Edoardo Di Pietro – “Virtual Influencer vs Umano: Rubiamo il lavoro all’AI”
3. La crisi e la transizione energetica
1. La crisi e la transizione energetica a cura di Mario Agostinelli www.marioagostinelli.it www.energiafelice.it
2. Passata la crisi finanziaria ed economica tutto ritornerà come prima? ieri ? visibilità oggi domani
3. LA CRISI ATTUALE (crisi da finanziaria a economica e strutturale) Popolazione mondiale molto elevata Alto consumo di energia fossile Rifiuti, inquinamento e distruzione dell’ambiente Perdita di biodiversità e agricoltura industriale elevatissimi costi di “riparazione” e concentrazione dei danni in aree povere
4. Crisi di sostenibilità Gli attuali modelli di produzione e consumo sprecano più del 90% delle risorse e dell’energia
17. Disoccupazione I dati relativi al 2009 mostrano che i mercati del lavoro continuano a deteriorarsi in reazione alla crisi economica. La disoccupazione è in aumento, le offerte di lavoro sono ancora in calo e le imprese continuano ad annunciare sostanziali riduzioni di posti di lavoro in diversi settori... Le ultime previsioni della Commissione Europea registrano una contrazione dell’occupazione del 2,6% nel 2009 e di un ulteriore 1,4% nel 2010, che equivale a circa 8 milioni e mezzo di perdite di posti di lavoro per i due anni considerati.
33. UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
34. Contratto mondiale sull’energia L’energia è un bene comune Conservare le risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo sfruttamento locale Autoproduzione da fonti rinnovabili Controllo pubblico della produzione e distribuzione Nuovi vettori energetici a basso impatto e trasporto collettivo
39. Il potenziale di risparmio in Europa al 2020 (100 mld di euro al 2020) Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006 Settori Consumi (Mtep 2005) Consumi (Mtep 2020) Previsione di crescita (% 2020) Potenziale risparmio (% 2020) Edilizia residenziale 280 338 20% 27% Edilizia commerciale 157 211 34% 30% Trasporti 332 405 22% 26% Industria manifatturiera 297 382 27% 25% TOTALE 1066 1336 25% 26%
47. Possibilità offerte da 20/20/20 Le politiche energetiche del cosiddetto pacchetto Clima - Energia “20-20” entro il 2020 potranno garantire un’opportunità di business e di sviluppo occupazionale. La finestra di investimento in tecnologie rinnovabili nel settore elettrico nello scenario condizionato dalle politiche del pacchetto Clima-Energia raggiunge per l’Italia un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro nei prossimi dodici anni, con un valore medio annuo di più di 8 miliardi di euro. Il potenziale occupazionale totale potrebbe raggiungere le 250.000 unità lavorative nel 2020. (GSE-Bocconi)
Per sintetizzare, riteniamo che in Italia non ci sia bisogno di costruire centrali nucleari e che queste serviranno solo a fare aumentare il costo dell’energia elettrica. Investendo in efficienza energetica, in generazione distribuita e in fonti rinnovabili si può ottenere energia 4 volte superiore a quella che produrrebbero quattro reattori atomici, spendendo 6 volte di meno. Se i cittadini sapranno rendersi conto dell’imbroglio che c’è dietro il nucleare, forse riusciranno a reagire, informandosi, cooperando, organizzandosi localmente, minimizzando i consumi senza dover rinunciare agli standard di comfort ai quali sono abituati, sfruttando gli ultimi ritrovati della tecnica, imparando a prodursi la propria energia ed evitare così di dover dipendere dalla “Nuova Energia di Stato”. La globalizzazione è anche questo, e la conoscenza globalizzata può liberarci dalle catene dei grandi impianti centralizzati, siano essi alimentati da carbone, da gas o da nucleare. La generazione diffusa è già una realtà e in fondo, se usata bene, di energia ne basta molto poca; il sole, l’acqua, il vento possono ancora darci quello che ci serve. Le maestose quanto dispendiose centrali atomiche moriranno prima ancora di cominciare a produrre un’energia che nessuno più vorrà.