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Ambiente e salute: dalle
proteste alle azioni positive
Annalaura Carducci
La percezione del rischio ambientale, i
comportamenti dei cittadini e la sindrome
NIMBY (Not In My BackYard)
Sezione RegioneToscana
Firenze, 15 settembre 2017
Pisa, 13 ottobre 2017
annalaura.carducci@unipi.it
ATTORI COINVOLTI NELLA LOTTA ALL’INQUINAMENTO
I	CITTADINI	AL	CENTRO	DEL	PROBLEMA:	DUPLICE	RUOLO		
Vittime dell’inquinamento
Cause dell’inquinamento (produzione di rifiuti, spreco energetico, traffico veicolare)
PUBBLICO
ANALISI DEL RISCHIO
CONTROLLOVALUTAZIONE
COMUNICAZIONE
ESPERTI
Rischio
accettabile?
Identificazione del pericolo
Caratterizzazione del pericolo
Valutazione dell’esposizione
Valutazione degli esiti
Stima del rischioTECNICI
Basato sull’evidenza
Oggettivo
Analitico
Scientifico
Razionale
GIUDIZIO R = P x M
Rischio = Probabilità x Magnitudo
VALUTAZIONE TECNICA DEL RISCHIO
INCERTEZZE DELLA VALUTAZIONE TECNICA:
Conoscenze incomplete, imprecisioni analitiche,
variabilità statistica, divergenze fra tecnici, ecc.
PERICOLO	 proprietà	intrinseca	ad	un	fa0ore	(a2vità,	materiale,	
ambiente)	di	produrre	un	danno	
probabilità	 matema9ca	 che	 il	 fa0ore	 provochi	 il	
danno	
RISCHIO
9mori	e	paure	del	pubblico	su	un	pericolo,	che	non	
necessariamente	derivano	da	evidenze	scien9fiche	né	
sono	correlate	al		grado	di	rischio	
“OUTRAGE”	
(PREOCCUPAZIONI	?)	
PERICOLO, RISCHIO E PREOCCUPAZIONE
ü E’	noto	che	non	basta	conoscere	un	pericolo	per	evitarlo	
ü Ma	è	anche	noto	che	un	pericolo	remoto	può	essere	vissuto	come	una	minaccia	
immediata	
ü Non	c’è	corrispondenza	fra	il	punto	di	vista	dei	tecnici	e	quello	del	pubblico
PUBBLICO
Basato sulla percezione
Soggettivo
Ipotetico
Emotivo
Irrazionale
GIUDIZIO	 grado di conoscenza del rischio:
informazioni, credenze, ricordi, “sentito dire”.
euristica di disponibilità: gli eventi più
frequenti (o recenti) sono più facili da
considerare di quelli rari (o remoti).
bias egocentrico: atteggiamento ottimistico
sui giudizi e sulle decisioni di assunzioni di
condotte rischiose.
R =P+O
Rischio	=	Pericolo	+	“Outrage”	
“Outrage”	=	ciò	che	spaventa	ma	non	è	pericolo	
VALUTAZIONE SOGGETTIVA DEL RISCHIO
INCERTEZZE DELLA VALUTAZIONE SOGGETTIVA:
Alcune “regole di giudizio” (‘euristiche’) possono
produrre distorsioni sistematiche nella valutazione
del rischio.
Incidenti ad alta mortalità
Grandi incidenti industriali
Incidenti a bassa mortalitàPeggio	di	
Rischi per i non-beneficiari
Residenti vicino ad impianto nucleare
Equipaggio di un battello di soccorso
Rischi per i beneficiari
Lavoratori dell’impianto
Pescatori
Peggio	di	
Rischio involontario
Tossinfezione alimentare
Rischio volontario
Uso di tabacco o alcool
Peggio	di	
Rischio imposto
Riduzione dei vigili del fuoco
Rischio per scelta
Vaccino con possibili effetti collatera
Peggio	di	
Rischio valutato da gruppi
di interesse
Rischio valutato da gruppi
neutrali
Peggio	di	
AcceQabilità:	termine	tecnico	che	indica	la	gravità	oggeSva	del	rischio	
AcceQazione:	il	modo	con	cui	il	rischio	viene	vissuto	a	livello	personale	
CRITERI PER LA VALUTAZIONE PERSONALE DEL RISCHIO
Ø Caratteristiche psicologiche
e culturali
Ø Esperienze proprie o di altri
Ø Condizioni ambientali,
economiche e sociali
INFORMAZIONE
Fonti
Diffusione
Qualità
PERCEZIONE
DEL RISCHIO
COMPORTAMENTI
DECISIONE
CONOSCENZA
Ø Alfabetizzazione
Ø Alfabetizzazione sanitaria
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
PERCEZIONE DI DIVERSE TIPOLOGIE DI RISCHIO
:	
COMPORTAMENTI: rischi scelti, volontari,
provocano un beneficio percepito
La percezione del proprio rischio è bassa,
anche se si conosce il pericolo
Es. fumo, droghe, comportamenti sessuali, alimentazione
scorretta, scarsa attività fisica, guida pericolosa,
comportamenti anti-ambientali
CRISI – EMERGENZE: rischi involontari,
sconosciuti, terrorizzanti, eventi mediatici
Amplificazione del rischio percepito: il sasso
nello stagno
Es. terrorismo, incidente industriale, epidemia, terremoto
SCELTE POLITICHE: rischi non scelti,
controllati da altri, artificiali
La percezione del rischio dipende molto dal
coinvolgimento e dal beneficio percepito.
