1. Le attività di ARPAL sul mareLe attività di ARPAL sul mare
2. L.R.20/2006 : ARPAL è supporto tecnico per la Regione e gli Enti locali per la
protezione dell’ambiente e della natura, per la tutela delle risorse idriche,
della difesa del suolo, per la protezione civile e per la prevenzione e
promozione della salute collettiva e della sicurezza.
Ruolo di ARPAL
1) Monitoraggio della qualità dell’ambiente marino costiero ossia il tratto
di mare influenzato degli eventi che si verificano sulla terraferma (apporti
terrigeni dei fiumi, trasporto solido lungocosta, apporti di inquinanti o
effetti di qualsiasi attività costiera).
2) Con la Strategia Marina il monitoraggio si estende al largo (entro le 12
MN) e prende in considerazione aspetti nuovi.
Cosa fa ARPAL sul mare?
3. Acque costiereAcque costiere
Fascia costiera significativaFascia costiera significativa
D.Lgs 152/99 (blu)
“sono significative le acque marine
comprese entro la distanza di 3000
metri da costa e comunque entro la
batimetrica dei 50 metri”
•D.lgs 152/06 (blu+verde)
“lo specchio acqueo che si estende da
costa fino ad un miglio nautico dalla
linea di base (riferimento per limite
acque territoriali)”
4. L’ambiente marino costieroL’ambiente marino costiero
Non solo acque!Non solo acque!
L’ambiente marino costiero è articolato in diversiL’ambiente marino costiero è articolato in diversi
comparti interconnessicomparti interconnessi
acque, sedimenti, biocenosiacque, sedimenti, biocenosi
5. L’ambiente marino costiero ligureL’ambiente marino costiero ligure
Il Mar Ligure costituisce una realtà estremamente diversificata e peculiare nel
panorama mediterraneo
altissima varietà ambientale delle coste (alternanza di scogliere e piccole
spiagge) e dei fondali (rocciosi,detritici,sabbiosi,fangosi)
ricchezza paesaggistica e naturalistica; biocenosi di pregio (es. Posidonia
oceanica: habitat di interesse comunitario – dir.92/43/CEE)
mare oligotrofico non significa povero!
Santuario dei mammiferi marini
6. La tutela delle acque marine –normativaLa tutela delle acque marine –normativa
Normativa europea
(dir 92/43/CEE; dir 2000/60/CE;
dir. 2008/56/CE )
Legislazione Nazionale
(L 979/82;D.lgs. 116/2008; ; DLgs
152/06; D.lgs. 190/2010;)
Convenzioni Regionali
(Conv. di Barcellona-PAM)
Accordi Sub Regionali
(RAMOGE)
Conferenze globali
(UNCLOS; UNCED)
Legislazione Regionale
(LR 13/99; DGR 173/06;…)
7. Attività specifiche di ARPAL sul mareAttività specifiche di ARPAL sul mare
Acque di balneazione : campionamento e analisi mensili da aprile a settembre.
Determinazione parametri definiti dal D.lgs.116/2008
Monitoraggio Ostreopsis ovata: dal 2005, 13 aree in tutta la Liguria, giu-set
Monitoraggio D. Lgs 152/06 : campionamento ed analisi dei parametri previsti dalla
normativa su acque, biota e sedimenti, con le frequenze e le modalità indicate dal decreto.
Monitoraggio Strategia Marina (D.lgs.190/2010): finanziato e coordinato dal
Min.Ambiente, inizio 15/07/2015. IN MARE APERTO, fino alle 12 MN.
Progetti europei: M3HABs su Ostreopsis, SMILE su rifiuti marini
Altre attività richieste da Regione, AMP, Comuni, ASL, privati (es. controlli delle
prescrizioni di VIA, monitoraggi praterie di Posidonia oceanica, , controlli su opere costiere,
pareri ed analisi su ripascimenti , monitoraggi durante dragaggi portuali, caratterizzazione
aree a mare di siti di bonifica, ecc)
8. Ogni anno prima dell’inizio della stagione di monitoraggio (1 aprile) la
Regione emana un Decreto nel quale sono elencate le acque di balneazione
con la loro classificazione (GE, IM, SV, SP) ed il calendario di monitoraggio.
