Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza è sicuramente un ambizioso piano di investimenti, rivolto non solo alla riforma e all’innovazione della Pubblica Amministrazione ma anche all’innovazione e alla ripartenza delle imprese, con un cuore per Ie PMI. La dimensione del Piano e la varietà degli investimenti dedicati alla digitalizzazione, alla sostenibilità, all’innovazione, alla ricerca rende il PNRR, infatti, un’importante opportunità per le imprese. Inoltre, il PNRR sarà affiancato dalla Politica di Coesione dell’UE e nazionale.
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Il PNRR, dal piano agli investimenti delle imprese: come cogliere le opportunità
1. Il PNRR, dal piano agli
investimenti delle imprese
Come cogliere le opportunità?
2. Obiettivo del Workshop
L’obiettivo del workshop è quello di fornire una visione complessiva
del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), prima
contestualizzandolo nel framework europeo, per poi illustrarne le
principali caratteristiche e focalizzarsi successivamente sui principali
incentivi per le aziende.
Verranno delineati i meccanismi di governance e di funzionamento
dell’apparato pubblico nell’ottica del Piano, per arrivare a concepire
una visione di sistema utile alla definizione di un piano di
investimenti che possa coniugare gli obiettivi trasversali e a medio –
lungo periodo del PNRR con le necessità delle imprese.
Risponderemo, quindi, a tre domande principali:
1. Quali sono gli investimenti previsti dal PNRR e dagli altri
strumenti di stimolo per i prossimi anni?
2. Qual è la mappa istituzionale di riferimento e quali sono i
possibili strumenti di facilitazione?
3. Quale approccio all’innovazione e alla sostenibilità in un’ottica
strategica e di cofinanziamento pubblico?
2
3. Quali sono gli investimenti previsti dal
PNRR e dagli altri strumenti di stimolo
per i prossimi anni?
Panoramica essenziale di Next Generation EU, del PNRR
italiano e delle sue Missioni e Componenti
3
4. Il Recovery Plan for Europe e il PNRR
Il quadro
Next
Generation
EU
BILANCIO
ORDINARIO
UE
➢ A dicembre 2020 il Consiglio dell'Unione Europea (UE) e il Parlamento
Europeo hanno adottato il “Piano di ripresa per l'Europa” o Recovery Plan
for Europe, che include:
▪ il bilancio ordinario dell'UE, per il periodo di programmazione 2021-
2027;
▪ risorse aggiuntive (attraverso prestiti che l’UE chiede ai mercati
finanziari), tramite la cosiddetta iniziativa “Next Generation EU” (NGEU
o Recovery Fund).
➢ La maggior parte delle risorse aggiuntive di Next Generation EU è
destinata al Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and
Resilience Facility, RRF), che sarà attuato attraverso Piani Nazionali di
Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nel caso dei PNRR almeno il 20% delle risorse è dedicato alla Transizione
digitale (27% nel caso dell’Italia), mentre alla Transizione verde è
dedicato almeno il 37% delle risorse (40% nel caso dell’Italia).
➢ Si aggiungono le ulteriori opportunità derivanti dagli altri Programmi del
Recovery Plan for Europe, in particolare la Politica di Coesione dell’UE.
4
5. Il piano di ripresa approvato dall’UE si pone l’obiettivo di ricostruire l’Europa per le nuove
generazioni e uscire dalla crisi causata dalla pandemia COVID-19, puntando ad un Europa
più sostenibile, digitale e resiliente, sulla scorta di 6 Pilastri principali:
Raggiungere la neutralità climatica entro il
2050, trasformando l’UE in un’economia
sostenibile e climaticamente neutra,
favorendo processo di decarbonizzazione,
efficienza energetica, economia circolare,
mobilità sostenibile e alimentazione sana.
Transizione
Verde
Transizione
Digitale
Crescita
intelligente,
sostenibile e
inclusiva
Assicurare servizi sanitari di qualità e
accessibili a tutti, riducendo le disparità
territoriali nell’erogazione e promuovendo
una maggiore integrazione con i servizi
sociali delle comunità.
Rafforzare la coesione economica, sociale e
territoriale tra Stati membri, riducendo le
disparità nazionali, regionali e locali, inclusi i
divari tra realtà urbane e rurali, nonchè le
disuguaglianze di genere e tra generazioni.
