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Le piattaforme digitali



                          Prof. Carlo Nardello
La televisione digitale



Il digitale e’ un fenomeno dilagante e pervasivo che
  si sviluppa e si evolve a una velocità
  impressionante , a volte assoluta mante
  imprevedibile.
Si tratta di un insieme di tecnologie software e
 hardware destinato ad incidere in modo strutturale
 ed irreversibile sul mercato televisivo che per
 lungo tempo ha vissuto un periodo di sostanziale
 stabilità

                                          Prof. Carlo Nardello
La televisione digitale



Natura “applicativa” del digitale: analisi dei suoi
 effetti nel sistema televisivo sul versante
 dell’offerta e della domanda
Naturale punto di approdo dell’intero sistema
 audiovisivo dal punto di vista dell’innovazione dei
 modelli d’offerta, dei modelli di business e del
 necessario cambiamento culturale e industriale



                                            Prof. Carlo Nardello
La televisione digitale



TELEVISIONE DIGITALE
varie forme di servizi televisivi digitali (diffusi via
 terrestre, satellite o attraverso le linee telefoniche
 di nuova generazione e il protocollo Internet,
 facendo rientrare sotto questa definizione anche la
 televisione digitale via cavo) fruibili tra le mura
 domestiche attraverso un apparecchio televisivo



                                            Prof. Carlo Nardello
La televisione digitale




Internet, telefonia mobile, lettori MP3, consolle per
  videogiochi, elettronica di consumo


 territori elettivi per l’integrazione (e la competizione)
 con il sistema televisivo, portatori di formidabili spinte
  propulsive all’innovazione dei modelli di offerta e di
  business degli operatori e di fruizione del pubblico.
                                                Prof. Carlo Nardello
Caratteristiche generali della tv digitale
vantaggi vs tv analogica




                                             Prof. Carlo Nardello
Caratteristiche generali della tv digitale


Incremento del numero di canali diffondibili (multicanalita’)
A parità di spazio (frequenza) utilizzato, il digitale consente
 una moltiplicazione del numero di canali diffondibili.
Con la tecnologia analogica un solo canale per frequenza
 mentre con la digitale il n di canali potrebbe passare a 5
Si introduce in concetto di capacità trasmissiva che viene
 misurata in Mbps (megabit per secondo)




                                                    Prof. Carlo Nardello
Caratteristiche generali della tv digitale


 Multicanalità: capacità trasmissiva, scelte strategiche degli
  operatori, qualità del segnale video diffuso, tecniche di
  compressione
 Migliore qualità e varietà di formati del segnale televisivo: 16:9
  per tv al plasma/LCD, HDTV, trasmissione stereo e in Dolby
  Surround
 Flessibilità nella gestione della capacità trasmissiva: es.
  condivisione dello spazio trasmissivo tra più canali
 Necessità di un adeguamento degli apparati di ricezione del
  pubblico: decoder o set-top box (stb esterni o integrati, mono
  o multipiattaforma, proprietari o aperti, free to air o conditional
  access, zapper o interattivi)
                                                       Prof. Carlo Nardello
Caratteristiche generali della tv digitale



 Interattività: servizi di navigazione nell’offerta
  televisiva (LCN, EPG, present&next), navigazione
  nell’offerta interattiva, offerte editoriali aggiuntive,
  partecipazione e interazione del pubblico, giochi e
  scommesse, servizi commerciali, utilità, applicazioni
  content-related & always on




                                                 Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


   TELEVISIONE DIGITALE SATELLITARE (DHT-direct to home)




                                                  Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale



TELEVISIONE DIGITALE SATELLITARE (DHT-direct to home)

 abilita la trasmissione di tipo “punto-massa”
 rende possibile la sola trasmissione di canali lineari, ossia
  con un palinsesto che prevede una programmazione con gli
  orari di messa in onda previsti dall’editore. Non è possibile un
  servizio di tipo non-lineare (on demand)
 non ammette la possibilità di una comunicazione di ritorno
  dagli utenti attraverso la medesima rete diffusiva, utile per
  esempio per le applicazioni interattive (è possibile solo se il
  stb è collegato alla linea telefonica)

