La visione strategica - Moreno Toigo (Simurg Ricerche)

28 May 2018
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La visione strategica - Moreno Toigo (Simurg Ricerche)

Notes de l'éditeur

  1. Buongiorno. Comincio da un breve richiamo al percorso fatto finora e a che punto siamo del progetto.
  2. Sarò rapido perché immagino che la maggior parte dei presenti abbia partecipato agli incontri precedenti e sappia già molte cose. Nel caso fossero necessarie maggiori informazioni, ci sarà spazio durante la discussione per maggiori dettagli. Il progetto, come sapete, è partito a gennaio. Nel mese di febbraio ci sono stati quattro incontri di ascolto, in cui abbia cercato di raccogliere spunti, idee, visioni e proposte dai soggetti interessati. Hanno partecipato complessivamente quasi 200 persone. Parallelamente agli incontri è stato aperto per circa 2 mesi un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse e proposte per il nuovo polo che ha generato più di 100 manifestazioni di interesse e 30 proposte di investimento. Dopo la fase di ascolto abbiamo lavorato per la redazione di tre documenti: Un «documento di visioning» contenente la visione generale dello sviluppo della città in cui dovrà inserirsi il nuovo Polo Le linee guida per lo studio di fattibilità, con le diverse opzioni emerse dal percorso di ascolto, e una prima ipotesi di ripartizione del finanziamento regionale Una prima ipotesi di strategia di comunicazione I documenti sono tutti disponibili per la consultazione online. Questi documenti sono stati consegnati all’Amministrazione Comunale a inizio marzo. A questo punto è iniziato un percorso di consultazione e di riflessione, che ha incluso tutti i settori del Comune, e un confronto aperto con la Regione, che ci ha portato alla definizione di una proposta di accordo di programma per l’utilizzo dei 5 milioni. I documenti sono stati conseguentemente modificati, integrati e rielaborati per tenere conto di queste successive messe a punto. La versione finale, che oggi vi presentiamo, è stata ufficialmente approvata dalla Giunta Comunale con decisione n. 105 del 17/4/2018. A maggio è iniziata la seconda fase, che dovrà portare alla consegna di uno studio di fattibilità entro la fine di giugno 2018.
  3. Gli obiettivi dell’incontro di oggi sono quindi: La presentazione della visione e della strategia generale, come emersa dal percorso di ascolto, rielaborata dal nostro team e approvata dal Comune presentazione dei contenuti dell'accordo sull'utilizzo dei fondi e relativa tempistica; discussione e recepimento di eventuali esigenze accoglibili nel quadro degli indirizzi già decisi (es. soglie, criteri, settori, funzioni, etc.)
  4. Sono previsti 5 interventi, intervallati da 3 momenti di confronto e discussione. L’incontro è concepito come una Tavola Rotonda, quindi, sentitevi liberi di intervenire anche durante l’esposizione.
  5. Partiamo quindi dalla visione generale e le strategie conseguenti. Nell’ambito del percorso di ascolto che si è svolto nel mese di febbraio 2018 abbiamo avviato nella comunità livornese un processo di costruzione di un’idea condivisa (visioning) della Livorno del futuro. Le persone coinvolte sono state chiamate ad immaginare, partendo da una ricostruzione del passato e del presente, un futuro desiderabile per la città, in termini di assetto spaziale, economico e sociale, a partire dai valori culturali condivisi e dalle aspirazioni della comunità stessa, gli obiettivi da perseguire e le strategie per raggiungerli.
  6. Tutti siamo stati concordi sul fatto che, per ritrovare la strada del futuro, è necessario ripartire dal nostro passato, riscoprendo l’orgoglio e le ambizioni di una città da sempre all’avanguardia. Livorno è nata e si è sviluppata come città accogliente, aperta, tollerante. Sono caratteristiche scritte nel suo DNA, le leggi Livornine. Un manifesto programmatico, portatore di una visione chiara e decisa della città, una visione che, in pochi anni, ha consentito a Livorno di diventare da semplice villaggio di pescatori una delle città più importanti del Mediterraneo. Una città dinamica, innovativa, aperta al cambiamento e alla diversità. Dopo l’Unità d’Italia, tuttavia, queste direttrici storiche sono state gradualmente smarrite. Soprattutto dopo la II Guerra Mondiale, e nonostante un periodo di forte crescita del porto, la città è diventata sempre meno capace di rispondere efficacemente alle sfide della globalizzazione.
  7. Di crisi in crisi siamo giunti alla situazione attuale: una città in declino, depressa, sfiduciata, incapace di vedere un futuro. Giusto qualche indicatore per richiamare l’entità del problema. Una disoccupazione tra le più alte della Toscana e che non accenna a diminuire nonostante i timidi segnali di ripresa Un reddito che negli ultimi 10 anni è calato in termini reali Un tasso di imprenditorialità molto più basso della media regionale Una città incapace di attrarre investimenti esterni e di intercettare i finanziamenti pubblici