Es. rischi ambientali (industrie, rifiuti, nucleare), nuove
tecnologie (OGM), obblighi/divieti (vaccini)
Ø  I mass media sono uno dei più importanti “amplificatori” del rischio poiché la
“notiziabilità” ha gli stessi determinanti della preoccupazione:
Ø  Rischio, danno, morte e malattia sono punti chiave della “notiziabilità”
MASS MEDIA
Ø  Questo può provocare
falsi allarmi o false
impressioni sulle
possibili soluzioni
Ø  I media tradizionali
riportano più storie che
dati
Ø  La copertura mediatica
degli eventi influenza
non solo le decisioni
politiche, ma anche la
ricerca futura.
SOCIAL MEDIA
I social media hanno cambiato il monologo in dialogo, dove ognuno con accesso a
mezzi informatici può essere creatore di contenuti e comunicatore”
(McNab, 2009)
Il pubblico diventa parte attiva nella comunicazione del rischio e nello sforzo di
trovare soluzioni ai problemi.
Questo crea una comunicazione attiva che prende il nome di “apomediazione”, cioè:
“processo collettivo e partecipato attraverso il quale gli individui identificano
informazione utile e della quale si possono fidare non tanto ricorrendo ad esperti o in
modo totalmente autonomo ma, sfruttando le connessioni stabilite via social media,
attraverso processi di “filtraggio collaborativo” che guidano gli utenti verso una buona
informazione” (Eisenbach, 2008).
Ma questo processo può produrre anche disinformazione. Da	qui	la	necessità	che	le	
is9tuzioni	intervengano	a2vamente	nei	social	media.	
sono strumenti digitali che rendono possibile per
chiunque, in modo semplice e gratuito, pubblicare e
distribuire contenuti e informazioni
non effettuano un controllo qualitativo su quanto
pubblicato, ma solo di oggettivo rispetto del “topic” e
delle regole del sito
attraverso la coincidenza tra chi legge e chi scrive,
sviluppano forme di sapere collaborativo
Che cosa sono i social media?
Il Pubblico è sempre più
consapevole e vuole
partecipare alle decisioni
l  Richiesta di regole
l  Richiesta di spiegazioni
e chiare evidenze
l  Scarsa fiducia
l  Richiesta di maggiore
coinvolgimento
l  Pronto a contestare
IL PUBBLICO VUOLE….
DA INFORMAZIONE A PARTECIPAZIONE
Ø  Una buona informazione non basta
Ø  Instaurare un dialogo sincero ed
equilibrato tra le autorità ed i diversi
portatori di interesse, attraverso fiducia
reciproca e partecipazione
Ø  Sostituire la visione tecnocratica con una
più aperta alle opinioni e alle
preoccupazioni del pubblico.
Ø  Usare dati chiari e corretti
Ø  Integrare i dati scientifici con informazioni
su valori e sensibilità del pubblico
Ø  Ascoltare “esperti” di diverse discipline e
rappresentanti dei portatori di interesse.
Ø  Aggiungere alla tradizionale analisi del
rischio, basata su probabilità e gravità del
danno, la valutazione delle incertezze,
degli effetti a lungo termine, delle possibili
disuguaglianze
VIA, VAS, VIS E PARTECIPAZIONE
E’ necessario che il proponente
coinvolga, dalle fasi iniziali, esperti di
salute, istituzioni locali e altri attori
della comunità, facilitando anche la
partecipazione del pubblico, ovvero
della popolazione che
principalmente sperimenterà le
modifiche che l’opera produrrà sul
territorio.
Decreto Legislativo n. 104 del 16 giugno
2017 che riforma il DLgs 152/2006 nella
parte in cui disciplina la normativa sulla
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
in attuazione della Direttiva 2014/52/UE.
Il nuovo articolo 19 modificato
riprende in buona parte l’attuale
articolo 20 del dlgs 152/2006
mentre rimuove l’articolo 19
esistente che elencava fra le fasi
della procedura di verifica della VIA:
“d) lo svolgimento di consultazioni;
f) la valutazione dello studio
ambientale e degli esiti delle
consultazioni;”
Dagli	anni	‘80	in	USA,	si	afferma	
questo	termine.	
L'inquinamento	è	una	ingius9zia	
perché:	
• 	danneggia	salute	e	benessere.	
• 	alcuni	gruppi	sociali	sono	più	
danneggia9	di	altri.	
• 	quelli	danneggia9	non	sono	i	
responsabili	dell’inquinamento	
stesso.	
• 	la	poli9che	della	qualità	
dell’ambiente	non	producono	gli	
stessi	effe2	posi9vi	per	i	diversi	
gruppi	di	persone.	
GIUSTIZIA (INGIUSTIZIA?) AMBIENTALE
Lancaster	Environment	Centre	
Lancaster	University
Not In My Back Yard, ossia “non nel mio giardino”: indica le contestazioni contro i
progetti di opere e infrastrutture nelle proprie vicinanze (quartiere, città, provincia…)
Espressione usata in genere in senso dispregiativo, accompagnata dalla parola
“sindrome” poiché associata al blocco di attività ritenute necessarie (es. discariche
ed inceneritori)
PIBBY "Place In Blacks'
Back Yard."
PIMBY “Please in my
backyard”,
LA “SINDROME” NIMBY
BANANA "Build Absolutely
Nothing Anywhere Near
Anything" (non costruire
assolutamente nulla vicino a
qualsiasi cosa)
NIMTO “not in my terms of
office” cioè “non durante il
mio mandato elettorale”
NIMBY	FORUM	dal 2004 monitora in maniera
puntuale la situazione delle opposizioni contro
opere di pubblica utilità e insediamenti
industriali in costruzione o ancora in progetto.
Il fenomeno della contestazione ha assunto in Italia una dimensione stabile,
strutturale: è quanto emerge dall’ultimo (XI°) rapporto dell’Osservatorio
Media Permanente Nimby Forum®, che riporta i dati del 2015
Ø  Picco di nuovi focolai di contestazione
con un +22% rispetto al 2014.
