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Area Consulenza Aziendale IRES - FVG IL CREDITO AGEVOLATO Dott.ssa Elisa Candotti
Credito agevolato ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Definizione  ,[object Object],CREDITO AGEVOLATO : Insieme di  leggi  e  norme  che definiscono le regole con cui un’impresa può presentare la  domanda  per ottenere un  aiuto   economico  per il sostenimento di alcune spese (acquisto beni materiali e immateriali, spese di costituzione, ristrutturazioni immobili, …).
Perché si concede? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
A chi si concede? ,[object Object],[object Object],[object Object]
I beneficiari ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Mappa dei territori agevolati
Nuova definizione di PMI Secondo la nuova definizione, un’impresa è «ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica».
Nuova definizione di PMI – Limiti dimensionali O ≤  2 milioni di EUR (precedentemente non definito) ≤  2 milioni di EUR (precedentemente non definito) < 10 Micro ≤  10 milioni di EUR (nel 1996: 5 milioni di EUR) ≤  10 milioni di EUR (nel 1996: 7 milioni di EUR ) < 50 Piccole ≤  43 milioni di EUR (nel 1996: 27 milioni di EUR ) ≤  50 milioni di EUR (nel 1996: 40 milioni di EUR) < 250 Medie Totale di bilancio annuo Fatturato annuo Effettivi: unità lavorative-anno (ULA) Categoria d’impresa
Nuova definizione di PMI – Criterio degli effettivi Il criterio degli effettivi è il criterio iniziale essenziale per determinare in quale categoria rientri una PMI. Esso riguarda il personale impiegato a tempo pieno, a tempo parziale o su base stagionale e comprende le seguenti categorie: •  i dipendenti; •  le persone che lavorano per l’impresa, ne sono dipendenti e, secondo la legislazione nazionale, sono considerati come gli altri dipendenti dell’impresa; •  i proprietari-gestori; •  i soci che svolgono un’attività regolare nell’impresa e beneficiano di vantaggi finanziari da essa forniti. Gli apprendisti con contratto di apprendistato e gli studenti con contratto di formazione non sono considerati come facenti parte degli effettivi. Non è inoltre contabilizzata la durata dei congedi di maternità o parentali.
Nuova definizione di PMI – Criterio del fatturato annuo e del totale di bilancio  Il fatturato annuo viene determinato calcolando il reddito che la vostra impresa ha ricavato durante l’anno di riferimento dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi. Il fatturato non comprende l’imposta sul valore aggiunto (IVA). Il bilancio generale annuo si riferisce al valore dei principali attivi della vostra società.
Per quale tipologia di spese si concede? ,[object Object],[object Object],[object Object]
Categorie di spese ammissibili   ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Criteri di ammissibilità ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Esclusioni ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
In che modo si concede?  ,[object Object],[object Object],[object Object]
Contributi monetari  ,[object Object],[object Object],[object Object]
Servizi reali agevolati ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
In che misura si concede? ,[object Object],[object Object],[object Object]
Il tetto contributivo ,[object Object],[object Object],[object Object]
Gli aiuti “de minimis” ,[object Object],[object Object],[object Object]
Regolamento ,[object Object],[object Object],[object Object]
Quali sono le procedure? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
SCHEDE LEGGI CREDITO AGEVOLATO
Legge 215/1992 - Imprenditoria Femminile ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DLGS 185/2000 - Finanziamenti per il lavoro autonomo (Prestito d’Onore) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DLGS 185/2000 - Finanziamenti per il lavoro autonomo (Prestito d’Onore) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DLGS 185/2000 - Finanziamenti per la Microimpresa ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DLGS 185/2000 - Finanziamenti per la Microimpresa ,[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],LR 18/2005 Incentivi per le nuove attività
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],LR 18/2005 Incentivi per le nuove attività
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],LR 18/2005 Incentivi per le nuove attività
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],LR 18/2005 Incentivi per le nuove attività
LR 29/2005 – Contributi per PMI del  commercio, turismo, servizi al commercio ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 29/2005 – Contributi per PMI del  commercio, turismo, servizi al commercio ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 26/2005 – Innovazione nei settori del commercio, turismo, servizi ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 26/2005 – Ricerca applicata e industriale o sviluppo sperimentale ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 26/2005 – Progetti di innovazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 26/2005 – Acquisizione di beni immateriali ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 26/2005 – Studi di fattibilità e progetti di ricerca da presentare a Stato e UE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LR 20/2006 – Contributi rivolti alle cooperative sociali ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Dove informarsi ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]

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  • 8. Nuova definizione di PMI Secondo la nuova definizione, un’impresa è «ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica».
