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Know how: importanza e tipologie

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Know how: importanza e tipologie

  1. 1. KNOW-HOW: IMPORTANZA E TIPOLOGIE Avv. Gilberto Cavagna
  2. 2. IMPORTANZA DEL KNOW-HOW “Le imprese e gli enti di ricerca non commerciali investono nell’acquisizione, nello sviluppo e nell'applicazione di know-how e informazioni, che sono la moneta di scambio dell'economia della conoscenza e forniscono un vantaggio competitivo. L’investimento nella produzione e nello sfruttamento del capitale intellettuale è un fattore determinante per la competitività e la capacità innovativa delle imprese sul mercato …”. Considerando n. 1 della direttiva (UE) 2016/943 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 2
  3. 3. IMPORTANZA DEL KNOW-HOW “…i segreti commerciali consentono al creatore e all'innovatore di trarre profitto dalle proprie creazioni o innovazioni e quindi sono particolarmente importanti per la competitività delle imprese nonché per la ricerca, lo sviluppo e la capacità innovativa”. Considerando n. 2 della direttiva (UE) 2016/943 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 3
  4. 4. IMPORTANZA DEL KNOW-HOW Profilo soggettivo: i segreti commerciali sono sostanzialmente … … quelli individuati come tali dall’imprenditore. Non sono state ritenute meritevoli di tutela (ex art. 98 CPI) le informazioni commerciali di una impresa, che ne lamentava la violazione, in assenza di precauzioni contrattuali, sintomatico del fatto che la stessa fosse “consapevole di non essere titolare di informazioni segrete e originali, tanto da non ritenere necessaria la adozione di particolari precauzioni volte ad impedirne la diffusione” (Trib. Catania, 10.10.2015). 4
  5. 5. IMPORTANZA DEL KNOW-HOW Il know-how aziendale “si costruisce”: l’impegno fattivo dell’impresa nel tutelare i propri segreti commerciali costituisce presupposto ed elemento costitutivo della loro tutela. 5
  6. 6. IMPORTANZA DEL KNOW-HOW Know-how è un asset aziendale per essere valorizzato, come altri assets IP, deve essere: • individuabile, identificabili in modo specifico; • tutelabile, in grado di generare un beneficio economico competitivo nel tempo; • trasferibile, oggetto di un diritto separabile dall’azienda. 6
  7. 7. LA TUTELA DEL KNOW-HOW Il know-how è protetto: a) dal codice della proprietà industriale (decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30; «CPI»): segreti commerciali; b) dal codice civile: concorrenza sleale; c) dal codice penale: segreto e appropriazione indebita. 7
  8. 8. LA TUTELA DEL CPI Art. 98 CPI - Oggetto della tutela 1. Costituiscono oggetto di tutela i segreti commerciali. Per segreti commerciali si intendono le informazioni aziendali e le esperienze tecnico- industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore, ove tali informazioni: a) siano segrete, nel senso che non siano nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore; b) abbiano valore economico in quanto segrete; c) siano sottoposte, da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette, a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete. 8
  9. 9. LA TUTELA DEL CPI Art. 98 CPI - Oggetto della tutela 2. Costituiscono altresì oggetto di protezione i dati relativi a prove o altri dati segreti, la cui elaborazione comporti un considerevole impegno ed alla cui presentazione sia subordinata l’autorizzazione dell’immissione in commercio di prodotti chimici, farmaceutici o agricoli implicanti l'uso di nuove sostanze chimiche. in particolare nel momento in cui vengono comunicati alle amministrazini preposte e purché siano rispettati i requisiti previsto al co. 1 9
  10. 10. INFORMAZIONI PROTETTE “… le informazioni aziendali e le esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali …”. 1. know-how tecnico: procedimenti, prodotti (disegni, manuali, schemi, ecc.), piani aziendali. • informazioni tecniche brevettabili e non; • “disegni esecutivi degli impianti e dei procedimenti per la lavorazione e la produzione di fibre” (Trib. Milano, 31.03.2004); • modalità di attuazione di un processo industriale (App. Bologna, 19.05.1995); • formule chimiche (App. Milano, 29.11.2002); • software (codice sorgente e concetti e procedure alla base della sequenza informatica [+Legge autore]). 10