                                                       Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE    (DTT-digital terrestrial
 television)




                                                  Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale



TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE
 L’unica ad essere fortemente regolamentata




                                                  Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE
 Switch off: termine entro il quale le trasmissioni analogiche
  terrestri dovranno cessare su tutto il territorio nazionale
 Switch over: processo durante il quale il digitale terrestre
  affiancherà l’analogico terrestre e progressivamente lo
  sostituirà
 rendere più concorrenziale il mercato televisivo, sfruttando le
  opportunità di incremento del pluralismo nel settore e
  valorizzare o utilizzare diversamente le pregiate frequenze
  analogiche liberate



                                                      Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE




                                                  Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


LA TELEVISIONE DIGITALE SU PROTOCOLLO IP - IPTV




                                                  Prof. Carlo Nardello
Le differenti tipologie di televisione digitale


LA TELEVISIONE DIGITALE SU PROTOCOLLO IP – IPTV
 La piattaforma digitale più recente: protocollo Internet e sulle reti
  telefoniche fisse con tecnologia DSL o ottica (Fastweb)
 Solitamente commercializzato come parte di un pacchetto più ampio
  e che include la telefonia fissa e la connettività internet a banda
  larga (il cosiddetto triple play)
 L’ambiente IPTV è chiuso e circoscritto al sistema messo a punto
  dall’operatore
 I costi diffusivi crescono all’aumentare degli utenti serviti;
 Le possibilità trasmissive comprendono anche i servizi
  personalizzati e di tipo on demand
 Garantisce una piena opportunità di comunicazione di ritorno dagli
  utenti: maggiori performance nell’interattività       Prof. Carlo Nardello
Le differenze tra le piattaforme televisive digitali




                                                   Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale



Si collocano a lato o al di fuori dei classici confini
 della definizione di televisione digitale
Due aree distinte di analisi:
 i servizi, basati su nuovi terminali e software, che
  aggiungono funzionalità alle piattaforme di
  televisione digitale;
 le offerte, che portano la televisione in nuovi
  contesti e strumenti di fruizione.

                                             Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi


I PERSONAL VIDEO RECORDER (PVR)
 Videoregistratori evoluti, dotati di un hard disk piuttosto
  capiente (160-250 GB) per poter immagazzinare file complessi
  e pesanti quali quelli relativi a contenuti video
 Possibilità di mettere in pausa il canale che si sta vedendo in
  diretta e poi riprendere la visione del programma in corso
 Pianificare la registrazione di un programma televisivo con
  una facilità estrema
 Rivedere istantaneamente il segmento di un programma



                                                     Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi


I PERSONAL VIDEO RECORDER (PVR)
 Due tipologie: 1 stand alone e 2 integrati con i stb di una
  piattaforma digitale
 A trainare attualmente il mercato sono i gestori di servizi pay
  tv che lo offrono ad un premium price o integrato nel prezzo
  dell’abbonamento (churn rate)
 IPTV: catch up tv -> ripropongono tutti o una selezione dei
  programmi andati in onda su un canale con la possibilita’ di
  accedervi on demand entro un certo arco temporale




                                                     Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi


I SERVIZI DI PUSH VOD
 un servizio che sfrutta la diffusione digitale in modalità
  broadcast, e quindi terrestre come nel caso menzionato o
  satellitare, per trasmettere un particolare flusso di dati
  costituito da singoli contenuti: tale flusso non è visibile
  all’utente come un normale canale televisivo, bensì “atterra”
  su un apposito pvr integrato in un stb.
 Contenuti fruiti a pagamento in modalità on demand con
  formule pay-per-view con un abbonamento fisso mensile
  (come Top Up tv Anytime)
 Soluzione per introdurre elementi on demand nel modello di
  offerta (Sky selection e Premium On Demand)
                                                     Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale: offerte


  MOBILE TV
   Servizio che permette di accedere ai canali televisivi in
    mobilità e in modalità broadcast attraverso i telefoni cellulari
    o, più in generale, i terminali mobili
   Nuovi standard tecnici per trasmissioni televisive di tipo
    broadcast (punto-massa) attraverso reti differenti da quella
    telefonica: DVB-H (digital video broadcasting-handheld)
   Disponibilità costante del canale di ritorno garantito dalla
    linea telefonica mobile, che offre la possibilità di una vera
    interazione via sms, mms, video ecc.