  • 9. Nuova definizione di PMI – Limiti dimensionali O ≤ 2 milioni di EUR (precedentemente non definito) ≤ 2 milioni di EUR (precedentemente non definito) < 10 Micro ≤ 10 milioni di EUR (nel 1996: 5 milioni di EUR) ≤ 10 milioni di EUR (nel 1996: 7 milioni di EUR ) < 50 Piccole ≤ 43 milioni di EUR (nel 1996: 27 milioni di EUR ) ≤ 50 milioni di EUR (nel 1996: 40 milioni di EUR) < 250 Medie Totale di bilancio annuo Fatturato annuo Effettivi: unità lavorative-anno (ULA) Categoria d’impresa
  • 10. Nuova definizione di PMI – Criterio degli effettivi Il criterio degli effettivi è il criterio iniziale essenziale per determinare in quale categoria rientri una PMI. Esso riguarda il personale impiegato a tempo pieno, a tempo parziale o su base stagionale e comprende le seguenti categorie: • i dipendenti; • le persone che lavorano per l’impresa, ne sono dipendenti e, secondo la legislazione nazionale, sono considerati come gli altri dipendenti dell’impresa; • i proprietari-gestori; • i soci che svolgono un’attività regolare nell’impresa e beneficiano di vantaggi finanziari da essa forniti. Gli apprendisti con contratto di apprendistato e gli studenti con contratto di formazione non sono considerati come facenti parte degli effettivi. Non è inoltre contabilizzata la durata dei congedi di maternità o parentali.
  • 11. Nuova definizione di PMI – Criterio del fatturato annuo e del totale di bilancio Il fatturato annuo viene determinato calcolando il reddito che la vostra impresa ha ricavato durante l’anno di riferimento dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi. Il fatturato non comprende l’imposta sul valore aggiunto (IVA). Il bilancio generale annuo si riferisce al valore dei principali attivi della vostra società.
  • 12.
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Editor's Notes

  1. Per iniziare vi presento le regole che stanno alla base del funzionamento del sistema del credito agevolato, che vi saranno utili per capire tutte le leggi. Il credito agevolato è tutto quel complesso di leggi e regolamenti che danno la possibilità agli imprenditori di poter accedere a contributi di tipo pubblico, (statali, regionali, o provinciali). Avere la possibilità di presentare una domanda di contributo dipende da molti fattori e in questa lezione cercherò di illustrarveli, facendo attenzione ai limiti che ci sono. In effetti la tematica è abbastanza complicata, nel senso che non sempre la lettura di una legge è di facile comprensione a causa dell’uso di alcuni termini tecnici usati, oppure fanno rimando ad altre leggi, creando delle vere difficoltà di comprensione.
  2. Perché si concede: quindi le motivazioni che hanno spinto il legislatore a emanare una legge di contributo per cercare di aiutare un settore economico piuttosto che un altro, o una determinata categoria di persone perché considerate in posizione di svantaggio rispetto ad un’altra. A chi si concede, cioè le persone o le imprese che hanno i requisiti soggettivi minimi per poter presentare la domanda di credito agevolato. Per quali spese , cioè per quali tipologie di spese è possibile presentare la domanda In che modo , perché i contributi vengono concessi sotto varie forme, come vedremo dopo, e possono essere in conto capitale (a fondo perduto) o in conto interessi. In che misura , perché il contributo deve essere un aiuto quindi va a coprire una parte delle spese iniziali, certamente non è possibile che lo Stato possa finanziare per intero il progetto imprenditoriale, sarebbe scorretto nei confronti delle altre imprese e a discapito della concorrenza. La procedura per la concessione del credito : riguarda tutto l’iter che la domanda deve seguire, attraverso le fasi di presentazione della domanda, verifica, presentazione della documentazione di spesa, erogazione del contributo.