  11. 11. INFORMAZIONI PROTETTE 2. know-how commerciale: informazioni e dati utili o necessari allo svolgimento delle funzioni commerciali. • ricerche e strategie di mercato; tecniche di marketing; • liste clienti, offerte e sconti, proteggibili anche se concorrente può raggiungere tali dati con ricerche e indagini; un conto “è la necessità di contattare ex novo ipotetici ed eventuali clienti, altro la possibilità di disporre di un elenco preciso di soggetti già utilizzatori del prodotto analogo a quello offerto, dei quali sono note le esigenze e le potenzialità di acquisto” (Trib. Verona, 04.12.1996 e 17.12.1996); • informazioni relative ai clienti con condizioni contrattuali applicate (Trib. Modena, 21.01.1998); • elenco fornitori con i materiali utilizzati (Trib. Bologna, 5.06.1993); 11
  12. 12. INFORMAZIONI PROTETTE 3. informazioni amministrative, e in particolare: • documentazione relativa alla certificazione UNI, EN, ISO 9001 • informazioni sull’organizzazione aziendale; • informazioni finanziarie; • procedure e informazioni attinenti alla amministrazione interna della azienda (Trib. Mantova, 12.07.2002). 12
  13. 13. REQUISITI: SEGRETO a) « … segrete, nel senso che non siano nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore…» Si tratta di una segretezza relativa, non assoluta; non è necessario che le informazioni siano assolutamente inaccessibili, ma che non siano generalmente note, né facilmente rintracciabili dagli operatori del settore pertinente, inteso sia come ambito economico e territoriale. Le informazioni non devono essere alla portata (intellettuale / cognitiva) dell’operatore medio del settore di riferimento (no “salto inventivo”, ma necessario che l’esperto vi possa giungere con dispendio di tempo, prove e risorse).13
  14. 14. REQUISITI: SEGRETO Complesso delle informazioni: singolarmente considerate possono anche essere facilmente accessibili agli operatori del settore (inteso quale ambito economico e territoriale in cui l’impresa opera) affinché siano considerate “segrete” non è indispensabile che ogni singola informazione sia celata a terzi, ma è necessario che la formulazione e sistemazione organica delle stesse sia il frutto di un’elaborazione aziendale non nota o facilmente accessibile, che la raccolta di tali informazioni “richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura, aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individuale o di équipe, non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne” (Trib. Bologna, 20.03.2008).14
  15. 15. REQUISITI: SEGRETO “E’ tutelabile come segreto l’insieme di informazioni necessarie a condurre un processo produttivo funzionale alla fabbricazione e messa in funzione di una specifica macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quando si tratta di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmente destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzi” (App. Milano, 13.06.07). 15
  16. 16. REQUISITI: SEGRETO Mira a evitare scorciatoie. “La tutela dei segreti aziendali non ha ad oggetto soltanto informazioni di per sé altrimenti raggiungibili dai concorrenti, ma mira anche ad inibire comode scorciatoie sulla via dell’acquisizione di informazioni industrialmente utili che comportino un risparmio, con la sottrazione diretta di dati riservati, dei tempi e dei costi di una loro autonoma ricostruzione” (App. Milano, 29.11.2002). Comprova la segretezza la “cura adottata dall’azienda nella ubicazione e classificazione dei documenti e nelle disposizioni impartite ai propri dipendenti” (Trib. Milano 31.03.2004). 16
  17. 17. REQUISITI: VALORE ECONOMICO b) «…abbiano valore economico in quanto segrete ...» Non occorre che siano suscettibili di valutazione economica o abbiano un prezzo di mercato, ma che assicurino all’impresa un vantaggio competitivo (Trib. Bologna, 27.07.2015) e il cui possesso assicuri, a colui che l’abbia illecitamente sottratte, un vantaggio competitivo “sia per gli ingenti costi che il responsabile dell’illecito avrebbe dovuto sopportare per procedere ad autonome riproduzioni sia perché, attraverso la loro utilizzazione, il suddetto è stato in grado di procedere ad offerte in concorrenza con il titolare delle informazioni” (App. Milano, 13.06.2007). Rilevano gli investimenti effettuati dal legittimo detentore e il posizionamento nel mercato acquisito attraverso il legittimo sfruttamento.17
