Matteo Locatelli, titolare di Pink Frogs Cosmetics, spiega il percorso che porta l'azienda di produzione di cosmetici conto terzi a perseguire la politica della sostenibilità. Dalle dinamiche mondiali, europee e italiane fino alla spiegazione dettagliata dei 10 passi da seguire "Ten steps to sustainability".
1. Il viaggio di una PMI cosmetica verso la
Sostenibilità
Matteo Locatelli
• Amministratore di Pink Frogs S.r.l.
• Consigliere incaricato di UNIPRO per lo
Sviluppo Sostenibile
3. 1987
• Su incarico delle Nazioni Unite, Gro Harlem Brundtland,
presidente della Commissione mondiale Ambiente e Sviluppo,
presenta il rapporto
«Our common future» (Il futuro di tutti noi)
• Nel Rapporto Brundtland si ritrova la definizione di sviluppo
sostenibile:
“un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento
delle risorse, la direzione degli investimenti,
l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i
cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni
futuri oltre che con gli attuali”
4. 1992
• Nella Conferenza della Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro
vengono sanciti i 27 Principi su ambiente e sviluppo, ancora
oggi vivi ed attuali
• Lo sviluppo sostenibile assume le caratteristiche di concetto
integrato, avocando a sé le sue tre dimensioni fondamentali
ed inscindibili: Ambiente, Economia e Società
• Due dei documenti più importanti e conosciuti di Rio 92 sono:
– Agenda 21, da qui al 21° secolo, una sorta di manuale
d’azione per lo sviluppo sostenibile
– La Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, il cui
strumento attuativo sarà il Protocollo di Kyoto del 1997
5. 1993
• Lo SVILUPPO SOSTENIBILE è lo sviluppo che consente alla
generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza
compromettere la possibilità delle generazioni future di
soddisfare i propri
• I TRE PILASTRI
– lo sviluppo economico - mantenere ed aumentare
competitività e occupazione
– la responsabilità sociale - promuovere e migliorare l’etica
ed il benessere della vita (sicurezza, salute, istruzione)
dentro e fuori le aziende
– la protezione dell’ambiente - ridurre la carbon footprint
6. 2010
• Viene pubblicata la ISO 26000
"Guida alla responsabilità sociale"
Lo scopo è fornire una guida mirata a responsabilizzare
qualsiasi organizzazione sull'impatto delle loro attività
sulla società e sull'ambiente, basata su un comportamento
etico e sostenibile
7. 2012
• A 20 anni di distanza dal 1992, un nuovo appuntamento sarà
dedicato allo Sviluppo Sostenibile: dal 20 al 22 giugno a Rio de
Janeiro si terrà la Conferenza delle Nazioni Unite sullo
Sviluppo Sostenibile, battezzata “Rio+20”
• La Conferenza si concentrerà su due temi principali:
– "A Green Economy in the context of sustainable
development and poverty eradication"
– "Institutional framework for sustainable development"
9. 2008
• Il Board del COLIPA decide che l’industria cosmetica non può
più fare più a meno della cultura della sostenibilità
• Costituisce l’SPT SD (Strategic Project Team for Sustainability
Development) con il compito di creare strumenti per
trasmettere la cultura della sostenibilità nel mondo cosmetico
10. 2010
• L’SPT SD elabora le
GOOD SUSTAINABILITY PRACTICE (GSP)
FOR THE COSMETICS INDUSTRY
• Questo documento sarà approvato, recepito e sostenuto da
tutte le associazioni europee
11. 2011
• L’SPD SD, all’interno delle GSP, individua aree tematiche e
crea gruppi di lavoro per produrre documenti che siano di
aiuto alle PMI
• I gruppi vengono suddivisi in base a due aree tematiche:
TECNICA e COMUNICAZIONE
12. 2011
AREA TECNICA
1. Ten Steps to Sustainability:
all you need to know and do for a successful start
2. How to apply Life-Cycle Thinking to cosmetics products,
a practical simplified guide
3. A voluntary charter for SMEs
13. 2011
AREA COMUNICAZIONE
1. Section on sustainable development for Cosmetics Europe
website
2. Key sustainability principles and messages
3. Questions and Answers on sustainability and the cosmetics
industry
14. 2011
• In ogni gruppo sono presenti rappresentanti di PMI che si
confrontano costantemente con i rappresentanti delle
multinazionali affinché i documenti prodotto siano vicini alle
PMI e di facile utilizzo
• Periodicamente l’SPT SD riunisce tutti i gruppi di lavoro per
discutere e validare i lavori eseguiti
16. 2010
• Al termine dei lavori il Colipa, sulla base dei documenti
redatti, formerà le associazioni nazionali (train the trainer)