Ø  Energia e Rifiuti: i settori più contestati
Ø  Movimenti partitici locali ed enti
pubblici sono il motore del No nel
45,6% del casi
Ø  Le iniziative di comunicazione
rimangono prerogativa degli oppositori
(84,5%), i quali ricorrono in misura
prevalente alla carta stampata
(29,92%).
Nimby Forum®
ovvero «come il dissenso comunica sul web».
Il rapporto analizza le dinamiche dei movimenti del no.
Chi vuole realizzare un impianto, e il sistema pubblico che deve
valutare il progetto, non hanno capito come parlare con i
cittadini.
Il modo attuale di consultazione della popolazione è quasi
inesistente, spesso arrogante, quasi sempre sbagliato.
#NO2.0
EffeQo Tecniche	 Durata	effeQo Velocità Costo Durata	camb.	amb.
LEGALE Coercizione Norme	
DivieW
Breve Media Alto Debole
ECONOMICO MoWvazione	 Sussidi	
Tasse
Media Rapida Medio RelaWvamente	
debole
INFORMATIVO	
EDUCATIVO	
Consapevolezza Educazione	
Mass	media
Lunga Lenta Basso Forte
STRUMENTI PER CAMBIARE I COMPORTAMENTI
Modif	da:	De	Yong,	1993,	World	Bank	1998,	ECLAC	2000		
Le cause dell’inquinamento si sono evolute dalla produzione al consumo
Quindi il coinvolgimento del cittadino non è solo sulle scelte relative ad
impianti civili o industriali ma sui comportamenti pro-ambientali
ROLE	OF	ENVIRONMENTAL	AWARENESS	IN	ACHIEVING	SUSTAINABLE	DEVELOPMENT	
ECLAC	(Economic	Commission	for	LaBn	America	and	the	Caribbean),	2000		
Today, the sources of pollution have shifted from production to consumption
processes.
…………
Environmental awareness as a new policy tool, additional to legal and economic
instruments.
CONSAPEVOLEZZA DEI CITTADINI E COMPORTAMENTI RESPONSABILI
Comportamenti
pro-ambientali
FATTORI INTERNI ALL’INDIVIDUO
FATTORI ESTERNI ALL’INDIVIDUO
Infrastrutture, Politica, Fattori sociali e
culturali, Situazione economica, etc.
Tratti di personalità, Sistema di valori, etc.
Coscienza ambientale
= barriere
Valori
Attitudini
Sensibilità
Paura
Coinvolgimento
emotivo
Conoscenza
Mancanza di
conoscenza
Valori esistenti
impediscono il
coinvolgimento
emotivo
Blocco
emotivo per
nuove
conoscenze
Blocco
emotivo per
nuovi valori e
attitudini
Valori esistenti
impediscono
apprendimento
Conoscenza
esistente
contraddice
valori
ambientali
Negativo o
insufficiente
feedback riguardo
i comportamenti
Vecchi
modelli di
comporta
mento
Mancanza di
incentivi interiori
Mancanza di
coscienza
ambientale
Mancanza di
incentivi
interiori
Mancanza di
possibilità
esterne e
incentivi
azioni
ambientali
indirette
(per es.
azione
politica)
ANJA KOLLMUSS & JULIAN AGYEMAN, Environmental Education Research, Vol. 8, No. 3, 2002
Dopo alcune settimane dal picco mediatico e di inquinamento, a 1274 genitori di bambini di 6-8
anni) è stato somministrato un questionario per rilevare atteggiamenti e comportamenti
In totale, solo l’1,3% adotta sempre tutti e cinque i comportamenti pro-ambientali riportati nel
questionario
0%	 10%	 20%	 30%	 40%	 50%	 60%	 70%	 80%	 90%	 100%	
uso	del	trasporto	pubblico	
uso	di	combus9bili	meno	inquinan9	
uso	di	prodo2	a	basso	impa0o	
riduzione	uso	di	energia	
raccolta	differenziata	
si,	sempre	 si,	a	volte	 raramente	o	mai	 non	risponde	
Carducci A. et al., 2017
COMPORTAMENTI PRO-AMBIENTALI
I rispondenti al questionario hanno attribuito più importanza alle istituzioni nel
contrastare l’inquinamento e, tra gli ostacoli per l’adozione di comportamenti
pro-ambientali, hanno indicato la “mancanza di supporto delle istituzioni”.
D’altra parte, la maggior parte delle persone (60%) considera importante il
proprio ruolo nel contrastare l’inquinamento.
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
uso di combustibili meno inquinanti
uso del trasporto pubblico
riduzione uso di energia
raccolta differenziata
uso di prodotti a basso impatto
mancanza di supporto dalle istituzioni mancanza di supporto da parte di famiglia/vicini/conoscenti
mancanza di tempo sfiducia nell'efficacia
costi nessuna risposta
OSTACOLI AI COMPORTAMENTI PRO-AMBIENTALI
Numerosi studi concordano nel ritenere che l’educazione
ambientale ed alla salute debbono essere iniziate il più presto
possibile per evitare l’instaurarsi di comportamenti negativi ed
indurre abitudini positive.
La scuola è considerata di primaria importanza per questa
educazione.
Cominciamo da piccoli…
World Health
Organization.
Health-Promoting
Schools - a
healthy setting
for living, learning
and working.
Geneva: World
Health
Organization,
1998
Teutsch Friedrich,
Gugglberger Lisa,
Dür Wolfgang.
School health
promotion
providers’ roles in
practice and
theory: Results
from a case study.
Health Policy 2015;
119: 82-7.
IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE
Partecipazione e associazioni di cittadini
La partecipazione dei cittadini,
attraverso associazioni o a seguito
di progetti è diventata sempre più
incisiva, non solo per protestare,
ma anche per intervenire
attivamente nella lotta contro
l’inquinamento.
PARTECIPAZIONE E «CITIZEN SCIENCE»
complesso di attività collegate ad una ricerca
scientifica a cui partecipano semplici cittadini
"civic journalism" o "pubblic journalism", giornalismo nel pubblico interesse
che vede giornalisti e cittadini non spettatori dei processi sociali ma attori. Il ruolo
del giornalista è ancora presente ma in stretto ascolto con le comunità di
riferimento, producendo, selezionando e curando notizie in modo accurato e
indipendente.
I Cittadini Reattivi sono cittadini che nel
vuoto dell’informazione si raccontano da
soli e facendo questo però, non si
occupano solamente di conflitto, ma
realizzano e diffondono anche buone
pratiche, che rappresentano il lato migliore
della cittadinanza attiva.
“Siamo tutti citizen journalists nel momento in cui
narriamo attraverso i social media un evento o un
fatto pubblico”
Rosy Battaglia, intervista ARPAT, 14/7/2015
PARTECIPAZIONE E «CITIZEN JOURNALISM»
M. Sammarco et al. / Pervasive and Mobile Computing ( ) –
Fig. 2. System proposal.
Pervasive and Mobile Computing ( ) –
Contents lists available at ScienceDirect
Pervasive and Mobile Computing
journal homepage: www.elsevier.com/locate/pmc
Using geosocial search for urban air pollution monitoring
Matteo Sammarcoa
, Rita Tseb
, Giovanni Paua,⇤
, Gustavo Marfiac,⇤
a
LIP6, Université Pierre et Marie Curie, 4 place Jussieu, 75005 Paris, France
b
Macao Polytechnic Institute, Rua de Luís Gonzaga Gomes, Macao
c
Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Università di Bologna, 237 Corso D’Augusto, Rimini, Italy
a r t i c l e i n f o
Article history:
Received 30 September 2015
Received in revised form 5 June 2016
Accepted 7 July 2016
Available online xxxx
Keywords:
Air pollution
Online Social Networks
Text analysis
Pollution forecast
a b s t r a c t
While Twitter and other Online Social Networks (OSNs) or microblogs are considered as a
source of information for breaking news or uproarious and unexpected events, they could
also be exploited as a dense worldwide sensors network for physical measurements. The
corpus of geotagged posts from OSNs includes people’s feedbacks about a wide range of
topics, with precise temporal and geographical metadata, that can be used as a support or
an improvement to hardware sensors. For instance, if collocated people, independently and
at the same time, write posts complaining about high temperatures, it could effectively de-
note a raise of heat in that place. In this paper, we explore the feasibility to use a geograph-
ical search on social networks, that is, a geosocial search, about air pollution related posts,
as effective air impureness measurements. We evaluate our assumption in large cities over
three continents of the planet, where a minimum increment about the number of air pollu-
tion related posts in an area, indeed corresponds to a raise of minimum pollution values in
such area. Such a correlation can be exploited to integrate and extend existing air pollution
monitoring networks. At the end of the manuscript we propose to further employ the time
series of posts returned by the geosocial search to predict next pollution values.
© 2016 Elsevier B.V. All rights reserved.
1. Introduction
Photography in Interstellar, Christopher Nolan’s last movie, well depicts the current landscape of some of the most
populated and industrialized places in the world. During air pollution peaks, the usual blue sky becomes covered by a thick
reddish coat due to the massive presence of pollutants, especially sulfur dioxide, particulate matter, and nitrogen oxides
(Fig. 1).
By now, this environmental issue is so diffused and evident that countries from all around the world are active to propose
and ratify treaties such as the Gothenburg and Kyoto protocols. Such concern dates back in time, as over 40 years ago, in
1974, the United Nation Environment Programme (UNEP) and the World Health Organization (WHO) started the Global
Environment Monitoring System for air pollution (GEMS/Air), which deployed air monitoring equipment in over 50 large
cities throughout the world [1]. Mega-cities are indeed one of the most affected places for the air pollution plague [2], mainly
due to prolonged exposures to high road traffic levels and factory emissions.
Nowadays, although institutional agencies and independent entities have improved the monitoring networks in large
Social media per studiare l’inquinamento
INQUINAMENTO,
GIORNALI, WEB E
TWITTER
Carducci et al, 2017
L’analisi qualitativa dei
quotidiani durante il
periodo di picco di
inquinamento, mostra che
essi hanno focalizzato
l’attenzione principalmente
sugli argomenti di allarme a
breve termine, mentre le
questioni riguardanti i
comportamenti positivi (o
pro-ambientali) e la
consapevolezza
ambientale, sono state
trattate molto meno di
quelle relative ai dati
inquinanti e agli interventi
comunali. 0	
1000	
2000	
3000	
4000	
5000	
sep	2015	 oct	2015	nov	2015	dec	2015	 jan	2016	 feb	2016	mar	2016	
number	of	
	PM10	exceedances	
Google	AdWords	MonIQA	Database	TwiQer	Newspaper	
0	
5000	
10000	
15000	
20000	
avg.	monthly	
searches	
0	
5000	
10000	
15000	
20000	
number	of	tweets	
	
0	
500	
1000	
1500	
number	of	ar9cles
Sommario e conclusioni
Ø  I cittadini nei confronti dell’ambiente rivestono un duplice ruolo: vittime, ma anche
causa essi stessi dei problemi ambientali.
Ø  L’approccio tecnico della valutazione dei rischi è basato sulla razionalità, mentre la
“percezione del rischio” risente di fattori psicologici e sociali.