  18. 18. REQUISITI: VALORE ECONOMICO “Va riconosciuta la sussistenza del “valore economico” […] allorché il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltreché economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute, e specularmente la disponibilità immediata di un così rilevante patrimonio comporta, per la società a vantaggio della quale questo patrimonio è apportato, la possibilità di essere immediatamente competitiva sul mercato e anzi di vincere facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientela” (Trib. Bologna, 04.07.2008); “necessità di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti duplicarla” (Trib. Milano 25.03.2008). 18
  19. 19. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA c) «….siano sottoposte, da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette, a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete….”. Carattere relativo, da valutare secondo standard di: • normale diligenza, • prevedibilità secondo le circostanze, • in base allo stato dell’arte ed esigibili nel caso concreto. Parametri che possono mutare nel tempo a causa della evoluzione tecnologica e secondo le concrete modalità di attuazione. 19
  20. 20. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA Accorgimenti interni dell’impresa che tendono ad impedire, o a rendere quanto meno più difficoltoso e non agevole, l’apprensione da parte di terzi: Dimostrano la volontà dell’impresa di ritenere determinati documenti e dati riservati e segreti. 20
  21. 21. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA 1. pratiche / tecnologiche: • ostacoli fisici (armadi chiusi); • blocchi informatici (password/blocca schermo); • modalità di marcatura (“riservato”; Trib. Milano 31.03.2004); • clausola di riservatezza nelle mail. 2. giuridiche: • indicazioni fornite al personale in ordine a modalità di classificazione e conservazione dei documenti (policy interne); • apposite previsioni contrattuali con dipendenti e chiunque venga a conoscenza delle informazioni. • accordi di riservatezza (NDA) con clienti, rete di vendita, a subfornitori, consulenti, ecc 21
  22. 22. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA Sono state ritenute idonee a garantire la segretezza di informazioni riservate nei confronti di terzi l’utilizzazione di username e password nei database e software gestionali aziendali (Trib. Firenze, Ord. 26.11.2008); tuttavia, è fondamentale che tali accorgimenti siano efficaci in concreto, dato che non è sufficiente dotare i propri sistemi di chiavi d’accesso e allo stesso tempo permettere la circolazione indiscriminata e non protetta delle stesse informazioni (Trib. Bologna, 16.05.2006). 22
  23. 23. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA “mantenute secretate, adottando le misure di vigilanza che l’esperienza riconosce funzionali e che valgono da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragionevolmente previste e combattute, sicché non esiste sottrazione di informazioni riservate in assenza di prova che le informazioni siano di provenienza segreta” (Trib. Milano 25.03.2008); “Si ritiene comunemente necessario che il titolare delle informazioni renda edotti i propri dipendenti e i propri collaboratori della natura delle informazioni e della necessità di mantenere il segreto sia come condizione contrattuale sia come informazione comunque diretta a collaboratori e dipendenti” (Trib. Bologna, 9.02.2010) e che “siano state adottate misure qualificate a loro salvaguardia e ne sia stata preclusa o resa difficoltosa l’acquisizione” (Trib. Milano, 31.03.2004). 23
  24. 24. REQUISITI: MISURE DI SICUREZZA Elementi principali NDA: • identificare know-how; • durata dell’accordo nel tempo (illimitata); • impegno di collaboratori e dipendenti; • imporre di adozione di misure di sicurezza adeguate; • penale in caso di violazione; • legge applicabile e foro competente. *** Elementi principali policy aziendali: • identificare know-how; • durata dell’accordo nel tempo (anche dopo fine lavoro del dipendente); • imporre di adozione di misure di sicurezza adeguate. 24