La rete di monitoraggio delle acque di balneazione è, per il 2016, costituita
da 372 punti distribuiti lungo la costa e così suddivisi:
• Imperia 88 punti
• Savona 98 punti
• Genova 105 punti
• La Spezia 81 punti
Controlli sulle acque diControlli sulle acque di
balneazione (D.lgs.116/08)balneazione (D.lgs.116/08)
9. Le acque di balneazione possono essere collocate in classi di qualità:
Eccellente – Buona – Sufficiente - Scarsa
La classificazione è calcolata considerando i dati microbiologici delle quattro stagioni
balneari precedenti alla stagione in corso.
Nella tabella riportata di seguito sono definiti i limiti (espressi in numero di Unità
Formanti Colonie in 100 ml di campione) per ciascuna classe di qualità.
**basato sul calcolo del 95° percentile
**basato sul calcolo del 90° percentile
ClassificazioneClassificazione
10. Parametri monitoratiParametri monitorati
Enterococchi intestinali
Escherichia coli
Temperatura aria
Temperatura acqua
Direzione vento
Intensità vento
Stato del mare
Direzione di provenienza onde
Intensità della corrente
Stima visuale altezza onde
Condizioni meteo presenza di pioggia
Copertura nuvolosa
Parametri da campo: NON concorrono
alla definizione dell’idoneità delle
acque
Parametri microbiologici su cui si basa
la definizione dell’idoneità delle acque
11. D.M. 97 – attuativo del D.Lgs. 116/08D.M. 97 – attuativo del D.Lgs. 116/08
Definisce i criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché le
modalità e le specifiche tecniche per l’attuazione del decreto legislativo
30 maggio 2008, n. 116.
Allegato A: fissa i valori limite relativi ad un singolo campione ai fini della
balneabilità delle acque. Il superamento di tali limiti determina il divieto di
balneazione.
n* = UFC o MPN a seconda del metodo usato
12. I risultati delle analisi
condotte sulle acque di
balneazione sono
disponibili in tempo reale
sul sito internet
dell’Agenzia:
www.arpal.gov.it
alla voce “balneazione”,
dove è possibile
effettuare una ricerca
sulla mappa o per
Comune
Risultati on lineRisultati on line
13. Risultati on lineRisultati on line
Situazione in
tempo reale
Possibilità di scaricare
i risultati analitici (dal
mese successivo)
15. Distribuzione
• Aree tropicali dell’Oceano Pacifico,
• Mar dei Caraibi,
• Nuova Caledonia,
• Isola Ryukyu, in Giappone,
• Da diversi anni (circa 15) individuata nel Mediterraneo.
Ostreopsis ovata
Fukuio, 1981
Classe: Dinophyceae
Ordine: Gonyaulacales
Genere: Ostreopsis
Specie: ovata
Ostreopsis ovataOstreopsis ovata
IDENTIKIT
16. MONITORAGGIOMONITORAGGIO
• Dal 2005 ARPAL conduce, da giugno a settembre, un monitoraggio dedicato all’osservazione e studio di
Ostreopsis ovata lungo le spiagge e scogliere di tutta la costa ligure.
• Le stazioni di monitoraggio vengono visitate con cadenza bimensile (in totale 8 campagne di monitoraggio).
• In ciascun sito si effettuano:
- sopralluoghi in mare con riconoscimento visivo dei segnali che possono preludere alla fioritura algale,
- prelievi di campioni d’acqua e macroalghe con determinazione quali-quantitativa di O. ovata,
- rilevamento di parametri di contorno (ossigeno disciolto, temperatura acqua) e determinazione delle
condizioni meteo-marine.
17. L’applicazione di un modello previsionale delle fioriture è strumento utile agli organi di controllo e agli amministratori
locali in quanto permette di:
• ottimizzare le campagne di monitoraggio riducendo i costi di gestione,
• fornire una attendibile previsione degli eventi di fioritura,
• sviluppare sistemi di informazione e prevenzione oggettivi ed efficaci su scala locale e regionale.
PREVISIONE DEL RISCHIOPREVISIONE DEL RISCHIO
Il modello permette di prevedere e localizzare sul territorio le condizioni ambientali (temperatura, idrodinamismo e
precipitazioni) che potrebbero determinare lo sviluppo di bloom algali.
