Potevamo oggi come tutti, parlarvi delle 3 V: volume, velocità e varietà.Essendo in un museo, come questo, ci sarebbe stato forse più facile parlare delle tre R (Richelieu)...
....o più semplicemente delle tre L (Lotto). Ma abbiamo scelto di provocare un pò di riflessione sui temi della evoluzione della Business Intelligence. Un tema meno tecnologico e speriamo più adatto ad una sessione come questa, che vuole stimolare discussione e confronto.
La Business Intelligence la conoscete tutti. A vari livelli di maturità è stata implementata da tutti ed ha permesso, nel corso degli ultimi 15 anni, di avere una comprensione chiara ed efficace dei propri processi interni e delle interazioni con il mondo esterno, soprattutto in termini di rapporto con la propria clientela (processi CRM e finanziari).
In questo ultimo periodo però tre nuove forze stanno cambiando lo scenario per le aziende e le istituzioni e permettono di guardare alle necessità analitiche in una prospettiva diversa. La prima, sicuramente, è la crisi globale. Essa sta cambiando lo scenario economico, sociale e competitivo in cui tutti noi ci muoviamo.
La seconda è la DISPONIBILITA’ di nuovi dati, cosa fino a poco tempo fa impensabile. Open Data, dati acquisibili da istituzioni quali la banca d’italia, l’istat, le camere di commercio, i comuni, integrati con i dati interni, con i dati acquisibili da società specializzate, ma soprattutto con dati che sono disponibili su Internet, ci permettono di fare analisi prima molto difficilmente realizzabili.
La seconda è la DISPONIBILITA’ di nuovi dati, cosa fino a poco tempo fa impensabile. Open Data, dati acquisibili da istituzioni quali la banca d’italia, l’istat, le camere di commercio, i comuni, integrati con i dati interni, con i dati acquisibili da società specializzate, ma soprattutto con dati che sono disponibili su Internet, ci permettono di fare analisi prima molto difficilmente realizzabili.
La terza è la tecnologia. La forza con cui tecnologie quali Hadoop, noSql, i sistemi ingegnerizzati, gli inMemory DBs, gli strumenti di Information Discovery stanno emergendo a partire dal loro utilizzo in aziende di successo quali Amazon, eBay, Facebook, Toyota ma anche – in Europa – alcune punte di diamante quali La Caixa in Spagna, BT e Vodafone in UK, Nykredit in Danimarca, BMW in Germania ci devono far guardare a queste tecnologie come un potenziale strumento di aumento dell’efficacia operativa da parte di tutte le aziende.
Le domande classiche a cui la Business Intelligence permette di rispondere sono: quali sono state le vendite del prodotto X nel corso dell’ultimo mese ? come sono distribuite sul territorio ? quali incrementi / decrementi ho avuto rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso ? e rispetto al periodo precedente ? qual è il forecast di vendita del prossimo trimestre ?Oppure, se non volessimo parlare di vendita ma di servizi offerti al cittadino:Quante visite specialistiche sono state effettuate nel corso dell’ultimo mese ?Come sono distribuite sul territorio ? quali incrementi / decrementi ho avuto rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso ?La BI quindi permette, in due parole, di ottenere una fotografia, meglio una serie di fotografie sullo stato della propria azienda o ente ed eventualmente proiettare questo in termini di forecast futuro.
Le domande classiche a cui la Business Intelligence permette di rispondere sono: quali sono state le vendite del prodotto X nel corso dell’ultimo mese ? come sono distribuite sul territorio ? quali incrementi / decrementi ho avuto rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso ? e rispetto al periodo precedente ? qual è il forecast di vendita del prossimo trimestre ?Oppure, se non volessimo parlare di vendita ma di servizi offerti al cittadino:Quante visite specialistiche sono state effettuate nel corso dell’ultimo mese ?Come sono distribuite sul territorio ? quali incrementi / decrementi ho avuto rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso ?La BI quindi permette, in due parole, di ottenere una fotografia, meglio una serie di fotografie sullo stato della propria azienda o ente ed eventualmente proiettare questo in termini di forecast futuro.
Ma è sufficiente ? Non sarebbe utile chiedersi invece domande del tipo:Qual è il mio marketshare (o come lo si chiama adesso il walletshare) per il prodotto X ? Qual è la concorrenza presente sul territorio X dove le mie vendite sono in calo ? come posso estendere la mia clientela potenziale in modo da recuperare il calo di vendite ? Ci sono altri fattori che possono spiegare il mio calo di vendite ?Oppure, declinando le medesime domande in ambito servizi: ci sono fattori che spiegano il calo di richieste di visite specialistiche nella zona X e l’aumento nella zona Y ?Come posso rendere più efficiente il mio livello di servizio al cittadino ? qual è la popolazione che sta usando questo servizio e perchè ?
