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Comunicare 

il sorriso
«I migliori oratori 

danno l’impressione 

di improvvisare, ma in realtà 

si preparano tutto.»
John Fitzgerald Kennedy
Lo stato dei fatti
Disoccupazione in Italia
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➡ Per il 2014, il 52,4% degli odontoiatri si aspettava di chiudere
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➡ Un terzo dei dentisti si dichiara sottoccupato, anche se altre fonti
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per i dentisti non ha subito alcuna flessione.
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a fronte di un rapporto che in Europa è di uno a duemila.
Gli igienisti
➡ Gli igienisti operanti

in Italia attualmente 

sono circa 10.000.
➡ La mancanza di un albo
favorisce l’abusivismo 

e il basso riconoscimento
della professionalità 

degli igienisti.
Tutto questo 

non deve abbatterci…
Abbiamo i mezzi e la forza

per prosperare anche

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Einstein soleva dire:
➡ «Chi attribuisce alla crisi 

i suoi fallimenti e
difficoltà, violenta 

il suo stesso talento e 

dà più valore ai problemi 

che alle soluzioni.»
➡ «Follia è fare sempre 

la stessa cosa aspettandosi
risultati diversi.»
Non possiamo restare immobili 

ad aspettare che i tempi cambino
dobbiamo scegliere di affrontare questo stato di cose, 

ma questa scelta diventerà una decisione 

solo attraverso l’azione!
Un igienista deve avere delle competenze tecniche
➡ Deve essere in grado di effettuare trattamenti come:
❖ scaling (rimozione della placca batteria sopra e sotto gengivale)
❖ rootplaning (levigatura delle radici dei denti)
❖ schiarenti o sbiancanti
❖ remineralizzanti e di desensibilizzazione
❖ lucidature
❖ interventi preventodontici di sigillatura dei solchi e delle fossette dei denti

a rischio di carie
❖ debridement (eliminazione dei tessuti infetti sopra e sotto gengivali).
➡ Deve conoscere ed utilizzare con perizia lo strumentario e le tecnologie disponibili.
➡ Deve essere in grado di svolgere attività

di educazione sanitaria e dentale e partecipare 

a progetti di prevenzione primaria.
➡ Provvede all’istruzione delle varie metodiche 

di igiene orale e all’uso dei mezzi diagnostici
idonei a evidenziare la placca batterica
motivando l’esigenza dei controlli periodici.
➡ Indica le norme di un’alimentazione razionale 

ai fini della salute dentale.
➡ Compila il charting per ottenere una corretta
immagine della salute orale del paziente.
➡ Esegue la valutazione parodontale per stabile 

un corretto piano di cura assieme all’odontoiatra.
➡ Consiglia i presidi utili da utilizzare nella pratica
di gestione dell’igiene orale domiciliare.
➡ Continua ad aggiornarsi per acquisire
conoscenze scientifiche e qualifiche 

professionali al fine di garantire la qualità 

dei trattamenti prestati.
Ma il paziente 

non ha cultura
odontoiatrica…
e non può avere una giusta
percezione della qualità 

delle cure prestategli!
L’importante è l’esperienza!
Quello che il paziente
percepisce è la qualità
dell’esperienza che 

ha vissuto in studio e
questa è fondamentalmente
frutto della nostra capacità
di accoglierlo, metterlo 

a suo agio e comunicare 

in maniera efficace con lui.
Accoglienza
➡ Rendiamo l’ambiente più gradevole 

e rilassante possibile.
➡ Cerchiamo di essere puntuali.
➡ Facciamo sì che il nostro riunito 

sia sempre ordinato e pulito.
➡ Il rapporto con il paziente deve iniziare
prima che questo sia seduto alla poltrona.
➡ Una breve chiacchierata prima di entrare
“in modalità clinica” può risultare 

un investimento molto fruttuoso.
➡ Ricordiamo sempre che il paziente si trova
in una situazione di disagio, con paura e
senso di invasione della sua privacy.
Creiamo rapporti!
Quello che fa tornare il paziente 

da noi è, più che la prestazione
clinica, il rapporto che riusciamo 

a instaurare con lui.
Quali strumenti possiamo
utilizzare per migliorare 

il nostro rapporto con i pazienti?
Fondamentalmente due:
➡ quello che comunichiamo
➡ quello che ci comunica

il paziente.
La comunicazione
«Non c'è meno eloquenza 

nel tono della voce, negli occhi
e nell'atteggiamento 

che nella scelta delle parole.»
François de La Rochefoucauld
I tre tipi di comunicazione
Esistono tre tipi di comunicazione:
1. Verbale: quello che si dice.
2. Paraverbale: come lo si dice.
3. Non verbale: quello che si fa mentre si comunica.
Uno studio condotto nel 1972 dallo psicologo americano Albert Mehrabian 

mostra che la maggior parte della nostra comunicazione è composta 

da aspetti non verbali.
Il non verbale influisce sulla percezione di quanto comunicato per il 55%, 

il paraverbale per il 38%, mentre il verbale solo per il 7%.
Essere in grado di decodificare gli aspetti non verbali riveste 

quindi un’importanza fondamentale nella comunicazione.
PNL
Usando consapevolmente la nostra comunicazione
(linguistica) possiamo influenzare positivamente
(programmazione) le persone con cui parliamo, attivando
particolari reazioni nel loro cervello (neuro) = PNL.
Teniamo innanzitutto presente che il paziente 

non è in un ambiente familiare, che potrebbe evocare 

brutti ricordi e, sopratutto, che noi siamo in una posizione
di supremazia rispetto a lui e questo sopratutto nella fase
non strettamente clinica può mettere molto a disagio.
Ci sono dei fattori imprescindibili
➡ Il significato della nostra comunicazione dipende dalla risposta che otteniamo.

