
5. Un pò di storiaUn pò di storia
POLYVRT (che permetteva la conversione tra vari formati);
ODYSSEY (1975), il primo vero software GIS commerciale che
introduceva il concetto di topologia e di “overlay mapping”
Diverse Università americane contribuirono allo sviluppo di modelli e
software GIS:
l’Università di Washington a Seattle sviluppò EATK e vari tipi di formati di
trasferimento;
l’Università dell’Oregon progettò un sistema di intersezione di poligoni che
convogliò nel software ARC/INFO.
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
6. Un pò di storiaUn pò di storia
2 - La realizzazione, da parte del governo canadese, del primo vero e
proprio GIS denominato C.G.I.S. (Canada Geographic Information
System). Il progetto aveva l’obiettivo di inventariare in un GIS il
territorio canadese.
Il Census Bureau degli Stati Uniti sviluppò un sistema di
georeferenziazione dei dati statistici e un software che consentiva di
collegare agli elementi geografici informazioni numeriche attraverso
gli indirizzi.
Il Geologycal Survey sviluppò un GIS per l’analisi delle risorse
naturali integrando immagini telerilevate con carte preesistenti e
rilievi sul campo.
Anche in Europa si iniziarono ad utilizzare queste nuove tecnologie.
L’ente nazionale cartografico inglese avviò il programma di
digitalizzazione della cartografia. Seguirono Svezia, Finlandia,
Germania, Francia, Italia, ecc.
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
7. Alcune definizioniAlcune definizioni
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
“A GIS is a powerful set of tools for collecting, storing, retrieving at
will, transforming, and displaying spatial data from the real world”,
Burrough 1986
“A GIS is a decision support system involving the integration of
spatially referenced data in a problem solving environment”, Cowen 1988
“A GIS is a computer system that can hold and use data describing
places on earth’s surface”, Rhind 1989
“A GIS is any manual or computer based set of procedures used to
store and manipulate geographically referenced data”, Aronoff 1989
“Un GIS è un sistema composto da banche dati, hardware, software ed
organizzazione che gestisce, elabora ed integra informazione su una
base spaziale”, Barrett-Rumor 1993
8. Alcune definizioniAlcune definizioni
“A GIS is a group of procedures that provide data input, storage and
retrieval, mapping and spatial analysis for both spatial and attribute
data to support the decision-making activities of the organisation”,
Grimshaw 1995
A GIS is an organized collection of computer hardware, software,
geographic data, and personnel designed to efficiently capture,
store, update, manipulate, analyze, and display all forms of
geographically referenced information, ESRI
Un GIS è un insieme organizzato di hardware, software, dati
geografici e tecnici specializzati per acquisire, memorizzare,
aggiornare, trattare, analizzare e visualizzare informazioni
geograficamente referenziate, Benevolo 2007
IL GIS è un database rivoluzionario che non ha bisogno di una chiave
per relazionare informazioni
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
9. Componenti di un GISComponenti di un GIS
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Hardware
Software
PersoneProcedure
Dati
GIS
10. Con il GIS la cartografia non indica più solo la posizione e la forma degli
oggetti ma diventa capace di delineare le caratteristiche quantitative di
determinati fenomeni, le loro interazioni per cercare di trovare possibili
spiegazioni
Il GIS rende la cartografia dinamica, permette infatti di: spostarsi
sulla carta (pan, zoom, jump); mostrare diversi strati informativi;
cambiare le simbologie (colori, icone, fonts, ..); turn on/off delle
informazioni
Il GIS si distingue quindi da altri Sistemi Informativi come CAD e
Sistemi di Cartografia Numerica per la sua capacità di integrare i dati
georiferiti con funzioni di analisi molto avanzate e non è limitato a
produrre un report cartaceo di dati cartografici
Il GIS è uno strumento in grado anche di produrre carte, di gestire dati
molto complessi, di creare nuovi dati, di effettuare analisi spaziali che
non possono essere fatte in maniera diversa e di gestire applicazioni di
supporto alle decisioni in tempo reale
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Cosa è il GIS ?Cosa è il GIS ?