Coesione
sociale e
territoriale
Salute
Politiche per
le nuove
generazioni
Promuovere la trasformazione digitale
dell’economia europea, con l’obiettivo di
offrire nuove opportunità di crescita e
sviluppo per imprese, persone e comunità
(Intelligenza Artificiale, Connettività
Inclusiva, Mercato Unico Digitale, Digital
Skills).
Sviluppare le conoscenze e l’innovazione;
promuovere una gestione più efficiente e
green delle risorse per un’economia più
competitiva e resiliente; favorire
un’aumento dell’occupazione di qualità e
della coesione sociale e territoriale.
Le politiche per le nuove generazioni,
giovanissimi e giovani, incluse le politiche di
istruzione ed educazione, assumono la
«dignità di Pilastro» del programma NGEU,
al fine di promuovere politiche strutturali in
materia di competenze, occupazione ed
equità intergenerazionale.
5
6. I Pilastri e le norme che regolano i Piani Nazionali di Ripresa e
Resilienza nell’ambito di NGEU sono ricollegabili ai 17
Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 (SDG).
L’Agenda 2030 può costituire il quadro di riferimento per
l’attuazione del PNRR e lo strumento mediante il quale
monitorare e valutare i risultati delle varie riforme e
investimenti in ambito di transizione verde, transizione
digitale, inclusione sociale e coesione territoriale.
La sfida per le Amministrazioni Nazionali e Locali e per i
principali stakeholders «agenti del cambiamento» è, quindi, di
veicolare le risorse NGEU verso i 17 Goals e i 169 Target SDG,
al fine di garantire che «le azioni a breve termine siano
motivate da obiettivi a lungo termine»(1).
(1) Comunicazione CE (2020): Previsione strategica: tracciare la rotta verso un’Europa più resiliente (COM (2020) 493 final
Crescita
intelligente,
sostenibile e
inclusiva
Coesione
sociale e
territoriale
Salute
Nuove
generazioni
Transizione
digitale
Transizione
digitale
NGEU a supporto dei
Sustainable Development
Goals (SDGs) dell’Agenda
2030
6
7. Crescita
intelligente,
sostenibile e
inclusiva
Coesione
sociale e
territoriale
Salute
Nuove
generazioni
Transizione
digitale
Transizione
digitale
PNRR e Agenda 2030
Ripartizione risorse PNRR per SDGs
2,8
9,16
22,03
0,41
4,38
10,07
5,65
85,83
2,15
12,99
6,8
25,1
3,86
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
SDG 1. Porre fine ad ogni forma di povertà
SDG 3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e
per tutte le età
SDG 4. Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed
inclusiva, e promuovere opportunità di…
SDG 5. Raggiungere l'uguaglianza di genere e
l'empowerment (maggiore forza, autostima e…
SDG 6. Garantire a tutti la disponibilità e la
gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture…
SDG 7. Assicurare a tutti l'accesso a sistemi di
energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
SDG 8. Incentivare una crescita economica
duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione…
SDG 9. Costruire una infrastruttura resiliente e
promuovere l'innovazione ed una…
SDG 10. Ridurre l'ineguaglianza
SDG 11. Rendere le città e gli insediamenti umani
inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
SDG 12. Garantire modelli sostenibili di produzione
e di consumo
SDG 13. Adottare misure urgenti per combattere il
cambiamento climatico e le sue conseguenze
SDG 16. Offrire l'accesso alla giustizia per tutti e
creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi…
7
8. COMPONENTI
MISSIONI
Fonte: PNRR
€/mld
Il PNRR stesso precisa che i totali potrebbero non
coincidere a causa di arrotondamenti
Il PNRR
Italia
8
Nota: alle risorse della Recovery and
Resilience Facility si aggiungono: risorse
per rafforzare la Politica di Coesione
dell’UE e nazionale («ReactEU») e fondi
nazionali («Fondo complementare»)
Totale
RRF ReactEU
Fondi
nazionali
9. 9
Il PNRR Italia – Tipologie e settori di intervento
Fonte: Elaborazioni su dati
PNRR; €/mld
10. Qual è la mappa istituzionale di riferimento?
Governance, meccanismi e Ministeri
responsabili del PNRR
10
11. Lo status del PNRR Italia
• Allocazione I tranche dalla CE
• Presentazione del PNRR Italia all’UE (30 aprile 2021)
• Approvazione da parte della Commissione Europea
(22 giugno 2021) e del Consiglio (13 luglio 2021)
• Pre-finanziamento (13%, 24,9 €/Mld, 13 agosto 2021)
▪ Piena operatività del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Italia da agosto 2021
▪ Il 70 per cento delle risorse andrà impegnato entro il 2022 (e il residuo 30 per cento entro il 2023)
▪ Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2026
I quadri-
mestre
2021
Estate
’21
2021- Dic.
