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La comunicazione

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La comunicazione

  1. 1. 1 La Comunicazione ROBERTO BISCEGLIA ©2005-2017
  2. 2. 2 Modello della comunicazione
  3. 3. 3 La Comunicazione  Trasferimento di informazioni.  Ricezione da parte di un soggetto di quanto comunica il proprio interlocutore  Elaborazione e condivisione di informazioni all’interno di un contesto .  Processo di natura psicologica dove la ricezione di un messaggio è resa possibile dall’adozione di un atteggiamento attivo di ascolto in cui intervengono fattori neuro- psicologici, sociali, etc.  Evento interattivo in cui gli interlocutori occupano posizioni alternative, producendo significati nel rispetto di regole comuni
  4. 4. 4 La Comunicazione umana Il comportamento è influenzato dalla comunicazione. I suoi elementi non sono solo le parole, ma anche i fatti non verbali come ad. es i gesti, la mimica facciale, il tono della voce, etc.
  5. 5. 5 I 5 assiomi della Comunicazione 1. È’ impossibile non comunicare. 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo. 3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle seguenze di comunicazione tra i comunicanti. 4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. 5. Tutte le comunicazioni sono simmetriche o complementari, a seconda che siano basate sull'uguaglianza o sulla differenza.
  6. 6. 6 I 5 assiomi della Comunicazione 1. Sono stati enunciati da Watzlawick e Beavin della Scuola di Palo Alto (California) negli anni ‘60. 2. Rappresentano i contenuti che sono sempre presenti in ogni forma di comunicazione.
  7. 7. I assioma della Comunicazione  Il I assioma dice «E’ impossibile non comunicare».  La comunicazione si ha anche quando non è intenzionale non è conscia  L’attività o la non attività, il fare o non fare, le parole o il silenzio, qualsiasi comportamento è un messaggio.  Ogni messaggio è percepito dagli altri che ne sono influenzati, e questi, a loro volta, non possono non rispondere con i loro comportamenti. 7
  8. 8. I assioma della Comunicazione  Anche il silenzio è una forma di comunicazione. Può significare semplicemente che una persona non vuole interagire con altri, oppure che non capisce cosa altri gli dicono, magari perché non ne conosce la lingua, oppure uno stato di disagio, o semplicemente perché non è in grado di rispondere ad una domanda 8
  9. 9. I assioma della Comunicazione  Qualsiasi comportamento è una forma di comunicazione. Ad esempio un abito, la pettinatura, il modo di camminare sono comportamenti che, intenzionalmente o no, comunicano agli altri qualcosa del soggetto.  Quindi: non essendo possibile un non- comportamento non è possibile nemmeno una non-comunicazione. 9
  10. 10. I assioma della Comunicazione  Le reazioni di fronte ad una comunicazione possono essere tre:  Accettazione: quando si accetta di comunicare, ad esempio rispondendo ad una domanda  Rifiuto: quando non si accetta la comunicazione, ad esempio opponendo il silenzio.  Squalifica: quando per rendere impossibile una comunicazione si cambia discorso, si disconosce la realtà, si usano manierismi, frasi poco comprensibili, una lingua diversa, un tono di voce che la renda incomprensibile. 10
  11. 11. II assioma della Comunicazione  Dice che «Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo.» In altre parole:  Il contenuto è l’informazione: “cosa si comunica”  La relazione definisce il rapporto che si stabilisce con interlocutore, ovvero il modo “come si comunica”. La relazione è, quindi, una metacomunicazione poiché fornisce istruzioni su come interpretare i contenuti di un messaggio 11
  12. 12. II assioma della Comunicazione 12 Contenuto Relazione Cosa si dice Come si dice Per lo più informazioni verbali (parole) Per lo più informazioni non verbali (corpo) Origine mentale (conscia) Origine emozionale (subconscia)
  13. 13. II assioma della Comunicazione 13 • La relazione può essere: • Simmetrica: quando è basata sull’eguaglianza (es. tra due colleghi, due amici) • Complementare: quando è basata sulla differenza dei ruoli (es.genitori/figli, docente/alunno).