                                                      Prof. Carlo Nardello
I nuovi ambiti della televisione digitale: offerte



MOBILE TV
 Simulcast: la ritrasmissione di un canale su un’altra
  piattaforma in simultanea e senza alcuna modifica al
  palinsesto, eccetto la necessità di coprire i buchi provocati
  dall’indisponibilità dei diritti di diffusione di alcuni programmi
 Versioni ad hoc: parziale riadattamento della
  programmazione, per esempio con riferimento ai generi e ai
  formati (soprattutto in termini di durata) più adatti a una
  fruizione in mobilità.
 Offerte ad hoc: limitate o assenti


                                                       Prof. Carlo Nardello
Televisione e internet



Rete come supermedium nel quale convergono e convivono
 varie funzionalità e formati di contenuti editoriali, video
 compreso.
 Web tv
 Servizi di vendita online di contenuti video




                                                   Prof. Carlo Nardello
Web TV



 Un’applicazione che può essere fruita da qualsiasi personal
  computer collegato alla rete con una connessione a banda
  larga e senza limitazioni geografiche
 Un servizio basato su contenuti video, con canali lineari
  (anche in diretta) e/o contenuti on demand, accessibile
  gratuitamente o a pagamento attraverso un apposito sito
  internet
 Attori: operatori televisivi tradizionali, editori attivi in altri
  comparti dell’industria della comunicazione, nuovi editori
  specializzati sulla Web tv, nuovi aggregatori di
  canali/contenuti, gestori di portali, enti pubblici o aziende,
  privati
                                                           Prof. Carlo Nardello
Web TV


 Arena competitiva virtualmente infinita
 Offerta: trasmissioni in diretta di canali o eventi, playlist
  preconfezionate dall’editore, contenuti on demand, catch up
  tv, download di podcast, apertura all’UGC – user generated
  content
 Opportunità di personalizzazione dell’interfaccia ed
  interazione col channel brand
 Tendenza di lungo termine: integrazione tra mondo internet e
  apparecchi per la ricezione/fruizione televisiva
 Cooperazione tra competitor per creare dei veri e propri portali
  video (es. Hulu)

                                                    Prof. Carlo Nardello
I servizi di vendita online di contenuti video



 Negozi audiovisivi
  digitali: iTunes di
  Apple, Amazon e
  Netflix
 Il cliente acquista il
  singolo contenuto,
  lo scarica sul pc e
  lo utilizza sul pc,
  iPod

                                                 Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva


Il digitale favorisce un’evoluzione del mercato televisivo
    lungo 4 direttrici:
1) IMPOSTAZIONE EDITORIALE DELL’OFFERTA
 Ha favorito una nuova logica nella costruzione
  dell’offerta, quella della specializzazione delle
  emittenti: per fasce di pubblico , per genere/tema, per
  target e per genere/tema
2) MODALITÀ DI TRASMISSIONE/FRUIZIONE
 Personalizzazione delle scelte di consumo: orari,
  frequenze, luogo e terminale

                                                   Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva

3) MODELLI DI BUSINESS: 3 modelli strategico industriali
1. Modello del gestore del servizio pay tv (Sky, Mediaset, ecc)
 l’operatore allestisce il proprio servizio sviluppando la
 relativa offerta e commercializzando direttamente al pubblico
 finale.
Occorre monitorare i seguenti indicatori di performance
 commerciale ed economica
 SAC – subscriber acquisition cost
 ARPU – average revenue per user
 Churn rate