Ø  I cittadini sono sempre più desiderosi di partecipazione, riconosciuta anche da leggi
e linee guida, che non sempre però vengono correttamente attuate.
Ø  L’inquinamento crea disuguaglianze di salute nelle fasce più disagiate della
popolazione.
Ø  La sindrome “NIMBY”, è in continua ascesa e indica lo scarso dialogo fra istituzioni
e cittadini.
Ø  Oggi che le cause di inquinamento si sono spostate dalla produzione al consumo, i
comportamenti dei cittadini sono determinanti nella gestione dell’inquinamento..
Anche in questo caso la partecipazione dei cittadini è fondamentale e gli esempi
sono numerosi: associazioni, citizen science e citizen journalism, cooperano a
stimolare comportamenti pro-ambientali.
Ø  Infine la stessa comunicazione sul web e i social rappresenta una fonte importante
di dati per monitorare i problemi.
La comunicazione su temi ambientali è cruciale per la corretta gestione
dell’ambiente.
Le istituzioni debbono imparare ad informare in modo trasparente ed esauriente.
Creando sinergie con il mondo della comunicazione
Grazie a:
Andrea Calamusa
Gabriele Donzelli
Ileana Federigi
Giacomo Palomba
Marco Verani
E a voi per l’attenzione

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La percezione del rischio ambientale, i comportamenti dei cittadini e la sindrome NIMBY

  • 1. Ambiente e salute: dalle proteste alle azioni positive Annalaura Carducci La percezione del rischio ambientale, i comportamenti dei cittadini e la sindrome NIMBY (Not In My BackYard) Sezione RegioneToscana Firenze, 15 settembre 2017 Pisa, 13 ottobre 2017 annalaura.carducci@unipi.it
  • 2. ATTORI COINVOLTI NELLA LOTTA ALL’INQUINAMENTO I CITTADINI AL CENTRO DEL PROBLEMA: DUPLICE RUOLO Vittime dell’inquinamento Cause dell’inquinamento (produzione di rifiuti, spreco energetico, traffico veicolare)
  • 4. Identificazione del pericolo Caratterizzazione del pericolo Valutazione dell’esposizione Valutazione degli esiti Stima del rischioTECNICI Basato sull’evidenza Oggettivo Analitico Scientifico Razionale GIUDIZIO R = P x M Rischio = Probabilità x Magnitudo VALUTAZIONE TECNICA DEL RISCHIO INCERTEZZE DELLA VALUTAZIONE TECNICA: Conoscenze incomplete, imprecisioni analitiche, variabilità statistica, divergenze fra tecnici, ecc.
  • 5. PERICOLO proprietà intrinseca ad un fa0ore (a2vità, materiale, ambiente) di produrre un danno probabilità matema9ca che il fa0ore provochi il danno RISCHIO 9mori e paure del pubblico su un pericolo, che non necessariamente derivano da evidenze scien9fiche né sono correlate al grado di rischio “OUTRAGE” (PREOCCUPAZIONI ?) PERICOLO, RISCHIO E PREOCCUPAZIONE ü E’ noto che non basta conoscere un pericolo per evitarlo ü Ma è anche noto che un pericolo remoto può essere vissuto come una minaccia immediata ü Non c’è corrispondenza fra il punto di vista dei tecnici e quello del pubblico
  • 6. PUBBLICO Basato sulla percezione Soggettivo Ipotetico Emotivo Irrazionale GIUDIZIO grado di conoscenza del rischio: informazioni, credenze, ricordi, “sentito dire”. euristica di disponibilità: gli eventi più frequenti (o recenti) sono più facili da considerare di quelli rari (o remoti). bias egocentrico: atteggiamento ottimistico sui giudizi e sulle decisioni di assunzioni di condotte rischiose. R =P+O Rischio = Pericolo + “Outrage” “Outrage” = ciò che spaventa ma non è pericolo VALUTAZIONE SOGGETTIVA DEL RISCHIO INCERTEZZE DELLA VALUTAZIONE SOGGETTIVA: Alcune “regole di giudizio” (‘euristiche’) possono produrre distorsioni sistematiche nella valutazione del rischio.
  • 7. Incidenti ad alta mortalità Grandi incidenti industriali Incidenti a bassa mortalitàPeggio di Rischi per i non-beneficiari Residenti vicino ad impianto nucleare Equipaggio di un battello di soccorso Rischi per i beneficiari Lavoratori dell’impianto Pescatori Peggio di Rischio involontario Tossinfezione alimentare Rischio volontario Uso di tabacco o alcool Peggio di Rischio imposto Riduzione dei vigili del fuoco Rischio per scelta Vaccino con possibili effetti collatera Peggio di Rischio valutato da gruppi di interesse Rischio valutato da gruppi neutrali Peggio di AcceQabilità: termine tecnico che indica la gravità oggeSva del rischio AcceQazione: il modo con cui il rischio viene vissuto a livello personale CRITERI PER LA VALUTAZIONE PERSONALE DEL RISCHIO
  • 8. Ø Caratteristiche psicologiche e culturali Ø Esperienze proprie o di altri Ø Condizioni ambientali, economiche e sociali INFORMAZIONE Fonti Diffusione Qualità PERCEZIONE DEL RISCHIO COMPORTAMENTI DECISIONE CONOSCENZA Ø Alfabetizzazione Ø Alfabetizzazione sanitaria LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
  • 9. PERCEZIONE DI DIVERSE TIPOLOGIE DI RISCHIO : COMPORTAMENTI: rischi scelti, volontari, provocano un beneficio percepito La percezione del proprio rischio è bassa, anche se si conosce il pericolo Es. fumo, droghe, comportamenti sessuali, alimentazione scorretta, scarsa attività fisica, guida pericolosa, comportamenti anti-ambientali CRISI – EMERGENZE: rischi involontari, sconosciuti, terrorizzanti, eventi mediatici Amplificazione del rischio percepito: il sasso nello stagno Es. terrorismo, incidente industriale, epidemia, terremoto SCELTE POLITICHE: rischi non scelti, controllati da altri, artificiali La percezione del rischio dipende molto dal coinvolgimento e dal beneficio percepito. Es. rischi ambientali (industrie, rifiuti, nucleare), nuove tecnologie (OGM), obblighi/divieti (vaccini)
  • 10. Ø  I mass media sono uno dei più importanti “amplificatori” del rischio poiché la “notiziabilità” ha gli stessi determinanti della preoccupazione: Ø  Rischio, danno, morte e malattia sono punti chiave della “notiziabilità” MASS MEDIA Ø  Questo può provocare falsi allarmi o false impressioni sulle possibili soluzioni Ø  I media tradizionali riportano più storie che dati Ø  La copertura mediatica degli eventi influenza non solo le decisioni politiche, ma anche la ricerca futura.
