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Gestione dei rifiuti

dalle radici del problema alle possibili soluzioni
Prof. Vincenzo Venditto - Università di Salerno -

8° settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile
“I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”

 alle radici del problema rifiuti
la produzione dei rifiuti, caratteristiche e dati

 approccio UE al "problema" rifiuti
gestione integrata, gerarchia della azioni,
responsabilità estesa del produttore

 esempi di buone pratiche
riduzione della produzione, raccolta differenziata

1
alle radici del problema rifiuti...

non si fa la differenziata !!
...c’è la matematica

corollario: i cittadini non hanno la cultura

non c’è l’impiantistica !!

corollario: è colpa dei cittadini che hanno la sindrome NIMBY

2
perché i rifiuti sono oggi un problema urgente?
la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale
la velocità con cui si raggiunge una soglia di
rischio riduce le possibilità di intervento
crescita di lieviti
in una soluzione
zuccherina

Immaginate di avere un laghetto
Un giorno nel laghetto spunta
una ninfea, una pianta che
raddoppia le proprie dimensioni
ogni giorno e che in 30 giorni
soffocherebbe la vita nel laghetto

la morte della colonia viene
rallentata riciclando i rifiuti prodotti

All’inizio la pianta sembra così piccina…
Ma quanto tempo avrete per intervenire quando
la pianta avrà ricoperto per metà il laghetto?

dati forniti da: Roberto CAVALLO
President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A.
Member of the board of directors of ACRR

UN SOLO GIORNO !
3
la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale
produzione italiana di Rifiuti Solidi Urbani periodo 2002-1012

crescita annua RSU = 2.3%
media UE 2011
-1% su 2010

2011-2012
riduzione del 7,7%
-2,5 milioni di tonnellate

-2006560
kg /ab*anno

-2012504
kg/ab*anno
media UE15 2011
541 kg /ab

...dal 2009 c’è una netta diminuzione del PIL e delle “spese delle famiglie”

4
la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale

composizione merceologia dei RSU
Osservatorio Nazionale Rifiuti 2004

Rifiuti Solidi Urbani
31’386’220 t/a

ISPRA 2004
2011
1,45

composizione
RSU

definizione imballaggio:
l’insieme di confezione e
imballo in cui si impacchetta
una merce (“packaging” )

ISPRA 2012
imballaggi
imballaggi
49%
53%
di RD

tutti i possibili
contenitori
delle merci

ISPRA 2010

immesso a consumo imballaggi UE
79 Mln ton +3% di 2009

Italia 5° posto fra i
produttori di imballaggi

11.4 Mln ton +4.6% di 2009

5
la crescita esponenziale degli imballaggi: un problema recente!!
composizione dei RSU (media italiana)
1973
umido
72%

2004
2012

umido
umido
40%
28%
di RD

1993
umido
42%
Osservatorio Nazionale Rifiuti
-dati 2004-

6
approccio UE al "problema" rifiuti

direttiva Europea
IPPC (96/61/CE)

le fasi del ciclo dei rifiuti devono essere integrate (omogenee) fra loro
linee guida per il ciclo dei
rifiuti -COM 301/2003/UE-

gerarchia delle
azioni del
Ciclo dei Rifiuti
recupero di materia

legislazione
Italiana

Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06

incentivare la prevenzione
della produzione dei rifiuti
 in fase di progettazione
 in fase di produzione
RIDUZIONE della
PRODUZIONE
obiettivo primario
dell’approccio
“integrato” UE

incentivare le forme
di raccolta che
migliorano la qualità
merceologica
dei rifiuti raccolti
RACCOLTA
DIFFERENZATA

Belgiorno et al.

 massimizzare il
recupero di materia
 recuperare l’energia
contenuta in rifiuti
non più riciclabili
RECUPERO

smaltire solo i
rifiuti non più
recuperabili
SMALTIMENTO
7
in discarica
approccio UE al "problema" rifiuti
Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06
gestione omogenea (integrata)
di tutte le fasi del ciclo dei rifiuti

Gestione Integrata dei Rifiuti

ex DPR 915/82
rifiuto sinonimo di discarica

RACCOLTA

Gestione Rifiuti

Dlgs 22/97 ora Dlgs 152/06
discarica è una fase residuale
del Ciclo dei Rifiuti

va in discarica solo ciò che
non è più recuperabile

SMALTIMENTO

raccolta per la messa in discarica

PRODUZIONE

RACCOLTA

ha un ruolo centrale
nella normativa

RECUPERO

SMALTIMENTO

opportune tecniche
di TRATTAMENTO

8
direttiva 2008/98/CE introduce il principio
della “responsabilità estesa del produttore”

D.Lgs 205/2010
attuazione della direttiva UE

Gli Stati Membri possono adottare misure volte ad assicurare che chi
sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia
soggetto ad una responsabilità estesa del produttore.
Tali misure possono includere l'accettazione dei prodotti restituiti e dei
rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché la successiva
gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività.