La previsione è da intendersi riferita unicamente a quei tratti del litorale che presentano caratteristiche
geomorfologiche e biologiche tali da risultare “particolarmente predisposti ad ospitare” una fioritura.
Previsione del rischio legato alle fioriture, più che al tradizionale
controllo basato su prelievo-conteggio-risultato.
18. • costa ligure suddivisa in 14 aree, sulla base dell’esistente suddivisione in corpi idrici monitorati ai sensi del D.Lgs.152/06,
accorpati secondo criteri di fattibilità;
PROGRAMMA DI MONITORAGGIOPROGRAMMA DI MONITORAGGIO
• a ognuna di tali aree viene settimanalmente associata una “classe di rischio di fioritura”, contraddistinta da un colore (bianco,
verde, verde chiaro, giallo, arancio, rosso) e attribuita sulla base delle
condizioni meteo previste (temp. aria, pressione atm., direzione del vento).
La classe di rischio 6 (rosso) NON PREVISIONALE, si raggiunge quando si
accerta anche la presenza di casi di intossicazione documentati da ASL;
• a validazione del sistema previsionale, per ogni area è
individuato un punto di monitoraggio rappresentativo
della situazione più favorevole alla proliferazione
dell’Ostreopsis;
FASE SITUAZIONE AMBIENTALE
SCALA
OSTREOPSIS
FASE DI ROUTINE
Da ottobre a maggio oppure presenza < 10.000 cell/l 1
• Presenza 10.000 – 30.000 cell/l
• Condizioni meteo sfavorevoli alla fioritura (per 7-10 gg)
2
FASE DI ALLERTA
(PRECAUZIONE)
• Presenza 10.000 – 30.000 cell/l
• Condizioni meteo favorevoli al mantenimento della
fioritura (per 7-10 gg)
3
FASE DI ALLERTA
(ATTENZIONE)
• Presenza 30.000 – 100.000 cell/l
• Condizioni meteo sfavorevoli alla formazione di aerosol
e/o spruzzi d’acqua (forti venti e mareggiate).
4
FASE DI EMERGENZA
• Presenza > 30.000 cell/l
• Condizioni meteo favorevoli alla formazione di aerosol
e/o spruzzi d’acqua (forti venti e mareggiate).
5
• Presenza > 100.000 cell/l
Fioritura conclamata con evidenze sanitarie comprovate
dalle ASL.
6
Area Comuni (da - a)
Codice
Stazione
Riferimento punto
balneazione
1 Ventimiglia - Bordighera BAGA IM – 01
2
Bordighera - S. Lorenzo al
Mare
VASC IM – 043
3 S. Lorenzo al Mare - Andora MARC IM – 096
4 Laigueglia - Finale Lig MONU SV - 037
5 Finale Lig. - Savona NOSP SV - 059
6 Savona - Arenzano NAUT SV – 082
7 Arenzano - Genova Ponente CREV GE – 014
8 Genova Levante - Camogli BAGN GE – 034
9 Camogli - Chiavari ZOAG GE – 079
10 Chiavari - Sestri Lev CHIA GE – 083
11 Sestri Lev. - Monterosso SESL GE - 092
12 Monterosso - Portovenere MONT SP - 033
13 Portovenere PORT SP - 020
14 Lerici - Sarzana FIAS SP - 009
• al raggiungimento della quarta classe di rischio (colore
giallo) si procede con verifiche puntuali e
approfondimenti
19. IL PROGETTO M3-HABsIL PROGETTO M3-HABs
• dal 2014 ARPAL partecipa al progetto M3-HABs
finanziato dall’Unione Europea
(Programma ENPI-CBCMED)
• il progetto è coordinato dal CoNISMA – Consorzio
Nazionale Interuniversitario per le Scienze del
Mare – e comprende enti di ricerca, istituzioni e
aziende tecnologiche appartenenti a differenti
paesi del Bacino Mediterraneo
20. IL PROGETTO M3-HABsIL PROGETTO M3-HABs
Obiettivi del progetto M3-HABs sono:
•Sviluppo di nuove tecnologie per
l’identificazione ed il conteggio
automatizzato delle cellule microalgali
•Elaborazione di protocolli migliorati e
comuni per il monitoraggio di
Ostreopsis
•Formulazione di modelli previsionali
basati su variabili ambientali facilmente
misurabili
•Aumento della consapevolezza dei
rischi associati alle fioriture di
Ostreopsis e diffusione di adeguate
misure di cautela
