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L’Europa in
12 lezioni
        di Pascal Fontaine
Potete trovare questo opuscolo e altre chiare e brevi spiegazioni sull’Unione europea sul sito
ec.europa.eu/publications/

Commissione europea
Direzione generale della Comunicazione
Pubblicazioni
B-1049 Bruxelles

Redazione completata nell’ottobre 2006.

Illustrazione di copertina/foto: Reporters

I dati di catalogazione si trovano alla fine della pubblicazione.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2007

ISBN 92-79-02870-7

© Comunità europee, 2007
La riproduzione è autorizzata.

Printed in Belgium

STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO
di Pascal Fontaine
Già collaboratore di Jean Monnet
e già professore all’Institut d’Études Politiques
di Parigi
Sommario


                                                             L’Europa in 12 lezioni
    1.     Perché un’Unione europea?                    4


    2.     Dieci tappe storiche                         8


    3.     L’allargamento e la politica di prossimità   12

    4.     Come funziona l’Unione europea?              16


    5.     Di cosa si occupa l’Unione europea?          22


    6.     Il mercato unico                             28

           L’unione economica e monetaria (UEM)
    7.     e l’euro                                     32

    8.     Verso una società basata sulla conoscenza    36

    9.     L’Europa dei cittadini                       40

           L’Europa della libertà, della sicurezza
    10.
           e della giustizia                            44

    11.    L’Unione europea sulla scena mondiale        48


    12.    Quale futuro per l’Europa?                   54


           Cronologia dell’integrazione europea         58




                                                             3
1. Perché un’Unione europea?
La missione dell’Europa nel XXI secolo è quella di:




                                                                                                   L’Europa in 12 lezioni
  • garantire la pace, la prosperità e la stabilità dei suoi popoli;

  • superare le divisioni del continente;

  • garantire la sicurezza dei suoi cittadini;

  • favorire uno sviluppo economico e sociale il più equilibrato possibile;

  • rispondere alle sfide della globalizzazione e preservare la diversità dei
    popoli europei;

  • sostenere i valori condivisi da tutti i cittadini europei, come lo sviluppo
       sostenibile, la difesa dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani e
       l’economia sociale di mercato.



I. Pace e stabilità                               ciaio (CECA). La produzione del carbone e
                                                  dell’acciaio di paesi un tempo in guerra fra
Prima di concretizzarsi in un vero e proprio      loro passa sotto il controllo di un’autorità
progetto politico, l’idea di un’Europa unita      comune, l’Alta Autorità: le materie prime
è stata a lungo solo un sogno nelle men-          della guerra, con grande senso pratico e
ti di alcuni filosofi e visionari. Victor Hugo,   altissimo valore simbolico, diventano così
ad esempio, vagheggiava gli «Stati Uniti          strumenti di riconciliazione e di pace.
d’Europa» ispirandosi ad ideali pacifisti ed
umanisti. Ma questo sogno fu brutalmente
smentito dalle terribili guerre che prostraro-    II. La riunificazione dell’Europa
no l’Europa nella prima metà del XX secolo.
                                                  Dopo la caduta del muro di Berlino, avve-
Bisogna aspettare la fine della seconda guer-     nuta nel 1989, l’Unione europea favorisce
ra mondiale per veder nascere una nuova           la riunificazione della Germania. Quando
speranza. Alcuni degli uomini che durante         poi l’impero sovietico crolla nel 1991, gli ex
la guerra avevano combattuto contro i regi-       paesi comunisti dell’Europa centrale e orien-
mi dittatoriali sono ora decisi a superare gli    tale, sottoposti per decenni al giogo auto-
odi e gli antagonismi nazionali e a porre le      ritario del Patto di Varsavia, decidono che
basi per una pace duratura. Fra il 1945 e il      il loro futuro è accanto alla famiglia delle
1950 statisti coraggiosi come Robert Schu-        nazioni democratiche europee.
man, Konrad Adenauer, Alcide de Gasperi e
Winston Churchill si impegnano a guidare          Il processo di allargamento è tuttora in
i popoli dell’Europa occidentale verso una        corso. Nell’ottobre 2005 sono cominciati
nuova era, un’era caratterizzata dalla crea-      i negoziati di adesione con la Turchia e la
zione di nuove strutture, basate su interessi     Croazia, mentre vari paesi balcanici hanno
comuni e fondate su trattati destinati a ga-      presentato la loro candidatura all’Unione
rantire il rispetto delle leggi e l’uguaglianza   europea.
fra le nazioni.

Il 9 maggio 1950, ispirandosi a un’idea di        III. La sicurezza
Jean Monnet, il ministro francese degli Affa-
ri esteri Robert Schuman propone di creare        L’Europa del XXI secolo continua a dover far
la Comunità europea del carbone e dell’ac-        fronte ai problemi della sicurezza. L’Unione

                                                                                                   5
europea deve provvedere con efficacia alla           dei suoi cittadini: in caso di alluvioni o di
    sicurezza dei suoi Stati membri e deve col-          altre catastrofi naturali il bilancio dell’Unio-
    laborare in modo costruttivo con le regioni          ne europea fornisce assistenza alle vittime.
    situate appena fuori dei suoi confini: Nord          I fondi strutturali, gestiti dalla Commissio-
    Africa, Balcani, Caucaso, Medio Oriente.             ne europea, favoriscono ed integrano gli
    Deve inoltre tutelare i suoi interessi militari      interventi attuati dalle autorità nazionali e
    e strategici collaborando con i suoi alleati,        regionali per ridurre le disparità fra le diver-
    in particolar modo con la NATO, e definen-           se regioni d’Europa. Il bilancio dell’Unione
    do un’autentica politica europea in materia          europea e i prestiti della Banca europea per
    di sicurezza e difesa (PESD).                        gli investimenti (BEI) contribuiscono infine
                                                         a sviluppare le infrastrutture di trasporto
    La sicurezza interna e la sicurezza esterna          europee (autostrade, treni ad alta velocità),
    sono due facce della stessa medaglia. Per            rompendo l’isolamento delle regioni peri-
    lottare contro il terrorismo e il crimine orga-      feriche e incentivando gli scambi transeu-
    nizzato è necessario che le forze di polizia         ropei. Il mercato unico europeo, che conta
    di tutti i paesi dell’Unione europea operino         mezzo miliardo di consumatori, deve giovare
    in stretta collaborazione. Fra le nuove sfide        al maggior numero possibile di operatori e
    dell’Europa, la creazione di uno spazio di           imprese: da questo dipenderà in parte il suc-
    libertà, di sicurezza e di giustizia in cui i cit-   cesso economico dell’Unione europea.
    tadini abbiano pari accesso alla giustizia e
    siano uguali di fronte alla legge presuppo-
    ne una cooperazione rafforzata fra i governi.        V. Identità e diversità in un mondo
    Organi come l’Europol, l’ufficio europeo di          globalizzato
    polizia, ed Eurojust, che promuove il coor-
    dinamento fra magistrati, giudici e ufficiali        Le società postindustriali europee diventano
    di polizia, devono inoltre assumere un ruolo         sempre più complesse. Il tenore di vita con-
    più attivo ed efficace.                              tinua a crescere, ma persiste il divario fra ric-
                                                         chi e poveri, acuito peraltro dall’allargamen-
                                                         to, che ha visto l’adesione di paesi con un
    IV. La solidarietà economica                         tenore di vita inferiore alla media europea. È
    e sociale                                            importante che gli Stati membri dell’Unione
                                                         collaborino per ridurre queste disparità.

    L’Unione europea è stata creata per perse-           Gli sforzi compiuti in tal senso non hanno
    guire l’obiettivo politico della pace, ma il         tuttavia compromesso le differenze culturali
    suo dinamismo e il suo successo dipendono            e linguistiche dei paesi europei. Molte atti-
    dalle basi economiche su cui poggia.                 vità realizzate dall’Unione contribuiscono al
                                                         contrario ad una nuova crescita economica
    Per garantire la crescita economica e far fron-      fondata sulle specificità regionali e sulla ric-
    te alla concorrenza delle grandi economie            chezza delle diverse tradizioni e culture.
    mondiali, i paesi europei, il cui peso demo-
    grafico è in costante diminuzione su scala           Mezzo secolo di integrazione europea inse-
    globale, devono restare uniti. Nessuno Stato         gna che l’unione fa davvero la forza: realiz-
    membro dell’Unione europea è sufficiente-            zando azioni comuni ed esprimendosi con
    mente forte per lanciarsi da solo sul mercato        un’unica voce l’Unione europea ha molto
    globale. Il mercato unico europeo rappresen-         più peso economico, sociale, tecnologico,
    ta una piattaforma fondamentale grazie a             commerciale e politico della semplice som-
    cui le imprese europee possono competere             ma dei suoi Stati membri.
    efficacemente sui mercati mondiali.
                                                         Perché?
    L’Europa della libera concorrenza non può
    tuttavia prescindere dall’Europa della solida-       • Perché l’Unione europea è la prima
    rietà, che si esprime concretamente a favore         potenza commerciale del mondo e svolge

6
L’Europa in 12 lezioni
© Sylvain Grandadam/Van Parys Media




                                       Unità nella diversità. Nome di strada in due lingue a Malta.

                                      quindi un ruolo decisivo nei negoziati inter-         VI. I valori dell’Europa
                                      nazionali, come quelli a livello dell’Organiz-
                                      zazione mondiale del commercio (OMC), che             L’Unione europea intende promuovere valo-
                                      riunisce 149 paesi, o nell’applicazione del           ri umanitari e progressisti e far sì che l’uma-
                                      protocollo di Kyoto sull’inquinamento atmo-           nità possa beneficiare dei grandi cambia-
                                      sferico e il cambiamento climatico;                   menti planetari attualmente in corso e non
                                                                                            esserne la vittima. Le forze del mercato o
                                      • Perché prende chiaramente posizione                 l’azione unilaterale non bastano a colmare
                                      su questioni sensibili per il cittadino, quali        le esigenze dell’umanità.
                                      la tutela dell’ambiente, le fonti rinnovabili
                                      di energia, il principio di precauzione nella         L’Unione sostiene quindi una visione uma-
                                      sicurezza alimentare, gli aspetti etici della         nista e un modello sociale che la stragran-
                                      biotecnologia, la protezione delle specie mi-         de maggioranza dei suoi cittadini sente di
                                      nacciate;                                             condividere. I diritti dell’uomo, la solidarietà
                                                                                            sociale, la libertà d’impresa, l’equa condivi-
                                      • Perché ha lanciato importanti iniziative            sione dei prodotti della crescita economica,
                                      a favore dello sviluppo sostenibile a livello         il diritto a un ambiente tutelato, il rispetto
                                      mondiale nel quadro dell’Earth Summit te-             delle diversità culturali, linguistiche e religio-
                                      nutosi a Johannesburg nel 2002.                       se, un’armoniosa combinazione di progresso
                                                                                            e tradizioni costituiscono per gli europei un
                                      Il vecchio adagio «l’unione fa la forza» con-         ricco patrimonio di valori comuni.
                                      tinua ad avere un senso per i cittadini euro-
                                      pei, ma il processo di integrazione dell’Unio-        La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
                                      ne europea non ha uniformato gli stili di             europea, proclamata a Nizza nel dicembre
                                      vita, le tradizioni e le culture dei suoi popoli:     del 2000, sancisce tutti i diritti attualmen-
                                      l’Unione ha anzi fatto della diversità uno dei        te riconosciuti dagli Stati membri e dai loro
                                      suoi valori fondamentali.                             cittadini. Questi valori contribuiscono ad
                                                                                            accomunare gli europei in un sentimento di
                                                                                            fratellanza: per fare solo un esempio, tutti i
                                                                                            paesi dell’Unione europea hanno abolito la
                                                                                            pena di morte.

                                                                                                                                                 7
2. Dieci tappe storiche
1951:           Nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio
                         (CECA) con sei paesi fondatori




                                                                                                               L’Europa in 12 lezioni
         1957:           Il trattato di Roma istituisce il mercato comune

         1973:           Le Comunità passano a nove Stati membri ed elaborano
                         politiche comuni

         1979:           Prima elezione diretta del Parlamento europeo

         1981:           Primo allargamento mediterraneo

         1993:           Completamento del mercato unico

         1993:           Con il trattato di Maastricht nasce l’Unione europea

         1995:           L’Unione europea passa a 15 Stati membri

         2002:           Introduzione delle monete e banconote in euro

         2004:           Altri dieci paesi aderiscono all’Unione


       1. Il 9 maggio 1950 la dichiarazione di               Paesi Bassi) intendono anzitutto garantire
       Schuman propone la creazione di una Co-               la pace fra i vincitori e i vinti della seconda
       munità europea del carbone e dell’acciaio             guerra mondiale, associandoli e inducen-
       (CECA), che si concretizza con il trattato di         doli a cooperare in un quadro istituzionale
       Parigi del 18 aprile 1951. Creando un mer-            comune improntato al principio dell’ugua-
       cato comune del carbone e dell’acciaio, i sei         glianza.
       paesi fondatori (Belgio, Repubblica federale
       di Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e
© EC




        Il 9 maggio 1950 il ministro francese degli Affari esteri, Robert Schuman, avanza per la prima volta
        pubblicamente le idee che porteranno alla creazione dell’Unione europea. Il 9 maggio si celebra
        quindi la «Giornata dell’Europa».
                                                                                                               9
2. Con il trattato di Roma del 25 marzo               a suffragio universale diretto. Queste elezio-
     1957 i sei Stati membri decidono di dar vita          ni si svolgono ogni cinque anni.
     a una Comunità economica europea (CEE)
     basata su un mercato comune più ampio,                5. Nel 1981 entra a far parte delle Co-
     comprendente tutta una serie di beni e                munità la Grecia, seguita nel 1986 dalla
     servizi. I dazi doganali tra i sei paesi sono         Spagna e dal Portogallo. In questo modo
     definitivamente aboliti il 1o luglio 1968 e           si rafforza la presenza della CEE nell’Europa
     già negli anni sessanta vengono istituite             meridionale e diventa necessario ampliare i
     politiche comuni, prime fra tutte la politica         programmi di aiuto alle regioni.
     agricola e quella commerciale.
                                                           6. Agli inizi degli anni ottanta la recessio-
     3. Il successo è tale che Danimarca, Irlan-           ne mondiale alimenta una corrente di «euro-
     da e Regno Unito decidono di aderire alle             pessimismo». Nel 1985 la Commissione eu-
     Comunità. Il primo allargamento, da sei a             ropea, allora presieduta da Jacques Delors,
     nove membri, avviene nel 1973. Ad esso si             pubblica un libro bianco grazie al quale si
     aggiungono l’attuazione di nuove politi-              riaccendono nuove speranze. La Comunità
     che in ambito sociale ed ambientale e la              decide infatti di completare il mercato in-
     creazione, nel 1975, del Fondo europeo di             terno entro il 1o gennaio 1993. Sancisce
     sviluppo regionale (FESR).                            tale ambizioso obiettivo l’Atto unico euro-
                                                           peo, che è firmato nel febbraio 1986 ed en-
     4. Il giugno del 1979 segna una tappa                 tra in vigore il 1o luglio 1987.
     fondamentale per le Comunità europee, con
     la prima elezione del Parlamento europeo




                                                                                                            © Reuters




      Nel 1989 crolla il muro di Berlino e cominciano gradualmente a sparire le vecchie divisioni del
      continente europeo.

10
7. L’assetto politico del continente subisce      Parallelamente, la disoccupazione e l’au-
una radicale trasformazione con la caduta         mento delle spese pensionistiche acuiscono
del muro di Berlino nel 1989, la riunifica-       la pressione sulle economie degli Stati mem-




                                                                                                    L’Europa in 12 lezioni
zione tedesca nell’ottobre 1990, la demo-         bri, rendendo sempre più urgenti le riforme.
cratizzazione dei paesi dell’Europa centrale      L’opinione pubblica chiede ai governi, con
e orientale liberatisi dal controllo sovietico    insistenza crescente, di trovare una soluzio-
e l’implosione dell’Unione sovietica nel di-      ne pratica a queste problematiche.
cembre 1991.
                                                  10. L’Unione europea ha da poco raggiun-
Gli Stati membri aprono i negoziati per ela-      to i 15 Stati membri quando cominciano
borare un nuovo trattato sull’Unione euro-        i preparativi per un nuovo allargamento
pea che il Consiglio europeo, composto da         senza precedenti. Alla metà degli anni no-
capi di Stato o di governo, adotta a Maas-        vanta presentano domanda di adesione gli
tricht nel dicembre 1991. Il trattato entra       ex paesi del blocco sovietico (Bulgaria, Polo-
in vigore il 1o novembre 1993. Integrando         nia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e
nel sistema comunitario esistente un regime       Ungheria), i tre Stati baltici dell’ex Unione
di cooperazione intergovernativa per alcuni       Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania), una
settori, il nuovo trattato crea l’Unione euro-    repubblica dell’ex Iugoslavia (Slovenia) e
pea (UE).                                         due paesi mediterranei (Cipro e Malta).

8. Il nuovo dinamismo europeo e l’evo-            Spinta dal desiderio di stabilità sul continen-
luzione geopolitica del continente portano        te e dall’impulso di estendere a tali giovani
altri tre paesi — Austria, Finlandia e Svezia     democrazie i benefici dell’unificazione eu-
— ad aderire all’Unione europea il 1o gen-        ropea, l’UE accoglie favorevolmente queste
naio 1995.                                        candidature. I negoziati per le future ade-
                                                  sioni prendono avvio nel dicembre 1997.
9. L’UE si avvia ormai verso la sua rea-          Il 1o maggio 2004 dieci dei dodici paesi
lizzazione più spettacolare: la creazione di      candidati entrano a far parte dell’Unione
una moneta unica. Nel 1999 l’euro è intro-        europea, che diventa così un’Unione a 25.
dotto per le transazioni finanziarie (non in      Seguono la Bulgaria e la Romania il 1o gen-
denaro), mentre le monete e le banconote          naio 2007.
sono emesse tre anni dopo nei dodici paesi
della zona euro. La moneta unica assurge
così allo status di valuta internazionale di
riserva, alla stregua del dollaro.

