Flavio De Trane
La sostenibilità, termine che alcuni anni or sono richiamava alla mente concetti legati alla semplice attenzione all’ambiente e all’impegno alla riduzione delle emissioni e dei gas serra, diviene il fulcro attorno a cui ruotano i Sustainable Development Goals (SDG), ovvero i 17 obiettivi interconnessi che costituiscono l’Agenda 2030, definita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite come la strategia "per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti", in grado di trasformare il nostro mondo. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 costituiscono un impegno per tutti i Paesi, perché affrontano in toto lo sviluppo economico e sociale, concentrandosi su questioni relative alla pace, alla povertà, alla fame, al diritto alla salute e all'istruzione, al lavoro, alla crescita economica inclusiva e sostenibile, alla tutela dell'ambiente, ai modelli di produzione e consumo, all'uguaglianza sociale e di genere, alla giustizia.
Gli impegni assunti dai Paesi hanno un sicuro riverbero nel tessuto economico e produttivo, chiamato in prima linea a contribuire alla realizzazione degli obiettivi. E questo contributo viene reso possibile dalla realizzazione di iniziative e azioni che prendono la forma di progetti. Progetti che dovranno includere i temi della sostenibilità, attraversando un cambiamento critico, per trasformare le tecniche di gestione in pratiche attente ai temi non solo economici, ma anche sociali ed ambientali.
L'intervento è volto a fornire una proposta di integrazione della Sostenibilità in alcune note pratiche di project management, nello specifico relative a:
Schema processi tratto dal PMBoK versione 6 (A Guide to the Project Management Body of Knowledge)
Nuovo impianto principi nella versione 7 del PMBoK
ISO 21502 (Project programme and portfolio management – Guidance on project management)
pervenendo a rendere completa la trattazione delle pratiche in oggetto con tema oggi di estrema importanza.
2. Indice
Storia ed evoluzione del concetto di sostenibilità
La sostenibilità come opportunità per le imprese
Project Sustainability Management
La Sostenibilità:
• Nei processi del PMBoK6
• Come nuovo Gruppo Tematico
• Nei Principi e domini del PMBoK7
• Nelle pratiche della ISO21502
• Nella metodologia ISIPM AV
3. Storia ed evoluzione del concetto di Sostenibilità - Brundtland
La sostenibilità non è una moda passeggera e il concetto di sviluppo sostenibile non è nuovo.
“Il rapporto Brundtland”, “Our Common Future” del 1987 dalla Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo
Sviluppo in seno all’ONU.
La domanda fu: “Come possono essere conciliate le aspirazioni delle nazioni nel progredire verso una vita
migliore con le risorse naturali limitate a disposizione, senza incorrere in pericoli di degradazione ambientale?”
E la risposta: “solo attraverso uno sviluppo che sia sostenibile, ovvero uno sviluppo che soddisfi i bisogni del
presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”.
Paesi ricchi: adozione di processi produttivi e stili di vita compatibili con la capacità di rigenerazione del pianeta
Paesi in via di sviluppo: crescita demografica ed economica compatibili con l’ecosistema.
4. Storia ed evoluzione del concetto di Sostenibilità - Rio
Temi che divennero importanti:
• Pericoli indotti dall’inquinamento e dal consumo smodato di risorse
• Nozione di equità e giustizia intergenerazionale
• Volontà di agire con obiettivi di lungo termine e di apportare cambiamenti agli stili di vita
• Necessità di soddisfare i bisogni umani di base (cibo e qualità della vita)
• Necessità di una governance e di una forte leadership
A Brundtland seguì Summit sulla Terra di Rio de Janeiro nel 1992.
Sviluppo sostenibile come questione internazionale: i problemi della Terra si risolvono solo con il
coinvolgimento di tutti gli Stati.
Adozione di una roadmap per il ventunesimo secolo, l’Agenda 21 -> «soft law»: la pressione internazionale
portò i Governi ad intervenire.
5. Storia ed evoluzione del concetto di Sostenibilità - Kyoto
Protocollo di Kyoto del 1997: accordo internazionale tra paesi industrializzati per ridurre le emissioni di gas
serra almeno del 5% rispetto ai valori del 1990 nel periodo 2008-2012.
Partito nel 2005 individua politiche per i soli Paesi più sviluppati:
• Più efficienza energetica in settori rilevanti
• Forme politico-economiche di supporto alla riduzione delle emissioni
• Promozione di ricerca e sviluppo e uso di fonti di energia rinnovabile
• Miglioramento continuo nella riduzione delle emissioni.
Grande successo: ha dimostrato la sostenibilità economica delle politiche per la riduzione delle emissioni
senza pregiudicare lo sviluppo economico.
Alcuni paesi non riuscirono a raggiungere gli obiettivi, ma questo fu compensato da ottimi risultati di Paesi quali
Regno Unito, Francia, Germania e anche Italia.
6. Storia ed evoluzione del concetto di Sostenibilità - Parigi
Accordo di Parigi del 2015: 195 Paesi che dal 2016 si impegnano nella lotta ai cambiamenti climatici.
Riduzione delle emissioni per contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi centigradi
(+ 1,5) rispetto ai livelli preindustriali del 1990.
A differenza del Protocollo di Kyoto, qui partecipano tutti Paesi, senza distinzione sviluppati e in via di
sviluppo.
Gli accordi di Kyoto e Parigi rappresentano tuttavia solo la dimensione ambientale del concetto di sviluppo
sostenibile.
7. Storia ed evoluzione del concetto di Sostenibilità – Agenda 2030
Agenda 2030 del 2015: 17 obiettivi per uno sviluppo
sostenibile che non comprometta la capacità delle
generazioni future di soddisfare i propri bisogni.
Si tratta di obiettivi di sostenibilità ambientale, economica
e sociale, che garantiscono una vita dignitosa, nel rispetto
dei limiti del pianeta, in società pacifiche, inclusive e
giuste.
I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 rappresentano l’ultimo
step di un percorso pluridecennale nella roadmap dello
sviluppo sostenibile.
8. I 17 Obiettivi dell’Agenda 2030
1. Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo.
2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.
3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
4. Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti
5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro
dignitoso per tutti.
9. Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno delle nazioni e fra le nazioni.