Nel progetto ARPAL coordina le attività
relative a
Sviluppo di strategie comuni per la
determinazione e la gestione del rischio
derivante da bloom algali
http://m3-habs.net
https://twitter.com/M3HABs
https://www.facebook.com/M3HABs
22. Scarichi civili
Scarichi industriali
e attività portuali
Dragaggi e discariche
di inerti
• immissione di sostanza
organica che comporta
presenza di carica
batterica, aumento dei
nutrienti e torbidità
• prodotti chimici come
tensioattivi, fenoli e
idrocarburi
• attività industriali
(stabilimenti, impianti di
vario genere e cantieri…)
• infrastrutture costiere e
opere di difesa del litorale
• traffico mercantile,
sversamento di materiali in
fase di carico/scarico, usura
dei metalli e delle vernici
• risospensione di
inquinanti in seguito ai
dragaggi per rendere agibili
i porti
• torbidità delle acque (con
conseguente soffocamento
delle biocenosi esistenti)
causata da discariche di
inerti per costruzione di
infrastrutture e
ripascimenti mal gestiti
Agricoltura
e pesca
• utilizzo di fertilizzanti
e pesticidi
• pesca a strascico
(illegale entro
l’isobata dei 50 m)
causa danni agli
ecosistemi costieri
Le aree da sottoporre a monitoraggio e progetti specifici si
individuano in base ad una ricognizione del territorio per la
valutazione delle
PRESSIONI SULL’AMBIENTE MARINO COSTIERO
23. IL MONITORAGGIO DI QUALITA’IL MONITORAGGIO DI QUALITA’
AMBIENTALEAMBIENTALE
MONITORAGGIO: serie di indagini (campionamenti, analisi e determinazioni
in situ) realizzati in una data area, organizzati in una serie di campagne in
periodi successivi. La frequenza di monitoraggio va stabilita in modo tale da
rilevare la variabilità del fenomeno indagato.
1. Pianificazione dell’attività
2. Caratteristiche del monitoraggio
3. Controllo attività
4. Elaborazione e trasmissione dati
5. Relazione finale
Un monitoraggio è strutturato nelle seguenti fasi:
24. ATTUAZIONE DEL D.Lgs 152/2006:ATTUAZIONE DEL D.Lgs 152/2006:
NUOVA RETE DI MONITORAGGIO IN LIGURIA DAL 2007NUOVA RETE DI MONITORAGGIO IN LIGURIA DAL 2007
25. Tipizzazione e individuazione dei corpiTipizzazione e individuazione dei corpi
idrici in Liguriaidrici in Liguria
26 corpi idrici marino-costieri individuati:26 corpi idrici marino-costieri individuati:
-Aree portuali escluseAree portuali escluse
-Un solo corpo idrico “fortemente modificato”Un solo corpo idrico “fortemente modificato”
-Aree portuali escluseAree portuali escluse
-Un solo corpo idrico “fortemente modificato”Un solo corpo idrico “fortemente modificato”
26. Monitoraggio 152: stato chimicoMonitoraggio 152: stato chimico
Nelle ACQUE:
•Idrocarburi policiclici aromatici
•Pesticidi
•Metalli
•Composti organostannici
•Solventi alifatici, solventi aromatici,
benzene
• Pentaclorobenzene,
Pentaclorofenolo,Alchilfenoli,
Pentabromodifeniletere, Ftalato di bis (-
etilesile)
Nei SEDIMENTI:
•Metalli
•TBT
•Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
•Pesticidi
27. Monitoraggio 152: stato ecologicoMonitoraggio 152: stato ecologico
Valutazione degli Elementi di Qualità Biologici
(fitoplancton, macroinvertebrati bentonici, P.oceanica, macroalghe)
+
Elementi idromorfologici e chimico-fisici a sostegno
(profondità e morfologia del fondale, natura e composizione del
substrato, regime correntometrico, ossigeno disciolto, nutrienti,
temperatura, salinità, trasparenza)
Sostanze chimiche non appartenenti all’elenco di priorità
Nelle ACQUE:
•Pesticidi
•Metalli
•Clorobenzeni
•Nitrotolueni
•Ammine
•Solventi
•Trifenilstagno
Nei SEDIMENTI:
•Metalli
•IPA totali
•PCB e DIOSSINE
+
28.