  3. imprese in posizione di svantaggio rispetto alle concorrenti: Questo può accadere per varie motivazioni, come ad esempio per il fatto di appartenere a determinati settori produttivi (es. l’artigianato). Il legislatore infatti ha emanato una serie di misure a favore dello sviluppo di imprese artigiane per cercare di mantenere in vita quei mestieri che rischiano di scomparire, oppure che hanno bisogno di un maggiore sostegno come ad esempio il settore dell’agricoltura che può risentire molto di annate cattive o il verificarsi di determinati eventi. rilanciare un’area in ritardo di sviluppo, anche in Friuli ci sono delle zone che sono considerate meno sviluppate di altre, ed è quindi necessario aiutarle, anche per evitare lo spopolamento e la fuga verso le città in cerca di lavoro. In Italia ci sono delle regioni che sono considerate molto in ritardo e formano il cosiddetto OBIETTIVO 1 e sono Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. In queste zone gli aiuti pubblici sono stati e lo sono anche ora, molto importanti per lo sviluppo di attività e per l’abbassamento del tasso di disoccupazione. Ci sono poi altre zone in tutta Ita, chiamate OBIETTIVO 2, che godono di minori incentivi, perché a medio ritardo di sviluppo, anche in Friuli ce ne sono alcune, soprattutto in montagna e nelle zone di confine. aumentare l’occupazione: i contributi pubblici sono concessi per aiutare la nascita di nuove imprese che chiaramente occupano, in primo luogo, l’imprenditore, ma soprattutto nel tempo l’impresa è in grado di dare occupazione ad altre persone. Ci sono inoltre contributi specifici per favorire l’assunzione di alcune tipologie di soggetti (precari o disoccupati o in mobilità) operare sulla risoluzione di particolari problemi economici e sociali come le pari opportunità : da molti anni si sta cercando di colmare la disparità di genere tra uomo e donna anche nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. In particolare le donne vengono aiutate in misura maggiore degli uomini per permettere loro di svolgere contemporaneamente il ruolo di madre.
  4. I beneficiari sono persone o imprese con determinate caratteristiche (che sono individuate in maniera molto precisa da ogni regolamento attuativo) che hanno la possibilità di presentare domanda di contributo. Importante sottolineare che presentare domanda di contributo non fa sorgere il DIRITTO di ricevere i soldi. Cosa significa: il contributo pubblico non viene erogato semplicemente per il fatto di voler aprire un’impresa e aver presentato domanda, ma è necessario che ci sia un progetto concreto alla base e che vengano individuate in maniera molto precisa le spese per le quali si chiede l’aiuto; rientrare in una delle categorie di beneficiari, quindi avere i presupposti soggettivi , fa sorgere la possibilità di presentare domanda, e fa nescere, per il beneficiario, non un diritto a ricevere il contributo, ma solo l’interesse affinchè le procedure vengano rispettate. E’ da sottolineare che anche se vengono rispettate le procedure, non è detto che la domanda sia accolta e anche se accolta, potrebbe rimanere inevasa per l’esaurimento dei fondi.
  5. I soggetti beneficiari vengono suddivisi per comodità in categorie, con determinate caratteristiche. soggetti deboli : Imprenditori giovani , con età compresa tra i 18 e i 35 anni, Donne per il principio delle pari opportunità, Disoccupati chiaramente, per dare loro l’opportunità di reinserimento nel MDL Svantaggiati, tipicamente svantaggiati di tipo fisico Appartenenza a particolari settori Imprese artigiane , perchè considerate meritevoli per mantenere in vita quei mestieri che formano il tessuto produttivo formato da piccole e piccolissime imprese come tipicamente è l’Italia e il Friuli. Imprese commerciali , perchè anche questo settore ha visto negli utlimi anni un calo ed è necessario mantenere in vita i negozi e le varie attività commerciali per mantenere la circolazione del denaro e l’attrattività dei capitali Imprese cooperative , hanno una normativa a se stante, e generalmente svolgono attività che risultano utili alla comunità, ( es . coop di consumo che prevedono la vendita dei prodotti ai propri soci ad un prezzo inferiore a quello di mercato, coop di lavoro in cui i soci offrono la propria manodopera, o coop sociali che possono impiegare soggetti svantaggiati (coop tipo B ) o svolgono servizi alle persone, come assistenza anziani (tipo A) . Nuove imprese o imprese nate a seguito di crisi aziendali Di solito, ma non esclusivamente, l’aiuto viene concesso per avviare nuove imprese, quindi con una nuova p . iva e nuova denominazione. La tendenza è di non concedere aiuti ad aziende che sono in crisi al fine di rimandare il fallimento, che potrebbe comunque essere inevitabile, creando ripercussioni negative anche sulle altre imprese fornitrici (debiti e insoluti, sistema ne risentirebbe in maniera pesante). Collocazione delle sedi operative (stabilimenti) in aree svantaggiate Le imprese che stabiliscono la sede operativa in una delle aree obiettivo 2 possono avere più possibilità di richiedere un contributo pubblico perchè il legislatore vuole cercare di favorire lo sviluppo economico di quelle zone considerate in ritardo. Vediamo cartina