                                                    Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva

3) MODELLI DI BUSINESS: 3 modelli strategico industriali
2. Modello del fornitore di canali. L’operatore si occupa
 dell’allestimento di un canale televisivo che viene fornito al
 gestore del servizio pay tv. Vedi Fox, Disney, Time Warner,
 Discovery.
L’inserimento nel bouquet può essere:
 Basic/premium->corrispettivo fisso oppure compenso
  variabile
 À la carte/option->condivisione dei ricavi

Logical channel numbering-> forza negoziale che permette al
 fornitore di canali di avere una buona numerazione

                                                      Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva



3) MODELLI DI BUSINESS
3. Modello del fornitore di contenuti/diritti
 L’operatore si limita a fornire singoli contenuti/diritti che
  vanno ad alimentare la programmazione dei canali editi dal
  gestore del servizio pay tv o dagli editori attivi sulla sua
  piattaforma (es. federazioni sportive, squadre di calcio, ma
  major del cinema nel caso in cui non dispongano di canali
  propri)




                                                     Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva




                                                   Prof. Carlo Nardello
L’impatto del digitale sull’industria televisiva


4) MERCATO DEI DIRITTI
Chi detiene i diritti (Fed sport, squadre calcio, produttori di film,
 fiction, documentari o intrattenimento si trova oggi in un mercato
 reso più competitivo dalla proliferazione dei media e degli operatori
 Aumento della domanda complessiva: canali e canali distributivi
 Tendenziale aumento del valore dei diritti, sia per contenuti basic
  che premium
 Segmentazione del diritto
 Differenziazione del diritto per modello di business (free vs pay),
  modello di distribuzione (palinsesto vs on demand) e piattaforma di
  diffusione (terrestre, sat, iptv)

                                                          Prof. Carlo Nardello
Il ruolo del marketing nella televisione digitale


  PRINCIPALI SFIDE DEL MARKETING STRATEGICO ED
   OPERATIVO PER LE IMPRESE TELEVISIVE
   Identificazione del modello strategico di presidio del mercato:
    modello di business, catena del valore, piattaforme presidiate
   Partnership e alleanze: sviluppo di accordi commerciali e
    partnership strategiche
   Lo spettatore diventa (anche) cliente. Attitudine tesa a gestire i
    rapporti con la prpria base clienti
   Posizionamento e identità delle offerte editoriali. E’
    indispensabile offrire al cliente un approdo consepevole alle sue
    scelte di zapping in termini di aspettative su genere, temi,
    linguaggio, e stile
                                                        Prof. Carlo Nardello
Il ruolo del marketing nella televisione digitale

PRINCIPALI SFIDE DEL MARKETING STRATEGICO ED OPERATIVO PER
 LE IMPRESE TELEVISIVE
 Estensione cross-mediale delle offerte. I nuovi media devono essere
  presidiati
 Comunicazione. Va sviluppata una comunicazione intensa, efficace e
  non convenzionale
 Sviluppare logiche di marketing business-to-business (b2b)
  insersionisti pubbl,fornitori di contenuti , oltre a quelle business-to-
  consumer (b2c) rivolto al consumatore finale
 Capacità di gestire numeri “da nicchia”. I canali digitali producono ,
  almeno per ora, valori di ascolti bassi vs tv analogica
 Innovare le modalità di ricerca e analisi, nonché le metriche di
  misurazione delle performance



                                                                Prof. Carlo Nardello
Il ruolo del marketing nella televisione digitale


PRINCIPALI SFIDE DELLO SVILUPPO DEL DIGITALE PER LE
 IMPRESE TELEVISIVE
 Avere un ruolo proattivo e da protagonista
 Fare i conti con nuovi ruoli e nuove figure nella catena del valore
 Allargare la visuale competitiva ai media digitali
 Necessità di sviluppare un portafoglio integrato di offerte
 Iniziare a riflettere sul necessario riposizionamento delle offerte
  televisive tradizionali nel lungo termine-> avra’ ancora senso per
  Raidue e Rai Tre avere spazi dedicati ai bambini quando la Rai ha
  2 canali dedicati (Gulp e YoYO)?


