Slides di Patrizia Turchi per il corso del 12 ottobre a Lucca dal titolo “Il Giornalismo nell'era digitale e le autostrade delle fake news. I Bias: laboratorio per conoscere ed evitare "le false piste" che vivono in noi”.
La percezione del rischio ambientale, i comportamenti dei cittadini e la sind...
Corso Fake News: "Riflessioni sulle fake news"
1. Lucca 12 ottobre 2019
Riflessione sulle fake news e i
meccanismi psicologici
dr.ssa Patrizia Turchi
Sala Mario Tobino
Palazzo della Provincia di Lucca
2. Quid est veritas? (cit. P. Pilato)
La verità è
da sempre
un argomento dibattuto
Una ipotetica partenza ed un ipotetico arrivo
(in 2400 anni di storia dell'umanità)
3. Gorgia di Lentini (483 ac – 375 ac) e la scuola
dei Sofisti:
● Nulla è
● Se anche qualcosa fosse, non sarebbe
conoscibile
● Se anche qualcosa fosse conoscibile, non
sarebbe comunicabile agli altri.
4. Chantal Delsol (Parigi, 1947 - vivente)
La "falsa notizia" è consustanziale con la
storia democratica. Legiferare su questo
argomento attaccherà inevitabilmente la
libertà di opinione.
5. In mezzo abbiamo K. Popper
Karl Popper indica un percorso di verifica:
la falsificazione della prova.
Una affermazione è accettabile in termini
scientifici solo se può essere falsificata, cioè
sottoposta ad una prova in grado di
determinare se regga o meno. In caso
contrario non può essere nemmeno presa in
considerazione.
6. Il dubbio e la verifica
Dunque una notizia è vera solo se non
sussistono elementi che possano confutarne
la veridicità.
Fare attenzione alla fonte: distinguere la
credibilità dall'attendibilità.
7. Una lettura:
Daniel Kahneman
● L'ottimismo esagerato protegge gli individui e
le organizzazioni dagli effetti paralizzanti
dell'avversione alla perdita; l'avversione alla
perdita li protegge dalle follie dell'ottimismo
sconsiderato.
● La gente tende a valutare l'importanza relativa
dei problemi in base alla facilità con cui li
recupera dalla memoria, e questa è in gran
parte determinata da quanto i media si
occupano di quei temi.
8. ● Le persone continuano a credere
incrollabilmente in qualsiasi asserzione, per
quanto assurda essa sia, quando godono del
sostegno di una comunità di credenti che
hanno la loro stessa mentalità.
(Pensieri lenti e veloci)
9. Ingannare ed errare fa parte della
natura vivente
Traggono in inganno gli umani.
Ma anche gli animali e le piante:
tutto ciò che è vivente.
12. L'inganno è sempre utilitaristico
L'obiettivo dell'inganno è sempre la
riproduzione, ma anche l'alimentazione.
Cioè condurre a se' per proprio vantaggio
per sopravvivere e quindi perpetuare la
specie.
13. Oltre i sensi c'è
il pensiero e la parola
● Oltre i sensi c'è il pensiero e la parola,
dunque la mente.
I meccanismi ancestrali e istintivi si sommano
al funzionamento della mente.
Il più importante funzionamento
per la nostra conservazione è il pregiudizio.
14. I pregiudizi alleviano dalla fatica
di pensare e ci salvano la vita
Ogni volta che attraversiamo la strada
utilizziamo una scorciatoia mentale secondo
cui è assolutamente conveniente che ci si
guardi attorno prima di farlo.
Ogni volta che ci avviciniamo ad una pentola
bollente è possibile che utilizziamo una
scorciatoia mentale che ci fa adottare un
comportamento adeguato (usare le presine).
15. Il pregiudizio è un giudizio già espresso
(basato sull'esperienza individuale o
collettiva), comodo da tirare fuori nei momenti
in cui occorre decidere velocemente, senza
dubbi o tentennamenti: i pregiudizi sono
funzionali e preziosi quando c’è da capire se
una situazione è rischiosa e da evitare, o se
una persona ci può aggredire o è pericolosa.
16. Il pregiudizio
e l'euristica
Se i pregiudizi possono salvarci la vita è
altrettanto vero che possono complicarcela.
Possono cioè semplificare così pesantemente
il nostro pensiero che potremmo rischiare di
non cogliere aspetti significativi.
Il pregiudizio è un tipo di euristica.
Noi utilizziamo continuamente le euristiche
(che sono strategie cognitive che
inconsapevolmente utilizziamo in modo
automatico e naturale).
17. Euristiche
“Euristico” è detto d’ipotesi che è assunta
precipuamente come idea direttrice nella
ricerca dei fatti, e del metodo stesso di ricerca
così condotta: mezzo di ricerca. Il
procedimento euristico è un qualsiasi
procedimento non rigoroso (a carattere
approssimativo, intuitivo, analogico, ecc.) che
consente di prevedere o rendere plausibile un
risultato, il quale in un secondo tempo dovrà
essere controllato e convalidato per via
rigorosa.” (cit. Enciclopedia Treccani).