11. I dati geografici possono essere strutturati in diversi modi, ciascuno dei
quali soddisfa particolari esigenze.
Alcune strutture di dati dipendono dalle apparecchiature con cui
vengono rilevate le informazioni, altre si prestano maggiormente a
specifiche esigenze di rappresentazione, ma la scelta di una o dell’altra
struttura dipende essenzialmente dalle tipologie di algoritmi di
elaborazione disponibili nei software GIS.
Le due principali strutture sono quella raster (celle) e quella vettoriale
(punti, linee, aree).
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I datiI dati
12. I Metadati sono un insieme strutturato di informazioni relative a una
determinata base di dati
- consentono di valutare l’utilità dell’informazione a disposizione per
l’applicazione di interesse;
- forniscono l’opportuna documentazione nel caso di trasferimento di
dati;
- servono come documentazione per registrare la provenienza e la
catena di processamento dei dati.
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I MetadatiI Metadati
13. Alcuni tra i contenuti informativi dei metadati:
- identificazione dei dati: descrizione concisa dell’insieme dei dati
- responsabile dei dati: chi contattare per ottenere i dati
- condizioni di trasferimento: come si possono acquisire i dati
- stato: grado di completezza o disponibilità dei dati
- provenienza: origine dell’insieme di dati
- rappresentazione cartografica usata: sistema di riferimento
- riferimento dei metadati: informazioni specifiche sui metadati
- processamento dei dati: operazioni eseguite sui dati
- qualità: parametri per la valutazione della qualità dei dati
- …..
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I MetadatiI Metadati
14. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Analisi spazialeAnalisi spaziale
Riclassificazioni, aggregazioni e selezioni
Queste funzioni possono operare solo su dati descrittivi oppure su dati
geografici e descrittivi insieme.
Un esempio di riclassificazione si ha generando un nuovo attributo
descrittivo partendo da un attributo già esistente.
La funzione di aggregazione elimina (dissolve) i limiti di separazione tra i
poligoni di una stessa classe che ho creato per esempio con una
riclassificazione.
La selezione spaziale permette di evidenziare o estrarre elementi
geografici sulla base di poligoni definiti interattivamente o selezionati
da altri file.
15. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Analisi spazialeAnalisi spaziale
Analisi tridimensionali
- visibilità
- generazione di curve di isovalori
- mappa di esposizione
- mappa di pendenze
- profili altimetrici
- calcolo dei volumi
- ...
Modelli di analisi spaziale
Si tratta di procedure che, utilizzando funzioni di riclassificazione,
aggregazione, selezione, overlay, buffer, etc, opportunamente combinate
permettono di raggiungere il risultato richiesto
16. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I software GISI software GIS
I software sono una parte fonadamentale dei GIS e attualmente sono
disponibili molti sistemi che implementano funzionalità GIS. Tra questi
esistono differenze sia nell'approccio che nella potenzalità di utilizzo:
Generici: svolgono tutte o la maggior parte delle funzioni base di un GIS
(funzioni più specialistiche vengono svolte spesso da moduli aggiuntivi)
Specializzati: sviluppati per essere utilizzati in ambiti specifici ma
hanno normalmente anche funzioni più generali
Visualizzatori: facili ed intuitivi vengono utilizzati da utenti occasionali
per visualizzare dati e creare mappe
Strumentali: svolgono funzioni di servizio (ad es. trasformazione di
formati, di sistemi di riferimento, ..) e sono utilizzati in fase di
produzione di dati
17. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I software GISI software GIS
Alcuni tra i Free software/open source più diffusi:
GRASS (Geographic Resources Analysis Support System), distribuito
con licenza GNU General Public Licence (GPL), (https://grass.osgeo.org)
Quantum GIS (QGIS), disponibile per le piattaforme GNU/Linux, Unix,
Mac OS X, Windows (http://qgis.org/en/site/)
gvSIG, distribuito con licenza GNU General Public License (GPL),
(https://gvsig.gva.es)
OpenJump, (Java Unified Mapping Platform), distribuito con licenza
GNU General Public License (GPL), (http://openjump.org/)
SAGA GIS (System for Automated Geoscientific Analyses, per Linux e
Windows (http://www.saga-gis.org/en/index.html)
uDIG (User-friendly Desktop Internet GIS), con licenza GNU Lesser
General Public License, (http://udig.refractions.net)
ILWIS (Integrated Land and Water Information System), distribuito
sotto GNU General Public License (GPL), (http://www.ilwis.org/)
http://gfoss.it/drupal/software
18. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
I software GISI software GIS
Alcuni tra i software proprietari più diffusi:
ESRI (http://www.esri.com), ArcReader, ArcView, ArcEditor, ArcGIS,
ArcInfo, ArcSDE, ArcIMS, ArcPad
Intergraph (http://www.intergraph.com), GeoMedia
AutoDesk (http://www.autodesk.com), AutoCAD Map 3D
ERDAS (http://www.erdas.com), si integra con I prodotti ESRI per
l'analisi di immagini, ERDAS-IMAGINE, Erdas Image Analysis for
ArcGIS
MAPINFO (http://www.mapinfo.com)
WebGIS:
Mapserver (http://mapserver.org/)
Geoserver (http://geoserver.org/)
….......
19. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Le figure professionali nel GISLe figure professionali nel GIS
Chi è l'esperto GIS ? Che tipo di formazione deve avere ? Come si
diventa esperti GIS ?
Caratteristica dei GIS: interdisciplinarietà
Database
Computer Graphics
Networing
Programmazione
Cartografia
Statistica
Modellistica
Telerilevamento
Multimedialità
Geodesia
Settori disciplinari
GIS
20. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Le figure professionali nel GISLe figure professionali nel GIS
Tecnico di supporto: acquisisce dati, aggiorna archivi, fa semplici
elaborazioni, produce carte tematiche (tecnico)
Tecnico GIS: sviluppa applicazioni e personalizzazioni su applicativi
esistenti (tecnico/laureato)
Progettista GIS: progetta sistemi, architetture, banche dati, strumenti,
organizzazione (laureato)
Manager GIS: promuove e attiva un GIS (laureato)
Utente esperto: utilizza tecnologia GIS all'interno di una specifica
disciplina (laureato)
21. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Il GIS nelle scuoleIl GIS nelle scuole
Le indicazioni nazionali richiedono in tutti i gradi di scuola l'inserimento dei
GIS nella didattica della geografia.
Nelle indicazioni nazionali 2012 (Scuola dell’infanzia, Scuola Primaria e
Scuole secondaria di primo grado).
http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/Indicazioni_A
“Il raffronto della propria realtà (spazio vissuto) con quella globale, e
viceversa, è agevolato dalla continua comparazione di rappresentazioni
spaziali, lette e interpretate a scale diverse, servendosi anche di carte
geografiche, di fotografie e immagini da satellite, del globo terrestre, di
materiali prodotti dalle nuove tecnologie legate ai Sistemi Informativi
Geografici (GIS)”
22. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Il GIS nelle scuoleIl GIS nelle scuole
Nelle indicazioni nazionali 2012 per i Licei
“... lo studente...prenderà familiarità con la lettura e la produzione degli
strumenti statistico-quantitativi (compresi grafici e istogrammi, che
consentono letture di sintesi e di dettaglio in grado di far emergere le
specificità locali), e con le diverse rappresentazioni della
terra e le loro finalità, dalle origini della cartografia (argomento che si
presta più che mai a un rapporto con la storia) fino al GIS”
Conoscenze: “Metodi e strumenti di rappresentazione degli aspetti spaziali:
reticolato geografico, vari tipi di carte, sistemi informativi geografici”
23. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Standard dell'informazione geograficaStandard dell'informazione geografica
Esigenza di condividere dati e informazioni a vari livelli istituzionali,
difficoltà nel reperire informazioni e rendere coerenti quelle
provenienti da diversi soggetti.
La Commissione Europea nel 2001 ha lanciato l'iniziativa della Direttiva
Inspire (Infrastructure for Spatial InfoRmation in Europe)
(http://inspire.ec.europa.eu/)
La Direttiva è entrata in vigore il 15 maggio 2007 e la sua piena
attuazione è prevista per il 2019. La Direttiva mira a creare in Europa
una infrastruttura di dati spaziali per la condivisione di informazioni
territoriali tra le organizzazioni pubbliche.
24. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Standard dell'informazione geograficaStandard dell'informazione geografica
Inspire si basa su una serie di principi:
- i dati raccolti devono essere gestiti dove la loro manutenzione e più
efficiente;
- deve essere possibile combinare e condividere con molti utenti e
applicazioni informazioni spaziali provenienti da fonti diverse in tutta
Europa;
- deve essere possibile condividere informazioni raccolte ad una
determinata scala con altri livelli di scala per potere effettuare sia
indagini generali che approfondite;
- le informazioni geografiche necessarie al buon governo devono essere
disponibili in tempo reale ed in modo trasparente;
- deve essere facile trovare quali informazioni geografiche sono
disponibili, come possono essere utilizzate per soddisfare bisogni
particolari e in quali condizioni possono essere acquisite e utilizzate
25. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Standard dell'informazione geograficaStandard dell'informazione geografica
In Italia la Direttiva è stata recepita dalla normativa italiana nel marzo
del 2010 (GU n.56 del 9-3-2010 – Suppl. Ordinario n. 47) quando è stato
pubblicato il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 32 “Attuazione
della Direttiva 2007/2/CE, che istituisce un'infrastruttura per
l'informazione territoriale mella Comunità Europea (INSPIRE) (
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/inspire).
Il Decreto è finalizzato alla realizzazione dell'infrastruttura nazionale
per l'informazione territoriale e del monitoraggio ambientale che
consente allo Stato italiano di partecipare all'infrastruttura per
l'informazione territoriale della Comunità Europea (INSPIRE) per gli
scopi delle politiche ambientali e delle politiche o delle attività che
possono avere ripercussioni sull'ambiente e stabilisce norme generali per
lo scambio, la condivisione, l'accesso e l'utilizzazione, in maniera
integrata con le realtà regionali e locali, dei dati necessari.
26. Soggiacenza
Infiltrazione Efficace
Non Saturo
Tipologia Copertura
Acquifero
Conducibilità idraulica
Superficie topografica
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Alcune applicazioni GISAlcune applicazioni GIS
27. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Alcune applicazioni GISAlcune applicazioni GIS
29. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Evoluzione del GISEvoluzione del GIS
Web 1.0 (statico) Web 2.0 (dinamico)→
Le tecnologie di fondo sono le stesse ma cambia il modo di usarle e
l'interazione. Gli utenti non solo leggono ma scrivono e producono
contenuti
– piattaforme per la condivisione di contenuti multimediali
– social network
– blog, forum, chat, wiki
Parole chiave: condivisione delle informazioni, partecipazione,
collaborazione, contenuto generato dagli utenti, comunità virtuale
30. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Evoluzione del GISEvoluzione del GIS
GeoWeb/Geospatial fusione delle informazioni geografiche con le→
altre informazioni presenti su internet
Mashup integrazione di dati provenineti da diverse fonti per→
realizzare nuovi prodotti ed applicazioni, permettono la mappatura
interattiva dei dati in tempo reale.
Si possono interrogare specie, chiedere informazioni sulle distribuzioni,
sulle immagini, su articoli scientifici, mappare itinerari, ...
Geocoding assegnare le coordinate ad un luogo→
Geonaming dare un nome ad un luogo (che nome?)→
Geoparsing da un testo ritrovare il luogo corrispondente (spesso→
ambiguo)
Geotagging annotare un luogo su una mappa→
31. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Evoluzione del GISEvoluzione del GIS
Neogeography utilizzo di tecnologie basate sulla localizzazione per→
studiare problemi sociali. Non si limita ad una tecnologia specifica e non
è necessariamente basata su web.
Volunteered geographic information strumento per creare,→
assemblare e diffondere dati geografici forniti volontariamente
(WikiMapia, OpenStreetMap, Google Map Maker) dati georeferenziati
prodotti all'interno di servizi come Trip Advisor, Flickr, Twitter e
Panoramio possono essere considerati VGI.
