2. Esempi, generalizzazioni e media
Il mezzo audiovisivo si serve spesso dell’esempio illustrativo: spesso
rendere visibile un concetto porta a semplificazione ed e-
semplificazione; molte volte, questo significa false generalizzazioni,
anche perché è veloce e non lascia tempo all’argomentazione.
Uso improprio dello strumento: si nascondono spesso le
conclusioni nelle premesse, scegliendole e accostandole in fase di
‘montaggio’ ad hoc: l’esempio che inganna per validare una regola
arbitrariamente confezionata.
La mancanza di elaborazione dell’argomento è compensata,
piuttosto obliata dalla strumentalizzazione dell’impatto emotivo che
veicola l’immagine.
2Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
3. Esempio come simbolo di concetti e
significati
La problematicità del simbolo:
Kant definisce il simbolo come rappresentazione intuitiva e
analogica imperfetta. L’espressione simbolica, pur dotata di
proprietà simili a quelle del contenuto, ha in sé
determinazioni ulteriori e indefinite. Il simbolo può
accennare, alludere, a più ampi significati, che restano sottesi
e non esplicitati: apre insomma a possibilità e significati in
modo libero, ma non arbitrario.
3Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
4. Ragionare per casi in vista di regole
generali
Caso come esempio illustrativo: il caso va ad illustrare una
generalizzazione condivisa, riafferma una regola esistente.
Caso a modello: il caso diviene modello di comportamento, non
corrobora nessuna regola, non stabilisce nessuna nuova
generalizzazione.
Caso come esemplificazione di una tesi: l’esempio diviene l’unico
argomento della tesi: «Il sindaco dice di voler ridurre il traffico
cittadino aumentando la frequenza dei mezzi pubblici, invece il
traffico è aumentato e i mezzi sono sempre pieni zeppi.». L’esempio
inganna: vi possono essere molte altre ragioni per spiegare
l’evidenza dei fatti: molta più gente usa i mezzi pubblici, c’è qualche
evento particolare che crea disagio in città, lavori in corso, fiere,
festività, etc… .
4Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
5. Esempio come argomento
L'esempio come schema argomentativo che si serve dell’esperienza come
sapere condiviso per dimostrare/confermare la validità di un’asserzione.
Lo stesso esempio potrebbe però portare a conclusioni diverse, quindi
non ha valore univoco.
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«Questa campagna è piena di scoiattoli.»
1 – Asserzione validata: «Ciò dimostra che c’è rispetto per
l’ambiente»
Ma anche:
2 – Asserzione validata: «Ciò dimostra invece che gli scoiattoli sono
capaci di adattarsi come topi e riprodursi come conigli: hanno
infestato la zona nonostante la presenza dell’uomo».
Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
6. Esempio e induzione
L’esempio viene utilizzato per corroborare una teoria. Il valore della
conclusione è solo probabile. Vale in misura inversamente proporzionale
alla quantità di casi esplorati.
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«Questi cigni sono bianchi; tutti i cigni che ho visto sono bianchi.
Dunque, tutti i cigni sono bianchi.»
Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
7. Esempio a confutazione
«Conosco un esempio che confuta la generalizzazione: un unico
cigno nero dimostra che non tutti i cigni sono per forza bianchi.»
(«cerca il cigno nero» : teoria della falsificabilità di una teoria
scientifica di Popper piuttosto che della sua verificabilità assoluta.)»
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L’esempio come strumento per confutare una falsa generalizzazione. Nel
caso dell’induzione precedente:
Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
8. Esempio Costrittivo
«il fatto che abbiamo incontrato tutti cigni bianchi, non dimostra
che dipenda dal fatto che tutti i cigni sono bianchi, ma che quelli
neri si sono estinti» (è dimostrabile?);
«Lo schiavo del Menone arriva alla soluzione del quesito
geometrico non per reminescenza ma perché la mente umana
funziona seguendo regole logiche universalmente condivise e la
geometria euclidea pure. Ergo…».
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Ci si assume l’onere della prova: a partire dall’esempio si costruisce una teoria
generale che possa servirsi dell’esempio, dandone una spiegazione alternativa, ma
altrettanto valida:
Sara Cozzi - L'esempio come veicolo di significati
9. Pensare per casi
Il caso è tale quando è problematico, quando rappresenta una
singolarità e invita a riflessioni, quando ha bisogno di interpretazione
perché spiazza, disattende;
Un caso è l’esempio che confuta una teoria generale condivisa.
Invita alla ricerca, che sia scientifica o filosofica;
Il caso e la narrazione: ogni personaggio diviene ‘laboratorio di
ricerca Filosofica’ (P.Vidali);
Il caso aiuta a definire e ridescrivere i confini di cornici, e contesti di
riferimento, le regole del gioco: ricolloca i significati e descrive
orizzonti di riferimento. (Bateson)
Il caso restituisce il senso dell’unicità di ogni individuo, soggetto,
storia, è personale, vivo e in divenire.
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10. La responsabilità
dell’uso che se ne fa
è solo nelle mani di chi
se ne serve?
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L’esempio è uno strumento: veicola
significati.
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11. Spunti BIBLIOgrafici
Paolo Vidali, Pregi e difetti del pensare per esempi, Diogene, anno 3,
Maggio 2008, Giunti editore.
ChaimPerelman, Lucie Olbrechts-Tyteca, Trattato dell’argomentazione.
La nuova retorica, Piccola Biblioteca Einaudi,Torino 2001.
Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Kjackson, Pragmatica
della Comunicazione Umana, Astrolabio, 1971
Immanuel Kant, Critica del Giudizio, UTET,Torino 1993
Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente,Adelphi, 1977
Karl Popper, Logica della scoperta scientifica, Piccola Biblioteca
Einaudi,2010
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