2026
Tappe principali (uguali
per tutti i Paesi europei) • Attuazione (pagamenti agli Stati
due volte l’anno, se gli obiettivi
vengono raggiunti)
• Allocazione II tranche dalla CE
(2022)
• Impegno del 70% delle risorse
(2022) e del residuo 30% (2023)
• Termine per l’attuazione (2026)
Luglio 2021
•Approvazione definitiva
•Conversione in Legge DL
Semplificazioni e Governance
•Conversione in Legge DL Fondo
Complementare al PNRR
•Riprogrammazione fondi
ReactEU
Agosto 2021
•Ricezione prefinanziamento
(€ 24,9 Mld)
•Disciplina su: gestione finanziaria;
allocazione risorse a PA;
organizzazione PA (provvedimenti
approvati o in via di finalizzazione)
•On line il sito PNRR
•Conversione in Legge DL
Reclutamento e Giustizia
•Avvio Riforme e procedure
personale PA e giustizia
Autunno – inverno 2021
•Avvio fase attuativa
•Avvio rendicontazioni alla CE (due volte l’anno, con conseguente
ricezione quote di rimborso dall’UE)
11
12. ▪ Le Amministrazioni Centrali individuano (o costituiscono ex novo) una struttura di coordinamento che agisce come punto di
contatto con il Servizio centrale per il PNRR.
▪ Le Amministrazioni Centrali supervisionano e curano la realizzazione di Investimenti e Riforme definiti dal PNRR, nonché:
▪ verificano i dati su Target, Milestone, ecc. e li trasmettono al MEF – RGS;
▪ svolgono un autocontrollo su dati, procedure e spese, mantengono una contabilità separata, gestiscono le irregolarità, prevengono
frodi, conflitti di interesse e doppio finanziamento, curano i recuperi, conservano i documenti giustificativi.
▪ Alcune Amministrazioni Centrali coordinano per Missione e Componente, anche verificando spese, Target e Milestone.
▪ Regioni ed Enti locali seguono/attuano i progetti che rientrano nelle loro competenze.
L’Agenzia per la Coesione Territoriale esercita poteri sostitutivi in caso di inerzia delle Amministrazioni responsabili dei diversi
Investimenti e Riforme del PNRR
▪ La Cabina di Regia: è presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri e vi partecipano di volta in volta i Ministri e i Sottosegretari di
Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri competenti in ragione delle tematiche affrontate in ciascuna seduta. Partecipano
inoltre i Presidenti di Regioni per tematiche di competenza regionale/locale (o il Presidente della Conferenza Stato-Regioni, per
interventi interregionali) e possono essere invitati i soggetti attuatori e il partenariato. La Cabina di regia esercita poteri di indirizzo,
impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR, cura le relazioni con il Partenariato, informa il
Parlamento la Conferenza Unificata e il Consiglio dei Ministri ed è supportata da una Segreteria Tecnica.
Semestralmente, è prevista una Relazione alle Camere sullo stato di attuazione del PNRR
▪ Il MEF – Ragioneria Generale dello Stato cura il coordinamento centralizzato sull’attuazione (sorveglianza, monitoraggio, controlli,
valutazione, …) ed è il punto di contatto unico con la Commissione Europea (Relazioni e Richieste di pagamento, …).
▪ Inoltre, presso il MEF, un Organismo di audit indipendente verifica: l’efficacia del sistema di gestione (Audit di sistema), la regolarità
delle procedure e spese dichiarate (Audit sulle operazioni) e la correttezza di Target (obiettivi quantitativi) e Milestone (obiettivi
qualitativi) dichiarati (Audit di performance).
▪ Ricevono i finanziamenti, realizzano i propri progetti e seguono le indicazioni delle PA di riferimento
▪ Nel luglio 2021 è stato convertito in Legge (L 108) il c.d.