                                                        Prof. Carlo Nardello

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9 Le Piattaforme Digitali

  • 1. Le piattaforme digitali Prof. Carlo Nardello
  • 2. La televisione digitale Il digitale e’ un fenomeno dilagante e pervasivo che si sviluppa e si evolve a una velocità impressionante , a volte assoluta mante imprevedibile. Si tratta di un insieme di tecnologie software e hardware destinato ad incidere in modo strutturale ed irreversibile sul mercato televisivo che per lungo tempo ha vissuto un periodo di sostanziale stabilità Prof. Carlo Nardello
  • 3. La televisione digitale Natura “applicativa” del digitale: analisi dei suoi effetti nel sistema televisivo sul versante dell’offerta e della domanda Naturale punto di approdo dell’intero sistema audiovisivo dal punto di vista dell’innovazione dei modelli d’offerta, dei modelli di business e del necessario cambiamento culturale e industriale Prof. Carlo Nardello
  • 4. La televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE varie forme di servizi televisivi digitali (diffusi via terrestre, satellite o attraverso le linee telefoniche di nuova generazione e il protocollo Internet, facendo rientrare sotto questa definizione anche la televisione digitale via cavo) fruibili tra le mura domestiche attraverso un apparecchio televisivo Prof. Carlo Nardello
  • 5. La televisione digitale Internet, telefonia mobile, lettori MP3, consolle per videogiochi, elettronica di consumo territori elettivi per l’integrazione (e la competizione) con il sistema televisivo, portatori di formidabili spinte propulsive all’innovazione dei modelli di offerta e di business degli operatori e di fruizione del pubblico. Prof. Carlo Nardello
  • 6. Caratteristiche generali della tv digitale vantaggi vs tv analogica Prof. Carlo Nardello
  • 7. Caratteristiche generali della tv digitale Incremento del numero di canali diffondibili (multicanalita’) A parità di spazio (frequenza) utilizzato, il digitale consente una moltiplicazione del numero di canali diffondibili. Con la tecnologia analogica un solo canale per frequenza mentre con la digitale il n di canali potrebbe passare a 5 Si introduce in concetto di capacità trasmissiva che viene misurata in Mbps (megabit per secondo) Prof. Carlo Nardello
  • 8. Caratteristiche generali della tv digitale  Multicanalità: capacità trasmissiva, scelte strategiche degli operatori, qualità del segnale video diffuso, tecniche di compressione  Migliore qualità e varietà di formati del segnale televisivo: 16:9 per tv al plasma/LCD, HDTV, trasmissione stereo e in Dolby Surround  Flessibilità nella gestione della capacità trasmissiva: es. condivisione dello spazio trasmissivo tra più canali  Necessità di un adeguamento degli apparati di ricezione del pubblico: decoder o set-top box (stb esterni o integrati, mono o multipiattaforma, proprietari o aperti, free to air o conditional access, zapper o interattivi) Prof. Carlo Nardello
  • 9. Caratteristiche generali della tv digitale  Interattività: servizi di navigazione nell’offerta televisiva (LCN, EPG, present&next), navigazione nell’offerta interattiva, offerte editoriali aggiuntive, partecipazione e interazione del pubblico, giochi e scommesse, servizi commerciali, utilità, applicazioni content-related & always on Prof. Carlo Nardello
  • 10. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE SATELLITARE (DHT-direct to home) Prof. Carlo Nardello
  • 11. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE SATELLITARE (DHT-direct to home)  abilita la trasmissione di tipo “punto-massa”  rende possibile la sola trasmissione di canali lineari, ossia con un palinsesto che prevede una programmazione con gli orari di messa in onda previsti dall’editore. Non è possibile un servizio di tipo non-lineare (on demand)  non ammette la possibilità di una comunicazione di ritorno dagli utenti attraverso la medesima rete diffusiva, utile per esempio per le applicazioni interattive (è possibile solo se il stb è collegato alla linea telefonica) Prof. Carlo Nardello