  6. Questa mappa è riferita alla programmazione 2007-2013 L’europa ogni 6 anni ridefinisce le aree e i criteri di intervento . A ttualmente ci troviamo nella programmazione 2007-2013 che ha rivisto leggermente i criteri di intervento : la nuova programmazione sembra aver ampliat o le aree di intervento. Sono stati definiti dei nuovi coefficienti di determinazione delle aree, come per esempio il rapporto tra area abitabile e numero di abitanti . Le zone “phasing out” valgono solo fino a tutto il 2008. in Friuli le zone interessate riguardano solo alcuni comuni o zone di comuni, possiamo vedere l’elenco delle zone del friuli nel doc PDF
  7. In tal modo possono essere considerati imprese i lavoratori autonomi, le imprese familiari, le partnership e le associazioni che esercitano regolarmente un’attività economica.
  8. Una volta che avrete verificato di essere un’impresa, dovrete definire i valori della vostra impresa secondo i seguenti tre criteri: • effettivi, • fatturato annuo, • totale di bilancio annuo. Il confronto dei vostri dati con le soglie stabilite per i tre criteri vi consentirà di determinare se siete una microimpresa, una piccola o una media impresa. È opportuno notare che, mentre è obbligatorio rispettare le soglie relative agli effettivi, una PMI può scegliere di rispettare il criterio del fatturato o il criterio del totale di bilancio. L’impresa non deve soddisfare entrambi i criteri e può superare una delle soglie senza perdere la sua qualificazione.
  9. Gli effettivi sono espressi in unità lavorative-anno (ULA). Chiunque abbia lavorato nella vostra impresa, o per suo conto, durante l’intero anno di riferimento conta come una unità. I dipendenti che hanno lavorato a tempo parziale, i lavoratori stagionali e coloro che non hanno lavorato tutto l’anno devono essere contabilizzati in frazioni di unità.
  10. Gli effettivi sono espressi in unità lavorative-anno (ULA). Chiunque abbia lavorato nella vostra impresa, o per suo conto, durante l’intero anno di riferimento conta come una unità. I dipendenti che hanno lavorato a tempo parziale, i lavoratori stagionali e coloro che non hanno lavorato tutto l’anno devono essere contabilizzati in frazioni di unità.
  11. Le spese ammissibili diventano il presupposto oggettivo della domanda, quello per il quale viene richiesto il contributo. Le spese devono essere sostenute secondo le condizioni determinate dal regolamento attuativo. Generalmente, ma non sempre, la domanda va presentata dopo la costituzione dell’impresa e prima di effettuare la spesa quindi: I passi cronologici da seguire per presentare la domanda: 1. Aprire l’attività con partita iva e iscrizione in camera commercio 2. Presentare la domanda di contributo 3. Effettuare le spese, con i propri soldi o chiedendo finanziamento in Banca 4. Dopo un po&apos; di tempo e i dovuti controlli, si riceve il contributo
  12. Le spese ammissibili devono essere attinenti all’attività dell’impresa, e possono rientrare in una di queste categorie: investimento in beni materiali: i fabbricati di solito non vengono finanziati, mentre le spese di ristrutturazione e ammodernamento si; gli impianti, i macchinari, gli arredi, le attrezzature si; gli automezzi molto difficilmente vengono ammessi proprio perché ad uso promiscuo, come i cellulari. (Solitamente è possibile ottenere finanziamenti per il furgone) investimento in beni immateriali: acquisto di brevetti, licenze per i software, investimenti pubblicitari (solo per il primo impianto, non le normali pubblicità che si svolgono durante la vita dell’impresa) spese di avvio (inerenti la costituzione dell’impresa (notaio, commercialista)). investimenti in servizi reali: acquisizione di consulenze per studi di fattibilità per il lancio di un nuovo prodotto per esempio (di solito a queste domande di contributo possono accedere anche imprese già avviate che vogliono attuare programmi di investimento per miglioramento) spese ordinarie: non è frequente che la normale gestione dell’attività venga finanziata, ma ci sono alcune leggi come quelle di Sviluppo Italia che lo fanno per il primo anno (comunque sempre dopo aver effettuato la spesa).