«Decreto Governance e Semplificazioni», DL 77/2021
Governance – Struttura
Amministrazioni centrali
responsabili di Missioni o
Componenti
Amministrazioni centrali
responsabili di progetti
(Investimenti o Riforme)
RGS
Organismo
di audit
RGS
Servizio centrale
per il PNRR
Cabina di Regia
presso la PCM
Regioni ed Enti Locali
Imprese, Enti
pubblici, cittadini
Segreteria Tecnica
Unità per la Regolazione
Tavolo Partenariale
14
13. Fonte: Decreto MEF di allocazione delle risorse del PNRR (agosto 2021); €/mld
Dotazione Recovery and Resilience Facility
Fonte: Decreto Fondo Complementare e atti ReactEU; €/mld
Il PNRR Italia – Dotazioni per Ministeri
8,07
8,00
6,25
5,24
4,10
3,00
1,78
1,46
1,43
1,35
1,20
0,80
0,60
0,21
0,13
9
14. Governance – i Ministeri responsabili – 1
14
Ministero delle Infrastrutture e della
mobilità sostenibile - MIMS
•M2C2 – Transizione energetica e
mobilità sostenibile
•M2C4 –Tutela del territorio e della
risorsa idrica
•M3C1 – Rete ferroviaria ad alta
velocità/capacità e Strade Sicure
•M3C2 – Intermodalità e logistica
integrata
•M5C2 – Infrastrutture sociali, famiglie,
comunità e terzo settore
•M5C3 – Interventi speciali per la
coesione territoriale
Ministero della Transizione Ecologica -
MITE
•M2C1 – Agricoltura sostenibile ed
economia circolare
•M2C2 – Transizione energetica e
mobilità sostenibile
•M2C3 – Efficienza energetica e
riqualificazione degli edifici
•M2C4 – Tutela del territorio e della
risorsa idrica
•M3C2 – Intermodalità e logistica
integrata
Ministero della Salute – MS
•M6C1 – Reti di prossimità, strutture e
telemedicina per l’assistenza sanitaria
territoriale
•M6C2 – Innovazione, ricerca e
digitalizzazione dell’SSN
Ministero dell’Istruzione – MI
•M2C3 – Efficienza energetica e
riqualificazione degli edifici
•M4C1 – Potenziamento dell’offerta
dei servizi di istruzione: dagli asili nido
alle università
Ministero dello Sviluppo Economico -
MISE
•M1C2 – Digitalizzazione, innovazione
e competitività nel sistema produttivo
•M2C2 – Transizione energetica e
mobilità sostenibile
•M4C2 – Dalla ricerca all’impresa
•M5C1 – Politiche per il Lavoro
Ministero dell’Università e della Ricerca
– MUR
•M4C1 – Potenziamento dell’offerta
dei servizi di istruzione: dagli asili nido
alle università
•M4C2 – Dalla ricerca all’impresa
Ministero dell’Interno
•M2C2 – Transizione energetica e
mobilità sostenibile
•M2C4 – Tutela del territorio e della
risorsa idrica
•M5C2 – Infrastrutture sociali, famiglie,
comunità e terzo settore
Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali – MLPS
•M5C1 – Politiche per il Lavoro
•M5C2 – Infrastrutture sociali, famiglie,
comunità e terzo settore
Fonte: DM Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)
6 Agosto 2021
15. Governance – i Ministeri responsabili – 2
15
Ministero della Cultura - MIC
•M1C3 – Turismo e Cultura
4.0
Ministero delle politiche
agricole, alimentari e
forestali – MIPAAF
•M2C1 – Agricoltura
sostenibile ed economia
circolare
•M2C4 – Tutela del territorio
e della risorsa idrica
Ministero della Giustizia e
del Consiglio di Stato
•M1C1 – Digitalizzazione,
innovazione e sicurezza nella
PA
•M2C3 – Efficienza energetica
e riqualificazione degli edifici
Ministero del Turismo –
MinTur
•M1C3 – Turismo e cultura
4.0
Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione
Internazionale – MAECI
•M1C2 – Digitalizzazione,
innovazione e competitività
nel sistema produttivo
Ministero dell’economia e
delle finanze – MEF*
•M1C2 – Digitalizzazione,
innovazione e competitività
nel sistema produttivo
Ministro per l’innovazione
tecnologica e la transizione
digitale - MITD
•M1C1 – Digitalizzazione,