Responsabilità estesa del produttore
 costituisce uno stimolo a modificare le caratteristiche progettuali dei prodotti
per promuoverne la riciclabilità o ridurre la produzione dei rifiuti
 incentiva i produttori a ridurre il costo del riutilizzo e del riciclo dei loro prodotti,
utilizzando soluzioni progettuali o materiali pensati per il riciclo
…possono essere adottati decreti …per l’introduzione della responsabilità estesa
del produttore del prodotto nell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti e
nell’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo il loro utilizzo.
(art. 178 - bis )

I decreti potranno prevedere anche che i costi della gestione dei rifiuti siano
9
sostenuti parzialmente o interamente dal produttore del prodotto
COM 301/2003 -UE-”Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti”

obiettivi di una Gestione Integrata dei Rifiuti:
 sfruttare le risorse ancora contenute nei rifiuti
per ridurre il bisogno di materie prime vergini
 tendere vs una “società europea del riciclaggio”

recupero di materia

obiettivo primario dell’approccio “integrato” UE è la prevenzione
prevenzione
“di processo”
prevenzione
“di prodotto”

tenere sotto controllo le emissioni degli impianti

direttiva
2008/98/CE

 ridurre l’impatto ambientale di tutte la fasi del ciclo di
vita dei prodotti
 incoraggiare ogni soggetto interessato a migliorare le
proprie prestazioni ambientali

incentivare la prevenzione in fase di
progettazione attraverso una politica dei
prezzi che tenga conto dei costi ambientali
prevenzione della
PRODUZIONE

approccio:
“dalla culla alla tomba”

prevenzione e riduzione
degli imballaggi

10
Imballaggi Inutili

esempio:
la confezione “multimateriale” di orzo

la parte superiore è composta
da tre diversi materiali:
plastica, ferro e alluminio

anche la scatola è composta da tre
materiali: cartone, alluminio, plastica

questo imballaggio è costituito da materiali non differenziabili e quindi non riciclabili

… ma è indispensabile un
imballaggio del genere per
questo prodotto?

NO !!!
già oggi esistono contenitori
in vetro che “imballano” lo
stesso prodotto

questo imballaggio è progettato male perché fa aumentare i rifiuti
prodotti ed i costi del loro smaltimento graveranno sulla collettività

11
PRO-2
La riduzione dei rifiuti ha come traguardo ideale un sistema economico a emissioni zero
Le articolazioni del processo vs “rifiuti zero” sono:
1.La promozione della ricerca sui materiali e sulle relative potenzialità di recupero
2.Un sistema informativo che consenta di individuare …per tutti gli input/output della
produzione e del consumo, le soluzioni tecnologicamente accessibili
3.La promozione dei mercati dei materiali riciclati con incentivi e disincentivi sia per le
imprese ... sia per i consumi pubblici e privati …
4.La promozione dell’eco-design (progettare riducendo il peso, l’ingombro e i consumi
connessi all’uso di un bene, nonché facilitando il suo recupero e il riciclaggio delle sue
componenti a fine vita)
5.La promozione della raccolta dei residui di produzione/consumo mediante la rete logistica
su cui viaggiano prodotti, semi-lavorati, e materie prime
6.La promozione dell’industria del riciclo
7.La promozione di accordi volontari pubblico-privato con le imprese industriali e di servizio
per adozione di pratiche di prevenzione.
modello produttivo a rifiuti zero:
la concatenazione fra processi produttivi e consumi è tale che
quello che è scarto per gli uni è materia prima per gli altri e vice versa
12
PRO-2

conclusioni
Esistono moltissime buone pratiche in Italia, ma si tratta di esperienze locali,
poco decisive per modificare in modo significativo la crescita dei rifiuti.

È evidente che soltanto interventi su larga scala possono
davvero far decrescere sostanzialmente la produzione dei rifiuti
…è tempo che le istituzioni nazionali si facciano
finalmente carico di questa fase importante del
ciclo beni/rifiuti, sinora la meno applicata

recupero di materia

13
buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU
PIANO D’AZIONE PER LA RIDUZIONE DEI RSU IN REGIONE LOMBARDIA

Azioni di prevenzione della formazione dei rifiuti
(inizialmente sul territorio di Brescia )
in collaborazione con Asm S.p.A (ora A2A)

DGR. N. VIII/5645
del 23 ottobre 2007

laboratorio finalizzato ad individuare le migliori pratiche
applicabili localmente e da replicare in tutta la regione
1. Vendita alla spina presso la Grande Distribuzione Organizzata
2. Comunicazione all’utenza della Grande Distribuzione Organizzata
dei prodotti meno imballati
3. Recupero dell’invenduto dalla GDO con destinazione mense sociali
4. Acqua alla spina;
5. Riduzione del consumo di carta negli uffici;
6. Riduzione della pubblicità commerciale distribuita nelle abitazioni;
7. Farm delivery;
8. Intervento di filiera corta
9. Compostaggio domestico;
prevista una adesione dei cittadini corrispondente
10. Pannolini riutilizzabili;
ad una probabilità di successo del 70%
11. Recupero ingombranti;
14
buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU
stima della riduzione dei rifiuti prodotti in
una situazione “a regime” (dopo il 4° anno)

costi di gestione operativa evitati

106.000 ton/anno

17.162.264 Euro/anno

riduzione costi per singola azione

Azione 11: Recupero Ingombranti
- 21% di RSU

Azione 9: Compostaggio domestico
- 21% di RSU

Azione 6: Carta nelle cassette postali
- 11% di RSU

Azione 3: Recupero di cibo invenduto e
non scaduto da destinare a mense sociali
- 11% di RSU
15
buone pratiche: Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo

esempi virtuosi:

Villafranca d’Asti

Villafranca d’Asti:
2.800 abitanti
13 km2

a 40 km da Torino e 15 da Asti
Centro industriale e commerciale sulla direttrice Torino - Asti
E’ famosa per la produzione vinicola !!