  13. Andiamo a vedere quali sono le caratteristiche che devono avere le spese per essere considerate ammissibili: Ogni legge specifica quali sono i criteri di ammissibilità circa oggetto della spesa: quali sono i beni o servizi che è possibile far rientrare nella domanda di contributo, nel regolamento di solito c’è proprio un elenco delle spese tempistiche: quando effettuare la spesa, generalmente la domanda va presentata prima della spesa presentando i preventivi del fornitore, novità della spesa: se il bene da acquistare deve essere nuovo o può essere anche usato; se il bene deve essere nuovo è importante che il fornitore scriva la dicitura “bene nuovo di fabbrica” sulla fattura e ci sono i casi di esclusione
  14. Per quanto concerne le spese ammissibili generalmente nel regolamento vengono indicate anche quali sono le spese che non sono ammesse. Le ho classificate in gruppi: beni usati , di solito sono ammessi a contributo solo i beni nuovi, anche per cercare di incidere su tutto il tessuto produttivo favorendo anche i produttori e fornitori di altri beni beni acquistati da parenti e affini , sono conseguenze di abusi che si facevano in passato operazioni di leasing , non sono investimenti perché il leasing è considerato un contratto di affitto e la proprietà passa solo al momento del riscatto (eccezioni) beni ad uso promiscuo , beni come la auto e i cellulari che non sono strettamente ad uso aziendale ma anche personale dell’imprenditore beni che hanno già beneficiato di contributo , non è possibile ottenere più contributi sugli stessi beni beni non pertinenti beni che non vengono usati per lo svolgimento dell’attività: per esempio una macchina da cucire per un negozio di animali beni o spese accessorie , esempio spese di montaggio e trasporto; spese di rappresentanza cioè le spese di vitto e alloggio (eccezioni).
  15. di natura finanziaria, il contributo è rappresentato da cash, contante, quindi si verifica per il beneficiario un’entrata monetaria. reale servizi che si possono ricevere, come corsi di formazione o consulenza di marketing o avvocato o commercialista (imprenderò offre questo tipo di contributo).
  16. in conto interessi: si può ottenere una diminuzione del tasso di interesse vigente in quel momento. Si deve ricorrere ad un finanziamento, con restituzione del denaro, ma la somma restituita risulta inferiore rispetto ad un finanziamento normale esempio: il contributo consiste nell’abbattimento del 25% del tasso di interesse vigente, di solito si prende l’euribor come riferimento. La banca applicherebbe l’euribor + lo spread che è una percentuale che varia intono all’1% (1.5%) e che dipende dalla rischiosità del richiedente. Con il finanziamento agevolato in conto interessi invece non applica lo spread e il tasso viene diminuito: Esempio euribor = 5% (tasso a cui le banche acquistano il denaro sul mercato bancario) banca 5% + 1,5% = 6.5% finanz. Agevolato 5% - (5% * 25%) = 5% - 1.25% = 3.75% variazione = 6.5 - 3.75 = 2.75 in meno rispetto alla banca = su 100.000 in banca pagate in un anno 6.500 € di interesse fin agev pagate in un anno 3.750€ mentre gli interessi pagati da parte dell’Ente sono pari a 2.750 € (in 5 anni risparmio 13.750) contributo in conto capitale : sono i contributi più interessanti, significa che il contributo è a fondo perso, va a coprire una parte degli investimenti e non va restituito, possono arrivare fino al 40 o 50% degli investimenti Esempio: se devo effettuare investimenti per 50.000 € e la legge mi copre il 50% mi vedrò restituiti 25.000€.