Dobbiamo sempre tener presente che l'altro non è noi, ha le sue idee, i suoi valori, 

i suoi bisogni, la sua specifica visione della realtà, le sue esperienze, la sua storia.
➡ È impossibile non comunicare, qualsiasi cosa si dica o non si dica produrrà 

un effetto specifico. 

Non solo: ogni gesto che si faccia o no produrrà un effetto.
➡ Le parole sono “magiche”: se dico “montagna” ognuno di voi si immaginerà 

una montagna particolare... quella delle vacanze, della propria casa, 

le alte vette innevate, ecc... Le parole hanno quindi il potere di “riportare 

alla mente” dei pensieri, o dei ricordi. 

La stessa parola evoca cose potenzialmente molto diverse in ogni persona.
Il potere delle parole è tale per cui se vi dicessi: “Non pensate ad un elefante”...
Quello che si dice
Siamo sicuri che 

il messaggio che arriva 

sia esattamente 

quello che vogliamo?
Le parole
“straordinarie”
«Le parole hanno il potere 

di distruggere e di creare.
Quando le parole sono 

sincere e gentili possono
cambiare il mondo.»
Buddha
Si
È una delle più magiche tra tutte le parole
magiche, ha un senso intrinsecamente positivo, 

è affermazione. 

Ha il potere di rilassare la muscolatura 

e dilatare le pupille in attesa di “qualche
piacere”. 

Dicendo “si” dichiariamo apertamente la nostra
volontà di collaborare, costruire e dialogare. 

A prescindere da quello che si vuol dire dopo 

si mette l'altro in “questo stato” dicendo:
❖ Si, ho capito;
❖ Si, mi è chiaro;
❖ Si, certo ora ne parliamo;
❖ Si, sono d'accordo con lei;
❖ Si, ecco a lei.
Nuovo / Novità
Nell'altro produce desiderio, 

è la parola “regina del marketing”.

Ma abbiamo sempre qualcosa 

di “nuovo” da presentare?

Dobbiamo imparare ad utilizzarla...
❖ Ho una novità da proporle;
❖ Si, è qualcosa di nuovo;
❖ Questo nuovo spazzolino…
❖ La tecnologia 3D è una novità 

che le permette di…
❖ Questo dentifricio contiene un nuovo
elemento che va a rimineralizzare…
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appena arrivato...
Sorpresa / Sorprendente
❖ Tenga una sorpresa per
lei, un invito per l'open
day Invisalign...
❖ È sorprendente come 

con questo prodotto 

la sensibilità diminuisca
velocemente...
❖ Ma che sorpresa vederla
signor Rossi!
Regalo
Riporta al Natale, alla festa, 

ai pacchetti a sensazioni che
suscitano emozioni legate 

a benessere e sorpresa.

Questa parola deve assolutamente
sostituire la parola “gratis” 

che invece è assolutamente
svalutante, riportando a qualcosa 

di poco valore, alle svendite.
❖ Signor Rossi, è stato così bravo 

a mantenere l'igiene domiciliare 

che le regaliamo un’applicazione 

di fluoro.
Scoperta
Evoca meraviglia e il senso
di qualcosa di speciale.
❖ All'inizio anche io 

ero scettico all'utilizzo 

dello spazzolino elettrico
ma poi ho scoperto 

che con la sua tecnica...
Facile
Le persone adorano
soluzioni facili, questa parola
attira come una calamita
l'interesse di chi ascolta.
❖ Lo scovolino è davvero
facile da usare;
❖ È facilissimo abituarsi 

ad utilizzare il filo
quotidianamente...
Migliorato
Le persone sono attratte
favorevolmente dai risultati
(dall'epoca della scuola).
❖ Questo prodotto è il risultato
di anni di ricerche;
❖ Lo sbiancamento
professionale ti garantisce
risultati immediati;
❖ Usando questo prodotto 

ogni giorno otterrai 

il risultato che desideri.
Tu
Al paziente interessa quello che noi, 

le nostre terapie, i prodotti, ecc. 

possano fare per lui. 

Prima di iniziare la nostra seduta 

o prima di proporre qualsiasi cosa... 

il paziente si chiede inconsciamente 

“io cosa ci guadagno in tutto questo?”.
❖ (-) questa tecnica di spazzolamento
permette…
(+) questa tecnica ti permette di…
❖ (-) i nostri pazienti in questo modo
possono essere visitati;
(+) tu puoi, in questo modo, essere
visitato.
Il nome di battesimo
Il nome del paziente è una importante
risorsa, quando ci sentiamo chiamare
per nome tendiamo ad apprezzare 

di più il nostro interlocutore oltre 

a sottolineare che quello che stiamo
dicendo è proprio e solo per lui.
❖ Quindi signor Rossi il mantenimento
che secondo me è corretto per lei è…
❖ Signor Rossi quando ha effettuato
l’ultima seduta di igiene?
❖ Signor Rossi piacere di conoscerla.
❖ Prego signor Paolo si accomodi pure.
Truismi
I truismi sono affermazioni vere e verificabili
istantaneamente dal nostro paziente.
Dopo aver effettuato diverse affermazioni 

che il nostro paziente conferma, se ne facciamo
succedere altre è più probabile che il paziente
confermi anche l’ultima, dandoci ragione.
1. Signor Carlo ha visto che tempo balordo?
2. Sì, vero.
3. Quando ci siamo visti l’ultima volta a marzo
vero?
4. (Sì, vero).
5. Ormai siamo in autunno…
6. (Sì, vero).
7. Mi raccomando è importante essere regolari
con i nostri appuntamenti.
8. Sì, vero!
Le parole “tossiche”
«Per una parola un uomo viene
spesso giudicato saggio, 

e per una parola viene spesso
giudicato stupido. 