  • 11. SOCIAL MEDIA I social media hanno cambiato il monologo in dialogo, dove ognuno con accesso a mezzi informatici può essere creatore di contenuti e comunicatore” (McNab, 2009) Il pubblico diventa parte attiva nella comunicazione del rischio e nello sforzo di trovare soluzioni ai problemi. Questo crea una comunicazione attiva che prende il nome di “apomediazione”, cioè: “processo collettivo e partecipato attraverso il quale gli individui identificano informazione utile e della quale si possono fidare non tanto ricorrendo ad esperti o in modo totalmente autonomo ma, sfruttando le connessioni stabilite via social media, attraverso processi di “filtraggio collaborativo” che guidano gli utenti verso una buona informazione” (Eisenbach, 2008). Ma questo processo può produrre anche disinformazione. Da qui la necessità che le is9tuzioni intervengano a2vamente nei social media. sono strumenti digitali che rendono possibile per chiunque, in modo semplice e gratuito, pubblicare e distribuire contenuti e informazioni non effettuano un controllo qualitativo su quanto pubblicato, ma solo di oggettivo rispetto del “topic” e delle regole del sito attraverso la coincidenza tra chi legge e chi scrive, sviluppano forme di sapere collaborativo Che cosa sono i social media?
  • 12. Il Pubblico è sempre più consapevole e vuole partecipare alle decisioni l  Richiesta di regole l  Richiesta di spiegazioni e chiare evidenze l  Scarsa fiducia l  Richiesta di maggiore coinvolgimento l  Pronto a contestare IL PUBBLICO VUOLE….
  • 13. DA INFORMAZIONE A PARTECIPAZIONE Ø  Una buona informazione non basta Ø  Instaurare un dialogo sincero ed equilibrato tra le autorità ed i diversi portatori di interesse, attraverso fiducia reciproca e partecipazione Ø  Sostituire la visione tecnocratica con una più aperta alle opinioni e alle preoccupazioni del pubblico. Ø  Usare dati chiari e corretti Ø  Integrare i dati scientifici con informazioni su valori e sensibilità del pubblico Ø  Ascoltare “esperti” di diverse discipline e rappresentanti dei portatori di interesse. Ø  Aggiungere alla tradizionale analisi del rischio, basata su probabilità e gravità del danno, la valutazione delle incertezze, degli effetti a lungo termine, delle possibili disuguaglianze
  • 14. VIA, VAS, VIS E PARTECIPAZIONE E’ necessario che il proponente coinvolga, dalle fasi iniziali, esperti di salute, istituzioni locali e altri attori della comunità, facilitando anche la partecipazione del pubblico, ovvero della popolazione che principalmente sperimenterà le modifiche che l’opera produrrà sul territorio. Decreto Legislativo n. 104 del 16 giugno 2017 che riforma il DLgs 152/2006 nella parte in cui disciplina la normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in attuazione della Direttiva 2014/52/UE. Il nuovo articolo 19 modificato riprende in buona parte l’attuale articolo 20 del dlgs 152/2006 mentre rimuove l’articolo 19 esistente che elencava fra le fasi della procedura di verifica della VIA: “d) lo svolgimento di consultazioni; f) la valutazione dello studio ambientale e degli esiti delle consultazioni;”
  • 16. Not In My Back Yard, ossia “non nel mio giardino”: indica le contestazioni contro i progetti di opere e infrastrutture nelle proprie vicinanze (quartiere, città, provincia…) Espressione usata in genere in senso dispregiativo, accompagnata dalla parola “sindrome” poiché associata al blocco di attività ritenute necessarie (es. discariche ed inceneritori) PIBBY "Place In Blacks' Back Yard." PIMBY “Please in my backyard”, LA “SINDROME” NIMBY BANANA "Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything" (non costruire assolutamente nulla vicino a qualsiasi cosa) NIMTO “not in my terms of office” cioè “non durante il mio mandato elettorale”
  • 17. NIMBY FORUM dal 2004 monitora in maniera puntuale la situazione delle opposizioni contro opere di pubblica utilità e insediamenti industriali in costruzione o ancora in progetto. Il fenomeno della contestazione ha assunto in Italia una dimensione stabile, strutturale: è quanto emerge dall’ultimo (XI°) rapporto dell’Osservatorio Media Permanente Nimby Forum®, che riporta i dati del 2015 Ø  Picco di nuovi focolai di contestazione con un +22% rispetto al 2014. Ø  Energia e Rifiuti: i settori più contestati Ø  Movimenti partitici locali ed enti pubblici sono il motore del No nel 45,6% del casi Ø  Le iniziative di comunicazione rimangono prerogativa degli oppositori (84,5%), i quali ricorrono in misura prevalente alla carta stampata (29,92%). Nimby Forum®