affinché possano assistere e formare le imprese associate
durante il loro “viaggio”
• Il primo lavoro ad essere ultimato ed approvato dal Board è il
“ 10 Steps ”
17. 2010
• La Regione Lombardia promuove la costituzione dei
Metadistretti Lombardi con il bando Driade
• L’industria cosmetica si costituisce come distretto e presenta
un progetto dedicato allo Sviluppo Sostenibile
• Il progetto riceverà un finanziamento di 1 milione di euro
18. I tre Pilastri dell’Industria Cosmetica Europea
• Sociale
• Igiene ed autostima
• Look Good, Feel Better
• Metodi alternativi alla sperimentazione animale
• 1,7 milioni di posti di lavoro di cui 25.000 ricercatori
19. I tre Pilastri dell’Industria Cosmetica Europea
• Ambientale
• Progettazione «verde»
• Ottimizzazione dei processi produttivi
• Ingredienti sostenibili
• Scelta del packaging
20. I tre Pilastri dell’Industria Cosmetica Europea
• Economico
• 1/3 del mercato globale di cosmetici
• 1° esportatore mondiale
• Investimenti sulla sicurezza del prodotto, sulla ricerca e
sviluppo, sull’innovazione
21. I tre Pilastri dell’Industria Cosmetica Europea
• Cosmetics Europe organizza
al Parlamento Europeo una
mostra per comunicare alle
istituzioni quanto l’industria
cosmetica sia attiva sul
fronte della Sostenibilità
“Science, Beauty and Care
Looking to Future
Generations”
22. La strategia di Unipro
• Ogni singola Associazione nazionale recepisce le GSP e le
promuove tra i suoi associati
• In Italia, il nuovo presidente di Unipro insieme al CD rivede la
Mission e Vision dell’associazione inserendo la Cultura della
Sostenibilità tra i valori associativi.
• Viene eletto un Consigliere Incaricato con delega allo Sviluppo
Sostenibile
23. La strategia di Unipro
• Il CD decide di sviluppare una percorso di Sostenibilità prima
di tutto all’interno dell’associazione
• Attuazione delle GSP
• Adesione alla Carta dei Principi di Confindustria
• ISO 14001
• ISO 26000
24. La strategia di Unipro
• Rafforzare il supporto e la promozione tra gli associati de La
Forza ed il Sorriso
25. La strategia di Unipro
• Beauty Report alla Camera
dei Deputati Presentazione
alle istituzioni del rapporto
annuale dell’industria
cosmetica Italiana
• Sviluppo Sostenibile
• La Forza ed il Sorriso
26. La strategia di Unipro
• Coinvolgimento di tutti gli associati
• Esempio virtuoso dell’associazione
• Eventi informativi e formativi sul tema della Sostenibilità
• Promozione della Carta dei principi della Sostenibilità
ambientale
• Promozione della ISO 14001 e ISO 26000
• Promozione di Responsible Care come strumento di valore
27. Ten Steps to Sustainability
All you need to know and do for a successful start
Practical guide for small and medium-sized enterprises
LA SOSTENIBILITA’ è UN VIAGGIO
non una DESTINAZIONE
28. Ten Steps to Sustainability
SAPERE cos’è lo sviluppo
sostenibile
LO SVILUPPO SOSTENIBILE è lo sviluppo che consente alla generazione presente di
soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni
future di soddisfare i propri
I TRE PILASTRI + 1
lo sviluppo economico - mantenere ed aumentare competitività e occupazione
la responsabilità sociale - promuovere e migliorare l’etica ed il benessere della
vita (sicurezza, salute, istruzione) dentro e fuori le aziende
la protezione dell’ambiente - ridurre la carbon footprint
l’apporto istituzionale - inteso come capacità di assicurare condizioni di stabilità,
democrazia, partecipazione, giustizia
29. Ten Steps to Sustainability
CAPIRE perché la sostenibilità
è un bene per il business
• Riduce i costi
• Favorisce l’innovazione del prodotto
• Mantiene/aumenta le vendite
• Aumenta la competitività nel breve, la garantisce nel lungo
termine
• Avvicina, garantisce e motiva il personale (migliora l’ambiente
di lavoro)
• Migliora la reputazione dell'azienda e la sua posizione nella
comunità
• Rafforza il rapporto con i fornitori ed i clienti
• Migliora le relazioni con gli stakeholder finanziari e quando si
cercano nuove fonti di finanziamento
30. Ten Steps to Sustainability
NOMINARE in azienda il
“Leader della sostenibilità”
• Il leader costituisce un (piccolo) gruppo di lavoro per
valutare i punti di forza e di debolezza dell’azienda, le
opportunità e le difficoltà
• Definisce una strategia e un piano di azione
• Registra i successi e (soprattutto) gli insuccessi
• Tiene alta la motivazione aziendale
31. Ten Steps to Sustainability
VERIFICARE chi vi può aiutare
• Anche se in azienda non si dispone di un team esperto,
non scoraggiarsi!