Dunque dobbiamo stare molto 

attenti a quello che diciamo.»
Confucio
No
Il no blocca, paralizza, chiude. 

Attenzione viene spesso utilizzato come intercalare
in modo inconsapevole.
❖ (!) Secondo me non è come dici.
(-) No, non hai capito, ora ti spiego.
(+) Capisco che sei in disaccordo, 

e ora ti spiego la cosa in modo diverso.
❖ (!) Ma questo trattamento costa tantissimo!
(-) No, non è poi così caro.
(+) In effetti il mio prodotto è costoso, 

ma è davvero speciale!
❖ (!) Non sono convinto di fissare l’appuntamento.
(-) No, ci pensi bene.
(+) Ovviamente capisco la tua titubanza, 

ma lascia che ti spieghi ancora perché è meglio
programmare le levigature e perché sia meglio
cominciare al più presto le cure.
Non
Il cervello umano ignora le negazioni.

Cosa succede quando qualcuno 

ci dice “non preoccuparti”? 

Si ottiene l'effetto contrario.
❖ (-) Non si preoccupi non sentirà male.
(+) Stia tranquillo.
❖ (!) Ci devo pensare.
(-) Non stia a pensarci troppo.
(+) Ci pensi pure, poi mi dica quando 

è pronto per iniziare i trattamenti.
❖ (!) Ho poco tempo.
(-) Non voglio rubarle troppo tempo.
(+) Mi servono 5 minuti per spiegarle 

i motivi per questo trattamento.
Niente
Richiama alla mente concetti tipo 

il vuoto, o zero, il deserto, il buio, 

il brutto.
❖ (!) Allora, dimmi cosa devo fare?
(-) No, niente deve solo utilizzare 

lo spazzolino come dicevo.
(+) La tecnica che sto per mostrarti 

è semplicissima, ti risolverà 

la gengivite…
❖ (!) Mi descriva la terapia.
(-) Niente, dobbiamo pulire 

più in profondità.
(+) Gliene parlo subito molto volentieri
Scusa / Disturbo
Se diciamo scusa o disturbo, nella mente
inconscia dell'altro si innesca il pensiero 

di doverci far perdonare per qualcosa.
❖ (-) Buongiorno signor Rossi la disturbo?
Volevo ricordarle...
(+) Buongiorno è un buon momento 

per fissare appuntamento
❖ (-) Scusi se la faccio spostare 

su un altro riunito...
(+) Le chiedo la cortesia di accomodarsi 

su un altro riunito...
❖ (-) Disturbo?
(+) È libero?
Rubare
Questo verbo è ovviamente
legato a idee e immagini come 

il furto, ai ladri, alla prigione…
tutte connotazioni negative.
Quando in genere lo utilizziamo
in realtà stimo offrendo qualcosa
al nostro interlocutore, qualcosa
di importante e prezioso.
❖ (-) Posso rubarti un attimo?
(+) Mi dedichi un minuto?
Peccato (Pazienza / Mi Dispiace)
Questo termine riporta a qualcosa di legato 

al proibito, con cose che era giusto o meglio
evitare, facendo sentire in colpa l’altro.
❖ (-) È un vero peccato che non sia potuto
venire all’openday sullo sbiancamento.
(+) Sono sicuro che verrà al prossimo
openday sullo sbiancamento.
❖ (!) Devo cancellare il nostro appuntamento.
(-) Peccato, pazienza.
(+) Va bene, quando fissiamo il prossimo?
❖ (!) Posso pagare a rate questo piano di cura?
(-) No mi dispiace.
(+) Ho la possibilità di trovare assieme 

a lei altre soluzioni, tra le quali quella 

a lei più adatta.
Bisogna
Questa parola è estremamente dannosa,
porta all’inazione, alla passività, 

allo star fermi.
❖ (-) Vista la situazione parodontale
bisogna fare qualcosa…
(+) Data la situazione è opportuno
mettere in atto il protocollo adatto 

ai pazienti con queste caratteristiche.
❖ (-) Bisogna che le spieghi quanto 

il fumo influisca sull’aspetto
parodontale.
(+) Ora desidero spiegarle quanto
influisca il fumo a livello parodontale.
Però
Termine dannosissimo sopratutto se all’inizio
della frase. Quando questo avviene l’interlocutore
si indispone, si chiude, prova fastidio.

Quando parliamo con qualcuno e questo ci
riempie dei suoi “però” come ci sentiamo? 

A disagio. 

