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CentroCulturaleItaliano
Sede Olivos
Scuola Centro Culturale Italiano
Roma 656 . Borges 601
Olivos . Buenos Aires
Tel: (0054 - 11) 4790-4148
Fax: (0054 - 11) 4799-9000
Sede Villa Adelina
Scuola Alessandro Manzoni
Soldado de Malvinas 2255
Villa Adelina . Buenos Aires
Tel: (0054 - 11) 4766-7398
Fax: (0054 - 11) 4766-7699
info@cci.esc.edu.ar
www.cci.esc.edu.ar
A todas las personas que, a través de los años, han
colaborado con el Centro Cultural Italiano.
A tutte quelle persone che, attraverso gli anni, hanno
collaborato con il Centro Culturale Italiano.
La casona antigua en donde comenzó la actividad del Centro Cultural
Italiano, Olivos, Provincia de Buenos Aires, Argentina (1958).
Questa è la villetta dove iniziò l’ attività del Centro Culturale Italiano,
Olivos, Provincia di Buenos Aires, Argentina (1958).
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Carta del Presidente de la
Comisión Directiva
Carta del Cónsul General de Italia
Mensaje del Director General
Operativo de Telecom
Contexto histórico
Ayer
Hoy
Futuro
La mirada de los alumnos
¿Es el colegio el que hace a las personas o
son las personas las que hacen al colegio?
De una maestra a todos los maestros del
Centro Cultural Italiano
El CCI en fotos
Subcomisiones
¿Qué significó el CCI para tu vida?
Asamblea de Socios y Comisión Directiva
Presidentes y Directores
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107
Agradecimientos
A.C.I.A.U.
108Staff
ÍNDICE
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104
102
Lettera del Presidente della
Commissione Direttiva
Lettera del Console Generale d´Italia
Messaggio del Direttore Generale
Operativo Telecom
Il contesto Storico
Ieri
Oggi
Futuro
La visione degli alunni
Ë la scuola che prepara le persone, o
sono le persone che fanno la scuola?
Omaggio di una maestra ai suoi colleghi del
Centro Culturale Italiano
Immagini del CCI
Cosa ha significato il CCI per la tua vita?
Sottocommissioni
Presidenti e Direttori
Assemblea di Soci e Commissione Direttiva
106
107
Ringraziamenti
A.C.I.A.U.
108 Staff
ÌNDICE
El Centro Cultural Italiano,la historia de un sueño cumplido.Una historia
de pasiones italianas en la Argentina que han ido forjando día a día, y
durante medio siglo, con esfuerzo, generosidad, dedicación y afecto, un
centro de cultura y humanismo. Una suma de grandes y pequeños sacri-
ficios de personas vinculadas por el mismo sentimiento: el amor por la
lengua y la cultura italiana.
En las páginas de este libro podrán conocer los nombres y los hechos más
significativos del acervo del Centro Cultural Italiano: los pioneros que le
dieron vida a esta historia, los proyectos de hoy, los sueños de futuro y,
una parte fundamental de todo esto, la impronta y el legado que el cole-
gio dejó en los alumnos y ex alumnos que transitaron por sus aulas.
Este libro está dedicado a todos ellos. En sus líneas, los mayores encon-
trarán vivencias propias y recuerdos, y los más jóvenes agregarán a su
experiencia presente el saber sobre cómo se forjó su escuela.
Es un reconocimiento hacia quienes hicieron y hacen posible este ideal,
una historia viva que crece y se renueva todos los días.
Con la alegría y el orgullo de ser parte de esta historia, y con el compro-
miso de seguir trabajando por la difusión de la cultura italiana y por la
educación, los invito a descubrir las páginas de este libro.Y a emocionar-
se más de una vez al transitarlas.
Michele D´Angelo
Presidente de la Comisión Directiva
Centro Cultural Italiano
8 I Centro Culturale Italiano
Il Centro Culturale Italiano, storia di un sogno realizzato. Una storia di
passioni italiane in Argentina, passioni che hanno forgiato giorno dopo
giorno e durante mezzo secolo, con sforzo, con generosità, dedizione e af-
fetto un centro di cultura e umanesimo. È la somma di grandi e piccoli
sacrifici di persone unite dallo stesso sentimento: l’amore per la lingua e
la cultura italiana.
Attraverso le pagine di questo libro potrete conoscere i nomi e i fatti più
significativi del Centro Culturale Italiano: i pionieri che hanno dato vita a
questa storia, i progetti d’oggi, i sogni per il futuro, e come parte fonda-
mentale di tutto ciò, l’impronta e l’eredità che la scuola ha lasciato negli
alunni ed ex alunni che la frequentarono.
Questo libro è dedicato a loro. Tra le sue righe, gli adulti incontreranno le
proprie vicende e ricordi, i più giovani aggiungeranno alla loro esperienza
presente la conoscenza di quella che è stata la formazione della loro scuo-
la. È una riconoscenza verso quelli che hanno fatto e, ancora fanno possi-
bile questo ideale, una storia viva che cresce e si rinnova ogni giorno.
Con la gioia e l’orgoglio di far parte di questa storia, e con l’impegno di
continuare a lavorare per la diffusione della cultura italiana e per l’edu-
cazione, invito a scoprire le pagine di questo libro e a commuoversi una
volta ancora.
Michele D´Angelo
Presidente della Commissione Direttiva
Centro Culturale Italiano
Centro Culturale Italiano I 9
Es un verdadero privilegio poder formar parte, a título de prefacio, de
esta publicación que celebra un aniversario tan importante para toda
la colectividad de Buenos Aires: el 500
aniversario de la fundación del
Centro Cultural Italiano.
En mi nombre y en nombre de las autoridades italianas que represento,
deseo dirigir la más sentida felicitación al Centro Cultural Italiano por
la encomiable tarea que viene realizando, desde su inicio, siempre fiel
al mandato de los socios fundadores, para transmitir nuestra lengua,
nuestra historia y nuestra identidad a las generaciones ítalo-argenti-
nas más jóvenes.
El Centro Cultural Italiano, desde el 4 noviembre de 1958, es un punto
de referencia, en esta ciudad, para todos los padres que desean que
sus hijos crezcan en un ambiente bicultural y que puedan recibir de la
italianidad aquellas innegables y preciosas cualidades que distinguen
a nuestros orígenes y nuestra tierra.
Aprovecho la ocasión para expresar mi agradecimiento a la Comisión Di-
rectiva, al cuerpo docente y a todo el personal del Centro Cultural Italiano
por el constante empeño y la dedicación con que cada día contribuyen al
crecimiento de los estudiantes, para alcanzar alentadores resultados ya
sea en las actividades didácticas como en aquellas deportivas y recreati-
vas,complemento necesario de la formación escolar. Los excelentes resul-
tados obtenidos por los estudiantes,en los exámenes de promoción de la
escuela media y en los exigentes exámenes de la escuela superior,consti-
tuyen el más significativo reconocimiento a la excelencia de la enseñanza
del Centro Cultural Italiano y un testimonio concreto del esfuerzo que la
institución le dedica a la actividad educativa.
Deseo expresar mi más sincera adhesión al aniversario y augurios al Cen-
tro Cultural Italiano para que continúe con éxito su meritoria actividad.
Giancarlo Maria Curcio
Cónsul General de Italia en
Buenos Aires, Argentina
10 I Centro Culturale Italiano
È un vero privilegio poter prendere parte, a titolo di prefazione, a
questa pubblicazione che celebra una ricorrenza tanto importante
per tutta la collettività di Buenos Aires, ossia il cinquantesimo anni-
versario della fondazione del Centro Culturale Italiano.
A nome mio personale e delle autorita italiane che rappresento,
desidero rivolgere il piu sentito apprezzamento al Centro Culturale
Italiano per la lodevole attivitá che viene svolgendo, fin dalla sua
istituzione e fedele al mandato dei soci fondatori, per trasmettere
la nostra lingua, la nostra storia e la nostra identità alle più giovani
generazioni italo-argentine.
Il Centro Culturale Italiano, dal 4 novembre del 1958, costituisce un
punto di riferimento in questa città per tutti quei genitori che vo-
gliono che i propri figli crescano in un ambiente biculturale e che
possano attingere dall’italianità quelle innegabili e preziose qualità
che contraddistinguono le nostre origini e la nostra terra.
L’occasione mi é propizia per rivolgere un forte ringraziamento al
Consiglio Direttivo, al corpo docente e a tutto il personale del Cen-
tro per l’immutato impegno e la costante dedizione con cui con-
stribuiscono ogni giorno alla crescita degli studenti permettendo
di raggiungere lusinghieri risultati sia nelle attivitá didattiche che
in quelle sportive e ricreative, quale necessario complemento della
formazione scolastica. I brillanti risultati ottenuti dagli studenti agli
esami di Licenza Media, e ai più onerosi Esami di Stato, costituiscono
il più significativo riconoscimento dell’eccellenza dell’insegnamento
del Centro e concreta testimonianza dell’impegno profuso dall’Ente
nella propria attività.
Aderendo con sincera partecipazione alla ricorrenza, auguro al Cen-
tro Culturale di continuare con sucesso la sua meritoria attività.
Giancarlo Maria Curcio
Il Console Generale d’Italia
a Buenos Aires, Argentina
Centro Culturale Italiano I 11
Essere non è necessariamente avere.
Ignoranza e felicità possono vivere insieme? Che cos’è il progres-
so? Per chi?
Fino a quando miseria è sinonimo di convivere con la violenza del
più forte, con la paura della prepotenza, con gli interessi di po-
chi; fino a quel giorno non credo che questo tipo di società possa
compensare il sorriso di un bambino che soffre.
E allora? Che si deve fare per cambiare? O non cambierà mai nulla?
Credo che la soluzione passi per l’istruzione, far sì che la cono-
scenza non sia soltanto un patrimonio di pochi che si tramanda
per diritto di nascita.
Credo che passi per una classe imprenditoriale che sia capace di
reinvestire parte delle ricchezze create nella diffusione dei valori
più profondi dell’umanità, senza voler nulla in cambio.
In questo senso – forse – questo è un piccolo contributo.
Marco Patuano
Direttore Generale Operativo
Telecom
Ser no es necesariamente tener.
¿Ignorancia y felicidad pueden convivir? ¿Qué es el progreso?
¿Para quién?
¿Hasta cuándo miseria será sinónimo de convivir con la violencia
del más fuerte, con el miedo a la prepotencia, con los intereses de
pocos? Mientras sea así, no creo que este tipo de sociedad pueda
compensar la sonrisa de un niño que sufre.
¿Y entonces? ¿Qué tenemos que hacer para cambiar? ¿O nunca
cambiará nada?
Creo que la solución pasa por la instrucción, por lograr que el cono-
cimiento no sea un patrimonio de pocos que se hereda por derecho
de nacimiento.
Creo que pasa por una clase empresarial que sea capaz de reinvertir
parte de las riquezas que genera en la difusión de los valores más
profundos de la humanidad, sin esperar nada a cambio.
En este sentido, quizás, ésta sea una pequeña contribución.
Marco Patuano
Director General Operativo
Telecom
12 I Centro Culturale Italiano
Centro Culturale Italiano I 13
14 I Centro Culturale Italiano
El colegiO nació en un época de fuerte arraigo de la
cultura italiana en la Argentina y de impulso a la en-
señanza privada. Los dos factores que hicieron posi-
ble el surgimiento del CCI.
TIEMPOS DE INMIGRACIÓNY DE
RECONOCIMIENTO DE LA EDUCACIÓN LIBRE
El contexto histórico de la fundación del CCI / Il contesto storico della fondazione del CCI
Tempi d’immigrazione e di
riconoscenza della libera educazione
La scuola è nata in un’epoca di forte radicamen-
to della cultura italiana in Argentina e di impulso
all’istruzione non statale. Questi due fattori hanno
reso possibile la nascita del CCI.
La fundación del colegio Centro Cultural Italiano (1958) puede situarse en un doble
contexto de época:el de la ya larga permanencia,integración y continuo crecimien-
to de la colectividad italiana en la Argentina y el del impulso dado por el gobier-
no de Frondizi a la enseñanza privada. Pues, si bien fue en el ámbito universitario
donde se desató la polémica “laica o libre”, el reconocimiento de las universidades
libres o privadas dio valor a este tipo de enseñanza y contribuyó a la aparición de
institutos de todos los niveles en el ámbito privado.
Efectivamente, la inmigración italiana en la Argentina mantuvo un flujo conti-
nuo desde 1870 a 1973, lapso en el que alrededor de 4.000.000 de italianos arriba-
ron a la Argentina,de los cuales aproximadamente la mitad se radicó en forma defi-
nitiva en el país. Sin embargo,hubo etapas o períodos distintivos en este proceso:el
primer período, que se ubica entre 1870 y 1915 y que se desarrolló bajo el amparo de
la generación del 80 y respondiendo a la consigna alberdiana de “gobernar es po-
blar”, fue el más importante en términos cuantitativos. Este período se caracterizó
por el ingreso masivo de una mayoría de pequeños agricultores y peones rurales y
una minoría de artesanos, comerciantes, profesionales, artistas. Inicialmente, pro-
cedían de las regiones alpinas del norte y, hacia el final del período, de las regiones
centrales y meridionales. Algunos de ellos pasaron a nutrir el ámbito rural, y se
conviertieron en chacareros gracias a algún plan de colonización, bien como arren-
datarios o trabajando y brindando servicios en el campo y en los pueblos rurales
(Santa Fe, Entre Ríos). Buena parte no pudo acceder a la propiedad de la tierra y ter-
minó fijando residencia en las ciudades, acompañando especialmente el desarrollo
del litoral argentino y sus ciudades-puerto (Buenos Aires, Rosario, La Plata, Bahía
Blanca) y tejiendo el entramado de las futuras clases medias urbanas.
La fondazione della scuola Centro Culturale Italiano (1958) può essere posta in un
doppio contesto dell’epoca: quello della già lunga permanenza, integrazione e cre-
scita ininterrotta della collettività italiana in Argentina e l’impulso che il governo di
Frondizi dava all’istruzione non statale. Sebbene sia stato l’ambito dell’Università il
luogo dove ebbe inizio la polemica“laica o libera”, il riconoscimento delle università
non statali diede valore a questo tipo d’istruzione e contribuì alla nascita di istituti
di ogni livello nell’ambito non statale.
In effetti, durante un secolo, l’immigrazione italiana in Argentina mantenne un
flusso immigratorio continuo dal 1870 al 1973, periodo in cui 4 milioni di italiani
circa, arrivarono in Argentina e la metà di loro si radicò definitivamente in questo
paese. In ogni modo, in questo processo possiamo distinguere fasi o periodi diversi:
un primo periodo compreso tra il 1870 e il 1915 ove, sotto la protezione della gene-
razione dell’ 80 e rispondendo al pensiero di Alberdi: “Governare vuol dire popola-
re l’Argentina”, è stato il più importante in termini quantitativi. Questo periodo fu
caratterizzato dall’immigrazione di massa, nella maggior parte piccoli agricoltori
e braccianti, e da una porzione piccola di artigiani, commercianti, professionisti, ar-
tisti. All’inizio venivano dalle regioni alpine del Nord e verso la fine del periodo, dalle
zone centrali e meridionali. Alcuni di loro svilupparono l’ambito rurale, e diventaro-
no agricoltori grazie a un piano di colonizzazione, sia come affittanti o lavorando
ed elargendo servizi nella campagna e nei paesi rurali (Santa Fe, Entre Ríos). Gran
parte di loro non riuscì a ottenere la proprietà della terra e finì per sistemarsi nelle
città, collaborando specialmente allo sviluppo del litorale argentino e delle sue cit-
tà-porto (Buenos Aires, Rosario, La Plata, Bahia Blanca) e intrecciandosi nel tessuto
connettivo della futura classe media urbana.
Centro Culturale Italiano I 15
Actos conmemorativos de la inmigración
italiana en la Argentina.
Festa dell’immigrazione italiana in Argentina.
El estallido de la Primera Guerra Mundial detuvo el flujo migratorio –según el censo
de 1914, habitaban en el país un millón de italianos–, que luego fue retomado en un
segundo período al finalizar el conflicto, nuevamente con inmigrantes de perfil ru-
ral,pero procedentes de las regiones del centro de Italia.De todos modos,no alcanzó
el mismo nivel cuantitativo, a causa de las restricciones del gobierno de Mussolini a
la emigración ultramarina y de las del gobierno argentino debido a la crisis del 30.
No obstante, las cadenas migratorias que unían a parientes, amigos y conocidos e
invitaban a probar fortuna en la Argentina continuaban en actividad y seguían atra-
yendo a los italianos, ahora acompañando los ciclos económicos de recuperación.
Un último período (1947-1954) coincidió con los años del primer peronismo, carac-
terizados por un fuerte crecimiento de la economía argentina, ahora en el sector
de la industria liviana destinada al consumo interno, lo que abría posibilidades de
empleo a obreros y técnicos especializados en un momento en el que la Italia de
posguerra vivía un alto índice de desocupación y de conflictividad social y política.
Tal como al comienzo, una combinación de factores (acuerdos oficiales, factores de
atracción y las consolidadas cadenas que unían a la profusa colectividad italiana en
la Argentina a través de sus paisanos, parientes y amigos) hicieron ingresar entre
esos años a 500 mil italianos, de los cuales un 75 por ciento se asentó en la Capital
Federal y el Gran Buenos Aires.
A partir de 1955, el flujo inmigratorio comenzó a descender lentamente a causa del
contexto económico local, signado por inestabilidad política, ciclos de inflación,
recesión y estancamiento. Así, los inmigrantes italianos buscaron otros destinos,
como Australia y los Estados Unidos. Luego, la recuperación económica de su país
de origen disminuyó los factores de expulsión que existían anteriormente.
Por otra parte,luego de la caída de Perón y retirado el gobierno militar,se celebraron
en febrero de 1958 las elecciones presidenciales en las que triunfó el abogado Arturo
Frondizi gracias a su alianza electoral con Perón, aunque en un ambiente de pros-
cripción peronista y de tutela militar que auguraba un futuro incierto a su gestión.
De todas formas, desde otro punto de vista, su llegada al poder no dejaba de ser un
reflejo de la composición social argentina de entonces. El nuevo presidente era el
penúltimo hijo de una familia de inmigrantes italianos procedentes de la ciudad de
Gubbio,que habían llegado a Buenos Aires hacia 1890,en pleno auge inmigratorio,y
era también el fruto del tesón de sus padres, de la austeridad de un hogar de traba-
jo y de la movilidad social que acompañó el proceso de modernización económica,
social y administrativa del país desde fines del siglo anterior.
Su discurso moderno, referido a los problemas estructurales del país; su proyecto
de desarrollo de las fuerzas productivas y del papel de las inversiones extranjeras,
sumado a una gran fe en la idea de integración política, lo llevaron a plantear un
programa de gobierno novedoso que, no obstante, requería, por un lado, de la apro-
bación de las fuerzas armadas y, por el otro, de la del propio Perón. Si bien fue un
gobierno que terminó en un nuevo golpe de estado, dejó su impronta con algunas
medidas que perdurarían; entre las más recordadas está la ley 14.557 de 1958, que
otorgaba el reconocimiento oficial a las universidades de enseñanza privada para
que pudieran expedir diplomas y títulos habilitados para ejercer la profesión y reti-
raba al Estado la exclusividad de emitirlos. Este intento de reforma a la enseñanza
universitaria –la polémica “laica o libre”– generó muchos conflictos entre estu-
diantes y profesores, en un ambiente de fuerte antagonismo y choques entre los
partidarios de una enseñanza estatal, laica, y los partidarios de igualar las univer-
sidades privadas que, con el apoyo de la Iglesia, defendían la postura del gobierno.
Finalmente, el triunfo del proyecto oficial se cristalizó en ley del Congreso e im-
pulsó muchos proyectos de educación privada en otros niveles de enseñanza que
fueron surgiendo en los años siguientes.
Es en estos cambios en materia educativa que se inscribe la creación del Centro
Cultural Italiano. Una institución que respondió al deseo particular de algunos
miembros de la colectividad italiana de la zona norte del Gran Buenos Aires de
preservar y transmitir su cultura a través de una escuela privada, pero que tam-
bién recibió el respaldo de ideas de la época y hasta del propio presidente que, en
cierta ocasión,envió como visitante ilustre a su esposa junto a la esposa del primer
mandatario italiano y otras señoras de la colectividad al flamante colegio en sus
primeros años.
María Cecilia Castello
Profesora de Historia, Universidad Católica Argentina
Profesora de la Escuela Secundaria, CCI Olivos
16 I Centro Cultural Italiano
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale fermò il flusso migratorio – secondo il censi-
mento del 1914, in Argentina c’era un milione di abitanti italiani – che fu ripreso in un
secondo periodo finita la guerra, di nuovo con immigranti di estrazione rurale, ma che
ora venivano dalle regioni del Centro d’Italia. In ogni modo non raggiunse lo stesso
livello quantitativo per causa delle restrizioni del governo di Mussolini all’emigrazio-
ne d’ oltremare e quelle del governo argentino dovute alla crisi del 30. Nonostante
queste limitazioni, le catene migratorie che legavano parenti, amici e conoscenti, che
invitavano a cercare fortuna in Argentina, erano attive e continuavano ad attrarre gli
italiani, che ora accompagnavano, anche i cicli di ripresa economica.
Un ultimo periodo (1947-1954) coincideva con gli anni del primo peronismo, carat-
terizzati da una forte crescita dell’economia argentina, specialmente nel settore
dell’industria leggera destinata al consumo interno, che apriva possibilità d’im-
piego a operai e tecnici specializzati, in un momento in cui l’Italia del dopo guerra
segnava un alto indice di disoccupazione e di conflitti sociali e politici. Nella stessa
fattispecie iniziale, un accostamento di fattori (accordi ufficiali, fattori d’attrazio-
ne e la consolidata rete che univa la numerosissima collettività italiana in Argen-
tina attraverso paesani, parenti e amici) hanno fatto allocare in quel periodo circa
500 mila italiani che si sono stabiliti presso la Capitale Federale e la Gran Buenos
Aires per un buon 75%.
Dal 1955 il flusso immigratorio è cominciato a calare lentamente a causa del contesto
economico locale, segnato dall’instabilità politica, cicli d’inflazione, recessione e rista-
gno. Stante questa situazione, gli emigranti italiani cercarono altri destini come ad
esempio Australia e gli Stati Uniti d’America. Finalmente,la ripresa economica del loro
paese d’origine diminuì le necessità di emigrare che esistevano in precedenza.
D’altronde, dopo la caduta di Perón e ritirato il governo militare, ebbero luogo a feb-
braio del 1958 le elezioni per la nomina del nuovo presidente. Vinse l’avvocato Artu-
ro Frondizi grazie alla sua alleanza con Perón, ma accompagnato da un ambiente di
proscrizione peronista e di tutela militare che in modo lungimirante pronosticava un
futuro incerto della sua gestione. In ogni modo, da un altro punto di vista, il suo arrivo
al potere rispecchiava la composizione sociale argentina di allora. Il nuovo presidente
era il penultimo figlio d’immigranti italiani che venivano dalla città di Gubbio,arrivati
in Argentina verso il 1890,nel pieno del flusso immigratorio,ed era anche il frutto della
fermezza e costanza dei suoi genitori, dell’austerità di una famiglia dedicata al lavoro,
e della mobilità sociale che accompagnò il processo di modernizzazione economica,
sociale e amministrativa dell’Argentina dalla fine dello scorso secolo.
Sul discorso moderno, riferito ai problemi strutturali del paese, il suo progetto che
aveva come supporto lo sviluppo delle forze produttrici, e il ruolo degli investimenti
esteri; sommato a una grande fede sull’idea dell’integrazione politica, presentava
un programma di governo nuovo che nonostante, richiedesse da un lato l’approva-
zione delle forze armate e dall’altro il supporto di Perón. Nonostante questo gover-
no finisse sotto un nuovo colpo di stato, lasciò la sua impronta su alcune misure
che sarebbero durate; tra cui la legge 14.557 del 1958, che conferiva alle università
non statali la parità con quelle statali e le autorizzava a rilasciare lauree e titoli
abilitanti per il libero esercizio delle professioni.
Questa proposta di riforma sull’attività universitaria – la polemica “laica o libera”-
generò molti conflitti tra studenti e professori, in un ambiente di forte antago-
nismo e scontri tra quelli che difendevano l’istruzione statale e laica come unica
entità autorizzata a rilasciare titoli abilitanti per l’esercizio professionale, e quelli
che intendevano parificare le università non statali, con l’appoggio della Chiesa
Cattolica, difendendo la posizione del governo.
Alla fine prevalse il progetto ufficiale che diventò legge del Parlamento e diede
impulso a nuovi progetti di educazione non statale su altri livelli d’istruzione negli
anni successivi.
Su questi cambiamenti in materia di educazione si propose la creazione del Cen-
tro Culturale Italiano. Un’istituzione che risponde al desiderio speciale di alcuni
membri della collettività italiana della zona nord della Gran Buenos Aires di pre-
servare e trasmettere la loro cultura con la creazione di una scuola non statale.
Ricevette anche l’appoggio delle idee di quell’epoca e perfino del presidente della
nazione il quale, in certe occasioni, inviò come ospite illustre, sua moglie insieme
alla moglie del primo ministro italiano ed altre signore della collettività, negli
albori della nostra scuola.
María Cecilia Castello
Professoressa di Storia, Università Cattolica Argentina (UCA)
Professoressa di Storia della Scuola Superiore, CCI Olivos
Centro Culturale Italiano I 17
Vista aérea del Gran Buenos Aires, barrio de
Olivos donde nació el CCI.