16
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo

Villafranca d’Asti
introduzione della raccolta differenziata

costi raccolta
indifferenziata

umido e
sfalci di
giardino

costi raccolta
differenziata

plastica

carta
alluminio
e acciaio

vetro

pannolini









basata su bidoni da
240 L distribuiti in 20
“centri di raccolta”
umido
sfalci di giardino
carta
vetro
alluminio e acciaio
plastica
pannolini
le buste per queste
frazioni sono distribuite
periodicamente senza
aggravi per l’utente
17
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo

Villafranca d’Asti
la raccolta dei rifiuti residui (multimateriali indifferenziati) è
organizzata con un sistema porta a porta utilizzando buste di
plastica (LDPE) trasparenti (viola)

le buste “abusive” non sono raccolte e i
responsabili, se identificati, pagano un multa
le buste viola per l’indifferenziato sono distribuite in
numero limitato (*): quote aggiuntive vanno acquistate

dimensioni
buste viola

30 L 50x60 cm
70 L 70x70 cm
100 L 70x100 cm

chi pratica il compostaggio
domestico ha una riduzione del
30% della quota fissa della TIA

(*) le buste viola non hanno data di “scadenza”: possono
essere usate anche negli anni successivi all’acquisto
18
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
Villafranca d’Asti

R.Cavallo

la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è divisa in tre parti:
 una tassa fissa per coprire i costi amministrativi e di trasporto
 una tariffa proporzionale alla composizione familiare, per coprire i costi di raccolta
e trattamento delle frazioni differenziate (p.e. compostaggio)
 una tariffa proporzionale alla produzione di rifiuti indifferenziati (basata sul n. di
buste violette consumate), per coprire i costi di raccolta, trattamento e smaltimento
delle frazioni indifferenziate

l’introduzione del nuovo sistema di
raccolta è stata accompagnata da una
intensiva campagna informativa

19
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo

Villafranca d’Asti

Risultati
Villafranca è stato nel 2004 il comune
più “riciclone” d’Italia con una
percentuale di RD del 84,48 %

nel 2005
RD = 85,38%

nel periodo 2001-2003
rifiuti residui
in discarica
-87%

RD + 302%

costi raccolta frazioni
differenziata &
indifferenziata
+32%

rifiuti prodotti
-24%

costi trattamento frazioni
differenziata &
indifferenziata
-68%

costi totali del nuovo
sistema di raccolta
-33%

20
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

parametri tecnici:
dimensioni e caratteristiche dell’Area di Raccolta
Analisi Geografica & Sociale
 Territorio a prevalenza pianeggiante
(alcuni Comuni si estendono in collina)
 Densità del Consorzio 368 ab/Km
(Comune di Preganziol 708 ab/Km2)

 Sviluppo urbanistico a prevalenza orizzontale
con zone centrali a sviluppo verticale
(condomini da 4/6 piani)
1° gennaio 2001:
il Consorzio è gestore unico
del Ciclo di Gestione dei RSU

consorzio@priula.it

Attivazione di un unico sistema di raccolta
differenziata “porta a porta” esteso a tutto il
territorio e a tutte le utenze.
21
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

parametri tecnici:

TIA
Tariffa di
Igiene Ambientale
OMOGENEITA’
DI TARIFFAZIONE

 Passaggio da tassa a tariffa
 Applicazione di una tariffa unica, calcolata in base
all’effettiva produzione di rifiuti (tariffa puntuale)
 Applicazione di una % di riduzione
per la pratica del compostaggio domestico
 Copertura del 100% di dei costi di gestione

UTENZE DOMESTICHE

UTENZE NON DOMESTICHE
QUOTA FISSA: commisurata
al volume del contenitore

 QUOTA FISSA: uguale per tutte le famiglie
 QUOTA VARIABILE: in base al numero di
svuotamenti del contenitore del secco non
riciclabile (meccanismo del “trasponder”)
22
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula

parametri tecnici:
ogni bidone del secco non riciclabile è dotato di:

di Pamela Pizzolon

meccanismo del “trasponder”

 un codice contenitore come targhetta visibile
 trasmettitore di segnale “transponder” che

individua univocamente il contenitore

I “transponder” sono letti da un’antenna montata
sui volta-contenitori dei mezzi di raccolta.
Il codice del transponder viene registrato su
memory card e in modo ridondante in un PC
installato nell’abitacolo del mezzo.
Oltre ai dati, il sistema registra anche la data e
l’ora di conferimento.

23
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

parametri tecnici:
- Frequenza di raccolta

indifferenziato

- Tipo di contenitori

vpa = vetro, plastica, alluminio, acciaio

24
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

parametri tecnici:

Tipo di contenitori
bidone marrone
sacchetto mater-bi

sacco bianco

bidone blu

bidone giallo

bidone verde
sacchetto verde
25
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula

CERD : CENTRI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA (*)

di Pamela Pizzolon

RIFIUTI RACCOLTI

STRUTTURA
DELL’IMPIANTO
T/F = tossici & infiammbili

(*) le “isole ecologiche” Campane

26
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula

RISULTATI QUANTITATIVI

diminuzione
RSU -200215 %

crescita
RD -200295 %

AUMENTO % RACCOLTA DIFFERENZIATA

+ 3,6 % anno

DIMINUZIONE PRODUZIONE
DI RIFIUTI (dati pro-capite)

residuo organico
nella frazione secca

9,2%

Impurezze
merceologiche
nel rifiuto umido

0,5 %
27
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

analisi dei costi di gestione per singola frazione
tariffe di smaltimento (trattamento & discarica)

(RSU pericolosi)

totale
Il sistema porta a porta riducendo la quantità di RSU prodotti e da
smaltire è meno dipendente dagli aumenti dei costi di smaltimento
28
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula

1° parametro da valutare nella Gestione RSU: parità di bilancio

di Pamela Pizzolon

macrovoci
di entrate

macrovoci
di costo

entrate tariffa
86 %
entrate
CONAI & altri
6%

composizione TIA (tariffa)
QUOTA FISSA: 70,57 €
+IVA10% + trib. prov.3%

QUOTA VARIABILE: 8,73 €/ritiro
+IVA10% + trib.prov.3%

-26%

quota variabile per famiglia di 4 comp.