Attenzione perché lo usiamo anche come
intercalare.
❖ (-) Si va bene, però io credo che se le utilizzasse
anche il filo…
(+) Si va bene, e se usasse anche il filo sarebbe
perfetto.
❖ (-) Si è vero, lei ha ragione, però ora le spiego
come pulire la zona linguale.
(+) Si è vero lei ha ragione e ora le spiego come
fare meno fatica a raggiungere la zona linguale.
Altre parole tossiche:
❖ (-) Problema 

(ricorda la scuola, fa
pensare a “qualsiasi
problema”).
(+) Questione da risolvere,
affare da sistemare.
❖ (-) Difficile 

(ricorda la fatica).
(+) Impegnativo 

(più leggera).
Le parole
“autodistruttive”
«Le parole fanno un effetto 

in bocca e un altro 

negli orecchi.»
Alessandro Manzoni
Indicatori di menzogna
Si tratta di frasi, parole o intercalari, 

che diciamo in buona fede per abitudine o 

per educazione, che hanno il potere (perverso) 

di farci apparire come bugiardi, o potenziali
mentitori, anche se ciò non è vero.
❖ sinceramente;
❖ davvero;
❖ onestamente;
❖ a essere sincero;
❖ se devo dirla tutta;
❖ se devo essere sincero;
❖ non sto scherzando;
❖ non ti sto prendendo in giro;
❖ francamente;
❖ se devo dirti la verità.
Il messaggio letterale che trasmetti 

con “se devo essere sincero” è che sei costretto 

a farlo… se no, non lo saresti!
Sperare / Speriamo
Il verbo sperare è senza alcun
dubbio il verbo degli insicuri. 

Sembrando insicuri non diamo
l’idea di essere professionali.
❖ (-) Spero che possa
apprezzare il risultato 

dello sbiancamento.
(+) Sono certo che
apprezzerà il risultato 

dello sbiancamento. È così?
Credere che…
O siamo convinti di quello 

che diciamo o non lo siamo. 

Se “crediamo “ che sia giusto
significa che non siamo certi.
❖ (-) Credo che vada bene.
(+) Ecco così va bene.
❖ (-) Credo di si.
(+) Si.
❖ (-) Credo che si possa fare…
(+) Faccio il possibile 

per accontentarla.
Non riesco
Chi non riesce non ha potere,
se diamo l’idea di non avere
potere diamo anche idea 

di non essere credibili.
❖ (-) Non riesco a darle 

un appuntamento prima
del mese prossimo.
(+) Le garantisco che farò
il possibile per anticiparle
l’appuntamento.
Se ho capito male / Correggimi pure
Si tratta di forme verbali di modestia che
denotano insicurezza personale.

Nella frase “se non ho capito male”, 

ci sono ben tre elementi “tossici”
➡ SE (insinua il dubbio)
➡ NON (richiama una negazione)
➡ MALE (evoca immagini poco positive)
❖ (-) Se non ho capito male.
(+) Se ho capito bene.
❖ (-) Se non ricordo male.
(+) Se ricordo bene.
❖ (-) Correggimi se sbaglio.
(+) Dimmi se così vado bene.
Posso?!?
Tutte le volte che chiediamo “posso”
conferiamo il potere di decidere a qualcun altro.

Se invece di chiedere “posso” dici solo 

quello che vuoi dire poi fai seguire un’azione
ad essa coerente, difatti stai comunicando
grande forza e sicurezza.
❖ (-) Posso farle una domanda? 

Che ne pensa di eseguire questa cura?
(+) Le faccio una domanda: che ne pensa 

di eseguire questa cura?
❖ (-) Posso spiegarle in due minuti 

le caratteristiche principali 

dello spazzolino elettrico?
(+) Le mostro in due minuti le caratteristiche
principali dello spazzolino elettrico?
Le paroline…
Queste sminuiscono cosa
vogliamo dire e abbassano
il livello della nostra
conversazione.
❖ Attimino;
❖ Momentino;
❖ Minutino;
❖ Cosina;
❖ Pochino.
Ma
Questo avverbio ha il potere 

di rendere nulla la prima parte 

della frase. 

Quindi attenzione al messaggio 

che vogliamo far arrivare all’altro.
❖ (-) Sono d’accordo con te ma 

ora ascolta cosa ho da dirti. 

La parte prima del ma 

(quella più importante) 

diventa la meno incisiva.
(+) Sono d’accordo con te e 

ora ascolta cosa ho da dirti.
Come lo si dice
La comunicazione paraverbale 

è composta da:

tono, timbro, pause, volume
Come ci si muove
Quello che non diciamo 

equivale al 55% 

di quanto percepito 

dal nostro interlocutore.
Non dimentichiamo
di far parte di un team
«Con il talento si vincono

le partite, ma è con il lavoro 

di squadra e l’intelligenza 

che si vincono i campionati.»
Michael Jordan
Questione di volontà
«Presto o tardi coloro 

che vincono sono coloro 

che credono di poterlo fare.»
Richard Bach
Le nostre fonti
❖ “Le parole per vendere” - Paolo Borzacchiello - Alessio Roberti Editore (2013)
❖ “La figura del dentista oggi” - ANDI/Ispo Ricerche Srl (2012)
❖ “Immagine dei dentisti sul web” - ANDI/Ispo Ricerche Srl (2012)
❖ “Silent Messages: Implicit Communication of Emotions and Attitude” - Albert
Mehrabian - Wadsworth Publishing Company (1981)
Al servizio degli imprenditori odontoiatrici
via Mezzanotte, 3
20141 - Milano
www.dentalconsult.it
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Igienisti dentali, comunicare il sorriso