innovazione e sicurezza nella
PA
•M1C2 – Digitalizzazione,
innovazione e competitività
nel sistema produttivo
Ministro per il Sud e la
coesione
•M5C3 – Interventi speciali
per la coesione territoriale
Ministro per la Pubblica
Amministrazione
•M1C1 – Digitalizzazione,
innovazione e sicurezza nella
PA
Ministro per gli affari regionali
e le autonomie
•M2C1 – Agricoltura
sostenibile ed economia
circolare
Ministro per le politiche
giovanili
•M5C1 – Politiche per il
Lavoro
Ministro per le Pari
Opportunità e la Famiglia
•M5C1 – Politiche per il
Lavoro
Dipartimento per lo Sport
•M5C2 – Infrastrutture sociali,
famiglie, comunità e terzo
settore
Dipartimento Protezione
Civile
•M2C4 – Tutela del territorio
e della risorsa idrica
Dipartimento
Programmazione Economica
– DIPE
•M1C2 – Digitalizzazione,
innovazione e competitività
nel sistema produttivo
*MEF – Ragioneria Generale dello Stato cura anche il
coordinamento centralizzato sull’attuazione del Piano
ed è il punto di contatto unico con la Commissione UE
16. 16
Stime della Conferenza delle Regioni: Investimenti di competenza di Regioni
ed Enti locali (in €/mld) sul totale di ogni Missione
La percentuale in blu rispecchia le risorse destinate a Regioni ed Enti locali in
relazione al totale per ogni missione
35,97
45,46
26,96 24,01
9,12 6,22
14,1
24,5
4,5 9,8
20,5
14
M1. Digitalizzazione,
innovazione,
competitività e cultura
M2. Rivoluzione verde e
transizione ecologica
M3. Infrastrutture per
una mobilità sostenibile
M4. Istruzione e ricerca M5. Coesione e
inclusione
M6. Salute
Altre competenze Competenza di Regioni ed Enti locali
27,8%
35%
14,3% 29%
69,2%
69,2%
La gestione degli investimenti
17. Governance – Conseguenze per i beneficiari
• Gli obblighi di monitoraggio, reporting, controllo e audit discendenti dal modello di Governance del PNRR sono
a carico dello Stato (Ministeri, Regioni ed Enti Locali)
• Al contempo, i beneficiari dovranno fornire alle Amministrazioni competenti i finanziamenti ricevuti le
informazioni loro necessarie per rispettare i loro adempimenti
• I beneficiari dovranno quindi seguire le indicazioni delle Amministrazioni competenti
NOTA 1: Pagamenti ai Beneficiari anche in caso l’UE sospenda o riduca il contributo/prestito allo Stato
NOTA 2: effetti del Principio DNSH (Do No Significant Harm to the environment)
Obblighi a carico
dello Stato,
ma:
VERIFICHE REGOLARI E AUDIT
Se i progetti dei beneficiari rientreranno nel
campione selezionato dall’Organismo di
audit, potranno essere oggetto anche di
audit
MISURE DI CONTRASTO A FRODI,
CORRUZIONE E CONFLITTI DI INTERESSE
I beneficiari dovranno rispettare le
indicazioni al riguardo
INFORMAZIONI AFFIDABILI A CORREDO
DELLE RICHIESTE DI PAGAMENTO
Ai beneficiari potrà essere chiesta
documentazione giustificativa delle loro
spese
CONTROLLI
I progetti dei beneficiari saranno oggetto di
controllo da parte delle PA, con
conseguente obbligo di conservazione della
documentazione
COMUNICAZIONE DI INFORMAZIONI
SULL’ATTUAZIONE
Ai beneficiari potranno essere chieste
relazioni e documentazione giustificativa di
output e risultati dei loro progetti
DISPONIBILITA’ E ACCESSIBILITA DI DATI
SULL’ ATTUAZIONE
Ai beneficiari potranno essere chiesti dati di
monitoraggio sui loro progetti
15
18. Quali sono i possibili strumenti di facilitazione
Gli Investimenti e le Riforme del
PNRR
18
19. Gli Investimenti del PNRR
Sono 135 gli interventi del PNRR (+ i sub investimenti). Gli interventi previsti hanno il macro obiettivo di rilanciare la produttività del Paese e la
crescita dell’economia italiana, per renderla più digitale, dinamica, sostenibile e inclusiva.