55% TIA

29
Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:

I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon

variazioni della tariffa
media domestica a
partire dalla nascita
del Consorzio Priula

+3%
BENEFICI
OCCUPAZIONALI DELLA
RACCOLTA
“PORTA A PORTA

nel primo anno
c’è stata una
riduzione !!!

30
… il sito web del Consorzio

Servizi
Regole e Consigli
Pratici per ridurre
gli imballaggi e non
acquistare rifiuti

Tariffe
meccanismo del
trasponder:
“contatore” di
produzione rifiuti

31
Regole e Consigli Pratici per ridurre gli imballaggi e non acquistare rifiuti
 Cercate di RIDURRE GLI SPRECHI comperando solo ciò di cui AVETE BISOGNO e
scegliendo il contenitore più ECOLOGICO, quello con meno strati di carta e plastica.
 Preferite le RICARICHE e gli IMBALLAGGI SALVASPAZIO.
 Comperate frutta e verdura fresca "A PESO" e affettati e formaggi AL BANCO:
eviterete inutili confezioni già pronte.
 Preferite confezioni "FORMATO FAMIGLIA": fanno risparmiare soldi e imballaggi.
 Evitate le MINI CONFEZIONI per succhi, the, tonno, passate di pomodoro, ecc.
 Evitate i prodotti "USA E GETTA", come rasoi, tovaglie e tovaglioli di carta, posate,
piatti e bicchieri di plastica. Questi oggetti sono comodi, ma diventano subito rifiuti.
 Evitate confezioni con IMBALLAGGI DOPPI E NON ESSENZIALI. Acquistate, ad
esempio, maionese e dentifricio senza il tubo di cartone.
… il meccanismo del trasponder:
... il servizio di raccolta dei rifiuti si è allineato agli altri servizi pubblici "a rete", come
l'erogazione dell'acqua, del gas, dell'energia elettrica ...la fatturazione dell'asporto
rifiuti ha ora un contatore standardizzato che ne misura il consumo … è il cassonetto
verde dotato di "transponder
32
le macchine mangia-rifiuti
non esistono

Il miglior rifiuto è quello
che non è prodotto
Wolfgang Sacks
Wuppertal Institute per il clima,
l’ambiente e l’energia

grazie per
l’attenzione
“…le persone intelligenti trovano la
soluzione per un problema, ma le persone
le bacchette
sagge il problema lo prevengono”
magiche
esistono solo
nelle favole

33
azioni
a monte

politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti
distribuzione di prodotti sfusi
attraverso al grande distribuzione

L’ECO POINT CRAI
modalità self-service

evitata l’immissione al consumo
di 60.000 imballaggi all’anno

il latte alla spina
in Piemonte esistono 22
distributori di latte alla spina

ogni distributore fa
risparmiare l’uso di circa
100 bottiglie al giorno

in un anno in Piemonte i distributori di latte
alla spina hanno evitato l’immissione al
consumo di 20.000 kg di materie plastiche
34
da R.Cavallo
azioni
a monte

politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti
distribuzione di prodotti sfusi
attraverso al grande distribuzione

detersivi alla spina

modalità self-service

risultati a due mesi dall’inaugurazione
dei punti di distribuzione

35
da R.Cavallo
gli imballaggi inutili sono dannosi !!

gli imballaggi inutili sono dannosi
sia per il singolo consumatore
sia per tutta la collettività
il singolo consumatore:

la collettività:

 li paga quando progettare
li acquista

prodotti che siano
 paga per la raccolta, il trattamento
adatti componenti
e lo e sicuro dei
 deve differenziare ia un recupero adeguatosmaltimento e rifiuti
dell’imballo quando smaltimento compatibile con l'ambiente
a uno si libera dei rifiuti
 paga per i danni ambientali e
 paga per i rifiuti che produce

sanitari prodotti dai rifiuti

eliminare gli imballaggi inutili
significa ridurre i rifiuti prodotti
come eliminare gli imballaggi inutili
&
ridurre i prodotti che producono rifiuti non riciclabili ?

recupero di materia

36
riprogettazione?
nuova direttiva comunitaria sui rifiuti
2008/98/CE

dati forniti da: Roberto CAVALLO
President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A.

articolo 8: la
“Responsabilità estesa
del produttore”

2. Gli Stati Membri possono adottare misure appropriate per incoraggiare
una progettazione dei prodotti volta a ridurre i loro impatti ambientali e la
produzione di rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo …
…incoraggiare, tra l'altro, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione
di prodotti adatti all'uso multiplo, tecnicamente durevoli e che, dopo essere
diventati rifiuti, sono adatti a un recupero adeguato e sicuro e a uno
smaltimento compatibile con l'ambiente.
1. …adottare misure volte ad assicurare che “chi” sviluppi, fabbrichi,
trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia soggetto ad una responsabilità
estesa del produttore. Tali misure possono includere l'accettazione dei
prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché
la successiva gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività.
la “Responsabilità estesa del produttore” è
centrale per le iniziative di prevenzione/riduzione
dei rifiuti e per l’effettivo recupero di materia.