  • 1. DentalConsult.it Comunicare 
 il sorriso «I migliori oratori 
 danno l’impressione 
 di improvvisare, ma in realtà 
 si preparano tutto.» John Fitzgerald Kennedy
  • 2. Lo stato dei fatti Disoccupazione in Italia a dicembre del 2014 13,2%
  • 3. Il settore odontoiatrico ➡ Per il 2014, il 52,4% degli odontoiatri si aspettava di chiudere l’anno con un calo dei ricavi, mentre solo il 4,6% si aspettava 
 un aumento. ➡ Il 45% dei dentisti ha dichiarato un decremento degli introiti 
 nel 2010 rispetto al 2009, di circa il 30%. ➡ Un terzo dei dentisti si dichiara sottoccupato, anche se altre fonti riportano che il fatturato delle aziende che producono materiali per i dentisti non ha subito alcuna flessione. ➡ In Italia ci sono circa 58mila odontoiatri, uno ogni mille abitanti, 
 a fronte di un rapporto che in Europa è di uno a duemila.
  • 4. Gli igienisti ➡ Gli igienisti operanti
 in Italia attualmente 
 sono circa 10.000. ➡ La mancanza di un albo favorisce l’abusivismo 
 e il basso riconoscimento della professionalità 
 degli igienisti.
  • 5.
  • 6. Tutto questo 
 non deve abbatterci… Abbiamo i mezzi e la forza
 per prosperare anche
 in queste circostanze!!!
  • 7. Einstein soleva dire: ➡ «Chi attribuisce alla crisi 
 i suoi fallimenti e difficoltà, violenta 
 il suo stesso talento e 
 dà più valore ai problemi 
 che alle soluzioni.» ➡ «Follia è fare sempre 
 la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.»
  • 8. Non possiamo restare immobili 
 ad aspettare che i tempi cambino dobbiamo scegliere di affrontare questo stato di cose, 
 ma questa scelta diventerà una decisione 
 solo attraverso l’azione!
  • 9. Un igienista deve avere delle competenze tecniche ➡ Deve essere in grado di effettuare trattamenti come: ❖ scaling (rimozione della placca batteria sopra e sotto gengivale) ❖ rootplaning (levigatura delle radici dei denti) ❖ schiarenti o sbiancanti ❖ remineralizzanti e di desensibilizzazione ❖ lucidature ❖ interventi preventodontici di sigillatura dei solchi e delle fossette dei denti
 a rischio di carie ❖ debridement (eliminazione dei tessuti infetti sopra e sotto gengivali). ➡ Deve conoscere ed utilizzare con perizia lo strumentario e le tecnologie disponibili.
  • 10. ➡ Deve essere in grado di svolgere attività
 di educazione sanitaria e dentale e partecipare 
 a progetti di prevenzione primaria. ➡ Provvede all’istruzione delle varie metodiche 
 di igiene orale e all’uso dei mezzi diagnostici idonei a evidenziare la placca batterica motivando l’esigenza dei controlli periodici. ➡ Indica le norme di un’alimentazione razionale 
 ai fini della salute dentale. ➡ Compila il charting per ottenere una corretta immagine della salute orale del paziente. ➡ Esegue la valutazione parodontale per stabile 
 un corretto piano di cura assieme all’odontoiatra. ➡ Consiglia i presidi utili da utilizzare nella pratica di gestione dell’igiene orale domiciliare. ➡ Continua ad aggiornarsi per acquisire conoscenze scientifiche e qualifiche 
 professionali al fine di garantire la qualità 
 dei trattamenti prestati.
  • 11. Ma il paziente 
 non ha cultura odontoiatrica… e non può avere una giusta percezione della qualità 
 delle cure prestategli!
  • 12. L’importante è l’esperienza! Quello che il paziente percepisce è la qualità dell’esperienza che 
 ha vissuto in studio e questa è fondamentalmente frutto della nostra capacità di accoglierlo, metterlo 
 a suo agio e comunicare 
 in maniera efficace con lui.
  • 13. Accoglienza ➡ Rendiamo l’ambiente più gradevole 
 e rilassante possibile. ➡ Cerchiamo di essere puntuali. ➡ Facciamo sì che il nostro riunito 
 sia sempre ordinato e pulito. ➡ Il rapporto con il paziente deve iniziare prima che questo sia seduto alla poltrona. ➡ Una breve chiacchierata prima di entrare “in modalità clinica” può risultare 
 un investimento molto fruttuoso. ➡ Ricordiamo sempre che il paziente si trova in una situazione di disagio, con paura e senso di invasione della sua privacy.
  • 14. Creiamo rapporti! Quello che fa tornare il paziente 
 da noi è, più che la prestazione clinica, il rapporto che riusciamo 
 a instaurare con lui. Quali strumenti possiamo utilizzare per migliorare 
 il nostro rapporto con i pazienti? Fondamentalmente due: ➡ quello che comunichiamo ➡ quello che ci comunica
 il paziente.
  • 15. La comunicazione «Non c'è meno eloquenza 
 nel tono della voce, negli occhi e nell'atteggiamento 
 che nella scelta delle parole.» François de La Rochefoucauld
  • 16. I tre tipi di comunicazione Esistono tre tipi di comunicazione: 1. Verbale: quello che si dice. 2. Paraverbale: come lo si dice. 3. Non verbale: quello che si fa mentre si comunica. Uno studio condotto nel 1972 dallo psicologo americano Albert Mehrabian 
 mostra che la maggior parte della nostra comunicazione è composta 
