1. Intervista ad Alberto Granado 1)Che emozione le dà il fatto che sia stato fatto un film sul suo viaggio con Ernesto? Sono piuttosto stupefatto. Chi avrebbe potuto pensare che due giovani che si mettono in viaggio per scoprire l'America Latina avrebbero ispirato una cosa del genere? Certo bisogna tenere in considerazione il fatto che Ernesto ed io vivevamo le nostre vite per lo più seguendo le nostre convinzioni, e abbiamo quasi sempre fatto ciò in cui credevamo, ognuno a modo suo. Quindi credo che sì, forse riesco a intravedere perché sia stato fatto un film su quel viaggio. Non me lo sarei mai aspettato, ma già altre volte nella mia vita sono accadute cose che non mi sarei mai aspettato. Alberto Granado, compagno di viaggio di Ernesto 'Che' Guevara durante l'avventura raccontata ne I diari della motocicletta, ha visitato il set durante le riprese del film. Granado ha 81 anni e vive con sua moglie e i suoi figli a L'Avana, a Cuba.
2. 2)Come è stato tornare nei luoghi che ha attraversato con Ernesto? (Ride) Mi dico sempre che ho un cuore a prova di ruggine, un cuore che può reggere a ogni tipo di emozione. Ma confesso che ci sono state volte in cui ho versato lacrime, soprattutto al ricordo dei vecchi, vecchi malati, che erano ragazzini di nove o dieci anni quando siamo passati di là. Quindi mi fa sentire felice e mi fa sentire grato nei confronti della vita, per tutte le cose che mi ha dato. 3)E cosa può dire di Walter Salles? Di Walter? Devo dire che sono sbalordito. Sbalordito per la sua capacità, la sua integrità, la sua tenacia. Per il modo in cui ripeteva scena dopo scena, quando a me sembravano già perfette ma che lui sapeva di poter migliorare fino a ottenere esattamente ciò che voleva. Credo che siamo stati davvero fortunati ad avere un regista così bravo.
3. 4)L'ha toccata vedere la motocicletta nel film? (Ride) Sì. Era bella anche quella. Penso che Walter Salles abbia fatto un lavoro enorme nella scena in cui diciamo addio alla motocicletta. Un così bel lavoro che ero commosso proprio come cinquant'anni fa, come se la stessi lasciando ora, poverina, avvolta nella sua copertura. Ci sono due momenti del film che mi hanno commosso fino alle lacrime, uno è quello in cui dico addio alla moto, e l'altro è quello in cui attraversiamo il Rio delle Amazzoni. 5)Ricorda ancora quel viaggio? Certo che me lo ricordo. Ho vissuto molte coincidenze a questo proposito. Vado in posti che mi ricordano questo o quel dettaglio del viaggio. Vedo un uomo e mi fa pensare a un uomo che ho conosciuto in quel viaggio. Mi capita di vivere un'avventura e mi riporta a un'altra che mi è capitata in quel viaggio. Quindi quasi ogni giorno c'è qualcosa che me lo ricorda. E in più, aggiunge qualcosa al personaggio di Ernesto, no? Perché per conoscere meglio Che Guevara non solo attraverso i suoi discorsi e la vita politica, bisogna conoscere qualcosa del suo passato, come è cresciuto, i suoi viaggi... quindi tutto questo mi aiuta a non dimenticare mai quel viaggio.
4. 6)Quali sono I suoi ricordi migliori di quel viaggio? Be', ce ne sono tanti. Ma per me il più toccante è stato qui a San Pablo quando i lebbrosi sono venuti a trovarci. Sono arrivati su una barca dove i malati erano separati dai sani. Era una giornata di pioggia. Non la dimenticherò mai. I malati sono arrivati facendo musica, dicendoci arrivederci e parlando di come li avessimo trattati come gente normale, una cosa che non avrebbero mai dimenticato. Questo ci ha così commossi che eravamo quasi senza parole. Il mio solo rimpianto è che non ho potuto fare una foto, perché piovigginava e non c'era abbastanza luce. Ho molti ricordi toccanti ma quello non lo scorderò mai per via di quel posto, di quella giornata, di quell'ora e di tutto... 7)Va ancora in moto? No. Non me lo permettono ora. L'altro giorno Gael mi ha portato a fare un giro, e io ero il co-autista. Ma non l'autista. 80 anni sono troppi per guidare una motocicletta. (Ride)
5. I due amici prima della partenza, foto originale. Guevara e Granado sulla “Mambo-Tango” la piccola e modesta imbarcazione con cui lasciarono il lebbrosario di San Paolo del Brasile.