  • 12. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE (DTT-digital terrestrial television) Prof. Carlo Nardello
  • 13. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE  L’unica ad essere fortemente regolamentata Prof. Carlo Nardello
  • 14. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE  Switch off: termine entro il quale le trasmissioni analogiche terrestri dovranno cessare su tutto il territorio nazionale  Switch over: processo durante il quale il digitale terrestre affiancherà l’analogico terrestre e progressivamente lo sostituirà  rendere più concorrenziale il mercato televisivo, sfruttando le opportunità di incremento del pluralismo nel settore e valorizzare o utilizzare diversamente le pregiate frequenze analogiche liberate Prof. Carlo Nardello
  • 15. Le differenti tipologie di televisione digitale TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE Prof. Carlo Nardello
  • 16. Le differenti tipologie di televisione digitale LA TELEVISIONE DIGITALE SU PROTOCOLLO IP - IPTV Prof. Carlo Nardello
  • 17. Le differenti tipologie di televisione digitale LA TELEVISIONE DIGITALE SU PROTOCOLLO IP – IPTV  La piattaforma digitale più recente: protocollo Internet e sulle reti telefoniche fisse con tecnologia DSL o ottica (Fastweb)  Solitamente commercializzato come parte di un pacchetto più ampio e che include la telefonia fissa e la connettività internet a banda larga (il cosiddetto triple play)  L’ambiente IPTV è chiuso e circoscritto al sistema messo a punto dall’operatore  I costi diffusivi crescono all’aumentare degli utenti serviti;  Le possibilità trasmissive comprendono anche i servizi personalizzati e di tipo on demand  Garantisce una piena opportunità di comunicazione di ritorno dagli utenti: maggiori performance nell’interattività Prof. Carlo Nardello
  • 18. Le differenze tra le piattaforme televisive digitali Prof. Carlo Nardello
  • 19. I nuovi ambiti della televisione digitale Si collocano a lato o al di fuori dei classici confini della definizione di televisione digitale Due aree distinte di analisi:  i servizi, basati su nuovi terminali e software, che aggiungono funzionalità alle piattaforme di televisione digitale;  le offerte, che portano la televisione in nuovi contesti e strumenti di fruizione. Prof. Carlo Nardello
  • 20. I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi I PERSONAL VIDEO RECORDER (PVR)  Videoregistratori evoluti, dotati di un hard disk piuttosto capiente (160-250 GB) per poter immagazzinare file complessi e pesanti quali quelli relativi a contenuti video  Possibilità di mettere in pausa il canale che si sta vedendo in diretta e poi riprendere la visione del programma in corso  Pianificare la registrazione di un programma televisivo con una facilità estrema  Rivedere istantaneamente il segmento di un programma Prof. Carlo Nardello
  • 21. I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi I PERSONAL VIDEO RECORDER (PVR)  Due tipologie: 1 stand alone e 2 integrati con i stb di una piattaforma digitale  A trainare attualmente il mercato sono i gestori di servizi pay tv che lo offrono ad un premium price o integrato nel prezzo dell’abbonamento (churn rate)  IPTV: catch up tv -> ripropongono tutti o una selezione dei programmi andati in onda su un canale con la possibilita’ di accedervi on demand entro un certo arco temporale Prof. Carlo Nardello
  • 22. I nuovi ambiti della televisione digitale: servizi I SERVIZI DI PUSH VOD  un servizio che sfrutta la diffusione digitale in modalità broadcast, e quindi terrestre come nel caso menzionato o satellitare, per trasmettere un particolare flusso di dati costituito da singoli contenuti: tale flusso non è visibile all’utente come un normale canale televisivo, bensì “atterra” su un apposito pvr integrato in un stb.  Contenuti fruiti a pagamento in modalità on demand con formule pay-per-view con un abbonamento fisso mensile (come Top Up tv Anytime)  Soluzione per introdurre elementi on demand nel modello di offerta (Sky selection e Premium On Demand) Prof. Carlo Nardello