Participatory GIS combina una serie di strumenti e metodi per la→
generazione e condivisione di informazioni spaziali ottenute con la
partecipazione degli utenti.
32. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Il GISIl GIS
“I principali promotori di progetti di G. p. sono gli enti pubblici, ma molto
attive sono anche le organizzazioni non profit, che se ne avvalgono
soprattutto per assistere le comunità più svantaggiate in fatto di
accesso alle tecnologie dell’informazione geografica. Il G. p. mette a loro
disposizione uno strumento in grado di generare e diffondere
informazione spaziale. Poiché le ragioni di tale svantaggio possono essere
varie (ristrettezze economiche, difficoltà culturali, competenze
tecnologiche, carenze infrastrutturali) e le stesse esigenze delle
comunità estremamente diversificate, un G. p. deve essere flessibile e
adattabile ai diversi contesti nei quali è chiamato a operare. Poiché
costituisce un’attività collettiva, nell’economia complessiva del processo
rivestono pari importanza tanto la fase attiva durante la quale l’individuo
offre il proprio contributo alla realizzazione della rappresentazione
spaziale, quanto la fase passiva nella quale egli interpreta e valuta gli
apporti altrui” (Treccani- Lessico del XXI Secolo-2012)
33. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
IL PGISIL PGIS
– trasparenza: partecipazione delle comunità locali alla creazione di una
banca dati spaziale;
– sensibilizzazione verso le problematiche legate al territorio
– responsabilizzazione su diversi aspetti sociali e ambientali (capacity-
building)
– informazioni su interessi locali e sulle priorità
– rappresenta sia le comunità che singoli individui
– scelta, rappresentazione e validazione delle conoscenze locali
PGIS alta partecipazione→
– gruppi di discussione
– interattività, feedback, reciprocità
– inclusività proattiva
– volontarietà
– processi trasparenti
34. 21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
GIS Partecipativo
esempi di applicazione
Valentina Spanu
35. Cosa c’e’ di speciale nel PGIS?
➢ La LSK, conoscenza spaziale locale che e’ vasta, profonda e storica, e
che spesso non viene presa in considerazione e quindi persa;
➢ Rappresenta le necessita’ della popolazione locale: le informazioni
fornite sono quelle piu’ rilevanti per la comunita’ e quindi alcuni dettagli
risultano essere piu’ accurati in questo senso;
➢ Proprieta’ del dato e dei risultati: le informazioni ottenute derivano
direttamente da coloro che ne beneficieranno;
➢ L’utilizzo della conoscenza spaziale locale (LSK) e il controllo dei dati
secondo la filosofia del PGIS aiuta a costruire e rafforzare le
capacita’ locali (capacity building di una comunita’), la consapevolezza
delle proprie capacita’ e risorse, e porta ad una maggiore
responsabilizzazione
PGISPGIS
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
36. Marocco e GeorgiaMarocco e Georgia
diversi livelli di partecipazionediversi livelli di partecipazione
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
41. DRR in GeorgiaDRR in Georgia
Institutional Building for Natural Disaster Risk Reduction
PROBLEMA
Fragile ecosistema ad alto rischio di disastri quali alluvioni e frane
43. OBIETTIVO
Implementazione di un progetto per supportare il Ministero per la Protezione
Ambientale e le Risorse Naturali a migliorare la sua capacita’ per un’efficace
Piano di DRR (Riduzione di Rischio di Disastro)
Dusheti
47. ATTIVITA’:
- Workshop
- Campagna di rilevamento
PARTECIPANTI:
- CENN (Caucasus Environmental NGO Network)
- NEA (Agenzia Nazionale per l”ambiente, Ministero per la Protezione Ambientale e
Risorse naturali)
- Ministero degli Affari Interni- Dipartimento per la Gestione delle Emergenze)
- Oxfam GB
- Croce Rossa
ANALISI PRELIMINARE:
Qual’e’ il ruolo di ciascuna di queste figure
professionali nella prevenzione del rischio, mitigazione
e risposta al disastro?