Vista aerea del Grand Buenos Aires,quartiere
di Olivos dove ebbe inizio il CCI.
La casa donde funcionó durante muchos
años el secundario de Olivos (1971).
La casa dove si attivò la scuola superiore a
Olivos (1971).
2
1
18 I Centro Cultural Italiano
1
2
AYER
Ieri
El CCI, según pasan los años / Il CCI attraverso gli anni
El origen
Cinco décadas creando
vínculos sólidos
ésta es la historia de un grupo de mujeres y hombres
que creyeron en la posibilidad de crear un ámbito de
formación, de cultura y de vínculos sólidos. En rea-
lidad, ésta es la historia que se transforma en pre-
sente en cada uno de los alumnos que se forman en
el Centro Cultural Italiano.
Cinque decenni creando
solidi legami
Questa è la storia di un gruppo di donne e uo-
mini che credettero alla possibilità di creare un
ambiente di formazione, cultura e solidi legami.
Questa è la storia che si trasforma nel presente di
ognuno degli alunni formatisi nel Centro Cultu-
rale Italiano.
L’origine
Para quien la vive o la ha vivido,la emigración es uno de los episodios más nostálgi-
cos que se pueden experimentar. Lo saben muy bien los italianos que llegaron a la
Argentina durante el siglo XX.
Los datos históricos señalan que la Argentina fue sin dudas uno de los países que
más italianos acogió durante todo el período pre y post guerras mundiales. En esta
tierra generosa, ellos encontraron hospitalidad y pudieron vencer el íntimo sufri-
miento y la nostalgia por el suelo natal;supieron construirse un destino propio,con
perseverancia, al tiempo que las circunstancias templaron sus espíritus; superaron
grandes obstáculos y, en muchos casos, fueron capaces de crear y dar impulso a
nuevas empresas, que luego resultaron una indispensable fuente de trabajo para
los nuevos inmigrantes y ayudaron notablemente al desarrollo económico de su
segunda patria. No fueron menos audaces en su constante ansia de mantener
viva la imagen de su Italia lejana y de su civilización milenaria. Aquellos hombres
y mujeres dieron vida a muchas asociaciones que hoy cumplen ampliamente esas
aspiraciones.
El Centro Cultural Italiano nació bajo esta impronta, exactamente el 4 de noviem-
bre de 1958, cuando un arriesgado grupo de inmigrantes empeñó una parte impor-
tante de sus ahorros y de su tiempo en la compra y restauración de una casona en
el barrio residencial de Olivos, en la zona norte del Gran Buenos Aires. Y lo hicieron
con un objetivo tan noble como ambicioso:crear una institución que perpetuara en
la Argentina lo mejor de su herencia cultural.
Per chi la vive o l’ha vissuta, l’immigrazione è uno degli episodi più nostalgici che
possiamo sperimentare. Lo sanno molto bene gli italiani che arrivarono in Argenti-
na durante il XX secolo.
I dati storici indicano che l’Argentina è stata,senza dubbio,uno dei paesi che ha accol-
to più italiani durante il periodo prima e dopo le due guerre mondiali. In questa terra
generosa, loro trovarono ospitalità e hanno potuto sconfiggere l’intima sofferenza e
nostalgia per la terra natia; hanno saputo costruire un destino proprio, con perseve-
ranza. Contemporaneamente, le circostanze hanno temprato le loro anime.
Hanno superato grandi ostacoli e, in molti casi, sono stati capaci di creare e di dare
impulso a nuove imprese, quelle che poi sono state una fonte di lavoro indispen-
sabile per i nuovi immigrati, e che hanno aiutato lo sviluppo economico della loro
seconda patria in modo notevole. Non sono stati meno audaci nella loro costante
ansia per mantenere viva l’immagine della loro Italia lontana e della loro civiltà
millenaria. Quegli uomini e donne hanno creato molte associazioni che oggi svilup-
pano quelle loro aspirazioni.
Il Centro Culturale Italiano è nato sotto questa impronta, esattamente il 4 novembre
dell’anno 1958, quando un coraggioso gruppo d’immigranti impegnò una parte impor-
tante dei loro risparmi e del loro tempo per l’acquisto e restauro di un’antica villa nel
quartiere residenziale di Olivos,nella zona Nord della Gran Buenos Aires.Ed è stato fatto
per raggiungere un obiettivo tanto nobile quanto ambizioso: creare in Argentina un
istituto che perpetuasse la miglior parte della loro eredità culturale.
Centro Culturale Italiano I 19
El objetivo, la educación
Non c’è niente di meglio di una scuola, per diffondere tra le generazioni del presente e
del futuro l’amore alla lingua e la cultura italiana;per serbare tutto quello che il Dirit-
to Romano,il Rinascimento e i loro uomini illustri significano per tutta l’umanità.Una
scuola che generi anche, un vincolo attraverso il quale scorre una forza che alimenta
permanentemente la vita e l’anima. Una scuola che fa diventare l’uomo orgoglioso
delle proprie origini.
Pionieri
I nomi di quelli che hanno fatto possibile quel desiderio educativo e culturale che è il CCI
rimangono indelebili da cinquant’anni negli Atti di Fondazione dell’istituto. Sono stati
italiani che si sentivano degni della loro origine e che, nonostante si differenziassero
nella loro capacità culturale,sociale e politica,si trovavano uniti dall’amore per la patria
lontana e dalla riconoscenza verso la terra che li aveva accolti.
La vocazione di servire è stata la loro virtù più grande.E la loro unica aspirazione,quella
di formare,tramite la scuola,la mente e lo spirito di quelli che domani avrebbero porta-
to il messaggio alle nuove generazioni.
Così come a Olivos, in un’altra località chiamata Villa Adelina si sentiva parlare con
frequenza in italiano. La nostalgia verso la madre patria, la lingua, le abitudini, han-
no spinto altri italiani a pensare ad una scuola per i loro figli. Così nel 1961 nacque la
scuola italiana Alessando Manzoni, frutto dello sforzo dell’Ingegner Vittorio Valdano e
l’Ingegner Agostino Rocca. Loro donarono il terreno, organizzarono e diressero le opere
di costruzione.Verso il 1965, considerarono che fosse arrivato il momento di affidare la
gestione della scuola a un istituto che per la sua capacità e prestigio potesse assicurare
nel tempo la continuità. Il risultato della scelta ricadde sul Centro Culturale Italiano di
Olivos, che non ebbe esitazione ad accettare tale onorevole missione. E così, la scuola
Alessandro Manzoni diventò una parte importante del Centro Culturale Italiano.
Molto si è fatto e resta molto da fare ancora, ma di sicuro qualcosa c’è: i pionieri ri-
spettarono fedelmente nella loro impresa quei valori che desideravano trasmettere alle
nuove generazioni. Forse per questo non hanno avuto una reale coscienza dell’opera
grandiosa da loro realizzata.
¿Qué mejor que una escuela para difundir entre las generaciones del presente y el
futuro el amor por la lengua y la cultura italiana;para atesorar todo lo que el Derecho
Romano, el Renacimiento y sus hombres ilustrados significan para la humanidad en-
tera? Una escuela que genere también un vínculo constante que se renueve, a través
del cual corra una fuerza que alimente permanentemente la vida y el espíritu. Una
escuela que vuelva al hombre orgulloso de sus orígenes.
Pioneros
Los nombres de quienes hicieron posible aquel anhelo educativo y cultural que es el
CCI permanecen indelebles desde hace cincuenta años en el Acta de Fundación de la
institución. Fueron italianos dignos de su propio origen y que, si bien contaban con
diversa formación cultural, social y política, se encontraron unidos por el amor a la
patria lejana y por el reconocimiento a la tierra que los acogió.
La vocación de servicio fue su virtud más grande.Y la única aspiración,formar a través
de esta escuela la mente y el espíritu de aquellos que en el mañana pudieran retrans-
mitir el mensaje a las nuevas generaciones.
Al igual que sucedía en Olivos, en otra localidad llamada Villa Adelina se escuchaba
con frecuencia hablar en italiano. La nostalgia por la madre patria, su lengua y sus
costumbres impulsaron a otros italianos a pensar en una escuela para sus hijos. Así,
en 1961 nació la escuela italiana Alessandro Manzoni,fruto del esfuerzo del Ingeniero
Vittorio Valdano y el Ingeniero Agostino Rocca, que donaron el terreno, organizaron
y dirigieron las obras. Pero hacia 1965 consideraron que era el momento de confiar la
gestión de la escuela a una institución que, por capacidad y prestigio, pudiera ase-
gurar en el tiempo su continuidad. La elección recayó en el Centro Cultural Italiano
de Olivos, que no dudó en aceptar tan honorable misión. Y así, la escuela Alessandro
Manzoni pasó a ser una parte importante del Centro Cultural Italiano.
Mucho se ha hecho y mucho queda por hacer, pero algo es seguro: en su gesta,
los pioneros reflejaron fielmente los valores que deseaban transmitir a las nuevas
generaciones. Es por eso que tal vez no hayan tenido real conciencia de la gran-
diosa obra que realizaron.
L’ educazione Come obiettivo
20 I Centro Culturale Italiano
LOS FUNDADORES DEL CENTRO CULTURAL ITALIANO
I fondatori del Centro Culturale Italiano
ACTA CONSTITUTIVA DEL 04/11/58
ATTO COSTITUTIVO DEL 04/11/58
LUIGI ZORZETTO
ELIO GAGANI
TRIESTE FRIGERIO
GAETANO COLOMBO
MARÍA CRISTINA MIBELLI
PAOLO ZIZZI PP. CARLO DELLA PENNA
JUAN ZUCCATO
VICENTE FUGAZZA
ENZO PRAVISANI
ERNESTO BRUSADIN
MARIO FIORENTINI
MIGUEL MIRANDOLA
MARINO BRUGNERA
PAOLO ZIZZI
FILIPPO MACCA
PIER F. BALDI
FABIO BORGIA
G. CARTEI
ANTONIO PAOLINI
GIAN BATTISTA CUZZUOL
MANFREDO RADICCHI
LUIGI SONEGO
FAUSTO GEREMIA
MARÍA LUISA ZORZETTO
MARÍA P. FRIGERIO
ERMINIA ZIZZI IN MACCA
EUSTELIO MARSICH
ELSA C. DE FUGAZZA
EGIDIO PIAZZA
Bendición de las primeras banderas del
CCI, con Victor Sardella y Laila Bettini
como abanderados (1960).
Nella ricorrenza del 24 maggio 1960 furo-
no benedette le prime bandiere del Centro
Culturale Italiano. Victor Sardella e Laila
Bettini furono i primi portabandiera.
Imagen de la primera página del Acta
Constitutiva (1958).
Prima pagina dell´atto costitutivo (1958).
Fachada de la entrada principal del
secundario, sede Olivos.
Ingresso principale della scuola seconda-
ria di Olivos.
3
1
2
1
2
3
“Quienes formamos parte de los inicios, la creación y el desarrollo del CCI éramos
familias italianas que vivíamos en Olivos. De casualidad nos fuimos conociendo y
así nació una gran amistad. Dentro de los temas corrientes que conversábamos
estaba la preocupación por crear una escuela italiana para los hijos de familias
italianas.
La idea fue madurando y así se fue armando el proyecto. La mayor parte de las
cosas las hicimos nosotros mismos, hasta los bancos de madera. Y de esa manera
arrancamos con el jardín de infantes.
Fue un proceso rápido. Compramos en
noviembre del 58, en marzo del 59 ya
empezaron las clases en el jardín de in-
fantes y, en 1960, los primeros grados
de la primaria. La compra se hizo con la
garantía personal de cada uno.
La primera maestra que colaboró en
el jardín de infantes fue la señora
Cuffia. Dentro del cuerpo docente no
cabe duda de que la señora Di Stasi
fue la artífice del éxito de la organiza-
ción y del espíritu con el que el cuerpo
docente siempre se brindó para salir
adelante. Estuvo muchos años como
directora, tenía un gran espíritu de
persuasión y de captación. Tenía la
dedicación del maestro.
Avanzamos, con abnegación y entrega, sin otra finalidad que la de crear una es-
cuela italiana para las familias que vivían aquí, para que nuestros hijos tuvieran,
además de una buena escuela nacional, la posibilidad de seguir los programas de
la escuela italiana y obtener un título válido en Italia.
Cada año agregábamos un nuevo grado. Y así seguimos ampliándonos. Teníamos
tanto entusiasmo que ninguna dificultad nos parecía imposible de superar. El pro-
yecto continuó.
En aquel tiempo otro grupo de italianos que vivía en Villa Adelina tenía la mis-
ma inquietud que habíamos tenido nosotros: construir una escuela italiana en
la zona. Decidieron dirigirse al Ing. Agostino Rocca, en ese momento presidente
de la empresa Techint, para solicitarle ayuda para poder hacer lo que habíamos
hecho nosotros en Olivos. Y Rocca, que
tenía sensibilidad para estas cosas, los
ayudó. Empezaron la escuela. Constru-
yeron una primera parte, pero tenían
muchas dificultades. Entonces, dos o
tres años después, me llamó Agostino
Rocca y me dijo:“Sabemos lo que hicie-
ron ustedes, ¿por qué no les transferi-
mos nuestra escuela?”. Y así la escuela
italiana Alessandro Manzoni, de Villa
Adelina, pasó a manos de la gestión
del Centro Cultural Italiano de Olivos.
Sin duda, una de las ayudas más im-
portantes que recibimos siempre fue
de parte de las grandes firmas italia-
nas. Entre ellas, Techint, compañía ge-
neral de fósforos; Della Penna, Olivetti.
Todavía en varias aulas están los nombres de las empresas italianas que ayudaron
en los inicios de ambas escuelas.
Tengo el orgullo de haber participado en la creación del CCI. Tengo una gran sa-
tisfacción personal. Hace mucho tiempo, cuando empezamos, no sabíamos hasta
dónde íbamos a llegar. Ahora, luego de tantos años, estamos preparados para los
nuevos retos que tenemos por delante”.
CABE DESTACAR LA FIGURA DEL CONDE FABIO BORGIA,UNO DE LOS PRIMEROS PRE-
SIDENTES DEL CCI,QUIEN COLABORÓ MUCHO DESDE EL INICIO CON EL PROYECTO
EDUCATIVO. NACIDO EN FIRENZE, ITALIA, Y LICENCIADO EN CIENCIAS POLÍTICAS,
REALIZÓ NUMEROSOS EMPRENDIMIENTOS INDUSTRIALES EN LA ARGENTINA.
* ACTUAL PRESIDENTE HONORARIO DE LA COMISIÓN DIRECTIVA Y UNO DE LOS SO-
CIOS FUNDADORES DEL CENTRO CULTURAL ITALIANO.NACIÓ EN 1922,EN SAN DONÀ
DI PIAVE,PROVINCIA DE VENECIA,Y LLEGÓ A LA ARGENTINA EN 1948.
LUIGI ZORZETTO *
La palabra de uno de los fundadores
1
El Dr. Luigi Zorzetto, en el centro de la foto, y el Conde Fabio Borgia, detrás de Zorzetto,
junto a los primeros fundadores del CCI.
In centro, il Dott. Luigi Zorzetto e sullo sfondo, il Conte Borgia, assieme ai primi fondatori.
22 I Centro Culturale Italiano
1
LUIGI ZORZETTO *
Parola di uno dei fondatori
“Quelli che abbiamo fatto parte all’inizio della creazione e lo sviluppo del CCI erava-
mo famiglie italiane che risiedevamo a Olivos. Per puro caso ci siamo conosciuti ed è
nata tra noi una forte amicizia. Fra i temi ricorrenti delle nostre conversazioni c’era
la preoccupazione di creare una scuola italiana per i figli di famiglie italiane.
L’idea, un poco alla volta è maturata e il progetto andava sempre più avanti. La
maggior parte delle cose le abbiamo costruite noi, perfino i banchi di legno ed in
quel modo abbiamo cominciato con la Scuola Materna. È stato un processo veloce.
Abbiamo comprato a novembre del 1958 e a marzo del 59 già cominciava l’attività
della Scuola Materna e, nel 1960 iniziavano la loro attività, le prime classi della
scuola elementare bilingue. L’acquisto è stato fatto con la garanzia personale di
ognuno di noi.
La prima maestra che ha collaborato con la Scuola Materna è stata la signora Cuf-
fia. Del corpo docente, senza dubbio la signora Di Stasi è stata l’artefice del succes-
so dell’organizzazione e dello spirito con cui sempre il corpo docente si è mostrato
disponibile ad andare avanti. La signora Di Stasi è stata la direttrice della scuola
elementare per molti anni, aveva un grande spirito di persuasione e di captazione.
Aveva il senso educativo di un maestro.
Siamo andati avanti con spirito di abnegazione e dedizione, senz’altra finalità tran-
ne quella di creare una scuola italiana per le famiglie che vivevano qui, perché i
nostri figli avessero, oltre a una buona scuola argentina, la possibilità di seguire i
programmi della scuola italiana e ottenere un titolo valido in Italia.
Ogni anno aggiungevamo una nuova classe. E continuavamo con l’ampliamento.
Avevamo tanto entusiasmo che nessuna difficoltà ci poteva fermare. E il progetto
è continuato.
In quell’epoca un altro gruppo d’italiani che viveva a Villa Adelina aveva le stesse
preoccupazioni che avevamo avuto noi, costruire una scuola italiana nella zona.
E presero la decisione di rivolgersi all’ingegner Agostino Rocca, allora Presidente
dell’Impresa Techint per richiedere l’aiuto necessario per fare quello che avevamo
fatto noi a Olivos, e Rocca, che aveva la sensibilità per queste cose, li aiutò. Comin-
ciarono a costruire la scuola. Costruirono una prima parte, ma avevano molte dif-
ficoltà e due o tre anni dopo, mi chiamò Agostino Rocca e mi disse, ”conosciamo
quello che avete fatto a Olivos, perché non trasferiamo questa scuola a voi?”. E così,
la scuola italiana Alessandro Manzoni di Villa Adelina è passata nelle mani della
gestione del Centro Culturale Italiano di Olivos.
Senza dubitarne, posso dire che uno degli aiuti più importanti è partito sempre dal-
le grandi ditte italiane. Tra cui Techint, Compañía General de Fósforos, Della Penna,
Olivetti. Ancora oggi,in diverse aule ci sono i nomi delle ditte italiane che aiutarono
entrambi le scuole, all’inizio.
Sento l’orgoglio di avere partecipato alla creazione del CCI. Ho una grande soddi-
sfazione personale. Tanto tempo fa, quando cominciammo, non sapevamo fino a
dove saremmo arrivati. Adesso, dopo tanti anni, siamo preparati per le nuove sfide
che abbiamo di fronte.”
Ê DA EVIDENZIARE LA FIGURA DEL CONTE FABIO BORGIA, UNO DEI PRIMI PRESI-
DENTI DEL CCI, SIN DALL’INIZIO COLLABORÒ TANTO COL PROGETTO EDUCATIVO.
NATO A FIRENZE,LAUREATO IN SCIENZE POLITICHE,REALIZZÒ NUMEROSE IMPRESE
INDUSTRIALI IN ARGENTINA.
* ATTUALE PRESIDENTE ONORARIO DELLA COMMISSIONE DIRETTIVA E UNO DEI SOCI
FONDATORI DEL CENTRO CULTURALE ITALIANO. NATO NEL 1922 A SAN DONÀ DI PIAVE,
PROVINCIA DI VENEZIA ARRIVÒ IN ARGENTINA NEL 1948.
2
Los alumnos durante un acto de la prima-
ria de Olivos (1968).
Gli alunni durante una cerimonia della
primaria a Olivos. ( 1968)
Centro Culturale Italiano I 23
2
María Loutfi de Di Stasi, Alicia Masé, Norma Gandolfo,
Lilla Scarella y Grazia Tentori de Trevisan son algu-
nas de las primeras maestras que impartieron educa-
ción en las aulas del CCI. Juntas, recuerdan aquellos
primeros tiempos, donde todo estaba por hacerse.
María Loutfi de Di Stasi fue la directora de primaria entre 1960 y 1985.En esos tiem-
pos empezaba para María una etapa fundamental de su vida.“Nos fuimos haciendo
todos en grupo,había una necesidad de integrarse con todo el personal.Un director
solo no puede llevar una escuela,debe haber unidad de criterios,fundamentalmen-
te en los primeros tiempos”.
Alicia Masé,otra de las primeras maestras del CCI,relata el esfuerzo que significó el
inicio:“Me hice cargo, al mismo tiempo, de tercer y cuarto grado: en un salón muy
pequeño, dividía en dos el pizarrón y trabajaba en simultáneo. Al otro año, con los
mismos alumnos, trabajé con cuarto y quinto grado a la vez. Así, dando clases en
simultáneo, estuve unos tres años seguidos. ¡Qué tiempos!”.
La historia de Norma Gandolfo, otra de las maestras pioneras, también merece ser
contada:“Yo me conecté con la institución de una manera particular. Había viajado
a Italia en el 58, donde había estado durante seis meses y había aprendido a hablar
el idioma. Trabajaba en otros colegios y me acerque al CCI por sugerencia de una
amiga. En esos momentos mis capacidades eran necesarias para el CCI; era una
maestra argentina que hablaba italiano, y así, en 1963, tuve mi primer grado en la
escuela italiana”.
La historia de Carmelina Scarella,“Lilla”, en el CCI tiene particularidades especiales.
“El CCI fue y es algo muy significativo para nosotras, es parte de nuestras vidas. Lo
hicimos con mucho amor, esfuerzo y desinterés. Empezamos en el 60 y llegamos
a tener 420 alumnos en primaria, 180 chicos en jardín y 100 en la secundaria, que
empezó en el 68, y también logramos que en el 72 se creara el profesorado de nivel
preescolar”.
Para que todo esto fuera posible,las mujeres también destacan la importancia de la
Comisión Directiva del colegio,que confiaba en ellas y en su trabajo.Pero el esfuerzo
también se encontraba fuera de las paredes del establecimiento.“Había mucha co-
laboración de las familias –nos cuenta Lilla–.Tanto es así que habíamos instituido la
figura del madrinazgo: consistía en nombrar madrinas a dos madres por grado, las
cuales colaboraban con la maestra en las necesidades del curso. Éramos una gran
familia”.Y Norma agrega:“La Comisión recibió mucho apoyo económico de parte de
un grupo de familias italianas para lograr tener una infraestructura acorde con el
objetivo que se buscaba”.
Durante esos primeros años fue forjándose el prestigio y la excelencia académica
que hoy distinguen al CCI. Desafíos para vencer no faltaban. Lilla lo sabe muy bien:
“En aquellos tiempos, la primaria dependía pedagógicamente de la escuela italia-
na Cristoforo Colombo, cuyos profesores venían a fin de año a tomar examen a los
alumnos; y eso, claro, nos molestaba un poco. Por eso, luchamos para conseguir la
independencia académica que luego se logró en todos los niveles, y más tarde, a
fines de los ochenta,logramos concretar el proyecto integrador entre los programas
de la escuela italiana y la escuela argentina”.
Grazia Tentori de Trevisan cuenta:“El avance académico tiene diversas facetas. Por
ejemplo, al principio, eran grupos tan numerosos que una decía: ‘¿Cómo doy una
buena clase con tantos chicos?’. Sin embargo,prevalecía el respeto. Eran chicos muy
educados, a lo que se sumaba que había un trato distinguido del padre al maestro.
Y eso que nosotras hacíamos todo: enseñábamos, pintábamos, barríamos el aula,
pero siempre con un amor extraordinario y una dedicación absoluta”. La cosecha
de tantos esfuerzos se refleja hoy en el prestigio del CCI, no sólo por transmitir la
cultura italiana, sino por la excelencia académica y la formación integral que sus
aulas brindan.
MUJERES CON CLASE
Las primeras maestras
24 I Centro Culturale Italiano
Las primeras maestras de la sede Olivos (1961).
Le prime maestre della sede di Olivos (1961).
1
1
María Loutfi in Di Stasi, Alicia Masé, Norma Gandolfo,
Lilla Scarella y Grazia Tentori in Trevisan sono alcune
delle prime maestre che insegnarono nelle aule del
CCI.Tutte insieme, ricordano quei primi tempi, dove tut-
to ANCORA era da fare.
María Loutfi in Di Stasi è stata la direttrice della scuola elementare tra 1960 e 1985.
In quei tempi cominciava per María una fase fondamentale della sua vita.“Abbiamo
costruito l’ attività insieme, in gruppo. Bisognava integrarsi con tutto il personale. Un
direttore da solo non può portare avanti una scuola, ci deve essere un’unità di criteri,
specialmente nei primi tempi.”
Alicia Masé, un’altra delle prime maestre del CCI, racconta sullo sforzo e le difficoltà
di quei tempi d’inizio.“Avevo a mio carico, contemporaneamente, la terza e la quarta
classe,in un’aula molto piccola.Dividevo la lavagna in due e lavoravo simultaneamen-
te per l’una e l’altra classe”. L’anno successivo, con gli stessi alunni, ho lavorato con la
quarta e la quinta insieme. Così, facendo lezione in simultanea, ho lavorato tre anni di
seguito. Che epoca!”
La storia di Norma Gandolfo,un’altra delle maestre pioniere,merita anche essere rac-
contata. “Mi sono contattata con quest’istituto in un modo particolare. Avevo fatto
un viaggio in Italia nel 58, e li sono stata sei mesi e ho imparato a parlare la lin-
gua. Lavoravo in altre scuole e mi sono avvicinata al CCI seguendo il suggerimento di
un’amica. In quei momenti le mie capacità erano necessarie al CCI. Ero una maestra
argentina che parlava l’italiano. Così, nel 1963, ho avuto la mia prima classe nella
scuola italiana”.