I cittadini europei devono far fronte alla glo-
balizzazione. Le nuove tecnologie e il ricorso
sempre più diffuso a Internet trasformano
l’economia, ma pongono anche delle sfide
a livello sociale e culturale.

Nel marzo 2000 l’Unione europea adotta la
«strategia di Lisbona». L’obiettivo è quello
di modernizzare l’economia europea affin-
ché sia in grado di competere sul mercato
globale con colossi come gli Stati Uniti o i
paesi di recente industrializzazione. La stra-
tegia di Lisbona presuppone che sia dato
ampio spazio all’innovazione e agli inve-
stimenti e che i sistemi d’istruzione europei
siano resi atti a rispondere alle esigenze del-
la società dell’informazione.

                                                                                                    11
3. L’allargamento e la
politica di prossimità
• L’Unione europea è aperta a tutti i paesi europei che soddisfano i criteri
    democratici, politici ed economici per l’adesione.




                                                                                                   L’Europa in 12 lezioni
  • Con una serie di allargamenti successivi l’UE è passata da 6 a 27 Stati
    membri. Sono candidati all’adesione numerosi altri paesi.

  • Per ogni nuovo trattato di adesione è necessaria l’unanimità di tutti gli
    Stati membri. Prima di ogni allargamento l’UE deve inoltre verificare la
    propria capacità di assorbimento e la capacità di funzionamento delle
    sue istituzioni.

  • Gli allargamenti successivi hanno rafforzato la democrazia, garantito
    una maggiore sicurezza e ampliato il potenziale di crescita economica
    e commerciale.


I. L’unificazione di un continente                c) Nuovi candidati all’adesione
                                                  La Turchia, paese membro della NATO, da
a) L’Europa dei 25                                tempo legata all’Unione europea da un
Il Consiglio europeo di Copenaghen del            accordo di associazione, ha presentato la
dicembre 2002 inaugura una delle princi-          propria domanda di adesione nel 1987.
pali fasi storiche dell’unificazione europea.     A causa della posizione geografica e della
Nel decidere l’adesione di altri dieci paesi a    storia politica di tale paese, l’UE ha esitato
 partire dal 1o maggio 2004 l’Unione euro-        a lungo prima di accettarne la candidatura.
pea non solo si espande geograficamente e         Nell’ottobre 2005 il Consiglio europeo ha
accresce la sua popolazione, ma pone fine         infine aperto i negoziati per la sua adesio-
alla divisione che dal 1945 separa il mondo       ne, parallelamente a quelli per l’adesione di
libero dal blocco comunista.                      un altro paese candidato, la Croazia. Non è
                                                  stata ancora fissata una data per l’entrata
Questo quinto allargamento ha una dimen-          in vigore dei trattati di adesione di questi
sione politica e morale. Esso ha permesso         due paesi al termine dei negoziati.
a paesi come la Repubblica ceca, l’Estonia,
Cipro, la Lettonia, la Lituania, l’Ungheria,      d) I Balcani occidentali
Malta, la Polonia, la Slovenia e la Slovac-       Questi paesi, la maggior parte dei quali ap-
chia, che sono fortemente europei, non solo       parteneva un tempo alla Iugoslavia, guar-
dal punto di vista geografico, ma anche in        dano sempre più all’Unione europea per
termini di cultura, storia e ideali, di entrare   accelerare il processo di ricostruzione eco-
a far parte della famiglia democratica euro-      nomica, migliorare le relazioni reciproche,
pea e di partecipare al grandioso progetto        devastate dalle guerre etniche e religiose,
concepito dai padri fondatori dell’Unione         e rafforzare le proprie istituzioni democrati-
europea.                                          che. Nel dicembre 2005 l’UE ha concesso lo
                                                  status di «paese candidato» all’ex Repubbli-
b) Un nuovo allargamento                          ca iugoslava di Macedonia. Altri potenziali
La Bulgaria e la Romania si sono candidate        candidati sono l’Albania, la Bosnia-Erzego-
all’adesione nel 1995. Per questi due paesi       vina, il Montenegro e la Serbia.
il processo è stato più lungo che per gli altri
dieci, ma essi sono finalmente entrati a far
parte dell’UE il 1o gennaio 2007, portando
il numero di Stati membri a 27.



                                                                                                   13
II. Condizioni di adesione                         poi essere ratificati dagli Stati membri e dai
                                                        paesi candidati conformemente alle proce-
     a) Requisiti giuridici                             dure costituzionali di ciascun paese.
     Il processo politico ed economico che co-
     stituisce l’integrazione europea è aperto a        Negli anni dei negoziati l’UE concede ai
     tutti i paesi d’Europa disposti ad aderire ai      paesi candidati aiuti intesi ad agevolarne il
     trattati istitutivi e a recepire l’intero acquis   recupero economico. Per l’allargamento dei
     comunitario. A norma dell’articolo 237 del         10 paesi del 2004, ad esempio, 41 miliardi
     trattato di Roma, ogni Stato europeo può           di euro sono stati destinati principalmente
     domandare di diventare membro della Co-            a finanziare progetti strutturali che hanno
     munità.                                            permesso ai nuovi paesi di far fronte agli
                                                        obblighi dell’adesione.
     L’articolo F del trattato di Maastricht aggiun-
     ge che i sistemi di governo degli Stati membri
     «si fondano sui principi democratici».             III. Fin dove si dice Europa
     b) I criteri di Copenaghen                         a) Confini geografici
     Nel 1993, in seguito alle richieste degli ex       Le discussioni che nella maggior parte degli
     paesi comunisti di entrare a far parte del-        Stati membri hanno accompagnato la ratifi-
     l’Unione, il Consiglio europeo ha stabilito        ca del trattato che adotta una Costituzione
     i tre criteri fondamentali per l’adesione. Al      per l’Europa hanno mostrato i dubbi di molti
     momento dell’adesione, i nuovi membri de-          cittadini europei sulla questione dei confini fi-
     vono presentare:

     • istituzioni stabili che garantiscano la
     democrazia, lo Stato di diritto, i diritti uma-
     ni, il rispetto delle minoranze e la loro prote-
     zione;

     • un’economia di mercato funzionante e
     la capacità di far fronte alle pressioni della
     concorrenza e alle forze di mercato all’inter-
     no dell’Unione;

     • la capacità di soddisfare gli obblighi                                                                © Inger Hogstrom/Van Parys Media
     derivanti dall’adesione, contribuendo a
     perseguire gli obiettivi dell’Unione. I nuovi
     membri devono inoltre disporre di un’ammi-
     nistrazione pubblica in grado di applicare la
     legislazione comunitaria.

     c) Il processo di adesione
     I negoziati di adesione si svolgono tra cia-
     scun paese candidato e la Commissione
     europea, che rappresenta l’Unione euro-             Dubrovnik, la «perla dell’Adriatico», in Croazia.
     pea. Una volta terminati, la decisione di
     far entrare nell’UE un nuovo Stato va pre-         nali dell’Unione europea e della sua identità.
     sa all’unanimità dagli Stati membri riuniti        Non esistono risposte semplici a tali interro-
     in sede di Consiglio. Il Parlamento europeo        gativi, tanto più che ogni paese ha una visio-
     deve esprimere il proprio consenso median-         ne diversa dei propri interessi geopolitici ed
     te la procedura del parere conforme espres-        economici. I paesi baltici e la Polonia sono fa-
     so dalla maggioranza assoluta dei suoi             vorevoli all’adesione dell’Ucraina. Il possibile
     membri. Tutti i trattati di adesione devono        ingresso della Turchia solleverà la questione

14
dello status di alcuni paesi caucasici come la      di candidarsi all’adesione al termine di un
Georgia e l’Armenia.                                processo negoziale. I primi accordi di questo
                                                    tipo sono stati conclusi con la Croazia e con




                                                                                                     L’Europa in 12 lezioni
L’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la       la ex Repubblica iugoslava di Macedonia, se-
Svizzera, pur soddisfacendo le condizioni per       guite dall’Albania. Altri paesi che potrebbero
l’adesione, non sono membri dell’Unione euro-       eventualmente candidarsi all’adesione in tale
pea in quanto l’opinione pubblica di tali paesi     contesto sono la Bosnia-Erzegovina, il Monte-
non è attualmente a favore dell’adesione.           negro e la Serbia.

Permane poi il problema della situazione poli-      • Nel quadro della politica di prossimità
tica della Bielorussia e della posizione strate-    l’UE conclude accordi commerciali e di coope-
gica della Moldova ed è evidente che l’even-        razione con i paesi del Mediterraneo meridio-
tuale adesione della Russia comporterebbe           nale, del Caucaso meridionale e dell’Europa
squilibri politici e geografici inaccettabili in    dell’Est che per il momento non sono giudi-
seno all’Unione europea.                            cati ammissibili a candidarsi all’adesione.

b) Vincoli amministrativi
Le attuali istituzioni dell’Unione europea, a
partire dal trattato di Nizza del 2003, sono
inoltre concepite per un massimo di 27 Stati
membri. Per superare tale numero sarà neces-
sario un nuovo accordo intergovernativo che
definirà le relazioni tra gli Stati membri nel-
l’ambito delle diverse istituzioni.

Con più di 30 Stati membri la capacità del-
l’Unione di funzionare secondo i principi
fondamentali dei trattati (cfr. il capitolo 4,
«Come funziona l’Unione europea?») sarà
messa a dura prova. Le procedure decisionali
dovranno essere interamente riviste per evita-
re la paralisi e permettere all’Unione di man-
tenere la propria capacità di azione.

Dovranno inoltre essere risolte questioni de-
licate come quella delle lingue ufficiali. Con
l’adesione della Bulgaria e della Romania il
numero delle lingue ufficiali è passato a 23.
I cittadini europei non devono avere l’impres-
sione che la loro identità nazionale o regiona-
le si perda all’interno di un’Europa standar-
dizzata.


IV. Paesi candidati e non
candidati
Per gestire le relazioni con i paesi vicini, can-
didati all’adesione o non candidati, l’Unione
europea si avvale di due politiche parallele.

• Gli accordi di stabilizzazione e di asso-
ciazione offrono ai paesi vicini la possibilità

                                                                                                     15
• Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea, che rappresenta gli
                Stati membri, è il principale organo decisionale dell’Unione. Quando




                                                                                                             L’Europa in 12 lezioni
                si riunisce a livello di capi di Stato o di governo diventa il Consiglio
                europeo, il cui ruolo è quello di fornire all’UE l’impulso politico per
                le questioni fondamentali.

              • Il Parlamento europeo, che rappresenta i popoli d’Europa, condivide il
                potere legislativo e di bilancio con il Consiglio dell’Unione europea.

              • La Commissione europea, che rappresenta l’interesse comune dell’UE,
                è il principale organo esecutivo dell’Unione. Dispone del diritto di
                iniziativa e garantisce la corretta attuazione delle politiche europee.



       I. Il triangolo decisionale                        normativi (il cosiddetto «diritto derivato»)
                                                          che incide direttamente sulla vita quotidia-
       L’Unione europea, pur non essendo uno Sta-         na dei cittadini europei. Il diritto derivato
       to federale, è qualcosa di più di una sempli-      comprende principalmente regolamenti,
       ce confederazione di paesi. Si tratta, infatti,    direttive e raccomandazioni adottate dalle
       di un nuovo tipo di entità che non rientra         istituzioni europee.
       in nessuna categoria giuridica classica. Essa
       si fonda su un sistema politico unico in co-       Questi atti legislativi e, in maniera più gene-
       stante evoluzione da oltre cinquant’anni a         rale, le politiche dell’Unione sono il risultato
       questa parte.                                      delle decisioni prese dal triangolo istituzio-
                                                          nale costituito dal Consiglio (che rappre-
       I trattati (che costituiscono il «diritto prima-   senta i governi nazionali), dal Parlamento
       rio») sono la base di un vasto corpo di atti       europeo (che rappresenta i popoli d’Europa)
                                                          e dalla Commissione europea (organo indi-
                                                          pendente dai governi e garante dell’interes-
                                                          se comune degli europei).

                                                          a) Il Consiglio dell’Unione europea
                                                          e il Consiglio europeo
                                                          Il Consiglio dell’Unione europea (Consiglio
                                                          dei ministri) è il principale organo decisio-
                                                          nale dell’UE. Ogni Stato membro ne assu-
                                                          me a turno la presidenza per un periodo
                                                          di sei mesi. Ad ogni riunione del Consiglio
                                                          partecipa un ministro per Stato membro in
                                                          funzione dei temi all’ordine del giorno: af-
                                                          fari esteri, agricoltura, industria, trasporti,
                                                          ambiente ecc.

                                                          Il Consiglio esercita il potere legislativo,
                                                          condiviso con il Parlamento europeo in base
                                                          alla «procedura di codecisione». Il Consiglio
                                                          è inoltre responsabile con il Parlamento
© EC




                                                          europeo dell’adozione del bilancio dell’UE.
                                                          Esso conclude gli accordi internazionali pre-
                                                          ventivamente negoziati dalla Commissione.
        Il Parlamento europeo: il suo voto esprime la
        voce dei cittadini.

                                                                                                             17
Numero di voti assegnati ad ogni Stato membro nel Consiglio


        Germania, Francia, Italia, Regno Unito                                                  29
        Spagna, Polonia                                                                         27
        Romania                                                                                 14
        Paesi Bassi                                                                             13
        Belgio, Repubblica ceca, Grecia, Portogallo, Ungheria                                   12
        Austria, Bulgaria e Svezia                                                              10
        Danimarca, Irlanda, Lituania, Slovacchia, Finlandia                                      7
        Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia                                          4
        Malta                                                                                    3

        Totale                                                                                345


         Sono necessari 255 voti su 345 (pari al 73,9 %) per raggiungere la maggioranza qualificata.
         Inoltre:
         • la decisione deve essere approvata dalla maggioranza degli Stati membri
           (in alcuni casi, dai due terzi);
         • ciascuno Stato membro può esigere la conferma che i voti a favore rappresentino almeno
           il 62 % della popolazione totale dell’UE.


     I trattati stabiliscono che il Consiglio delibe-    necessario alle principali politiche e di risol-
     ri a maggioranza semplice, a maggioranza            vere questioni particolarmente delicate su
     qualificata o all’unanimità secondo la mate-        cui i ministri non sono riusciti a raggiungere
     ria in discussione.                                 un accordo in sede di Consiglio dell’Unione
                                                         europea.
     Per questioni di fondamentale importanza,
     come la modifica dei trattati, l’avvio di una       Il Consiglio europeo affronta inoltre pressan-
     nuova politica comune o l’adesione di un            ti questioni di politica internazionale grazie
     nuovo Stato, il Consiglio delibera all’unani-       alla politica estera e di sicurezza comune
     mità.                                               (PESC), uno strumento che consente all’UE
                                                         di esprimere una diplomazia comune.
     Nella maggior parte degli altri casi si usa
     il voto a maggioranza qualificata, il che si-       b) Il Parlamento europeo
     gnifica che una decisione del Consiglio vie-        Il Parlamento europeo è l’organo eletto che
     ne adottata solo se ottiene un determinato          rappresenta tutti i cittadini dei paesi mem-
     numero di voti a favore. Il numero di voti di       bri dell’Unione. Esso esercita il controllo po-
     cui dispone ogni Stato membro è ponderato           litico sulle attività dell’Unione e partecipa
     sulla base della rispettiva popolazione.            al processo legislativo. Dal 1979 i deputati
                                                         europei sono eletti a suffragio universale di-
     Il Consiglio europeo si riunisce generalmen-        retto ogni cinque anni.
     te quattro volte all’anno. Esso è presieduto
     dal capo di Stato o di governo del paese            I deputati europei si riuniscono in seduta
     che esercita la presidenza del Consiglio del-       plenaria a Strasburgo, mentre alcune ses-
     l’Unione europea e annovera, come membro            sioni supplementari si svolgono a Bruxelles.
     di diritto, il presidente della Commissione.        Venti commissioni parlamentari preparano
                                                         i lavori delle sedute plenarie prevalente-
     Con il trattato di Maastricht il Consiglio          mente a Bruxelles, dove si riuniscono anche
     europeo è diventato ufficialmente l’organo          i gruppi politici. Il segretariato generale ha
     incaricato di fornire all’Unione l’impulso          sede a Lussemburgo.

18
Numero di rappresentanti degli Stati     Il Parlamento europeo esercita la funzione
  membri al Parlamento europeo           legislativa in base a tre procedure:
            2007-2009




                                                                                              L’Europa in 12 lezioni
                                         • nel quadro della procedura di coopera-
 Austria                      18         zione, istituita dall’Atto unico europeo nel
 Belgio                       24         1987, il Parlamento europeo esprime un
 Bulgaria                     18         parere sui progetti di direttive e regolamen-
 Cipro                         6         ti proposti dalla Commissione europea, alla
 Danimarca                    14         quale viene chiesto di modificare le proposte
                                         presentate per tenere conto della posizione
 Estonia                       6
                                         del Parlamento;
 Finlandia                    14
 Francia                      78         • dal 1987, con la procedura del parere
 Germania                     99         conforme, occorre che il Parlamento europeo
 Grecia                       24         esprima un parere favorevole agli accordi
 Irlanda                      13         internazionali negoziati dalla Commissione
 Italia                       78         e alle proposte di allargamento dell’Unione
 Lettonia                      9         europea;
 Lituania                     13
 Lussemburgo                   6         • nel 1992 il trattato di Maastricht ha in-
 Malta                         5         trodotto la procedura di codecisione, la quale
                                         ha posto il Parlamento in condizioni di parità
 Paesi Bassi                  27
                                         con il Consiglio per quanto riguarda l’eserci-
 Polonia                      54         zio del potere legislativo in settori importanti
 Portogallo                   24         quali la libera circolazione dei lavoratori, il
 Regno Unito                  78         mercato interno, l’istruzione, la ricerca, l’am-
 Repubblica ceca              24         biente, le reti transeuropee, la cultura, la salu-
 Romania                      35         te, la tutela dei consumatori. In questi settori
 Slovacchia                   14         il Parlamento europeo può respingere (solo
 Slovenia                      7         a maggioranza assoluta dei suoi membri) la
 Spagna                       54         posizione comune del Consiglio e porre fine
 Svezia                       19         alla procedura. Il trattato prevede tuttavia
 Ungheria                     24         una procedura di conciliazione.