Quali le falle su cui e’ necessario intervenire per
un’efficace piano di monitoraggio e di intervento in
caso di eventi estremi?
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
48. Vulnerabilita’
Suscettibilita’ di una comunita’ all’impatto di hazard naturali. I fattori che
determinano la vulnerabilita’ sono molteplci:
• Posizione geografica
• Aspetti economici
• Struttura socio-culturale
• Capacita’ istituzionali
• Storia
• Processi politici in corso
• Etc.
•
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
49. Situazione osservata nell’Ottobre del 2010:
La popolazione locale cercava di riprendersi dall’ultimo evento estremo verificatosi il 24
Aprile 2010 intorno alle 10 del mattino, risultato di una pioggia abbondante, 23.5 mm in un giorno.
Il villaggio e’ esposto alla doppia minaccia del fiume Aragvi e della montagna Lomisi retrostante
l’insediamento rurale. Il debris flow raggiunse la principale via di comunicazione chiamata Georgian
Military Highway lungo cui si sviluppa il villaggio, e il corso del fiume Aragvi si e’ riversato completamente
verso I pilastri del ponte dell’autostrada facendola collassare parzialmente a causa di una forte erosione
laterale della sponda. I debris flow bloccarono il letto del fiume per qualche tempo, portando le sue
acque a straripare causando l’alluvione.
15 case rimasero in piedi col primo piano completamente sotto la superficie delle acque fluviali perche’ si
ritrovarono nel letto del fiume, e 9 case furono distrutte dai massi e detriti. Tutte le coltivazioni, il
bestiame, sia i capi grandi che il pollame andarono distrutti o disperse e le provviste alimentari andarono
a male. Molte famiglie rimasero senza casa. La Chiesa di San Giorgio, gia’ distrutta in seguito all’evento
del 2006, era nuovamente da ricostruire.
51. Risultati
Le successive line guida EIA /SEA (Environmental Impact Assessment/Strategic
Environmental Assessment), pianificazione territoriale e DRR data management,
sono state realizzate da uno staff con una piu’ adeguata Institutional capacity
building.
I partecipanti al workshop hanno considerate estremamente importante la
partecipazione delle comunita’ locali.
Il coinvolgimento degli abitanti delle aree dissestate ha dimostrato di poter
facilmente raccogliere informazioni complementari a quelle derivanti dalle piu’
tradizionali campagne di rilevamento e studi preliminari, e non sono sostitutive di
queste; nell’intento di una corretta pianificazione per la gestione del rischio di
disastro, i metodi partecipativi aiutano a focalizzare le risorse economiche e
lavorative in una organizzazione piu’ funzionale e sicura.
Introduzione di moderni approcci spaziali, tecnologie e strategie di comunicazione
per il rischio nella pianificazione spaziale in Georgia.
http://www.itc.nl/Pub/services/Major-projects/Natural_disaster_risk_reduction_(DRR)_
in_Georgia.html
http://drm.cenn.org/index.php/en/web-atlas-home/80-web-atlas/94-drr
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
52. Livello di partecipazione
Marocco Georgia
LSK X X
Necessita’ della
popolazione
X X
Proprieta’ del dato -- X
Capacity building e
maggiore
responsabilizzazione
-- X
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
53. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
Progetto Tourrenia
Finanziato dal Programma Operativo Marittimo Italia Francia
Partners: Comuni di Palau, Forte dei Marmi e Porto Venere, Ufficio del
Turismo di Bastia, CRS4
Obiettivi:
consentire
agli Enti pubblici di monitorare sia i servizi turistici di qualità che le
criticità;
agli operatori turistici di consultare, integrare, modificare, aggiungere i
dati di interesse e di proporre le proprie offerte;
ai turisti di consultare le informazioni e/o offerte proposte, di
segnalare eventuali carenze riguardanti l'accessibilità sul territorio e di
dare una valutazione complessiva della risorsa.