11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile.
17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
9. Cosa significa?
Dal punto di vista economico, significa ad esempio:
• Ridurre i costi, risparmiare risorse, aumentare la produttività e la profittabilità,
migliorare le performance e le prestazioni, limitare le rilavorazioni, monitorare i tempi e
ridurre i ritardi, i cambiamenti, le perdite nei processi, ridurre gli errori, controllare la
qualità
Dal punto di vista ambientale, significa ad esempio:
• Ridurre l’esaurimento delle risorse, prevenire l’inquinamento, eliminare gli sprechi,
risparmiare i materiali, usare in modo equilibrato le risorse, risparmiare energia,
abbattere le emissioni, immettere minor rumore nell’ambiente.
10. Cosa significa?
Dal punto di vista sociale, significa ad esempio:
• Più sicurezza sul lavoro e meno incidenti, aumentare il livello di salute e benessere delle
comunità, più trasparenza e coinvolgimento degli stakeholder, rispettare i diritti civili e
le garanzie lavorative, più standard di lavoro adeguati, rispettare le leggi sul lavoro
minorile, rispettare l’uguaglianza, più equità, soddisfazione sul lavoro, investimenti in
formazione e istruzione, attaccamento all’azienda, sviluppo personale, equilibrio
lavoro/vita privata, flessibilità e ottimizzazione dell’orario di lavoro, buone relazioni
professionali e supporto al bisogno, ridurre lo stress e il lavoro straordinario, ridurre le
pratiche burocratiche
11. La Sostenibilità come opportunità per le imprese
L’Agenda 2030 comporta impegni per ciascuno dei 193 Paesi aderenti all’ONU.
Inevitabilmente è coinvolto il tessuto produttivo di ogni Paese.
Ogni singola impresa può generare un cambiamento positivo nell’economia globale.
Per ogni impresa, sostenibilità è l’insieme delle politiche aziendali che le permettono di
perseguire una combinazione virtuosa delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile.
Attivando il circolo virtuoso, migliora la reputazione e si valorizza l’immagine, si stimola
l’innovazione, si attirano i talenti, aumenta l’efficienza gestionale, si convincono clienti e
investitori, si attiva il dialogo tra stakeholder, la gestione del rischio abbraccia una prospettiva
più estesa.
12. Il Rapporto della Sostenibilità
Si tratta di sottoporre tutte le decisioni economiche ad una valutazione del loro impatto
sociale ed ambientale. Oltre alla massimizzazione del profitto, occorre venire incontro ai
bisogni sociali e ambientali.
Sempre più aziende oggi redigono un rapporto della sostenibilità nel quale illustrano gli impatti
delle loro attività dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
Secondo il Global Reporting Initiative (GRI), ente che fissa gli standard di rendicontazione della
performance sostenibile (bilancio sociale) “il rapporto di sostenibilità dimostra il collegamento
tra strategia di un’azienda e il suo impegno per un’economia globale sostenibile”.
Gli standard GRI utilizzano la misurazione della compliance ESG (acronimo di Environmental,
Social e Governance) delle organizzazioni.
13. I criteri ESG
Il rating ESG fornisce una valutazione del profilo di rischio e di performance ambientale,
sociale e di governance delle imprese.
I criteri ESG integrano l’analisi economico-finanziaria con la misura delle performance dello
sviluppo sostenibile (attendibili per agenzie di rating quali Dow Jones, Morgan Stanley).
Gli indici sono utilizzati dagli investitori per indirizzare flussi di capitale e valutare scelte di
investimento che prediligono aziende con un approccio virtuoso all’utilizzo delle risorse,
nonché un modello di business orientato a preservare la natura e l’equità sociale.
14. I criteri ESG
ESG è l’acronimo di:
• Environmental: tutto ciò che ha attinenza con l’ambiente naturale, la consapevolezza e
l’attenzione al cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, il contenimento delle emissioni
di anidride carbonica, la riduzione degli sprechi e l’utilizzo ottimale delle risorse naturali
• Social: si riferisce all’impatto sociale, ovvero al rispetto dei diritti umani, alle condizioni di
lavoro, alla parità di genere, al rifiuto delle forme di discriminazione.
• Governance: riguarda le responsabilità, l’organizzazione e l’amministrazione di una azienda,
le azioni volte al rispetto della meritocrazia, le politiche di inclusione e di rispetto della
diversità, il contrasto di ogni forma di corruzione, l’etica retributiva.
15. Sostenibilità di prodotto e di progetto
La Sostenibilità riguarda sia il prodotto sia il progetto.
Sustainability by the project indica il bene o servizio sostenibile realizzato da un progetto.
Ogni prodotto è ottenuto per fasi (acquisto materie prime, produzione, distribuzione, uso e
smaltimento e riciclo). La sostenibilità valuta attentamente gli aspetti di ogni fase del ciclo di
vita, per impatti di pericolosità, consumo energetico, criticità di manutenzione, destinazione,
impiego dopo l’uso.
Sustainability of the project indica, invece, la sostenibilità dei processi di project management
impiegati per ottenere il bene o servizio.
La sostenibilità di progetto incide in modo trasversale su ogni aspetto del progetto stesso, al
punto da meritare una trattazione approfondita più avanti.
16. Project Sustainability Management
Sostanzialmente significa guardare un progetto attraverso una nuova lente, prendere le
decisioni più giuste per l’azienda, per le sue persone e per la società nel suo complesso.
Un progetto sostenibile fissa i suoi obiettivi sostenibili sin dal suo inizio. Al project manager si
chiede un approccio olistico che bilanci le diverse sostenibilità: Economica, Ambientale,
Sociale.
Questo porta ad aggiungere ai vincoli classici di un progetto (triplo vincolo) anche il vincolo di
una gestione sostenibile, rendendo così il quadro ancora più complesso.
17. Project Sustainability Management
Il lavoro di un Project Manager di un progetto sostenibile:
• contribuisce ad integrare la sostenibilità nel business, attraverso i progetti
• aiuta a ripensare le politiche e le strategie operative delle aziende in un’ottica di creazione di
valore per l’organizzazione (business value), per il contesto in cui opera (social value), per
l’ambiente (environmental value).