La storia di Carmelina Scarella,“Lilla”nel CCI ha dei particolari speciali.“Il CCI è stato ed
è ancora qualcosa di molto importante per noi maestre, è una parte della nostra vita.
Lo abbiamo fatto con molto amore,sforzo e disinteresse. Abbiamo cominciato nel 60 e
siamo riuscite ad avere 420 alunni nelle elementari, 180 bambini alla scuola materna
e 100 nella secondaria che è cominciata nel 68. Siamo riusciti anche, ad avere nel 72 il
professorato per la Scuola Materna”
Perché tutto questo fosse possibile, queste donne mettono anche in rilievo l’importan-
za della Commissione Direttiva della scuola, che aveva fiducia in loro e nel loro lavoro.
Lo sforzo si trovava anche fuori dalle mura della scuola. “C’era molta collaborazione
delle famiglie – ci racconta Lilla- “Perfino avevamo la figura del madrinaggio. Consi-
steva nel nominare madrine a due madri per ogni classe e loro collaboravano con la
maestra nelle necessità della classe. Eravamo una gran famiglia”. E Norma aggiunge:
“La Commissione ha ricevuto molto appoggio economico da parte di un gruppo di fa-
miglie italiane per riuscire ad avere un’infrastruttura in armonia con l’obiettivo che si
voleva raggiungere”.
Durante quei primi anni è stato forgiato il prestigio e l’eccellenza accademica che
oggi distinguono il CCI. Sfide da superare non mancavano. Lilla lo sa molto bene. “A
quell’epoca, la scuola primaria dipendeva, nell’aspetto pedagogico, dalla scuola italia-
na Cristoforo Colombo. A fine d’anno i professori della Cristoforo venivano a fare gli
esami ai nostri alunni; e questo, certo, ci disturbava un poco. E allora abbiamo lottato
per avere l’autonomia accademica che è stata raggiunta più tardi e alla fine degli anni
80 siamo riusciti a concretizzare il progetto integrativo tra i programmi della scuola
italiana e la scuola argentina”.
Grazia Tentori in Trevisan racconta:“L’andamento accademico ha sfaccettature diver-
se. Per esempio, all’inizio erano gruppi così numerosi che ci si chiedeva: Come faccio
una buona lezione con così tanti bambini? In ogni modo prevaleva il rispetto. Erano
bambini molto educati e si aggiungeva un trattamento di rispetto del padre verso il
maestro.
A noi ci toccava fare di tutto: insegnavamo, pitturavamo, pulivamo l’aula, ma sem-
pre con un amore straordinario e una dedizione assoluta”. Il risultato di tanti sforzi si
rispecchia oggi nel prestigio del CCI, non solo nel trasmettere la cultura italiana ma
anche per l’eccellenza accademica e la formazione integrale delle sue aule.
DONNE DI CLASSE
Le prime maestre
Centro Culturale Italiano I 25
Un grupo de primeras maestras de la Sede Villa Adelina.
Un gruppo delle prime maestre della sede Villa Adelina.
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“UNAINSTITUCIÓNCRECESIENELGRUPODETRABAJOHAYUNIDADDECRITERIO
YDEPENSAMIENTO;YAMORPORLA TAREAQUESEREALIZA”.
Señala Alicia Masé:“En esta escuela se apostó siempre a los valores, que se suman
a la capacitación, la educación y la amplitud de criterios. Brindábamos una forma-
ción integral, donde el maestro era el modelo del alumno, y por eso se cuidaban
mucho el lenguaje y las posturas.Hoy,los alumnos que egresan del CCI lo hacen con
una visión amplia de la cultura, no sólo italiana, sino universal. Y eso se comprueba
cuando entran a la universidad, donde suelen destacarse”.
Así transcurrió, junto al CCI, la vida de estas mujeres, que mientras daban clases se
pusieron de novias, se casaron y tuvieron hijos. Hoy, los nietos de algunas de ellas
pasan por las aulas del CCI y, con su presencia, demuestran una vez más lo que to-
das piensan: “Una institución crece si en el grupo de trabajo hay unidad de criterio
y de pensamiento; y amor por la tarea que se realiza”.
Jóvenes, muy jóvenes
“Cuando empezamos a enseñar éramos todas muy jóvenes.
Tanto que una vez,durante una reunión de padres,vi a un
señor un poco nervioso y le pregunté si lo podía ayudar,
y él me respondió que quería hablar con la maestra de su
hija. Le dije: ‘sono io’. No lo podía creer, me había confun-
dido con una alumna más”, RELATA LILLA CON UNA ENORME
SONRISA.
Visitas oficiales
Uno de los momentos más importantes que vivió la insti-
tución en estos 50 años de vida fue cuando, en 1961, la es-
posa del entonces presidente de Italia, Giovanni Gronchi,
y la esposa del presidente de Argentina, Arturo Frondizi,
visitaron el CCI.
Años después, en 2001, Franca, la esposa de Carlo Ciampi,
otro presidente italiano entonces en funciones,visitaba la
escuela.Sobre este último acontecimiento,recuerda María
Luisa Zizzi de Zorzetto, una de las pioneras:“Le pregunté si
le parecía que había sido una buena idea empezar una es-
cuela así en la Argentina y ella dijo:‘La cultura è la vita’. En-
tonces empezó a recorrer la escuela y nos hizo saber que
ESTANDO EN EL CCI SE SENTÍA COMO SI NUNCA HUBIERA SALIDO DE
ITALIA”.
EL Uniforme
Desde un principio los fundadores supieron cómo iba a
ser el uniforme del colegio: saco verde, camisa blanca y
corbata roja, acompañado por pollera y pantalón gris, ins-
pirado en los colores de la bandera italiana.
26 I Centro Culturale Italiano
Visita de Franca Ciampi, esposa del entonces
Presidente de Italia, Carlo Ciampi (2001).
Visita di Donna Franca, consorte dell´allora
Presidente di Italia, Carlo Ciampi ( 2001)
21 La maestra Lilla Scarella en clase,junto a
una de sus primeras alumnas.
La Sig.ra Lilla Scarella in classe assieme ad
una delle sue prime alunne.
1 2
“UNISTITUTOPUÒCRESCERESENELGRUPPODILAVOROCISONOUNITÀDICRITE-
RIOEDIPENSIERO;EAMOREVERSOL’ATTIVITÀDASVOLGERE”.
Alicia Masé ci segnala: “La scuola ha mirato sui valori, che vanno sommati alla ca-
pacità, l’educazione e l’ampiezza dei criteri. Offrivamo una formazione integrale. Il
maestro era il modello dell’alunno,e per questo si curava molto il linguaggio e la com-
postezza. Oggi, gli alunni che partono dal CCI lo fanno con una visione ampia della
cultura italiana, ma anche universale. E quanto detto si convalida quando entrano
all’università, dove di solito si distinguono dagli altri”.
Così è trascorsa, legata al CCI, la vita di queste donne, che mentre facevano lezione,
prendevano fidanzato, si sposavano e avevano i figli. Oggi, alcuni dei loro nipoti fre-
quentano le aule del CCI e,con la loro presenza dimostrano una volta ancora il pensie-
ro di tutte queste maestre:“Un istituto riesce a crescere se nel gruppo di lavoro ci sono
unità di criterio e di pensiero; e amore verso l’attività da svolgere”.
Giovani, molto giovani
“Quando abbiamo cominciato a insegnare eravamo tutte
molto giovani. Tanto che in un’occasione, durante una
riunione dei genitori, ho visto un signore un po’ nervo-
so, gli ho chiesto se lo potevo aiutare e lui mi rispose che
voleva parlare con la maestra di sua figlia. Gli ho detto:
“Sono io”. Stentava a crederci. Mi aveva preso per un’alun-
na”, racconta con un gran sorriso Lilla.
Visite ufficiali
Uno dei momenti più importanti che ha vissuto l’istituzio-
ne in questi 50 anni di vita, è stato quando, nel 1961, la mo-
glie dell’ allora presidente dell’ Italia, Giovanni Gronchi e
la moglie del Presidente dell’ Argentina, Arturo Frondizi,
visitarono il CCI.
Anni dopo, nel 2001, Franca, la moglie di Carlo Ciampi, un
altro presidente italiano, visitava la scuola. Su quest’ ulti-
mo successo ricorda María Luisa Zizzi in Zorzetto,una delle
pioniere: “Le chiesi se le sembraba che era stata una buona
idea creare una scuola così in Argentina, e lei mi rispose:
‘’La cultura è la vita”. Allora cominciò a girare per le aule e
ci fece sapere che per lei trovarsi nel CCI era stato come non
essere uscita mai dall’ Italia”.
La Divisa
Da principio i fondatori hanno saputo come sarebbe stata
la divisa della scuola: giacca verde, camicia bianca e cra-
vatta rossa, corredati da gonna o pantaloni grigi, ispirati
nei colori della bandiera italiana.
Centro Culturale Italiano I 27
Alumnos con el uniforme del CCi en el patio del colegio.
Alunni con la divisa rappresentativa del CCI.
4
3 Alumnos del colegio vistiendo el representativo uniforme, con los
colores de la bandera italiana, frente a la Plaza Italia, Palermo, Buenos
Aires.
Alunni della scuola con la divisa rappresentativa con i colori della
bandiera italiana, nei pressi di Plaza Italia, Buenos Aires.
3 4
La construcción del secundario
“El orgullo de haber colaborado para el
engrandecimiento del CCI”
A principios de los setenta, la vieja casona del secundario resultaba cada vez más
insuficiente porque el número de alumnos crecía año a año. En las reuniones de la
Comisión Directiva se impuso la urgente necesidad de crear un nuevo edificio para
la escuela secundaria.
Resulta esclarecedora la palabra de ClaudioTomei,el constructor y padre del colegio
que aportó la solución para encarar el proyecto del secundario.
Así, Claudio Tomei junto al señor Luigi Sonego pusieron manos a la obra, hicieron
los planos, armaron el presupuesto, cuidaron todos los detalles.
La obra quedó terminada para 1978.De aquel tiempo,Tomei destaca la colaboración
de todas las familias del CCI y resalta que fueron muchas las donaciones de perso-
nas cuyos nombres están inmortalizados en las placas de bronce en la puerta de
las aulas del edificio.
De este modo, la escuela logró tener un nuevo edificio para la secundaria, y que-
dó demostrado una vez más que “las buenas intenciones siempre son aceptadas y
apoyadas por todos”.
“A los que pusimos la voluntad y la eficacia de la acción, nos cabe el orgullo de ha-
ber colaborado para el engrandecimiento del Centro Cultural Italiano”, concluye
Claudio Tomei.
La costruzione della scuola secondaria
“L’orgoglio di avere collaborato con
l’ingrandimento del CCI”
Nei primi anni settanta, la vecchia villa che alloggiava la scuola secondaria risultava
ogni giorno più insufficiente perché il numero degli alunni cresceva anno dopo anno.
Nelle riunioni della Commissione Direttiva s’impose l’urgente necessità di creare un
nuovo edificio per la scuola secondaria.
Appare chiarificante la parola di Claudio Tomei, il costruttore e contemporaneamente
un genitore della scuola che diede la soluzione per affrontare il progetto della scuola
secondaria.
Così,ClaudioTomei,assieme al signor Luigi Sonego,misero mani all’opera.Fecero i piani,
confezionarono il preventivo,curarono tutti i particolari.
L’opera fu terminata nell’anno 1978. In quell’epoca, Tomei ottiene la collaborazione di
tutte le famiglie del CCI e ricorda che sono state molte le donazioni di persone il cui
nome rimarrá per sempre sulle targhette di bronzo nelle porte delle aule della scuola.
Così la scuola è riuscita ad avere un nuovo edificio per la secondaria,dimostrandosi an-
cora una volta che le buone intenzioni sono sempre accettate e appoggiate da tutti.
“Quelli che abbiamo messo la volontà e l’efficacia nell’azione, sentiamo l’orgoglio,
di avere collaborato per l’ingrandimento del Centro Culturale Italiano”, afferma
Claudio Tomei.
28 I Centro Culturale Italiano
Vista del edificio en plena construcción del secundario de
Olivos; momento de su inauguración (1978).
Vista dell´edificio in piena costruzione della scuola secondaria
di Olivos; momento dell´inaugurazione. ( 1978).
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La“Scuola paritaria”
Un logro del ayer, una herramienta para el
futuro
Pocas son las escuelas a las que el estado italiano, a través del Ministerio de
Educación, les otorga la calificación de “scuola paritaria”. El Centro Cultural Ita-
liano es una de ellas, pero ¿qué significa “scuola paritaria”?
Es un pie de igualdad con todas las escuelas de Italia, es decir, hay una equipa-
ración total de los objetivos que conseguir. Por ello, el título obtenido tiene el
mismo valor que el conseguido en suelo italiano. Me atrevo a decir que nuestros
programas dan un plus respecto de las escuelas italianas de la península, pues
le agregan la carga del programa de castellano y la formación en una sociedad
distinta, aunque siempre muy afín con la italiana.
Alcanzar el status de “scuola paritaria” no fue fácil. Integrar dos legislaciones,
dos realidades diferentes de la educación conlleva siempre la comprensión de
ambas partes. Claro que, una vez obtenida esta calificación, mantenerla tam-
poco es tarea fácil, pues el estado italiano está muy alerta respecto del cumpli-
miento de las pautas establecidas.
Nuestra institución es bicultural trilingüe y, justamente, el creciente número de
jóvenes docentes venidos de Italia nos asegura en la práctica esa biculturalidad,
que de otra forma quedaría sólo en enunciados.
Este reconocimiento obtenido nos permitió tener la primera promoción con
diploma italiano en 2001. Hoy, nos llena de satisfacción y nos obliga a ser con-
secuentes con la filosofía que le dieron los fundadores a nuestra querida insti-
tución.
Finalmente, no quiero dejar de agradecer al profesor Sergio Colella, docente en-
viado por el gobierno italiano, quien junto a los que integramos el Centro Cultu-
ral Italiano hizo posible tan prestigioso reconocimiento.
Michele D´Angelo
Presidente de la Comisión Directiva
Centro Cultural Italiano
La Scuola Paritaria
Un risultato del passato, uno strumento per il
futuro
Poche sono le scuole italiane all’estero che attraverso il Ministero della Pubblica Istru-
zione, ottengono il riconoscimento giuridico di scuola paritaria, il Centro Culturale
Italiano è una di loro. In effetti cosa significa Scuola Paritaria?
Viene messa su un piano di parità con tutte le altre scuole italiane, e vi è totale cor-
rispondenza negli obiettivi da raggiungere, in modo che, il titolo ottenuto abbia lo
stesso valore del titolo conseguito nel territorio italiano. Oserei dire che le nostre pro-
grammazioni danno un qualcosa in più rispetto alle scuole italiane considerando che
viene svolto anche il programma argentino, e la formazione educativa in una società
diversa anche se affine a quella italiana.
Ottenere lo status di “Scuola Paritaria“ non è stato facile. Integrare due legislazioni
diverse, due diverse realtà educative, implica sempre una certa comprensione tra le
parti,chiaramente una volta ottenuta questa qualifica mantenerla non è un compito
facile, dal momento che lo Stato italiano è molto vigile in merito all’attuazione degli
orientamenti in vigore.
La nostra istituzione è biculturale e trilingue, e il crescente numero di giovani inse-
gnanti provenienti dall’Italia, ci assicura questa biculturalità, che altrimenti restereb-
be solo una dichiarazione.
Ottenuto questo riconoscimento, ci ha permesso di svolgere i primi esami di maturità
con il relativo diploma italiano nel 2001. Tutto ciò, oggi ci riempie di soddisfazione e
ci responsabilizza ad essere coerenti con la filosofia dei suoi fondatori per la nostra
cara istituzione.
Infine, un ringraziamento al prof. Sergio Colella docente nominato dal governo Ita-
liano che insieme a tutti gli altri integranti del CCI, si sforzò per fare ottenere tale
prestigioso riconoscimento.
Michele D´Angelo
Presidente Commissione Direttiva
Centro Culturale Italiano
Centro Culturale Italiano I 29
El CCI a través de los años
Il CCI attraverso gli anni
1958-1959
Inicio del Jardín de Infan-
tes y primer grado.
Inizio della scuola mater-
na e di primo grado.
1960
Organización de la primaria hasta
cuarto grado.
Viene organizzata la scuola elementare
fino alla quarta classe.
1961
La Municipalidad de Vicente
López cambia el nombre de
la calle del colegio,Ramón
Castro,por Roma,en honor
al CCI.
Il Municipio di Vicente López
cambia il nome della strada
della scuola, Ramón Castro,
per Roma, in onore al CCI.
1962
En Villa Adelina nace otra
escuela italiana,Alessandro
Manzoni.
Nella località vicina di Villa
Adelina, nasce un’altra scuola
italiana, Alessandro Manzoni.
1964-1965
Los fundadores de la escuela Alessandro
Manzoni delegan la gestión de dicha insti-
tución al CCI de Olivos. En el CCI de Olivos
empieza a funcionar la Scuola Media.
I fondatori della scuola Alessandro Manzo-
ni conferiscono la gestione della scuola al
CCI di Olivos. Nel CCI di Olivos comincia a
funzionare la scuola media.
1966
Construcción de la planta
alta del edificio de Olivos
y nuevas aulas en Villa
Adelina.
È costruito il primo piano
dell’edificio di Olivos e le
nuove aule a Villa Adelina.
1968
Empieza a funcionar la Escuela Secun-
daria en Olivos.
Comincia a funzionare la scuola secon-
daria a Olivos.
1969
Compra del terreno de
la calle Borges 643,en
Olivos.
Acquisto del terreno
della via Borges 643, a
Olivos.
1972
La Scuola Media de Olivos obtiene el reconocimiento oficial por parte del gobierno italiano.
Se construye el teatro-gimnasio.Comienza a funcionar el profesorado de Jardín de Infantes.
La scuola media della sede di Olivos ottiene il riconoscimento ufficiale da parte del Gover-
no Italiano. Si costruisce il teatro-palestra. È istituito il professorato della scuola materna.
1982
El CCI inaugura el nuevo
Jardín de Infantes de Villa
Adelina.
El CCI inaugura el nuevo
Jardín de Infantes de Villa
Adelina.
1983
Compra de un terreno
lindero con la sede deVilla
Adelina,para construir la
futura ampliación del Jardín
de Infantes.
Acquisto di un terreno con-
finante con la sede di Villa
Adelina,per la costruzione
della futura espansione della
Scuola Materna.
1978
Inauguración del nuevo edificio para la
Escuela Secundaria en Olivos.
A Olivos è inaugurato il nuovo edificio per
la scuola secondaria.
Il CCI inaugura la nuova scuola materna a
Villa Adelina.
1985
Adquisición del terreno
de Borges 651, en Olivos.
Acquisto del terreno in
via Borges 651 a Olivos.
1976
Primeros campeonatos deportivos
llamados“Giochi Della Gioventù”,
organizados por el Comité Olímpico Na-
cional Italiano, con la participación de
las escuelas italianas en la Argentina.
Primi campionati sportivi interscuole
denominati“Giochi della Gioventù”
organizzati dal Comitato Olimpico Na-
zionale italiano, con la partecipazione
delle Scuole Italiane in Argentina.
30 I Centro Culturale Italiano
1986
Visita de la ministra de Educación Italiana,
Franca Falcucci.
Visita del Ministro dell’Istruzione Italiano,
Franca Falcucci.
1988-1989
Ampliación y remodelación
de la planta alta desti-
nada al comedor en Villa
Adelina.
Ampliamento e ristrut-
turazione del piano alto
destinato alla mensa a
Villa Adelina.
1992
Comienza a funcionar la escuela
secundaria en Villa Adelina,con las
especialidades técnica,electrónica y
química. Primera etapa de construcción
de la Scuola Media y Escuela Secundaria
de Villa Adelina.
Comincia a funzionare la scuola secon-
daria a Villa Adelina, con le specialità di
tecnica, elettronica e chimica.
1993
Comienzan los trabajos para el proyecto programáti-
co integrado entre la escuela italiana y la argentina,
supervisado por las autoridades educativas de ambos
países. Compra del terreno de la calle Borges y Rosales.
Cominciano i lavori per il progetto programmatico
integrato tra la scuola italiana e argentina, con la su-
pervisione delle autorità educative di ambedue i paesi.
Acquisto del terreno di Borges e Rosales.
1994
Inauguración del nuevo
edificio para el Jardín de
Infantes de Olivos.
Primer viaje de estudio a
Italia.
Viene inaugurato il nuovo
edificio per la scuola mater-
na di Olivos e nel contempo
si effettua il primo viaggio
di studio in Italia.
1995
Reconocimiento legal por parte del gobierno
italiano para el nivel inicial,escuela primaria
y media italianas.
Riconoscimento italiano della scuola mater-
na, la scuola elementare e superiore.
1998
Convenio con la Universidad Nacional
de San Martín (UNSAM) para el dicta-
do de sus carreras en el CCI.
Accordo con l’Università Nazionale di
San Martín (UNSAM) per l’insegna-
mento delle carriere del UNSAM nella
sede del CCI.
1999- 2001
Reconocimiento legal por parte del gobierno
italiano para el nivel superior.
Visita la escuela la esposa del presidente
italiano Carlo Azeglio Ciampi, Franca Ciampi.
Riconoscimento legale italiano della scuola
superiore e visita della Sig. ra Ciampi, moglie
del presidente italiano.
Creazione dell’Associazione di scuole italiane
dell’Argentina e dell’Uruguay (A.C.I.A.U.)
della quale il CCI è socio fondatore.
2003
Creación de la Asociación de Colegios Italianos
de la Argentina y Uruguay (A.C.I.A.U.), de la cual
el CCI es socio fundador.
Creazione della Associazione di Scuole Italiane
in Argentina e Uruguai (A.C.I.A.U), della quale il
CCI é socio fondatore.
1991
Compra de terrenos para la construcción
del secundario de Villa Adelina.
Acquisto di terreni per la scuola secondaria
di Villa Adelina.
2004
Las escuelas de ambas sedes obtienen el
status de“Scuola Paritaria”en todos sus
niveles,lo que significa ser consideradas
como escuelas italianas con título recono-
cido por la Unión Europea.
Entrambi le scuole ottengono la Parita, cioè
sono scuole italoeuropee.
2006
Acuerdo con la Universidad
de Ciencias Empresariales y
Sociales (UCES) para el dictado
de sus carreras en el CCI.
Accordo con l’Università di
Scienze Imprenditoriali e Sociali
(UCES) per l’insegnamento delle
sue carriere nella sede del CCI.
2008
50 aniversario de la fundación del
Centro Cultural Italiano.
50 Anniversario del Centro Cultu-
rale Italiano.
2007
Inauguración de un nuevo edificio
para el área universitaria, donde es-
taba el antiguo edificio de la escuela
secundaria.
Viene inaugurato di un nuovo edifi-
cio per l’area universitaria, nel luogo
dove si trovava la vecchia scuola
secondaria.
Centro Culturale Italiano I 31
32 I Centro Culturale Italiano
EDUARDO
FERMÉ
Director del Departamento de
Matemáticas e Ingeniería
de la Universidad de Madeira,
Portugal.Promoción 1982.
CCI Olivos.*
Direttore del Dipartimento di
Matematica e Ingegneria
dell’Università di Madeira,
Portogallo.Promozione 1982.
CCI Olivos.*
"MUCHOS PROFESORES
MARCARON MI VIDA
PROFESIONAL Y PERSONAL"
"MOLTI PROFESSORI HANNO
LASCIATO UN SEGNO NELLA
MIA VITA PROFESSIONALE E
PERSONALE"
Centro Culturale Italiano I 33
“ “	 A diferencia de la
mayoría de mis ex compañeros del cole-
gio, no provengo de familia italiana. Fui
al CCI porque quedaba a cuatro cuadras
de mi casa. Con los años me fui mudan-
do, pero el vínculo ya estaba creado. De
hecho, el colegio fue durante muchos
años mi segunda casa.
Llegué al CCI con cuatro años y egresé
con dieciocho. Durante esos años hubo
muchos episodios emotivos, pero tal
vez uno de los que más recuerdo fue la
despedida del rector Abel Elizalde y el
aplauso largo, emocionado, de todos los
alumnos.
Hubo varios profesores que marcaron
mi vida profesional y también como
persona. Entre ellos, Roberto Cenderelli,
que me motivó a ver las cosas de mane-
ra distinta; Mauricio Picciotto, que me
enseñó a estudiar (mientras más pasa
el tiempo, más valoro sus enseñanzas);
Flavio Leoni, porque me dio un voto de
confianza en un momento en que lo
precisaba; San Román, por su visión de
lo que tiene que ser un colegio secun-
dario; y probablemente muchos otros
que el tiempo injustamente me hizo ol-
vidar. Por último, y muy especialmente,
tengo un hermoso recuerdo de Caroli-
na Parisi, y el amor con que daba clase.
Gracias a ella, es el día de hoy que leo
apasionadamente historia y mitología.
Y no sólo eso. Viajé a Italia cuatro veces
en los últimos diez años y siempre es
una experiencia muy fuerte poder ver y
vivenciar las cosas que aprendí.
Desde el punto de vista del estudio, el
CCI me dio las bases para poder seguir
la carrera universitaria que dio origen
	 A differenza della
maggiorpartedeimieicompagnidiscuo-
la,nonprovengodaunafamigliaitaliana.
Ho frequentato il CCI perché si trovava a
quattro isolati da casa mia. Con gli anni
ho cambiato casa ma il vincolo era stato
già creato. Infatti il CCI è stata per anni la
mia seconda casa.Sono arrivato a questa
scuola a quattro anni e sono uscito con
un diploma a diciotto. Durante tutti que-
gli anni ci sono stati tanti episodi, quello
che ricordo di più é stato il commiato al
Preside Abel Elizalde e l’applauso lungo,
emozionato,di tutti gli alunni.