  • 18. ovvero «come il dissenso comunica sul web». Il rapporto analizza le dinamiche dei movimenti del no. Chi vuole realizzare un impianto, e il sistema pubblico che deve valutare il progetto, non hanno capito come parlare con i cittadini. Il modo attuale di consultazione della popolazione è quasi inesistente, spesso arrogante, quasi sempre sbagliato. #NO2.0
  • 19. EffeQo Tecniche Durata effeQo Velocità Costo Durata camb. amb. LEGALE Coercizione Norme DivieW Breve Media Alto Debole ECONOMICO MoWvazione Sussidi Tasse Media Rapida Medio RelaWvamente debole INFORMATIVO EDUCATIVO Consapevolezza Educazione Mass media Lunga Lenta Basso Forte STRUMENTI PER CAMBIARE I COMPORTAMENTI Modif da: De Yong, 1993, World Bank 1998, ECLAC 2000 Le cause dell’inquinamento si sono evolute dalla produzione al consumo Quindi il coinvolgimento del cittadino non è solo sulle scelte relative ad impianti civili o industriali ma sui comportamenti pro-ambientali ROLE OF ENVIRONMENTAL AWARENESS IN ACHIEVING SUSTAINABLE DEVELOPMENT ECLAC (Economic Commission for LaBn America and the Caribbean), 2000 Today, the sources of pollution have shifted from production to consumption processes. ………… Environmental awareness as a new policy tool, additional to legal and economic instruments. CONSAPEVOLEZZA DEI CITTADINI E COMPORTAMENTI RESPONSABILI
  • 20. Comportamenti pro-ambientali FATTORI INTERNI ALL’INDIVIDUO FATTORI ESTERNI ALL’INDIVIDUO Infrastrutture, Politica, Fattori sociali e culturali, Situazione economica, etc. Tratti di personalità, Sistema di valori, etc. Coscienza ambientale = barriere Valori Attitudini Sensibilità Paura Coinvolgimento emotivo Conoscenza Mancanza di conoscenza Valori esistenti impediscono il coinvolgimento emotivo Blocco emotivo per nuove conoscenze Blocco emotivo per nuovi valori e attitudini Valori esistenti impediscono apprendimento Conoscenza esistente contraddice valori ambientali Negativo o insufficiente feedback riguardo i comportamenti Vecchi modelli di comporta mento Mancanza di incentivi interiori Mancanza di coscienza ambientale Mancanza di incentivi interiori Mancanza di possibilità esterne e incentivi azioni ambientali indirette (per es. azione politica) ANJA KOLLMUSS & JULIAN AGYEMAN, Environmental Education Research, Vol. 8, No. 3, 2002
  • 21. Dopo alcune settimane dal picco mediatico e di inquinamento, a 1274 genitori di bambini di 6-8 anni) è stato somministrato un questionario per rilevare atteggiamenti e comportamenti In totale, solo l’1,3% adotta sempre tutti e cinque i comportamenti pro-ambientali riportati nel questionario 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% uso del trasporto pubblico uso di combus9bili meno inquinan9 uso di prodo2 a basso impa0o riduzione uso di energia raccolta differenziata si, sempre si, a volte raramente o mai non risponde Carducci A. et al., 2017 COMPORTAMENTI PRO-AMBIENTALI
  • 22. I rispondenti al questionario hanno attribuito più importanza alle istituzioni nel contrastare l’inquinamento e, tra gli ostacoli per l’adozione di comportamenti pro-ambientali, hanno indicato la “mancanza di supporto delle istituzioni”. D’altra parte, la maggior parte delle persone (60%) considera importante il proprio ruolo nel contrastare l’inquinamento. 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% uso di combustibili meno inquinanti uso del trasporto pubblico riduzione uso di energia raccolta differenziata uso di prodotti a basso impatto mancanza di supporto dalle istituzioni mancanza di supporto da parte di famiglia/vicini/conoscenti mancanza di tempo sfiducia nell'efficacia costi nessuna risposta OSTACOLI AI COMPORTAMENTI PRO-AMBIENTALI
  • 23. Numerosi studi concordano nel ritenere che l’educazione ambientale ed alla salute debbono essere iniziate il più presto possibile per evitare l’instaurarsi di comportamenti negativi ed indurre abitudini positive. La scuola è considerata di primaria importanza per questa educazione. Cominciamo da piccoli… World Health Organization. Health-Promoting Schools - a healthy setting for living, learning and working. Geneva: World Health Organization, 1998 Teutsch Friedrich, Gugglberger Lisa, Dür Wolfgang. School health promotion providers’ roles in practice and theory: Results from a case study. Health Policy 2015; 119: 82-7. IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE
  • 24. Partecipazione e associazioni di cittadini La partecipazione dei cittadini, attraverso associazioni o a seguito di progetti è diventata sempre più incisiva, non solo per protestare, ma anche per intervenire attivamente nella lotta contro l’inquinamento.
