17 febbraio 2020
https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/scenari-geoeconomici/tutti/dettaglio/accordo-unione-europea-mercosur-un-buon-inizio
Infografica Centro Studi Confindustria - Germania a rischio recessione, cosa ...
Infografica Centro Studi Confindustria - Accordo UE Mercosur, un buon inizio
1. Accordo UE-Mercosur* - un buon inizio
Scenari geoeconomici 17 febbraio 2020
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati ISTAT e Banca d'Italia.
Forti le relazioni economiche con i quattro paesi:
Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay
(Anno 2018)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati WTO e UNCTAD.
Elevate le barriere tariffarie presenti nel Mercosur
(Aliquota media effettiva in percentuale, 2018)
Brasile Argentina Mercosur Mondo UE
0
2.5
5
7.5
10
12.5
15
5,3
miliardi di euro di export
6,8%
dei macchinari esportati dall'Italia nei
paesi extra-Ue 28 (1,7 mld di euro)
dei capitali italiani investiti nei paesi
extra-Ue 28 (13 mld di euro)
4,0%
*Comprende i quattro stati fondatori: Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay
In un contesto di ritorno al protezionismo i trattati preferenziali degli scambi
acquistano un ruolo fondamentale. Gli accordi che l'Unione europea ha effettuato fino
ad ora hanno avuto un forte impatto positivo sulle esportazioni europee e, soprattutto,
italiane. Secondo stime CSC, hanno generato una maggiore crescita delle vendite
italiane in Corea del Sud di circa il 55 per cento (cumulato) nel lungo periodo e in
Canada di quasi il 10 per cento in due anni.
A luglio 2019 tra i paesi del Mercosur e la Ue è stato raggiunto un accordo
commerciale che consentirà alle imprese europee un accesso prioritario ad un
mercato, molto protetto in termini di barriere tariffarie e non, di 260 milioni di
consumatori.
Nei settori rilevanti per le esportazioni italiane in questa area, quali macchinari e
prodotti chimico-farmaceutici, i dazi attualmente vigenti superano anche il 15 per
cento. Nell'arco di dieci anni dall'entrata in vigore dell'Accordo si elimineranno tali
barriere tariffarie sul 91 per cento dei prodotti importati dalla Ue.
Intenso il legame economico diretto che le imprese italiane hanno con il Brasile,
rappresentando la seconda meta di localizzazione per le controllate italiane all'estero,
subito dopo gli Stati Uniti, in termini di numero di addetti (quasi il 9 per cento degli
addetti delle multinazionali italiane all'estero).