Diversi professori hanno lasciato un se-
gno nella mia vita professionale e a me
stesso. Tra loro, Roberto Cenderelli, che
mi motivò a vedere le cose in maniera
diversa; Maurizio Picciotto che mi ha in-
segnato a studiare, più passa il tempo
e di più valorizzo i suoi insegnamenti;
Flavio Leoni, perché mi ha dato un voto
di fiducia quando ne avevo più bisogno;
San Román, per la sua visione di quello
che deve essere una scuola secondaria;
e probabilmente molti altri che il tempo
ingiustamente mi ha fatto dimenticare.
Alla fine, e in un modo molto speciale, ho
un bellissimo ricordo di Carolina Parisi e
l’amore con il quale faceva lezione.Grazie
a lei, ancora oggi leggo con passione la
storia e la mitologia. E non solo. Ho fatto
quattro viaggi in Italia durante l’ultimo
decennio ed è sempre stata un’esperienza
molto forte poter vedere e rivivere le cose
che ho imparato.
Dal punto di vista dello studio, il CCI mi
ha fornito le basi per poter continuare la
carriera universitaria che ha dato origine
alla mia professione. In merito alla par-
a mi profesión. En cuanto a lo humano,
me dio un marco para poder desarro-
llarme, ya que es una escuela que no
se limita al horario escolar. Hoy trato de
replicar mucho de lo que aprendí sobre
como integrar a los alumnos, en la Uni-
versidad de Madeira.
Todavía me escribo con mis compañe-
ros y a muchos los sigo viendo cuando
voy a la Argentina. En fin, muchos son
hermanos que me dio la vida; por eso,
una de las palabras con las cuales po-
dría resumir mi sentimiento por el cole-
gio es‘amistad’.
Por mi tipo de trabajo y por vivir en Por-
tugal, a veces tengo que recurrir al ita-
liano.Tengo compañeros de trabajo que
son italianos, y debo confesar que no
hablo en su idioma por necesidad, sino
por placer”.
*Director del Departamento de Matemá-
ticas e Ingeniería de la Universidad de Ma-
deira, Portugal, donde dicta materias del
área de Lógica y de Inteligencia Artificial,
y trabaja en investigación en lógica apli-
cada a la Inteligencia Artificial. Promoción
1982. CCI Olivos.
te umana, ha dato un impronta alla mia
maturazione, perché è una scuola non
solo limitata all’orario scolastico.Oggi cer-
co di portare avanti molto di quello che ho
imparato su come fare interagire gli alun-
ni all’Università di Madeira.
Ancora corrispondo con i miei compagni
di scuola e continuo a frequentare molti
di loro quando ritorno in Argentina. Per
concludere direi che sono molti i fratelli
che mi ha regalato la vita; e per questo,
amicizia è una delle parole con le quali
potrei riassumere il mio sentimento verso
la scuola.
Per il tipo di lavoro che svolgo e per il fatto
di vivere in Portogallo, certe volte devo ri-
correre alla lingua italiana. Ho compagni
di lavoro che sono italiani e devo confessa-
re che non parlo la loro lingua per necessi-
tà ma per il piacere di farlo”.
*È Direttore del Dipartimento di Mate-
matica e Ingegneria dell’Università di
Madeira, Portogallo dove insegna mate-
rie sull’area della Logica e dell’Intelligen-
za Artificiale e lavora nella ricerca in lo-
gica applicata all’Intelligenza Artificiale.
Promozione 1982. CCI Olivos.
34 I Centro Culturale Italiano
1
2
Vista de la escuela secundaria de Villa Adelina.
Vista della scuola secondaria di Villa Adelina.
Entrada principal del edificio de secundaria Olivos.
L´ingresso principale della scuola secondaria di Olivos.
1
2
HOY
OGGI
PRINCIPIOS EDUCATIVOS / PRINCIPI EDUCATIVI
Valorizar la autonomía y la peculiaridad de cada escuela permite responder con una
oferta amplia y plural a las exigencias cada vez más diversas de los alumnos y de sus
familias. Por lo tanto, el cuerpo docente comparte el esfuerzo de obrar desde la óp-
tica de un sistema integrado, que organiza intervenciones específicas en el ámbito
de un proyecto unitario de difusión y promoción de la lengua y de la cultura italiana,
con los siguientes objetivos:
1. Concretar la continuidad escolar entre el Nivel Inicial y la Escuela Primaria, y en-
tre ésta y la Escuela Secundaria, a través de proyectos de articulación específicos,
no sólo para corresponder mejor a las indicaciones previstas en este sentido por la
normativa italiana, sino también para coordinar mejor, en el plano didáctico y ad-
ministrativo, el eventual tránsito de los alumnos de una a otra sede. Sobre todo en
el paso de la Escuela Primaria a la Escuela Secundaria, esto conlleva el esfuerzo por
lograr un intercambio puntual de información y orientar a las familias que optan
por una u otra escuela.
2. Potenciar la actividad de proyectos que valoricen el trabajo en común de las dos
escuelas.
3. Calificar, con coherencia y unidad de criterio, el carácter de bicultural de la en-
señanza, en relación con la colectividad italiana y con las instituciones locales. Y
utilizar, además, como oportunidad de reflexión común sobre la didáctica del trilin-
güismo, los acuerdos colegiados y las iniciativas de formación establecidas a nivel
jurisdiccional.
4. Valorizar algunos aspectos peculiares de la tradición escolar italiana, que se pu-
dieran considerar puntos de calidad de nuestro modelo didáctico-educativo. Exis-
ten, además, contenidos que distinguen positivamente a la escuela italiana, sobre
todo en las disciplinas antropológicas y científicas, como así también se presta
una fuerte atención a las dinámicas psicológicas y relacionales, que determinan la
aproximación al aprendizaje.
DOS SEDES, UN PROYECTO
LA ESCUELA CENTRO CULTURAL ITALIANO DE OLIVOS Y LA ES-
CUELA ALESSANDRO MANZONI DE VILLA ADELINA SON DOS
SEDES DE LA MISMA INSTITUCIÓN. COMPARTEN EL PROYEC-
TO COMÚN DE DIFUSIÓN Y DE PROMOCIÓN DE LA LENGUA Y
LA CULTURA ITALIANA. SIN EMBARGO, CONSERVAN SU PERFIL
AUTÓNOMO PARA ATENDER MEJOR LAS CARACTERÍSTICAS DE
LOS ALUMNOS DE CADA SEDE.
DUE SEDI, LO STESSO PROGETTO
LA SCUOLA DEL CENTRO CULTURALE ITALIANO DI OLIVOS E LA
SCUOLA ALESSANDRO MANZONI DI VILLA ADELINA,SONO DUE
SEDI DELLA STESSA ISTITUZIONE. CONDIVIDONO IL PROGETTO
DI DIFFONDERE E PROMUOVERE LA LINGUA E LA CULTURA ITA-
LIANA. INOLTRE, CONSERVANO IL PROPRIO PROFILO AUTONO-
MO PER VENIRE INCONTRO, NEL MODO PIÙ ADEGUATO, ALLE
CARATTERISTICHE DEGLI ALUNNI DI CIASCUNA SEDE.
Valorizzare l’autonomia e la peculiarità di ogni scuola offre la possibilità di rispondere
alle esigenze sempre più diverse degli alunni e delle loro famiglie con un’offerta ampia
e pluralistica. Di conseguenza, il corpo docente condivide lo sforzo di agire nell’ottica
di un sistema integrato, un sistema che organizza interventi specifici nell’ambito di
un progetto unitario di diffusione e impulso della lingua e della cultura italiana, con
i seguenti obiettivi:
1. Mettere in pratica la continuità scolastica tra il livello iniziale, la scuola ele-
mentare e questa con la scuola superiore, attraverso progetti di articolazio-
ne specifici, non soltanto per corrispondere meglio alle indicazioni previste in
questo senso dalla normativa italiana, ma anche per coordinare meglio, sul
piano didattico e amministrativo, l’eventuale passaggio degli alunni dall’una
all’altra sede.
2. Potenziare la realizzazione di progetti che valorizzino il lavoro in comune tra
le due scuole.
3. Qualificare, con coerenza e unità di criteri, il carattere biculturale dell’in-
segnamento, in rapporto con la collettività italiana e gli istituti locali; uti-
lizzando inoltre, come opportunità di riflessione comune sulla didattica del
trilinguismo, anche gli accordi collegiali e le iniziative di formazione stabilite
a livello giurisdizionale.
4.Valorizzare alcuni aspetti peculiari della tradizione scolastica italiana,che si pos-
sono considerare punti di qualità del nostro modello didattico-educativo. Esistono
inoltre contenuti che distinguono positivamente la scuola italiana, soprattutto
nelle discipline antropologiche e scientifiche, come anche si sta particolarmen-
te attenti alle dinamiche psicologiche e relazionali, che determinano l’approccio
all’apprendimento.
Centro Culturale Italiano I 35
Las escuelas de Olivos y de Villa Adelina operan desde hace años en el contexto de
la provincia de Buenos Aires como modelo educativo laico orientado por principios
cristianos,que tiene consolidados dos aspectos fundamentales:
• La enseñanza trilingüe y bicultural,que se traduce en módulos didácticos que com-
pendian los principios de la normativa italiana y los lineamientos curriculares del sis-
tema escolar argentino.
• La capacidad de conjugar, en una oferta flexible, articulada y de tiempo completo,
exigencias de orden educativo y de orden social,que dan respuesta a las necesidades
cada vez más complejas que impone la realidad actual.
En torno a estos elementos característicos,los colegios de los diferentes niveles desa-
rrollan su labor didáctica,cultural y social.
Para cumplimentar con las normativas de ambos países,Italia y la Argentina,nuestros
alumnos deben abordar una gran variedad de contenidos. Por lo cual, en un proyecto
integrado se han valorizado las coincidencias que permiten articular un proceso de
enseñanza coherente, activo y que capitaliza las diferencias y semejanzas. Así, logra
que los alumnos lleguen a elaborar juicios enriquecidos por su creatividad y su espí-
ritu crítico.
UN TÍTULO INTERNACIONAL RECONOCIDO POR LA UNIÓN
EUROPEA
En nuestros colegios cultivamos el deseo de ampliar el propio horizonte, otorgando
las herramientas necesarias para lograrlo.Dos culturas,tres idiomas y nuestros exclu-
sivos títulos reconocidos por la Unión Europea. Los colegios del Centro Cultural Italia-
no y Alessandro Manzoni obtuvieron“ La Paritá Scolastica”otorgada por el Ministerio
de Asuntos Exteriores de Italia con Decreto Ministerial Nº 267/3624/04 (Sede Olivos)
y con Decreto Ministerial 267/3625/04 (sede Villa Adelina) en todos los niveles.
Esto hace única nuestra propuesta educativa. Se trata de un modelo que integra lo
mejor de la educación tradicional italiana y argentina, con diferentes orientaciones
que completan la formación de cada alumno.
DOS CULTURAS,TRES IDIOMAS
Estar integrado al mundo significa conocerlo y entenderlo.Por eso,educamos a nues-
tros estudiantes sobre la base de dos culturas,la italiana y la argentina.Esta propues-
ta pedagógica alimenta y desarrolla, en cada alumno, un pensamiento que lo hace
capaz de comprender ideas y situaciones en un contexto global.
Dado que el intercambio cultural y comercial está basado en múltiples formas de
comunicación,es innegable el rol del idioma inglés como medio de vinculación con el
mundo entero. Respondemos a esta realidad desde el Nivel Inicial. Los exámenes de
inglés son reconocidos y otorgados por la Universidad de Cambridge.
EXCELENCIA ACADÉMICA Y CULTURA HUMANÍSTICA
Nuestros colegios proponen una formación con alto nivel académico y una didáctica
que se renueva en forma constante, gracias a nuestros docentes argentinos e italia-
nos, altamente capacitados. El rasgo distintivo de nuestra propuesta es la caracterís-
tica bicultural,representada por las lenguas castellana e italiana,como portadoras de
los contenidos culturales de ambas naciones.
Promovemos y apoyamos la continuidad universitaria, como también la inserción
laboral de nuestros alumnos, dado que un egresado de nuestra institución está pre-
parado para decidir su secuencia de estudios y desenvolverse en los primeros pasos
de su carrera laboral.
36 I Centro Culturale Italiano
Todo nuestro plan de estudios está fundado en la formación
de un estudiante con un pensamiento reflexivo y equilibrado,
capaz de evaluar y discutir ideas propias y ajenas.
Le scuole di Olivos e Villa Adelina operano da tanti anni nel contesto della provincia di
Buenos Aires come modello educativo laico orientato su principi cristiani,che mantie-
ne consolidati due aspetti fondamentali:
• L’insegnamento trilingue e biculturale, che si traduce in moduli didattici che com-
pendiano i principi della normativa italiana e i lineamenti curriculari del sistema sco-
lastico argentino.
• La capacità di coniugare, entro un’offerta flessibile e articolata nel tempo completa,
le esigenze di ordine educativo e sociale, che danno risposta alle necessità ogni volta
più complesse, imposte dalla realtà attuale.
Intorno a questi elementi caratteristici, le scuole dei diversi livelli sviluppano la loro
opera didattica, culturale e sociale.
In osservanza delle normative di entrambi i paesi,Italia e Argentina,i nostri alunni de-
vono affrontare una gran varietà di contenuti e, per questo, in un progetto integrato
si sono valorizzate le concordanze che consentono l’articolazione di un processo d’in-
segnamento coerente, attivo e che capitalizza le differenze e somiglianze; e permette
agli alunni di elaborare giudizi arricchiti dalla creatività e dallo spirito critico.
UN TITOLO INTERNAZIONALE RICONOSCIUTO DALL’UNIONE
EUROPEA
Nelle nostre scuole coltiviamo il desiderio di ampliare il proprio orizzonte, conferendo
i mezzi necessari per attuarlo. Due culture, tre lingue e i nostri titoli esclusivi, ricono-
sciuti dall’Unione Europea. Le Scuole del Centro Culturale Italiano e Alessandro Man-
zoni hanno ottenuto la Parità Scolastica, conferita dal Ministero degli Affari Esteri
d’Italia con Decreto Ministeriale numero 267/3624/04 (Sede Olivos) e con Decreto
Ministeriale 267/3625/04 (Sede Villa Adelina), in tutti i livelli della scuola.
Questa possibilità, fa unica la nostra proposta educativa. È un modello che integra la
miglior parte dell’educazione tradizionale italiana e argentina con molteplici orienta-
menti che completano la formazione di ogni alunno.
DUE CULTURE,TRE LINGUE
Essere integrato nel mondo significa conoscerlo e capirlo. E noi educhiamo i nostri
studenti sulla base delle due culture,l’italiana e l’argentina.Questa proposta pedago-
gica alimenta e sviluppa in ogni alunno, un pensiero che lo rende capace di compren-
dere idee e situazioni in un contesto globale.
Premesso che l’interscambio culturale e commerciale si basa su molteplici forme di
comunicazione,è innegabile il ruolo della lingua inglese come mezzo di collegamento
con il mondo intero. Rispondiamo a questa realtà ancora una volta dal livello iniziale.
Gli esami d’inglese sono riconosciuti e conferiti dall’Università di Cambridge.
ECCELLENZA ACCADEMICA E CULTURA UMANISTICA
Le nostre scuole propongono una formazione di alto livello accademico e una didattica
che si rinnova costantemente per merito dei nostri docenti argentini e italiani, alta-
mente abilitati.I lineamenti che distinguono la nostra proposta si basano sulla caratte-
ristica biculturale,rappresentata dalla lingua castigliana e italiana,portatrici dei conte-
nuti culturali di entrambi le nazioni.
Promuoviamo e diamo appoggio alla continuità universitaria, così come anche all’ in-
serimento al lavoro dei nostri alunni, perché un diplomato della nostra istituzione è
preparato per decidere sul proseguimento degli studi e impegnarsi nei primi passi della
sua carriera lavorativa.
IL NOSTRO PIANO DI STUDIO È FONDATO SULLA FORMAZIONE DI UNO STU-
DENTE CON UN PENSIERO EQUILIBRATO E RIFLESSIVO, CAPACE DI VALUTARE
E DISCUTERE SULLE PROPRIE IDEE E SU QUELLE DEGLI ALTRI.
Centro Culturale Italiano I 37
Niños del CCI que juegan y se divierten en
un ambiente de aprendizaje y crecimiento.
Alunni del CCI che giocano e si divertono in un
ambiente di apprendimento e crescita.
NIVEL INICIAL
SCUOLA MATERNA
Un espacio para interactuar y aprender,donde los juegos tienen un valor fundamen-
tal y formativo para iniciar el recorrido hacia el conocimiento.
El jardín de infantes significa, para todo niño, el comienzo de un camino plagado
de sensaciones, sentimientos y experiencias. Y para muchos de ellos es también su
primera salida al mundo. Atendiendo a estas circunstancias y dentro de un proyecto
educativo integral, el CCI los invita a compartir y enriquecer sus vivencias, desper-
tando e incentivando esa enorme curiosidad que tiene todo niño por el mundo que
lo rodea.
La propuesta se sustenta en el afianzamiento de la lengua materna, pero también
en que los chicos se familiaricen con la lengua y la cultura italiana y que incorporen
las bases del idioma inglés, a través de las estructuras básicas y el vocabulario.
Uno spazio per interagire e imparare, dove il gioco ha un valore fondamentale e for-
mativo per iniziare il percorso verso l’apprendimento.
Per ogni bambino, la scuola materna ha come significato l’inizio di una strada piena
di sensazioni, esperienze e sentimenti. Per molti di loro è anche il primo avvicinamen-
to al mondo. Considerate queste circostanze, e all’interno di un progetto educativo
integrale, il CCI li invita a condividere e arricchire le loro esperienze, svegliando e sti-
molando l’enorme curiosità che ha ogni bambino verso il mondo che lo circonda.
La proposta trova supporto nel consolidamento della lingua materna, ma anche nel-
lo stimolare nei bambini la familiarità con la lingua e la cultura italiana e nell’incor-
porazione delle basi dell’inglese, attraverso le strutture basilari e il lessico.
EL CCI INTERACTÚA CON LAS FAMILIAS DE MANERA CONSTANTE Y ACTIVA,
PROPICIANDO LA COMUNICACIÓN Y EL DIÁLOGO.
IL CCI INTERAGISCE CON LE FAMIGLIE IN MODO COSTANTE, FAVORENDO
LA COMUNICAZIONE ED IL DIALOGO.
38 I Centro Culturale Italiano
JARDÍN MATERNAL:
SALA DE 18 MESES
Y SALA DE 2 AÑOS.
JARDÍN DE INFANTES:
SALAS DE 3, 4 Y 5 AÑOS.
JORNADA SIMPLE
O COMPLETA
TALLERES:
DANZAS FOLCLÓRICAS ITALIA-
NAS, ARTE, INICIACIÓN A LA
MÚSICA, GIMNASIA DEPOR-
TIVA, INICIACIÓN AL DEPORTE
(FÚTBOL Y HOCKEY), HUERTA Y
GRANJA,COMPUTACIÓN.
SCUOLA MATERNA:
AULA DI 18 MESI
E AULA DI 2 ANNI
AULE DI 3, 4 E 5 ANNI
METÀ GIORNATA
O GIORNATA INTERA
LABORATORIO:
BALLI FOLCLORISTICI ITALIANI,
ARTE, INIZIAZIONE ALLA MU-
SICA, GINNASTICA SPORTIVA,
INIZIAZIONE ALLO SPORT (CAL-
CIO E JOCKEY), ORTO E FATTO-
RIA, INFORMATICA.
Centro Culturale Italiano I 39
Instantáneas de los alumnos
más pequeños del Jardín.
Immagini dei più piccoli alunni
della scuola materna.
Ora che il CCI celebra i suoi 50 anni, ricordiamo il primo edificio di via Roma. Nel
suo interno, nel 1958, hanno avuto inizio le prime attività educative in una scuola
materna con circa venti bambini. Con il passare degli anni, questo spazio per i più
piccini è diventato l’attuale Scuola Materna Modello di via Borges 601, dove conti-
nuiamo con il nostro lavoro, con un atteggiamento aperto, ampio senso critico, in
un ambiente di libertà e amore, basandoci su durevoli valori e in un permanente
interscambio tra la scuola e le famiglie.
Oggi, totalmente identificate con il Progetto Pedagogico del Centro Culturale Italia-
no, confermiamo il nostro coinvolgimento con la professione e la scuola (genitori,
alunni, docenti) di continuare la nostra gestione con lo stesso amore, allegria, entu-
siasmo e dedizione di sempre.
AMBIENTE DI LIBERTÀ E AMORE
Ahora que se cumplen 50 años del CCI recordamos el primer edificio de la calle
Roma.En él,allá por 1958,se iniciaron las primeras actividades educativas en un jar-
dín de infantes con aproximadamente veinte niños. Con el correr de los años, este
espacio para los más chicos se transformó en el actual“Jardín de Infantes Modelo”
de la calle Borges 601,donde continuamos trabajando con una actitud abierta,am-
plio criterio crítico, en un clima de libertad y amor, basándonos en loables valores y
en un permanente intercambio entre la escuela y las familias.
Hoy, totalmente identificadas con el Proyecto Pedagógico del Centro Cultural
Italiano, reafirmamos nuestro compromiso con la profesión y la escuela (padres,
alumnos, docentes), de seguir gestionando con el mismo amor, alegría, dedicación
y entusiasmo de siempre.
CLIMA DE LIBERTAD Y AMOR
Lic. María de las Victorias Ducrey
Direttrice
Lic. Ana María Radice
Vicedirettrice
Scuola materna
CCI Olivos
Lic. María de las Victorias Ducrey
Directora
Lic. Ana María Radice
Vicedirectora
Nivel Inicial
CCI Olivos
Sono molti i ricordi e i sentimenti che mi legano a questo Istituto. Dei suoi 50 anni,
39, ininterrottamente, ne sono stata parte. Il sentimento di affetto, soddisfazione e
orgoglio verso la mia cara scuola s’è formato piano piano, giorno per giorno, un anno
dopo l’altro. Ho potuto godere pienamente gli anni della mia infanzia e adolescenza,
mi sono formata qui come professionista per esercitare la docenza e anche avuto la
possibilità di realizzare in questo Istituto una carriera universitaria. Da 18 anni sono
Direttrice della scuola materna e attualmente le mie quattro figlie trascorrono con
allegria la stessa strada che iniziai tanto tempo fa. A loro auguro un’esperienza tanto
felice come la mia nel Centro Culturale Italiano, al quale auguro un futuro prospero
e soprattutto che continui per tanti anni ancora a formare persone per bene. Tanta
felicità per altri cinquant’anni!
PER MOLTI ANNI ANCORA NELLA FORMAZIONE
DI PERSONE PER BENE
Lic. M. Gabriela Tomei
Direttrice
Scuola materna
CCI Villa Adelina
Muchos son los recuerdos y sentimientos que me ligan a esta institución.De sus 50
años, 39 ininterrumpidos he participado en ella. El sentimiento de afecto, satisfac-
ción y orgullo hacia mi querida escuela se ha ido formando poco a poco, día a día y
año tras año. Pude disfrutar plenamente los años de mi infancia y adolescencia;me
formé aquí como profesional para ejercer la docencia y también tuve la posibilidad
de realizar en esta institución una carrera universitaria. Desde hace 18 años que me
desempeño como Directora del Nivel Inicial, y actualmente mis cuatro hijas transi-
tan con alegría un camino similar al que inicié hace tanto tiempo.A ellas les auguro
una experiencia tan feliz como la mía en el Centro Cultural Italiano, al que le deseo
un futuro próspero y, por sobre todas las cosas, que continúe por muchos años más
formando hombres y mujeres de bien. ¡Muchas felicidades por 50 años más!
POR MUCHOS MÁS AÑOS FORMANDO
HOMBRES Y MUJERES DE BIEN
Lic. M. Gabriela Tomei
Directora
Nivel Inicial
CCI Villa Adelina
40 I Centro Culturale Italiano
Centro Culturale Italiano I 41
Los alumnos del Jardín de Infantes.
Alunni della scuola materna.
ESCUELA PRIMARIA
SCUOLA PRIMARIA
Una propuesta educativa de avanzada, bicultural y trilingüe, bajo un enfoque de en-
señanza con sólido contenido humanístico. La oportunidad para explorar las carac-
terísticas de dos culturas. La posibilidad de desarrollar competencias fundamentales
para actuar con éxito en el mundo globalizado.
Nuestra propuesta educativa para la escuela primaria se distingue por los siguien-
tes aspectos:
• Formar a los alumnos a través del contacto con contenidos curriculares de la Argenti-
na y de Italia, integrados para evitar la superposición de temas y lograr mejores resul-
tados.
• Estimular la apreciación de la belleza de la naturaleza y de la obra humana desple-
gada por los pueblos.
• Favorecer el desarrollo armónico de la personalidad del alumno y contribuir a la
formación de individuos abiertos al multiculturalismo, para que puedan vivir y evo-
lucionar en un contexto democrático,con conocimiento de la evolución histórica y de
la realidad actual.
• Crear un clima social edificante en la vida cotidiana de la escuela, organizando for-
mas de trabajo grupales y de ayuda recíproca y favoreciendo, además, el espíritu de
iniciativa,la capacidad de decisión y la responsabilidad individual de los alumnos.
• Articular el pasaje del Nivel Inicial a la Escuela Primaria y de ésta a la Escuela Secun-
daria, para garantizar la coherencia en la continuidad educativa, acompañando a los
alumnos para que este pasaje se realice con naturalidad.