La complessità del project management sostenibile è legata anche alla componente
temporale: il ciclo di vita di un progetto sostenibile non termina con la fase classica della
chiusura, dal momento che l’impatto ambientale e sociale può richiedere un monitoraggio e
controllo successivo.
18. Si parte dalla Strategia di Sostenibilità dell’Organizzazione
L’impegno alla sostenibilità è una decisione a livello strategico.
Sulla definizione della strategia influiscono: la situazione attuale, le prospettive e la vision,
l’analisi del contesto (SWOT), gli input e i feedback dal mercato, le opportunità di un vantaggio
competitivo.
Da non dimenticare che la strategia della sostenibilità è legata a quella dell’innovazione. Le
sfide epocali della sostenibilità possono essere vinte solo tramite la spinta dell’innovazione,
della tecnologia, della scienza, del know how (si pensi alla digitalizzazione del processo di
vendita, allo smart working, alla circular economy, all’eco-design e all’offerta di soluzioni con la
formula del “pay per use”).
La strategia della sostenibilità di una organizzazione diventa un esercizio di equilibrio tra le tre
componenti (ambientale, economica, sociale) ed è sostanziata in una policy.
19. Si parte dalla Strategia di Sostenibilità dell’Organizzazione
Grande importanza ha il commitment dell’alta direzione nel perseguire gli impegni nel tempo e
nel creare e diffondere una cultura della sostenibilità all’interno dell’organizzazione, puntando
sulla comunicazione e sulla trasparenza e perseguendo il coinvolgimento corale, definendo
ruoli e responsabilità e fornendo competenze e formazione al bisogno.
Ogni progetto apporta, in questo modo, un contributo alla strategia e su viene valutato in ogni
momento, abilitando eventuali azioni correttive o anche l’interruzione.
20. La Sostenibilità è un elemento trasversale nei processi di PM
La sostenibilità attraversa tutti i processi di project management.
Vediamolo utilizzando uno schema dei processi del PMBoK 6 (da Ricardo Vargas).
22. Il processo è impattato fortemente dall’integrazione della
sostenibilità nel progetto per la descrizione di alto livello del
prodotto e dei criteri di accettazione (ambito), eventuali
vincoli, impatti su tempi e costi e qualità, impegno di
risorse, rischi specifici e gestione del sustainability
procurement (gestione sostenibile degli
approvvigionamenti).
Il processo normalmente ha come input il Business Case.
Interventi e impegni per la sostenibilità dovrebbero essere
stati già descritti qui e dovrebbero essere stati oggetto di una
valutazione costi/benefici.
Avvio: Sviluppare il Project Charter
23. Il processo dovrà tener conto anche degli stakeholder
coinvolti sulla sostenibilità, il loro numero potrà crescere, in
considerazione dell’allargamento del campo di azione
(ambito ambientale e sociale) e della trasparenza e del
coinvolgimento dovuto nei confronti di attori istituzionali e
associazioni portatrici di interesse (ad esempio, associazioni
dei consumatori), ma anche in virtù di partership e forme di
collaborazione attivate con associazioni ambientaliste,
università, mondo accademico, start up.
Avvio: Identificare gli Stakeholder
24. Il processo di creazione di un piano di gestione dell’ambito
che documenta le modalità di definizione, validazione e
controllo dell’ambito del progetto e delle specifiche di
prodotto, dovrà integrare le considerazioni sulla sostenibilità,
dal momento che dovrà definire linee guida e modalità per
gestire un ambito che ora è più esteso.
L’utilizzo delle lesson learned rappresenta un modo
sostenibile per limitare l’effort.
Pianificazione: Pianificare la Gestione
dell’Ambito
25. Il processo, che si occupa di determinare, documentare e
gestire le esigenze e i requisiti degli stakeholder per
conseguire gli obiettivi del progetto, consentirà di integrare
la raccolta con requisiti su temi della sostenibilità e di
contribuire così alla definizione di un ambito esteso ai nuovi
temi trattati.
Pianificazione: Raccogliere i Requisiti
26. È il processo di sviluppo di una descrizione dettagliata del
progetto e del prodotto che circoscrive tutto il lavoro incluso
nel progetto ed esclude quanto non compreso. In quanto
tale, includerà e descriverà anche le funzionalità richieste
dalla sostenibilità al prodotto e al progetto.
Allo stesso tempo, definirà i requisiti di accettazione del
prodotto in termini di sostenibilità.
Per essere sostenibile, il processo di definizione dell’ambito
dovrà tener conto solo di ciò che è davvero utile, evitando
Gold Plating, Scope Creep ed escalation di modifiche, perché
questi classici esempi di consumo di risorse a scapito della
sostenibilità.
Pianificazione: Definire l’Ambito
27. Il processo, che si occupa di suddividere i deliverable del
progetto e del lavoro previsto nel progetto in componenti più
piccole e meglio gestibili, integrerà il lavoro necessario a
soddisfare i requisiti sulla sostenibilità.
Pianificazione: Creare la WBS
28. Il processo stabilisce le direttive, le procedure e la
documentazione per la pianificazione, lo sviluppo, la
gestione, l’esecuzione e il controllo della schedulazione del
progetto, e includerà il tema della sostenibilità, definendo
linee guida e modalità con cui gestire la schedulazione degli
impegni ambientali e sociali dell’organizzazione.
Pianificazione: Pianificare la Gestione
della Schedulazione
29. Il processo Definire le Attività, che si occupa di identificare e
documentare le azioni specifiche da eseguire per produrre i
deliverable del progetto, sarà integrato anche con le attività
relative alla sostenibilità.
Pianificazione: Definire le Attività
30. Il processo identifica e documenta le relazioni tra le attività
del progetto, e si occuperà di ordinare logicamente anche le
attività relative agli impegni sostenibili.
Pianificazione: Sequenzializzare le Attività
31. Il processo, che stima del numero di periodi lavorativi
necessari per completare le singole attività con le risorse
stimate, dovrà stimare anche le attività relative alla
sostenibilità.
Sostenibilità nei processi di stima: la richiesta di una
precisione assoluta nelle stime potrebbe rappresentare uno
spreco di risorse, come anche il prolungarsi della stima nel
tempo: al di là di quelle che sono le esigenze specifiche di
ciascun progetto, è necessario sforzarsi di ottimizzare il trade
off tra tempestività della stima e grado di accuratezza
richiesto.
