Delega al Governo per la riforma del sistema pensionistico e principi di racc...
Risposta del CeRM a commenti di un lettore (tema: riforma della distribuzione al dettaglio dei farmaci)
1. Gentilissimo Dottore,
Grazie per la Sua mail.
Nel corpo del testo le nostre considerazioni.
Vive cordialità, CeRM
Ho letto con interesse il vostro commento sulla recente decisione dell'Aifa del taglio prezzo
degli off-patent.
Avrei da obiettare alcune vostre considerazioni:
1) è noto che i farmacisti da tempo non desiderano essere legati al prezzo del farmaco
ma chiedono di essere remunerati per la prestazione;
CeRM: Bene. Speriamo che questo agevoli la riforma del fee-for-service. Non è,
comunque, l’unico snodo da risolvere (pianta organica, divieto di incorporation,
restrizione alle catene, etc.)
2) è noto che aziende che fanno ricerca stanno chiudendo tutti i loro siti di ricerca a
livello mondiale (tipo Pfizer),proprio perché non c'è più convenienza economica a
fare questo. Infatti in questo modo chi copia ha più vantaggi rispetto a chi ... (studia,
quando si dice: premiare il merito!)
CeRM: Rimuovere rendite di posizione e favorire la diffusione di copie economiche
dei prodotti off-patent serve anche a liberare risorse da dedicare alla ricerca e allo
sviluppo di prodotti innovativi. Non c’è contraddizione tra le riforme di
ammodernamento della filiera distributiva e lo sviluppo del settore del farmaco.
Anzi, il tutto è profondamente coerente
3) come proponete di risarcire chi in questi ultimissimi anni ha acquistato una farmacia
a prezzi di mercato e si vede aprire gratis un concorrente che ha solo gli stessi titoli
universitari, ma non ha sostenuto nessuna spesa, con relativi onerosissimi mutui, per
l'acquisto della licenza? Se la comunità vuole questo, che si accolli il costo sostenuto.
Questa non può essere una riforma a costo zero per la comunità, qualcuno dovrà
pagarla;
CeRM: Teoria molto interessante la Sua. Sicché la comunità, che è la prima
danneggiata dalla normativa corporativistica e di privilegio delle farmacia, dovrebbe
farsi carico di compensare l’ultima generazione dei farmacisti, che ha acquistato
l’esercizio a prezzi gonfiati proprio perché questi prezzi scontavano la presenza di
cospicui sovraprofitti futuri? In altri termini, la comunità dovrebbe farsi carico della
interruzione della catena intergenerazionale attraverso la quale i farmacisti si sono
tramandati sino ad oggi i loro vantaggi. Che dire? È una proposta in perfetta linea
con lo spirito chiuso e corporativistico dei farmacisti (se Ella è un farmacista). A noi,
invece, sembra che, se di compensazioni si può parlare, queste al più devono
2. rimanere cosa interna e volontaria ai farmacisti titolari, eventualmente con
coordinamento da parte dell’Ordine. Anzi, visto che Ella solleva il problema, ci pare
che questa ipotesi vada prospettata da subito, per evitare fraintendimenti.
“Qualcuno dovrà pagarla”, Ella scrive (intendendo: la riforma). Certo: gli incumbent
di oggi rinunciando finalmente a guadagni ingiustificati. Di persone con mutui sulle
spalle ce ne sono tante, soprattutto giovani!; ma pochi possono contare su normative
protezionistiche come quelle degli ordini professionali. Inaccettabile quello che Ella
pretende
4) Mi sembra, in conclusione che non si stiano valutando gli interessi di tutti, ma solo di
una parte, che probabilmente paga meglio... E quando dico paga non intendo solo in
termini economici. Probabilmente chi propone questo non ha mai investito in niente
CeRM: E no, qui si sbaglia in maniera macroscopica. Si stanno proprio valutando gli
interessi di tutti, di tutti i cittadini e del Ssn. È sino ad oggi, mantenendo una
impalcatura regolatoria di favore, che si son fatti gli interessi di una sola parte. Non
Le conviene tirar fuori questi argomenti sulla capacità di investire. Sono ad effetto
boomerang. Troppo comodo investire in asset ipersicuri e iperprotetti, con
rendimenti sovvenzionati dalla collettività. Sono i farmacisti che devono
(re)imparare ad investire. E l’opportunità del multiservice è pronta ad essere colta …
Vive cordialità e a presto, CeRM
N.B.: Davvero negativa quella Sua osservazione sul capitale umano: “ … un concorrente
che ha solo gli stessi titoli universitari”. Noi vogliamo immaginare che presto (e non solo
nel comparto della distribuzione del farmaco) chi si è costruito il capitale umano e le
competenze per svolgere la professione possa farlo liberamente, senza dover scontare, sulla
sua pelle, vincoli e limitazioni che non hanno altra giustificazione, se non il mantenimento
di posizioni di privilegio per chi già occupa il mercato …