Una proposta educativa di avanguardia, biculturale e trilingue. Un approccio sull’in-
segnamento con solido contenuto umanistico. L’opportunità di esplorare le caratteri-
stiche delle due culture. La possibilità di sviluppare le competenze fondamentali che
consentiranno il successo dell’agire nel mondo globale.
La nostra proposta educativa per la scuola primaria si distingue nei seguenti aspetti:
• Formare gli alunni attraverso una completa conoscenza dei curriculi di Argentina
e Italia, integrati per evitare la sovrapposizione di tematiche e riuscire ad ottenere
migliori risultati.
• Stimolare l’apprezzamento della bellezza della natura e dell’opera umana svolta
dai popoli.
• Favorire lo sviluppo armonico della personalità dell’alunno e contribuire alla
formazione di individui aperti al multiculturalismo, perché possano evolversi e
vivere in un contesto democratico, con conoscenza dell’evoluzione storica e della
realtà attuale.
• Creare un clima sociale edificante nella vita quotidiana della scuola, attraverso
l’organizzazione di forme di lavoro in gruppo e di aiuto reciproco, favorendo inol-
tre lo spirito d’iniziativa, la capacità di decisione e la responsabilità individuale di
ogni alunno.
• Articolare il passaggio dal livello iniziale alla scuola elementare e da questa alla
scuola superiore per garantire la coerenza della continuità educativa accompagnan-
do gli alunni perché questo passaggio sia naturale.
42 I Centro Culturale Italiano
Centro Culturale Italiano I 43
Los alumnos en clase, leyendo en la biblioteca,
jugando al fútbol o disfrutando del recreo.
Allievi impegnati in classe, in biblioteca
o divertendosi durante la ricreazione.
Olivos 50º aniversario
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Olivos 50º aniversario

  • 1. CentroCulturaleItaliano Sede Olivos Scuola Centro Culturale Italiano Roma 656 . Borges 601 Olivos . Buenos Aires Tel: (0054 - 11) 4790-4148 Fax: (0054 - 11) 4799-9000 Sede Villa Adelina Scuola Alessandro Manzoni Soldado de Malvinas 2255 Villa Adelina . Buenos Aires Tel: (0054 - 11) 4766-7398 Fax: (0054 - 11) 4766-7699 info@cci.esc.edu.ar www.cci.esc.edu.ar
  • 2.
  • 3. A todas las personas que, a través de los años, han colaborado con el Centro Cultural Italiano. A tutte quelle persone che, attraverso gli anni, hanno collaborato con il Centro Culturale Italiano.
  • 4.
  • 5. La casona antigua en donde comenzó la actividad del Centro Cultural Italiano, Olivos, Provincia de Buenos Aires, Argentina (1958). Questa è la villetta dove iniziò l’ attività del Centro Culturale Italiano, Olivos, Provincia di Buenos Aires, Argentina (1958).
  • 6. 8 10 12 14 18 34 64 68 76 82 98 104 88 103 102 Carta del Presidente de la Comisión Directiva Carta del Cónsul General de Italia Mensaje del Director General Operativo de Telecom Contexto histórico Ayer Hoy Futuro La mirada de los alumnos ¿Es el colegio el que hace a las personas o son las personas las que hacen al colegio? De una maestra a todos los maestros del Centro Cultural Italiano El CCI en fotos Subcomisiones ¿Qué significó el CCI para tu vida? Asamblea de Socios y Comisión Directiva Presidentes y Directores 106 107 Agradecimientos A.C.I.A.U. 108Staff ÍNDICE
  • 7. 8 10 12 14 18 34 64 68 76 82 98 88 103 104 102 Lettera del Presidente della Commissione Direttiva Lettera del Console Generale d´Italia Messaggio del Direttore Generale Operativo Telecom Il contesto Storico Ieri Oggi Futuro La visione degli alunni Ë la scuola che prepara le persone, o sono le persone che fanno la scuola? Omaggio di una maestra ai suoi colleghi del Centro Culturale Italiano Immagini del CCI Cosa ha significato il CCI per la tua vita? Sottocommissioni Presidenti e Direttori Assemblea di Soci e Commissione Direttiva 106 107 Ringraziamenti A.C.I.A.U. 108 Staff ÌNDICE
  • 8. El Centro Cultural Italiano,la historia de un sueño cumplido.Una historia de pasiones italianas en la Argentina que han ido forjando día a día, y durante medio siglo, con esfuerzo, generosidad, dedicación y afecto, un centro de cultura y humanismo. Una suma de grandes y pequeños sacri- ficios de personas vinculadas por el mismo sentimiento: el amor por la lengua y la cultura italiana. En las páginas de este libro podrán conocer los nombres y los hechos más significativos del acervo del Centro Cultural Italiano: los pioneros que le dieron vida a esta historia, los proyectos de hoy, los sueños de futuro y, una parte fundamental de todo esto, la impronta y el legado que el cole- gio dejó en los alumnos y ex alumnos que transitaron por sus aulas. Este libro está dedicado a todos ellos. En sus líneas, los mayores encon- trarán vivencias propias y recuerdos, y los más jóvenes agregarán a su experiencia presente el saber sobre cómo se forjó su escuela. Es un reconocimiento hacia quienes hicieron y hacen posible este ideal, una historia viva que crece y se renueva todos los días. Con la alegría y el orgullo de ser parte de esta historia, y con el compro- miso de seguir trabajando por la difusión de la cultura italiana y por la educación, los invito a descubrir las páginas de este libro.Y a emocionar- se más de una vez al transitarlas. Michele D´Angelo Presidente de la Comisión Directiva Centro Cultural Italiano 8 I Centro Culturale Italiano
  • 9. Il Centro Culturale Italiano, storia di un sogno realizzato. Una storia di passioni italiane in Argentina, passioni che hanno forgiato giorno dopo giorno e durante mezzo secolo, con sforzo, con generosità, dedizione e af- fetto un centro di cultura e umanesimo. È la somma di grandi e piccoli sacrifici di persone unite dallo stesso sentimento: l’amore per la lingua e la cultura italiana. Attraverso le pagine di questo libro potrete conoscere i nomi e i fatti più significativi del Centro Culturale Italiano: i pionieri che hanno dato vita a questa storia, i progetti d’oggi, i sogni per il futuro, e come parte fonda- mentale di tutto ciò, l’impronta e l’eredità che la scuola ha lasciato negli alunni ed ex alunni che la frequentarono. Questo libro è dedicato a loro. Tra le sue righe, gli adulti incontreranno le proprie vicende e ricordi, i più giovani aggiungeranno alla loro esperienza presente la conoscenza di quella che è stata la formazione della loro scuo- la. È una riconoscenza verso quelli che hanno fatto e, ancora fanno possi- bile questo ideale, una storia viva che cresce e si rinnova ogni giorno. Con la gioia e l’orgoglio di far parte di questa storia, e con l’impegno di continuare a lavorare per la diffusione della cultura italiana e per l’edu- cazione, invito a scoprire le pagine di questo libro e a commuoversi una volta ancora. Michele D´Angelo Presidente della Commissione Direttiva Centro Culturale Italiano Centro Culturale Italiano I 9
  • 10. Es un verdadero privilegio poder formar parte, a título de prefacio, de esta publicación que celebra un aniversario tan importante para toda la colectividad de Buenos Aires: el 500 aniversario de la fundación del Centro Cultural Italiano. En mi nombre y en nombre de las autoridades italianas que represento, deseo dirigir la más sentida felicitación al Centro Cultural Italiano por la encomiable tarea que viene realizando, desde su inicio, siempre fiel al mandato de los socios fundadores, para transmitir nuestra lengua, nuestra historia y nuestra identidad a las generaciones ítalo-argenti- nas más jóvenes. El Centro Cultural Italiano, desde el 4 noviembre de 1958, es un punto de referencia, en esta ciudad, para todos los padres que desean que sus hijos crezcan en un ambiente bicultural y que puedan recibir de la italianidad aquellas innegables y preciosas cualidades que distinguen a nuestros orígenes y nuestra tierra. Aprovecho la ocasión para expresar mi agradecimiento a la Comisión Di- rectiva, al cuerpo docente y a todo el personal del Centro Cultural Italiano por el constante empeño y la dedicación con que cada día contribuyen al crecimiento de los estudiantes, para alcanzar alentadores resultados ya sea en las actividades didácticas como en aquellas deportivas y recreati- vas,complemento necesario de la formación escolar. Los excelentes resul- tados obtenidos por los estudiantes,en los exámenes de promoción de la escuela media y en los exigentes exámenes de la escuela superior,consti- tuyen el más significativo reconocimiento a la excelencia de la enseñanza del Centro Cultural Italiano y un testimonio concreto del esfuerzo que la institución le dedica a la actividad educativa. Deseo expresar mi más sincera adhesión al aniversario y augurios al Cen- tro Cultural Italiano para que continúe con éxito su meritoria actividad. Giancarlo Maria Curcio Cónsul General de Italia en Buenos Aires, Argentina 10 I Centro Culturale Italiano
  • 11. È un vero privilegio poter prendere parte, a titolo di prefazione, a questa pubblicazione che celebra una ricorrenza tanto importante per tutta la collettività di Buenos Aires, ossia il cinquantesimo anni- versario della fondazione del Centro Culturale Italiano. A nome mio personale e delle autorita italiane che rappresento, desidero rivolgere il piu sentito apprezzamento al Centro Culturale Italiano per la lodevole attivitá che viene svolgendo, fin dalla sua istituzione e fedele al mandato dei soci fondatori, per trasmettere la nostra lingua, la nostra storia e la nostra identità alle più giovani generazioni italo-argentine. Il Centro Culturale Italiano, dal 4 novembre del 1958, costituisce un punto di riferimento in questa città per tutti quei genitori che vo- gliono che i propri figli crescano in un ambiente biculturale e che possano attingere dall’italianità quelle innegabili e preziose qualità che contraddistinguono le nostre origini e la nostra terra. L’occasione mi é propizia per rivolgere un forte ringraziamento al Consiglio Direttivo, al corpo docente e a tutto il personale del Cen- tro per l’immutato impegno e la costante dedizione con cui con- stribuiscono ogni giorno alla crescita degli studenti permettendo di raggiungere lusinghieri risultati sia nelle attivitá didattiche che in quelle sportive e ricreative, quale necessario complemento della formazione scolastica. I brillanti risultati ottenuti dagli studenti agli esami di Licenza Media, e ai più onerosi Esami di Stato, costituiscono il più significativo riconoscimento dell’eccellenza dell’insegnamento del Centro e concreta testimonianza dell’impegno profuso dall’Ente nella propria attività. Aderendo con sincera partecipazione alla ricorrenza, auguro al Cen- tro Culturale di continuare con sucesso la sua meritoria attività. Giancarlo Maria Curcio Il Console Generale d’Italia a Buenos Aires, Argentina Centro Culturale Italiano I 11
  • 12. Essere non è necessariamente avere. Ignoranza e felicità possono vivere insieme? Che cos’è il progres- so? Per chi? Fino a quando miseria è sinonimo di convivere con la violenza del più forte, con la paura della prepotenza, con gli interessi di po- chi; fino a quel giorno non credo che questo tipo di società possa compensare il sorriso di un bambino che soffre. E allora? Che si deve fare per cambiare? O non cambierà mai nulla? Credo che la soluzione passi per l’istruzione, far sì che la cono- scenza non sia soltanto un patrimonio di pochi che si tramanda per diritto di nascita. Credo che passi per una classe imprenditoriale che sia capace di reinvestire parte delle ricchezze create nella diffusione dei valori più profondi dell’umanità, senza voler nulla in cambio. In questo senso – forse – questo è un piccolo contributo. Marco Patuano Direttore Generale Operativo Telecom Ser no es necesariamente tener. ¿Ignorancia y felicidad pueden convivir? ¿Qué es el progreso? ¿Para quién? ¿Hasta cuándo miseria será sinónimo de convivir con la violencia del más fuerte, con el miedo a la prepotencia, con los intereses de pocos? Mientras sea así, no creo que este tipo de sociedad pueda compensar la sonrisa de un niño que sufre. ¿Y entonces? ¿Qué tenemos que hacer para cambiar? ¿O nunca cambiará nada? Creo que la solución pasa por la instrucción, por lograr que el cono- cimiento no sea un patrimonio de pocos que se hereda por derecho de nacimiento. Creo que pasa por una clase empresarial que sea capaz de reinvertir parte de las riquezas que genera en la difusión de los valores más profundos de la humanidad, sin esperar nada a cambio. En este sentido, quizás, ésta sea una pequeña contribución. Marco Patuano Director General Operativo Telecom 12 I Centro Culturale Italiano
  • 14. 14 I Centro Culturale Italiano El colegiO nació en un época de fuerte arraigo de la cultura italiana en la Argentina y de impulso a la en- señanza privada. Los dos factores que hicieron posi- ble el surgimiento del CCI. TIEMPOS DE INMIGRACIÓNY DE RECONOCIMIENTO DE LA EDUCACIÓN LIBRE El contexto histórico de la fundación del CCI / Il contesto storico della fondazione del CCI Tempi d’immigrazione e di riconoscenza della libera educazione La scuola è nata in un’epoca di forte radicamen- to della cultura italiana in Argentina e di impulso all’istruzione non statale. Questi due fattori hanno reso possibile la nascita del CCI. La fundación del colegio Centro Cultural Italiano (1958) puede situarse en un doble contexto de época:el de la ya larga permanencia,integración y continuo crecimien- to de la colectividad italiana en la Argentina y el del impulso dado por el gobier- no de Frondizi a la enseñanza privada. Pues, si bien fue en el ámbito universitario donde se desató la polémica “laica o libre”, el reconocimiento de las universidades libres o privadas dio valor a este tipo de enseñanza y contribuyó a la aparición de institutos de todos los niveles en el ámbito privado. Efectivamente, la inmigración italiana en la Argentina mantuvo un flujo conti- nuo desde 1870 a 1973, lapso en el que alrededor de 4.000.000 de italianos arriba- ron a la Argentina,de los cuales aproximadamente la mitad se radicó en forma defi- nitiva en el país. Sin embargo,hubo etapas o períodos distintivos en este proceso:el primer período, que se ubica entre 1870 y 1915 y que se desarrolló bajo el amparo de la generación del 80 y respondiendo a la consigna alberdiana de “gobernar es po- blar”, fue el más importante en términos cuantitativos. Este período se caracterizó por el ingreso masivo de una mayoría de pequeños agricultores y peones rurales y una minoría de artesanos, comerciantes, profesionales, artistas. Inicialmente, pro- cedían de las regiones alpinas del norte y, hacia el final del período, de las regiones centrales y meridionales. Algunos de ellos pasaron a nutrir el ámbito rural, y se conviertieron en chacareros gracias a algún plan de colonización, bien como arren- datarios o trabajando y brindando servicios en el campo y en los pueblos rurales (Santa Fe, Entre Ríos). Buena parte no pudo acceder a la propiedad de la tierra y ter- minó fijando residencia en las ciudades, acompañando especialmente el desarrollo del litoral argentino y sus ciudades-puerto (Buenos Aires, Rosario, La Plata, Bahía Blanca) y tejiendo el entramado de las futuras clases medias urbanas. La fondazione della scuola Centro Culturale Italiano (1958) può essere posta in un doppio contesto dell’epoca: quello della già lunga permanenza, integrazione e cre- scita ininterrotta della collettività italiana in Argentina e l’impulso che il governo di Frondizi dava all’istruzione non statale. Sebbene sia stato l’ambito dell’Università il luogo dove ebbe inizio la polemica“laica o libera”, il riconoscimento delle università non statali diede valore a questo tipo d’istruzione e contribuì alla nascita di istituti di ogni livello nell’ambito non statale. In effetti, durante un secolo, l’immigrazione italiana in Argentina mantenne un flusso immigratorio continuo dal 1870 al 1973, periodo in cui 4 milioni di italiani circa, arrivarono in Argentina e la metà di loro si radicò definitivamente in questo paese. In ogni modo, in questo processo possiamo distinguere fasi o periodi diversi: un primo periodo compreso tra il 1870 e il 1915 ove, sotto la protezione della gene- razione dell’ 80 e rispondendo al pensiero di Alberdi: “Governare vuol dire popola- re l’Argentina”, è stato il più importante in termini quantitativi. Questo periodo fu caratterizzato dall’immigrazione di massa, nella maggior parte piccoli agricoltori e braccianti, e da una porzione piccola di artigiani, commercianti, professionisti, ar- tisti. All’inizio venivano dalle regioni alpine del Nord e verso la fine del periodo, dalle zone centrali e meridionali. Alcuni di loro svilupparono l’ambito rurale, e diventaro- no agricoltori grazie a un piano di colonizzazione, sia come affittanti o lavorando ed elargendo servizi nella campagna e nei paesi rurali (Santa Fe, Entre Ríos). Gran parte di loro non riuscì a ottenere la proprietà della terra e finì per sistemarsi nelle città, collaborando specialmente allo sviluppo del litorale argentino e delle sue cit- tà-porto (Buenos Aires, Rosario, La Plata, Bahia Blanca) e intrecciandosi nel tessuto connettivo della futura classe media urbana.
  • 15. Centro Culturale Italiano I 15 Actos conmemorativos de la inmigración italiana en la Argentina. Festa dell’immigrazione italiana in Argentina.
  • 16. El estallido de la Primera Guerra Mundial detuvo el flujo migratorio –según el censo de 1914, habitaban en el país un millón de italianos–, que luego fue retomado en un segundo período al finalizar el conflicto, nuevamente con inmigrantes de perfil ru- ral,pero procedentes de las regiones del centro de Italia.De todos modos,no alcanzó el mismo nivel cuantitativo, a causa de las restricciones del gobierno de Mussolini a la emigración ultramarina y de las del gobierno argentino debido a la crisis del 30. No obstante, las cadenas migratorias que unían a parientes, amigos y conocidos e invitaban a probar fortuna en la Argentina continuaban en actividad y seguían atra- yendo a los italianos, ahora acompañando los ciclos económicos de recuperación. Un último período (1947-1954) coincidió con los años del primer peronismo, carac- terizados por un fuerte crecimiento de la economía argentina, ahora en el sector de la industria liviana destinada al consumo interno, lo que abría posibilidades de empleo a obreros y técnicos especializados en un momento en el que la Italia de posguerra vivía un alto índice de desocupación y de conflictividad social y política. Tal como al comienzo, una combinación de factores (acuerdos oficiales, factores de atracción y las consolidadas cadenas que unían a la profusa colectividad italiana en la Argentina a través de sus paisanos, parientes y amigos) hicieron ingresar entre esos años a 500 mil italianos, de los cuales un 75 por ciento se asentó en la Capital Federal y el Gran Buenos Aires. A partir de 1955, el flujo inmigratorio comenzó a descender lentamente a causa del contexto económico local, signado por inestabilidad política, ciclos de inflación, recesión y estancamiento. Así, los inmigrantes italianos buscaron otros destinos, como Australia y los Estados Unidos. Luego, la recuperación económica de su país de origen disminuyó los factores de expulsión que existían anteriormente. Por otra parte,luego de la caída de Perón y retirado el gobierno militar,se celebraron en febrero de 1958 las elecciones presidenciales en las que triunfó el abogado Arturo Frondizi gracias a su alianza electoral con Perón, aunque en un ambiente de pros- cripción peronista y de tutela militar que auguraba un futuro incierto a su gestión. De todas formas, desde otro punto de vista, su llegada al poder no dejaba de ser un reflejo de la composición social argentina de entonces. El nuevo presidente era el penúltimo hijo de una familia de inmigrantes italianos procedentes de la ciudad de Gubbio,que habían llegado a Buenos Aires hacia 1890,en pleno auge inmigratorio,y era también el fruto del tesón de sus padres, de la austeridad de un hogar de traba- jo y de la movilidad social que acompañó el proceso de modernización económica, social y administrativa del país desde fines del siglo anterior. Su discurso moderno, referido a los problemas estructurales del país; su proyecto de desarrollo de las fuerzas productivas y del papel de las inversiones extranjeras, sumado a una gran fe en la idea de integración política, lo llevaron a plantear un programa de gobierno novedoso que, no obstante, requería, por un lado, de la apro- bación de las fuerzas armadas y, por el otro, de la del propio Perón. Si bien fue un gobierno que terminó en un nuevo golpe de estado, dejó su impronta con algunas medidas que perdurarían; entre las más recordadas está la ley 14.557 de 1958, que otorgaba el reconocimiento oficial a las universidades de enseñanza privada para que pudieran expedir diplomas y títulos habilitados para ejercer la profesión y reti- raba al Estado la exclusividad de emitirlos. Este intento de reforma a la enseñanza universitaria –la polémica “laica o libre”– generó muchos conflictos entre estu- diantes y profesores, en un ambiente de fuerte antagonismo y choques entre los partidarios de una enseñanza estatal, laica, y los partidarios de igualar las univer- sidades privadas que, con el apoyo de la Iglesia, defendían la postura del gobierno. Finalmente, el triunfo del proyecto oficial se cristalizó en ley del Congreso e im- pulsó muchos proyectos de educación privada en otros niveles de enseñanza que fueron surgiendo en los años siguientes. Es en estos cambios en materia educativa que se inscribe la creación del Centro Cultural Italiano. Una institución que respondió al deseo particular de algunos miembros de la colectividad italiana de la zona norte del Gran Buenos Aires de preservar y transmitir su cultura a través de una escuela privada, pero que tam- bién recibió el respaldo de ideas de la época y hasta del propio presidente que, en cierta ocasión,envió como visitante ilustre a su esposa junto a la esposa del primer mandatario italiano y otras señoras de la colectividad al flamante colegio en sus primeros años. María Cecilia Castello Profesora de Historia, Universidad Católica Argentina Profesora de la Escuela Secundaria, CCI Olivos 16 I Centro Cultural Italiano
  • 17. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale fermò il flusso migratorio – secondo il censi- mento del 1914, in Argentina c’era un milione di abitanti italiani – che fu ripreso in un secondo periodo finita la guerra, di nuovo con immigranti di estrazione rurale, ma che ora venivano dalle regioni del Centro d’Italia. In ogni modo non raggiunse lo stesso livello quantitativo per causa delle restrizioni del governo di Mussolini all’emigrazio- ne d’ oltremare e quelle del governo argentino dovute alla crisi del 30. Nonostante queste limitazioni, le catene migratorie che legavano parenti, amici e conoscenti, che invitavano a cercare fortuna in Argentina, erano attive e continuavano ad attrarre gli italiani, che ora accompagnavano, anche i cicli di ripresa economica. Un ultimo periodo (1947-1954) coincideva con gli anni del primo peronismo, carat- terizzati da una forte crescita dell’economia argentina, specialmente nel settore dell’industria leggera destinata al consumo interno, che apriva possibilità d’im- piego a operai e tecnici specializzati, in un momento in cui l’Italia del dopo guerra segnava un alto indice di disoccupazione e di conflitti sociali e politici. Nella stessa fattispecie iniziale, un accostamento di fattori (accordi ufficiali, fattori d’attrazio- ne e la consolidata rete che univa la numerosissima collettività italiana in Argen- tina attraverso paesani, parenti e amici) hanno fatto allocare in quel periodo circa 500 mila italiani che si sono stabiliti presso la Capitale Federale e la Gran Buenos Aires per un buon 75%. Dal 1955 il flusso immigratorio è cominciato a calare lentamente a causa del contesto economico locale, segnato dall’instabilità politica, cicli d’inflazione, recessione e rista- gno. Stante questa situazione, gli emigranti italiani cercarono altri destini come ad esempio Australia e gli Stati Uniti d’America. Finalmente,la ripresa economica del loro paese d’origine diminuì le necessità di emigrare che esistevano in precedenza. D’altronde, dopo la caduta di Perón e ritirato il governo militare, ebbero luogo a feb- braio del 1958 le elezioni per la nomina del nuovo presidente. Vinse l’avvocato Artu- ro Frondizi grazie alla sua alleanza con Perón, ma accompagnato da un ambiente di proscrizione peronista e di tutela militare che in modo lungimirante pronosticava un futuro incerto della sua gestione. In ogni modo, da un altro punto di vista, il suo arrivo al potere rispecchiava la composizione sociale argentina di allora. Il nuovo presidente era il penultimo figlio d’immigranti italiani che venivano dalla città di Gubbio,arrivati in Argentina verso il 1890,nel pieno del flusso immigratorio,ed era anche il frutto della fermezza e costanza dei suoi genitori, dell’austerità di una famiglia dedicata al lavoro, e della mobilità sociale che accompagnò il processo di modernizzazione economica, sociale e amministrativa dell’Argentina dalla fine dello scorso secolo. Sul discorso moderno, riferito ai problemi strutturali del paese, il suo progetto che aveva come supporto lo sviluppo delle forze produttrici, e il ruolo degli investimenti esteri; sommato a una grande fede sull’idea dell’integrazione politica, presentava un programma di governo nuovo che nonostante, richiedesse da un lato l’approva- zione delle forze armate e dall’altro il supporto di Perón. Nonostante questo gover- no finisse sotto un nuovo colpo di stato, lasciò la sua impronta su alcune misure che sarebbero durate; tra cui la legge 14.557 del 1958, che conferiva alle università non statali la parità con quelle statali e le autorizzava a rilasciare lauree e titoli abilitanti per il libero esercizio delle professioni. Questa proposta di riforma sull’attività universitaria – la polemica “laica o libera”- generò molti conflitti tra studenti e professori, in un ambiente di forte antago- nismo e scontri tra quelli che difendevano l’istruzione statale e laica come unica entità autorizzata a rilasciare titoli abilitanti per l’esercizio professionale, e quelli che intendevano parificare le università non statali, con l’appoggio della Chiesa Cattolica, difendendo la posizione del governo. Alla fine prevalse il progetto ufficiale che diventò legge del Parlamento e diede impulso a nuovi progetti di educazione non statale su altri livelli d’istruzione negli anni successivi. Su questi cambiamenti in materia di educazione si propose la creazione del Cen- tro Culturale Italiano. Un’istituzione che risponde al desiderio speciale di alcuni membri della collettività italiana della zona nord della Gran Buenos Aires di pre- servare e trasmettere la loro cultura con la creazione di una scuola non statale. Ricevette anche l’appoggio delle idee di quell’epoca e perfino del presidente della nazione il quale, in certe occasioni, inviò come ospite illustre, sua moglie insieme alla moglie del primo ministro italiano ed altre signore della collettività, negli albori della nostra scuola. María Cecilia Castello Professoressa di Storia, Università Cattolica Argentina (UCA) Professoressa di Storia della Scuola Superiore, CCI Olivos Centro Culturale Italiano I 17