 Totale                     785
                   Gruppi politici nel Parlamento europeo




                                   Totale: 785
                           Situazione all’ottobre 2006


                                                                                              19
Il Parlamento europeo condivide inoltre con        Organo esecutivo dell’UE, la Commissione
     il Consiglio il potere di bilancio, in quanto      garantisce l’attuazione delle decisioni del
     adotta il bilancio dell’Unione europea. Esso       Consiglio in relazione, ad esempio, alla poli-
     ha la facoltà di respingere il bilancio pro-       tica agricola comune. Essa dispone di ampi
     posto, come ha già fatto più volte in pas-         poteri nella gestione delle politiche comuni
     sato. In questo caso l’intera procedura deve       dell’UE (ricerca e tecnologia, aiuti interna-
     ricominciare dal principio. La Commissione         zionali, sviluppo regionale ecc.) e ne ammi-
     europea propone il progetto di bilancio, che       nistra il bilancio.
     viene discusso dal Consiglio e dal Parlamen-
     to europeo. Quest’ultimo ha pienamente uti-        La Commissione si avvale di una struttura
     lizzato i suoi poteri in materia di bilancio per   amministrativa composta da 36 direzioni
     influire sulle politiche dell’Unione europea.      generali (DG) e servizi, con sede principal-
                                                        mente a Bruxelles e Lussemburgo.
     Il Parlamento svolge infine un ruolo di con-
     trollo democratico sull’Unione. Esso può
     destituire la Commissione mediante una
     mozione di censura, che deve essere appro-
                                                        II. Altre istituzioni e organi
     vata a maggioranza dei due terzi dei voti          a) La Corte di giustizia
     espressi. Il Parlamento esercita inoltre un        La Corte di giustizia delle Comunità europee,
     controllo sulla gestione quotidiana delle po-      con sede a Lussemburgo, è composta da un
     litiche europee mediante interrogazioni ora-       giudice per Stato membro e da otto avvocati
     li e scritte alla Commissione e al Consiglio.      generali, che sono nominati di comune ac-
     Il presidente del Consiglio europeo riferisce      cordo dai governi degli Stati membri per un
     infine al Parlamento sulle decisioni adottate      mandato di sei anni rinnovabile. La loro indi-
     dal Consiglio.                                     pendenza è garantita. La Corte ha il compito
                                                        di garantire il rispetto del diritto comunitario
     c) La Commissione europea                          e la corretta interpretazione e applicazione dei
     La Commissione costituisce il terzo polo           trattati.
     del triangolo istituzionale dell’Unione eu-
     ropea. I suoi membri restano in carica per
     cinque anni, sono nominati di comune ac-           b) La Corte dei conti
     cordo dagli Stati membri e devono ottenere         La Corte dei conti, istituita nel 1975 e avente
     l’approvazione del Parlamento europeo. La          sede a Lussemburgo, è composta da un mem-
     Commissione risponde del suo operato di-           bro per ogni paese dell’Unione, nominato da-
     nanzi al Parlamento europeo ed è costretta         gli Stati membri per un mandato di sei anni
     alle dimissioni collettive qualora quest’ulti-     previa consultazione del Parlamento europeo.
     mo adotti una mozione di censura nei suoi          La Corte dei conti esamina la legittimità e
     confronti.                                         la regolarità delle entrate e delle spese del-
                                                        l’Unione e accerta la corretta gestione finan-
     Dal 2004 la Commissione comprende un               ziaria del bilancio dell’UE.
     commissario per ogni Stato membro.

     La Commissione gode di notevole indipen-           c) Il Comitato economico e sociale
     denza nell’esercizio delle sue funzioni. Essa      europeo
     agisce nel solo interesse generale dell’Unio-      Quando devono adottare decisioni in deter-
     ne e non riceve quindi istruzioni dai governi      minati campi, il Consiglio e la Commissione
     degli Stati membri. In qualità di custode dei      consultano il Comitato economico e sociale
     trattati, vigila sull’attuazione dei regola-       europeo (CESE). I membri di quest’ultimo sono
     menti e delle direttive adottate dal Consi-        rappresentanti delle varie componenti sociali
     glio e dal Parlamento e può adire la Corte         ed economiche della società civile organizza-
     di giustizia per esigere il rispetto del diritto   ta e sono nominati dal Consiglio per quattro
     comunitario da parte degli Stati membri.           anni.


20
f) La Banca centrale europea
                                                                                                 La Banca centrale europea (BCE), con sede a
                                                                                                 Francoforte, gestisce l’euro e la politica mone-




                                                                                                                                                    L’Europa in 12 lezioni
                                                                                                 taria dell’Unione: cfr. il capitolo 7, «L’unione
                                                                                                 economica e monetaria (UEM) e l’euro».
© Marcy Maloy/Photodisc Red/Getty Images




                                            La Corte di giustizia garantisce il rispetto della
                                            legislazione dell’UE: è intervenuta, ad esempio,
                                            per garantire un trattamento equo alle donne
                                            che ricominciano a lavorare dopo la maternità.


                                           d) Il Comitato delle regioni
                                           Il Comitato delle regioni (CdR) è stato istituito
                                           dal trattato sull’Unione europea ed è compo-
                                           sto da rappresentanti degli enti regionali e
                                           locali, che vengono proposti dagli Stati mem-
                                           bri e nominati dal Consiglio per quattro anni.
                                           In base al trattato il Comitato delle regioni è
                                           consultato dal Consiglio e dalla Commissione
                                           per questioni di pertinenza regionale, ma può
                                           anche formulare pareri di propria iniziativa.

                                           e) La Banca europea
                                           per gli investimenti
                                           La Banca europea per gli investimenti (BEI),
                                           con sede a Lussemburgo, accorda prestiti e
                                           garanzie destinati a valorizzare le regioni più
                                           arretrate dell’UE e a rafforzare la competitività
                                           delle imprese.




                                                                                                                                                    21
5. Di cosa si occupa
   l’Unione europea?
• L’Unione europea interviene in numerosi settori (economico, sociale,
    normativo e finanziario) in cui la sua azione va a beneficio degli Stati




                                                                                                        L’Europa in 12 lezioni
    membri:

       • politiche di solidarietà (le cosiddette politiche di coesione) in ambito
         regionale, agricolo e sociale;

       • politiche di innovazione, che favoriscono il ricorso a tecnologie di
         punta in settori quali la protezione dell’ambiente, la ricerca e lo
         sviluppo (R&S) e l’energia.

  •    L’Unione finanzia tali politiche grazie a un bilancio annuale di oltre
       120 miliardi di euro, cui contribuiscono principalmente gli Stati membri.
       Si tratta di un bilancio modesto rispetto alla ricchezza complessiva
       dell’UE, in quanto rappresenta al massimo l’1,24 % del reddito
       nazionale lordo della totalità degli Stati membri.



I. Politiche di solidarietà                          • Convergenza. L’obiettivo è quello di
                                                     aiutare i paesi e le regioni più arretrati a
Le politiche di solidarietà hanno principal-         recuperare rapidamente il ritardo rispetto
mente lo scopo di accompagnare il comple-            alla media dell’UE grazie al miglioramento
tamento del mercato unico (cfr. il capitolo 6,       delle condizioni di crescita e di occupazione.
«Il mercato unico»), oltre a quello di correg-       Gli investimenti riguardano il capitale fisico
gere gli eventuali squilibri mediante misure         e umano, l’innovazione, la società della co-
strutturali a sostegno delle regioni arretrate       noscenza, l’adeguamento ai cambiamenti,
o dei settori industriali in difficoltà. L’esigen-   l’ambiente e l’efficienza amministrativa.
za di una solidarietà fra gli Stati membri e
le regioni è diventata ancora più pressante          • Competitività regionale e occupa-
dopo il recente ingresso nell’UE di 12 nuovi         zione. L’obiettivo è quello di accrescere la
paesi con un reddito notevolmente inferio-           competitività, l’occupazione e l’attrattiva
re alla media dell’Unione. L’UE deve inoltre         delle regioni, al di fuori di quelle più arre-
contribuire al recupero di settori economici         trate, anticipando i cambiamenti economici
gravemente colpiti da una concorrenza in-            e sociali e promuovendo l’innovazione, l’im-
ternazionale in rapida crescita.                     prenditorialità, la protezione dell’ambiente,
                                                     l’accessibilità, l’adattabilità e lo sviluppo di
a) Aiuti a finalità regionale                        mercati del lavoro inclusivi.
La politica regionale dell’UE si basa su tra-
sferimenti di fondi dai paesi ricchi a quelli        • Cooperazione territoriale europea.
più poveri. Le somme stanziate sono desti-           Questo nuovo obiettivo mira a rafforzare la
nate allo sviluppo delle regioni arretrate,          cooperazione transfrontaliera, transnaziona-
alla riconversione di zone industriali in de-        le e interregionale e a trovare soluzioni co-
clino, all’inserimento professionale dei di-         muni ai problemi condivisi da enti limitrofi
soccupati di lunga durata e dei giovani, alla        in ambiti quali lo sviluppo urbano, rurale e
modernizzazione delle strutture agricole e           costiero, lo sviluppo di relazioni economiche
allo sviluppo delle regioni rurali sfavorite.        e la creazione di reti di piccole e medie im-
                                                     prese (PMI).
Gli stanziamenti assegnati alle attività re-
gionali nel bilancio 2007-2013 sono fina-            Tali obiettivi saranno finanziati da fondi
lizzati ai seguenti tre obiettivi.                   specifici dell’UE, che completano o stimola-
                                                     no gli investimenti del settore privato, dei

                                                                                                        23
governi nazionali e delle regioni: i fondi
     strutturali e il Fondo di coesione.

     • Il Fondo europeo di sviluppo regiona-
     le (FESR) è il primo fondo strutturale ed è
     destinato a rafforzare la coesione economi-
     ca, sociale e territoriale riducendo le dispa-
     rità fra le regioni e sostenendo lo sviluppo




                                                                                                            © Chris Windsor/Photodisc Red/Getty Images
     e l’adeguamento strutturale delle economie
     regionali, anche attraverso la riconversione
     delle regioni industriali in declino.

     • Il Fondo sociale europeo (FSE), che è il
     secondo fondo strutturale, finanzia iniziative
     di formazione professionale e la creazione di
     posti di lavoro.

     • Ai fondi strutturali si aggiunge il Fondo
     di coesione, che finanzia infrastrutture nel
     settore dei trasporti e progetti ambientali
     nei paesi dell’UE in cui il prodotto interno        I prodotti che mangiamo: la qualità è altrettan-
     lordo pro capite è inferiore al 90 % della          to importante della quantità.
     media europea.
                                                        Il mondo agricolo ha ora il compito di ga-
     b) La politica agricola comune (PAC)               rantire un certo livello di attività economica
     Gli obiettivi della PAC fissati dal trattato di    in ogni territorio rurale e di mantenere la di-
     Roma del 1957 — garantire un tenore di             versità dei paesaggi europei. Tale diversità e
     vita equo alla popolazione agricola, stabiliz-     il riconoscimento di uno «stile di vita rurale»,
     zare i mercati, assicurare prezzi ragionevoli      in cui gli uomini vivono in armonia con il
     nelle consegne ai consumatori, modernizza-         territorio, costituiscono una parte importan-
     re le infrastrutture agricole — sono stati am-     te dell’identità europea.
     piamente realizzati. Altri principi attuati nel
     corso del tempo hanno dato ottimi risultati.       L’Unione europea chiede che l’Organizzazio-
     I consumatori possono contare su approvvi-         ne mondiale del commercio (OMC) attribui-
     gionamenti sicuri e su prezzi stabili, al riparo   sca maggiore rilevanza alla qualità dell’ali-
     dalle fluttuazioni che investono il mercato        mentazione, al principio di precauzione e al
     mondiale. La PAC è finanziata grazie al Fon-       benessere degli animali. L’Unione ha inoltre
     do europeo agricolo di orientamento e di           avviato una riforma della politica della pe-
     garanzia (FEAOG).                                  sca intesa a ridurre le sovraccapacità della
                                                        flotta peschereccia, proteggere le risorse
     La PAC è stata però vittima del suo stesso         ittiche e fornire un sostegno finanziario a
     successo: la produzione è aumentata assai          quanti abbandonano il settore per riciclarsi
     più velocemente dei consumi, il che ha ge-         in altre attività.
     nerato notevoli costi a carico del bilancio
     dell’Unione. È stato quindi necessario ride-       c) La dimensione sociale
     finire la politica agricola e la riforma della     La politica sociale dell’Unione intende cor-
     PAC sta cominciando a dare i suoi frutti:          reggere gli squilibri più manifesti presenti
     la produzione è stata contenuta e gli agri-        nella società europea. Il Fondo sociale eu-
     coltori vengono incoraggiati ad utilizzare         ropeo (FSE) viene implementato nel 1961
     pratiche agricole sostenibili che proteggano       per favorire la creazione di posti di lavoro e
     l’ambiente e il paesaggio e contribuiscano a       migliorare le possibilità di occupazione dei
     migliorare la qualità e la sicurezza dei pro-      lavoratori, promuovendone la mobilità pro-
     dotti alimentari.                                  fessionale e geografica.

24
Il sostegno finanziario non è tuttavia l’unico      • proteggere gli habitat naturali, la fauna
strumento di cui dispone l’Unione europea           e la flora selvatiche;
per migliorare le condizioni sociali. Da solo




                                                                                                       L’Europa in 12 lezioni
non basterebbe a risolvere tutti i problemi         • affrontare i problemi legati all’ambien-
legati alla recessione e al ritardo di alcune       te e alla salute;
regioni. Gli effetti dinamici della crescita de-
vono innanzitutto incoraggiare il progresso         • preservare le risorse naturali e gestire
sociale, che deve andare di pari passo con          efficacemente i rifiuti.
una legislazione intesa a garantire una base
minima di diritti. Alcuni di questi diritti,        Nel periodo oggetto di questo programma
come il diritto alla parità di retribuzione fra     e dei cinque programmi che lo hanno pre-
uomini e donne per lo stesso lavoro, sono           ceduto, e in più di trent’anni di attività di
sanciti dai trattati, mentre altri sono stabiliti   normazione, l’UE ha elaborato un sistema
dalle direttive sulla protezione dei lavoratori     generale di protezione dell’ambiente.
(salute e sicurezza sul luogo di lavoro) e sul-
le norme essenziali di sicurezza.                   I problemi affrontati sono estremamente
                                                    vari: inquinamento acustico, rifiuti, prote-
Nel 1991 il Consiglio europeo di Maastricht         zione degli habitat naturali, gas di scarico,
ha adottato la Carta comunitaria dei diritti        prodotti chimici, incidenti industriali, quali-
sociali fondamentali, che definisce i diritti       tà delle acque di balneazione e creazione di
di cui devono beneficiare tutti i lavoratori        una rete europea di informazione e assisten-
dell’UE: libera circolazione, equa retribuzio-      za per le situazioni di emergenza, che inter-
ne, miglioramento delle condizioni di lavoro,       viene in caso di catastrofi ecologiche come
protezione sociale, diritto di associarsi e di      le maree nere o gli incendi forestali.
negoziare collettivamente, diritto alla for-
mazione professionale, parità di trattamen-         Più di recente, un piano d’azione per l’am-
to tra uomini e donne, informazione, consul-        biente e la salute, adottato per il periodo
tazione e partecipazione, sicurezza e igiene        2004-2010, affronta le preoccupazioni per
sul lavoro, tutela dei bambini, degli anziani       gli effetti dell’inquinamento sulla salute e
e delle persone portatrici di handicap. Nel         stabilisce un legame fra salute, ambiente e
giugno 1997, ad Amsterdam, la Carta è sta-          politica di ricerca.
ta integrata al trattato ed è ora applicabile
in tutti gli Stati membri.                          La normativa europea garantisce lo stesso
                                                    livello di protezione in tutta l’Unione, ma è
                                                    sufficientemente flessibile da tenere conto
II. Politiche di innovazione                        delle circostanze locali. Essa è inoltre re-
                                                    golarmente aggiornata: è stato deciso, ad
Le attività dell’Unione incidono sulla vita         esempio, di rielaborare la legislazione rela-
quotidiana dei cittadini europei affrontan-         tiva ai prodotti chimici e di sostituire le vec-
do le sfide poste dalla società moderna: pro-       chie norme, elaborate in maniera frammen-
tezione dell’ambiente, salute, innovazione          taria, con un unico sistema di registrazione,
tecnologica, energia ecc.                           valutazione e autorizzazione dei prodotti
                                                    chimici (REACH).
a) Ambiente e sviluppo sostenibile
La pietra angolare dell’azione dell’UE in           Questo sistema si fonda su una base dati
campo ambientale è il programma d’azione            centrale che sarà gestita dalla nuova Agen-
«Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra         zia europea delle sostanze chimiche, con
scelta», che copre il periodo dal 2001 al           sede a Helsinki. L’obiettivo è quello di evita-
2010 e sottolinea la necessità di:                  re la contaminazione dell’aria, delle acque,
                                                    del suolo e degli edifici, preservare la biodi-
• prevenire e rallentare i cambiamenti cli-         versità e migliorare la salute e la sicurezza
matici e il riscaldamento planetario;               dei cittadini europei senza incidere sulla
                                                    concorrenzialità dell’industria europea.

                                                                                                       25
b) L’innovazione tecnologica                          monucleare controllata (una fonte di ener-
                                                   I fondatori dell’Unione europea avevano               gia potenzialmente inesauribile per il XXI
                                                   intuito che l’Europa, per garantire la prospe-        secolo) e promuove la ricerca e lo svilup-
                                                   rità del proprio futuro, doveva conseguire e          po tecnologico in settori industriali chiave
                                                   mantenere una posizione di leader mondia-             come l’elettronica e l’informatica, sottoposti
                                                   le nel settore tecnologico. Consapevoli degli         alla pressione di una forte concorrenza in-
                                                                                                         ternazionale.