Pianificazione: Stimare le Durate delle
Attività
32. Il processo, che analizza le sequenze di attività, le durate, i
requisiti in termini di risorse e i vincoli di schedulazione per
creare il modello di schedulazione del progetto per
l’esecuzione, il monitoraggio e il controllo del progetto,
integrerà attività e vincoli dell’approccio sostenibile.
Pianificazione: Sviluppare la
Schedulazione
33. Il processo, che si occupa di definire le modalità di stima,
preventivazione, gestione, monitoraggio e controllo dei costi
del progetto, dovrà definire linee guida e modalità di azione
per affrontare i diversi (maggiori o minori) costi indotti dagli
impegni sulla sostenibilità.
Effetti benefici e quindi risparmi, invece, si potranno
ottenere, ad esempio, migliorando l'uso delle risorse e/o
contribuendo alla riduzione dei rischi connessi all'impatto
ambientale, oppure rendendo più efficienti le future attività
di esercizio e manutenzione, o anche ottimizzando i costi
tramite la Life Cycle Costing Analysis.
Pianificazione: Pianificare la Gestione dei
Costi
34. Il processo, che si occupa di formulare una stima delle risorse
monetarie necessarie per completare il lavoro del progetto,
stimerà anche i costi (ma anche i risparmi) ambientali e
sociali connessi con gli impegni assunti in ambito sostenibile.
Pianificazione: Stimare i Costi
35. Il processo, che aggrega i costi stimati delle singole attività o
Work Package per determinare una baseline autorizzata dei
costi, terrà conto dei costi connessi con la Sostenibilità.
Pianificazione: Determinare il Budget
36. Il processo, che identifica i requisiti e/o standard di qualità
per il progetto e i suoi deliverable e di documentazione del
modo in cui il progetto dimostrerà la conformità ai requisiti
e/o standard di qualità, dovrà definire linee guida e criteri
per raggiungere gli obiettivi della sostenibilità e soddisfare i
criteri di accettazione del prodotto indicati nella descrizione
dell’ambito.
È uno dei processi più critici della gestione sostenibile.
Pianificazione: Pianificare la Gestione della
Qualità
37. Il processo, che definisce le modalità di stima, acquisizione,
gestione e utilizzo delle risorse materiali e del gruppo, sarà
influenzato dalla politica e dalle scelte sulla sostenibilità, sia
dell’organizzazione che del progetto, in merito al consumo e
all’impiego delle risorse e agli aspetti sociali della gestione
di quelle umane.
Questa attenzione migliora il comportamento sociale
dell’organizzazione, le fa acquisire considerazione e
immagine.
Temi importanti sono: soddisfazione sul lavoro delle risorse
dei fornitori, rispetto dei diritti, attrazione dei talenti,
consapevolezza del team verso gli obiettivi di progetto,
percorsi formativi, attenzione alle lamentele delle risorse
(per orari di lavoro, situazioni di lavoro pericolose).
Pianificazione: Pianificare la Gestione delle
Risorse
38. Il processo, che si occupa di stimare le risorse del gruppo di
lavoro e del tipo e delle quantità di materiali, attrezzature e
forniture necessarie per eseguire il lavoro del progetto, dovrà
tenere in conto quanto previsto in pianificazione.
Pianificazione: Stimare le risorse per le
attività
39. Il processo, che sviluppa approcci e piani appropriati per le
attività di comunicazione di progetto in base alle esigenze
informative di ogni stakeholder o gruppo, agli asset
disponibili nell’organizzazione e alle esigenze del progetto,
dovrà tener conto del fatto che sono presenti stakeholder di
diversa categoria e che il loro numero potenzialmente sarà
più alto, e che una comunicazione trasparente ed efficace ed
efficiente costituirà la base per il rapporto di fiducia.
Pianificazione: Pianificare la Gestione delle
Comunicazioni
40. Il processo, che definisce le modalità di conduzione delle
attività di gestione dei rischi del progetto, definirà le linee
guida e le modalità con cui trattare i rischi derivanti
dall’inclusione delle politiche sostenibili nell’organizzazione
e nel progetto.
Probabilmente questo porterà a ridurre i rischi di compliance
normativa, specie lungo l'intera catena di fornitura.
Rischi da considerare: rischio reputazionale (danno di
immagine, di valore, di reputazione nelle operazioni di
acquisto), rischio di interruzione dell’approvvigionamento a
seguito di criticità (ritiro dal mercato di beni e prodotti,
sanzioni per violazione di normative).
Pianificazione: Pianificare la Gestione dei
Rischi
41. Il processo, che identifica e documenta le caratteristiche dei
singoli rischi e delle cause di rischio generale del progetto,
prenderà in considerazione, tra gli altri, i rischi (ma anche le
opportunità) legati all’inclusione dei temi sostenibili nel
progetto.
Pianificazione: Identificare i Rischi
42. Il processo, che assegna i livelli di priorità ai singoli rischi di
progetto tramite una valutazione della relativa probabilità di
accadimento, dell’impatto e delle altre caratteristiche, dovrà
tenere conto delle probabilità e degli impatti provocati da
possibili rischi in ambito ambientale e sociale.
Da considerare che con queste nuove tipologie di rischio
potrebbe condurre ad un innalzamento del livello
complessivo di rischiosità del progetto.
Pianificazione: Eseguire l’Analisi
Qualitativa dei Rischi
43. Il processo, che si occupa dell’analisi numerica dell’effetto
combinato dei singoli rischi di progetto identificati e delle
altre fonti di incertezza sugli obiettivi generali del progetto,
valuterà anche i rischi del progetto connessi con i temi
sostenibili.
Pianificazione: Eseguire l’Analisi
Quantitativa dei Rischi
44. Il processo, che si occupa di sviluppo di opzioni, selezione di
strategie e di accordo in merito alle azioni per risolvere
l’esposizione al rischio generale del progetto e gestire i singoli
rischi del progetto, dovrà definire le azioni di mitigazione da
attuare per i rischi connessi con gli impegni verso la
sostenibilità.