  • 18. Vista aérea del Gran Buenos Aires, barrio de Olivos donde nació el CCI. Vista aerea del Grand Buenos Aires,quartiere di Olivos dove ebbe inizio il CCI. La casa donde funcionó durante muchos años el secundario de Olivos (1971). La casa dove si attivò la scuola superiore a Olivos (1971). 2 1 18 I Centro Cultural Italiano 1 2
  • 19. AYER Ieri El CCI, según pasan los años / Il CCI attraverso gli anni El origen Cinco décadas creando vínculos sólidos ésta es la historia de un grupo de mujeres y hombres que creyeron en la posibilidad de crear un ámbito de formación, de cultura y de vínculos sólidos. En rea- lidad, ésta es la historia que se transforma en pre- sente en cada uno de los alumnos que se forman en el Centro Cultural Italiano. Cinque decenni creando solidi legami Questa è la storia di un gruppo di donne e uo- mini che credettero alla possibilità di creare un ambiente di formazione, cultura e solidi legami. Questa è la storia che si trasforma nel presente di ognuno degli alunni formatisi nel Centro Cultu- rale Italiano. L’origine Para quien la vive o la ha vivido,la emigración es uno de los episodios más nostálgi- cos que se pueden experimentar. Lo saben muy bien los italianos que llegaron a la Argentina durante el siglo XX. Los datos históricos señalan que la Argentina fue sin dudas uno de los países que más italianos acogió durante todo el período pre y post guerras mundiales. En esta tierra generosa, ellos encontraron hospitalidad y pudieron vencer el íntimo sufri- miento y la nostalgia por el suelo natal;supieron construirse un destino propio,con perseverancia, al tiempo que las circunstancias templaron sus espíritus; superaron grandes obstáculos y, en muchos casos, fueron capaces de crear y dar impulso a nuevas empresas, que luego resultaron una indispensable fuente de trabajo para los nuevos inmigrantes y ayudaron notablemente al desarrollo económico de su segunda patria. No fueron menos audaces en su constante ansia de mantener viva la imagen de su Italia lejana y de su civilización milenaria. Aquellos hombres y mujeres dieron vida a muchas asociaciones que hoy cumplen ampliamente esas aspiraciones. El Centro Cultural Italiano nació bajo esta impronta, exactamente el 4 de noviem- bre de 1958, cuando un arriesgado grupo de inmigrantes empeñó una parte impor- tante de sus ahorros y de su tiempo en la compra y restauración de una casona en el barrio residencial de Olivos, en la zona norte del Gran Buenos Aires. Y lo hicieron con un objetivo tan noble como ambicioso:crear una institución que perpetuara en la Argentina lo mejor de su herencia cultural. Per chi la vive o l’ha vissuta, l’immigrazione è uno degli episodi più nostalgici che possiamo sperimentare. Lo sanno molto bene gli italiani che arrivarono in Argenti- na durante il XX secolo. I dati storici indicano che l’Argentina è stata,senza dubbio,uno dei paesi che ha accol- to più italiani durante il periodo prima e dopo le due guerre mondiali. In questa terra generosa, loro trovarono ospitalità e hanno potuto sconfiggere l’intima sofferenza e nostalgia per la terra natia; hanno saputo costruire un destino proprio, con perseve- ranza. Contemporaneamente, le circostanze hanno temprato le loro anime. Hanno superato grandi ostacoli e, in molti casi, sono stati capaci di creare e di dare impulso a nuove imprese, quelle che poi sono state una fonte di lavoro indispen- sabile per i nuovi immigrati, e che hanno aiutato lo sviluppo economico della loro seconda patria in modo notevole. Non sono stati meno audaci nella loro costante ansia per mantenere viva l’immagine della loro Italia lontana e della loro civiltà millenaria. Quegli uomini e donne hanno creato molte associazioni che oggi svilup- pano quelle loro aspirazioni. Il Centro Culturale Italiano è nato sotto questa impronta, esattamente il 4 novembre dell’anno 1958, quando un coraggioso gruppo d’immigranti impegnò una parte impor- tante dei loro risparmi e del loro tempo per l’acquisto e restauro di un’antica villa nel quartiere residenziale di Olivos,nella zona Nord della Gran Buenos Aires.Ed è stato fatto per raggiungere un obiettivo tanto nobile quanto ambizioso: creare in Argentina un istituto che perpetuasse la miglior parte della loro eredità culturale. Centro Culturale Italiano I 19
  • 20. El objetivo, la educación Non c’è niente di meglio di una scuola, per diffondere tra le generazioni del presente e del futuro l’amore alla lingua e la cultura italiana;per serbare tutto quello che il Dirit- to Romano,il Rinascimento e i loro uomini illustri significano per tutta l’umanità.Una scuola che generi anche, un vincolo attraverso il quale scorre una forza che alimenta permanentemente la vita e l’anima. Una scuola che fa diventare l’uomo orgoglioso delle proprie origini. Pionieri I nomi di quelli che hanno fatto possibile quel desiderio educativo e culturale che è il CCI rimangono indelebili da cinquant’anni negli Atti di Fondazione dell’istituto. Sono stati italiani che si sentivano degni della loro origine e che, nonostante si differenziassero nella loro capacità culturale,sociale e politica,si trovavano uniti dall’amore per la patria lontana e dalla riconoscenza verso la terra che li aveva accolti. La vocazione di servire è stata la loro virtù più grande.E la loro unica aspirazione,quella di formare,tramite la scuola,la mente e lo spirito di quelli che domani avrebbero porta- to il messaggio alle nuove generazioni. Così come a Olivos, in un’altra località chiamata Villa Adelina si sentiva parlare con frequenza in italiano. La nostalgia verso la madre patria, la lingua, le abitudini, han- no spinto altri italiani a pensare ad una scuola per i loro figli. Così nel 1961 nacque la scuola italiana Alessando Manzoni, frutto dello sforzo dell’Ingegner Vittorio Valdano e l’Ingegner Agostino Rocca. Loro donarono il terreno, organizzarono e diressero le opere di costruzione.Verso il 1965, considerarono che fosse arrivato il momento di affidare la gestione della scuola a un istituto che per la sua capacità e prestigio potesse assicurare nel tempo la continuità. Il risultato della scelta ricadde sul Centro Culturale Italiano di Olivos, che non ebbe esitazione ad accettare tale onorevole missione. E così, la scuola Alessandro Manzoni diventò una parte importante del Centro Culturale Italiano. Molto si è fatto e resta molto da fare ancora, ma di sicuro qualcosa c’è: i pionieri ri- spettarono fedelmente nella loro impresa quei valori che desideravano trasmettere alle nuove generazioni. Forse per questo non hanno avuto una reale coscienza dell’opera grandiosa da loro realizzata. ¿Qué mejor que una escuela para difundir entre las generaciones del presente y el futuro el amor por la lengua y la cultura italiana;para atesorar todo lo que el Derecho Romano, el Renacimiento y sus hombres ilustrados significan para la humanidad en- tera? Una escuela que genere también un vínculo constante que se renueve, a través del cual corra una fuerza que alimente permanentemente la vida y el espíritu. Una escuela que vuelva al hombre orgulloso de sus orígenes. Pioneros Los nombres de quienes hicieron posible aquel anhelo educativo y cultural que es el CCI permanecen indelebles desde hace cincuenta años en el Acta de Fundación de la institución. Fueron italianos dignos de su propio origen y que, si bien contaban con diversa formación cultural, social y política, se encontraron unidos por el amor a la patria lejana y por el reconocimiento a la tierra que los acogió. La vocación de servicio fue su virtud más grande.Y la única aspiración,formar a través de esta escuela la mente y el espíritu de aquellos que en el mañana pudieran retrans- mitir el mensaje a las nuevas generaciones. Al igual que sucedía en Olivos, en otra localidad llamada Villa Adelina se escuchaba con frecuencia hablar en italiano. La nostalgia por la madre patria, su lengua y sus costumbres impulsaron a otros italianos a pensar en una escuela para sus hijos. Así, en 1961 nació la escuela italiana Alessandro Manzoni,fruto del esfuerzo del Ingeniero Vittorio Valdano y el Ingeniero Agostino Rocca, que donaron el terreno, organizaron y dirigieron las obras. Pero hacia 1965 consideraron que era el momento de confiar la gestión de la escuela a una institución que, por capacidad y prestigio, pudiera ase- gurar en el tiempo su continuidad. La elección recayó en el Centro Cultural Italiano de Olivos, que no dudó en aceptar tan honorable misión. Y así, la escuela Alessandro Manzoni pasó a ser una parte importante del Centro Cultural Italiano. Mucho se ha hecho y mucho queda por hacer, pero algo es seguro: en su gesta, los pioneros reflejaron fielmente los valores que deseaban transmitir a las nuevas generaciones. Es por eso que tal vez no hayan tenido real conciencia de la gran- diosa obra que realizaron. L’ educazione Come obiettivo 20 I Centro Culturale Italiano
  • 21. LOS FUNDADORES DEL CENTRO CULTURAL ITALIANO I fondatori del Centro Culturale Italiano ACTA CONSTITUTIVA DEL 04/11/58 ATTO COSTITUTIVO DEL 04/11/58 LUIGI ZORZETTO ELIO GAGANI TRIESTE FRIGERIO GAETANO COLOMBO MARÍA CRISTINA MIBELLI PAOLO ZIZZI PP. CARLO DELLA PENNA JUAN ZUCCATO VICENTE FUGAZZA ENZO PRAVISANI ERNESTO BRUSADIN MARIO FIORENTINI MIGUEL MIRANDOLA MARINO BRUGNERA PAOLO ZIZZI FILIPPO MACCA PIER F. BALDI FABIO BORGIA G. CARTEI ANTONIO PAOLINI GIAN BATTISTA CUZZUOL MANFREDO RADICCHI LUIGI SONEGO FAUSTO GEREMIA MARÍA LUISA ZORZETTO MARÍA P. FRIGERIO ERMINIA ZIZZI IN MACCA EUSTELIO MARSICH ELSA C. DE FUGAZZA EGIDIO PIAZZA Bendición de las primeras banderas del CCI, con Victor Sardella y Laila Bettini como abanderados (1960). Nella ricorrenza del 24 maggio 1960 furo- no benedette le prime bandiere del Centro Culturale Italiano. Victor Sardella e Laila Bettini furono i primi portabandiera. Imagen de la primera página del Acta Constitutiva (1958). Prima pagina dell´atto costitutivo (1958). Fachada de la entrada principal del secundario, sede Olivos. Ingresso principale della scuola seconda- ria di Olivos. 3 1 2 1 2 3
  • 22. “Quienes formamos parte de los inicios, la creación y el desarrollo del CCI éramos familias italianas que vivíamos en Olivos. De casualidad nos fuimos conociendo y así nació una gran amistad. Dentro de los temas corrientes que conversábamos estaba la preocupación por crear una escuela italiana para los hijos de familias italianas. La idea fue madurando y así se fue armando el proyecto. La mayor parte de las cosas las hicimos nosotros mismos, hasta los bancos de madera. Y de esa manera arrancamos con el jardín de infantes. Fue un proceso rápido. Compramos en noviembre del 58, en marzo del 59 ya empezaron las clases en el jardín de in- fantes y, en 1960, los primeros grados de la primaria. La compra se hizo con la garantía personal de cada uno. La primera maestra que colaboró en el jardín de infantes fue la señora Cuffia. Dentro del cuerpo docente no cabe duda de que la señora Di Stasi fue la artífice del éxito de la organiza- ción y del espíritu con el que el cuerpo docente siempre se brindó para salir adelante. Estuvo muchos años como directora, tenía un gran espíritu de persuasión y de captación. Tenía la dedicación del maestro. Avanzamos, con abnegación y entrega, sin otra finalidad que la de crear una es- cuela italiana para las familias que vivían aquí, para que nuestros hijos tuvieran, además de una buena escuela nacional, la posibilidad de seguir los programas de la escuela italiana y obtener un título válido en Italia. Cada año agregábamos un nuevo grado. Y así seguimos ampliándonos. Teníamos tanto entusiasmo que ninguna dificultad nos parecía imposible de superar. El pro- yecto continuó. En aquel tiempo otro grupo de italianos que vivía en Villa Adelina tenía la mis- ma inquietud que habíamos tenido nosotros: construir una escuela italiana en la zona. Decidieron dirigirse al Ing. Agostino Rocca, en ese momento presidente de la empresa Techint, para solicitarle ayuda para poder hacer lo que habíamos hecho nosotros en Olivos. Y Rocca, que tenía sensibilidad para estas cosas, los ayudó. Empezaron la escuela. Constru- yeron una primera parte, pero tenían muchas dificultades. Entonces, dos o tres años después, me llamó Agostino Rocca y me dijo:“Sabemos lo que hicie- ron ustedes, ¿por qué no les transferi- mos nuestra escuela?”. Y así la escuela italiana Alessandro Manzoni, de Villa Adelina, pasó a manos de la gestión del Centro Cultural Italiano de Olivos. Sin duda, una de las ayudas más im- portantes que recibimos siempre fue de parte de las grandes firmas italia- nas. Entre ellas, Techint, compañía ge- neral de fósforos; Della Penna, Olivetti. Todavía en varias aulas están los nombres de las empresas italianas que ayudaron en los inicios de ambas escuelas. Tengo el orgullo de haber participado en la creación del CCI. Tengo una gran sa- tisfacción personal. Hace mucho tiempo, cuando empezamos, no sabíamos hasta dónde íbamos a llegar. Ahora, luego de tantos años, estamos preparados para los nuevos retos que tenemos por delante”. CABE DESTACAR LA FIGURA DEL CONDE FABIO BORGIA,UNO DE LOS PRIMEROS PRE- SIDENTES DEL CCI,QUIEN COLABORÓ MUCHO DESDE EL INICIO CON EL PROYECTO EDUCATIVO. NACIDO EN FIRENZE, ITALIA, Y LICENCIADO EN CIENCIAS POLÍTICAS, REALIZÓ NUMEROSOS EMPRENDIMIENTOS INDUSTRIALES EN LA ARGENTINA. * ACTUAL PRESIDENTE HONORARIO DE LA COMISIÓN DIRECTIVA Y UNO DE LOS SO- CIOS FUNDADORES DEL CENTRO CULTURAL ITALIANO.NACIÓ EN 1922,EN SAN DONÀ DI PIAVE,PROVINCIA DE VENECIA,Y LLEGÓ A LA ARGENTINA EN 1948. LUIGI ZORZETTO * La palabra de uno de los fundadores 1 El Dr. Luigi Zorzetto, en el centro de la foto, y el Conde Fabio Borgia, detrás de Zorzetto, junto a los primeros fundadores del CCI. In centro, il Dott. Luigi Zorzetto e sullo sfondo, il Conte Borgia, assieme ai primi fondatori. 22 I Centro Culturale Italiano 1
  • 23. LUIGI ZORZETTO * Parola di uno dei fondatori “Quelli che abbiamo fatto parte all’inizio della creazione e lo sviluppo del CCI erava- mo famiglie italiane che risiedevamo a Olivos. Per puro caso ci siamo conosciuti ed è nata tra noi una forte amicizia. Fra i temi ricorrenti delle nostre conversazioni c’era la preoccupazione di creare una scuola italiana per i figli di famiglie italiane. L’idea, un poco alla volta è maturata e il progetto andava sempre più avanti. La maggior parte delle cose le abbiamo costruite noi, perfino i banchi di legno ed in quel modo abbiamo cominciato con la Scuola Materna. È stato un processo veloce. Abbiamo comprato a novembre del 1958 e a marzo del 59 già cominciava l’attività della Scuola Materna e, nel 1960 iniziavano la loro attività, le prime classi della scuola elementare bilingue. L’acquisto è stato fatto con la garanzia personale di ognuno di noi. La prima maestra che ha collaborato con la Scuola Materna è stata la signora Cuf- fia. Del corpo docente, senza dubbio la signora Di Stasi è stata l’artefice del succes- so dell’organizzazione e dello spirito con cui sempre il corpo docente si è mostrato disponibile ad andare avanti. La signora Di Stasi è stata la direttrice della scuola elementare per molti anni, aveva un grande spirito di persuasione e di captazione. Aveva il senso educativo di un maestro. Siamo andati avanti con spirito di abnegazione e dedizione, senz’altra finalità tran- ne quella di creare una scuola italiana per le famiglie che vivevano qui, perché i nostri figli avessero, oltre a una buona scuola argentina, la possibilità di seguire i programmi della scuola italiana e ottenere un titolo valido in Italia. Ogni anno aggiungevamo una nuova classe. E continuavamo con l’ampliamento. Avevamo tanto entusiasmo che nessuna difficoltà ci poteva fermare. E il progetto è continuato. In quell’epoca un altro gruppo d’italiani che viveva a Villa Adelina aveva le stesse preoccupazioni che avevamo avuto noi, costruire una scuola italiana nella zona. E presero la decisione di rivolgersi all’ingegner Agostino Rocca, allora Presidente dell’Impresa Techint per richiedere l’aiuto necessario per fare quello che avevamo fatto noi a Olivos, e Rocca, che aveva la sensibilità per queste cose, li aiutò. Comin- ciarono a costruire la scuola. Costruirono una prima parte, ma avevano molte dif- ficoltà e due o tre anni dopo, mi chiamò Agostino Rocca e mi disse, ”conosciamo quello che avete fatto a Olivos, perché non trasferiamo questa scuola a voi?”. E così, la scuola italiana Alessandro Manzoni di Villa Adelina è passata nelle mani della gestione del Centro Culturale Italiano di Olivos. Senza dubitarne, posso dire che uno degli aiuti più importanti è partito sempre dal- le grandi ditte italiane. Tra cui Techint, Compañía General de Fósforos, Della Penna, Olivetti. Ancora oggi,in diverse aule ci sono i nomi delle ditte italiane che aiutarono entrambi le scuole, all’inizio. Sento l’orgoglio di avere partecipato alla creazione del CCI. Ho una grande soddi- sfazione personale. Tanto tempo fa, quando cominciammo, non sapevamo fino a dove saremmo arrivati. Adesso, dopo tanti anni, siamo preparati per le nuove sfide che abbiamo di fronte.” Ê DA EVIDENZIARE LA FIGURA DEL CONTE FABIO BORGIA, UNO DEI PRIMI PRESI- DENTI DEL CCI, SIN DALL’INIZIO COLLABORÒ TANTO COL PROGETTO EDUCATIVO. NATO A FIRENZE,LAUREATO IN SCIENZE POLITICHE,REALIZZÒ NUMEROSE IMPRESE INDUSTRIALI IN ARGENTINA. * ATTUALE PRESIDENTE ONORARIO DELLA COMMISSIONE DIRETTIVA E UNO DEI SOCI FONDATORI DEL CENTRO CULTURALE ITALIANO. NATO NEL 1922 A SAN DONÀ DI PIAVE, PROVINCIA DI VENEZIA ARRIVÒ IN ARGENTINA NEL 1948. 2 Los alumnos durante un acto de la prima- ria de Olivos (1968). Gli alunni durante una cerimonia della primaria a Olivos. ( 1968) Centro Culturale Italiano I 23 2
  • 24. María Loutfi de Di Stasi, Alicia Masé, Norma Gandolfo, Lilla Scarella y Grazia Tentori de Trevisan son algu- nas de las primeras maestras que impartieron educa- ción en las aulas del CCI. Juntas, recuerdan aquellos primeros tiempos, donde todo estaba por hacerse. María Loutfi de Di Stasi fue la directora de primaria entre 1960 y 1985.En esos tiem- pos empezaba para María una etapa fundamental de su vida.“Nos fuimos haciendo todos en grupo,había una necesidad de integrarse con todo el personal.Un director solo no puede llevar una escuela,debe haber unidad de criterios,fundamentalmen- te en los primeros tiempos”. Alicia Masé,otra de las primeras maestras del CCI,relata el esfuerzo que significó el inicio:“Me hice cargo, al mismo tiempo, de tercer y cuarto grado: en un salón muy pequeño, dividía en dos el pizarrón y trabajaba en simultáneo. Al otro año, con los mismos alumnos, trabajé con cuarto y quinto grado a la vez. Así, dando clases en simultáneo, estuve unos tres años seguidos. ¡Qué tiempos!”. La historia de Norma Gandolfo, otra de las maestras pioneras, también merece ser contada:“Yo me conecté con la institución de una manera particular. Había viajado a Italia en el 58, donde había estado durante seis meses y había aprendido a hablar el idioma. Trabajaba en otros colegios y me acerque al CCI por sugerencia de una amiga. En esos momentos mis capacidades eran necesarias para el CCI; era una maestra argentina que hablaba italiano, y así, en 1963, tuve mi primer grado en la escuela italiana”. La historia de Carmelina Scarella,“Lilla”, en el CCI tiene particularidades especiales. “El CCI fue y es algo muy significativo para nosotras, es parte de nuestras vidas. Lo hicimos con mucho amor, esfuerzo y desinterés. Empezamos en el 60 y llegamos a tener 420 alumnos en primaria, 180 chicos en jardín y 100 en la secundaria, que empezó en el 68, y también logramos que en el 72 se creara el profesorado de nivel preescolar”. Para que todo esto fuera posible,las mujeres también destacan la importancia de la Comisión Directiva del colegio,que confiaba en ellas y en su trabajo.Pero el esfuerzo también se encontraba fuera de las paredes del establecimiento.“Había mucha co- laboración de las familias –nos cuenta Lilla–.Tanto es así que habíamos instituido la figura del madrinazgo: consistía en nombrar madrinas a dos madres por grado, las cuales colaboraban con la maestra en las necesidades del curso. Éramos una gran familia”.Y Norma agrega:“La Comisión recibió mucho apoyo económico de parte de un grupo de familias italianas para lograr tener una infraestructura acorde con el objetivo que se buscaba”. Durante esos primeros años fue forjándose el prestigio y la excelencia académica que hoy distinguen al CCI. Desafíos para vencer no faltaban. Lilla lo sabe muy bien: “En aquellos tiempos, la primaria dependía pedagógicamente de la escuela italia- na Cristoforo Colombo, cuyos profesores venían a fin de año a tomar examen a los alumnos; y eso, claro, nos molestaba un poco. Por eso, luchamos para conseguir la independencia académica que luego se logró en todos los niveles, y más tarde, a fines de los ochenta,logramos concretar el proyecto integrador entre los programas de la escuela italiana y la escuela argentina”. Grazia Tentori de Trevisan cuenta:“El avance académico tiene diversas facetas. Por ejemplo, al principio, eran grupos tan numerosos que una decía: ‘¿Cómo doy una buena clase con tantos chicos?’. Sin embargo,prevalecía el respeto. Eran chicos muy educados, a lo que se sumaba que había un trato distinguido del padre al maestro. Y eso que nosotras hacíamos todo: enseñábamos, pintábamos, barríamos el aula, pero siempre con un amor extraordinario y una dedicación absoluta”. La cosecha de tantos esfuerzos se refleja hoy en el prestigio del CCI, no sólo por transmitir la cultura italiana, sino por la excelencia académica y la formación integral que sus aulas brindan. MUJERES CON CLASE Las primeras maestras 24 I Centro Culturale Italiano Las primeras maestras de la sede Olivos (1961). Le prime maestre della sede di Olivos (1961). 1 1
  • 25. María Loutfi in Di Stasi, Alicia Masé, Norma Gandolfo, Lilla Scarella y Grazia Tentori in Trevisan sono alcune delle prime maestre che insegnarono nelle aule del CCI.Tutte insieme, ricordano quei primi tempi, dove tut- to ANCORA era da fare. María Loutfi in Di Stasi è stata la direttrice della scuola elementare tra 1960 e 1985. In quei tempi cominciava per María una fase fondamentale della sua vita.“Abbiamo costruito l’ attività insieme, in gruppo. Bisognava integrarsi con tutto il personale. Un direttore da solo non può portare avanti una scuola, ci deve essere un’unità di criteri, specialmente nei primi tempi.” Alicia Masé, un’altra delle prime maestre del CCI, racconta sullo sforzo e le difficoltà di quei tempi d’inizio.“Avevo a mio carico, contemporaneamente, la terza e la quarta classe,in un’aula molto piccola.Dividevo la lavagna in due e lavoravo simultaneamen- te per l’una e l’altra classe”. L’anno successivo, con gli stessi alunni, ho lavorato con la quarta e la quinta insieme. Così, facendo lezione in simultanea, ho lavorato tre anni di seguito. Che epoca!” La storia di Norma Gandolfo,un’altra delle maestre pioniere,merita anche essere rac- contata. “Mi sono contattata con quest’istituto in un modo particolare. Avevo fatto un viaggio in Italia nel 58, e li sono stata sei mesi e ho imparato a parlare la lin- gua. Lavoravo in altre scuole e mi sono avvicinata al CCI seguendo il suggerimento di un’amica. In quei momenti le mie capacità erano necessarie al CCI. Ero una maestra argentina che parlava l’italiano. Così, nel 1963, ho avuto la mia prima classe nella scuola italiana”. La storia di Carmelina Scarella,“Lilla”nel CCI ha dei particolari speciali.“Il CCI è stato ed è ancora qualcosa di molto importante per noi maestre, è una parte della nostra vita. Lo abbiamo fatto con molto amore,sforzo e disinteresse. Abbiamo cominciato nel 60 e siamo riuscite ad avere 420 alunni nelle elementari, 180 bambini alla scuola materna e 100 nella secondaria che è cominciata nel 68. Siamo riusciti anche, ad avere nel 72 il professorato per la Scuola Materna” Perché tutto questo fosse possibile, queste donne mettono anche in rilievo l’importan- za della Commissione Direttiva della scuola, che aveva fiducia in loro e nel loro lavoro. Lo sforzo si trovava anche fuori dalle mura della scuola. “C’era molta collaborazione delle famiglie – ci racconta Lilla- “Perfino avevamo la figura del madrinaggio. Consi- steva nel nominare madrine a due madri per ogni classe e loro collaboravano con la maestra nelle necessità della classe. Eravamo una gran famiglia”. E Norma aggiunge: “La Commissione ha ricevuto molto appoggio economico da parte di un gruppo di fa- miglie italiane per riuscire ad avere un’infrastruttura in armonia con l’obiettivo che si voleva raggiungere”. Durante quei primi anni è stato forgiato il prestigio e l’eccellenza accademica che oggi distinguono il CCI. Sfide da superare non mancavano. Lilla lo sa molto bene. “A quell’epoca, la scuola primaria dipendeva, nell’aspetto pedagogico, dalla scuola italia- na Cristoforo Colombo. A fine d’anno i professori della Cristoforo venivano a fare gli esami ai nostri alunni; e questo, certo, ci disturbava un poco. E allora abbiamo lottato per avere l’autonomia accademica che è stata raggiunta più tardi e alla fine degli anni 80 siamo riusciti a concretizzare il progetto integrativo tra i programmi della scuola italiana e la scuola argentina”. Grazia Tentori in Trevisan racconta:“L’andamento accademico ha sfaccettature diver- se. Per esempio, all’inizio erano gruppi così numerosi che ci si chiedeva: Come faccio una buona lezione con così tanti bambini? In ogni modo prevaleva il rispetto. Erano bambini molto educati e si aggiungeva un trattamento di rispetto del padre verso il maestro. A noi ci toccava fare di tutto: insegnavamo, pitturavamo, pulivamo l’aula, ma sem- pre con un amore straordinario e una dedizione assoluta”. Il risultato di tanti sforzi si rispecchia oggi nel prestigio del CCI, non solo nel trasmettere la cultura italiana ma anche per l’eccellenza accademica e la formazione integrale delle sue aule. DONNE DI CLASSE Le prime maestre Centro Culturale Italiano I 25 Un grupo de primeras maestras de la Sede Villa Adelina. Un gruppo delle prime maestre della sede Villa Adelina. 2 2