                                                                                                         I programmi quadro sono il principale stru-
                                                                                                         mento di finanziamento della ricerca euro-
                                                                                                         pea. Il settimo programma quadro di ricer-
                                                                                                         ca e sviluppo tecnologico copre il periodo
                                                                                                         compreso fra il 2007 e il 2013. Gli oltre 50
                                                                                                         miliardi di euro del suo bilancio saranno in
                                                                                                         gran parte destinati a settori quali la salute,
     © Andersen Ross/Digital Vision/Getty Images




                                                                                                         l’alimentazione e l’agricoltura, le tecnologie
                                                                                                         dell’informazione e delle comunicazioni,
                                                                                                         le nanoscienze, l’energia, l’ambiente, i tra-
                                                                                                         sporti, la sicurezza, lo spazio e le scienze
                                                                                                         socioeconomiche. Altri programmi valorizze-
                                                                                                         ranno le idee, il personale e le competenze,
                                                                                                         grazie ad attività di ricerca alle frontiere del-
                                                                                                         la conoscenza, al sostegno offerto ai ricerca-
                                                                                                         tori e allo sviluppo delle loro carriere nonché
                                                                                                         alla cooperazione internazionale.

                                                                                                         c) Energia
                                                    La ricerca stimola la crescita economica.
                                                                                                         I combustibili fossili (petrolio, gas naturale e
                                                                                                         carbone) rappresentano l’80 % del consumo
                                                   enormi vantaggi derivanti da una ricerca              energetico dell’UE. Una parte importante e
                                                   comune europea, nel 1958 affiancarono                 in crescita di tali combustibili fossili provie-
                                                   alla CEE la Comunità europea per l’energia            ne dai paesi extracomunitari. La dipendenza
                                                   atomica (Euratom), destinata alla gestione            dalle importazioni di gas e petrolio, attual-
                                                   comune dell’energia atomica ad uso civile e           mente pari al 50 %, potrebbe raggiungere
                                                   dotata di un proprio centro di ricerca. Il Cen-       il 70 % entro il 2030. L’Unione diventerà
                                                   tro comune di ricerca (CCR) comprende set-            quindi più vulnerabile di fronte a eventuali
                                                   te istituti in cinque diversi siti: Ispra (Italia),   problemi di approvvigionamento o aumenti
                                                   Karlsruhe (Germania), Petten (Paesi Bassi),           di prezzi provocati dalle crisi internaziona-
                                                   Geel (Belgio) e Siviglia (Spagna).                    li. Ma l’Unione deve ridurre il suo consumo
                                                                                                         di combustibili fossili anche per invertire la
                                                   Con l’accelerarsi della corsa all’innovazione,        tendenza al riscaldamento globale.
                                                   la ricerca europea ha dovuto diversificarsi e
                                                   avvalersi del lavoro di una grande varietà di         In futuro sarà necessario combinare vari
                                                   scienziati e ricercatori, trovando nuovi stru-        elementi: risparmiare energia utilizzandola
                                                   menti per finanziare le loro attività di ricerca      in maniera più intelligente, sviluppare fon-
                                                   e moltiplicando le applicazioni industriali.          ti energetiche alternative (soprattutto le
                                                                                                         energie rinnovabili in Europa) e rafforzare
                                                   La ricerca comune a livello dell’Unione eu-           la cooperazione internazionale. Modifican-
                                                   ropea è destinata a completare i programmi            do il comportamento dei consumatori e uti-
                                                   di ricerca nazionali e favorisce i progetti che       lizzando tecnologie in grado di migliorare
                                                   riuniscono più laboratori in vari Stati mem-          l’efficienza energetica, il consumo energeti-
                                                   bri. Essa sostiene inoltre attività di ricerca        co potrebbe diminuire di un quinto entro il
                                                   fondamentale in settori quali la fusione ter-         2020.

26
L’Europa in 12 lezioni
© Targa/Van Parys Media




                           Lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali del pianeta è un modo per combattere i
                           cambiamenti climatici.

                          III. Il bilancio dell’Europa                          Ogni bilancio annuale rientra nel quadro
                                                                                di prospettive finanziarie programmate
                          Per finanziare le sue politiche l’Unione              per un periodo di sette anni. Le prospet-
                          europea dispone di un bilancio annuale                tive finanziarie vengono elaborate dalla
                          che ammonta a oltre 120 miliardi di euro.             Commissione europea e devono essere ap-
                          Questo bilancio è finanziato dalle risorse            provate all’unanimità dagli Stati membri,
                          proprie dell’UE, le quali non possono su-             dopo negoziazione e accordo del Parla-
                          perare la percentuale dell’1,24 % del red-            mento europeo. Per il periodo 2007-2013
                          dito nazionale lordo della totalità degli             le prospettive finanziarie ammontano a
                          Stati membri.                                         864,4 miliardi di euro.

                          Tali risorse provengono principalmente:

                          • dai dazi doganali sui prodotti impor-
                          tati dall’esterno, compresi i prelievi agri-
                          coli;

                          • da una parte dell’imposta sul valore
                          aggiunto applicata ai beni e ai servizi in
                          tutta l’UE;

                          • dai contributi versati dagli Stati mem-
                          bri in funzione dei rispettivi redditi.




                                                                                                                            27
6. Il mercato unico
• Il mercato unico è una delle principali realizzazioni dell’Unione europea.
    Le restrizioni agli scambi e alla libera concorrenza sono state gra-




                                                                                                        L’Europa in 12 lezioni
    dualmente eliminate fra gli Stati membri, il che ha contribuito
    all’innalzamento del tenore di vita.

  • Il mercato unico non è ancora diventato uno spazio economico unico:
    alcuni settori dell’economia, come i servizi pubblici, restano soggetti
    alle legislazioni nazionali.

  • I singoli Stati membri dell’UE mantengono un’ampia sovranità in materia
    fiscale e di protezione sociale.

  • Al mercato unico contribuisce una serie di politiche correlate che l’Unione
    ha attuato nel corso degli anni allo scopo di garantire che il maggior
    numero possibile di consumatori e imprese potesse godere dei vantaggi
    offerti dalla liberalizzazione dei mercati.


I. La realizzazione dell’obiettivo                  Lo strumento che ha consentito la creazione
del 1993                                            del mercato unico è l’Atto unico europeo,
                                                    entrato in vigore nel luglio del 1987. Esso
a) Limiti del mercato comune                        prevedeva:
Il trattato del 1957 che istituisce la Comu-
nità economica europea ha permesso di               • l’ampliamento dei poteri della Comuni-
abolire le barriere doganali all’interno della      tà in alcuni ambiti (politica sociale, ricerca,
Comunità e di stabilire una tariffa doganale        ambiente);
comune da applicare alle merci provenienti
dai paesi extracomunitari. Questo obiettivo         • la graduale istituzione del mercato uni-
è stato realizzato il 1o luglio 1968.               co entro la fine del 1992 grazie ad un ampio
                                                    programma legislativo basato sull’adozione
I dazi doganali sono tuttavia solo un aspet-        di centinaia di direttive e regolamenti;
to del protezionismo. Negli anni settanta
altri ostacoli agli scambi impediscono la           • l’uso più frequente della votazione a
completa realizzazione del mercato comu-            maggioranza in seno al Consiglio dei mini-
ne. Norme di natura tecnica, prescrizioni in        stri.
materia di salute e sicurezza, normative na-
zionali riguardanti il diritto di esercitare de-
terminate professioni e i controlli sui cambi       II. Il mercato unico oggi
continuano a limitare la libera circolazione
delle persone, dei beni e dei capitali.             a) Ostacoli fisici
                                                    All’interno dell’Unione europea sono sta-
b) L’obiettivo del 1993                             ti aboliti tutti i controlli alle frontiere sulle
Nel giugno 1985 la Commissione, allora              merci e i controlli doganali sulle persone.
presieduta da Jacques Delors, pubblica un           All’occorrenza vengono ancora effettuati
libro bianco che prevede l’abolizione, entro        controlli puntuali di polizia nel quadro della
sette anni, di tutti gli ostacoli fisici, tecnici   lotta alla droga e alla criminalità.
e fiscali alla libera circolazione in seno alla
Comunità. L’obiettivo è quello di stimolare         L’accordo di Schengen, sottoscritto da un
l’espansione industriale e commerciale al-          primo gruppo di Stati membri dell’UE nel
l’interno di un ampio spazio economico uni-         1985 e successivamente esteso ad altri (ma
ficato, all’altezza del mercato americano.          il Regno Unito e l’Irlanda non vi partecipa-
                                                    no), regola la cooperazione di polizia e una

                                                                                                        29
politica comune d’asilo e di immigrazione al         d) Appalti pubblici
     fine di rendere possibile la totale abolizio-        Alle gare per appalti pubblici aggiudicati a
     ne dei controlli sulle persone alle frontiere        livello nazionale, regionale o locale possono
     interne dell’Unione europea (cfr. il capitolo        partecipare offerenti di qualsiasi paese del-
     10, «L’Europa della libertà, della sicurezza e       l’Unione grazie alle direttive sugli appalti pub-
     della giustizia»). I paesi che hanno aderito         blici di servizi, forniture e lavori in settori quali
     all’Unione dal 2004 si stanno progressiva-           l’acqua, l’energia e le telecomunicazioni.
     mente allineando alle norme dello spazio
     Schengen.
                                                          III. Attività in corso
     b) Ostacoli tecnici
     Per la maggior parte dei prodotti i paesi            a) Servizi finanziari
     dell’UE hanno adottato il principio del rico-        Il piano d’azione dell’UE destinato a creare
     noscimento reciproco delle norme nazionali.          un mercato integrato per i servizi finanziari
     Qualsiasi prodotto fabbricato e commercia-           entro il 2005 è ormai concluso. Esso con-
     lizzato legittimamente in uno Stato membro           sentirà di ridurre il costo dei prestiti per le
     deve poter essere immesso sul mercato di             imprese e per i consumatori e di offrire ai
     tutti gli altri Stati membri.                        risparmiatori una gamma più ampia di pro-
                                                          dotti d’investimento, come piani di risparmio
     Il riconoscimento reciproco e il coordinamen-        e programmi pensionistici, con possibilità di
     to delle norme nazionali relative all’accesso        scegliere tra diversi fornitori europei. Sono
     e all’esercizio di alcune professioni (diritto,      state inoltre ridotte le spese bancarie per i
     medicina, turismo, banche, assicurazioni             pagamenti transfrontalieri.
     ecc.) hanno reso possibile la liberalizzazio-
     ne del settore dei servizi. La libera circola-       b) Ostacoli tecnici ed amministrativi
     zione delle persone non è tuttavia ancora            alla libera circolazione
     completa. Vari ostacoli continuano infatti a         Gli Stati membri dell’UE spesso dimostrano
     frapporsi al desiderio di risiedere in un altro      ancora una certa riluttanza ad accettare gli
     Stato membro dell’UE o di esercitarvi deter-         standard e le norme degli altri paesi membri
     minate attività.                                     o, talvolta, a riconoscere l’equivalenza delle
                                                          qualifiche professionali. Anche la frammen-
     Sono stati adottati provvedimenti per favo-          tazione dei sistemi fiscali nazionali frena
     rire la mobilità dei lavoratori e soprattutto        l’integrazione e l’efficienza del mercato.
     per garantire che i titoli di studio e le quali-
     fiche (idraulici, falegnami ecc.) di uno Stato       c) Pirateria e contraffazione
     membro fossero riconosciuti in tutti gli altri.      Una protezione è inoltre necessaria per pre-
                                                          venire la pirateria e la contraffazione dei
     L’apertura dei mercati nazionali dei servizi         prodotti dell’UE. La Commissione europea
     ha consentito di ridurre le tariffe delle tele-      ritiene che ogni anno nell’UE tali pratiche
     fonate nazionali a una frazione del prezzo           comportino una perdita di migliaia di posti
     di dieci anni fa. Con l’ausilio delle nuove          di lavoro ed è per questo che, in collabora-
     tecnologie l’utilizzo di Internet per la telefonia   zione con gli Stati membri, si adopera per
     è in crescita. Le tariffe dei voli a basso costo     rafforzare la tutela dei diritti d’autore e dei
     in Europa sono diminuite in maniera signifi-         brevetti.
     cativa sotto la spinta della concorrenza.
                                                          IV. Politiche a sostegno
     c) Ostacoli fiscali                                  del mercato unico
     Gli ostacoli fiscali sono stati ridotti grazie
     alla parziale armonizzazione dei tassi del-          a) Trasporti
     l’IVA. La tassazione dei redditi da capitale         Le attività dell’Unione europea si sono con-
     è stata oggetto di un accordo tra gli Stati          centrate principalmente sulla libera presta-
     membri e alcuni paesi, fra cui la Svizzera,          zione di servizi di trasporto terrestre e in
     entrato in vigore nel luglio 2005.                   particolare sul libero accesso al mercato dei

30
trasporti internazionali e sull’ammissione dei      b) Concorrenza
                                   trasportatori non residenti nel mercato dei         La politica della concorrenza dell’Unione eu-
                                   trasporti nazionali degli Stati membri. Sono        ropea, già presente nel trattato di Roma, co-




                                                                                                                                            L’Europa in 12 lezioni
                                   state prese decisioni volte ad armonizzare le       stituisce il corollario indispensabile alle nor-
                                   condizioni della concorrenza nel settore dei        me sul libero scambio all’interno del mercato
                                   trasporti su strada, soprattutto per quanto         unico europeo. Essa è attuata dalla Commis-
                                   riguarda le qualifiche per l’esercizio della        sione europea che, insieme alla Corte di giu-
                                   professione e l’accesso al mercato, la libertà      stizia, ha il compito di garantirne il rispetto.
                                   di stabilimento e di prestazione di servizi, i
                                   periodi di guida e la sicurezza stradale.           Il principio alla base di questa politica è quello
                                                                                       di evitare che eventuali accordi fra società, aiu-
                                   La politica comune dei trasporti aerei deve         ti pubblici o monopoli abusivi falsino la libera
                                   far fronte agli effetti della concorrenza in-       concorrenza all’interno del mercato unico.
                                   ternazionale. I cieli europei vengono libera-
                                   lizzati a tappe, il che lascia ampio spazio a       Qualsiasi accordo nel quadro delle norme del
                                   una ripartizione delle capacità fra le princi-      trattato deve essere notificato alla Commissio-
                                   pali compagnie aeree, al reciproco accesso          ne europea dalle imprese interessate. In caso
                                   ai mercati e alla libera fissazione delle tarif-    di violazione delle norme della concorrenza o
                                   fe. A tutto questo si accompagnano clauso-          di mancata notifica, la Commissione può deci-
                                   le di salvaguardia che tengono conto delle          dere di imporre direttamente un’ammenda.
                                   responsabilità del servizio pubblico e delle
                                   esigenze della suddivisione in zone.                In caso di aiuti pubblici illegittimi o di man-
                                                                                       cata notifica degli stessi, la Commissione
                                                                                       può esigerne il rimborso. Qualsiasi fusione o
                                                                                       acquisizione che comporti la posizione domi-
                                                                                       nante di una società in un determinato setto-
                                                                                       re deve essere notificata alla Commissione.

                                                                                       c) Politica dei consumatori
                                                                                       La politica dei consumatori dell’Unione eu-
© Strauss/Curtis/Van Parys Media




                                                                                       ropea permette ai suoi cittadini di acqui-
                                                                                       stare in tutta tranquillità in qualsiasi Stato
                                                                                       membro. Tutti i consumatori godono dello
                                                                                       stesso elevato livello di protezione. I prodot-
                                                                                       ti e gli alimenti sono sottoposti a controlli e
                                                                                       verifiche per garantirne la totale sicurezza.
                                                                                       L’UE si adopera per evitare che i suoi cit-
                                                                                       tadini siano vittime delle truffe di operatori
                                                                                       commerciali disonesti o di pubblicità false
                                                                                       ed ingannevoli. I diritti dei cittadini sono
                                                                                       tutelati ed esistono vari strumenti di ricorso
                                    L’aumento della concorrenza ha provocato           dovunque ci si trovi all’interno dell’Unione,
                                    un calo delle tariffe aeree e ha reso più facile   che si tratti di acquisti effettuati in negozio,
                                    viaggiare.                                         per corrispondenza, per telefono o su
                                                                                       Internet.
                                   I trasporti marittimi sono soggetti alle norme
                                   europee della concorrenza, che si applicano
                                   sia alle società europee sia a quanti naviga-
                                   no sotto la bandiera di un paese extracomu-
                                   nitario. Tali norme intendono combattere le
                                   pratiche tariffarie sleali (bandiere di comodo)
                                   e affrontare le gravi difficoltà che attualmen-
                                   te conosce l’industria cantieristica in Europa.

                                                                                                                                            31
7. L’unione economica
e monetaria (UEM) e l’euro
• L’euro è la moneta unica dell’Unione europea. Dodici degli allora
    quindici Stati membri dell’Unione lo hanno adottato per le operazioni




                                                                                                     L’Europa in 12 lezioni
    non in contanti dal 1999 e per tutti i pagamenti dal 2002, quando
    sono entrati in circolazione le monete e i biglietti in euro.

  • Tre paesi (Danimarca, Svezia e Regno Unito) non hanno preso parte
    a questa unione monetaria.

  • I nuovi Stati membri si stanno preparando ad entrare nella zona euro
    non appena saranno in grado di soddisfare i criteri necessari.

  • Parallelamente all’obiettivo della stabilità monetaria, di competenza
    della Banca centrale europea, gli Stati membri perseguono gli obiettivi
    di una crescita più sostenuta e della convergenza economica.