  25. 25. INDIVIDUATO Individuato, almeno nei caratteri essenziali. • Legge 129/2004; “per know-how, si intende un patrimonio di conoscenze pratiche non brevettate derivanti da esperienze e da prove eseguite dall’affiliante, patrimonio che è segreto, sostanziale ed individuato”; • Reg. 772/2004 - oggi sostituito dal Reg. 316/2014: know–how oltre che segreto e sostanziale, “individuato, vale a dire descritto in modo sufficiente esauriente, tale da consentire di verificare se risponde ai criteri di segretezza e sostanzialità”. Altrimenti i relativi atti di condivisione, trasferimento o concessione in utilizzo sarebbero privi del requisito della determinatezza dell’oggetto e renderebbero inefficace qualunque obbligo di riservatezza. 25
  26. 26. INDIVIDUATO L’individuazione avviene: • nella prassi contrattuale, “per relationem”, individuando in termini ampi il settore tecnico di riferimento; • nella prassi aziendale, attraverso sopralluoghi, colloqui e interviste (in particolare ai responsabili delle funzioni R&D, commerciale, produzione e IT) volti all’individuazione di know-how (e, se del caso, software) in base a valutazioni tecnico/giuridiche, con la loro descrizione. 26
  27. 27. TUTELA Art. 99 CPI - Tutela 1. Ferma la disciplina della concorrenza sleale, il legittimo detentore delle informazioni e delle esperienze aziendali di cui all'articolo 98, ha il diritto di vietare ai terzi, salvo proprio consenso, di acquisire, rivelare a terzi od utilizzare, in modo abusivo, tali informazioni ed esperienze, salvo il caso in cui esse siano state conseguite in modo indipendente dal terzo. 27
  28. 28. TUTELA 1-bis. L’acquisizione, l’utilizzazione o la rivelazione dei segreti commerciali di cui all’art. 98 si considerano illecite anche quando il soggetto, al momento dell'acquisizione, dell'utilizzazione o della rivelazione, era a conoscenza o, secondo le circostanze, avrebbe dovuto essere a conoscenza del fatto che i segreti commerciali erano stati ottenuti direttamente o indirettamente da un terzo che li utilizzava o rivelava illecitamente ai sensi del co. 1. inclusi anche i comportamenti colposi. 28
  29. 29. TUTELA 1-ter. La produzione, l’offerta, la commercializzazione di merci costituenti violazione, oppure l’importazione, l’esportazione o lo stoccaggio delle medesime merci costituiscono un utilizzo illecito dei segreti commerciali di cui all’art. 98, quando il soggetto che svolgeva tali condotte era a conoscenza o, secondo le circostanze, avrebbe dovuto essere a conoscenza del fatto che i segreti commerciali erano stati utilizzati illecitamente ai sensi del co. 1. Per merci costituenti violazione si intendono le merci delle quali la progettazione, le caratteristiche, la funzione, la produzione o la commercializzazione beneficiano in maniera significativa dei suddetti segreti commerciali acquisiti, utilizzati o rivelati illecitamente. 29
  30. 30. TUTELA 1-quater. I diritti e le azioni derivanti dalle condotte illecite di cui ai co. 1, 1-bis e 1-ter si prescrivono in cinque anni. 30
  31. 31. TUTELA Le informazioni segrete godono di tutela erga omnes. “Tutela assoluta e reale delle informazioni riservate che presentino i caratteri di cui all’art. 98 CPI” (Trib. Bologna, 04.07.2008). Ma subordinata al fatto che l’acquisizione sia avvenuta in modo abusivo. Salvaguardia dei terzi in buona fede o che le abbiano conseguito in modo indipendente. 31
  32. 32. TUTELA Legittimo detentore; soggetto che esercita un potere di fatto sulle informazioni e che ne ha titolo. Possibile contitolarità, con origine pattizia ovvero a titolo originario, per essere più soggetti pervenuti a tali informazioni in modo autonomo e contemporaneamente (con evidente rischio che ciò possa pregiudicare requisito della segretezza). 32
  33. 33. TUTELA Azione civile volta a: • descrizione; • inibitoria (e penale); • restituzione e/o distruzione dei supporti; • risarcimento del danno (perdita di commesse, sviamento, ecc. [da provare]); • pubblicazione del provvedimento. Da provare: riservatezza e sottrazione (anche tramite consulenze informatiche). 33
  34. 34. REVERSE ENGINEERING Processo d’analisi di un sistema per identificarne le componenti e le correlazioni tra di esse e creare rappresentazioni del sistema in un’altra forma o ad un più alto livello di astrazione. Il reverse engineering priva l’informazione della segretezza quando è: • effettuato in concreto (deve darne prova, non solo fornire prova di natura logico deduttiva); • semplice e non laborioso per un esperto del settore. In caso di reverse engineering, si devono valutare i tempi e i costi resi necessari per acquistarla: a tempi e costi elevati corrisponde la segretezza dell’informazione, mentre a tempi e costi risibili corrisponde il pubblico dominio dell’informazione. 34