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
54. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
Struttura del Sistema Tourrenia:
Portale → porta di accesso ai dati e alle funzionalità del Sistema
Tourrenia. Tramite esso è possibile consultare le informazioni sul
progetto, gestire le informazioni sulle offerte e accedere ai nodi
Nodi → uno per ogni comune partner, contiene il DSS le cui
funzionalità riguardano la gestione dei dati, la creazione di
tematismi, riferiti anche all'accessibilità, utili ai turisti, agli
operatori turistici e agli amministratori
La struttura costituita dal portale e dai nodi rende il Sistema Tourrenia
flessibile e facilmente adattabile ad un numero differente di nodi
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
55. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Porto Venere
Palau
Bastia
Portale
Forte dei Marmi
Il Sistema Tourrenia
58. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Accessibilità
Nel progetto Tourrenia si è data particolare attenzione all'accessibilità dei
luoghi e delle risorse a persone con disabilità motoria e a quelle con disabilità
visiva.
Sono state individuate le seguenti classi di accessibilità delle risorse
ricettive per la disabilità motoria ( www.tourrenia.eu/Portal/it/acc.wp ):
Classe 0: nessuna informazione
Classe 1: accessibile a persone che utilizzano la sedia a ruote
Classe 2: accessibile parzialmente a persone che utilizzano la sedia a ruote
Classe 3: accessibile a persone deambulanti con difficoltà
Classe 4: non accessibile a persone deambulanti con difficoltà o in sedia a ruote
59. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Accessibilità
Nel progetto Tourrenia si è data particolare attenzione all'accessibilità dei
luoghi e delle risorse a persone con disabilità motoria e a quelle con disabilità
visiva.
Sono state individuate le seguenti classi di accessibilità delle risorse
ricettive per la disabilità motoria ( www.tourrenia.eu/Portal/it/acc.wp ):
Classe 0: nessuna informazione
Classe 1: accessibile a persone che utilizzano la sedia a ruote
Classe 2: accessibile parzialmente a persone che utilizzano la sedia a ruote
Classe 3: accessibile a persone deambulanti con difficoltà
Classe 4: non accessibile a persone deambulanti con difficoltà o in sedia a ruote
60. Progetto TourreniaProgetto Tourrenia
21 Ottobre 2015 GIS Partecipativo esempi di applicazione
Classi di accessibilità per non vedenti o ipovedenti
Classe 0: Nessuna informazione sull'accessibilità
Classe 1: Accessibile per persone non vedenti o ipovedenti
– dotata di corrimano,
– presenza segnalazioni acustiche negli ascensori per indicare il piano
– presenza pannelli tattili o con diciture in Braille che indichino i servizi principali
– permette l'accoglienza di cani guida.
Classe 2: Accessibile con accompagnatore per persone non vedenti o ipovedenti
– non rientra nella classe precedente
<number>
Nel caso del Marocco si partiva da una lista di problematiche segnalate e da un determinate budget a nostra disposizione; bisognava lavorare per capire priorita’ e fattibilita’. Il lavoro di sopralluogo effettuato ha combinato le nostre conoscenze specifiche e i dati d’archivio con nuovi rilevamenti mirati e informazioni spaziali locali che era possibile acquisire solo attraverso la collaborazione degli abitanti del luogo.
La partecipazione da parte di volontari fornitori di nuovi dati era limitata alla collaborazione sul campo in fase di rilevamento (in molti casi non c’era internet ne elettricita’) ma essenziale per la decisione finale.
<number>
<number>
<number>
40-45 bambini
Marocco, niente necessita’, nacse e termina.In questo caso non c’e’ bisogno di un incremento e aggiornamento nel tempo di informazioni . Perch’ il progetto ha un termine
<number>
<number>
<number>
<number>
<number>
In una superficie di quasi 3000 (2 982) km² costituita quasi interamente da rocce sedimentarie (dal Cretaceo Inferiore al Quaternario) eccetto per qualche plutone vulcanico a nord della regione, si trovano 291 insediamenti antropici, tra centri urbani e piccoli villaggi rurali, soprattutto piccoli villaggi rurali, di cui solo 93 si trovano in aree completamente fuori rischio. Le montagne Caucasiche raggiungono e superano i 5000 m, e le piogge, piu intense in due periodi dell’anno, si trasformano spesso in eventi estremi. Nel caso studio la problematica piu’ frequente erano, e sono tutt’ora, le alluvioni fangose miste a detriti e rocce che arrivano ad avere dimensioni di enormi massi.