29. POSIDONIA OCEANICAPOSIDONIA OCEANICA
Attività di campionamento subacqueoAttività di campionamento subacqueo
(prelievo fasci, conteggio densità fogliare, rilevo parametri in situ)(prelievo fasci, conteggio densità fogliare, rilevo parametri in situ)
Attività di laboratorioAttività di laboratorio
(analisi fenologica e lepidocronologica dei fasci fogliari)(analisi fenologica e lepidocronologica dei fasci fogliari)
30. L’indice CARLITL’indice CARLIT
Il metodo CARLIT sfrutta lo sviluppo lineare dei popolamenti algali superficiali. che si
sviluppano immediatamente al di sopra (mesolitorale inferiore,da 0 a 20cm circa) e al di
sotto (frangia infralitorale, da 0 a 30-50cm di profondità) dello “zero biologico”
L’indice CARLIT attribuisce punteggi arbitrari da 1 a 20 ai popolamenti caratteristici delle
scogliere superficiali. I valori attribuiti ai popolamenti dominanti direttamente riscontrati in
campo sono rapportati ai valori teorici (elaborati a seguito di studi condotti in siti di
riferimento) che un sito con determinate caratteristiche geomorfologiche dovrebbe
presentare in condizioni ideali. E così possibile ottenere così un EQR (environment quality
ratio) che permette di valutare quanto lo stato ecologico del sito indagato si discosta o meno
dalle condizioni ideali. L’EQR viene calcolato come rapporto tra il valore di qualità ecologica
del settore in esame (EQVcal) ed il valore di riferimento relativo alla situazione
geomorfologica corrispondente (EQV rif).
31. 31
LaLa CystoseiraCystoseira
Cystoseira amentacea
var. stricta
Cystoseira compressa
• Le Cystoseire sono alghe brune estremamente diffuse e importanti nelle costiere
superficiali del Mediterraneo;
• Le scogliere superficiali esposte al moto ondoso sono caratterizzate dalle tipiche cinture a
Cystoseira (le vicarianti C. amentacea e C. mediterranea) ;
• Fra le specie più comuni si può ricordare anche la C. compressa, C.barbata, e C. corniculata
(tipica del Mar Adriatico).
34. 34
EQR “Ecological Quality Ratio” =
EQVcalc
EQVrif
=
Valori osservati dei parametri biologici
Valori di riferimento dei parametri biologici
La Direttiva Quadro prevede il calcolo di un indice di qualità ecologica
(Ecological Quality Ratio, EQR), definito come il rapporto tra il valore di
qualità ecologica (Ecological Quality Value, EQV) calcolato nel sito
oggetto di studio ed il corrispettivo valore in condizioni di riferimento.
I siti di riferimento per la determinazione dell’ EQV devono avere caratteristiche particolari:
• impatto antropico e presenza di inquinanti nulli o ridotti al minimo
• condizioni fisico-chimiche e idrogeomorfologiche simili a quelle del sito valutato
Siti indisturbati Dati storici Giudizio di esperti Modelli
35. 35
Definizione delle classi di qualità ambientaleDefinizione delle classi di qualità ambientale
Il risultato ottenuto dal calcolo dell’EQR è un numero compreso tra 0 e 1;
sono definite inoltre cinque classi di qualità, in funzione dei valori EQR
come specificato nella Direttiva:
0 < EQR < 1:
EQR STATO DISTURBO
0,76 – 1 ELEVATO Assente o Piccolo
0,61 – 0,75 BUONO Piccolo
0,41 – 0,60 MODERATO Moderato
0,26 – 0,40 POVERO Alto
0,0 – 0,25 CATTIVO Severo
37. 37
La metodologia di campionamento prevede di percorrere il tratto diLa metodologia di campionamento prevede di percorrere il tratto di
costa da cartografare con una piccola imbarcazione, in modo da potersicosta da cartografare con una piccola imbarcazione, in modo da potersi
avvicinare il più possibile alla linea di costaavvicinare il più possibile alla linea di costa
38. 38
Agli organismi indicatori più comuni e significativi sono attribuiti valori
di qualità specifica; alcuni sono stati raggruppati in gruppi tassonomici
operativi per facilitare il lavoro di raccolta dati.