Pianificazione: Pianificare le Risposte ai
Rischi
45. Il processo, che si occupa di documentazione delle decisioni
di approvvigionamento del progetto che specifica l’approccio
e identifica i potenziali fornitori, insiste forse su uno dei temi
di maggior rilievo in merito all’impegno verso la
sostenibilità, perché dovrà definire criteri e linee guida
basati sui principi della gestione sostenibile degli
approvvigionamenti:
-Concentrazione sui bisogni effettivi, ovvero acquisto solo di
ciò che è necessario
-Preferenza per scelte che privilegiano l’economia circolare
-Life Cycle Cost Analysis, ovvero analisi di tutti i costi
sostenuti durante il ciclo di vita di beni e servizi e valutazione
del loro profilo di sostenibilità
Pianificazione: Pianificare la Gestione
degli Approvvigionamenti
46. -Integrazione di pratiche sostenibili nelle operazioni di
approvvigionamento e incoraggiamento agli attori della
catena di fornitura
-Equità, rispetto degli interessi dei fornitori, garanzia di pari
opportunità
-Trasparenza nelle decisioni, tracciatura delle operazioni di
acquisto e responsabilità dei propri impatti sull'ambiente,
sulla società e sull'economia
-Rispetto delle normative nazionali ed internazionali, rispetto
dei diritti umani.
Il processo migliora il rapporto con i fornitori, influenza tutta
la filiera di fornitura generando valore aggiunto, incentiva la
ricerca e l’innovazione delle filiere.
Pianificazione: Pianificare la Gestione
degli Approvvigionamenti
47. Il processo, che si occupa di sviluppo di approcci destinati a
coinvolgere gli stakeholder in base alle relative esigenze,
aspettative, interessi e potenziale impatto sul progetto, è di
fondamentale importanza per l’inclusione dei temi della
sostenibilità in un progetto, per garantire trasparenza e
coinvolgimento delle parti interessate.
Ascoltare le richieste dei propri clienti e stakeholder è un
obiettivo della gestione sostenibile. Coinvolgere i dipendenti
negli obiettivi di sostenibilità è un’altra buona pratica, come
sviluppare partnership con associazioni o altri enti per essere
affiancati e supportati nelle sfide di tipo ambientale.
Pianificazione: Pianificare il
Coinvolgimento degli Stakeholder
48. I processi di Esecuzione portano in realizzazione quanto
previsto nei Piani.
Ne menzioniamo solo uno per la sua grande importanza.
I Processi di Esecuzione
49. Il processo, che si occupa del miglioramento delle
competenze, dell’interazione tra i membri del gruppo e
dell’ambiente complessivo nel quale il gruppo deve operare,
al fine di incrementare le prestazioni del progetto, sarà uno
dei processi più importanti nell’ambito della gestione della
sostenibilità, in quanto la creazione di un buon clima
lavorativo, lontano dagli stress e capace di ottimizzare il
contributo delle risorse impegnate, nel rispetto
dell’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale, è uno dei
cardini dell’impegno sostenibile.
Esecuzione: Sviluppare il Gruppo di
Progetto
50. I Processi di Monitoraggio e Controllo sono i processi
necessari per seguire, revisionare e regolare l’avanzamento e
le prestazioni del progetto, identificare le eventuali aree in
cui sono necessarie modifiche al piano e avviare le relative
modifiche. In generale, questi processi rendono stabili le
baseline.
In tema di sostenibilità, questi processi cercano di limitare il
numero di richieste di modifica, in particolare per ciò che
attiene l’ambito, per non generare bisogno di effort
aggiuntivi.
Pertanto, ad essere autorizzate saranno solo le change
request indispensabili o quelle necessarie a reindirizzare il
progetto al rispetto dei piani.
Monitoraggio e Controllo
51. Le interazioni tra la gestione della sostenibilità e gli altri
processi di Project Management sono assicurate dall’azione
dei Processi di Integrazione.
In particolare:
• Avvio: Sviluppare il Project Charter fornisce una visione
di alto livello del progetto, comprendendo anche la
sostenibilità.
• Pianificazione: Sviluppare il Piano di Project
Management definisce e coordina tutti i componenti nel
piano integrato. Tra questi componenti ci sarà anche una
pianificazione della sostenibilità.
Integrazione
52. • Esecuzione:
Dirigere e Gestire il Lavoro del Progetto porta in
realizzazione il lavoro del piano e implementa le modifiche,
comprese quelle legate alla sostenibilità
Gestire le Conoscenze di Progetto utilizza le conoscenze
esistenti e ne crea di nuove. Contribuisce all’apprendimento
organizzativo. Il processo è critico per la sostenibilità, perché
la possibilità di utilizzare e creare delle lesson learned
corrisponde ad un notevole risparmio in effort.
• Monitoraggio e Controllo:
Monitorare e Controllare il Lavoro di Progetto si occupa del
rilevamento, revisione e reporting dell’avanzamento del
lavoro del progetto. Oggetto del monitoraggio sono anche
tutti gli impegni sulla sostenibilità.
Integrazione
53. Eseguire il Controllo Integrato delle Modifiche è il processo
di revisione di tutte le richieste di modifica, di approvazione
delle modifiche e di comunicazione delle decisioni. Tra gli
impatti da valutare sono compresi anche quelli relativi alla
sostenibilità.
• Chiusura: Chiudere il Progetto o una Fase finalizza tutte
le attività per il progetto o della fase. Sono qui esaminate le
attività e i requisiti in ambito di sostenibilità per verificarne
l’effettiva implementazione e realizzazione.
C’è però la difficoltà della verifica degli effettivi benefici
all’atto della chiusura del progetto: i benefici legati alla
sostenibilità potranno realizzarsi e verificarsi in tempi anche
molto più lontani. Quindi, un progetto che integra temi
sostenibili non può considerarsi chiuso prima di questa
verifica.
Integrazione
54. Si tratta di una proposta!
Visti gli impatti e le relazioni tra la gestione della sostenibilità
e i processi proposti dal PMBoK 6, si suggerisce di aggiungere
un nuovo gruppo tematico all’elenco classico (la Gestione
della Sostenibilità di Progetto, undicesimo gruppo tematico),
come rappresentato in figura.