  • 26. “UNAINSTITUCIÓNCRECESIENELGRUPODETRABAJOHAYUNIDADDECRITERIO YDEPENSAMIENTO;YAMORPORLA TAREAQUESEREALIZA”. Señala Alicia Masé:“En esta escuela se apostó siempre a los valores, que se suman a la capacitación, la educación y la amplitud de criterios. Brindábamos una forma- ción integral, donde el maestro era el modelo del alumno, y por eso se cuidaban mucho el lenguaje y las posturas.Hoy,los alumnos que egresan del CCI lo hacen con una visión amplia de la cultura, no sólo italiana, sino universal. Y eso se comprueba cuando entran a la universidad, donde suelen destacarse”. Así transcurrió, junto al CCI, la vida de estas mujeres, que mientras daban clases se pusieron de novias, se casaron y tuvieron hijos. Hoy, los nietos de algunas de ellas pasan por las aulas del CCI y, con su presencia, demuestran una vez más lo que to- das piensan: “Una institución crece si en el grupo de trabajo hay unidad de criterio y de pensamiento; y amor por la tarea que se realiza”. Jóvenes, muy jóvenes “Cuando empezamos a enseñar éramos todas muy jóvenes. Tanto que una vez,durante una reunión de padres,vi a un señor un poco nervioso y le pregunté si lo podía ayudar, y él me respondió que quería hablar con la maestra de su hija. Le dije: ‘sono io’. No lo podía creer, me había confun- dido con una alumna más”, RELATA LILLA CON UNA ENORME SONRISA. Visitas oficiales Uno de los momentos más importantes que vivió la insti- tución en estos 50 años de vida fue cuando, en 1961, la es- posa del entonces presidente de Italia, Giovanni Gronchi, y la esposa del presidente de Argentina, Arturo Frondizi, visitaron el CCI. Años después, en 2001, Franca, la esposa de Carlo Ciampi, otro presidente italiano entonces en funciones,visitaba la escuela.Sobre este último acontecimiento,recuerda María Luisa Zizzi de Zorzetto, una de las pioneras:“Le pregunté si le parecía que había sido una buena idea empezar una es- cuela así en la Argentina y ella dijo:‘La cultura è la vita’. En- tonces empezó a recorrer la escuela y nos hizo saber que ESTANDO EN EL CCI SE SENTÍA COMO SI NUNCA HUBIERA SALIDO DE ITALIA”. EL Uniforme Desde un principio los fundadores supieron cómo iba a ser el uniforme del colegio: saco verde, camisa blanca y corbata roja, acompañado por pollera y pantalón gris, ins- pirado en los colores de la bandera italiana. 26 I Centro Culturale Italiano Visita de Franca Ciampi, esposa del entonces Presidente de Italia, Carlo Ciampi (2001). Visita di Donna Franca, consorte dell´allora Presidente di Italia, Carlo Ciampi ( 2001) 21 La maestra Lilla Scarella en clase,junto a una de sus primeras alumnas. La Sig.ra Lilla Scarella in classe assieme ad una delle sue prime alunne. 1 2
  • 27. “UNISTITUTOPUÒCRESCERESENELGRUPPODILAVOROCISONOUNITÀDICRITE- RIOEDIPENSIERO;EAMOREVERSOL’ATTIVITÀDASVOLGERE”. Alicia Masé ci segnala: “La scuola ha mirato sui valori, che vanno sommati alla ca- pacità, l’educazione e l’ampiezza dei criteri. Offrivamo una formazione integrale. Il maestro era il modello dell’alunno,e per questo si curava molto il linguaggio e la com- postezza. Oggi, gli alunni che partono dal CCI lo fanno con una visione ampia della cultura italiana, ma anche universale. E quanto detto si convalida quando entrano all’università, dove di solito si distinguono dagli altri”. Così è trascorsa, legata al CCI, la vita di queste donne, che mentre facevano lezione, prendevano fidanzato, si sposavano e avevano i figli. Oggi, alcuni dei loro nipoti fre- quentano le aule del CCI e,con la loro presenza dimostrano una volta ancora il pensie- ro di tutte queste maestre:“Un istituto riesce a crescere se nel gruppo di lavoro ci sono unità di criterio e di pensiero; e amore verso l’attività da svolgere”. Giovani, molto giovani “Quando abbiamo cominciato a insegnare eravamo tutte molto giovani. Tanto che in un’occasione, durante una riunione dei genitori, ho visto un signore un po’ nervo- so, gli ho chiesto se lo potevo aiutare e lui mi rispose che voleva parlare con la maestra di sua figlia. Gli ho detto: “Sono io”. Stentava a crederci. Mi aveva preso per un’alun- na”, racconta con un gran sorriso Lilla. Visite ufficiali Uno dei momenti più importanti che ha vissuto l’istituzio- ne in questi 50 anni di vita, è stato quando, nel 1961, la mo- glie dell’ allora presidente dell’ Italia, Giovanni Gronchi e la moglie del Presidente dell’ Argentina, Arturo Frondizi, visitarono il CCI. Anni dopo, nel 2001, Franca, la moglie di Carlo Ciampi, un altro presidente italiano, visitava la scuola. Su quest’ ulti- mo successo ricorda María Luisa Zizzi in Zorzetto,una delle pioniere: “Le chiesi se le sembraba che era stata una buona idea creare una scuola così in Argentina, e lei mi rispose: ‘’La cultura è la vita”. Allora cominciò a girare per le aule e ci fece sapere che per lei trovarsi nel CCI era stato come non essere uscita mai dall’ Italia”. La Divisa Da principio i fondatori hanno saputo come sarebbe stata la divisa della scuola: giacca verde, camicia bianca e cra- vatta rossa, corredati da gonna o pantaloni grigi, ispirati nei colori della bandiera italiana. Centro Culturale Italiano I 27 Alumnos con el uniforme del CCi en el patio del colegio. Alunni con la divisa rappresentativa del CCI. 4 3 Alumnos del colegio vistiendo el representativo uniforme, con los colores de la bandera italiana, frente a la Plaza Italia, Palermo, Buenos Aires. Alunni della scuola con la divisa rappresentativa con i colori della bandiera italiana, nei pressi di Plaza Italia, Buenos Aires. 3 4
  • 28. La construcción del secundario “El orgullo de haber colaborado para el engrandecimiento del CCI” A principios de los setenta, la vieja casona del secundario resultaba cada vez más insuficiente porque el número de alumnos crecía año a año. En las reuniones de la Comisión Directiva se impuso la urgente necesidad de crear un nuevo edificio para la escuela secundaria. Resulta esclarecedora la palabra de ClaudioTomei,el constructor y padre del colegio que aportó la solución para encarar el proyecto del secundario. Así, Claudio Tomei junto al señor Luigi Sonego pusieron manos a la obra, hicieron los planos, armaron el presupuesto, cuidaron todos los detalles. La obra quedó terminada para 1978.De aquel tiempo,Tomei destaca la colaboración de todas las familias del CCI y resalta que fueron muchas las donaciones de perso- nas cuyos nombres están inmortalizados en las placas de bronce en la puerta de las aulas del edificio. De este modo, la escuela logró tener un nuevo edificio para la secundaria, y que- dó demostrado una vez más que “las buenas intenciones siempre son aceptadas y apoyadas por todos”. “A los que pusimos la voluntad y la eficacia de la acción, nos cabe el orgullo de ha- ber colaborado para el engrandecimiento del Centro Cultural Italiano”, concluye Claudio Tomei. La costruzione della scuola secondaria “L’orgoglio di avere collaborato con l’ingrandimento del CCI” Nei primi anni settanta, la vecchia villa che alloggiava la scuola secondaria risultava ogni giorno più insufficiente perché il numero degli alunni cresceva anno dopo anno. Nelle riunioni della Commissione Direttiva s’impose l’urgente necessità di creare un nuovo edificio per la scuola secondaria. Appare chiarificante la parola di Claudio Tomei, il costruttore e contemporaneamente un genitore della scuola che diede la soluzione per affrontare il progetto della scuola secondaria. Così,ClaudioTomei,assieme al signor Luigi Sonego,misero mani all’opera.Fecero i piani, confezionarono il preventivo,curarono tutti i particolari. L’opera fu terminata nell’anno 1978. In quell’epoca, Tomei ottiene la collaborazione di tutte le famiglie del CCI e ricorda che sono state molte le donazioni di persone il cui nome rimarrá per sempre sulle targhette di bronzo nelle porte delle aule della scuola. Così la scuola è riuscita ad avere un nuovo edificio per la secondaria,dimostrandosi an- cora una volta che le buone intenzioni sono sempre accettate e appoggiate da tutti. “Quelli che abbiamo messo la volontà e l’efficacia nell’azione, sentiamo l’orgoglio, di avere collaborato per l’ingrandimento del Centro Culturale Italiano”, afferma Claudio Tomei. 28 I Centro Culturale Italiano Vista del edificio en plena construcción del secundario de Olivos; momento de su inauguración (1978). Vista dell´edificio in piena costruzione della scuola secondaria di Olivos; momento dell´inaugurazione. ( 1978). 1 2 1/ 2
  • 29. La“Scuola paritaria” Un logro del ayer, una herramienta para el futuro Pocas son las escuelas a las que el estado italiano, a través del Ministerio de Educación, les otorga la calificación de “scuola paritaria”. El Centro Cultural Ita- liano es una de ellas, pero ¿qué significa “scuola paritaria”? Es un pie de igualdad con todas las escuelas de Italia, es decir, hay una equipa- ración total de los objetivos que conseguir. Por ello, el título obtenido tiene el mismo valor que el conseguido en suelo italiano. Me atrevo a decir que nuestros programas dan un plus respecto de las escuelas italianas de la península, pues le agregan la carga del programa de castellano y la formación en una sociedad distinta, aunque siempre muy afín con la italiana. Alcanzar el status de “scuola paritaria” no fue fácil. Integrar dos legislaciones, dos realidades diferentes de la educación conlleva siempre la comprensión de ambas partes. Claro que, una vez obtenida esta calificación, mantenerla tam- poco es tarea fácil, pues el estado italiano está muy alerta respecto del cumpli- miento de las pautas establecidas. Nuestra institución es bicultural trilingüe y, justamente, el creciente número de jóvenes docentes venidos de Italia nos asegura en la práctica esa biculturalidad, que de otra forma quedaría sólo en enunciados. Este reconocimiento obtenido nos permitió tener la primera promoción con diploma italiano en 2001. Hoy, nos llena de satisfacción y nos obliga a ser con- secuentes con la filosofía que le dieron los fundadores a nuestra querida insti- tución. Finalmente, no quiero dejar de agradecer al profesor Sergio Colella, docente en- viado por el gobierno italiano, quien junto a los que integramos el Centro Cultu- ral Italiano hizo posible tan prestigioso reconocimiento. Michele D´Angelo Presidente de la Comisión Directiva Centro Cultural Italiano La Scuola Paritaria Un risultato del passato, uno strumento per il futuro Poche sono le scuole italiane all’estero che attraverso il Ministero della Pubblica Istru- zione, ottengono il riconoscimento giuridico di scuola paritaria, il Centro Culturale Italiano è una di loro. In effetti cosa significa Scuola Paritaria? Viene messa su un piano di parità con tutte le altre scuole italiane, e vi è totale cor- rispondenza negli obiettivi da raggiungere, in modo che, il titolo ottenuto abbia lo stesso valore del titolo conseguito nel territorio italiano. Oserei dire che le nostre pro- grammazioni danno un qualcosa in più rispetto alle scuole italiane considerando che viene svolto anche il programma argentino, e la formazione educativa in una società diversa anche se affine a quella italiana. Ottenere lo status di “Scuola Paritaria“ non è stato facile. Integrare due legislazioni diverse, due diverse realtà educative, implica sempre una certa comprensione tra le parti,chiaramente una volta ottenuta questa qualifica mantenerla non è un compito facile, dal momento che lo Stato italiano è molto vigile in merito all’attuazione degli orientamenti in vigore. La nostra istituzione è biculturale e trilingue, e il crescente numero di giovani inse- gnanti provenienti dall’Italia, ci assicura questa biculturalità, che altrimenti restereb- be solo una dichiarazione. Ottenuto questo riconoscimento, ci ha permesso di svolgere i primi esami di maturità con il relativo diploma italiano nel 2001. Tutto ciò, oggi ci riempie di soddisfazione e ci responsabilizza ad essere coerenti con la filosofia dei suoi fondatori per la nostra cara istituzione. Infine, un ringraziamento al prof. Sergio Colella docente nominato dal governo Ita- liano che insieme a tutti gli altri integranti del CCI, si sforzò per fare ottenere tale prestigioso riconoscimento. Michele D´Angelo Presidente Commissione Direttiva Centro Culturale Italiano Centro Culturale Italiano I 29
  • 30. El CCI a través de los años Il CCI attraverso gli anni 1958-1959 Inicio del Jardín de Infan- tes y primer grado. Inizio della scuola mater- na e di primo grado. 1960 Organización de la primaria hasta cuarto grado. Viene organizzata la scuola elementare fino alla quarta classe. 1961 La Municipalidad de Vicente López cambia el nombre de la calle del colegio,Ramón Castro,por Roma,en honor al CCI. Il Municipio di Vicente López cambia il nome della strada della scuola, Ramón Castro, per Roma, in onore al CCI. 1962 En Villa Adelina nace otra escuela italiana,Alessandro Manzoni. Nella località vicina di Villa Adelina, nasce un’altra scuola italiana, Alessandro Manzoni. 1964-1965 Los fundadores de la escuela Alessandro Manzoni delegan la gestión de dicha insti- tución al CCI de Olivos. En el CCI de Olivos empieza a funcionar la Scuola Media. I fondatori della scuola Alessandro Manzo- ni conferiscono la gestione della scuola al CCI di Olivos. Nel CCI di Olivos comincia a funzionare la scuola media. 1966 Construcción de la planta alta del edificio de Olivos y nuevas aulas en Villa Adelina. È costruito il primo piano dell’edificio di Olivos e le nuove aule a Villa Adelina. 1968 Empieza a funcionar la Escuela Secun- daria en Olivos. Comincia a funzionare la scuola secon- daria a Olivos. 1969 Compra del terreno de la calle Borges 643,en Olivos. Acquisto del terreno della via Borges 643, a Olivos. 1972 La Scuola Media de Olivos obtiene el reconocimiento oficial por parte del gobierno italiano. Se construye el teatro-gimnasio.Comienza a funcionar el profesorado de Jardín de Infantes. La scuola media della sede di Olivos ottiene il riconoscimento ufficiale da parte del Gover- no Italiano. Si costruisce il teatro-palestra. È istituito il professorato della scuola materna. 1982 El CCI inaugura el nuevo Jardín de Infantes de Villa Adelina. El CCI inaugura el nuevo Jardín de Infantes de Villa Adelina. 1983 Compra de un terreno lindero con la sede deVilla Adelina,para construir la futura ampliación del Jardín de Infantes. Acquisto di un terreno con- finante con la sede di Villa Adelina,per la costruzione della futura espansione della Scuola Materna. 1978 Inauguración del nuevo edificio para la Escuela Secundaria en Olivos. A Olivos è inaugurato il nuovo edificio per la scuola secondaria. Il CCI inaugura la nuova scuola materna a Villa Adelina. 1985 Adquisición del terreno de Borges 651, en Olivos. Acquisto del terreno in via Borges 651 a Olivos. 1976 Primeros campeonatos deportivos llamados“Giochi Della Gioventù”, organizados por el Comité Olímpico Na- cional Italiano, con la participación de las escuelas italianas en la Argentina. Primi campionati sportivi interscuole denominati“Giochi della Gioventù” organizzati dal Comitato Olimpico Na- zionale italiano, con la partecipazione delle Scuole Italiane in Argentina. 30 I Centro Culturale Italiano
  • 31. 1986 Visita de la ministra de Educación Italiana, Franca Falcucci. Visita del Ministro dell’Istruzione Italiano, Franca Falcucci. 1988-1989 Ampliación y remodelación de la planta alta desti- nada al comedor en Villa Adelina. Ampliamento e ristrut- turazione del piano alto destinato alla mensa a Villa Adelina. 1992 Comienza a funcionar la escuela secundaria en Villa Adelina,con las especialidades técnica,electrónica y química. Primera etapa de construcción de la Scuola Media y Escuela Secundaria de Villa Adelina. Comincia a funzionare la scuola secon- daria a Villa Adelina, con le specialità di tecnica, elettronica e chimica. 1993 Comienzan los trabajos para el proyecto programáti- co integrado entre la escuela italiana y la argentina, supervisado por las autoridades educativas de ambos países. Compra del terreno de la calle Borges y Rosales. Cominciano i lavori per il progetto programmatico integrato tra la scuola italiana e argentina, con la su- pervisione delle autorità educative di ambedue i paesi. Acquisto del terreno di Borges e Rosales. 1994 Inauguración del nuevo edificio para el Jardín de Infantes de Olivos. Primer viaje de estudio a Italia. Viene inaugurato il nuovo edificio per la scuola mater- na di Olivos e nel contempo si effettua il primo viaggio di studio in Italia. 1995 Reconocimiento legal por parte del gobierno italiano para el nivel inicial,escuela primaria y media italianas. Riconoscimento italiano della scuola mater- na, la scuola elementare e superiore. 1998 Convenio con la Universidad Nacional de San Martín (UNSAM) para el dicta- do de sus carreras en el CCI. Accordo con l’Università Nazionale di San Martín (UNSAM) per l’insegna- mento delle carriere del UNSAM nella sede del CCI. 1999- 2001 Reconocimiento legal por parte del gobierno italiano para el nivel superior. Visita la escuela la esposa del presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi, Franca Ciampi. Riconoscimento legale italiano della scuola superiore e visita della Sig. ra Ciampi, moglie del presidente italiano. Creazione dell’Associazione di scuole italiane dell’Argentina e dell’Uruguay (A.C.I.A.U.) della quale il CCI è socio fondatore. 2003 Creación de la Asociación de Colegios Italianos de la Argentina y Uruguay (A.C.I.A.U.), de la cual el CCI es socio fundador. Creazione della Associazione di Scuole Italiane in Argentina e Uruguai (A.C.I.A.U), della quale il CCI é socio fondatore. 1991 Compra de terrenos para la construcción del secundario de Villa Adelina. Acquisto di terreni per la scuola secondaria di Villa Adelina. 2004 Las escuelas de ambas sedes obtienen el status de“Scuola Paritaria”en todos sus niveles,lo que significa ser consideradas como escuelas italianas con título recono- cido por la Unión Europea. Entrambi le scuole ottengono la Parita, cioè sono scuole italoeuropee. 2006 Acuerdo con la Universidad de Ciencias Empresariales y Sociales (UCES) para el dictado de sus carreras en el CCI. Accordo con l’Università di Scienze Imprenditoriali e Sociali (UCES) per l’insegnamento delle sue carriere nella sede del CCI. 2008 50 aniversario de la fundación del Centro Cultural Italiano. 50 Anniversario del Centro Cultu- rale Italiano. 2007 Inauguración de un nuevo edificio para el área universitaria, donde es- taba el antiguo edificio de la escuela secundaria. Viene inaugurato di un nuovo edifi- cio per l’area universitaria, nel luogo dove si trovava la vecchia scuola secondaria. Centro Culturale Italiano I 31
  • 32. 32 I Centro Culturale Italiano EDUARDO FERMÉ Director del Departamento de Matemáticas e Ingeniería de la Universidad de Madeira, Portugal.Promoción 1982. CCI Olivos.* Direttore del Dipartimento di Matematica e Ingegneria dell’Università di Madeira, Portogallo.Promozione 1982. CCI Olivos.* "MUCHOS PROFESORES MARCARON MI VIDA PROFESIONAL Y PERSONAL" "MOLTI PROFESSORI HANNO LASCIATO UN SEGNO NELLA MIA VITA PROFESSIONALE E PERSONALE"
  • 33. Centro Culturale Italiano I 33 “ “ A diferencia de la mayoría de mis ex compañeros del cole- gio, no provengo de familia italiana. Fui al CCI porque quedaba a cuatro cuadras de mi casa. Con los años me fui mudan- do, pero el vínculo ya estaba creado. De hecho, el colegio fue durante muchos años mi segunda casa. Llegué al CCI con cuatro años y egresé con dieciocho. Durante esos años hubo muchos episodios emotivos, pero tal vez uno de los que más recuerdo fue la despedida del rector Abel Elizalde y el aplauso largo, emocionado, de todos los alumnos. Hubo varios profesores que marcaron mi vida profesional y también como persona. Entre ellos, Roberto Cenderelli, que me motivó a ver las cosas de mane- ra distinta; Mauricio Picciotto, que me enseñó a estudiar (mientras más pasa el tiempo, más valoro sus enseñanzas); Flavio Leoni, porque me dio un voto de confianza en un momento en que lo precisaba; San Román, por su visión de lo que tiene que ser un colegio secun- dario; y probablemente muchos otros que el tiempo injustamente me hizo ol- vidar. Por último, y muy especialmente, tengo un hermoso recuerdo de Caroli- na Parisi, y el amor con que daba clase. Gracias a ella, es el día de hoy que leo apasionadamente historia y mitología. Y no sólo eso. Viajé a Italia cuatro veces en los últimos diez años y siempre es una experiencia muy fuerte poder ver y vivenciar las cosas que aprendí. Desde el punto de vista del estudio, el CCI me dio las bases para poder seguir la carrera universitaria que dio origen A differenza della maggiorpartedeimieicompagnidiscuo- la,nonprovengodaunafamigliaitaliana. Ho frequentato il CCI perché si trovava a quattro isolati da casa mia. Con gli anni ho cambiato casa ma il vincolo era stato già creato. Infatti il CCI è stata per anni la mia seconda casa.Sono arrivato a questa scuola a quattro anni e sono uscito con un diploma a diciotto. Durante tutti que- gli anni ci sono stati tanti episodi, quello che ricordo di più é stato il commiato al Preside Abel Elizalde e l’applauso lungo, emozionato,di tutti gli alunni. Diversi professori hanno lasciato un se- gno nella mia vita professionale e a me stesso. Tra loro, Roberto Cenderelli, che mi motivò a vedere le cose in maniera diversa; Maurizio Picciotto che mi ha in- segnato a studiare, più passa il tempo e di più valorizzo i suoi insegnamenti; Flavio Leoni, perché mi ha dato un voto di fiducia quando ne avevo più bisogno; San Román, per la sua visione di quello che deve essere una scuola secondaria; e probabilmente molti altri che il tempo ingiustamente mi ha fatto dimenticare. Alla fine, e in un modo molto speciale, ho un bellissimo ricordo di Carolina Parisi e l’amore con il quale faceva lezione.Grazie a lei, ancora oggi leggo con passione la storia e la mitologia. E non solo. Ho fatto quattro viaggi in Italia durante l’ultimo decennio ed è sempre stata un’esperienza molto forte poter vedere e rivivere le cose che ho imparato. Dal punto di vista dello studio, il CCI mi ha fornito le basi per poter continuare la carriera universitaria che ha dato origine alla mia professione. In merito alla par- a mi profesión. En cuanto a lo humano, me dio un marco para poder desarro- llarme, ya que es una escuela que no se limita al horario escolar. Hoy trato de replicar mucho de lo que aprendí sobre como integrar a los alumnos, en la Uni- versidad de Madeira. Todavía me escribo con mis compañe- ros y a muchos los sigo viendo cuando voy a la Argentina. En fin, muchos son hermanos que me dio la vida; por eso, una de las palabras con las cuales po- dría resumir mi sentimiento por el cole- gio es‘amistad’. Por mi tipo de trabajo y por vivir en Por- tugal, a veces tengo que recurrir al ita- liano.Tengo compañeros de trabajo que son italianos, y debo confesar que no hablo en su idioma por necesidad, sino por placer”. *Director del Departamento de Matemá- ticas e Ingeniería de la Universidad de Ma- deira, Portugal, donde dicta materias del área de Lógica y de Inteligencia Artificial, y trabaja en investigación en lógica apli- cada a la Inteligencia Artificial. Promoción 1982. CCI Olivos. te umana, ha dato un impronta alla mia maturazione, perché è una scuola non solo limitata all’orario scolastico.Oggi cer- co di portare avanti molto di quello che ho imparato su come fare interagire gli alun- ni all’Università di Madeira. Ancora corrispondo con i miei compagni di scuola e continuo a frequentare molti di loro quando ritorno in Argentina. Per concludere direi che sono molti i fratelli che mi ha regalato la vita; e per questo, amicizia è una delle parole con le quali potrei riassumere il mio sentimento verso la scuola. Per il tipo di lavoro che svolgo e per il fatto di vivere in Portogallo, certe volte devo ri- correre alla lingua italiana. Ho compagni di lavoro che sono italiani e devo confessa- re che non parlo la loro lingua per necessi- tà ma per il piacere di farlo”. *È Direttore del Dipartimento di Mate- matica e Ingegneria dell’Università di Madeira, Portogallo dove insegna mate- rie sull’area della Logica e dell’Intelligen- za Artificiale e lavora nella ricerca in lo- gica applicata all’Intelligenza Artificiale. Promozione 1982. CCI Olivos.