37

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Settimana UNESCO a Battipaglia - Lo sviluppo sostenibile - Il ciclo dei rifiuti: legislazione ed economia (di Vincenzo Venditto)

  • 1. Gestione dei rifiuti dalle radici del problema alle possibili soluzioni Prof. Vincenzo Venditto - Università di Salerno - 8° settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile “I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”  alle radici del problema rifiuti la produzione dei rifiuti, caratteristiche e dati  approccio UE al "problema" rifiuti gestione integrata, gerarchia della azioni, responsabilità estesa del produttore  esempi di buone pratiche riduzione della produzione, raccolta differenziata 1
  • 2. alle radici del problema rifiuti... non si fa la differenziata !! ...c’è la matematica corollario: i cittadini non hanno la cultura non c’è l’impiantistica !! corollario: è colpa dei cittadini che hanno la sindrome NIMBY 2
  • 3. perché i rifiuti sono oggi un problema urgente? la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale la velocità con cui si raggiunge una soglia di rischio riduce le possibilità di intervento crescita di lieviti in una soluzione zuccherina Immaginate di avere un laghetto Un giorno nel laghetto spunta una ninfea, una pianta che raddoppia le proprie dimensioni ogni giorno e che in 30 giorni soffocherebbe la vita nel laghetto la morte della colonia viene rallentata riciclando i rifiuti prodotti All’inizio la pianta sembra così piccina… Ma quanto tempo avrete per intervenire quando la pianta avrà ricoperto per metà il laghetto? dati forniti da: Roberto CAVALLO President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A. Member of the board of directors of ACRR UN SOLO GIORNO ! 3
  • 4. la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale produzione italiana di Rifiuti Solidi Urbani periodo 2002-1012 crescita annua RSU = 2.3% media UE 2011 -1% su 2010 2011-2012 riduzione del 7,7% -2,5 milioni di tonnellate -2006560 kg /ab*anno -2012504 kg/ab*anno media UE15 2011 541 kg /ab ...dal 2009 c’è una netta diminuzione del PIL e delle “spese delle famiglie” 4
  • 5. la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale composizione merceologia dei RSU Osservatorio Nazionale Rifiuti 2004 Rifiuti Solidi Urbani 31’386’220 t/a ISPRA 2004 2011 1,45 composizione RSU definizione imballaggio: l’insieme di confezione e imballo in cui si impacchetta una merce (“packaging” ) ISPRA 2012 imballaggi imballaggi 49% 53% di RD tutti i possibili contenitori delle merci ISPRA 2010 immesso a consumo imballaggi UE 79 Mln ton +3% di 2009 Italia 5° posto fra i produttori di imballaggi 11.4 Mln ton +4.6% di 2009 5
  • 6. la crescita esponenziale degli imballaggi: un problema recente!! composizione dei RSU (media italiana) 1973 umido 72% 2004 2012 umido umido 40% 28% di RD 1993 umido 42% Osservatorio Nazionale Rifiuti -dati 2004- 6
  • 7. approccio UE al "problema" rifiuti direttiva Europea IPPC (96/61/CE) le fasi del ciclo dei rifiuti devono essere integrate (omogenee) fra loro linee guida per il ciclo dei rifiuti -COM 301/2003/UE- gerarchia delle azioni del Ciclo dei Rifiuti recupero di materia legislazione Italiana Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06 incentivare la prevenzione della produzione dei rifiuti  in fase di progettazione  in fase di produzione RIDUZIONE della PRODUZIONE obiettivo primario dell’approccio “integrato” UE incentivare le forme di raccolta che migliorano la qualità merceologica dei rifiuti raccolti RACCOLTA DIFFERENZATA Belgiorno et al.  massimizzare il recupero di materia  recuperare l’energia contenuta in rifiuti non più riciclabili RECUPERO smaltire solo i rifiuti non più recuperabili SMALTIMENTO 7 in discarica
  • 8. approccio UE al "problema" rifiuti Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06 gestione omogenea (integrata) di tutte le fasi del ciclo dei rifiuti Gestione Integrata dei Rifiuti ex DPR 915/82 rifiuto sinonimo di discarica RACCOLTA Gestione Rifiuti Dlgs 22/97 ora Dlgs 152/06 discarica è una fase residuale del Ciclo dei Rifiuti va in discarica solo ciò che non è più recuperabile SMALTIMENTO raccolta per la messa in discarica PRODUZIONE RACCOLTA ha un ruolo centrale nella normativa RECUPERO SMALTIMENTO opportune tecniche di TRATTAMENTO 8
  • 9. direttiva 2008/98/CE introduce il principio della “responsabilità estesa del produttore” D.Lgs 205/2010 attuazione della direttiva UE Gli Stati Membri possono adottare misure volte ad assicurare che chi sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia soggetto ad una responsabilità estesa del produttore. Tali misure possono includere l'accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché la successiva gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività. Responsabilità estesa del produttore  costituisce uno stimolo a modificare le caratteristiche progettuali dei prodotti per promuoverne la riciclabilità o ridurre la produzione dei rifiuti  incentiva i produttori a ridurre il costo del riutilizzo e del riciclo dei loro prodotti, utilizzando soluzioni progettuali o materiali pensati per il riciclo …possono essere adottati decreti …per l’introduzione della responsabilità estesa del produttore del prodotto nell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti e nell’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo il loro utilizzo. (art. 178 - bis ) I decreti potranno prevedere anche che i costi della gestione dei rifiuti siano 9 sostenuti parzialmente o interamente dal produttore del prodotto