UNITÀ - GRUPPI
Valori di
qualità
(sensibilità)
Cystoseira amentacea var. stricta 20
Lithophyllum byssoides 20
Cystoseira compressa 12
Alghe fotofile (Laurencia complex, Dictyotales) 10
Corallina elongata 8
Hypnea musciformis 8
Corallinales incrostanti (es. Lithophyllum incrustans Philippi) 6
Mitili 6
Alghe filamentose (Ceramiales, Ectocarpales, Bangiophycidae) 6
Ulvales 3
39. 39
Il campionamentoIl campionamento
La metodologia di campionamento prevede di percorrere il tratto di costa da
cartografare con una piccola imbarcazione, in modo da potersi avvicinare il più
possibile alla linea di costa (in genere è utilizzata una canoa gonfiabile a due posti)
per ogni tratto di costa sono individuate tre tratti di costa
(est, centro, ovest) costituite da 20 settori di 50 m di lunghezza
40. 40
Le classi di ricoprimento sono :Le classi di ricoprimento sono :
0 assenza dell’organismo
1 copertura percentuale minore di 5;
2 copertura percentuale tra 6 e 25;
3 copertura percentuale tra 26 e 50;
4 copertura percentuale tra 51 e 75;
5 copertura percentuale tra 76 e 100
Cystoseira classe 5/5 – copertura 100%
Lithophyllum incrustans classe 2/5
copertura tra 6 e 25 %
41. • Pilastro ambientale della futura politica marittima
dell’Unione Europea
• Approccio integrato
• Obiettivo per Stati membri: raggiungere entro il
2020 il buono stato ambientale (GES, “Good
Environmental Status”) per le proprie acque
marine
• Ogni Stato deve mettere in atto una “fase di
preparazione” e un “programma di misure”
Strategia MarinaStrategia Marina
Direttiva Quadro 2008/56/CE (D.lgs. n. 190 /2010)Direttiva Quadro 2008/56/CE (D.lgs. n. 190 /2010)
42. Descrittori
1.Habitat e biodiversità
2.Specie non indigene
3.Pesca
4.Eutrofizzazione
5.Reti trofiche
6.Integrità del fondo marino
7.Condizioni idrografiche
8.Contaminazione chimica
9.Contaminazione dei prodotti destinati al
consumo umano
10.Rifiuti marini
11.Rumore sottomarino
Strategia MarinaStrategia Marina
Campo di applicazione: tutte le acque territoriali, e oltre…
Stazioni di monitoraggio poste a 3 Mn 6 Mn 12 Mn
43. MODULO 1: colonna d’acqua
MODULO 2: analisi delle microplastiche
MODULO 3: specie non indigene
MODULO 4: rifiuti spiaggiati
44. MODULO 5: contaminazione da traffico
marittimo
MODULO 6F: input di nutrienti fonti fluviali
MODULO 6U: input di nutrienti fonti urbane
MODULO 6A: input di nutrienti fonti
acquacoltura
MODULO 7: coralligeno
45. Approfondimenti & chiarimentiApprofondimenti & chiarimenti
www.regione.liguria.itwww.regione.liguria.it
www.arpal.gov.itwww.arpal.gov.it
www.ambienteinliguria.itwww.ambienteinliguria.it CatalogoCatalogo
banche datibanche dati
acque: qualità delle acque marineacque: qualità delle acque marine
www.minambiente.itwww.minambiente.it
mare.utcr@arpal.gov.itmare.utcr@arpal.gov.it
Cartografia utilizzata:
- Base cartografica ortofotocarta IT2000 (Compagnia Generale Riprese aeree)
- Base cartografica CTR10 Regione Liguria