 da aspetti non verbali. Il non verbale influisce sulla percezione di quanto comunicato per il 55%, 
 il paraverbale per il 38%, mentre il verbale solo per il 7%. Essere in grado di decodificare gli aspetti non verbali riveste 
 quindi un’importanza fondamentale nella comunicazione.
  • 17. PNL Usando consapevolmente la nostra comunicazione (linguistica) possiamo influenzare positivamente (programmazione) le persone con cui parliamo, attivando particolari reazioni nel loro cervello (neuro) = PNL. Teniamo innanzitutto presente che il paziente 
 non è in un ambiente familiare, che potrebbe evocare 
 brutti ricordi e, sopratutto, che noi siamo in una posizione di supremazia rispetto a lui e questo sopratutto nella fase non strettamente clinica può mettere molto a disagio.
  • 18.
  • 19. Ci sono dei fattori imprescindibili ➡ Il significato della nostra comunicazione dipende dalla risposta che otteniamo.
 Dobbiamo sempre tener presente che l'altro non è noi, ha le sue idee, i suoi valori, 
 i suoi bisogni, la sua specifica visione della realtà, le sue esperienze, la sua storia. ➡ È impossibile non comunicare, qualsiasi cosa si dica o non si dica produrrà 
 un effetto specifico. 
 Non solo: ogni gesto che si faccia o no produrrà un effetto. ➡ Le parole sono “magiche”: se dico “montagna” ognuno di voi si immaginerà 
 una montagna particolare... quella delle vacanze, della propria casa, 
 le alte vette innevate, ecc... Le parole hanno quindi il potere di “riportare 
 alla mente” dei pensieri, o dei ricordi. 
 La stessa parola evoca cose potenzialmente molto diverse in ogni persona. Il potere delle parole è tale per cui se vi dicessi: “Non pensate ad un elefante”...
  • 20.
  • 21. Quello che si dice Siamo sicuri che 
 il messaggio che arriva 
 sia esattamente 
 quello che vogliamo?
  • 22. Le parole “straordinarie” «Le parole hanno il potere 
 di distruggere e di creare. Quando le parole sono 
 sincere e gentili possono cambiare il mondo.» Buddha
  • 23. Si È una delle più magiche tra tutte le parole magiche, ha un senso intrinsecamente positivo, 
 è affermazione. 
 Ha il potere di rilassare la muscolatura 
 e dilatare le pupille in attesa di “qualche piacere”. 
 Dicendo “si” dichiariamo apertamente la nostra volontà di collaborare, costruire e dialogare. 
 A prescindere da quello che si vuol dire dopo 
 si mette l'altro in “questo stato” dicendo: ❖ Si, ho capito; ❖ Si, mi è chiaro; ❖ Si, certo ora ne parliamo; ❖ Si, sono d'accordo con lei; ❖ Si, ecco a lei.
  • 24. Nuovo / Novità Nell'altro produce desiderio, 
 è la parola “regina del marketing”.
 Ma abbiamo sempre qualcosa 
 di “nuovo” da presentare?
 Dobbiamo imparare ad utilizzarla... ❖ Ho una novità da proporle; ❖ Si, è qualcosa di nuovo; ❖ Questo nuovo spazzolino… ❖ La tecnologia 3D è una novità 
 che le permette di… ❖ Questo dentifricio contiene un nuovo elemento che va a rimineralizzare… ❖ Guardi, c'è un colluttorio nuovo, 
 appena arrivato...
  • 25. Sorpresa / Sorprendente ❖ Tenga una sorpresa per lei, un invito per l'open day Invisalign... ❖ È sorprendente come 
 con questo prodotto 
 la sensibilità diminuisca velocemente... ❖ Ma che sorpresa vederla signor Rossi!
  • 26. Regalo Riporta al Natale, alla festa, 
 ai pacchetti a sensazioni che suscitano emozioni legate 
 a benessere e sorpresa.
 Questa parola deve assolutamente sostituire la parola “gratis” 
 che invece è assolutamente svalutante, riportando a qualcosa 
 di poco valore, alle svendite. ❖ Signor Rossi, è stato così bravo 
 a mantenere l'igiene domiciliare 
 che le regaliamo un’applicazione 
 di fluoro.
  • 27. Scoperta Evoca meraviglia e il senso di qualcosa di speciale. ❖ All'inizio anche io 
 ero scettico all'utilizzo 
 dello spazzolino elettrico ma poi ho scoperto 
 che con la sua tecnica...
  • 28. Facile Le persone adorano soluzioni facili, questa parola attira come una calamita l'interesse di chi ascolta. ❖ Lo scovolino è davvero facile da usare; ❖ È facilissimo abituarsi 
 ad utilizzare il filo quotidianamente...
  • 29. Migliorato Le persone sono attratte favorevolmente dai risultati (dall'epoca della scuola). ❖ Questo prodotto è il risultato di anni di ricerche; ❖ Lo sbiancamento professionale ti garantisce risultati immediati; ❖ Usando questo prodotto 
 ogni giorno otterrai 
 il risultato che desideri.
  • 30. Tu Al paziente interessa quello che noi, 
 le nostre terapie, i prodotti, ecc. 
 possano fare per lui. 
 Prima di iniziare la nostra seduta 
 o prima di proporre qualsiasi cosa... 
 il paziente si chiede inconsciamente 
 “io cosa ci guadagno in tutto questo?”. ❖ (-) questa tecnica di spazzolamento permette… (+) questa tecnica ti permette di… ❖ (-) i nostri pazienti in questo modo possono essere visitati; (+) tu puoi, in questo modo, essere visitato.