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
• 43 Investimenti
• € 59,46 mld
Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività,
cultura e turismo
• 30 Investimenti
• € 40,29 mld
Missione 4: Istruzione e ricerca • 24 Investimenti
• € 30,88 mld
Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
• 12 Investimenti
• € 25,40 mld
Missione 6: Salute • 8 Investimenti
• € 15,63 mld
Missione 5: Inclusione e Coesione
• 18 Investimenti
• € 19,85 mld
18
20. Misure attive *
Avanzamento PNRR - Investimenti
20
• Migrazione al cloud e infrastrutture
digitali, datacenter
• Competenze digitali
• Cybersecurity
• Digitalizzazione PA Centrali
• Personale per l’Ufficio del processo e
il PNRR
• Cittadinanza digitale
• Task force semplificazione
• Portale unico del reclutamento
• Sistema proprietà industriale
• Transizione 4.0
• Microelettronica
• Banda ultralarga
• Internazionalizzazione
• Satelliti e spazio
• Hub Turismo digitale
• Competitività imprese turistiche
• Efficienza energetica cinema, teatri e
musei
• Parchi e giardini storici
• Rimozione barriere in siti culturali
• Luoghi di culto
• Piattaforma patrimonio culturale
• Cinecittà
• Paesaggio rurale
• Servizi digitali e cittadinanza digitale
(in particolare Mobility as a Service
for Italy)
Infrastrutture per una mobilità
sostenibile
Istruzione e ricerca Inclusione e coesione Salute
M4 M5 M6
• Green communities
• Cultura e ambiente
• Contratti di filiera per agroalimentare,
pesca, …
• Nuova realizzazione e ammodernamento
impianti rifiuti
• Progetti faro Economia circolare
• Parco agri-solare
• Innovazione e meccanizzazione settore
agricolo e alimentare
• Impianti rifiuti
• Infrastrutture di ricarica elettrica
• Trasporti pubblici
• Mobilità ciclistica
• Bus elettrici
• Treni verdi
• Start-up e venture capital nella Transizione
ecologica
• Smart grid
• Ecobonus e sismabonus
• Riqualificazione edilizia residenziale
pubblica – giustizia ed efficientamento
edifici giudiziari
• Riqualificazione edifici scolastici
• Territorio ed efficienza energetica Comuni
• Rischio idrogeologico
• Infrastrutture idriche
• Bonifiche
• Sistema irriguo
• Verde urbano ed extraurbano
• Fognature e depurazione
• Digitalizzazione parchi nazionali
• Sistema di monitoraggio
• Fondali e habitat marini
• Ferrovie del Sud
• Stazioni del Sud
• Sistema gestione trasporto ferroviario
RTMS
• Alta velocità
• Linee regionali
• Nodi ferroviari metropolitani
• Strade sicure, sistema di monitoraggio
– altre strade A24/A25
• Materiale rotabile
• Digitalizzazione aeroporti
• Elettrificazione banchine
• Efficientamento energetico stretto di
Messina
• Collegamenti ferrovie-porti
• Infrastrutture porti
• Aumento selettivo della capacità
portuale
• Digitalizzazione logistica
• Green ports
• Rinnovo flotte
• Sviluppo dell'accessibilità marittima e
della resilienza delle infrastrutture
portuali ai cambiamenti climatici
• Ultimo/Penultimo miglio
ferroviario/stradale
• Scuola 4.0 e altri interventi per la
scuola
• Didattica e competenza universitarie
avanzate
• Sicurezza e riqualificazione edilizia
scolastica
• Asili nido
• Didattica digitale
• Contrasto alla dispersione nelle scuole
secondarie
• Orientamento scuola-università
• Borse di studio università
• Infrastrutture sport a scuola
• Dottorati innovativi
• Accordi per l’innovazione
• Infrastrutture di ricerca
• Progetti di giovani ricercatori
• Leader territoriali di R&S
• IPCEI
• Campioni nazionali R&S su KET
• Start-up innovative
• HorizonEurope
• Programma Nazionale Ricerca
• Partenariati Università, Centri di
Ricerca e imprese
• Sistema di certificazione della parità di
genere
• Servizio civile universale
• Imprese femminili
• Sistema duale
• Qualità dell’abitare
• Piani urbani integrati
• Rigenerazione urbana
• Sostegno persone vulnerabili
• Percorsi per persone con disabilità
• Sport e inclusione sociale
• Aree del terremoto
• Povertà educativa e terzo settore
• Infrastrutture per le ZES
• Strategia nazionale Aree Interne
• Beni confiscati alle mafie
• Fondo Nuove Competenze (sospeso e
da riattivare)
• Ecosistemi dell’Innovazione al Sud
• Case della Comunità
• Assistenza domiciliare e telemedicina
• Ammodernamento tecnologico
ospedali
Rivoluzione verde e transizione
ecologica
M2
Digitalizzazione, innovazione,
competitività e cultura
M3
M1
* Investimenti avviati ex sito ufficiale del PNRR (ItaliaDomani) fino ad ottobre 2021 incluso.