  • 34. 34 I Centro Culturale Italiano 1 2 Vista de la escuela secundaria de Villa Adelina. Vista della scuola secondaria di Villa Adelina. Entrada principal del edificio de secundaria Olivos. L´ingresso principale della scuola secondaria di Olivos. 1 2
  • 35. HOY OGGI PRINCIPIOS EDUCATIVOS / PRINCIPI EDUCATIVI Valorizar la autonomía y la peculiaridad de cada escuela permite responder con una oferta amplia y plural a las exigencias cada vez más diversas de los alumnos y de sus familias. Por lo tanto, el cuerpo docente comparte el esfuerzo de obrar desde la óp- tica de un sistema integrado, que organiza intervenciones específicas en el ámbito de un proyecto unitario de difusión y promoción de la lengua y de la cultura italiana, con los siguientes objetivos: 1. Concretar la continuidad escolar entre el Nivel Inicial y la Escuela Primaria, y en- tre ésta y la Escuela Secundaria, a través de proyectos de articulación específicos, no sólo para corresponder mejor a las indicaciones previstas en este sentido por la normativa italiana, sino también para coordinar mejor, en el plano didáctico y ad- ministrativo, el eventual tránsito de los alumnos de una a otra sede. Sobre todo en el paso de la Escuela Primaria a la Escuela Secundaria, esto conlleva el esfuerzo por lograr un intercambio puntual de información y orientar a las familias que optan por una u otra escuela. 2. Potenciar la actividad de proyectos que valoricen el trabajo en común de las dos escuelas. 3. Calificar, con coherencia y unidad de criterio, el carácter de bicultural de la en- señanza, en relación con la colectividad italiana y con las instituciones locales. Y utilizar, además, como oportunidad de reflexión común sobre la didáctica del trilin- güismo, los acuerdos colegiados y las iniciativas de formación establecidas a nivel jurisdiccional. 4. Valorizar algunos aspectos peculiares de la tradición escolar italiana, que se pu- dieran considerar puntos de calidad de nuestro modelo didáctico-educativo. Exis- ten, además, contenidos que distinguen positivamente a la escuela italiana, sobre todo en las disciplinas antropológicas y científicas, como así también se presta una fuerte atención a las dinámicas psicológicas y relacionales, que determinan la aproximación al aprendizaje. DOS SEDES, UN PROYECTO LA ESCUELA CENTRO CULTURAL ITALIANO DE OLIVOS Y LA ES- CUELA ALESSANDRO MANZONI DE VILLA ADELINA SON DOS SEDES DE LA MISMA INSTITUCIÓN. COMPARTEN EL PROYEC- TO COMÚN DE DIFUSIÓN Y DE PROMOCIÓN DE LA LENGUA Y LA CULTURA ITALIANA. SIN EMBARGO, CONSERVAN SU PERFIL AUTÓNOMO PARA ATENDER MEJOR LAS CARACTERÍSTICAS DE LOS ALUMNOS DE CADA SEDE. DUE SEDI, LO STESSO PROGETTO LA SCUOLA DEL CENTRO CULTURALE ITALIANO DI OLIVOS E LA SCUOLA ALESSANDRO MANZONI DI VILLA ADELINA,SONO DUE SEDI DELLA STESSA ISTITUZIONE. CONDIVIDONO IL PROGETTO DI DIFFONDERE E PROMUOVERE LA LINGUA E LA CULTURA ITA- LIANA. INOLTRE, CONSERVANO IL PROPRIO PROFILO AUTONO- MO PER VENIRE INCONTRO, NEL MODO PIÙ ADEGUATO, ALLE CARATTERISTICHE DEGLI ALUNNI DI CIASCUNA SEDE. Valorizzare l’autonomia e la peculiarità di ogni scuola offre la possibilità di rispondere alle esigenze sempre più diverse degli alunni e delle loro famiglie con un’offerta ampia e pluralistica. Di conseguenza, il corpo docente condivide lo sforzo di agire nell’ottica di un sistema integrato, un sistema che organizza interventi specifici nell’ambito di un progetto unitario di diffusione e impulso della lingua e della cultura italiana, con i seguenti obiettivi: 1. Mettere in pratica la continuità scolastica tra il livello iniziale, la scuola ele- mentare e questa con la scuola superiore, attraverso progetti di articolazio- ne specifici, non soltanto per corrispondere meglio alle indicazioni previste in questo senso dalla normativa italiana, ma anche per coordinare meglio, sul piano didattico e amministrativo, l’eventuale passaggio degli alunni dall’una all’altra sede. 2. Potenziare la realizzazione di progetti che valorizzino il lavoro in comune tra le due scuole. 3. Qualificare, con coerenza e unità di criteri, il carattere biculturale dell’in- segnamento, in rapporto con la collettività italiana e gli istituti locali; uti- lizzando inoltre, come opportunità di riflessione comune sulla didattica del trilinguismo, anche gli accordi collegiali e le iniziative di formazione stabilite a livello giurisdizionale. 4.Valorizzare alcuni aspetti peculiari della tradizione scolastica italiana,che si pos- sono considerare punti di qualità del nostro modello didattico-educativo. Esistono inoltre contenuti che distinguono positivamente la scuola italiana, soprattutto nelle discipline antropologiche e scientifiche, come anche si sta particolarmen- te attenti alle dinamiche psicologiche e relazionali, che determinano l’approccio all’apprendimento. Centro Culturale Italiano I 35
  • 36. Las escuelas de Olivos y de Villa Adelina operan desde hace años en el contexto de la provincia de Buenos Aires como modelo educativo laico orientado por principios cristianos,que tiene consolidados dos aspectos fundamentales: • La enseñanza trilingüe y bicultural,que se traduce en módulos didácticos que com- pendian los principios de la normativa italiana y los lineamientos curriculares del sis- tema escolar argentino. • La capacidad de conjugar, en una oferta flexible, articulada y de tiempo completo, exigencias de orden educativo y de orden social,que dan respuesta a las necesidades cada vez más complejas que impone la realidad actual. En torno a estos elementos característicos,los colegios de los diferentes niveles desa- rrollan su labor didáctica,cultural y social. Para cumplimentar con las normativas de ambos países,Italia y la Argentina,nuestros alumnos deben abordar una gran variedad de contenidos. Por lo cual, en un proyecto integrado se han valorizado las coincidencias que permiten articular un proceso de enseñanza coherente, activo y que capitaliza las diferencias y semejanzas. Así, logra que los alumnos lleguen a elaborar juicios enriquecidos por su creatividad y su espí- ritu crítico. UN TÍTULO INTERNACIONAL RECONOCIDO POR LA UNIÓN EUROPEA En nuestros colegios cultivamos el deseo de ampliar el propio horizonte, otorgando las herramientas necesarias para lograrlo.Dos culturas,tres idiomas y nuestros exclu- sivos títulos reconocidos por la Unión Europea. Los colegios del Centro Cultural Italia- no y Alessandro Manzoni obtuvieron“ La Paritá Scolastica”otorgada por el Ministerio de Asuntos Exteriores de Italia con Decreto Ministerial Nº 267/3624/04 (Sede Olivos) y con Decreto Ministerial 267/3625/04 (sede Villa Adelina) en todos los niveles. Esto hace única nuestra propuesta educativa. Se trata de un modelo que integra lo mejor de la educación tradicional italiana y argentina, con diferentes orientaciones que completan la formación de cada alumno. DOS CULTURAS,TRES IDIOMAS Estar integrado al mundo significa conocerlo y entenderlo.Por eso,educamos a nues- tros estudiantes sobre la base de dos culturas,la italiana y la argentina.Esta propues- ta pedagógica alimenta y desarrolla, en cada alumno, un pensamiento que lo hace capaz de comprender ideas y situaciones en un contexto global. Dado que el intercambio cultural y comercial está basado en múltiples formas de comunicación,es innegable el rol del idioma inglés como medio de vinculación con el mundo entero. Respondemos a esta realidad desde el Nivel Inicial. Los exámenes de inglés son reconocidos y otorgados por la Universidad de Cambridge. EXCELENCIA ACADÉMICA Y CULTURA HUMANÍSTICA Nuestros colegios proponen una formación con alto nivel académico y una didáctica que se renueva en forma constante, gracias a nuestros docentes argentinos e italia- nos, altamente capacitados. El rasgo distintivo de nuestra propuesta es la caracterís- tica bicultural,representada por las lenguas castellana e italiana,como portadoras de los contenidos culturales de ambas naciones. Promovemos y apoyamos la continuidad universitaria, como también la inserción laboral de nuestros alumnos, dado que un egresado de nuestra institución está pre- parado para decidir su secuencia de estudios y desenvolverse en los primeros pasos de su carrera laboral. 36 I Centro Culturale Italiano Todo nuestro plan de estudios está fundado en la formación de un estudiante con un pensamiento reflexivo y equilibrado, capaz de evaluar y discutir ideas propias y ajenas.
  • 37. Le scuole di Olivos e Villa Adelina operano da tanti anni nel contesto della provincia di Buenos Aires come modello educativo laico orientato su principi cristiani,che mantie- ne consolidati due aspetti fondamentali: • L’insegnamento trilingue e biculturale, che si traduce in moduli didattici che com- pendiano i principi della normativa italiana e i lineamenti curriculari del sistema sco- lastico argentino. • La capacità di coniugare, entro un’offerta flessibile e articolata nel tempo completa, le esigenze di ordine educativo e sociale, che danno risposta alle necessità ogni volta più complesse, imposte dalla realtà attuale. Intorno a questi elementi caratteristici, le scuole dei diversi livelli sviluppano la loro opera didattica, culturale e sociale. In osservanza delle normative di entrambi i paesi,Italia e Argentina,i nostri alunni de- vono affrontare una gran varietà di contenuti e, per questo, in un progetto integrato si sono valorizzate le concordanze che consentono l’articolazione di un processo d’in- segnamento coerente, attivo e che capitalizza le differenze e somiglianze; e permette agli alunni di elaborare giudizi arricchiti dalla creatività e dallo spirito critico. UN TITOLO INTERNAZIONALE RICONOSCIUTO DALL’UNIONE EUROPEA Nelle nostre scuole coltiviamo il desiderio di ampliare il proprio orizzonte, conferendo i mezzi necessari per attuarlo. Due culture, tre lingue e i nostri titoli esclusivi, ricono- sciuti dall’Unione Europea. Le Scuole del Centro Culturale Italiano e Alessandro Man- zoni hanno ottenuto la Parità Scolastica, conferita dal Ministero degli Affari Esteri d’Italia con Decreto Ministeriale numero 267/3624/04 (Sede Olivos) e con Decreto Ministeriale 267/3625/04 (Sede Villa Adelina), in tutti i livelli della scuola. Questa possibilità, fa unica la nostra proposta educativa. È un modello che integra la miglior parte dell’educazione tradizionale italiana e argentina con molteplici orienta- menti che completano la formazione di ogni alunno. DUE CULTURE,TRE LINGUE Essere integrato nel mondo significa conoscerlo e capirlo. E noi educhiamo i nostri studenti sulla base delle due culture,l’italiana e l’argentina.Questa proposta pedago- gica alimenta e sviluppa in ogni alunno, un pensiero che lo rende capace di compren- dere idee e situazioni in un contesto globale. Premesso che l’interscambio culturale e commerciale si basa su molteplici forme di comunicazione,è innegabile il ruolo della lingua inglese come mezzo di collegamento con il mondo intero. Rispondiamo a questa realtà ancora una volta dal livello iniziale. Gli esami d’inglese sono riconosciuti e conferiti dall’Università di Cambridge. ECCELLENZA ACCADEMICA E CULTURA UMANISTICA Le nostre scuole propongono una formazione di alto livello accademico e una didattica che si rinnova costantemente per merito dei nostri docenti argentini e italiani, alta- mente abilitati.I lineamenti che distinguono la nostra proposta si basano sulla caratte- ristica biculturale,rappresentata dalla lingua castigliana e italiana,portatrici dei conte- nuti culturali di entrambi le nazioni. Promuoviamo e diamo appoggio alla continuità universitaria, così come anche all’ in- serimento al lavoro dei nostri alunni, perché un diplomato della nostra istituzione è preparato per decidere sul proseguimento degli studi e impegnarsi nei primi passi della sua carriera lavorativa. IL NOSTRO PIANO DI STUDIO È FONDATO SULLA FORMAZIONE DI UNO STU- DENTE CON UN PENSIERO EQUILIBRATO E RIFLESSIVO, CAPACE DI VALUTARE E DISCUTERE SULLE PROPRIE IDEE E SU QUELLE DEGLI ALTRI. Centro Culturale Italiano I 37 Niños del CCI que juegan y se divierten en un ambiente de aprendizaje y crecimiento. Alunni del CCI che giocano e si divertono in un ambiente di apprendimento e crescita.
  • 38. NIVEL INICIAL SCUOLA MATERNA Un espacio para interactuar y aprender,donde los juegos tienen un valor fundamen- tal y formativo para iniciar el recorrido hacia el conocimiento. El jardín de infantes significa, para todo niño, el comienzo de un camino plagado de sensaciones, sentimientos y experiencias. Y para muchos de ellos es también su primera salida al mundo. Atendiendo a estas circunstancias y dentro de un proyecto educativo integral, el CCI los invita a compartir y enriquecer sus vivencias, desper- tando e incentivando esa enorme curiosidad que tiene todo niño por el mundo que lo rodea. La propuesta se sustenta en el afianzamiento de la lengua materna, pero también en que los chicos se familiaricen con la lengua y la cultura italiana y que incorporen las bases del idioma inglés, a través de las estructuras básicas y el vocabulario. Uno spazio per interagire e imparare, dove il gioco ha un valore fondamentale e for- mativo per iniziare il percorso verso l’apprendimento. Per ogni bambino, la scuola materna ha come significato l’inizio di una strada piena di sensazioni, esperienze e sentimenti. Per molti di loro è anche il primo avvicinamen- to al mondo. Considerate queste circostanze, e all’interno di un progetto educativo integrale, il CCI li invita a condividere e arricchire le loro esperienze, svegliando e sti- molando l’enorme curiosità che ha ogni bambino verso il mondo che lo circonda. La proposta trova supporto nel consolidamento della lingua materna, ma anche nel- lo stimolare nei bambini la familiarità con la lingua e la cultura italiana e nell’incor- porazione delle basi dell’inglese, attraverso le strutture basilari e il lessico. EL CCI INTERACTÚA CON LAS FAMILIAS DE MANERA CONSTANTE Y ACTIVA, PROPICIANDO LA COMUNICACIÓN Y EL DIÁLOGO. IL CCI INTERAGISCE CON LE FAMIGLIE IN MODO COSTANTE, FAVORENDO LA COMUNICAZIONE ED IL DIALOGO. 38 I Centro Culturale Italiano
  • 39. JARDÍN MATERNAL: SALA DE 18 MESES Y SALA DE 2 AÑOS. JARDÍN DE INFANTES: SALAS DE 3, 4 Y 5 AÑOS. JORNADA SIMPLE O COMPLETA TALLERES: DANZAS FOLCLÓRICAS ITALIA- NAS, ARTE, INICIACIÓN A LA MÚSICA, GIMNASIA DEPOR- TIVA, INICIACIÓN AL DEPORTE (FÚTBOL Y HOCKEY), HUERTA Y GRANJA,COMPUTACIÓN. SCUOLA MATERNA: AULA DI 18 MESI E AULA DI 2 ANNI AULE DI 3, 4 E 5 ANNI METÀ GIORNATA O GIORNATA INTERA LABORATORIO: BALLI FOLCLORISTICI ITALIANI, ARTE, INIZIAZIONE ALLA MU- SICA, GINNASTICA SPORTIVA, INIZIAZIONE ALLO SPORT (CAL- CIO E JOCKEY), ORTO E FATTO- RIA, INFORMATICA. Centro Culturale Italiano I 39 Instantáneas de los alumnos más pequeños del Jardín. Immagini dei più piccoli alunni della scuola materna.
  • 40. Ora che il CCI celebra i suoi 50 anni, ricordiamo il primo edificio di via Roma. Nel suo interno, nel 1958, hanno avuto inizio le prime attività educative in una scuola materna con circa venti bambini. Con il passare degli anni, questo spazio per i più piccini è diventato l’attuale Scuola Materna Modello di via Borges 601, dove conti- nuiamo con il nostro lavoro, con un atteggiamento aperto, ampio senso critico, in un ambiente di libertà e amore, basandoci su durevoli valori e in un permanente interscambio tra la scuola e le famiglie. Oggi, totalmente identificate con il Progetto Pedagogico del Centro Culturale Italia- no, confermiamo il nostro coinvolgimento con la professione e la scuola (genitori, alunni, docenti) di continuare la nostra gestione con lo stesso amore, allegria, entu- siasmo e dedizione di sempre. AMBIENTE DI LIBERTÀ E AMORE Ahora que se cumplen 50 años del CCI recordamos el primer edificio de la calle Roma.En él,allá por 1958,se iniciaron las primeras actividades educativas en un jar- dín de infantes con aproximadamente veinte niños. Con el correr de los años, este espacio para los más chicos se transformó en el actual“Jardín de Infantes Modelo” de la calle Borges 601,donde continuamos trabajando con una actitud abierta,am- plio criterio crítico, en un clima de libertad y amor, basándonos en loables valores y en un permanente intercambio entre la escuela y las familias. Hoy, totalmente identificadas con el Proyecto Pedagógico del Centro Cultural Italiano, reafirmamos nuestro compromiso con la profesión y la escuela (padres, alumnos, docentes), de seguir gestionando con el mismo amor, alegría, dedicación y entusiasmo de siempre. CLIMA DE LIBERTAD Y AMOR Lic. María de las Victorias Ducrey Direttrice Lic. Ana María Radice Vicedirettrice Scuola materna CCI Olivos Lic. María de las Victorias Ducrey Directora Lic. Ana María Radice Vicedirectora Nivel Inicial CCI Olivos Sono molti i ricordi e i sentimenti che mi legano a questo Istituto. Dei suoi 50 anni, 39, ininterrottamente, ne sono stata parte. Il sentimento di affetto, soddisfazione e orgoglio verso la mia cara scuola s’è formato piano piano, giorno per giorno, un anno dopo l’altro. Ho potuto godere pienamente gli anni della mia infanzia e adolescenza, mi sono formata qui come professionista per esercitare la docenza e anche avuto la possibilità di realizzare in questo Istituto una carriera universitaria. Da 18 anni sono Direttrice della scuola materna e attualmente le mie quattro figlie trascorrono con allegria la stessa strada che iniziai tanto tempo fa. A loro auguro un’esperienza tanto felice come la mia nel Centro Culturale Italiano, al quale auguro un futuro prospero e soprattutto che continui per tanti anni ancora a formare persone per bene. Tanta felicità per altri cinquant’anni! PER MOLTI ANNI ANCORA NELLA FORMAZIONE DI PERSONE PER BENE Lic. M. Gabriela Tomei Direttrice Scuola materna CCI Villa Adelina Muchos son los recuerdos y sentimientos que me ligan a esta institución.De sus 50 años, 39 ininterrumpidos he participado en ella. El sentimiento de afecto, satisfac- ción y orgullo hacia mi querida escuela se ha ido formando poco a poco, día a día y año tras año. Pude disfrutar plenamente los años de mi infancia y adolescencia;me formé aquí como profesional para ejercer la docencia y también tuve la posibilidad de realizar en esta institución una carrera universitaria. Desde hace 18 años que me desempeño como Directora del Nivel Inicial, y actualmente mis cuatro hijas transi- tan con alegría un camino similar al que inicié hace tanto tiempo.A ellas les auguro una experiencia tan feliz como la mía en el Centro Cultural Italiano, al que le deseo un futuro próspero y, por sobre todas las cosas, que continúe por muchos años más formando hombres y mujeres de bien. ¡Muchas felicidades por 50 años más! POR MUCHOS MÁS AÑOS FORMANDO HOMBRES Y MUJERES DE BIEN Lic. M. Gabriela Tomei Directora Nivel Inicial CCI Villa Adelina 40 I Centro Culturale Italiano
  • 41. Centro Culturale Italiano I 41 Los alumnos del Jardín de Infantes. Alunni della scuola materna.
  • 42. ESCUELA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA Una propuesta educativa de avanzada, bicultural y trilingüe, bajo un enfoque de en- señanza con sólido contenido humanístico. La oportunidad para explorar las carac- terísticas de dos culturas. La posibilidad de desarrollar competencias fundamentales para actuar con éxito en el mundo globalizado. Nuestra propuesta educativa para la escuela primaria se distingue por los siguien- tes aspectos: • Formar a los alumnos a través del contacto con contenidos curriculares de la Argenti- na y de Italia, integrados para evitar la superposición de temas y lograr mejores resul- tados. • Estimular la apreciación de la belleza de la naturaleza y de la obra humana desple- gada por los pueblos. • Favorecer el desarrollo armónico de la personalidad del alumno y contribuir a la formación de individuos abiertos al multiculturalismo, para que puedan vivir y evo- lucionar en un contexto democrático,con conocimiento de la evolución histórica y de la realidad actual. • Crear un clima social edificante en la vida cotidiana de la escuela, organizando for- mas de trabajo grupales y de ayuda recíproca y favoreciendo, además, el espíritu de iniciativa,la capacidad de decisión y la responsabilidad individual de los alumnos. • Articular el pasaje del Nivel Inicial a la Escuela Primaria y de ésta a la Escuela Secun- daria, para garantizar la coherencia en la continuidad educativa, acompañando a los alumnos para que este pasaje se realice con naturalidad. Una proposta educativa di avanguardia, biculturale e trilingue. Un approccio sull’in- segnamento con solido contenuto umanistico. L’opportunità di esplorare le caratteri- stiche delle due culture. La possibilità di sviluppare le competenze fondamentali che consentiranno il successo dell’agire nel mondo globale. La nostra proposta educativa per la scuola primaria si distingue nei seguenti aspetti: • Formare gli alunni attraverso una completa conoscenza dei curriculi di Argentina e Italia, integrati per evitare la sovrapposizione di tematiche e riuscire ad ottenere migliori risultati. • Stimolare l’apprezzamento della bellezza della natura e dell’opera umana svolta dai popoli. • Favorire lo sviluppo armonico della personalità dell’alunno e contribuire alla formazione di individui aperti al multiculturalismo, perché possano evolversi e vivere in un contesto democratico, con conoscenza dell’evoluzione storica e della realtà attuale. • Creare un clima sociale edificante nella vita quotidiana della scuola, attraverso l’organizzazione di forme di lavoro in gruppo e di aiuto reciproco, favorendo inol- tre lo spirito d’iniziativa, la capacità di decisione e la responsabilità individuale di ogni alunno. • Articolare il passaggio dal livello iniziale alla scuola elementare e da questa alla scuola superiore per garantire la coerenza della continuità educativa accompagnan- do gli alunni perché questo passaggio sia naturale. 42 I Centro Culturale Italiano
  • 43. Centro Culturale Italiano I 43 Los alumnos en clase, leyendo en la biblioteca, jugando al fútbol o disfrutando del recreo. Allievi impegnati in classe, in biblioteca o divertendosi durante la ricreazione.