I. Le fasi storiche della                          b) Dallo SME all’UEM
cooperazione monetaria                             Il sistema monetario europeo ha avuto una
                                                   storia contrastata. Nel 1992, in seguito alla
a) Il sistema monetario europeo                    riunificazione della Germania e all’intensifi-
(SME)                                              carsi delle pressioni valutarie in Europa, la
In seguito alla decisione degli Stati Uniti nel    lira italiana e la sterlina britannica escono
1971 di abolire il rapporto fisso fra il dollaro   dallo SME. Nell’agosto 1993 i paesi dello
e il prezzo ufficiale dell’oro, che aveva con-     SME decidono di estendere provvisoriamen-
sentito di mantenere la stabilità monetaria        te i margini di oscillazione al 15 %. Nel frat-
dalla seconda guerra mondiale, termina il          tempo, allo scopo di evitare forti fluttuazioni
sistema dei tassi di cambio fissi. Nella pro-      dei tassi di cambio fra le monete europee
spettiva della creazione di un’unione mone-        e di eliminare le svalutazioni competitive, i
taria, gli Stati membri dell’UE decidono di        governi dell’UE decidono di rilanciare il pro-
ridurre al 2,25 % i margini di oscillazione        getto di una vera e propria unione moneta-
fra le valute europee grazie ad un intervento      ria e di introdurre una moneta unica.
concertato sui mercati valutari.
                                                   Al Consiglio europeo di Madrid del giugno
Questo porta alla creazione del sistema mo-        1989 i leader dell’Unione adottano un
netario europeo (SME), entrato in vigore nel       piano in tre fasi per un’unione economica
marzo 1979, le cui principali caratteristiche      e monetaria. Tale piano viene integrato nel
sono:                                              trattato di Maastricht sull’Unione europea
                                                   adottato dal Consiglio europeo nel dicem-
• una moneta di riferimento, l’ecu, che è          bre 1991.
un «paniere» costituito da tutte le valute de-
gli Stati membri;
                                                   II. L’unione economica
• un meccanismo di cambio: il tasso di             e monetaria (UEM)
cambio di ogni valuta è legato all’ecu e nei
tassi di cambio bilaterali sono consentiti         a) Le tre fasi
margini di oscillazione del 2,25 %;                La prima fase, che ha avuto inizio il 1o luglio
                                                   1990, prevede:
• un meccanismo di credito: ogni Stato
membro trasferisce a un fondo comune il            • la libertà totale di circolazione dei ca-
20 % delle sue riserve in valuta e in oro.         pitali all’interno dell’Unione (abolizione del
                                                   controllo sui cambi);


                                                                                                     33
© Janez Skok/Corbis
      I commercianti del mercato di Lubiana hanno sostituito il tallero sloveno con l’euro a partire
      dal 1o gennaio 2007.

     • l’aumento delle risorse destinate a cor-             Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Pae-
     reggere gli squilibri fra le regioni europee           si Bassi, Portogallo e Spagna (seguiti dalla
     (fondi strutturali);                                   Grecia il 1o gennaio 2001). La Banca centra-
                                                            le europea (BCE) sostituisce l’IME e diventa
     • la convergenza economica, grazie al                  responsabile della politica monetaria del-
     controllo multilaterale delle politiche eco-           l’Unione, che è definita e attuata in euro.
     nomiche degli Stati membri.
                                                            Il 1o gennaio 2002 vengono messi in circo-
     La seconda fase, che ha avuto inizio il 1o             lazione i biglietti e le monete in euro nei 12
     gennaio 1994, prevede:                                 paesi della zona euro. Le monete nazionali
                                                            vengono ritirate due mesi più tardi. Da allo-
     • la creazione dell’Istituto monetario eu-             ra, per tutte le operazioni in contanti e non,
     ropeo (IME), con sede a Francoforte, compo-            solo l’euro può essere utilizzato nei paesi
     sto dai governatori delle banche centrali dei          di «eurolandia», che rappresentano più dei
     paesi dell’UE;                                         due terzi della popolazione dell’Unione eu-
                                                            ropea.
     • l’indipendenza delle banche centrali
     nazionali;                                             b) I criteri di convergenza
                                                            Per passare alla terza fase, ogni paese del-
     • l’introduzione di norme per ridurre i de-            l’UE deve soddisfare i cinque criteri di con-
     ficit di bilancio.                                     vergenza, che sono:

     La terza fase è rappresentata dalla nascita            • stabilità dei prezzi: il tasso di inflazio-
     dell’euro. Il 1o gennaio 1999 undici paesi             ne non può superare di più dell’1,5 % la
     adottano l’euro, che diventa la moneta co-             media dei tre Stati membri con l’inflazione
     mune di Austria, Belgio, Finlandia, Francia,           più bassa;

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L'Europa, prima destinazione turistica mondiale | Commissione Europea |2010
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Europa in 12 lezioni

