3. Ragione d’essere delle mappe concettuali
L’utilizzo delle mappe concettuali ha le sue radici nelle teorie dell’elaborazione
dell’informazione nell’apprendimento.
Secondo queste teorie:
La conoscenza è organizzata in una rete proposizionale
Le connessioni si creano tra le proposizioni per formare una rete
La rete concettuale, proposizionale, di ogni individuo è unica, essendo il risultato delle
esperienze particolari di quella persona
La rete proposizionale non è stabile, nella misura in cui si apprende nuova
informazione, la rete cambia e si formano nuove connessioni tra i concetti e i dati
Le proposizioni sono tipicamente descritte (anche se in modo semplicistico) come
connessioni nome-vervo-nome
La conoscenza è reperita o ricordata come risultato di una attivazione nella rete
proposizionale
Le mappe concettuali rispecchiano questa struttura reticolare proposizionale.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini
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4. Ragione d’essere delle mappe concettuali
L’idea che sta dietro alle mappe concettuali deriva dalla teoria di Ausubel
dell’apprendimento significativo contro l’apprendimento per ripetizione.
L’apprendimento significativo avviene quando lo studente intenzionalmente cerca di
integrare nuova conoscenza nella conoscenza esistente.
Uno studente che riesce ad integrare nuova conoscenza avrà nella sua mente una rete
cognitiva più estesa, e per questo più percorsi di reperimento
L’apprendimento per memorizzazione avviene quando uno studente semplicemente
memorizza informazione, senza l’interesse o la motivazione di relazionare
quell’informazione alla conoscenza precedente.
Per questo, lo studente memorista avrà una rete meno estesa di quella dello studnete
significativo e meno percorsi di reperimento tra i concetti nella sua conoscenza.
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5. Ragione d’essere delle mappe concettuali
Dal punto di vista didattico, le mappe concettuali stimolano l’apprendimento
significativo evidenziando le relazioni tra i concetti dell’argomento, le loro istanze, i
percorsi rilevanti e i dati necessariamente associati.
Come strumento per lo studente, le mappe concettuali favoriscono l’apprendimento
significativo incoraggiando gli studenti a generare le proprie connessioni tra concetti.
Come strumento di valutazione, le mappe concettuali permettono di valutare se e
quanto è significativo l’apprendimento in atto.
Per aiutare gli studenti ad andare oltre l’apprendimento per memorizzazione, è
necessario insegnare loro come organizzare i concetti importanti in modo che portino
alla comprensione di relazioni significative.
È preferibile che gli studenti realizzino l’apprendimento cognitivo piuttosto che diventino
ricevitori di termini e d’informazione sconnessa.
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6. Cos’è la mappa concettuale?
La mappa è una rappresentazione essenzialmente logica, coerente e visiva della
conoscenza su un argomento preciso, ma con contorni flessibili (avendo relazioni aperte
o latenti con qualunque altro argomento), principalmente concettuale e in certa misura
fattuale.
L’aspetto visivo ha l’obiettivo di facilitare la visione, la guida e l’analisi, ma la mappa non
deve essere considerata come un’immagine.
La mappa concettuale è uno strumento mentale.
Gli strumenti cognitivi sono dispositivi, tanto mentali quanto informatici, destinati al
sostegno, alla stimolazione, all’orientamento, all’analisi e all’estensione delle capacità
analitiche e di pensiero degli studenti.
La mappa concettuale è la rappresentazione visiva della struttura cognitiva di un
individuo su di un argomento: la sua comprensione sui contenuti specifici.
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7. Vantaggi nell’uso delle mappe concettuali
Nelle fasi preparatorie dell’attività didattica:
La mappa concettuale aiuta a selezionare il materiale istruttivo appropriato.
La mappa concettuale permette di individuare le aree che risultano superflue, e che è
meglio eliminare dal corso.
È più facile scoprire i temi che è necessario enfatizzare.
La costruzione della mappa aiuta a identificare i concetti che sono cruciali per più di
una disciplina o materia, fatto che contribuisce ad identificare i percorsi che travalicano i
limiti delle discipline tradizionali. Le mappe sono un valido supporto per lo stile olistico
dell’apprendimento.
Dalle mappe prodotte dai suoi studenti l’insegnante può comprendere come ognuno di
essi organizza la propria conoscenza in modo personale; ciò contribuisce al
miglioramento della comunicazione e all’adeguamento dell’insegnamento alle diverse
forme di pensiero.
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8. Vantaggi nell’uso delle mappe concettuali
Nell’attività in aula:
Diventa possibile spiegare in modo visivo le relazioni concettuali utilizzate per i propri
obiettivi didattici in qualunque materia o livello di corso.
Si riduce lo sforzo dell’insegnante nella riconcettualizzazione dei contenuti del corso.
La mappa può essere utilizzata per fornire una base per la discussione tra gli studenti
e per ricapitolare i concetti generali del corso.
L’insegnante espande la sua capacità di utilizzare molteplici modi di esprimere
significato per gli studenti.
Il rafforzamento della didattica con le mappe aumenta l’interesse e l’attenzione degli
studenti.