  • 31. Il nome di battesimo Il nome del paziente è una importante risorsa, quando ci sentiamo chiamare per nome tendiamo ad apprezzare 
 di più il nostro interlocutore oltre 
 a sottolineare che quello che stiamo dicendo è proprio e solo per lui. ❖ Quindi signor Rossi il mantenimento che secondo me è corretto per lei è… ❖ Signor Rossi quando ha effettuato l’ultima seduta di igiene? ❖ Signor Rossi piacere di conoscerla. ❖ Prego signor Paolo si accomodi pure.
  • 32. Truismi I truismi sono affermazioni vere e verificabili istantaneamente dal nostro paziente. Dopo aver effettuato diverse affermazioni 
 che il nostro paziente conferma, se ne facciamo succedere altre è più probabile che il paziente confermi anche l’ultima, dandoci ragione. 1. Signor Carlo ha visto che tempo balordo? 2. Sì, vero. 3. Quando ci siamo visti l’ultima volta a marzo vero? 4. (Sì, vero). 5. Ormai siamo in autunno… 6. (Sì, vero). 7. Mi raccomando è importante essere regolari con i nostri appuntamenti. 8. Sì, vero!
  • 33. Le parole “tossiche” «Per una parola un uomo viene spesso giudicato saggio, 
 e per una parola viene spesso giudicato stupido. 
 Dunque dobbiamo stare molto 
 attenti a quello che diciamo.» Confucio
  • 34. No Il no blocca, paralizza, chiude. 
 Attenzione viene spesso utilizzato come intercalare in modo inconsapevole. ❖ (!) Secondo me non è come dici. (-) No, non hai capito, ora ti spiego. (+) Capisco che sei in disaccordo, 
 e ora ti spiego la cosa in modo diverso. ❖ (!) Ma questo trattamento costa tantissimo! (-) No, non è poi così caro. (+) In effetti il mio prodotto è costoso, 
 ma è davvero speciale! ❖ (!) Non sono convinto di fissare l’appuntamento. (-) No, ci pensi bene. (+) Ovviamente capisco la tua titubanza, 
 ma lascia che ti spieghi ancora perché è meglio programmare le levigature e perché sia meglio cominciare al più presto le cure.
  • 35. Non Il cervello umano ignora le negazioni.
 Cosa succede quando qualcuno 
 ci dice “non preoccuparti”? 
 Si ottiene l'effetto contrario. ❖ (-) Non si preoccupi non sentirà male. (+) Stia tranquillo. ❖ (!) Ci devo pensare. (-) Non stia a pensarci troppo. (+) Ci pensi pure, poi mi dica quando 
 è pronto per iniziare i trattamenti. ❖ (!) Ho poco tempo. (-) Non voglio rubarle troppo tempo. (+) Mi servono 5 minuti per spiegarle 
 i motivi per questo trattamento.
  • 36. Niente Richiama alla mente concetti tipo 
 il vuoto, o zero, il deserto, il buio, 
 il brutto. ❖ (!) Allora, dimmi cosa devo fare? (-) No, niente deve solo utilizzare 
 lo spazzolino come dicevo. (+) La tecnica che sto per mostrarti 
 è semplicissima, ti risolverà 
 la gengivite… ❖ (!) Mi descriva la terapia. (-) Niente, dobbiamo pulire 
 più in profondità. (+) Gliene parlo subito molto volentieri
  • 37. Scusa / Disturbo Se diciamo scusa o disturbo, nella mente inconscia dell'altro si innesca il pensiero 
 di doverci far perdonare per qualcosa. ❖ (-) Buongiorno signor Rossi la disturbo? Volevo ricordarle... (+) Buongiorno è un buon momento 
 per fissare appuntamento ❖ (-) Scusi se la faccio spostare 
 su un altro riunito... (+) Le chiedo la cortesia di accomodarsi 
 su un altro riunito... ❖ (-) Disturbo? (+) È libero?
  • 38. Rubare Questo verbo è ovviamente legato a idee e immagini come 
 il furto, ai ladri, alla prigione… tutte connotazioni negative. Quando in genere lo utilizziamo in realtà stimo offrendo qualcosa al nostro interlocutore, qualcosa di importante e prezioso. ❖ (-) Posso rubarti un attimo? (+) Mi dedichi un minuto?
  • 39. Peccato (Pazienza / Mi Dispiace) Questo termine riporta a qualcosa di legato 
 al proibito, con cose che era giusto o meglio evitare, facendo sentire in colpa l’altro. ❖ (-) È un vero peccato che non sia potuto venire all’openday sullo sbiancamento. (+) Sono sicuro che verrà al prossimo openday sullo sbiancamento. ❖ (!) Devo cancellare il nostro appuntamento. (-) Peccato, pazienza. (+) Va bene, quando fissiamo il prossimo? ❖ (!) Posso pagare a rate questo piano di cura? (-) No mi dispiace. (+) Ho la possibilità di trovare assieme 
 a lei altre soluzioni, tra le quali quella 
 a lei più adatta.
  • 40. Bisogna Questa parola è estremamente dannosa, porta all’inazione, alla passività, 
 allo star fermi. ❖ (-) Vista la situazione parodontale bisogna fare qualcosa… (+) Data la situazione è opportuno mettere in atto il protocollo adatto 
 ai pazienti con queste caratteristiche. ❖ (-) Bisogna che le spieghi quanto 
 il fumo influisca sull’aspetto parodontale. (+) Ora desidero spiegarle quanto influisca il fumo a livello parodontale.
  • 41. Però Termine dannosissimo sopratutto se all’inizio della frase. Quando questo avviene l’interlocutore si indispone, si chiude, prova fastidio.
 Quando parliamo con qualcuno e questo ci riempie dei suoi “però” come ci sentiamo? 