  • 1. L’Europa in 12 lezioni di Pascal Fontaine
  • 2. Potete trovare questo opuscolo e altre chiare e brevi spiegazioni sull’Unione europea sul sito ec.europa.eu/publications/ Commissione europea Direzione generale della Comunicazione Pubblicazioni B-1049 Bruxelles Redazione completata nell’ottobre 2006. Illustrazione di copertina/foto: Reporters I dati di catalogazione si trovano alla fine della pubblicazione. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2007 ISBN 92-79-02870-7 © Comunità europee, 2007 La riproduzione è autorizzata. Printed in Belgium STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO
  • 3. di Pascal Fontaine Già collaboratore di Jean Monnet e già professore all’Institut d’Études Politiques di Parigi
  • 4.
  • 5. Sommario L’Europa in 12 lezioni 1. Perché un’Unione europea? 4 2. Dieci tappe storiche 8 3. L’allargamento e la politica di prossimità 12 4. Come funziona l’Unione europea? 16 5. Di cosa si occupa l’Unione europea? 22 6. Il mercato unico 28 L’unione economica e monetaria (UEM) 7. e l’euro 32 8. Verso una società basata sulla conoscenza 36 9. L’Europa dei cittadini 40 L’Europa della libertà, della sicurezza 10. e della giustizia 44 11. L’Unione europea sulla scena mondiale 48 12. Quale futuro per l’Europa? 54 Cronologia dell’integrazione europea 58 3
  • 7. La missione dell’Europa nel XXI secolo è quella di: L’Europa in 12 lezioni • garantire la pace, la prosperità e la stabilità dei suoi popoli; • superare le divisioni del continente; • garantire la sicurezza dei suoi cittadini; • favorire uno sviluppo economico e sociale il più equilibrato possibile; • rispondere alle sfide della globalizzazione e preservare la diversità dei popoli europei; • sostenere i valori condivisi da tutti i cittadini europei, come lo sviluppo sostenibile, la difesa dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani e l’economia sociale di mercato. I. Pace e stabilità ciaio (CECA). La produzione del carbone e dell’acciaio di paesi un tempo in guerra fra Prima di concretizzarsi in un vero e proprio loro passa sotto il controllo di un’autorità progetto politico, l’idea di un’Europa unita comune, l’Alta Autorità: le materie prime è stata a lungo solo un sogno nelle men- della guerra, con grande senso pratico e ti di alcuni filosofi e visionari. Victor Hugo, altissimo valore simbolico, diventano così ad esempio, vagheggiava gli «Stati Uniti strumenti di riconciliazione e di pace. d’Europa» ispirandosi ad ideali pacifisti ed umanisti. Ma questo sogno fu brutalmente smentito dalle terribili guerre che prostraro- II. La riunificazione dell’Europa no l’Europa nella prima metà del XX secolo. Dopo la caduta del muro di Berlino, avve- Bisogna aspettare la fine della seconda guer- nuta nel 1989, l’Unione europea favorisce ra mondiale per veder nascere una nuova la riunificazione della Germania. Quando speranza. Alcuni degli uomini che durante poi l’impero sovietico crolla nel 1991, gli ex la guerra avevano combattuto contro i regi- paesi comunisti dell’Europa centrale e orien- mi dittatoriali sono ora decisi a superare gli tale, sottoposti per decenni al giogo auto- odi e gli antagonismi nazionali e a porre le ritario del Patto di Varsavia, decidono che basi per una pace duratura. Fra il 1945 e il il loro futuro è accanto alla famiglia delle 1950 statisti coraggiosi come Robert Schu- nazioni democratiche europee. man, Konrad Adenauer, Alcide de Gasperi e Winston Churchill si impegnano a guidare Il processo di allargamento è tuttora in i popoli dell’Europa occidentale verso una corso. Nell’ottobre 2005 sono cominciati nuova era, un’era caratterizzata dalla crea- i negoziati di adesione con la Turchia e la zione di nuove strutture, basate su interessi Croazia, mentre vari paesi balcanici hanno comuni e fondate su trattati destinati a ga- presentato la loro candidatura all’Unione rantire il rispetto delle leggi e l’uguaglianza europea. fra le nazioni. Il 9 maggio 1950, ispirandosi a un’idea di III. La sicurezza Jean Monnet, il ministro francese degli Affa- ri esteri Robert Schuman propone di creare L’Europa del XXI secolo continua a dover far la Comunità europea del carbone e dell’ac- fronte ai problemi della sicurezza. L’Unione 5
  • 8. europea deve provvedere con efficacia alla dei suoi cittadini: in caso di alluvioni o di sicurezza dei suoi Stati membri e deve col- altre catastrofi naturali il bilancio dell’Unio- laborare in modo costruttivo con le regioni ne europea fornisce assistenza alle vittime. situate appena fuori dei suoi confini: Nord I fondi strutturali, gestiti dalla Commissio- Africa, Balcani, Caucaso, Medio Oriente. ne europea, favoriscono ed integrano gli Deve inoltre tutelare i suoi interessi militari interventi attuati dalle autorità nazionali e e strategici collaborando con i suoi alleati, regionali per ridurre le disparità fra le diver- in particolar modo con la NATO, e definen- se regioni d’Europa. Il bilancio dell’Unione do un’autentica politica europea in materia europea e i prestiti della Banca europea per di sicurezza e difesa (PESD). gli investimenti (BEI) contribuiscono infine a sviluppare le infrastrutture di trasporto La sicurezza interna e la sicurezza esterna europee (autostrade, treni ad alta velocità), sono due facce della stessa medaglia. Per rompendo l’isolamento delle regioni peri- lottare contro il terrorismo e il crimine orga- feriche e incentivando gli scambi transeu- nizzato è necessario che le forze di polizia ropei. Il mercato unico europeo, che conta di tutti i paesi dell’Unione europea operino mezzo miliardo di consumatori, deve giovare in stretta collaborazione. Fra le nuove sfide al maggior numero possibile di operatori e dell’Europa, la creazione di uno spazio di imprese: da questo dipenderà in parte il suc- libertà, di sicurezza e di giustizia in cui i cit- cesso economico dell’Unione europea. tadini abbiano pari accesso alla giustizia e siano uguali di fronte alla legge presuppo- ne una cooperazione rafforzata fra i governi. V. Identità e diversità in un mondo Organi come l’Europol, l’ufficio europeo di globalizzato polizia, ed Eurojust, che promuove il coor- dinamento fra magistrati, giudici e ufficiali Le società postindustriali europee diventano di polizia, devono inoltre assumere un ruolo sempre più complesse. Il tenore di vita con- più attivo ed efficace. tinua a crescere, ma persiste il divario fra ric- chi e poveri, acuito peraltro dall’allargamen- to, che ha visto l’adesione di paesi con un IV. La solidarietà economica tenore di vita inferiore alla media europea. È e sociale importante che gli Stati membri dell’Unione collaborino per ridurre queste disparità. L’Unione europea è stata creata per perse- Gli sforzi compiuti in tal senso non hanno guire l’obiettivo politico della pace, ma il tuttavia compromesso le differenze culturali suo dinamismo e il suo successo dipendono e linguistiche dei paesi europei. Molte atti- dalle basi economiche su cui poggia. vità realizzate dall’Unione contribuiscono al contrario ad una nuova crescita economica Per garantire la crescita economica e far fron- fondata sulle specificità regionali e sulla ric- te alla concorrenza delle grandi economie chezza delle diverse tradizioni e culture. mondiali, i paesi europei, il cui peso demo- grafico è in costante diminuzione su scala Mezzo secolo di integrazione europea inse- globale, devono restare uniti. Nessuno Stato gna che l’unione fa davvero la forza: realiz- membro dell’Unione europea è sufficiente- zando azioni comuni ed esprimendosi con mente forte per lanciarsi da solo sul mercato un’unica voce l’Unione europea ha molto globale. Il mercato unico europeo rappresen- più peso economico, sociale, tecnologico, ta una piattaforma fondamentale grazie a commerciale e politico della semplice som- cui le imprese europee possono competere ma dei suoi Stati membri. efficacemente sui mercati mondiali. Perché? L’Europa della libera concorrenza non può tuttavia prescindere dall’Europa della solida- • Perché l’Unione europea è la prima rietà, che si esprime concretamente a favore potenza commerciale del mondo e svolge 6
  • 9. L’Europa in 12 lezioni © Sylvain Grandadam/Van Parys Media Unità nella diversità. Nome di strada in due lingue a Malta. quindi un ruolo decisivo nei negoziati inter- VI. I valori dell’Europa nazionali, come quelli a livello dell’Organiz- zazione mondiale del commercio (OMC), che L’Unione europea intende promuovere valo- riunisce 149 paesi, o nell’applicazione del ri umanitari e progressisti e far sì che l’uma- protocollo di Kyoto sull’inquinamento atmo- nità possa beneficiare dei grandi cambia- sferico e il cambiamento climatico; menti planetari attualmente in corso e non esserne la vittima. Le forze del mercato o • Perché prende chiaramente posizione l’azione unilaterale non bastano a colmare su questioni sensibili per il cittadino, quali le esigenze dell’umanità. la tutela dell’ambiente, le fonti rinnovabili di energia, il principio di precauzione nella L’Unione sostiene quindi una visione uma- sicurezza alimentare, gli aspetti etici della nista e un modello sociale che la stragran- biotecnologia, la protezione delle specie mi- de maggioranza dei suoi cittadini sente di nacciate; condividere. I diritti dell’uomo, la solidarietà sociale, la libertà d’impresa, l’equa condivi- • Perché ha lanciato importanti iniziative sione dei prodotti della crescita economica, a favore dello sviluppo sostenibile a livello il diritto a un ambiente tutelato, il rispetto mondiale nel quadro dell’Earth Summit te- delle diversità culturali, linguistiche e religio- nutosi a Johannesburg nel 2002. se, un’armoniosa combinazione di progresso e tradizioni costituiscono per gli europei un Il vecchio adagio «l’unione fa la forza» con- ricco patrimonio di valori comuni. tinua ad avere un senso per i cittadini euro- pei, ma il processo di integrazione dell’Unio- La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione ne europea non ha uniformato gli stili di europea, proclamata a Nizza nel dicembre vita, le tradizioni e le culture dei suoi popoli: del 2000, sancisce tutti i diritti attualmen- l’Unione ha anzi fatto della diversità uno dei te riconosciuti dagli Stati membri e dai loro suoi valori fondamentali. cittadini. Questi valori contribuiscono ad accomunare gli europei in un sentimento di fratellanza: per fare solo un esempio, tutti i paesi dell’Unione europea hanno abolito la pena di morte. 7
  • 10. 2. Dieci tappe storiche
  • 11. 1951: Nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) con sei paesi fondatori L’Europa in 12 lezioni 1957: Il trattato di Roma istituisce il mercato comune 1973: Le Comunità passano a nove Stati membri ed elaborano politiche comuni 1979: Prima elezione diretta del Parlamento europeo 1981: Primo allargamento mediterraneo 1993: Completamento del mercato unico 1993: Con il trattato di Maastricht nasce l’Unione europea 1995: L’Unione europea passa a 15 Stati membri 2002: Introduzione delle monete e banconote in euro 2004: Altri dieci paesi aderiscono all’Unione 1. Il 9 maggio 1950 la dichiarazione di Paesi Bassi) intendono anzitutto garantire Schuman propone la creazione di una Co- la pace fra i vincitori e i vinti della seconda munità europea del carbone e dell’acciaio guerra mondiale, associandoli e inducen- (CECA), che si concretizza con il trattato di doli a cooperare in un quadro istituzionale Parigi del 18 aprile 1951. Creando un mer- comune improntato al principio dell’ugua- cato comune del carbone e dell’acciaio, i sei glianza. paesi fondatori (Belgio, Repubblica federale di Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e © EC Il 9 maggio 1950 il ministro francese degli Affari esteri, Robert Schuman, avanza per la prima volta pubblicamente le idee che porteranno alla creazione dell’Unione europea. Il 9 maggio si celebra quindi la «Giornata dell’Europa». 9
  • 12. 2. Con il trattato di Roma del 25 marzo a suffragio universale diretto. Queste elezio- 1957 i sei Stati membri decidono di dar vita ni si svolgono ogni cinque anni. a una Comunità economica europea (CEE) basata su un mercato comune più ampio, 5. Nel 1981 entra a far parte delle Co- comprendente tutta una serie di beni e munità la Grecia, seguita nel 1986 dalla servizi. I dazi doganali tra i sei paesi sono Spagna e dal Portogallo. In questo modo definitivamente aboliti il 1o luglio 1968 e si rafforza la presenza della CEE nell’Europa già negli anni sessanta vengono istituite meridionale e diventa necessario ampliare i politiche comuni, prime fra tutte la politica programmi di aiuto alle regioni. agricola e quella commerciale. 6. Agli inizi degli anni ottanta la recessio- 3. Il successo è tale che Danimarca, Irlan- ne mondiale alimenta una corrente di «euro- da e Regno Unito decidono di aderire alle pessimismo». Nel 1985 la Commissione eu- Comunità. Il primo allargamento, da sei a ropea, allora presieduta da Jacques Delors, nove membri, avviene nel 1973. Ad esso si pubblica un libro bianco grazie al quale si aggiungono l’attuazione di nuove politi- riaccendono nuove speranze. La Comunità che in ambito sociale ed ambientale e la decide infatti di completare il mercato in- creazione, nel 1975, del Fondo europeo di terno entro il 1o gennaio 1993. Sancisce sviluppo regionale (FESR). tale ambizioso obiettivo l’Atto unico euro- peo, che è firmato nel febbraio 1986 ed en- 4. Il giugno del 1979 segna una tappa tra in vigore il 1o luglio 1987. fondamentale per le Comunità europee, con la prima elezione del Parlamento europeo © Reuters Nel 1989 crolla il muro di Berlino e cominciano gradualmente a sparire le vecchie divisioni del continente europeo. 10
  • 13. 7. L’assetto politico del continente subisce Parallelamente, la disoccupazione e l’au- una radicale trasformazione con la caduta mento delle spese pensionistiche acuiscono del muro di Berlino nel 1989, la riunifica- la pressione sulle economie degli Stati mem- L’Europa in 12 lezioni zione tedesca nell’ottobre 1990, la demo- bri, rendendo sempre più urgenti le riforme. cratizzazione dei paesi dell’Europa centrale L’opinione pubblica chiede ai governi, con e orientale liberatisi dal controllo sovietico insistenza crescente, di trovare una soluzio- e l’implosione dell’Unione sovietica nel di- ne pratica a queste problematiche. cembre 1991. 10. L’Unione europea ha da poco raggiun- Gli Stati membri aprono i negoziati per ela- to i 15 Stati membri quando cominciano borare un nuovo trattato sull’Unione euro- i preparativi per un nuovo allargamento pea che il Consiglio europeo, composto da senza precedenti. Alla metà degli anni no- capi di Stato o di governo, adotta a Maas- vanta presentano domanda di adesione gli tricht nel dicembre 1991. Il trattato entra ex paesi del blocco sovietico (Bulgaria, Polo- in vigore il 1o novembre 1993. Integrando nia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e nel sistema comunitario esistente un regime Ungheria), i tre Stati baltici dell’ex Unione di cooperazione intergovernativa per alcuni Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania), una settori, il nuovo trattato crea l’Unione euro- repubblica dell’ex Iugoslavia (Slovenia) e pea (UE). due paesi mediterranei (Cipro e Malta). 8. Il nuovo dinamismo europeo e l’evo- Spinta dal desiderio di stabilità sul continen- luzione geopolitica del continente portano te e dall’impulso di estendere a tali giovani altri tre paesi — Austria, Finlandia e Svezia democrazie i benefici dell’unificazione eu- — ad aderire all’Unione europea il 1o gen- ropea, l’UE accoglie favorevolmente queste naio 1995. candidature. I negoziati per le future ade- sioni prendono avvio nel dicembre 1997. 9. L’UE si avvia ormai verso la sua rea- Il 1o maggio 2004 dieci dei dodici paesi lizzazione più spettacolare: la creazione di candidati entrano a far parte dell’Unione una moneta unica. Nel 1999 l’euro è intro- europea, che diventa così un’Unione a 25. dotto per le transazioni finanziarie (non in Seguono la Bulgaria e la Romania il 1o gen- denaro), mentre le monete e le banconote naio 2007. sono emesse tre anni dopo nei dodici paesi della zona euro. La moneta unica assurge così allo status di valuta internazionale di riserva, alla stregua del dollaro. I cittadini europei devono far fronte alla glo- balizzazione. Le nuove tecnologie e il ricorso sempre più diffuso a Internet trasformano l’economia, ma pongono anche delle sfide a livello sociale e culturale. Nel marzo 2000 l’Unione europea adotta la «strategia di Lisbona». L’obiettivo è quello di modernizzare l’economia europea affin- ché sia in grado di competere sul mercato globale con colossi come gli Stati Uniti o i paesi di recente industrializzazione. La stra- tegia di Lisbona presuppone che sia dato ampio spazio all’innovazione e agli inve- stimenti e che i sistemi d’istruzione europei siano resi atti a rispondere alle esigenze del- la società dell’informazione. 11
  • 14. 3. L’allargamento e la politica di prossimità
  • 15. • L’Unione europea è aperta a tutti i paesi europei che soddisfano i criteri democratici, politici ed economici per l’adesione. L’Europa in 12 lezioni • Con una serie di allargamenti successivi l’UE è passata da 6 a 27 Stati membri. Sono candidati all’adesione numerosi altri paesi. • Per ogni nuovo trattato di adesione è necessaria l’unanimità di tutti gli Stati membri. Prima di ogni allargamento l’UE deve inoltre verificare la propria capacità di assorbimento e la capacità di funzionamento delle sue istituzioni. • Gli allargamenti successivi hanno rafforzato la democrazia, garantito una maggiore sicurezza e ampliato il potenziale di crescita economica e commerciale. I. L’unificazione di un continente c) Nuovi candidati all’adesione La Turchia, paese membro della NATO, da a) L’Europa dei 25 tempo legata all’Unione europea da un Il Consiglio europeo di Copenaghen del accordo di associazione, ha presentato la dicembre 2002 inaugura una delle princi- propria domanda di adesione nel 1987. pali fasi storiche dell’unificazione europea. A causa della posizione geografica e della Nel decidere l’adesione di altri dieci paesi a storia politica di tale paese, l’UE ha esitato partire dal 1o maggio 2004 l’Unione euro- a lungo prima di accettarne la candidatura. pea non solo si espande geograficamente e Nell’ottobre 2005 il Consiglio europeo ha accresce la sua popolazione, ma pone fine infine aperto i negoziati per la sua adesio- alla divisione che dal 1945 separa il mondo ne, parallelamente a quelli per l’adesione di libero dal blocco comunista. un altro paese candidato, la Croazia. Non è stata ancora fissata una data per l’entrata Questo quinto allargamento ha una dimen- in vigore dei trattati di adesione di questi sione politica e morale. Esso ha permesso due paesi al termine dei negoziati. a paesi come la Repubblica ceca, l’Estonia, Cipro, la Lettonia, la Lituania, l’Ungheria, d) I Balcani occidentali Malta, la Polonia, la Slovenia e la Slovac- Questi paesi, la maggior parte dei quali ap- chia, che sono fortemente europei, non solo parteneva un tempo alla Iugoslavia, guar- dal punto di vista geografico, ma anche in dano sempre più all’Unione europea per termini di cultura, storia e ideali, di entrare accelerare il processo di ricostruzione eco- a far parte della famiglia democratica euro- nomica, migliorare le relazioni reciproche, pea e di partecipare al grandioso progetto devastate dalle guerre etniche e religiose, concepito dai padri fondatori dell’Unione e rafforzare le proprie istituzioni democrati- europea. che. Nel dicembre 2005 l’UE ha concesso lo status di «paese candidato» all’ex Repubbli- b) Un nuovo allargamento ca iugoslava di Macedonia. Altri potenziali La Bulgaria e la Romania si sono candidate candidati sono l’Albania, la Bosnia-Erzego- all’adesione nel 1995. Per questi due paesi vina, il Montenegro e la Serbia. il processo è stato più lungo che per gli altri dieci, ma essi sono finalmente entrati a far parte dell’UE il 1o gennaio 2007, portando il numero di Stati membri a 27. 13
  • 16. II. Condizioni di adesione poi essere ratificati dagli Stati membri e dai paesi candidati conformemente alle proce- a) Requisiti giuridici dure costituzionali di ciascun paese. Il processo politico ed economico che co- stituisce l’integrazione europea è aperto a Negli anni dei negoziati l’UE concede ai tutti i paesi d’Europa disposti ad aderire ai paesi candidati aiuti intesi ad agevolarne il trattati istitutivi e a recepire l’intero acquis recupero economico. Per l’allargamento dei comunitario. A norma dell’articolo 237 del 10 paesi del 2004, ad esempio, 41 miliardi trattato di Roma, ogni Stato europeo può di euro sono stati destinati principalmente domandare di diventare membro della Co- a finanziare progetti strutturali che hanno munità. permesso ai nuovi paesi di far fronte agli obblighi dell’adesione. L’articolo F del trattato di Maastricht aggiun- ge che i sistemi di governo degli Stati membri «si fondano sui principi democratici». III. Fin dove si dice Europa b) I criteri di Copenaghen a) Confini geografici Nel 1993, in seguito alle richieste degli ex Le discussioni che nella maggior parte degli paesi comunisti di entrare a far parte del- Stati membri hanno accompagnato la ratifi- l’Unione, il Consiglio europeo ha stabilito ca del trattato che adotta una Costituzione i tre criteri fondamentali per l’adesione. Al per l’Europa hanno mostrato i dubbi di molti momento dell’adesione, i nuovi membri de- cittadini europei sulla questione dei confini fi- vono presentare: • istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti uma- ni, il rispetto delle minoranze e la loro prote- zione; • un’economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all’inter- no dell’Unione; • la capacità di soddisfare gli obblighi © Inger Hogstrom/Van Parys Media derivanti dall’adesione, contribuendo a perseguire gli obiettivi dell’Unione. I nuovi membri devono inoltre disporre di un’ammi- nistrazione pubblica in grado di applicare la legislazione comunitaria. c) Il processo di adesione I negoziati di adesione si svolgono tra cia- scun paese candidato e la Commissione europea, che rappresenta l’Unione euro- Dubrovnik, la «perla dell’Adriatico», in Croazia. pea. Una volta terminati, la decisione di far entrare nell’UE un nuovo Stato va pre- nali dell’Unione europea e della sua identità. sa all’unanimità dagli Stati membri riuniti Non esistono risposte semplici a tali interro- in sede di Consiglio. Il Parlamento europeo gativi, tanto più che ogni paese ha una visio- deve esprimere il proprio consenso median- ne diversa dei propri interessi geopolitici ed te la procedura del parere conforme espres- economici. I paesi baltici e la Polonia sono fa- so dalla maggioranza assoluta dei suoi vorevoli all’adesione dell’Ucraina. Il possibile membri. Tutti i trattati di adesione devono ingresso della Turchia solleverà la questione 14