  • 23. I nuovi ambiti della televisione digitale: offerte MOBILE TV  Servizio che permette di accedere ai canali televisivi in mobilità e in modalità broadcast attraverso i telefoni cellulari o, più in generale, i terminali mobili  Nuovi standard tecnici per trasmissioni televisive di tipo broadcast (punto-massa) attraverso reti differenti da quella telefonica: DVB-H (digital video broadcasting-handheld)  Disponibilità costante del canale di ritorno garantito dalla linea telefonica mobile, che offre la possibilità di una vera interazione via sms, mms, video ecc. Prof. Carlo Nardello
  • 24. I nuovi ambiti della televisione digitale: offerte MOBILE TV  Simulcast: la ritrasmissione di un canale su un’altra piattaforma in simultanea e senza alcuna modifica al palinsesto, eccetto la necessità di coprire i buchi provocati dall’indisponibilità dei diritti di diffusione di alcuni programmi  Versioni ad hoc: parziale riadattamento della programmazione, per esempio con riferimento ai generi e ai formati (soprattutto in termini di durata) più adatti a una fruizione in mobilità.  Offerte ad hoc: limitate o assenti Prof. Carlo Nardello
  • 25. Televisione e internet Rete come supermedium nel quale convergono e convivono varie funzionalità e formati di contenuti editoriali, video compreso.  Web tv  Servizi di vendita online di contenuti video Prof. Carlo Nardello
  • 26. Web TV  Un’applicazione che può essere fruita da qualsiasi personal computer collegato alla rete con una connessione a banda larga e senza limitazioni geografiche  Un servizio basato su contenuti video, con canali lineari (anche in diretta) e/o contenuti on demand, accessibile gratuitamente o a pagamento attraverso un apposito sito internet  Attori: operatori televisivi tradizionali, editori attivi in altri comparti dell’industria della comunicazione, nuovi editori specializzati sulla Web tv, nuovi aggregatori di canali/contenuti, gestori di portali, enti pubblici o aziende, privati Prof. Carlo Nardello
  • 27. Web TV  Arena competitiva virtualmente infinita  Offerta: trasmissioni in diretta di canali o eventi, playlist preconfezionate dall’editore, contenuti on demand, catch up tv, download di podcast, apertura all’UGC – user generated content  Opportunità di personalizzazione dell’interfaccia ed interazione col channel brand  Tendenza di lungo termine: integrazione tra mondo internet e apparecchi per la ricezione/fruizione televisiva  Cooperazione tra competitor per creare dei veri e propri portali video (es. Hulu) Prof. Carlo Nardello
  • 28. I servizi di vendita online di contenuti video  Negozi audiovisivi digitali: iTunes di Apple, Amazon e Netflix  Il cliente acquista il singolo contenuto, lo scarica sul pc e lo utilizza sul pc, iPod Prof. Carlo Nardello
  • 29. L’impatto del digitale sull’industria televisiva Il digitale favorisce un’evoluzione del mercato televisivo lungo 4 direttrici: 1) IMPOSTAZIONE EDITORIALE DELL’OFFERTA  Ha favorito una nuova logica nella costruzione dell’offerta, quella della specializzazione delle emittenti: per fasce di pubblico , per genere/tema, per target e per genere/tema 2) MODALITÀ DI TRASMISSIONE/FRUIZIONE  Personalizzazione delle scelte di consumo: orari, frequenze, luogo e terminale Prof. Carlo Nardello
  • 30. L’impatto del digitale sull’industria televisiva 3) MODELLI DI BUSINESS: 3 modelli strategico industriali 1. Modello del gestore del servizio pay tv (Sky, Mediaset, ecc) l’operatore allestisce il proprio servizio sviluppando la relativa offerta e commercializzando direttamente al pubblico finale. Occorre monitorare i seguenti indicatori di performance commerciale ed economica  SAC – subscriber acquisition cost  ARPU – average revenue per user  Churn rate Prof. Carlo Nardello