 A disagio. 
 Attenzione perché lo usiamo anche come intercalare. ❖ (-) Si va bene, però io credo che se le utilizzasse anche il filo… (+) Si va bene, e se usasse anche il filo sarebbe perfetto. ❖ (-) Si è vero, lei ha ragione, però ora le spiego come pulire la zona linguale. (+) Si è vero lei ha ragione e ora le spiego come fare meno fatica a raggiungere la zona linguale.
  • 42. Altre parole tossiche: ❖ (-) Problema 
 (ricorda la scuola, fa pensare a “qualsiasi problema”). (+) Questione da risolvere, affare da sistemare. ❖ (-) Difficile 
 (ricorda la fatica). (+) Impegnativo 
 (più leggera).
  • 43. Le parole “autodistruttive” «Le parole fanno un effetto 
 in bocca e un altro 
 negli orecchi.» Alessandro Manzoni
  • 44. Indicatori di menzogna Si tratta di frasi, parole o intercalari, 
 che diciamo in buona fede per abitudine o 
 per educazione, che hanno il potere (perverso) 
 di farci apparire come bugiardi, o potenziali mentitori, anche se ciò non è vero. ❖ sinceramente; ❖ davvero; ❖ onestamente; ❖ a essere sincero; ❖ se devo dirla tutta; ❖ se devo essere sincero; ❖ non sto scherzando; ❖ non ti sto prendendo in giro; ❖ francamente; ❖ se devo dirti la verità. Il messaggio letterale che trasmetti 
 con “se devo essere sincero” è che sei costretto 
 a farlo… se no, non lo saresti!
  • 45. Sperare / Speriamo Il verbo sperare è senza alcun dubbio il verbo degli insicuri. 
 Sembrando insicuri non diamo l’idea di essere professionali. ❖ (-) Spero che possa apprezzare il risultato 
 dello sbiancamento. (+) Sono certo che apprezzerà il risultato 
 dello sbiancamento. È così?
  • 46. Credere che… O siamo convinti di quello 
 che diciamo o non lo siamo. 
 Se “crediamo “ che sia giusto significa che non siamo certi. ❖ (-) Credo che vada bene. (+) Ecco così va bene. ❖ (-) Credo di si. (+) Si. ❖ (-) Credo che si possa fare… (+) Faccio il possibile 
 per accontentarla.
  • 47. Non riesco Chi non riesce non ha potere, se diamo l’idea di non avere potere diamo anche idea 
 di non essere credibili. ❖ (-) Non riesco a darle 
 un appuntamento prima del mese prossimo. (+) Le garantisco che farò il possibile per anticiparle l’appuntamento.
  • 48. Se ho capito male / Correggimi pure Si tratta di forme verbali di modestia che denotano insicurezza personale.
 Nella frase “se non ho capito male”, 
 ci sono ben tre elementi “tossici” ➡ SE (insinua il dubbio) ➡ NON (richiama una negazione) ➡ MALE (evoca immagini poco positive) ❖ (-) Se non ho capito male. (+) Se ho capito bene. ❖ (-) Se non ricordo male. (+) Se ricordo bene. ❖ (-) Correggimi se sbaglio. (+) Dimmi se così vado bene.
  • 49. Posso?!? Tutte le volte che chiediamo “posso” conferiamo il potere di decidere a qualcun altro.
 Se invece di chiedere “posso” dici solo 
 quello che vuoi dire poi fai seguire un’azione ad essa coerente, difatti stai comunicando grande forza e sicurezza. ❖ (-) Posso farle una domanda? 
 Che ne pensa di eseguire questa cura? (+) Le faccio una domanda: che ne pensa 
 di eseguire questa cura? ❖ (-) Posso spiegarle in due minuti 
 le caratteristiche principali 
 dello spazzolino elettrico? (+) Le mostro in due minuti le caratteristiche principali dello spazzolino elettrico?
  • 50. Le paroline… Queste sminuiscono cosa vogliamo dire e abbassano il livello della nostra conversazione. ❖ Attimino; ❖ Momentino; ❖ Minutino; ❖ Cosina; ❖ Pochino.
  • 51. Ma Questo avverbio ha il potere 
 di rendere nulla la prima parte 
 della frase. 
 Quindi attenzione al messaggio 
 che vogliamo far arrivare all’altro. ❖ (-) Sono d’accordo con te ma 
 ora ascolta cosa ho da dirti. 
 La parte prima del ma 
 (quella più importante) 
 diventa la meno incisiva. (+) Sono d’accordo con te e 
 ora ascolta cosa ho da dirti.
  • 52.
  • 53. Come lo si dice La comunicazione paraverbale 
 è composta da:
 tono, timbro, pause, volume
  • 54. Come ci si muove Quello che non diciamo 
 equivale al 55% 
 di quanto percepito 
 dal nostro interlocutore.
  • 55. Non dimentichiamo di far parte di un team «Con il talento si vincono
 le partite, ma è con il lavoro 
 di squadra e l’intelligenza 
 che si vincono i campionati.» Michael Jordan
  • 56. Questione di volontà «Presto o tardi coloro 
 che vincono sono coloro 
 che credono di poterlo fare.» Richard Bach
  • 57. Le nostre fonti ❖ “Le parole per vendere” - Paolo Borzacchiello - Alessio Roberti Editore (2013) ❖ “La figura del dentista oggi” - ANDI/Ispo Ricerche Srl (2012) ❖ “Immagine dei dentisti sul web” - ANDI/Ispo Ricerche Srl (2012) ❖ “Silent Messages: Implicit Communication of Emotions and Attitude” - Albert Mehrabian - Wadsworth Publishing Company (1981)
  • 58. Al servizio degli imprenditori odontoiatrici via Mezzanotte, 3 20141 - Milano www.dentalconsult.it gualtiero@gualtierotronconi.com