1. Comunicare la salute sui social
network
Cristina Da Rold
Giornalista freelance
SMM Ufficio Italiano Organizzazione Mondiale della Sanità
cristinalaura.darold@gmail.com
3. Che cosa facciamo sui social?
postiamo
rispondiamo
condividiamo
ironizziamo
scherziamoascoltiamo
banniamo
ci arrabbiamo
verifichiamo
controlliamo
aiutiamo
controlliamo
4. Che cosa facciamo sui social?
postiamo
rispondiamo
condividiamo
ironizziamo
scherziamoascoltiamo
banniamo
ci arrabbiamo
verifichiamo
controlliamo
aiutiamo
controlliamo
Ognuna di queste azioni può portare un BENEFICIO O UN DANNO
a noi e agli altri, direttamente o indirettamente
5. Quello di cui parleremo oggi
MARKETING
Come arrivare alle
persone
COMUNICARE LA
SALUTE
Come arrivare alle persone
facendo loro “del bene” o
almeno non nuocendo loro
6. Altro problema...
- Solo il 53% delle ASL italiane utilizza i social media, il 13% più di un social
- Meno del 3% delle ASL utilizza i social per campagne di sensibilizzazione in
emergenza. Per la maggior parte si tratta di storytelling dell’istituzione
- Solo un numero limitato di ASL su Facebook ha una social media policy
Fonte: Santoro, Lovari - Convegno #SaluteSocial2016
10. Primo passo: POSIZIONATI
Perché vuoi stare sui social (o in generale online)?
«Quando non sai che
cosa dire, è meglio che non
dici nulla!»
Tamburino
11. Esempi
“Voglio essere in contatto con la comunità internazionale di esperti nella disciplina di cui
mi occupo e farmi conoscere lì”
“Voglio gestire gruppi di interesse intorno a uno specifico argomento su cui sono
competente”
“Voglio essere prim* su Google sotto alla voce ‘farmacolog* italiano’”
“Voglio avvicinare i giovani al mio ambito di ricerca”
“Voglio veicolare contenuti prodotti da me che spieghino alcune cose e arrivino a più
persone possibile”
“Voglio divulgare buone pratiche per esempio sul tema dieta/nutrizione”
“Voglio sbufalare le sciocchezze che sento online sul tema su cui faccio ricerca”
“Voglio diventare famos*”
12. Ma...sai dove ti trovi?
L’analisi del contesto
1 - Chi sei tu?
SWOT ANALISI
2 - Chi è il tuo
pubblico?
3 - Chi sono i tuoi
“competitors”?
4 - In che
ecosistema sei?
14. 2 - A chi vuoi rivolgerti
Aspetti demografici
Abitudini
Comportamenti
CHE COSA TI ASPETTI DALLE PERSONE CHE
INTERAGISCONO CON TE?
15. 3 – Chi sono i tuoi “competitors”
NOME PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
16. Ora che conosci le tue caratteristiche, quelle dei tuoi competitors e il
pubblico che vuoi raggiungere:
Qual è la tua idea differenziante?
17. Esempi
“Voglio essere in contatto con la comunità internazionale di esperti nella disciplina di cui
mi occupo e farmi conoscere lì”
“Voglio gestire gruppi di interesse intorno a uno specifico argomento su cui sono
competente”
“Voglio essere prim* su Google sotto alla voce ‘farmacolog* italiano’”
“Voglio avvicinare i giovani al mio ambito di ricerca”
“Voglio veicolare contenuti prodotti da me che spieghino alcune cose e arrivino a più
persone possibile”
“Voglio divulgare buone pratiche per esempio sul tema dieta/nutrizione”
“Voglio sbufalare le sciocchezze che sento online sul tema su cui faccio ricerca”
“Voglio diventare famos*”
18.
Popolazione tendenzialmente più “anziana” e
tendenzialmente meno skilled su certi temi rispetto a
twitter
Possibilità di creare pagine e gruppi
Possibilità di usare Facebook Business (vedi dopo)
Ampiezza illimitata per postare contenuti (sia
infografiche che post scritti)
Ampia possibilità di discussione con altri utenti
20.
Poco spazio
Minore utenza italiana ma più specializzata
Possibilità di connessione con chiunque tramite
tag
Possibilità di creare liste di interesse e seguire
hashtag specifici
22.
Utenza più giovane e in crescita
Nuove interessanti funzionalità come Instagram TV
Possibilità di seguire hashtag (come su twitter)
Possibilità di fare le “storie” cioè mini video sicuramente meno
impegnativi rispetto a YouTube dove si “premia” la professionalità
Poco utile per postare contenuti complessi. Più utile per contenuti
immediati come campagne sulla prevenzione
24. Utenza altamente specializzata
Ottima possibilità di microblogging
Ci sono meno contenuti personali
Richiede impegno: va organizzato molto bene
28. Facebook: pagina o gruppo?
Una pagina FB con 1000
“mi piace” molte volte
non ha senso.
Se non sei davvero
intenzionato a investire
(economicamente) rifletti
se vale la pena aprire una
pagina Facebook o invece
scegliere un gruppo.
32. Dare la priorità ad avere tanti followers è
davvero tutto sui social?
Dipende qual è il tuo obiettivo online
- Stai organizzando una campagna di prevenzione? Forse sì
- Fai parte di una rete che si occupa di politiche sanitarie? Forse no.
Forse ha più senso aumentare l’engagement all’interno della rete.
Scegli a che cosa dare la priorità di volta in volta.