  14. 14. II assioma della Comunicazione Le frasi che seguono hanno lo stesso contenuto ma diversa relazione: 14 relazione asimmetrica (comando) relazione simmetrica (collaborazione) “Fai subito questo lavoro” “Vorrei che tu facessi subito questo lavoro ”
  15. 15. II assioma della Comunicazione 15 “FAI ATTENZIONE” ORDINE PREGHIERA RACCOMANDAZIONE MINACCIA INTERCALARE Lo stesso contenuto può,quindi, avere significati diversi in base alla relazione:
  16. 16. III assioma della Comunicazione  Dice: «La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle seguenze di comunicazione tra i comunicanti.»  Per punteggiatura non si intendono semplici punti e virgole, ma diverse possibilità di interpretazione che un evento comunicativo può avere.  Watzlawick fa l’esempio di una cavia di laboratorio, da lui addestrata a pigiare una leva in cambio di formaggio. Il punto di vista dell’animale potrebbe essere il medesimo ma in senso opposto: ha addestrato il padrone a fornirgli il formaggio ogni volta che pigia la leva. 16
  17. 17. III assioma della Comunicazione  I ruoli nella comunicazione possono, quindi, variare a seconda dei punti di vista con cui si osserva una relazione.  Pertanto la “punteggiatura” diventa essenziale nella definizione dei ruoli dei comunicanti. Essa si può, inoltre, interpretare, leggere, in maniera diversa a seconda della persona che l’osserva. Pertanto è necessario che la comunicazione sia la più chiara possibile e con la minor possibilità di portare ad interpretazioni errate o distorte. 17
  18. 18. III assioma della Comunicazione  Ad esempio la seguente frase: Valeria dice la mamma è molto bella può avere diversi significati a seconda della punteggiatura: • Valeria dice: la mamma è molto bella • Valeria, dice la mamma, è molto bella Quindi il ruolo della punteggiatura nella comunicazione è molto importante. 18
  19. 19. IV assioma della Comunicazione  «Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico.»  Il modulo numerico (digitale) è costituito dalle parole, ovvero insieme di segni grafici a cui è attribuito un significato. è comprensivo di una sintassi logica complessa ed efficace ed è lo strumento primario per trasmettere dei contenuti ma manca di molti dei significati importanti per la relazione.  La parola, quindi, esprime solo il proprio significato, ma che può essere percepito in modo diverso. Se dico «fiore» ognuno comprende di cosa si tratta, ma lo rappresenterà in modo personale e diverso. E’ quindi una rappresentazione astratta. 19
  20. 20. IV assioma della Comunicazione  Il modulo analogico è, invece, basato su immagini e rappresenta tutta la comunicazione non-verbale.  I gesti, le espressioni del viso, il tono della voce, il ritmo e la cadenza nell’eloquio, il movimento delle mani, etc. servono soprattutto a trasmettere gli aspetti che riguardano la relazione tra gli interlocutori. 20
  21. 21. IV assioma della Comunicazione 21  Un alunno chiede di poter presentare una relazione. Il professore risponde «Sì, certamente» ma quando l’alunno si avvicina alla cattedra ed inizia a parlare il professore apre un libro e si mette a leggere. con le PAROLE (modulo numerico) con il LINGUAGGIO NON VERBALE (modulo analogico) comunica di non ascoltare l’alunno Il professore comunica di ascoltare l’alunno
  22. 22. V assioma della Comunicazione «Tutte le comunicazioni sono simmetriche o complementari, a seconda che siano basate sull'uguaglianza o sulla differenza».  Nel primo caso entrambi i partecipanti tendono a rispecchiare il comportamento dell’altro (ad es. studente/studente, fratello/fratello); nel secondo il comportamento di uno dei comunicanti completa quello dell’altro (ad es. docente/studente, genitore/figlio).  Nella relazione complementare uno dei due comunicanti assume la posizione one-up (superiore) e l’altro quella one-down (inferiore); i diversi comportamenti dei partecipanti si rafforzano a vicenda, dando luogo ad una relazione di interdipendenza in cui i rispettivi ruoli sono accettati da entrambi e non si tende ad invertirli.  Le relazioni simmetriche e quelle complementari non devono essere equiparate a “buona” e “cattiva”, né le posizioni one-up e one-down vanno riferite a concetti quali “forte” e “debole”; 22
  23. 23. 23 Il messaggio Il messaggio dell’emittente è legato: • alla retroazione che subito dopo o quasi contemporaneamente gli invia il ricevente. • al contesto entro il quale avviene la comunicazione (sociale, ambientale, culturale, etc.) Ciò che l’emittente intende comunicare al ricevente, attraverso l’uso di un codice e di un canale appropriato • Il messaggio è codificato dall’ emittente • Il messaggio è decodificato dal ricevente
  24. 24. 24 Il Codice Insieme di convenzioni o regole condivise dagli interlocutori. La comunicazione può essere efficace se trasmessa attraverso l’uso di un codice opportuno. Possono essere considerati codici comunicativi: • l’intonazione e l’ampiezza della voce • La posizione del corpo. • Altri aspetti fisici (es. sudare, balbettare, piangere, ridere)
  25. 25. 25 Retroazione o feedback Messaggio di ritorno che il ricevente invia all’emittente e che influenza i successivi messaggi dell’emittente. La comunicazione è un processo circolare che va inteso nell’ottica di una globalità costituita da continui scambi di messaggi tra l’emittente e il ricevente.