  • 10. COM 301/2003 -UE-”Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti” obiettivi di una Gestione Integrata dei Rifiuti:  sfruttare le risorse ancora contenute nei rifiuti per ridurre il bisogno di materie prime vergini  tendere vs una “società europea del riciclaggio” recupero di materia obiettivo primario dell’approccio “integrato” UE è la prevenzione prevenzione “di processo” prevenzione “di prodotto” tenere sotto controllo le emissioni degli impianti direttiva 2008/98/CE  ridurre l’impatto ambientale di tutte la fasi del ciclo di vita dei prodotti  incoraggiare ogni soggetto interessato a migliorare le proprie prestazioni ambientali incentivare la prevenzione in fase di progettazione attraverso una politica dei prezzi che tenga conto dei costi ambientali prevenzione della PRODUZIONE approccio: “dalla culla alla tomba” prevenzione e riduzione degli imballaggi 10
  • 11. Imballaggi Inutili esempio: la confezione “multimateriale” di orzo la parte superiore è composta da tre diversi materiali: plastica, ferro e alluminio anche la scatola è composta da tre materiali: cartone, alluminio, plastica questo imballaggio è costituito da materiali non differenziabili e quindi non riciclabili … ma è indispensabile un imballaggio del genere per questo prodotto? NO !!! già oggi esistono contenitori in vetro che “imballano” lo stesso prodotto questo imballaggio è progettato male perché fa aumentare i rifiuti prodotti ed i costi del loro smaltimento graveranno sulla collettività 11
  • 12. PRO-2 La riduzione dei rifiuti ha come traguardo ideale un sistema economico a emissioni zero Le articolazioni del processo vs “rifiuti zero” sono: 1.La promozione della ricerca sui materiali e sulle relative potenzialità di recupero 2.Un sistema informativo che consenta di individuare …per tutti gli input/output della produzione e del consumo, le soluzioni tecnologicamente accessibili 3.La promozione dei mercati dei materiali riciclati con incentivi e disincentivi sia per le imprese ... sia per i consumi pubblici e privati … 4.La promozione dell’eco-design (progettare riducendo il peso, l’ingombro e i consumi connessi all’uso di un bene, nonché facilitando il suo recupero e il riciclaggio delle sue componenti a fine vita) 5.La promozione della raccolta dei residui di produzione/consumo mediante la rete logistica su cui viaggiano prodotti, semi-lavorati, e materie prime 6.La promozione dell’industria del riciclo 7.La promozione di accordi volontari pubblico-privato con le imprese industriali e di servizio per adozione di pratiche di prevenzione. modello produttivo a rifiuti zero: la concatenazione fra processi produttivi e consumi è tale che quello che è scarto per gli uni è materia prima per gli altri e vice versa 12
  • 13. PRO-2 conclusioni Esistono moltissime buone pratiche in Italia, ma si tratta di esperienze locali, poco decisive per modificare in modo significativo la crescita dei rifiuti. È evidente che soltanto interventi su larga scala possono davvero far decrescere sostanzialmente la produzione dei rifiuti …è tempo che le istituzioni nazionali si facciano finalmente carico di questa fase importante del ciclo beni/rifiuti, sinora la meno applicata recupero di materia 13
  • 14. buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU PIANO D’AZIONE PER LA RIDUZIONE DEI RSU IN REGIONE LOMBARDIA Azioni di prevenzione della formazione dei rifiuti (inizialmente sul territorio di Brescia ) in collaborazione con Asm S.p.A (ora A2A) DGR. N. VIII/5645 del 23 ottobre 2007 laboratorio finalizzato ad individuare le migliori pratiche applicabili localmente e da replicare in tutta la regione 1. Vendita alla spina presso la Grande Distribuzione Organizzata 2. Comunicazione all’utenza della Grande Distribuzione Organizzata dei prodotti meno imballati 3. Recupero dell’invenduto dalla GDO con destinazione mense sociali 4. Acqua alla spina; 5. Riduzione del consumo di carta negli uffici; 6. Riduzione della pubblicità commerciale distribuita nelle abitazioni; 7. Farm delivery; 8. Intervento di filiera corta 9. Compostaggio domestico; prevista una adesione dei cittadini corrispondente 10. Pannolini riutilizzabili; ad una probabilità di successo del 70% 11. Recupero ingombranti; 14
  • 15. buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU stima della riduzione dei rifiuti prodotti in una situazione “a regime” (dopo il 4° anno) costi di gestione operativa evitati 106.000 ton/anno 17.162.264 Euro/anno riduzione costi per singola azione Azione 11: Recupero Ingombranti - 21% di RSU Azione 9: Compostaggio domestico - 21% di RSU Azione 6: Carta nelle cassette postali - 11% di RSU Azione 3: Recupero di cibo invenduto e non scaduto da destinare a mense sociali - 11% di RSU 15
  • 16. buone pratiche: Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU R.Cavallo esempi virtuosi: Villafranca d’Asti Villafranca d’Asti: 2.800 abitanti 13 km2 a 40 km da Torino e 15 da Asti Centro industriale e commerciale sulla direttrice Torino - Asti E’ famosa per la produzione vinicola !! 16