Integrazione della Sostenibilità nel PMBoK6
Gestione dell’Ambito di Progetto
Gestione della Schedulazione di Progetto
Gestione del Costo di Progetto
Gestione della Qualità di Progetto
Gestione delle Risorse di Progetto
Gestione della Comunicazione di Progetto
Gestione dei Rischi di Progetto
Gestione dell’Approvvigionamento di Progetto
Gestione degli Stakeholder di Progetto
Gestione della Sostenibilità di Progetto
Gestione
dell’Integrazione
di
Progetto
55. Come per tutti gli altri gruppi tematici, anche quello della
Gestione della Sostenibilità sarebbe composto da processi
dedicati, con Input, Strumenti e Tecniche e output relativi.
I processi sono quelli necessari a garantire il completamento
del progetto nel rispetto delle 3 dimensioni della
sostenibilità, economica, sociale e ambientale:
• Pianificare la Gestione della Sostenibilità
• Gestire la Sostenibilità
• Controllare la Sostenibilità
• Valutare la Sostenibilità
I Processi della Gestione della Sostenibilità
56. Pianificare la gestione della sostenibilità
La pianificazione della sostenibilità è necessaria per
permetterne l’integrazione nel progetto, senza ostacolare il
raggiungimento di altri obiettivi, in termini di costi, tempi a
qualità. D’altro canto, la mancata soddisfazione dei requisiti
per la sostenibilità può comportare una difficoltà alla
prosecuzione dell’iniziativa nel tempo.
Gestire la sostenibilità
Processo di traduzione del piano di gestione della
sostenibilità in attività eseguibili che integrino nel progetto
le politiche di sostenibilità dell’organizzazione.
I Processi della Gestione della Sostenibilità
57. Controllare la sostenibilità
Processo di monitoraggio e registrazione dei risultati
dell’esecuzione delle attività di gestione della sostenibilità
per valutare le prestazioni dei processi di gestione del
progetto e dei prodotti e servizi e garantire che i risultati e
gli output siano completi, corretti e che soddisfino le
aspettative della politica per la sostenibilità
dell’organizzazione e del cliente.
Valutare la sostenibilità
Processo di misurazione e valutazione dei benefici in termini
di sostenibilità la cui azione può estendersi oltre la chiusura
del progetto.
I Processi della Gestione della Sostenibilità
58. Il PMBoK6 è basato su processi e su un approccio standard,
prevedibile, prescrittivo.
Il PMBoK 7 propone un approccio diverso: fornisce concetti
generali che si adattano ad ogni progetto.
I Principi guidano il comportamento, e possono essere
applicati in modi e contesti diversi (coerenza anche con il
PMBoK6).
Ai 12 Principi si aggiungono 8 Domini Prestazionali.
Ogni principio è interconnesso agli altri e tutti i principi
accadono allo stesso tempo.
PMBoK7 e Sostenibilità
59. Il primo principio è la Stewardship, ovvero la gestione
responsabile.
Suggerisce un comportamento responsabile. Significa essere
attenti, diligenti, rispettosi, trasparenti, evitare conflitti di
interesse, seguire la legge. Si parla di etica, cura, onestà,
affidabilità, conformità, rispetto delle norme.
Ci sono molti aspetti di confine con la Gestione della
Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
60. Il secondo principio è il Team.
Qui si parla di creare un ambiente di collaborazione per il
gruppo, di sviluppare una cultura organizzativa che supporti
il lavorare insieme.
Vuol anche dire dare fiducia e potere alle persone, creare
sicurezza psicologica, supportare le sfide allo status quo.
Si parla di persone e di modalità connesse alla loro gestione:
è indubbio che ci siano temi della Gestione della Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
61. Il terzo principio è quello degli Stakeholder.
Si promuove il loro coinvolgimento diretto o indiretto, per
assicurarsi il loro sostegno, il loro contributo, per evitare
minacce o per non perdere delle opportunità.
Questo abbassa i rischi, supporta le sfide, promuove il
cambiamento.
La cura degli stakeholder è un tema molto critico per la
Gestione della Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
62. Il quarto principio è il Focus on Value.
Suggerisce che un progetto ha ragione di esistere quando
produce un valore, quando gli stakeholder percepiscono il
risultato positivo dei benefici realizzati.
Il valore può aversi nel progetto e/o anche molto dopo la sua
chiusura.
Fermare un progetto che non produce più valore o che
rilascia un valore inferiore a quello previsto è uno dei cardini
della Gestione della Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
63. Il quinto principio è il System Thinking.
Ogni progetto non è un sistema isolato, perché ha
connessioni con l’organizzazione, l’ambiente economico, il
sistema paese.
Le influenze sul progetto e del progetto devono essere
indagate, bilanciando la prospettiva interna ed esterna del
progetto.
L’esame e la valutazione delle relazioni e degli impatti tra
sistemi complessi è una delle analisi che la Gestione della
Sostenibilità propone.
I principi del PMBoK7
64. Il sesto principio è la Leadership, ovvero il dimostrare un
comportamento da leader.
La leadership è l’unico elemento che può fare avanzare
progetti complessi, perché legata ai temi della responsabilità,
motivazione, concentrazione, consapevolezza di sé,
facilitazione, allineamento del team, collaborazione.
Le azioni che impattano sulle risorse umane e permettono di
produrre valore corrispondono a quanto perseguito dalla
Gestione della Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
65. Il settimo principio è il Tailoring.
Un approccio unico non è adatto a qualsiasi progetto, ma
esiste una metodologia adatta per ciascun caso.
E spesso sono validi anche approcci ibridi, come risultato
dell’interazione di più metodologie.
Il tailoring, inteso come strumento in grado di creare
efficienza e risparmio, è supportato dalla Gestione della
Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
66. L’ottavo principio è Quality.
Qualità dei deliverable è qualità di ogni componente del
prodotto e del progetto. Significa individuare e prevenire gli
errori, eliminare i difetti, soddisfare i bisogni, essere attenti
allo scopo.
Si comprende con chiarezza che la qualità ha elementi di
gestione che sono tipici anche della Gestione della
Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
67. Il nono principio è la Complexity.
La complessità è tipica dei contesti VUCA odierni (volatilità,
incertezza, complessità, ambiguità).