18. Le euristiche e i bias
Gli errori che derivano dalle euristiche
si definiscono Bias Cognitivi
19. Gli errori/distorsioni (bias) più
comuni che commettiamo
Gli errori più comuni che commettiamo sono
(elenco non esaustivo):
● Errori o pregiudizio di conferma
● Fallacia di Gambler
● Errore dello sguardo selettivo
● Errore dello status quo
● Effetto gregge
● Effetto ancoraggio
21. Errore o pregiudizio di conferma
Chi prende una decisione è portato a cercare
attivamente prove a sostegno della propria
tesi e a ignorare o a dare scarsa importanza a
quelle che non lo confermano.
Nei casi più gravi questo può portare a negare
l'evidenza o a compiere salti mortali logici pur
di non dover abbandonare le nostre
convinzioni.
22. L'uomo di paglia o
argomentazione fasulla
L'argomento fantoccio (dall'inglese straw man
argument o straw man fallacy) molto in uso sul
web o sui social è una strategia che si basa
sulla fallacia logica:
confutare cioè un argomento proponendone
una rappresentazione errata o distorta.
si veda l'articolo del Post:
https://www.ilpost.it/2014/01/03/lista-fallacie-logich
23. Fallacia di Gambler
Essere portati a ritenere che gli eventi del
passato influenzeranno in qualche modo i
risultati futuri. Il risultato del lancio della
moneta (la moneta non ha però memoria) è
sempre al 50%.
Uno degli effetti è che attiviamo un pensiero
che ci porta a credere che il nuovo sarà
migliore di quello precedente.
24. Distorsione dello sguardo
selettivo
Quando iniziamo a notare cose a cui prima
non facevamo caso.
La maggior parte delle persone non
conoscendo questo fenomeno come un bias è
portata a credere che cose ed eventi stanno
accadendo con una frequenza inquietante.
25. Bias dello status quo
Il cambiamento crea tensione e questo porta
ad apprensività e preoccupazione se
dobbiamo portare delle variabili alle nostre
abitudini: vogliamo che le cose restino le
stesse, o che cambino il meno possibile.
26. Effetto gregge (o del carrozzone)
In inglese Bandwagon Effect, cioè il carro su
cui viaggiava la banda musicale.
In pratica ti fa ritenere più vero un fatto in base
a quante persone già lo credono vero.
Lo potremo anche chiamare effetto del gregge
di pecore, perché invece di sviluppare il nostro
senso critico e decidere con il nostro cervello,
tendiamo a seguire comportamenti e credenze
del gruppo più numeroso.
(Esperimento delle linee di Ash)
27. Spesso causa la propagazione di
comportamenti, norme sociali, e meme tra
gruppi di individui, a prescindere dalle prove o
dalle motivazioni a loro sostengno.
I sondaggi di opinione sono spesso criticati, in
quanto possono orientare di conseguenza le
prospettive degli individui.
Gran parte di questa tendenza ha a che fare
con il nostro recondito desiderio di adattarsi ed
essere confomi.
28. Bias dell'ancoraggio
È la tendenza della mente a sovrastimare la
prima informazione di cui viene in possesso,
anche quando informazioni successive non la
confermano o addirittura sono contrarie.
29. Bias della negatività
Le persone tendono a prestare maggiore
attenzione alle brutte notizie, e questo non
solo perché siamo morbosi. I sociologi
teorizzano che è a causa della nostra
attenzione selettiva e che, potendo scegliere,
noi percepiamo le notizie negative come le più
importanti e profonde. Inoltre tendiamo a dare
maggiore credibilità alle brutte notizie, forse
perché siamo sospettosi (o annoiati) a quei
proclami che dicono il contrario.
30. Bias di proiezione e di falso
consenso
Riguarda l’attitudine a ritenere che la maggior
parte delle persone pensi proprio come noi,
anche se potrebbe non essercene un motivo.
Questa carenza cognitiva spesso porta a un
effetto conosciuto come il bias del falso
consenso: dove tendiamo a credere che le
persone non solo la pensano come noi, ma
che sono anche d’accordo con noi. È un bias
dove sopravvalutiamo quanto siamo normali e
tipici, e supponiamo che esista un consenso
su questioni dove in realtà magari non ce n’è
nessuno.
31. Negligenza di probabilità
Lo psicologo Cass Sunstein chiama
“negligenza di probabilità”, la nostra incapacità
di comprendere correttamente il giusto senso
del pericolo e del rischio, che spesso ci porta
a sopravvalutare i rischi di attività
relativamente innocue, mentre ci fa
sottovalutare quelle più pericolose (essere
uccisi in un atto terroristico, invece che da
qualcosa di molto più probabile, come cadere
dalle scale o avvelenarsi accidentalmente).