  • 31. L’impatto del digitale sull’industria televisiva 3) MODELLI DI BUSINESS: 3 modelli strategico industriali 2. Modello del fornitore di canali. L’operatore si occupa dell’allestimento di un canale televisivo che viene fornito al gestore del servizio pay tv. Vedi Fox, Disney, Time Warner, Discovery. L’inserimento nel bouquet può essere:  Basic/premium->corrispettivo fisso oppure compenso variabile  À la carte/option->condivisione dei ricavi Logical channel numbering-> forza negoziale che permette al fornitore di canali di avere una buona numerazione Prof. Carlo Nardello
  • 32. L’impatto del digitale sull’industria televisiva 3) MODELLI DI BUSINESS 3. Modello del fornitore di contenuti/diritti  L’operatore si limita a fornire singoli contenuti/diritti che vanno ad alimentare la programmazione dei canali editi dal gestore del servizio pay tv o dagli editori attivi sulla sua piattaforma (es. federazioni sportive, squadre di calcio, ma major del cinema nel caso in cui non dispongano di canali propri) Prof. Carlo Nardello
  • 33. L’impatto del digitale sull’industria televisiva Prof. Carlo Nardello
  • 34. L’impatto del digitale sull’industria televisiva 4) MERCATO DEI DIRITTI Chi detiene i diritti (Fed sport, squadre calcio, produttori di film, fiction, documentari o intrattenimento si trova oggi in un mercato reso più competitivo dalla proliferazione dei media e degli operatori  Aumento della domanda complessiva: canali e canali distributivi  Tendenziale aumento del valore dei diritti, sia per contenuti basic che premium  Segmentazione del diritto  Differenziazione del diritto per modello di business (free vs pay), modello di distribuzione (palinsesto vs on demand) e piattaforma di diffusione (terrestre, sat, iptv) Prof. Carlo Nardello
  • 35. Il ruolo del marketing nella televisione digitale PRINCIPALI SFIDE DEL MARKETING STRATEGICO ED OPERATIVO PER LE IMPRESE TELEVISIVE  Identificazione del modello strategico di presidio del mercato: modello di business, catena del valore, piattaforme presidiate  Partnership e alleanze: sviluppo di accordi commerciali e partnership strategiche  Lo spettatore diventa (anche) cliente. Attitudine tesa a gestire i rapporti con la prpria base clienti  Posizionamento e identità delle offerte editoriali. E’ indispensabile offrire al cliente un approdo consepevole alle sue scelte di zapping in termini di aspettative su genere, temi, linguaggio, e stile Prof. Carlo Nardello
  • 36. Il ruolo del marketing nella televisione digitale PRINCIPALI SFIDE DEL MARKETING STRATEGICO ED OPERATIVO PER LE IMPRESE TELEVISIVE  Estensione cross-mediale delle offerte. I nuovi media devono essere presidiati  Comunicazione. Va sviluppata una comunicazione intensa, efficace e non convenzionale  Sviluppare logiche di marketing business-to-business (b2b) insersionisti pubbl,fornitori di contenuti , oltre a quelle business-to- consumer (b2c) rivolto al consumatore finale  Capacità di gestire numeri “da nicchia”. I canali digitali producono , almeno per ora, valori di ascolti bassi vs tv analogica  Innovare le modalità di ricerca e analisi, nonché le metriche di misurazione delle performance Prof. Carlo Nardello
  • 37. Il ruolo del marketing nella televisione digitale PRINCIPALI SFIDE DELLO SVILUPPO DEL DIGITALE PER LE IMPRESE TELEVISIVE  Avere un ruolo proattivo e da protagonista  Fare i conti con nuovi ruoli e nuove figure nella catena del valore  Allargare la visuale competitiva ai media digitali  Necessità di sviluppare un portafoglio integrato di offerte  Iniziare a riflettere sul necessario riposizionamento delle offerte televisive tradizionali nel lungo termine-> avra’ ancora senso per Raidue e Rai Tre avere spazi dedicati ai bambini quando la Rai ha 2 canali dedicati (Gulp e YoYO)? Prof. Carlo Nardello

Editor's Notes

  1. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.
  2. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.
  3. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.
  4. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.
  5. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.
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