• Per lo start-up l’aiuto sarà disponibile da varie fonti:
Unipro, Federchimica, Associazioni territoriali, CCIAA,
formazione finanziata, enti pubblici locali, consulenti
• Per il medio e lungo periodo tuttavia, il successo
dipenderà più dall'impegno e dall'azione del personale
interno all'azienda di chiunque altro dall'esterno
32. Ten Steps to Sustainability
VALUTARE gli impatti dell’azienda,
negativi e positivi
• Utilizzando il proprio know-how ed il lavoro svolto da
fornitori sulla sostenibilità ambientale, analizzare le
attività aziendali per identificare l’impatto sociale,
economico ed ambientale, in ogni fase della catena del
valore
• Pensare “dalla culla alla culla” (comprendendo quindi
anche il riciclaggio e il riutilizzo) è preferibile che “dalla
culla alla tomba” (il meno possibile dovrà finire con la
generazione e lo smaltimento dei rifiuti)
33. Ten Steps to Sustainability
INDIVIDUARE le aree dove
si può agire
Capire cosa è possibile controllare e cosa è possibile influenzare nel medio e
lungo periodo è un passo fondamentale
• Si ha il controllo totale su: sviluppo del prodotto; occupazione,
formazione e lavoro; etica, finanza e contabilità; approvvigionamenti e
forniture; politiche e pratiche di marketing, di vendita e dei rapporti con
i consumatori.
• Si ha modesto controllo su: approvvigionamento energetico;
progettazione e sviluppo di processo; rifiuti e smaltimento; finanza e
gestione del debito; profilo del cliente, relazioni con i clienti; affidabilità
della supply-chain
• Si ha poco o nessun controllo su: politiche e pratiche dei fornitori;
prezzi dell'energia, politiche fiscali dei governi
34. Ten Steps to Sustainability
ELABORARE la nostra strategia di
sostenibilità nel breve e medio termine
• Osservare lo “stato dell’arte” di tutte le aree che hanno impatto
sulla sostenibilità. Quanto bene si eseguono? Quali aree si
ignorano?
• Identificare le azioni possibili per ridurre gli impatti negativi ed
aumentare gli impatti positivi
• Dare priorità sulla base di un caso aziendale
potenziale risparmio nella produzione e/o nella supply chain
innovazione di prodotto
• Ricordare sempre che la sostenibilità non guida un business ma ne
è una delle sue componenti essenziali
35. Ten Steps to Sustainability
COSTRUIRE una tabella di marcia
ed un piano d'azione adeguato
• Nella tabella di marcia della sostenibilità (Roadmap) sono indicate le aree su cui
lavorare e gli obbiettivi del medio-lungo termine
• Nel piano d’azione (Action Plan) devono essere valutate le capacità del
personale, la formazione necessaria ed il coinvolgimento delle persone
• Tutti gli elementi della tabella devono avere una priorità (Alta, Media e Bassa)
ed in base al quella vengono distribuiti su un arco di tempo adeguato (anche
diversi anni). Non cercare di fare tutto in una volta!
• Il piano deve riflettere le realtà aziendali e quando ci si può permettere di
investire nelle persone, impianti ed attrezzature.
• Il piano d’azione dovrà essere rivisto ed aggiornato regolarmente
36. Ten Steps to Sustainability
INIZIARE il viaggio verso la
sostenibilità
• Non cominciare con progetti di grandi dimensioni, ambiziosi e costosi.
Cercare di ottenere piccoli ma significativi successi a breve termine aiuta
nel dimostrare a tutti che si stanno compiendo progressi
• Monitorare i progressi e comunicare i risultati a tutta l'azienda. Questo
è il modo migliore per mantenere l’interesse e l'impegno al
cambiamento.
• Coinvolgere tutti i dipendenti perché solo loro potranno contribuire al
cambiamento in modo efficace
• Ricordare che il cambiamento è spesso fonte di stress sul posto di
lavoro. Le persone sono più motivate da sfide che ritengono utili e
realizzabili
37. Ten Steps to Sustainability
VALUTARE regolarmente i progressi e
COMUNICARLI
• Il miglior modo per gestire i cambiamenti positivi è misurare da dove
l’azienda parte e, impostati gli obbiettivi di miglioramento, relazionare i
progressi compiuti.
• I rapporti devono essere costanti, storie semplici che spieghino su cosa si
sta lavorando per essere sempre più sostenibili
• Non aver paura di comunicare anche i fallimenti, sia all'interno che
all'esterno dell'azienda. Rendere chiaro il perché le cose non sono andate
bene dimostra che si è sulla giusta direzione di marcia
• Comunicare in modo chiaro e coerente il viaggio verso la sostenibilità
perché diventi parte essenziale della cultura aziendale
38. Il visionario che guiderà il nostro paese
dovrà portarlo verso un’isola dove si produrrà
Ecologia, Bellezza e Creatività
Dovrà poi costruire un ponte per collegarla all’isola
della Ricerca e dell’Innovazione
39. Se non avete mai parlato concretamente
di sostenibilità e domani comincerete a farlo…
…avrete la fortuna di vivere l’emozione che trovare in
ogni viaggio:
LA PARTENZA
40. Provate a riflettere un istante…
forse avete già tutto quello che vi serve,
dovete solo cominciare ad usarlo
BUON VIAGGIO