La complessità spesso dipende da fattori fuori dal controllo
del PM. Invece che evitare la complessità, occorre
comprendere l’ambiente e il contesto, per potersi adattare e
reagire (Adaptability and Resilience).
La complessità, l’incertezza e l’ambiguità dei sistemi
economici, ambientali e sociali e delle relazioni tra loro sono
argomenti alla base della Gestione della Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
68. Il decimo principio è il Risk.
Ogni progetto presenta dei rischi, proprio perché è un
sistema complesso (Complexity). Il principio suggerisce
l’ottimizzazione della risposta e un approccio proattivo.
Il rischio è diverso per organizzazioni diverse, come anche la
tolleranza, probabilità e impatto cambiano nel tempo.
I rischi connessi con le tre dimensioni della sostenibilità sono
uno degli argomenti più critici della Gestione della
Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
69. L’undicesimo principio è Adaptability and Resilience.
È la capacità di adattarsi e reagire, di ricostruire, di assorbire
un impatto e recuperare meglio e in minor tempo.
Adattabilità e Resilienza consentono di accettare il Change.
Le parole chiave del principio sono recupero, reazione,
diversità, ricerca di soluzioni diverse.
Adattabilità e resilienza sono capacità suggerite spesso dalla
Gestione della Sostenibilità, per superare criticità in campo
economico, ambientale e sociale.
I principi del PMBoK7
70. Il dodicesimo principio è il Change.
Il principio suggerisce di consentire il cambiamento, perché
non ci si può opporre, tutto cambia continuamente. Un
agente del cambiamento prepara le persone ad adattarsi
all’evoluzione (esempio di Leadership, integrazione nel Team,
di navigazione nella Complexity, di System Thinking). Se le
persone si sentono al sicuro dal punto di vista psicologico,
collaborano, non difendono i propri interessi, condividono
informazioni rilevanti, pensano in modo diverso e creativo.
Il cambiamento e gli impatti sulle risorse umane sono uno
degli elementi cardine su cui si fonda la Gestione della
Sostenibilità.
I principi del PMBoK7
71. Ogni dominio prestazionale è un insieme di attività correlate,
critiche per obiettivi e deliverable. Anche i domini sono
interattivi, interdipendenti e interconnessi.
Il primo dominio, Stakeholder, riguarda le attività che
permetteranno di avere un rapporto produttivo con i
portatori di interessi.
Il secondo dominio, Team, è l’insieme di attività che
dovrebbero essere compiute per gestire il Team.
Il terzo dominio, Development Approach and Lifecycle,
riguarda le attività con cui definire un approccio allo sviluppo,
spesso attraverso il tailoring.
I Domini Prestazionali del PMBoK7
72. Il quarto dominio, Planning, comprende le attività richieste
per il coordinamento e l’organizzazione.
Il quinto dominio, Project Work, è l’insieme di attività legate
al lavoro vero e proprio del progetto, come, ad esempio, la
gestione delle risorse, dei contratti, dei change, delle LL.
Il sesto dominio, Delivery, si occupa delle attività associate
alla consegna, compresa la gestione dei requisiti, della qualità
e dei cambiamenti, dell’accettazione e la valutazione della
soddisfazione degli stakeholder.
I Domini Prestazionali del PMBoK7
73. Il settimo dominio, Measurement, include i metodi per
misurare e per valutare le misurazioni.
L’ottavo dominio, Uncertainty, riguarda le attività che
saranno messe in campo per affrontare tutti i rischi, le
incertezze, i piani utili a fronteggiare la variabilità.
I Domini Prestazionali del PMBoK7
74. Gran parte dei temi affrontati nella trattazione dei Principi e
dei Domini hanno punti di contatto e interfacce con la
Gestione della Sostenibilità.
La sostenibilità potrebbe quindi divenire un ulteriore
principio, il tredicesimo, in quanto suggerisce un approccio
al comportamento che ha connessioni con tutti gli altri
principi in contemporanea, ma anche con i domini
prestazionali.
Integrazione della Sostenibilità nel PMBoK7
75. ISO 21502 e Sostenibilità
La norma ISO 21502 del 2020 (“Project programme and portfolio management – Guidance on
project management”) definisce linee guida, criteri e metodologie per la realizzazione
strategica dei progetti, ponendosi l’obiettivo di rendere sempre più efficiente l’uso delle
risorse impegnate nell’attività di project management.
Segue un approccio basato sulle “pratiche” (la norma precedente 21500 era basata su
processi), lasciando la libertà di tradurle in processi, adattandoli alla propria realtà e contesto
organizzativo (tailoring).
76. ISO 21502 e Sostenibilità
Il testo si articola in quattro sezioni, ma di queste è la quarta che si occupa delle pratiche
gestionali, ovvero degli aspetti più operativi, declinati in 17 gruppi tematici (Ambito, Risorse,
Programma Temporale, Costo, Rischio, Questioni, Controllo delle modifiche, Qualità,
Stakeholder, Comunicazioni, Cambiamento organizzativo e sociale, Reporting, Informazioni,
Approvvigionamenti, Lezioni apprese, Pianificazione e Benefici).
Nel testo si nota un accresciuto focus sulla realizzazione dei benefici e sull’impatto del
progetto nel cambiamento organizzativo e sociale, si introducono i concetti di controllo delle
modifiche, reporting e gestione dell'informazione.
Viene ribadita l’importanza degli stakeholder e delle competenze, come variabili critiche per il
successo, e degli aspetti di carattere comportamentale (soft skill) e di conoscenza del
contesto.
77. ISO 21502 e Sostenibilità
Si tratta di temi su cui insiste anche la Gestione della Sostenibilità: benefici ambientali e
sociali, oltre che economici, variazione dell’approccio nell’impiego delle risorse, coinvolgimento
degli stakeholder, attenzione ai temi sociali, trasferimento delle competenze, creazione di
ambienti di lavoro gradevoli e privi di condizioni di stress, conoscenza del contesto più ampio
rispetto al contesto del progetto.
La sostenibilità potrebbe divenirne parte integrante, andando a costituire una ulteriore pratica
di project management, in aggiunta alle 17 già previste.