  • 17. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU R.Cavallo Villafranca d’Asti introduzione della raccolta differenziata costi raccolta indifferenziata umido e sfalci di giardino costi raccolta differenziata plastica carta alluminio e acciaio vetro pannolini        basata su bidoni da 240 L distribuiti in 20 “centri di raccolta” umido sfalci di giardino carta vetro alluminio e acciaio plastica pannolini le buste per queste frazioni sono distribuite periodicamente senza aggravi per l’utente 17
  • 18. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU R.Cavallo Villafranca d’Asti la raccolta dei rifiuti residui (multimateriali indifferenziati) è organizzata con un sistema porta a porta utilizzando buste di plastica (LDPE) trasparenti (viola) le buste “abusive” non sono raccolte e i responsabili, se identificati, pagano un multa le buste viola per l’indifferenziato sono distribuite in numero limitato (*): quote aggiuntive vanno acquistate dimensioni buste viola 30 L 50x60 cm 70 L 70x70 cm 100 L 70x100 cm chi pratica il compostaggio domestico ha una riduzione del 30% della quota fissa della TIA (*) le buste viola non hanno data di “scadenza”: possono essere usate anche negli anni successivi all’acquisto 18
  • 19. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU Villafranca d’Asti R.Cavallo la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è divisa in tre parti:  una tassa fissa per coprire i costi amministrativi e di trasporto  una tariffa proporzionale alla composizione familiare, per coprire i costi di raccolta e trattamento delle frazioni differenziate (p.e. compostaggio)  una tariffa proporzionale alla produzione di rifiuti indifferenziati (basata sul n. di buste violette consumate), per coprire i costi di raccolta, trattamento e smaltimento delle frazioni indifferenziate l’introduzione del nuovo sistema di raccolta è stata accompagnata da una intensiva campagna informativa 19
  • 20. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU R.Cavallo Villafranca d’Asti Risultati Villafranca è stato nel 2004 il comune più “riciclone” d’Italia con una percentuale di RD del 84,48 % nel 2005 RD = 85,38% nel periodo 2001-2003 rifiuti residui in discarica -87% RD + 302% costi raccolta frazioni differenziata & indifferenziata +32% rifiuti prodotti -24% costi trattamento frazioni differenziata & indifferenziata -68% costi totali del nuovo sistema di raccolta -33% 20
  • 21. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon parametri tecnici: dimensioni e caratteristiche dell’Area di Raccolta Analisi Geografica & Sociale  Territorio a prevalenza pianeggiante (alcuni Comuni si estendono in collina)  Densità del Consorzio 368 ab/Km (Comune di Preganziol 708 ab/Km2)  Sviluppo urbanistico a prevalenza orizzontale con zone centrali a sviluppo verticale (condomini da 4/6 piani) 1° gennaio 2001: il Consorzio è gestore unico del Ciclo di Gestione dei RSU consorzio@priula.it Attivazione di un unico sistema di raccolta differenziata “porta a porta” esteso a tutto il territorio e a tutte le utenze. 21
  • 22. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon parametri tecnici: TIA Tariffa di Igiene Ambientale OMOGENEITA’ DI TARIFFAZIONE  Passaggio da tassa a tariffa  Applicazione di una tariffa unica, calcolata in base all’effettiva produzione di rifiuti (tariffa puntuale)  Applicazione di una % di riduzione per la pratica del compostaggio domestico  Copertura del 100% di dei costi di gestione UTENZE DOMESTICHE UTENZE NON DOMESTICHE QUOTA FISSA: commisurata al volume del contenitore  QUOTA FISSA: uguale per tutte le famiglie  QUOTA VARIABILE: in base al numero di svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile (meccanismo del “trasponder”) 22
  • 23. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula parametri tecnici: ogni bidone del secco non riciclabile è dotato di: di Pamela Pizzolon meccanismo del “trasponder”  un codice contenitore come targhetta visibile  trasmettitore di segnale “transponder” che individua univocamente il contenitore I “transponder” sono letti da un’antenna montata sui volta-contenitori dei mezzi di raccolta. Il codice del transponder viene registrato su memory card e in modo ridondante in un PC installato nell’abitacolo del mezzo. Oltre ai dati, il sistema registra anche la data e l’ora di conferimento. 23
  • 24. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon parametri tecnici: - Frequenza di raccolta indifferenziato - Tipo di contenitori vpa = vetro, plastica, alluminio, acciaio 24
  • 25. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon parametri tecnici: Tipo di contenitori bidone marrone sacchetto mater-bi sacco bianco bidone blu bidone giallo bidone verde sacchetto verde 25
  • 26. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula CERD : CENTRI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA (*) di Pamela Pizzolon RIFIUTI RACCOLTI STRUTTURA DELL’IMPIANTO T/F = tossici & infiammbili (*) le “isole ecologiche” Campane 26
  • 27. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula RISULTATI QUANTITATIVI diminuzione RSU -200215 % crescita RD -200295 % AUMENTO % RACCOLTA DIFFERENZIATA + 3,6 % anno DIMINUZIONE PRODUZIONE DI RIFIUTI (dati pro-capite) residuo organico nella frazione secca 9,2% Impurezze merceologiche nel rifiuto umido 0,5 % 27
  • 28. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon analisi dei costi di gestione per singola frazione tariffe di smaltimento (trattamento & discarica) (RSU pericolosi) totale Il sistema porta a porta riducendo la quantità di RSU prodotti e da smaltire è meno dipendente dagli aumenti dei costi di smaltimento 28