  8. I problemi da affrontare sono molti. In questa slide abbiamo provato a classificarli in ordine di causa ed effetto, mettendo al centro il problema centrale che dobbiamo affrontare attraverso l’investimento del Polo: la bassa capacità di innovazione che, almeno dal secondo dopoguerra, caratterizza la città. Ovviamente, i 3 grandi problemi da affrontare oggi sono quelli che vedete in alto: l’elevata disoccupazione, la bassa crescita dell’economia, il clima generale di demotivazione e di conflittualità che depotenzia e paralizza tutte le iniziative e i tentativi di innovazione. Alla radice di tutto ci sono molteplici cause. Ne elenco rapidamente qualcuna: I ritardi e la scarsità degli investimenti pubblici e privati; Il peso della rendita legata al porto e alla proprietà immobiliare; L’eccessiva dipendenza dall’economia portuale; Un formazione delle risorse umane inadeguata; Politiche pubbliche indaguate; Una cultura locale diffusa diffidente, se non ostile, verso l’iniziativa privata e l’innovazione. Che fare per cambiare?
  9. Questa situazione ha radici lontane. Si è creata perché, secondo noi e secondo molti di coloro che abbiamo ascoltato, Livorno ha perso la consapevolezza dei fattori profondi che hanno costituito nella sua storia il motore primario del cambiamento e dell’innovazione: l’apertura verso il mondo e verso le altre culture; la tolleranza e l’accoglienza; la creatività e la passione per la cultura. Occorre quindi ripartire da questi fattori.
  10. L’idea di fondo della strategia che proponiamo è quindi ripartire dalle origini, dalle Leggi Livornine e dal motto che è la sintesi perfetta della peculiarità che ha reso Livorno una città di successo, unica nel Mediterraneo: “Diversis Gentibus Una”, l’unità nella diversità. In questa prospettiva, quindi, è necessario mettere insieme tutte le migliori risorse, le menti e le passioni che animano questa città. Individuarle, coinvolgerle e attivarle per costruire insieme una “visione” condivisa, una nuova Costituzione fondativa per la Livorno del futuro, le Nuove Livornine 4.0. Ma come uscire dalla retorica e declinare in forma moderna una strategia che riparta da questi fattori? Ci abbiamo provato ed ora provo a sintetizzare i contenuti di questo documento programmatico. Partiamo dalla vision, che secondo noi deve essere necessariamente ambiziosa e di lungo periodo.
  11. Dobbiamo pensare in grande, tornare ad essere ambiziosi. Essere all’altezza del nostro passato vuol dire ricominciare a pensare a Livorno come a una capitale del Mediterraneo. Non è impossibile. Molte città europee con problemi analoghi a Livorno l’hanno fatto, sono state ambiziose ed hanno avuto successo (Bilbao, Lens, Metz, Dortmund). Come?
  12. Con un nuovo manifesto programmatico articolato su 1+5 obiettivi strategici sintetizzati in questa figura pentagonale (la grafica ovviamente è da migliorare)
  13. L’obbiettivo primario è come detto l’INNOVAZIONE che possiamo definire come la creazione di un «ecosistema» urbano e sociale che coltivi e valorizzi l’innovazione in tutti i campi e i settori, in modo equo e sostenibile. L’idea di puntare sull’innovazione nasce dalla constatazione che lo sviluppo soprattutto oggi è creatività e innovazione. La cultura è la premessa della creatività. L’innovazione non dipende quindi semplicemente dall’investire in R&S o nella creazione di centri di ricerca. La capacità innovativa di una comunità dipende dalla capacità di creare un ambiente sociale favorevole alla produzione e alla circolazione generalizzata e condivisa di conoscenza e contenuti creativi. Il fattore chiave è la CULTURA che, quindi, deve essere alla base del nuovo modello di sviluppo. A nostro avviso quello che il modello più adatto a Livorno è quello «Distretto culturale evoluto»
  14. L’innovazione è correlata e si ottiene perseguendo 5 obiettivi strategici, coerenti con il DNA livornese.
  15. Il Polo dovrà concorrere a realizzare questi grandi obiettivi, con il compito specifico di contribuire alla crescita dell’innovazione, ponendosi una serie di obiettivi specifici che abbiamo raggruppato in 4 grandi strategie.
  16. Il nuovo Polo dovrà: creare “un ecosistema di innovazione”, cioè diventare motore effettivo di cambiamento culturale, contribuendo in modo diretto all’ammodernamento, all’innovazione e alla competitività del territorio livornese. basarsi su un modello di governance pubblico-privata, con forte orientamento al mercato e con un sistema gestionale autosostenibile. partire dalle esigenze della domanda di innovazione del territorio e della comunità e costruire servizi di trasferimento coerenti con le caratteristiche del mercato e del sistema delle imprese locali; delineare ipotesi d’intervento tecnicamente fattibili dal punto di vista dei tempi di realizzazione, del dimensionamento e economicamente sostenibili, sia nella fase di progetto che nella gestione.
  17. NON dovrà: diventare una «scatola vuota» autoreferenziale non collegata al tessuto economico della città e non riconoscibile dalla comunità locale; attrarre imprese solo per il periodo dell’incentivazione pubblica, per poi vederle scappare nel lungo periodo; dipendere dai finanziamenti pubblici.
  18. Questi sono i presupposti che hanno ci hanno guidato nella formulazione della proposta di utilizzo del finanziamento regionale di 5 milioni. La slide sintetizza la destinazione dei fondi che abbiamo proposto alla Regione e sarà alla base di uno specifico accordo di programma.