Per gli Investimenti in grassetto risulta superata la fase di progettazione e risultano avvisi, bandi, Decreti o atti, pubblicati o in corso
di preparazione. Sono evidenziati in grassetto anche alcuni Interventi avviati su fondi nazionali e che saranno rafforzati/aggiornati
con il PNRR. Gli altri investimenti risultano in fase di progettazione.
21. Brevetti+
Lo scopo dell’investimento è di favorire lo sviluppo di una strategia brevettuale e l’accrescimento della capacità competitiva delle microimprese e
PMI. La misura sostiene l'acquisto di servizi specialistici relativi a industrializzazione e ingegnerizzazione, organizzazione e sviluppo e trasferimento
tecnologico, finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato
È prevista la concessione di un’agevolazione in conto capitale, nel rispetto del regolamento de minimis, del valore massimo di € 140mila (per max
80% dei costi ammissibili)
La misura è gestita dal MiSE e il soggetto attuatore è Invitalia. Il bando è aperto dal 28 settembre 2021, fino ad esaurimento risorse
Imprese a conduzione femminile € 440 mln
Target Fondi
Descrizione
ATTIVO
Esempi: Innovazione tecnologica e impresa
femminile
Fondo Impresa Donna
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività
per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati
(maggiori dettagli verranno forniti con il Decreto MiSE in corso di pubblicazione) .
Il Fondo è stato già finanziato tramite € 40 mln di risorse nazionali in aggiunta a € 400 mln di risorse aggiuntive future provenienti dal PNRR.
Descrizione
PMI e Microimprese € 23 mln
Target Fondi
21
22. Transizione 4.0
Descrizione
Transizione 4.0 comprende la digitalizzazione dei processi produttivi. La misura fornisce il credito d’imposta a seguito dell’acquisto o il miglioramento di due
tipologie di beni necessari per innovare tecnologicamente le imprese:
• Beni materiali 4.0 (Allegato A della Legge di bilancio 2017): piattaforme di reverse modeling and engineering, piattaforme per la progettazione e la riprogettazione
dei sistemi produttivi che tengano conto dei flussi dei materiali e delle informazioni, sistemi per la gestione e il coordinamento della produzione con elevate
caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione, ecc.
• Beni immateriali 4.0 (Allegato B della Legge di bilancio 2017): software, beni innovativi, beni innovativi strumentali all’attività di imprese il cui funzionamento è
controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti, sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità e dispositivi
per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0, ecc.
Cosa finanzia
Oltre che sovvenzionare l’acquisto o il rinnovo di beni 4.0, l’iniziativa Transizione 4.0 sovvenziona anche beni materiali e immateriali ordinari, spese per formazione,
innovazione e ricerca e sviluppo:
• beni strumentali e immateriali ordinari, «non 4.0»
• spese di personale relative ai formatori e relative ai partecipanti alla formazione
• costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione
• costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione
• spese relative al personale dipendente che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili
• innovazione tecnologica, attività finalizzate alla realizzazione o all’introduzione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorativi
• spese relative alla ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale
ATTIVO
Esempi: Formazione e innovazione
Fondo Nuove Competenze
Il Fondo nuove competenze è parte della Riforma Politiche attive del lavoro e formazione del PNRR, la quale ha una dotazione complessiva di € 4,4 miliardi per il triennio 2021-2023, e
include:
• Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), volto a favorire l’inserimento al lavoro (da adottare con Decreto interministeriale, previa intesa in sede di
Conferenza Stato-Regioni);
• Piano Nazionale Nuove Competenze (da adottare), volto a: formazione dei lavoratori (Fondo nuove competenze, già attivo, pur se sospeso, e altri interventi); formazione dei beneficiari
del reddito di cittadinanza; rafforzamento del sistema duale e interventi per i giovani NEET; formazione degli adulti, a partire dalle persone con competenze molto basse.