  • 29. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula 1° parametro da valutare nella Gestione RSU: parità di bilancio di Pamela Pizzolon macrovoci di entrate macrovoci di costo entrate tariffa 86 % entrate CONAI & altri 6% composizione TIA (tariffa) QUOTA FISSA: 70,57 € +IVA10% + trib. prov.3% QUOTA VARIABILE: 8,73 €/ritiro +IVA10% + trib.prov.3% -26% quota variabile per famiglia di 4 comp. 55% TIA 29
  • 30. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU esempi virtuosi: I Comuni del Consorzio Priula di Pamela Pizzolon variazioni della tariffa media domestica a partire dalla nascita del Consorzio Priula +3% BENEFICI OCCUPAZIONALI DELLA RACCOLTA “PORTA A PORTA nel primo anno c’è stata una riduzione !!! 30
  • 31. … il sito web del Consorzio Servizi Regole e Consigli Pratici per ridurre gli imballaggi e non acquistare rifiuti Tariffe meccanismo del trasponder: “contatore” di produzione rifiuti 31
  • 32. Regole e Consigli Pratici per ridurre gli imballaggi e non acquistare rifiuti  Cercate di RIDURRE GLI SPRECHI comperando solo ciò di cui AVETE BISOGNO e scegliendo il contenitore più ECOLOGICO, quello con meno strati di carta e plastica.  Preferite le RICARICHE e gli IMBALLAGGI SALVASPAZIO.  Comperate frutta e verdura fresca "A PESO" e affettati e formaggi AL BANCO: eviterete inutili confezioni già pronte.  Preferite confezioni "FORMATO FAMIGLIA": fanno risparmiare soldi e imballaggi.  Evitate le MINI CONFEZIONI per succhi, the, tonno, passate di pomodoro, ecc.  Evitate i prodotti "USA E GETTA", come rasoi, tovaglie e tovaglioli di carta, posate, piatti e bicchieri di plastica. Questi oggetti sono comodi, ma diventano subito rifiuti.  Evitate confezioni con IMBALLAGGI DOPPI E NON ESSENZIALI. Acquistate, ad esempio, maionese e dentifricio senza il tubo di cartone. … il meccanismo del trasponder: ... il servizio di raccolta dei rifiuti si è allineato agli altri servizi pubblici "a rete", come l'erogazione dell'acqua, del gas, dell'energia elettrica ...la fatturazione dell'asporto rifiuti ha ora un contatore standardizzato che ne misura il consumo … è il cassonetto verde dotato di "transponder 32
  • 33. le macchine mangia-rifiuti non esistono Il miglior rifiuto è quello che non è prodotto Wolfgang Sacks Wuppertal Institute per il clima, l’ambiente e l’energia grazie per l’attenzione “…le persone intelligenti trovano la soluzione per un problema, ma le persone le bacchette sagge il problema lo prevengono” magiche esistono solo nelle favole 33
  • 34. azioni a monte politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti distribuzione di prodotti sfusi attraverso al grande distribuzione L’ECO POINT CRAI modalità self-service evitata l’immissione al consumo di 60.000 imballaggi all’anno il latte alla spina in Piemonte esistono 22 distributori di latte alla spina ogni distributore fa risparmiare l’uso di circa 100 bottiglie al giorno in un anno in Piemonte i distributori di latte alla spina hanno evitato l’immissione al consumo di 20.000 kg di materie plastiche 34 da R.Cavallo
  • 35. azioni a monte politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti distribuzione di prodotti sfusi attraverso al grande distribuzione detersivi alla spina modalità self-service risultati a due mesi dall’inaugurazione dei punti di distribuzione 35 da R.Cavallo
  • 36. gli imballaggi inutili sono dannosi !! gli imballaggi inutili sono dannosi sia per il singolo consumatore sia per tutta la collettività il singolo consumatore: la collettività:  li paga quando progettare li acquista prodotti che siano  paga per la raccolta, il trattamento adatti componenti e lo e sicuro dei  deve differenziare ia un recupero adeguatosmaltimento e rifiuti dell’imballo quando smaltimento compatibile con l'ambiente a uno si libera dei rifiuti  paga per i danni ambientali e  paga per i rifiuti che produce sanitari prodotti dai rifiuti eliminare gli imballaggi inutili significa ridurre i rifiuti prodotti come eliminare gli imballaggi inutili & ridurre i prodotti che producono rifiuti non riciclabili ? recupero di materia 36
  • 37. riprogettazione? nuova direttiva comunitaria sui rifiuti 2008/98/CE dati forniti da: Roberto CAVALLO President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A. articolo 8: la “Responsabilità estesa del produttore” 2. Gli Stati Membri possono adottare misure appropriate per incoraggiare una progettazione dei prodotti volta a ridurre i loro impatti ambientali e la produzione di rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo … …incoraggiare, tra l'altro, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti adatti all'uso multiplo, tecnicamente durevoli e che, dopo essere diventati rifiuti, sono adatti a un recupero adeguato e sicuro e a uno smaltimento compatibile con l'ambiente. 1. …adottare misure volte ad assicurare che “chi” sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia soggetto ad una responsabilità estesa del produttore. Tali misure possono includere l'accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché la successiva gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività. la “Responsabilità estesa del produttore” è centrale per le iniziative di prevenzione/riduzione dei rifiuti e per l’effettivo recupero di materia. 37