  35. 35. REVERSE ENGINEERING art. 3 Direttiva know-how: “L’acquisizione di un segreto commerciale è considerata lecita qualora il segreto commerciale sia ottenuto con una delle seguenti modalità: a) scoperta o creazione indipendente; b) osservazione, studio, smontaggio o prova di un prodotto o di un oggetto messo a disposizione del pubblico o lecitamente in possesso del soggetto che acquisisce le informazioni, il quale è libero da qualsiasi obbligo giuridicamente valido di imporre restrizioni all'acquisizione del segreto commerciale; c) esercizio del diritto all'informazione e alla consultazione da parte di lavoratori o rappresentanti dei lavoratori, in conformità del diritto e delle prassi dell'Unione e nazionali; d) qualsiasi altra pratica che, secondo le circostanze, è conforme a leali pratiche commerciali.”.35
  36. 36. TUTELA • «Nell’ambito della disciplina dei segreti industriali il requisito della segretezza non è automaticamente ed inevitabilmente precluso dalla possibilità astratta di ottenere le informazioni riservate scomponendo il prodotto del concorrente, ma solo nel caso in cui il processo di reverse engineering sia relativamente semplice per un esperto» (App. Torino, 19.05.2017); • «avendo il requisito della non accessibilità carattere relativo, per escludere la tutelabilità delle informazioni necessarie alla realizzazione di un prodotto non è sufficiente l’astratta possibilità di risalirvi tramite l’analisi e la scomposizione del prodotto stesso, occorrendo anche che tale processo di reverse engineering possa qualificarsi come facile per gli esperti del settore» (Trib. Bologna, 02.05.2017);36
  37. 37. TUTELA • « […] qualora invece esso [il reverse engineering] comporti tempi o costi particolarmente rilevanti in relazione alle caratteristiche del mercato, le informazioni aziendali possono dirsi ugualmente «segrete» e trovare una protezione contro la loro acquisizione abusiva» (Trib. Bologna, Sez. spec. 21/4/2016). 37
  38. 38. KNOW HOW vs ALTRI DIRITTI Altri diritti (brevetto, modello di utilità, design, marchio) sono più efficaci, se possibili, nel caso in cui il bene immateriale / trovato sia conoscibile al pubblico tramite • commercializzazione, • reverse engineering non complesso. Vs Brevetto: registrazione (e relativi costi), durata 20 anni, tutela più forte (anche contro terzi che hanno sviluppato autonomamente l’invenzione); prova più facile (certificato di registrazione). 38
  39. 39. FRANCHISING “L’affiliazione commerciale è il contratto fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale…” (Legge 129/2004). - segreti commerciali, procedure operative, formule, dati tecnici, informazioni scientifiche e tecniche, informazioni relative alle attività, ai prodotti, ai metodi, ai clienti, ai contratti, ai piani, alle politiche e ai servizi (Trib. Torino, 12.10.2007). Spesso include know how “minore”, che può essere fatto valere contrattualmente. 39
  40. 40. INFORMAZIONI NON SEGRETE Know-how non segreto: • complesso di conoscenze ed esperienze dotate di un valore economico per l’impresa; • rilievo giuridico, ma si esaurisce nei rapporti inter partes e non beneficia della tutela erga omnes; • non facilmente accessibile ad un operatore (vs art. 98 CPI che prevede la generalità degli operatori del settore). 40
  41. 41. INFORMAZIONI NON SEGRETE Tutela ex art 2598 co. 1 n. 3 c.c. solo se nei confronti: • dei concorrenti (incluso il terzo che agisca nell’interesse del concorrente); • di comportamenti professionalmente scorretti; • di comportamenti idonei a causare danno (ovvero causare una perdita del valore economico delle informazioni). Ad es: spionaggio industriale; concorrenza dei dipendenti o degli ex dipendenti e collaboratori; trattative per la stipulazione di un contratto poi non concluso. 41
  42. 42. TUTELA PENALE • Art. 621 c.p.: tutela dei documenti segreti; • Art. 622 c.p.: tutela del segreto professionale; • Art. 623 c.p.: tutela dei segreti scientifici e commerciali; • Art. 646 c.p.: appropriazione indebita. 42
  43. 43. GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana gilberto.cavagna@it.Andersen.com Per news in tema di proprietà intelle;uale è possibile iscriversi al gruppo su Facebook e LinkedIn “TIP TAP - Thoughts on Intellectual Property and Thoughts on Art Protec7on” 43

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