Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Giovanni Giolitti
1.
2. BIOGRAFIA
• Nacque nel 1842 da una famigli benestante di origine francese
• Fu iniziato alla politica da uno dei suoi zii che nel 1848 era stato deputato
• Portatore di idee liberali moderate, lavorò :
- al Ministero delle Grazie
- al Ministero delle Fiananze
- al Ministero del tesoro
• occupò più volte la carica di
Presidente del Consiglio
• fu aperto nei rapporti con i partiti
socialisti
• uscì di scena con l’avvento del
fascimo, che inizialmente aveva
egli stesso sostenuto
• morì nel 1928
3. PRIMO GOVERNO GIOLITTI
Caduto il governo di Crispi, nel 1892 fu nominato Primo Ministro Giolitti.
Tuttavia il suo governo durò poco più di un anno a causa:
• scandalo dell Banca Romana
• il suo rifiuto di reprimere con la forza le proteste popolari
(FASCI SICILIANI )
• possibile introduzione di un’
imposta progressiva sul reddito
Non ebbe incarichi per i successivi
sette anni (governo di Crispi ) e
quando questo cadde nel 1901
per la disfatta dell’esercito italiano
ad Adua, collaborò fino al 1903 con
Zanardelli.
4. SECONDO GOVERNO GIOLITTI
Dopo Zanardelli, Giolitti covernò l’Italia dal 1903 al 1905.
In campo sociale si dimostrò aperto di fronte ai
sindacati e agli scioperi che alla base non avevano
alcuna motivazione politica ma economica.
Venne quindi profondamente criticato dai
conservatori.
In questo contesto, tuttavia, furono varate:
• norme sulla tutela del lavoro
• norme sulla vecchiaia
• norme sugli infortuni
Inoltre i prefetti vennero invitati ad essere più
tolleranti nei confronti degli scioperi.
5. In campo politico si oppose all’autoritarismo di Crispi, divenendo a pieno
esponente di Sinistra, e intraprese un’azione di coinvolgimento del Partito
Socialista nel governo, rivolgendosi a Turati.
Tuttavia, nel 1905, Giolitti fu costretto a dimettersi a causa di una malattia
6. TERZO GOVERNO GIOLITTI
Dopo l parentesi Fortis e Sonnino, nel 1906 Giolitti insediò il suo terzo
più lungo governo.
In campo sociale vennero inviati soccorsi nel meridione per il terremoto a
Messina e Reggio e vennero varate nuove leggi per la tutela del lavoro
femminile e infantile.
In campo economico e finanziario vi fu :
• la conversione della rendita
• leggi speciali per il Mezzoggiorno i proprietari di immobili vennero
esonerati dall’imposta relativa
Conseguenze :
• risanamento effettivo del bilancio
• stabilità monetaria
Il triennio 1906-1909 è infatti ricordato come il periodo in cui “ la lira
faceva aggio sull’oro”.
7. QUARTO GOVERNO GIOLITTI
Durò dal 1911 al 1914, dopo la parentesi Sonnino e Luttazzi, di fede
giolittiana. Nacque come tentativo di coinvolgere maggiormente il partito
Socialista nel governo. Il nuovo programma prevedeva :
• nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita
• introduzione suffragio universale
• introduzione di un’indennità mensile per i deputati
• conquista della Libia
Il conflitto con l’ Impero Ottomano comportò più perdite del previsto,
compreso l’equilibrio politico : iniziava l’ascesa di Benito Mussolini
8. QUINTO GOVERNO GIOLITTI
L’ultima permanenza al governo di Giolitti si ebbe
dal 1919 al 1920 (biennio rosso).
Durante la prima guerra mondiale egli si era
schierato con i neutralisti, che in Italia costituivano
la maggioranza. Tuttavia, a causa del patto di Londra
(complici il re e Salandra ) l’Italia entrò in guerra a
fianco di Francia e Gran Bretagna, contro l’Austria.
A questa seguì una grava crisi economica che costrinse
Giolitti a :
• abbassare il prezzo politico del pane
• introdurre la progressività delle imposte
Si inasprirono i contrati politici tra Socialisti e Borghesia Imprenditoriale
e, per porre freno alle agitazioni, Giolitti tollerò e in alcuni casi appoggiò
le azioni delle squadre fasciste.
Le successive elezioni del 1921 videro l’entrata nella camera di 35
deputati fascisti.
9.
10. L’ASCESA DEL FASCISMO
Il partito liberale era sempre più diviso, a causa dei partiti di massa ( PSI
e PPI) da un lato e il fascismo dall’altro. Dopo il breve governo di Bonomi,
Giolitti votò a favore del primo governo Mussolini nel 1922. Tuttavia alle
successive elezioni del 1924 presentò una
propria lista, detta Democrazia in Piemonte.
Nello stesso anno votò contro il governo
fascista in seguito alla legge sulla limitazione di
stampa.
Spinto ad aderire al fascismo, si dimise e uscì di
scena dalla vita politica. Morì nel 1928