  17. i corsi di formazione imprenditoriale : Sempre di più vengono progettati corsi per preparare le persone al “mestiere dell’imprenditore” e spesso sono a pagamento. il tutoraggio per lo sviluppo del progetto imprenditoriale e per l’avvio di impresa , consiste nella erogazione delle consulenze per lo studio del piano di marketing, o lo studio di fattibilità, o per la certificazione ambientale o la brevettazione, consulenze specifiche
  18. I limiti massimi e i minimi determinano in che misura viene concesso il contributo (a volte non sono ammessi contributi sotto un importo minimo, esempio 2.500€) Altre volte viene specificato qual è il tetto contributivo oltre il quale non viene concesso il contributo, per esempio 40.000€. Esempio: investimento di 120.000€, la legge mi finanzia il 50% a fondo perduto = teoricamente dovrei ottenere 60.000€ ma in effetti ne otterrò solo 50.000€ perché la legge prevede questo tetto massimo.
  19. Il tetto contributivo rappresenta il limite massimo di contributo che la stessa impresa può ottenere in un certo arco temporale. Solitamente per le imprese vige la regola del “de minimis”: ogni impresa non può ricevere aiuti pubblici per importi superiori a 500.000 € nell’arco di 3 esercizi finanziari. La Regione FVG ha creato un’anagrafe delle imprese che hanno beneficiato di contributo al fine di avere un controllo e per cercare di non far superare i limiti Esistono dei casi particolari, ovvero le leggi che vanno ad agevolare le imprese che nascono nei territori Obiettivo 1 e 2. Queste seguono generalmente la regola degli Aiuti di Stato che è un complesso sistema di calcolo del massimale contributivo che si basa sul rapporto tra l’agevolazione concessa e l’investimento effettuato. Occorre sempre far riferimento al regolamento attuativo che indica la forma, se de minimis o altro.
  20. Ogni legge di contributo rimanda al regolamento applicativo nel quale sono indicati punto per punto tutti gli argomenti di cui abbiamo parlato generalmente ogni regolamento contiene anche la modulistica predisposta per la presentazione, e se non c’è bisogna andare presso l’ente gestore o scaricarla dal sito internet.
  21. Iter presentazione = conoscere tempi entro cui presentare la domanda, se si tratta di un bando di solito c’è un periodo ben preciso (dal.. Al …) iter di valutazione e approvazione = nel regolamento viene anche indicato come si effettua la valutazione e l’approvazione. Se si tratta di un bando si procede a stilare una graduatoria con l’assegnazione di un punteggio sulla base dei criteri definiti in fase di emanazione; se si tratta di una domanda a sportello la valutazione viene fatta sull’ordine cronologico di presentazione e l’approvazione segue unicamente il rispetto dei requisiti formali e della presenza delle risorse iter di erogazione del credito = conoscere la modalità in cui il credito viene concesso, in quanto a volte può trattarsi di un anticipo e poi un saldo oppure di un finanziamento a tasso agevolato o può essere che i soldi vengano erogati solo a presentazione delle fatture quietanzate iter di controllo e rendicontazione = l’amministrazione pubblica, una volta chiusa la procedura di erogazione del credito, effettua tutti i controlli per vedere che non ci siano stati errori e raccoglie tutta la documentazione a rendiconto, tutte le fatture, i documenti di spesa, i preventivi …
  22. La 215 è una legge a bando, varata nel 1992 e da allora sono stati attivati 6 bandi. L’ultimo si è concluso alla fine di marzo del 2006 quindi c’è la probabilità che verso l’inizio del 2008 possa aprirsene un altro. Ogni bando è stato diverso dal precedente, questa è la scheda dell’ultimo, tenete conto quindi che il prossimo potrebbe essere per qualche aspetto diverso: soggetti beneficiari imprese individuali : il titolare deve essere una donna; società di persone e cooperative : maggioranza numerica di donne deve essere non inferiore al 60% della compagine sociale; società di capitali : le quote di partecipazione al capitale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di donne e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 da donne. Non è ammessa l’attività svolta come libera professione! Tipologie iniziative ammesse: Progetti che prevedono un investimento complessivo ammissibile non inferiore a 60.000 euro e non superiore a 400.000 euro. Le spese ammesse a contributo in conto capitale sono: Vedi SLIDE
  23. viene gestito da Sviluppo Italia e va a finanziare l’avvio di nuove attività nelle aree depresse d’Italia. I Beneficiari : Devono essere residenti da almeno 6 mesi in un territorio agevolato e devono avviare l’impresa con sede legale in un territorio agevolato (la mappa dei territori agevolati è consultabile a sito www.territori.sviluppoitalia.it). La ditta individuale deve essere costituita dopo la presentazione della domanda (1 dei pochissimi casi, generalmente prima costituzione e poi domanda) Attendere esito della domanda prima di effettuare le spese.