Costruendo la mappa, gli insegnanti possono distinguere tra i concetti essenziali e
quelli complementari, che possono essere indicati come periferici.
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9. Vantaggi nell’uso delle mappe concettuali
Nell’attività di apprendimento o di ricerca cognitiva personale con le mappe:
Rappresentare strutture complesse (testi lunghi, argomenti, ipermediali, siti web,
ecc.).
Comunicare idee complesse.
Migliorare le fasi di rappresentazione e selezione di alternative nella soluzione di
problemi.
Facilitare l’esplicitazione e la gestione della conoscenza.
Supportare la comprensione della lettura.
La costruzione delle mappe può portare a nuovi approfondimenti e ragionamenti.
Preparare la scrittura.
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10. Vantaggi nell’uso delle mappe concettuali
La mappa come strumento di valutazione:
Misurare la comprensione e diagnosticare la non-comprensione.
Analizzare il processo dell’attività decisionale.
Misurare l’apprendimento.
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Apprezzare:
capacità organizzative
abilità cognitive
profondità dell’elaborazione
background culturale
cambiamento concettuale e livello raggiunto
apprendimento significativo
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11. Storia delle mappe concettuali
Negli anni ’60 apparvero due tecnologie cognitive orientate a cambiare il modo di
apprendere e di insegnare :
• Le reti semantiche;
• Le mappe concettuali.
Entrambi i modelli hanno come origine studi di psicologia e pedagogia applicata.
Entrambi propongono in sostanza lo stesso modello per la rappresentazione cognitiva:
•
•
•
•
•
sono orientati all’analisi e allo studio,
sono costituiti da nodi (concetti),
dalle loro istanze, e
dalle relazioni nominali, che con i concetti (e con i dati relazionati) formano
proposizioni.
Queste proposizioni a loro volta si relazionano per formare una rete cognitiva.
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12. Storia delle mappe concettuali
A Joseph D. Novak dell’Università di Cornell si riconosce di avere proposto l’idea delle
mappe concettuali e di avere realizzato una estesa ricerca sul loro utilizzo.
Novak si basava sulle teorie di David Ausubel.
Ausubel enfatizzava l’importanza della conoscenza precedente come base
imprescindibile per l’apprendimento di nuovi concetti.
Novak affermò che:“L’apprendimento significativo implica l’assimilazione di nuovi
concetti e proposizioni nelle strutture cognitive esistenti”.
La disponibilità, l’organizzazione e la forza delle strutture cognitive sottostanti sono i
fattori più significativi che controllano la validità del nuovo apprendimento, e che
determinano anche la facilità ed efficienza dell’acquisizione e della stabilizzazione di
questo apprendimento.
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13. Storia delle mappe concettuali
La conoscenza non è organizzata in modo gerarchico, la conoscenza è reticolare,
multidimensionale e multimodale.
La multimodalità nella comunicazione consiste nell’utilizzo di diverse modalità, come la
voce, la gestualità, ecc. e nel riferimento a diverse forme di espressione.
In corrispondenza di ciò, la conoscenza si costruisce anche in modo multimodale:
strutture cognitive, immagini, modo uditivo, ecc.
Ogni modalità esercita il corrispondente effetto sull’apprendimento.
Multimodale non è equivalente a multimediale: la multimedialità implica l’utilizzo
integrato di diversi “media”, mentre il multimodale consiste nel modo ridondante di
esprimere e rappresentare, con diverse modalità concorrenti.
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14. Storia delle mappe concettuali
Il termine “rete semantica” deriva dalla tesi di dottorato in psicologia cognitiva di Ross
Quilian (1968), che per primo lo introdusse come modo di esprimere l’organizzazione
della memoria semantica umana, ossia della memoria per concetti espressi in parole.
Specificamente, le reti semantiche furono concepite come un “formato rappresentativo
che permettesse di immagazzinare il significato delle parole (concetti) in modo di
renderne possibile l’elaborazione da parte delle persone”.
Da questa prospettiva i concetti acquisiscono significato quando sono relazionati con
altri concetti attraverso relazioni nominali, che descrivono la natura delle relazioni tra i
concetti.
Nelle reti semantiche e nelle mappe concettuali, la struttura è tutto.
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15. Storia delle mappe concettuali
Nello sviluppo del concetto di rete semantica fu subito riconosciuta la necessità di
accettare nella rete semantica medesima non soltanto la conoscenza concettuale (il tipo
più importante di conoscenza) ma anche informazione fattuale, complementare al
ragionamento e rilevante per la soluzione di problemi.
La possibilità di usare conoscenza per risolvere problemi è uno degli scopi principali
dell’apprendimento.
La maggioranza degli insegnanti, nella realizzazione delle mappe concettuali, include
sempre informazione fattuale, dati.
Sembra quindi che tutti noi, pensando di fare mappe concettauli, abbiamo fatto in realtà
reti semantiche.
Per comodità, la convergenza dei due modelli viene semplicemente chiamate mappa
concettuale.
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17. Bibliografia
H. Fortez “Insegnare e apprendere con le mappe concettuali”
Guida teorico-pratica per l’insegnante immedia editrice
Giuseppe Albezzano
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