  • 17. dello status di alcuni paesi caucasici come la di candidarsi all’adesione al termine di un Georgia e l’Armenia. processo negoziale. I primi accordi di questo tipo sono stati conclusi con la Croazia e con L’Europa in 12 lezioni L’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la la ex Repubblica iugoslava di Macedonia, se- Svizzera, pur soddisfacendo le condizioni per guite dall’Albania. Altri paesi che potrebbero l’adesione, non sono membri dell’Unione euro- eventualmente candidarsi all’adesione in tale pea in quanto l’opinione pubblica di tali paesi contesto sono la Bosnia-Erzegovina, il Monte- non è attualmente a favore dell’adesione. negro e la Serbia. Permane poi il problema della situazione poli- • Nel quadro della politica di prossimità tica della Bielorussia e della posizione strate- l’UE conclude accordi commerciali e di coope- gica della Moldova ed è evidente che l’even- razione con i paesi del Mediterraneo meridio- tuale adesione della Russia comporterebbe nale, del Caucaso meridionale e dell’Europa squilibri politici e geografici inaccettabili in dell’Est che per il momento non sono giudi- seno all’Unione europea. cati ammissibili a candidarsi all’adesione. b) Vincoli amministrativi Le attuali istituzioni dell’Unione europea, a partire dal trattato di Nizza del 2003, sono inoltre concepite per un massimo di 27 Stati membri. Per superare tale numero sarà neces- sario un nuovo accordo intergovernativo che definirà le relazioni tra gli Stati membri nel- l’ambito delle diverse istituzioni. Con più di 30 Stati membri la capacità del- l’Unione di funzionare secondo i principi fondamentali dei trattati (cfr. il capitolo 4, «Come funziona l’Unione europea?») sarà messa a dura prova. Le procedure decisionali dovranno essere interamente riviste per evita- re la paralisi e permettere all’Unione di man- tenere la propria capacità di azione. Dovranno inoltre essere risolte questioni de- licate come quella delle lingue ufficiali. Con l’adesione della Bulgaria e della Romania il numero delle lingue ufficiali è passato a 23. I cittadini europei non devono avere l’impres- sione che la loro identità nazionale o regiona- le si perda all’interno di un’Europa standar- dizzata. IV. Paesi candidati e non candidati Per gestire le relazioni con i paesi vicini, can- didati all’adesione o non candidati, l’Unione europea si avvale di due politiche parallele. • Gli accordi di stabilizzazione e di asso- ciazione offrono ai paesi vicini la possibilità 15
  • 18.
  • 19. • Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea, che rappresenta gli Stati membri, è il principale organo decisionale dell’Unione. Quando L’Europa in 12 lezioni si riunisce a livello di capi di Stato o di governo diventa il Consiglio europeo, il cui ruolo è quello di fornire all’UE l’impulso politico per le questioni fondamentali. • Il Parlamento europeo, che rappresenta i popoli d’Europa, condivide il potere legislativo e di bilancio con il Consiglio dell’Unione europea. • La Commissione europea, che rappresenta l’interesse comune dell’UE, è il principale organo esecutivo dell’Unione. Dispone del diritto di iniziativa e garantisce la corretta attuazione delle politiche europee. I. Il triangolo decisionale normativi (il cosiddetto «diritto derivato») che incide direttamente sulla vita quotidia- L’Unione europea, pur non essendo uno Sta- na dei cittadini europei. Il diritto derivato to federale, è qualcosa di più di una sempli- comprende principalmente regolamenti, ce confederazione di paesi. Si tratta, infatti, direttive e raccomandazioni adottate dalle di un nuovo tipo di entità che non rientra istituzioni europee. in nessuna categoria giuridica classica. Essa si fonda su un sistema politico unico in co- Questi atti legislativi e, in maniera più gene- stante evoluzione da oltre cinquant’anni a rale, le politiche dell’Unione sono il risultato questa parte. delle decisioni prese dal triangolo istituzio- nale costituito dal Consiglio (che rappre- I trattati (che costituiscono il «diritto prima- senta i governi nazionali), dal Parlamento rio») sono la base di un vasto corpo di atti europeo (che rappresenta i popoli d’Europa) e dalla Commissione europea (organo indi- pendente dai governi e garante dell’interes- se comune degli europei). a) Il Consiglio dell’Unione europea e il Consiglio europeo Il Consiglio dell’Unione europea (Consiglio dei ministri) è il principale organo decisio- nale dell’UE. Ogni Stato membro ne assu- me a turno la presidenza per un periodo di sei mesi. Ad ogni riunione del Consiglio partecipa un ministro per Stato membro in funzione dei temi all’ordine del giorno: af- fari esteri, agricoltura, industria, trasporti, ambiente ecc. Il Consiglio esercita il potere legislativo, condiviso con il Parlamento europeo in base alla «procedura di codecisione». Il Consiglio è inoltre responsabile con il Parlamento © EC europeo dell’adozione del bilancio dell’UE. Esso conclude gli accordi internazionali pre- ventivamente negoziati dalla Commissione. Il Parlamento europeo: il suo voto esprime la voce dei cittadini. 17
  • 20. Numero di voti assegnati ad ogni Stato membro nel Consiglio Germania, Francia, Italia, Regno Unito 29 Spagna, Polonia 27 Romania 14 Paesi Bassi 13 Belgio, Repubblica ceca, Grecia, Portogallo, Ungheria 12 Austria, Bulgaria e Svezia 10 Danimarca, Irlanda, Lituania, Slovacchia, Finlandia 7 Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia 4 Malta 3 Totale 345 Sono necessari 255 voti su 345 (pari al 73,9 %) per raggiungere la maggioranza qualificata. Inoltre: • la decisione deve essere approvata dalla maggioranza degli Stati membri (in alcuni casi, dai due terzi); • ciascuno Stato membro può esigere la conferma che i voti a favore rappresentino almeno il 62 % della popolazione totale dell’UE. I trattati stabiliscono che il Consiglio delibe- necessario alle principali politiche e di risol- ri a maggioranza semplice, a maggioranza vere questioni particolarmente delicate su qualificata o all’unanimità secondo la mate- cui i ministri non sono riusciti a raggiungere ria in discussione. un accordo in sede di Consiglio dell’Unione europea. Per questioni di fondamentale importanza, come la modifica dei trattati, l’avvio di una Il Consiglio europeo affronta inoltre pressan- nuova politica comune o l’adesione di un ti questioni di politica internazionale grazie nuovo Stato, il Consiglio delibera all’unani- alla politica estera e di sicurezza comune mità. (PESC), uno strumento che consente all’UE di esprimere una diplomazia comune. Nella maggior parte degli altri casi si usa il voto a maggioranza qualificata, il che si- b) Il Parlamento europeo gnifica che una decisione del Consiglio vie- Il Parlamento europeo è l’organo eletto che ne adottata solo se ottiene un determinato rappresenta tutti i cittadini dei paesi mem- numero di voti a favore. Il numero di voti di bri dell’Unione. Esso esercita il controllo po- cui dispone ogni Stato membro è ponderato litico sulle attività dell’Unione e partecipa sulla base della rispettiva popolazione. al processo legislativo. Dal 1979 i deputati europei sono eletti a suffragio universale di- Il Consiglio europeo si riunisce generalmen- retto ogni cinque anni. te quattro volte all’anno. Esso è presieduto dal capo di Stato o di governo del paese I deputati europei si riuniscono in seduta che esercita la presidenza del Consiglio del- plenaria a Strasburgo, mentre alcune ses- l’Unione europea e annovera, come membro sioni supplementari si svolgono a Bruxelles. di diritto, il presidente della Commissione. Venti commissioni parlamentari preparano i lavori delle sedute plenarie prevalente- Con il trattato di Maastricht il Consiglio mente a Bruxelles, dove si riuniscono anche europeo è diventato ufficialmente l’organo i gruppi politici. Il segretariato generale ha incaricato di fornire all’Unione l’impulso sede a Lussemburgo. 18
  • 21. Numero di rappresentanti degli Stati Il Parlamento europeo esercita la funzione membri al Parlamento europeo legislativa in base a tre procedure: 2007-2009 L’Europa in 12 lezioni • nel quadro della procedura di coopera- Austria 18 zione, istituita dall’Atto unico europeo nel Belgio 24 1987, il Parlamento europeo esprime un Bulgaria 18 parere sui progetti di direttive e regolamen- Cipro 6 ti proposti dalla Commissione europea, alla Danimarca 14 quale viene chiesto di modificare le proposte presentate per tenere conto della posizione Estonia 6 del Parlamento; Finlandia 14 Francia 78 • dal 1987, con la procedura del parere Germania 99 conforme, occorre che il Parlamento europeo Grecia 24 esprima un parere favorevole agli accordi Irlanda 13 internazionali negoziati dalla Commissione Italia 78 e alle proposte di allargamento dell’Unione Lettonia 9 europea; Lituania 13 Lussemburgo 6 • nel 1992 il trattato di Maastricht ha in- Malta 5 trodotto la procedura di codecisione, la quale ha posto il Parlamento in condizioni di parità Paesi Bassi 27 con il Consiglio per quanto riguarda l’eserci- Polonia 54 zio del potere legislativo in settori importanti Portogallo 24 quali la libera circolazione dei lavoratori, il Regno Unito 78 mercato interno, l’istruzione, la ricerca, l’am- Repubblica ceca 24 biente, le reti transeuropee, la cultura, la salu- Romania 35 te, la tutela dei consumatori. In questi settori Slovacchia 14 il Parlamento europeo può respingere (solo Slovenia 7 a maggioranza assoluta dei suoi membri) la Spagna 54 posizione comune del Consiglio e porre fine Svezia 19 alla procedura. Il trattato prevede tuttavia Ungheria 24 una procedura di conciliazione. Totale 785 Gruppi politici nel Parlamento europeo Totale: 785 Situazione all’ottobre 2006 19
  • 22. Il Parlamento europeo condivide inoltre con Organo esecutivo dell’UE, la Commissione il Consiglio il potere di bilancio, in quanto garantisce l’attuazione delle decisioni del adotta il bilancio dell’Unione europea. Esso Consiglio in relazione, ad esempio, alla poli- ha la facoltà di respingere il bilancio pro- tica agricola comune. Essa dispone di ampi posto, come ha già fatto più volte in pas- poteri nella gestione delle politiche comuni sato. In questo caso l’intera procedura deve dell’UE (ricerca e tecnologia, aiuti interna- ricominciare dal principio. La Commissione zionali, sviluppo regionale ecc.) e ne ammi- europea propone il progetto di bilancio, che nistra il bilancio. viene discusso dal Consiglio e dal Parlamen- to europeo. Quest’ultimo ha pienamente uti- La Commissione si avvale di una struttura lizzato i suoi poteri in materia di bilancio per amministrativa composta da 36 direzioni influire sulle politiche dell’Unione europea. generali (DG) e servizi, con sede principal- mente a Bruxelles e Lussemburgo. Il Parlamento svolge infine un ruolo di con- trollo democratico sull’Unione. Esso può destituire la Commissione mediante una mozione di censura, che deve essere appro- II. Altre istituzioni e organi vata a maggioranza dei due terzi dei voti a) La Corte di giustizia espressi. Il Parlamento esercita inoltre un La Corte di giustizia delle Comunità europee, controllo sulla gestione quotidiana delle po- con sede a Lussemburgo, è composta da un litiche europee mediante interrogazioni ora- giudice per Stato membro e da otto avvocati li e scritte alla Commissione e al Consiglio. generali, che sono nominati di comune ac- Il presidente del Consiglio europeo riferisce cordo dai governi degli Stati membri per un infine al Parlamento sulle decisioni adottate mandato di sei anni rinnovabile. La loro indi- dal Consiglio. pendenza è garantita. La Corte ha il compito di garantire il rispetto del diritto comunitario c) La Commissione europea e la corretta interpretazione e applicazione dei La Commissione costituisce il terzo polo trattati. del triangolo istituzionale dell’Unione eu- ropea. I suoi membri restano in carica per cinque anni, sono nominati di comune ac- b) La Corte dei conti cordo dagli Stati membri e devono ottenere La Corte dei conti, istituita nel 1975 e avente l’approvazione del Parlamento europeo. La sede a Lussemburgo, è composta da un mem- Commissione risponde del suo operato di- bro per ogni paese dell’Unione, nominato da- nanzi al Parlamento europeo ed è costretta gli Stati membri per un mandato di sei anni alle dimissioni collettive qualora quest’ulti- previa consultazione del Parlamento europeo. mo adotti una mozione di censura nei suoi La Corte dei conti esamina la legittimità e confronti. la regolarità delle entrate e delle spese del- l’Unione e accerta la corretta gestione finan- Dal 2004 la Commissione comprende un ziaria del bilancio dell’UE. commissario per ogni Stato membro. La Commissione gode di notevole indipen- c) Il Comitato economico e sociale denza nell’esercizio delle sue funzioni. Essa europeo agisce nel solo interesse generale dell’Unio- Quando devono adottare decisioni in deter- ne e non riceve quindi istruzioni dai governi minati campi, il Consiglio e la Commissione degli Stati membri. In qualità di custode dei consultano il Comitato economico e sociale trattati, vigila sull’attuazione dei regola- europeo (CESE). I membri di quest’ultimo sono menti e delle direttive adottate dal Consi- rappresentanti delle varie componenti sociali glio e dal Parlamento e può adire la Corte ed economiche della società civile organizza- di giustizia per esigere il rispetto del diritto ta e sono nominati dal Consiglio per quattro comunitario da parte degli Stati membri. anni. 20
  • 23. f) La Banca centrale europea La Banca centrale europea (BCE), con sede a Francoforte, gestisce l’euro e la politica mone- L’Europa in 12 lezioni taria dell’Unione: cfr. il capitolo 7, «L’unione economica e monetaria (UEM) e l’euro». © Marcy Maloy/Photodisc Red/Getty Images La Corte di giustizia garantisce il rispetto della legislazione dell’UE: è intervenuta, ad esempio, per garantire un trattamento equo alle donne che ricominciano a lavorare dopo la maternità. d) Il Comitato delle regioni Il Comitato delle regioni (CdR) è stato istituito dal trattato sull’Unione europea ed è compo- sto da rappresentanti degli enti regionali e locali, che vengono proposti dagli Stati mem- bri e nominati dal Consiglio per quattro anni. In base al trattato il Comitato delle regioni è consultato dal Consiglio e dalla Commissione per questioni di pertinenza regionale, ma può anche formulare pareri di propria iniziativa. e) La Banca europea per gli investimenti La Banca europea per gli investimenti (BEI), con sede a Lussemburgo, accorda prestiti e garanzie destinati a valorizzare le regioni più arretrate dell’UE e a rafforzare la competitività delle imprese. 21
  • 24. 5. Di cosa si occupa l’Unione europea?
  • 25. • L’Unione europea interviene in numerosi settori (economico, sociale, normativo e finanziario) in cui la sua azione va a beneficio degli Stati L’Europa in 12 lezioni membri: • politiche di solidarietà (le cosiddette politiche di coesione) in ambito regionale, agricolo e sociale; • politiche di innovazione, che favoriscono il ricorso a tecnologie di punta in settori quali la protezione dell’ambiente, la ricerca e lo sviluppo (R&S) e l’energia. • L’Unione finanzia tali politiche grazie a un bilancio annuale di oltre 120 miliardi di euro, cui contribuiscono principalmente gli Stati membri. Si tratta di un bilancio modesto rispetto alla ricchezza complessiva dell’UE, in quanto rappresenta al massimo l’1,24 % del reddito nazionale lordo della totalità degli Stati membri. I. Politiche di solidarietà • Convergenza. L’obiettivo è quello di aiutare i paesi e le regioni più arretrati a Le politiche di solidarietà hanno principal- recuperare rapidamente il ritardo rispetto mente lo scopo di accompagnare il comple- alla media dell’UE grazie al miglioramento tamento del mercato unico (cfr. il capitolo 6, delle condizioni di crescita e di occupazione. «Il mercato unico»), oltre a quello di correg- Gli investimenti riguardano il capitale fisico gere gli eventuali squilibri mediante misure e umano, l’innovazione, la società della co- strutturali a sostegno delle regioni arretrate noscenza, l’adeguamento ai cambiamenti, o dei settori industriali in difficoltà. L’esigen- l’ambiente e l’efficienza amministrativa. za di una solidarietà fra gli Stati membri e le regioni è diventata ancora più pressante • Competitività regionale e occupa- dopo il recente ingresso nell’UE di 12 nuovi zione. L’obiettivo è quello di accrescere la paesi con un reddito notevolmente inferio- competitività, l’occupazione e l’attrattiva re alla media dell’Unione. L’UE deve inoltre delle regioni, al di fuori di quelle più arre- contribuire al recupero di settori economici trate, anticipando i cambiamenti economici gravemente colpiti da una concorrenza in- e sociali e promuovendo l’innovazione, l’im- ternazionale in rapida crescita. prenditorialità, la protezione dell’ambiente, l’accessibilità, l’adattabilità e lo sviluppo di a) Aiuti a finalità regionale mercati del lavoro inclusivi. La politica regionale dell’UE si basa su tra- sferimenti di fondi dai paesi ricchi a quelli • Cooperazione territoriale europea. più poveri. Le somme stanziate sono desti- Questo nuovo obiettivo mira a rafforzare la nate allo sviluppo delle regioni arretrate, cooperazione transfrontaliera, transnaziona- alla riconversione di zone industriali in de- le e interregionale e a trovare soluzioni co- clino, all’inserimento professionale dei di- muni ai problemi condivisi da enti limitrofi soccupati di lunga durata e dei giovani, alla in ambiti quali lo sviluppo urbano, rurale e modernizzazione delle strutture agricole e costiero, lo sviluppo di relazioni economiche allo sviluppo delle regioni rurali sfavorite. e la creazione di reti di piccole e medie im- prese (PMI). Gli stanziamenti assegnati alle attività re- gionali nel bilancio 2007-2013 sono fina- Tali obiettivi saranno finanziati da fondi lizzati ai seguenti tre obiettivi. specifici dell’UE, che completano o stimola- no gli investimenti del settore privato, dei 23
  • 26. governi nazionali e delle regioni: i fondi strutturali e il Fondo di coesione. • Il Fondo europeo di sviluppo regiona- le (FESR) è il primo fondo strutturale ed è destinato a rafforzare la coesione economi- ca, sociale e territoriale riducendo le dispa- rità fra le regioni e sostenendo lo sviluppo © Chris Windsor/Photodisc Red/Getty Images e l’adeguamento strutturale delle economie regionali, anche attraverso la riconversione delle regioni industriali in declino. • Il Fondo sociale europeo (FSE), che è il secondo fondo strutturale, finanzia iniziative di formazione professionale e la creazione di posti di lavoro. • Ai fondi strutturali si aggiunge il Fondo di coesione, che finanzia infrastrutture nel settore dei trasporti e progetti ambientali nei paesi dell’UE in cui il prodotto interno I prodotti che mangiamo: la qualità è altrettan- lordo pro capite è inferiore al 90 % della to importante della quantità. media europea. Il mondo agricolo ha ora il compito di ga- b) La politica agricola comune (PAC) rantire un certo livello di attività economica Gli obiettivi della PAC fissati dal trattato di in ogni territorio rurale e di mantenere la di- Roma del 1957 — garantire un tenore di versità dei paesaggi europei. Tale diversità e vita equo alla popolazione agricola, stabiliz- il riconoscimento di uno «stile di vita rurale», zare i mercati, assicurare prezzi ragionevoli in cui gli uomini vivono in armonia con il nelle consegne ai consumatori, modernizza- territorio, costituiscono una parte importan- re le infrastrutture agricole — sono stati am- te dell’identità europea. piamente realizzati. Altri principi attuati nel corso del tempo hanno dato ottimi risultati. L’Unione europea chiede che l’Organizzazio- I consumatori possono contare su approvvi- ne mondiale del commercio (OMC) attribui- gionamenti sicuri e su prezzi stabili, al riparo sca maggiore rilevanza alla qualità dell’ali- dalle fluttuazioni che investono il mercato mentazione, al principio di precauzione e al mondiale. La PAC è finanziata grazie al Fon- benessere degli animali. L’Unione ha inoltre do europeo agricolo di orientamento e di avviato una riforma della politica della pe- garanzia (FEAOG). sca intesa a ridurre le sovraccapacità della flotta peschereccia, proteggere le risorse La PAC è stata però vittima del suo stesso ittiche e fornire un sostegno finanziario a successo: la produzione è aumentata assai quanti abbandonano il settore per riciclarsi più velocemente dei consumi, il che ha ge- in altre attività. nerato notevoli costi a carico del bilancio dell’Unione. È stato quindi necessario ride- c) La dimensione sociale finire la politica agricola e la riforma della La politica sociale dell’Unione intende cor- PAC sta cominciando a dare i suoi frutti: reggere gli squilibri più manifesti presenti la produzione è stata contenuta e gli agri- nella società europea. Il Fondo sociale eu- coltori vengono incoraggiati ad utilizzare ropeo (FSE) viene implementato nel 1961 pratiche agricole sostenibili che proteggano per favorire la creazione di posti di lavoro e l’ambiente e il paesaggio e contribuiscano a migliorare le possibilità di occupazione dei migliorare la qualità e la sicurezza dei pro- lavoratori, promuovendone la mobilità pro- dotti alimentari. fessionale e geografica. 24