<number>
Il lavoro si e’ focalizzato sull’institutional capacity building nella riduzione di rischio di disastro attraverso l’introduzione di approcci spaziali moderni, tecnologie e sviluppo di strategie di comunicazione di rischio nella pianificazione spaziale in Georgia. Letteralmente “institutional capacity building” significa «costruzione istituzionale delle capacità» e indica un processo continuo di miglioramento degli individui in un ambito economico, istituzionale, manageriale. E’ riferita a un processo interno a un’organizzazione che può essere potenziato o accelerato da apporti esterni in grado di favorire il rafforzamento delle potenzialità attraverso l’utilizzo di capacità già esistenti. Il progetto ha previsto dei processi di apprendimento realizzati attraverso percorsi di formazione ampliando le competenze dei partecipanti. OBIETTIVO: innescare percorsi virtuosi che favoriscono la sostenibilità dello sviluppo di questo progetto che ha avuto come termine il 1 novembre 2011.
<number>
All’interno di questo progetto durato 2 anni emmezzo, e’ stato realizzato un workshop di due settimane. I partecipanti lavoravano tutti, su fronti diversi e problematiche parallele ma differenti, nella gestione della riduzione di rischio di disastro (DRRM), vulnerabilita’, consapevolezza e preparazione agli hazard naturali. 16 partecipanti all’workshop piu’ 3 organizzatori che provenivano dall’ITC .
<number>
Quello su cui bisognava effettivamente focalizzarsi per poter procedere con un piano di intervento era la comprensione della VULNERABILITA’ della popolazione locale, Intesa come il complesso processo socio-ambientale che porta le comunita’ ad essere suscettibili in maniera differente ai rischi di disastro. Si capisce bene quindi che ci sono diversi fattori influenzano la vulnerabilita’ di un determinate insediamento antropico: la posizione geografica stessa del posto, aspetti economici, struttura socio-culturale, capacita’ istituzionali, la sua storia specifica, il processo politico in cui e’ coinvolto, etc. Mleta e’ risultata essere un perfetto esempio di tipico villaggio Caucasico costantemente esposto a rischio elevato di frane e alluvioni ma, nonostante questo ci sono pochissime misure preventive, piani d’emergenza e non esistono programmi d’informazione per evitare o ridurre le perdite. Per questo motive abbiamo scelto questo villaggio estremamente vulnerabile
<number>
<number>
A questo punto, ci sono due gruppi di attori coinvolti nell’attivita’ del lavoro di campagna per la raccolta di dati e informazioni:
1) La popolazione locale di Mleta direttamente coinvolta nel disastro
2) I rappresentanti delle agenzie e istituzioni georgiane e i tecnici coinvolti nella campagna di rilevamento in situ.
Contrariamente a quello che si puo’ pensare, l’isolamento e le difficolta’ nel recare aiuti e supporti soprattutto nei momenti di massima crisi hanno costretto la popolazione locale ad organizzarsi autonomamente per affrontare gli eventi, anche se in maniera molto basica. Hanno imparato nei decenni a capire i periodi e i momenti di criticita’ durante l‘anno e lungo il corso di una giornata, imparando a interpretare l’ambiente in cui vivono si accorgono se un evento piovoso puo’ sfociare in un hazard naturale e ad abbandonare le proprie abitazioni per rifugiarsi in un luogo piu’ sicuro al di fuori del raggio d’azione delle acque e dei detriti.
La modalita’ di raccolta dati e di rilevamento sul campo e’ stata portata avanti attraverso l’utilizzo del programma CyberTracker, uno strumento che permette la comunicazione con le persone a prescindere dalla loro lingua ufficiale grazie a delle icone adottate ufficialmente dagli sviluppatori, mappe e grafici che permettono ai rilevatori di pore domande al fine di raccogliere informazioni, e agli interlocutori locali di rispondere in maniera dettagliata. Il software e’ stato adattato e testato come strumento di rilevamento.