La Business Intelligence è finalizzata a supportare, e in qualche caso ad automatizzare, processi di misurazione, controllo e analisi dei risultati e delle performance aziendali (sistemi di reporting e di visualizzazione grafica di varia natura, cruscotti più o meno dinamici, sistemi di analisi storica, sistemi di "allarme" su fuori norma o eccezioni, ecc.), e processi di decisione aziendale in condizioni variabili di incertezza (sistemi di previsione, di predizione, di simulazione e di costruzione di scenari alternativi, ecc.), il tutto integrato nel classico processo generale di "misurazione, analisi, decisione, azione"
L’ Economic Intelligence si pone un obiettivo più ampio, e molto più sfidante: comprendere le dinamiche dell’ecosistema economico in cui l’azienda o l’istituzione si muove al fine di modulare le proprie azioni in modo da “cavalcare” le dinamiche ai propri fini.
Questo ora è possibile: creare un mosaico di informazioni, che a partire dai dati interni, interrelandoli con informazioni proveniente da OpenData, oppure da Internet permetta di fare analisi più profonde e di passare dal “Cosa sta accadendo ? “ al “Come sta accadendo ?” e “Perchè sta accadendo ?” .
Diventa però fondamentale modificare il paradigma architetturale di riferimento ed affiancare ai classici strumenti di Business Intelligence e di DWH degli strumenti più snelli, che permettano di associare facilmente, meglio automaticamente, le informazioni provenienti da fonti diverse, eterogenee, strutturate e non strutturate e navigarle con semplicità.
Oracle ha fatto e continua a fare grossi investimenti in questo senso: a partire dal “ringiovanire” le classiche architetture di DWH con sistemi ingegnerizzati quali Exadata e strumenti avanzati di Data Integration ...passando per la capacità di acquisizione e trasformazione di grossi moli di dati con la Big Data Appliance, che integra al suo interno Hadoop, un DB noSql e una serie di connettori per BigData... ... Ma soprattutto con una infratruttura analitica che permette di affiancare ai classici strumenti di analisi relazionale e multidimensionale, potenziati dall’ingegnerizzazione in Exalytics degli stessi con un in-Memory DB...
Oracle ha fatto e continua a fare grossi investimenti in questo senso: a partire dal “ringiovanire” le classiche architetture di DWH con sistemi ingegnerizzati quali Exadata e strumenti avanzati di Data Integration ...passando per la capacità di acquisizione e trasformazione di grossi moli di dati con la Big Data Appliance, che integra al suo interno Hadoop, un DB noSql e una serie di connettori per BigData... ... Ma soprattutto con una infratruttura analitica che permette di affiancare ai classici strumenti di analisi relazionale e multidimensionale, potenziati dall’ingegnerizzazione in Exalytics degli stessi con un in-Memory DB...
Oracle ha fatto e continua a fare grossi investimenti in questo senso: a partire dal “ringiovanire” le classiche architetture di DWH con sistemi ingegnerizzati quali Exadata e strumenti avanzati di Data Integration ...passando per la capacità di acquisizione e trasformazione di grossi moli di dati con la Big Data Appliance, che integra al suo interno Hadoop, un DB noSql e una serie di connettori per BigData... ... Ma soprattutto con una infratruttura analitica che permette di affiancare ai classici strumenti di analisi relazionale e multidimensionale, potenziati dall’ingegnerizzazione in Exalytics degli stessi con un in-Memory DB...
... Uno strumento di Information Discovery, Endeca, che permette di integrare dati strutturati (siano essi interni o Open o acquisiti da società specializzate) con dati non strutturati (sia file e documenti interni ma anche informazioni provenienti da siti web, da blog, da social.. E volendo anche file audio, foto, stream di informazioni...) ecc.
... Uno strumento di Information Discovery, Endeca, che permette di integrare dati strutturati (siano essi interni o Open o acquisiti da società specializzate) con dati non strutturati (sia file e documenti interni ma anche informazioni provenienti da siti web, da blog, da social.. E volendo anche file audio, foto, stream di informazioni...) ecc.
Inconclusione, è importante valutare come questo cambiamento tecnologico e di disponibilità di dati possa essere uno strumento di innovazione e di vantaggio competitivo. Un fattore critico affinchè questa trasformazione abbia successo è sicuramente
Inconclusione, è importante valutare come questo cambiamento tecnologico e di disponibilità di dati possa essere uno strumento di innovazione e di vantaggio competitivo. Un fattore critico affinchè questa trasformazione abbia successo è sicuramente
Inconclusione, è importante valutare come questo cambiamento tecnologico e di disponibilità di dati possa essere uno strumento di innovazione e di vantaggio competitivo. Un fattore critico affinchè questa trasformazione abbia successo è sicuramente