  24. Le iniziative finanziabili devono riguardare i settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del commercio di beni la cui realizzazione avvenga in forma di ditta individuale o libera professione. Sono considerate ammissibili le spese sostenute successivamente alla data della accettazione della domanda e regolarmente documentate concernenti investimenti in beni ad utilità pluriennale e spese di gestione: Investimenti in beni pluriennali: attrezzature, macchinari, impianti ed allacciamenti, beni immateriali a utilità pluriennale e ristrutturazione di immobili (quest’ultima entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti). Il totale del contributo non può superare i 25.823€. L’investimento viene coperto al 50% da un mutuo a tasso agevolato e un contributo a fondo perduto. Il mutuo a tasso agevolato non può superare il limite di 15.494 €. Il tasso d’interesse è pari al 30% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento ed è restituibile in 5 anni. Il contributo a fondo perduto è pari alla differenza tra gli investimenti complessivi ritenuti ammissibili e l’importo del mutuo a tasso agevolato. Spese per la gestione del primo anno di attività: materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi di gestione inerenti al processo produttivo, utenze e canoni di locazione per beni immobili, oneri finanziari e prestazioni di garanzie assicurative su beni finanziati (esclusi gli interessi del mutuo agevolato), queste spese vengono coperte con un contributo a fondo perduto che non può superare l’ammontare massimo di 5.165 Euro. Non sono considerate spese ammissibili : l’IVA; stipendi e salari; tasse, imposte e oneri contributivi. Le attrezzature ed i macchinari possono essere anche usati purché non oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche, in questo caso è necessario fare una valutazione del bene da un perito.
  25. Questa agevolazione è rivolta a persone che intendono avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone . Sono pertanto ESCLUSE le ditte individuali , le società di capitali , le cooperative , le società di fatto e le società aventi un unico socio . Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci deve essere: maggiorenne e non occupato alla data di presentazione della domanda, residente nei territori di applicazione della normativa da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda e la sede legale e operativa della società deve essere ubicata nei territori agevolabili. I soci che rispondono a questi requisiti devono detenere almeno la metà delle quote di partecipazione (51%)! Le società devono essere già costituite al momento della presentazione della domanda a differenza del Prestito d’onore. Le iniziative possono riguardare la produzione di beni e la fornitura di servizi .
  26. Sono ESCLUSE le attività che si riferiscono a: produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, trasporti, commercio. L&apos;investimento complessivo non può superare i 129.114 Euro Iva esclusa. L’attività finanziata deve essere svolta per un periodo di almeno cinque anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione alle agevolazioni. Le agevolazioni finanziarie concedibili sono, per gli investimenti , un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato che, complessivamente, possono arrivare a coprire il 100% degli investimenti ammissibili; per le spese di gestione , un contributo a fondo perduto sulle spese relative al 1° anno di attività. Le agevolazioni finanziarie non possono superare complessivamente il limite del “de minimis” pari a € 200.000 Il calcolo dell ’entità di ciascuna singola agevolazione tiene conto dell’ammontare degli investimenti e delle spese di gestione nonché delle caratteristiche del finanziamento a tasso agevolato (durata, entità e tasso) e deve essere effettuato nel rispetto del principio che prevede che l’importo del mutuo a tasso agevolato per gli investimenti non possa essere inferiore al 50% del totale delle agevolazioni concedibili. Il tasso di interesse è pari al 30% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento in base alla normativa comunitaria. Il finanziamento a tasso agevolato è restituibile in un massimo di sette anni.
  27. Per la LR 18 , le persone che possono presentare domanda devono possedere una delle seguenti caratteristiche: VEDI SLIDE Per soggetti a rischio di disoccupazione , si intende esclusivamente coloro che siano stati sospesi dal lavoro a seguito di cessazione, anche parziale, di attività dell’azienda, con conseguente ricorso ad ammortizzatori sociali concessi anche in deroga alla vigente normativa. Si tratta di lavoratori in mobilità a causa del fallimento dell’azienda o cessazione del rapporto di lavoro. Attenzione che la cassa integrazione straordinaria non è considerata disoccupazione, il rapporto di lavoro si considera ancora in essere e non ci si può iscrivere al collocamento La disoccupazione e la mobilità devono essere possedute da almeno 6 mesi alla data di presentazione della domanda quindi dopo aver fatto l’iscrizione al collocamento bisogna attendere 6 mesi prima di iscriversi in camera di commercio (Attenzione! L’apertura della sola partita iva non comporta la perdita dello status di disoccupazione) Iniziative Ammissibili : avvio di nuove attività imprenditoriali in forma individuale o societaria, con sede legale nel territorio del FVG. Non possono fare domanda i liberi professionisti.