  26. 26. 26 Retroazione o feedback R.E. MESSAGGIO EMITTENTE RICEVENTE R.R. RETROAZIONE (o feed back) R.E. Retroazione dell’emittente: aspettative e previsioni circa l’effetto che il messaggio avrà. R.R. Retroazione del ricevente: aspettative e previsioni del ricevente.
  27. 27. 27 Il Contenuto Quello che viene trasmesso dall’emittente al ricevente spesso può discostarsi dal messaggio comunicato creando ambiguità, malintesi, e, quindi, comunicazione inefficace.
  28. 28. 28 Il Contenuto  Contenuto manifesto: espresso in modo chiaro ed evidente e in modalità facilmente percettibile  Contenuto latente: non espresso, non evidente all’altro. Può essere individuato solo attraverso la relazione.  Contenuto apparente: costituisce, apparentemente, la parte centrale della comunicazione, ma ad un’attenta analisi risulta essere secondario ed irrilevante.
  29. 29. 29 La Metacomunicazione  Ogni espressione verbale o non verbale che sia inerente alla comunicazione.  Ogni messaggio diretto ad influire sul processo comunicativo stesso e sui comportamenti degli altri.  Affermare qualcosa che è inerente alla comunicazione che seguirà.  Trasmettere messaggi volti a “regolare” la comunicazione es: stai bene attento.
  30. 30. 30 Tipi di Comunicazione ➢ Verbale ➢Paraverbale ➢ Non verbale
  31. 31. 31 Tipi di Comunicazione Verbale: parole Paraverbale (voce):volume altezza intensità velocità dell’eloquio fluenza movimento
  32. 32. 32 Tipi di Comunicazione Non verbale: mimica del viso gestualità orientazione e postura distanze e spazi estetica e cura della persona condotte comportamentali
  33. 33. 33 Ostacoli nella comunicazione Ostacoli materiali del contesto ambientale Rumore, scarsa visibilità, elevata densità di persone Ostacoli dovuti a deficit fisici presenti in uno o piu’ interlocutori Cecità, sordità, vocalità difettosa (es. balbuzie).
  34. 34. 34 Ostacoli nella comunicazione Ostacoli di natura psicologica e socio-relazionale Stato psico-emotivo, distanze, dislivello sociale-economico-culturale- professionale Comportamenti che limitano la comunicazione Logorrea, taciturnismo, egocentrismo, eccessivo umorismo, falsità, fretta, anticipazione, invadenza, disattenzione
  35. 35. 35 L’Ascolto  Funzione di recepire le parole e le frasi emesse dall’altro  Atteggiamento di sensibilità, disponibilità e recettività verso un altro individuo rivolto a cogliere non solo l’aspetto verbale (concetti, idee) ma anche quello non verbale (psicologico, emotivo).  Ascoltare è diverso da udire, ovvero azione di semplice riconoscimento di suoni.
  36. 36. 36 Fattori importanti nell’Ascolto  Recezione della verbalita’ Recepire i messaggi emessi verbalmente (canale acustico-uditivo→recezione suoni)  Recezione della non verbalita’ Recepire i messaggi para-verbali e non verbali (canale acustico-uditivo + visivo→recezione suoni e immagini)
  37. 37. 37 Fattori importanti nell’Ascolto  Recezione delle variazioni fisiologiche Recepire segnali fisiologici dell’altro (sudorazione, rossore, …) che spesso indicano variazioni nello stato emotivo dell’altro Oltre ai canali già citati si aggiungono quelli: olfattivo e tattile.
  38. 38. 38 Fattori importanti nell’Ascolto  Attenzione Focalizzarsi sull’emissione dei messaggi dell’altro  Risposta Emettere una risposta dopo un processo di elaborazione mentale delle informazioni ricevute dall’altro Le risposte possono essere verbali e non verbali (es: silenzio, uno sguardo, ….)
  39. 39. 39 Il Silenzio Tipo di risposta non verbale che può comunicare: • calore • comprensione • incomprensione • confusione • noia • rabbia
  40. 40. 40 Il Silenzio Una pausa di silenzio può essere usata per: • scegliere le risposte da dare • scegliere le domande da fare • organizzare i propri pensieri • manifestare le proprie emozioni

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