  • 25. PARTECIPAZIONE E «CITIZEN SCIENCE» complesso di attività collegate ad una ricerca scientifica a cui partecipano semplici cittadini
  • 26. "civic journalism" o "pubblic journalism", giornalismo nel pubblico interesse che vede giornalisti e cittadini non spettatori dei processi sociali ma attori. Il ruolo del giornalista è ancora presente ma in stretto ascolto con le comunità di riferimento, producendo, selezionando e curando notizie in modo accurato e indipendente. I Cittadini Reattivi sono cittadini che nel vuoto dell’informazione si raccontano da soli e facendo questo però, non si occupano solamente di conflitto, ma realizzano e diffondono anche buone pratiche, che rappresentano il lato migliore della cittadinanza attiva. “Siamo tutti citizen journalists nel momento in cui narriamo attraverso i social media un evento o un fatto pubblico” Rosy Battaglia, intervista ARPAT, 14/7/2015 PARTECIPAZIONE E «CITIZEN JOURNALISM»
  • 27. M. Sammarco et al. / Pervasive and Mobile Computing ( ) – Fig. 2. System proposal. Pervasive and Mobile Computing ( ) – Contents lists available at ScienceDirect Pervasive and Mobile Computing journal homepage: www.elsevier.com/locate/pmc Using geosocial search for urban air pollution monitoring Matteo Sammarcoa , Rita Tseb , Giovanni Paua,⇤ , Gustavo Marfiac,⇤ a LIP6, Université Pierre et Marie Curie, 4 place Jussieu, 75005 Paris, France b Macao Polytechnic Institute, Rua de Luís Gonzaga Gomes, Macao c Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Università di Bologna, 237 Corso D’Augusto, Rimini, Italy a r t i c l e i n f o Article history: Received 30 September 2015 Received in revised form 5 June 2016 Accepted 7 July 2016 Available online xxxx Keywords: Air pollution Online Social Networks Text analysis Pollution forecast a b s t r a c t While Twitter and other Online Social Networks (OSNs) or microblogs are considered as a source of information for breaking news or uproarious and unexpected events, they could also be exploited as a dense worldwide sensors network for physical measurements. The corpus of geotagged posts from OSNs includes people’s feedbacks about a wide range of topics, with precise temporal and geographical metadata, that can be used as a support or an improvement to hardware sensors. For instance, if collocated people, independently and at the same time, write posts complaining about high temperatures, it could effectively de- note a raise of heat in that place. In this paper, we explore the feasibility to use a geograph- ical search on social networks, that is, a geosocial search, about air pollution related posts, as effective air impureness measurements. We evaluate our assumption in large cities over three continents of the planet, where a minimum increment about the number of air pollu- tion related posts in an area, indeed corresponds to a raise of minimum pollution values in such area. Such a correlation can be exploited to integrate and extend existing air pollution monitoring networks. At the end of the manuscript we propose to further employ the time series of posts returned by the geosocial search to predict next pollution values. © 2016 Elsevier B.V. All rights reserved. 1. Introduction Photography in Interstellar, Christopher Nolan’s last movie, well depicts the current landscape of some of the most populated and industrialized places in the world. During air pollution peaks, the usual blue sky becomes covered by a thick reddish coat due to the massive presence of pollutants, especially sulfur dioxide, particulate matter, and nitrogen oxides (Fig. 1). By now, this environmental issue is so diffused and evident that countries from all around the world are active to propose and ratify treaties such as the Gothenburg and Kyoto protocols. Such concern dates back in time, as over 40 years ago, in 1974, the United Nation Environment Programme (UNEP) and the World Health Organization (WHO) started the Global Environment Monitoring System for air pollution (GEMS/Air), which deployed air monitoring equipment in over 50 large cities throughout the world [1]. Mega-cities are indeed one of the most affected places for the air pollution plague [2], mainly due to prolonged exposures to high road traffic levels and factory emissions. Nowadays, although institutional agencies and independent entities have improved the monitoring networks in large Social media per studiare l’inquinamento
  • 28. INQUINAMENTO, GIORNALI, WEB E TWITTER Carducci et al, 2017 L’analisi qualitativa dei quotidiani durante il periodo di picco di inquinamento, mostra che essi hanno focalizzato l’attenzione principalmente sugli argomenti di allarme a breve termine, mentre le questioni riguardanti i comportamenti positivi (o pro-ambientali) e la consapevolezza ambientale, sono state trattate molto meno di quelle relative ai dati inquinanti e agli interventi comunali. 0 1000 2000 3000 4000 5000 sep 2015 oct 2015 nov 2015 dec 2015 jan 2016 feb 2016 mar 2016 number of PM10 exceedances Google AdWords MonIQA Database TwiQer Newspaper 0 5000 10000 15000 20000 avg. monthly searches 0 5000 10000 15000 20000 number of tweets 0 500 1000 1500 number of ar9cles
  • 29. Sommario e conclusioni Ø  I cittadini nei confronti dell’ambiente rivestono un duplice ruolo: vittime, ma anche causa essi stessi dei problemi ambientali. Ø  L’approccio tecnico della valutazione dei rischi è basato sulla razionalità, mentre la “percezione del rischio” risente di fattori psicologici e sociali. Ø  I cittadini sono sempre più desiderosi di partecipazione, riconosciuta anche da leggi e linee guida, che non sempre però vengono correttamente attuate. Ø  L’inquinamento crea disuguaglianze di salute nelle fasce più disagiate della popolazione. Ø  La sindrome “NIMBY”, è in continua ascesa e indica lo scarso dialogo fra istituzioni e cittadini. Ø  Oggi che le cause di inquinamento si sono spostate dalla produzione al consumo, i comportamenti dei cittadini sono determinanti nella gestione dell’inquinamento.. Anche in questo caso la partecipazione dei cittadini è fondamentale e gli esempi sono numerosi: associazioni, citizen science e citizen journalism, cooperano a stimolare comportamenti pro-ambientali. Ø  Infine la stessa comunicazione sul web e i social rappresenta una fonte importante di dati per monitorare i problemi. La comunicazione su temi ambientali è cruciale per la corretta gestione dell’ambiente. Le istituzioni debbono imparare ad informare in modo trasparente ed esauriente. Creando sinergie con il mondo della comunicazione
  • 30. Grazie a: Andrea Calamusa Gabriele Donzelli Ileana Federigi Giacomo Palomba Marco Verani E a voi per l’attenzione