  28. Sono ammesse le spese di investimento, al netto dell’IVA, per l’acquisto: macchinari e attrezzature; mobili e arredo strettamente funzionali alla attività della impresa (quindi i mobili per arredare il negozio o l’ufficio); macchine per ufficio e programmi informatici; beni immateriali strettamente funzionali alla attività della impresa; automezzi destinati al solo trasporto di cose (quindi non le auto ad uso promiscuo); mezzi per il trasporto di persone qualora costituiscano il mezzo attraverso il quale si esplica l’attività principale svolta dall’impresa (per esempio tassisti o del furgone per il trasporto di persone). Le spese devono essere sostenute dopo l’iscrizione in camera di commercio e dopo la presentazione della domanda di contributo . Inoltre, devono essere sostenute entro 12 mesi decorrenti dall’iscrizione dell’impresa. Caso diverso sono le spese per la costituzione dell’impresa, relative a consulenze legali, notarili, tecnico – amministrative e fiscali, che possono essere ammesse a contributo anche se sostenute nei sei mesi antecedenti all’iscrizione. Le spese non sono ammissibili a contributo nei seguenti casi: acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi; acquisto di beni o fornitura di servizi qualora il fornitore sia un coniuge, parente entro il terzo grado o affine entro il secondo grado del titolare o di uno qualsiasi dei soci dell’impresa richiedente; un socio dell’impresa richiedente; una società costituita, in tutto o in parte, dai medesimi soci della società richiedente; spese pubblicitarie; (le spese finalizzate allo svolgimento di attività rientranti in quelle individuate nell’Allegato A del presente Regolamento).
  29. L’ammontare massimo di contributo concedibile prevede un limite massimo non superiore a 15.000 € per le imprese individuali e a 30.000 € per le società . Il modulo di domanda è molto semplice da compilare, vengono richiesti i dati anagrafici, il nome dell’impresa, il codice di attività e le dichiarazioni de minimis. Inoltre bisogna riempire una tabella riassuntiva in cui si indica l’importo complessivo dell’investimento richiesto con il contributo, è necessario aver raccolto tutti i preventivi delle spese che si intende effettuare, e fare una piccola relazione in cui si spiega la tipologia del bene, la sua funzione tecnico produttiva, quindi a cosa serve ed il valore unitario. Sono finanziabili anche i beni usati. L’impianto della legge 18 nasce dall’esigenza di affrontare la grande crisi occupazionale nata dall’abbattimento delle frontiere ad est e con la crisi del triangolo della sedia e della montagna, dovuta ad una serie di fattori tra cui l’avvento della concorrenza cinese. Tale legge intende sostenere grazie a contributi a fondo perso, sia l’assunzione di persone che abbiano perso il lavoro a seguito di una crisi occupazionale, sia l’avvio di nuove attività da parte di persone che si trovano in condizione di disoccupazione o a rischio disoccupazione.
  30. L’Assessore Regionale competente in materia di lavoro ha approvato Il Piano di gestione, predisposto dall’Agenzia Regionale del Lavoro e della Formazione Professionale, per dare attuazione ai piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale ai sensi dell’art. 48 della legge regionale 18. Lo stato di grave difficoltà occupazionale riguardano : il “ Distretto della sedia ” per la Provincia di Udine; il Settore Tessile sull’intero territorio regionale. A questi si è aggiunto un terzo piano di gestione che è quello della montagna (sono stati individuati una cinquantina di comuni delle provincie di Udine e Pn). ELENCO IN ALLEGATO questo significa che se un beneficiario proviene da una situazione di licenziamento o mobilità da un’azienda con sede in una di queste zone il suo status di disoccupazione necessario è di 1 solo giorno, al momento di presentazione della domanda.
  31. Spese ammissibili: vedi lista
  32. Spese ammissibili: vedi lista
  33. Le domande vanno presentate entro il 31 marzo di ogni anno alla Provincia nel cui territorio è stabilita la sede sociale del richiedente.