  • 27. Il sostegno finanziario non è tuttavia l’unico • proteggere gli habitat naturali, la fauna strumento di cui dispone l’Unione europea e la flora selvatiche; per migliorare le condizioni sociali. Da solo L’Europa in 12 lezioni non basterebbe a risolvere tutti i problemi • affrontare i problemi legati all’ambien- legati alla recessione e al ritardo di alcune te e alla salute; regioni. Gli effetti dinamici della crescita de- vono innanzitutto incoraggiare il progresso • preservare le risorse naturali e gestire sociale, che deve andare di pari passo con efficacemente i rifiuti. una legislazione intesa a garantire una base minima di diritti. Alcuni di questi diritti, Nel periodo oggetto di questo programma come il diritto alla parità di retribuzione fra e dei cinque programmi che lo hanno pre- uomini e donne per lo stesso lavoro, sono ceduto, e in più di trent’anni di attività di sanciti dai trattati, mentre altri sono stabiliti normazione, l’UE ha elaborato un sistema dalle direttive sulla protezione dei lavoratori generale di protezione dell’ambiente. (salute e sicurezza sul luogo di lavoro) e sul- le norme essenziali di sicurezza. I problemi affrontati sono estremamente vari: inquinamento acustico, rifiuti, prote- Nel 1991 il Consiglio europeo di Maastricht zione degli habitat naturali, gas di scarico, ha adottato la Carta comunitaria dei diritti prodotti chimici, incidenti industriali, quali- sociali fondamentali, che definisce i diritti tà delle acque di balneazione e creazione di di cui devono beneficiare tutti i lavoratori una rete europea di informazione e assisten- dell’UE: libera circolazione, equa retribuzio- za per le situazioni di emergenza, che inter- ne, miglioramento delle condizioni di lavoro, viene in caso di catastrofi ecologiche come protezione sociale, diritto di associarsi e di le maree nere o gli incendi forestali. negoziare collettivamente, diritto alla for- mazione professionale, parità di trattamen- Più di recente, un piano d’azione per l’am- to tra uomini e donne, informazione, consul- biente e la salute, adottato per il periodo tazione e partecipazione, sicurezza e igiene 2004-2010, affronta le preoccupazioni per sul lavoro, tutela dei bambini, degli anziani gli effetti dell’inquinamento sulla salute e e delle persone portatrici di handicap. Nel stabilisce un legame fra salute, ambiente e giugno 1997, ad Amsterdam, la Carta è sta- politica di ricerca. ta integrata al trattato ed è ora applicabile in tutti gli Stati membri. La normativa europea garantisce lo stesso livello di protezione in tutta l’Unione, ma è sufficientemente flessibile da tenere conto II. Politiche di innovazione delle circostanze locali. Essa è inoltre re- golarmente aggiornata: è stato deciso, ad Le attività dell’Unione incidono sulla vita esempio, di rielaborare la legislazione rela- quotidiana dei cittadini europei affrontan- tiva ai prodotti chimici e di sostituire le vec- do le sfide poste dalla società moderna: pro- chie norme, elaborate in maniera frammen- tezione dell’ambiente, salute, innovazione taria, con un unico sistema di registrazione, tecnologica, energia ecc. valutazione e autorizzazione dei prodotti chimici (REACH). a) Ambiente e sviluppo sostenibile La pietra angolare dell’azione dell’UE in Questo sistema si fonda su una base dati campo ambientale è il programma d’azione centrale che sarà gestita dalla nuova Agen- «Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra zia europea delle sostanze chimiche, con scelta», che copre il periodo dal 2001 al sede a Helsinki. L’obiettivo è quello di evita- 2010 e sottolinea la necessità di: re la contaminazione dell’aria, delle acque, del suolo e degli edifici, preservare la biodi- • prevenire e rallentare i cambiamenti cli- versità e migliorare la salute e la sicurezza matici e il riscaldamento planetario; dei cittadini europei senza incidere sulla concorrenzialità dell’industria europea. 25
  • 28. b) L’innovazione tecnologica monucleare controllata (una fonte di ener- I fondatori dell’Unione europea avevano gia potenzialmente inesauribile per il XXI intuito che l’Europa, per garantire la prospe- secolo) e promuove la ricerca e lo svilup- rità del proprio futuro, doveva conseguire e po tecnologico in settori industriali chiave mantenere una posizione di leader mondia- come l’elettronica e l’informatica, sottoposti le nel settore tecnologico. Consapevoli degli alla pressione di una forte concorrenza in- ternazionale. I programmi quadro sono il principale stru- mento di finanziamento della ricerca euro- pea. Il settimo programma quadro di ricer- ca e sviluppo tecnologico copre il periodo compreso fra il 2007 e il 2013. Gli oltre 50 miliardi di euro del suo bilancio saranno in gran parte destinati a settori quali la salute, © Andersen Ross/Digital Vision/Getty Images l’alimentazione e l’agricoltura, le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, le nanoscienze, l’energia, l’ambiente, i tra- sporti, la sicurezza, lo spazio e le scienze socioeconomiche. Altri programmi valorizze- ranno le idee, il personale e le competenze, grazie ad attività di ricerca alle frontiere del- la conoscenza, al sostegno offerto ai ricerca- tori e allo sviluppo delle loro carriere nonché alla cooperazione internazionale. c) Energia La ricerca stimola la crescita economica. I combustibili fossili (petrolio, gas naturale e carbone) rappresentano l’80 % del consumo enormi vantaggi derivanti da una ricerca energetico dell’UE. Una parte importante e comune europea, nel 1958 affiancarono in crescita di tali combustibili fossili provie- alla CEE la Comunità europea per l’energia ne dai paesi extracomunitari. La dipendenza atomica (Euratom), destinata alla gestione dalle importazioni di gas e petrolio, attual- comune dell’energia atomica ad uso civile e mente pari al 50 %, potrebbe raggiungere dotata di un proprio centro di ricerca. Il Cen- il 70 % entro il 2030. L’Unione diventerà tro comune di ricerca (CCR) comprende set- quindi più vulnerabile di fronte a eventuali te istituti in cinque diversi siti: Ispra (Italia), problemi di approvvigionamento o aumenti Karlsruhe (Germania), Petten (Paesi Bassi), di prezzi provocati dalle crisi internaziona- Geel (Belgio) e Siviglia (Spagna). li. Ma l’Unione deve ridurre il suo consumo di combustibili fossili anche per invertire la Con l’accelerarsi della corsa all’innovazione, tendenza al riscaldamento globale. la ricerca europea ha dovuto diversificarsi e avvalersi del lavoro di una grande varietà di In futuro sarà necessario combinare vari scienziati e ricercatori, trovando nuovi stru- elementi: risparmiare energia utilizzandola menti per finanziare le loro attività di ricerca in maniera più intelligente, sviluppare fon- e moltiplicando le applicazioni industriali. ti energetiche alternative (soprattutto le energie rinnovabili in Europa) e rafforzare La ricerca comune a livello dell’Unione eu- la cooperazione internazionale. Modifican- ropea è destinata a completare i programmi do il comportamento dei consumatori e uti- di ricerca nazionali e favorisce i progetti che lizzando tecnologie in grado di migliorare riuniscono più laboratori in vari Stati mem- l’efficienza energetica, il consumo energeti- bri. Essa sostiene inoltre attività di ricerca co potrebbe diminuire di un quinto entro il fondamentale in settori quali la fusione ter- 2020. 26
  • 29. L’Europa in 12 lezioni © Targa/Van Parys Media Lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali del pianeta è un modo per combattere i cambiamenti climatici. III. Il bilancio dell’Europa Ogni bilancio annuale rientra nel quadro di prospettive finanziarie programmate Per finanziare le sue politiche l’Unione per un periodo di sette anni. Le prospet- europea dispone di un bilancio annuale tive finanziarie vengono elaborate dalla che ammonta a oltre 120 miliardi di euro. Commissione europea e devono essere ap- Questo bilancio è finanziato dalle risorse provate all’unanimità dagli Stati membri, proprie dell’UE, le quali non possono su- dopo negoziazione e accordo del Parla- perare la percentuale dell’1,24 % del red- mento europeo. Per il periodo 2007-2013 dito nazionale lordo della totalità degli le prospettive finanziarie ammontano a Stati membri. 864,4 miliardi di euro. Tali risorse provengono principalmente: • dai dazi doganali sui prodotti impor- tati dall’esterno, compresi i prelievi agri- coli; • da una parte dell’imposta sul valore aggiunto applicata ai beni e ai servizi in tutta l’UE; • dai contributi versati dagli Stati mem- bri in funzione dei rispettivi redditi. 27
  • 30. 6. Il mercato unico
  • 31. • Il mercato unico è una delle principali realizzazioni dell’Unione europea. Le restrizioni agli scambi e alla libera concorrenza sono state gra- L’Europa in 12 lezioni dualmente eliminate fra gli Stati membri, il che ha contribuito all’innalzamento del tenore di vita. • Il mercato unico non è ancora diventato uno spazio economico unico: alcuni settori dell’economia, come i servizi pubblici, restano soggetti alle legislazioni nazionali. • I singoli Stati membri dell’UE mantengono un’ampia sovranità in materia fiscale e di protezione sociale. • Al mercato unico contribuisce una serie di politiche correlate che l’Unione ha attuato nel corso degli anni allo scopo di garantire che il maggior numero possibile di consumatori e imprese potesse godere dei vantaggi offerti dalla liberalizzazione dei mercati. I. La realizzazione dell’obiettivo Lo strumento che ha consentito la creazione del 1993 del mercato unico è l’Atto unico europeo, entrato in vigore nel luglio del 1987. Esso a) Limiti del mercato comune prevedeva: Il trattato del 1957 che istituisce la Comu- nità economica europea ha permesso di • l’ampliamento dei poteri della Comuni- abolire le barriere doganali all’interno della tà in alcuni ambiti (politica sociale, ricerca, Comunità e di stabilire una tariffa doganale ambiente); comune da applicare alle merci provenienti dai paesi extracomunitari. Questo obiettivo • la graduale istituzione del mercato uni- è stato realizzato il 1o luglio 1968. co entro la fine del 1992 grazie ad un ampio programma legislativo basato sull’adozione I dazi doganali sono tuttavia solo un aspet- di centinaia di direttive e regolamenti; to del protezionismo. Negli anni settanta altri ostacoli agli scambi impediscono la • l’uso più frequente della votazione a completa realizzazione del mercato comu- maggioranza in seno al Consiglio dei mini- ne. Norme di natura tecnica, prescrizioni in stri. materia di salute e sicurezza, normative na- zionali riguardanti il diritto di esercitare de- terminate professioni e i controlli sui cambi II. Il mercato unico oggi continuano a limitare la libera circolazione delle persone, dei beni e dei capitali. a) Ostacoli fisici All’interno dell’Unione europea sono sta- b) L’obiettivo del 1993 ti aboliti tutti i controlli alle frontiere sulle Nel giugno 1985 la Commissione, allora merci e i controlli doganali sulle persone. presieduta da Jacques Delors, pubblica un All’occorrenza vengono ancora effettuati libro bianco che prevede l’abolizione, entro controlli puntuali di polizia nel quadro della sette anni, di tutti gli ostacoli fisici, tecnici lotta alla droga e alla criminalità. e fiscali alla libera circolazione in seno alla Comunità. L’obiettivo è quello di stimolare L’accordo di Schengen, sottoscritto da un l’espansione industriale e commerciale al- primo gruppo di Stati membri dell’UE nel l’interno di un ampio spazio economico uni- 1985 e successivamente esteso ad altri (ma ficato, all’altezza del mercato americano. il Regno Unito e l’Irlanda non vi partecipa- no), regola la cooperazione di polizia e una 29
  • 32. politica comune d’asilo e di immigrazione al d) Appalti pubblici fine di rendere possibile la totale abolizio- Alle gare per appalti pubblici aggiudicati a ne dei controlli sulle persone alle frontiere livello nazionale, regionale o locale possono interne dell’Unione europea (cfr. il capitolo partecipare offerenti di qualsiasi paese del- 10, «L’Europa della libertà, della sicurezza e l’Unione grazie alle direttive sugli appalti pub- della giustizia»). I paesi che hanno aderito blici di servizi, forniture e lavori in settori quali all’Unione dal 2004 si stanno progressiva- l’acqua, l’energia e le telecomunicazioni. mente allineando alle norme dello spazio Schengen. III. Attività in corso b) Ostacoli tecnici Per la maggior parte dei prodotti i paesi a) Servizi finanziari dell’UE hanno adottato il principio del rico- Il piano d’azione dell’UE destinato a creare noscimento reciproco delle norme nazionali. un mercato integrato per i servizi finanziari Qualsiasi prodotto fabbricato e commercia- entro il 2005 è ormai concluso. Esso con- lizzato legittimamente in uno Stato membro sentirà di ridurre il costo dei prestiti per le deve poter essere immesso sul mercato di imprese e per i consumatori e di offrire ai tutti gli altri Stati membri. risparmiatori una gamma più ampia di pro- dotti d’investimento, come piani di risparmio Il riconoscimento reciproco e il coordinamen- e programmi pensionistici, con possibilità di to delle norme nazionali relative all’accesso scegliere tra diversi fornitori europei. Sono e all’esercizio di alcune professioni (diritto, state inoltre ridotte le spese bancarie per i medicina, turismo, banche, assicurazioni pagamenti transfrontalieri. ecc.) hanno reso possibile la liberalizzazio- ne del settore dei servizi. La libera circola- b) Ostacoli tecnici ed amministrativi zione delle persone non è tuttavia ancora alla libera circolazione completa. Vari ostacoli continuano infatti a Gli Stati membri dell’UE spesso dimostrano frapporsi al desiderio di risiedere in un altro ancora una certa riluttanza ad accettare gli Stato membro dell’UE o di esercitarvi deter- standard e le norme degli altri paesi membri minate attività. o, talvolta, a riconoscere l’equivalenza delle qualifiche professionali. Anche la frammen- Sono stati adottati provvedimenti per favo- tazione dei sistemi fiscali nazionali frena rire la mobilità dei lavoratori e soprattutto l’integrazione e l’efficienza del mercato. per garantire che i titoli di studio e le quali- fiche (idraulici, falegnami ecc.) di uno Stato c) Pirateria e contraffazione membro fossero riconosciuti in tutti gli altri. Una protezione è inoltre necessaria per pre- venire la pirateria e la contraffazione dei L’apertura dei mercati nazionali dei servizi prodotti dell’UE. La Commissione europea ha consentito di ridurre le tariffe delle tele- ritiene che ogni anno nell’UE tali pratiche fonate nazionali a una frazione del prezzo comportino una perdita di migliaia di posti di dieci anni fa. Con l’ausilio delle nuove di lavoro ed è per questo che, in collabora- tecnologie l’utilizzo di Internet per la telefonia zione con gli Stati membri, si adopera per è in crescita. Le tariffe dei voli a basso costo rafforzare la tutela dei diritti d’autore e dei in Europa sono diminuite in maniera signifi- brevetti. cativa sotto la spinta della concorrenza. IV. Politiche a sostegno c) Ostacoli fiscali del mercato unico Gli ostacoli fiscali sono stati ridotti grazie alla parziale armonizzazione dei tassi del- a) Trasporti l’IVA. La tassazione dei redditi da capitale Le attività dell’Unione europea si sono con- è stata oggetto di un accordo tra gli Stati centrate principalmente sulla libera presta- membri e alcuni paesi, fra cui la Svizzera, zione di servizi di trasporto terrestre e in entrato in vigore nel luglio 2005. particolare sul libero accesso al mercato dei 30
  • 33. trasporti internazionali e sull’ammissione dei b) Concorrenza trasportatori non residenti nel mercato dei La politica della concorrenza dell’Unione eu- trasporti nazionali degli Stati membri. Sono ropea, già presente nel trattato di Roma, co- L’Europa in 12 lezioni state prese decisioni volte ad armonizzare le stituisce il corollario indispensabile alle nor- condizioni della concorrenza nel settore dei me sul libero scambio all’interno del mercato trasporti su strada, soprattutto per quanto unico europeo. Essa è attuata dalla Commis- riguarda le qualifiche per l’esercizio della sione europea che, insieme alla Corte di giu- professione e l’accesso al mercato, la libertà stizia, ha il compito di garantirne il rispetto. di stabilimento e di prestazione di servizi, i periodi di guida e la sicurezza stradale. Il principio alla base di questa politica è quello di evitare che eventuali accordi fra società, aiu- La politica comune dei trasporti aerei deve ti pubblici o monopoli abusivi falsino la libera far fronte agli effetti della concorrenza in- concorrenza all’interno del mercato unico. ternazionale. I cieli europei vengono libera- lizzati a tappe, il che lascia ampio spazio a Qualsiasi accordo nel quadro delle norme del una ripartizione delle capacità fra le princi- trattato deve essere notificato alla Commissio- pali compagnie aeree, al reciproco accesso ne europea dalle imprese interessate. In caso ai mercati e alla libera fissazione delle tarif- di violazione delle norme della concorrenza o fe. A tutto questo si accompagnano clauso- di mancata notifica, la Commissione può deci- le di salvaguardia che tengono conto delle dere di imporre direttamente un’ammenda. responsabilità del servizio pubblico e delle esigenze della suddivisione in zone. In caso di aiuti pubblici illegittimi o di man- cata notifica degli stessi, la Commissione può esigerne il rimborso. Qualsiasi fusione o acquisizione che comporti la posizione domi- nante di una società in un determinato setto- re deve essere notificata alla Commissione. c) Politica dei consumatori La politica dei consumatori dell’Unione eu- © Strauss/Curtis/Van Parys Media ropea permette ai suoi cittadini di acqui- stare in tutta tranquillità in qualsiasi Stato membro. Tutti i consumatori godono dello stesso elevato livello di protezione. I prodot- ti e gli alimenti sono sottoposti a controlli e verifiche per garantirne la totale sicurezza. L’UE si adopera per evitare che i suoi cit- tadini siano vittime delle truffe di operatori commerciali disonesti o di pubblicità false ed ingannevoli. I diritti dei cittadini sono tutelati ed esistono vari strumenti di ricorso L’aumento della concorrenza ha provocato dovunque ci si trovi all’interno dell’Unione, un calo delle tariffe aeree e ha reso più facile che si tratti di acquisti effettuati in negozio, viaggiare. per corrispondenza, per telefono o su Internet. I trasporti marittimi sono soggetti alle norme europee della concorrenza, che si applicano sia alle società europee sia a quanti naviga- no sotto la bandiera di un paese extracomu- nitario. Tali norme intendono combattere le pratiche tariffarie sleali (bandiere di comodo) e affrontare le gravi difficoltà che attualmen- te conosce l’industria cantieristica in Europa. 31
  • 34. 7. L’unione economica e monetaria (UEM) e l’euro
  • 35. • L’euro è la moneta unica dell’Unione europea. Dodici degli allora quindici Stati membri dell’Unione lo hanno adottato per le operazioni L’Europa in 12 lezioni non in contanti dal 1999 e per tutti i pagamenti dal 2002, quando sono entrati in circolazione le monete e i biglietti in euro. • Tre paesi (Danimarca, Svezia e Regno Unito) non hanno preso parte a questa unione monetaria. • I nuovi Stati membri si stanno preparando ad entrare nella zona euro non appena saranno in grado di soddisfare i criteri necessari. • Parallelamente all’obiettivo della stabilità monetaria, di competenza della Banca centrale europea, gli Stati membri perseguono gli obiettivi di una crescita più sostenuta e della convergenza economica. I. Le fasi storiche della b) Dallo SME all’UEM cooperazione monetaria Il sistema monetario europeo ha avuto una storia contrastata. Nel 1992, in seguito alla a) Il sistema monetario europeo riunificazione della Germania e all’intensifi- (SME) carsi delle pressioni valutarie in Europa, la In seguito alla decisione degli Stati Uniti nel lira italiana e la sterlina britannica escono 1971 di abolire il rapporto fisso fra il dollaro dallo SME. Nell’agosto 1993 i paesi dello e il prezzo ufficiale dell’oro, che aveva con- SME decidono di estendere provvisoriamen- sentito di mantenere la stabilità monetaria te i margini di oscillazione al 15 %. Nel frat- dalla seconda guerra mondiale, termina il tempo, allo scopo di evitare forti fluttuazioni sistema dei tassi di cambio fissi. Nella pro- dei tassi di cambio fra le monete europee spettiva della creazione di un’unione mone- e di eliminare le svalutazioni competitive, i taria, gli Stati membri dell’UE decidono di governi dell’UE decidono di rilanciare il pro- ridurre al 2,25 % i margini di oscillazione getto di una vera e propria unione moneta- fra le valute europee grazie ad un intervento ria e di introdurre una moneta unica. concertato sui mercati valutari. Al Consiglio europeo di Madrid del giugno Questo porta alla creazione del sistema mo- 1989 i leader dell’Unione adottano un netario europeo (SME), entrato in vigore nel piano in tre fasi per un’unione economica marzo 1979, le cui principali caratteristiche e monetaria. Tale piano viene integrato nel sono: trattato di Maastricht sull’Unione europea adottato dal Consiglio europeo nel dicem- • una moneta di riferimento, l’ecu, che è bre 1991. un «paniere» costituito da tutte le valute de- gli Stati membri; II. L’unione economica • un meccanismo di cambio: il tasso di e monetaria (UEM) cambio di ogni valuta è legato all’ecu e nei tassi di cambio bilaterali sono consentiti a) Le tre fasi margini di oscillazione del 2,25 %; La prima fase, che ha avuto inizio il 1o luglio 1990, prevede: • un meccanismo di credito: ogni Stato membro trasferisce a un fondo comune il • la libertà totale di circolazione dei ca- 20 % delle sue riserve in valuta e in oro. pitali all’interno dell’Unione (abolizione del controllo sui cambi); 33
  • 36. © Janez Skok/Corbis I commercianti del mercato di Lubiana hanno sostituito il tallero sloveno con l’euro a partire dal 1o gennaio 2007. • l’aumento delle risorse destinate a cor- Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Pae- reggere gli squilibri fra le regioni europee si Bassi, Portogallo e Spagna (seguiti dalla (fondi strutturali); Grecia il 1o gennaio 2001). La Banca centra- le europea (BCE) sostituisce l’IME e diventa • la convergenza economica, grazie al responsabile della politica monetaria del- controllo multilaterale delle politiche eco- l’Unione, che è definita e attuata in euro. nomiche degli Stati membri. Il 1o gennaio 2002 vengono messi in circo- La seconda fase, che ha avuto inizio il 1o lazione i biglietti e le monete in euro nei 12 gennaio 1994, prevede: paesi della zona euro. Le monete nazionali vengono ritirate due mesi più tardi. Da allo- • la creazione dell’Istituto monetario eu- ra, per tutte le operazioni in contanti e non, ropeo (IME), con sede a Francoforte, compo- solo l’euro può essere utilizzato nei paesi sto dai governatori delle banche centrali dei di «eurolandia», che rappresentano più dei paesi dell’UE; due terzi della popolazione dell’Unione eu- ropea. • l’indipendenza delle banche centrali nazionali; b) I criteri di convergenza Per passare alla terza fase, ogni paese del- • l’introduzione di norme per ridurre i de- l’UE deve soddisfare i cinque criteri di con- ficit di bilancio. vergenza, che sono: La terza fase è rappresentata dalla nascita • stabilità dei prezzi: il tasso di inflazio- dell’euro. Il 1o gennaio 1999 undici paesi ne non può superare di più dell’1,5 % la adottano l’euro, che diventa la moneta co- media dei tre Stati membri con l’inflazione mune di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, più bassa; 34