78. L’integrazione delle gestione della sostenibilità nella ISO
20502 porterebbe a 18 il numero delle pratiche di project
management, come illustrato in figura.
Integrazione della Sostenibilità nel PMBoK7
79. Sostenibilità e ISIPM AV La guida ISIPM AV è sviluppata nel
rispetto di quanto previsto dalla
Norma ISO 21500.
Nello schema generale delle relazioni si
riconoscono dei concetti noti:
• Strategia
• Obiettivi
• Rischi e Opportunità
• Stakeholder
• Deliverables
• Benefici
Valgono le stesse considerazioni viste
per metodologie precedenti.
Operations
Governance dei progetti
programmi e portfolii
Portfolii
Ambiente organizzativo
Governane della Performing Organization Governing
body
Stakeholders
Benefits
Outputs
Deliverables
Requisiti
Business cases
Rischi e
opportunità
Strategie e
obiettivi
Programmi
Progetti
Ambiente Esterno
80. Gruppi di Processi e interazioni
I 5 Gruppi di Processi previsti dalla norma
ISO21500 sono noti:
• Avvio
• Pianificazione
• Esecuzione
• Controllo
• Chiusura
In totale, 39 Processi divisi in 10 gruppi
tematici (aree di conoscenza)
AVVIO
PIANIFICAZIONE
ESECUZIONE CONTROLLO
CHIUSURA
81. Gruppi Tematici ISO 21500
Ambito Tempi Costi Qualità Risorse Comunicazione Rischi Approvviggio.
Definire
l’ambito
Creare la
Creare la
WBS
Definire le
attività
Controllare
l’ambito
Stimare le durate
delle attività
Sviluppare il
temporale
Sviluppare il
programma
temporale
Controllare il
temporale
Controllare il
programma
temporale
Sviluppare
il budget
Controllare
i costi
Pianificare
la qualità
Effettuare
Qualità
Effettuare
Assicurazione
Qualità
Effettuare il
controllo di Qualità
Stabilire il gruppo
di progetto
Stimare
le risorse
Definire
progetto
Definire
l’organizzazione di
progetto
Pianificare la
comunicazione
Distribuire le
informazioni
Gestire le
comunicazioni
Identificare
Identificare
i rischi
Valutare
i rischi
Trattare
i rischi
Controllare
i rischi
Pianificare gli
approvvigionam.
Selezionare
i fornitori
Amministrare gli
approvvigion.
Integrazione
Dirigere il lavoro
del Progetto
Controllare il
progetto
Controllare il
lavoro del
progetto
Sviluppare
il Project
Charter
Sviluppare
i piani
di progetto
Controllare
le modifiche
Chiudere
progetto
Chiudere
una fase o il
progetto
Sviluppare
di progetto
Sviluppare
il gruppo
di progetto
Stakeholder
Identificare
gli stakeholder
Gestire
gli stakeholder
Mettere in
sequenza le attività
Stimare
i costi
Raccogliere le
lezioni apprese
(lesson Learned)
Controllare
le risorse
Gestire
di progetto
Gestire
il gruppo
di progetto
82. Il nuovo Gruppo tematico della Sostenibilità
Ambito Tempi Costi Qualità Risorse Comunicazione Rischi Approvviggio.
Definire
l’ambito
Creare la
Creare la
WBS
Definire le
attività
Controllare
l’ambito
Stimare le durate
Stimare le durate
delle attività
Sviluppare il
temporale
Sviluppare il
programma
temporale
Controllare il
temporale
Controllare il
programma
temporale
Sviluppare
il budget
Controllare
i costi
Pianificare
la qualità
Effettuare
Qualità
Effettuare
Assicurazione
Qualità
Effettuare il
Qualità
Effettuare il
controllo di
Qualità
Stabilire il
progetto
Stabilire il
gruppo di
progetto
Stimare
le risorse
Definire
di progetto
Definire
l’organizzazione
di progetto
Pianificare la
comunicazione
Distribuire le
informazioni
Gestire le
comunicazioni
Identificare
Identificare
i rischi
Valutare
i rischi
Trattare
i rischi
Controllare
i rischi
Pianificare gli
approvvigionam.
Selezionare
i fornitori
Amministrare gli
approvvigion.
Integrazione
Dirigere il lavoro
del Progetto
Controllare il
progetto
Controllare il
lavoro del
progetto
Sviluppare
il Project
Charter
Sviluppare
i piani
di progetto
Controllare
le modifiche
Chiudere
progetto
Chiudere
una fase o il
progetto
Sviluppare
di progetto
Sviluppare
il gruppo
di progetto
Stakeholder
Identificare
gli stakeholder
Gestire
gli stakeholder
Mettere in
attività
Mettere in
sequenza le
attività
Stimare
i costi
Raccogliere le
lezioni apprese
(lesson Learned)
Controllare
le risorse
Gestire
di progetto
Gestire
il gruppo
di progetto
Sostenibilità.
Pianificare la
Sostenibilità
Gestire la
Sostenibilità
Controllare la
Sostenibilità
Valutare la
Sostenibilità
83. Conclusioni (*)
La sostenibilità è il fulcro attorno a cui ruotano i Sustainable Development Goals (SDG), i 17
obiettivi interconnessi dell’Agenda 2030, che, come afferma l’ONU, dovrebbe trasformare il
nostro mondo. I SDG costituiscono un impegno per tutti i Paesi, e questo impegno ha un
sicuro riverbero nel tessuto economico e produttivo, chiamato in prima linea a contribuire alla
realizzazione degli obiettivi. La realizzazione di iniziative e azioni, attraverso i progetti aziendali,
deve includere i temi della sostenibilità, abilitando un cambiamento netto delle tecniche di
gestione in pratiche attente ai temi non solo economici, ma anche sociali ed ambientali.
Lo studio è da intendersi come una proposta per integrare la sostenibilità in alcune note
pratiche di project management, esaminate attraverso il PMBoK6, il PMBoK7, la ISO 21502 e la
metodologia ISIPM AV, rendendone più completa la trattazione attraverso l’inclusione di un
tema oggi di estrema importanza.
(*) Grazie anche a Vito Introna e a Vincenzo Argentieri per aver fornito spunti al lavoro con la sua tesi.