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23. Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno
Avviso per manifestazioni di interesse in scadenza il 12/11/21. L’investimento, implementato dal MITE, ha una dotazione finanziaria
complessiva di € 350 milioni
L’iniziativa finanzia la creazione di infrastrutture materiali o la rigenerazione di quelle abbandonate mirata a promuovere lo sviluppo di
capitale umano altamente qualificato, la ricerca multidisciplinare, la creazione e l'attrazione di impese innovative tramite un'ampia
collaborazione tra università, centri di ricerca, imprese, amministrazioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore.
Nell'infrastruttura riqualificata o creata andranno ospitate attività di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico, alta formazione,
incubazione d'impresa e altre attività ad alta intensità di conoscenza.
Gli investimenti devono essere realizzati nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise:, Puglia, Sardegna, Sicilia.
I progetti dovranno durare tra i 12 e i 36 mesi.
L’investimento dovrà essere di minimo 10 e massimo 90 milioni di Euro.
La sovvenzione sarà a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili e cioè: a) costi dei fabbricati e dei terreni destinati ad ospitare le
attività di ricerca, trasferimento tecnologico e alta formazione, comprese le spese di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e
ampliamento degli immobili (sono ammissibili i: costi delle cessioni a condizioni commerciali e sono escluse le spese di manutenzione
ordinaria degli immobili); b) costi di macchinari, strumenti, attrezzature e degli impianti ad essi connessi, solo se di nuova acquisizione
(sono inclusi i collegati diritti di brevetto, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale).
Imprese, università e centri di ricerca € 350 mln
Target Fondi
Descrizione
Attuazione
ATTIVO
Esempio: Innovazione al Sud
23
24. Progetti «faro» per l’economia circolare
L’investimento, implementato dal MITE, ha una dotazione finanziaria complessiva di € 600 milioni ed è stato approvato da poco il Decreto
attuativo.
Finanzia progetti che promuovono l’utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi individuati nel Piano
d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica, carta e cartone, plastiche, tessili. I progetti devono essere rivolti al
miglioramento della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare con target di riciclo specifici entro dicembre 2025, quali: il 55% di riciclo di
rifiuti urbani, 65% dei rifiuti di imballaggio, 25% di imballaggio di legno, 70% di imballaggi di metallo ferroso, 50% di imballaggi di plastica,
50% di alluminio, 70% di vetro e 75% di carta e cartone.
Con il DM n. 397 del 28/09/2021 sono stati definiti i criteri di valutazione dei progetti e la suddivisione delle risorse per Linee di Intervento.
Il 40% delle risorse verrà destinato alle Regioni del Centro-Nord e il 60% alle Regioni del Centro-Sud (Toscana, Marche, Umbria, Lazio,
Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).
I progetti ammissibili dovranno riguardare:
▪ l’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) o la realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della
raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti: a) di apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE comprese pale di turbine
eoliche e pannelli fotovoltaici; b) in carta e cartone; c) plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, "Plastic Hubs"), compresi i rifiuti di
plastica in mare (marine litter), oppure
▪ l’infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e
realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. “Textile Hubs”.
Imprese € 600 mln
Target Fondi
Descrizione
Attuazione
ATTIVO
Esempio: Economia circolare
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25. • Riforma della Giustizia: Riforma del processo
civile, semplificazione del sistema degli
appalti, ecc.
Riforme orizzontali
Riforme abilitanti
Interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli
ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche
e la qualità dei servizi erogati
Riforme settoriali Innovazioni normative relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche,
destinate a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti
settoriali
• Riduzione dei tempi di pagamento della PA, semplificazione
delle norme per gli investimenti nel Mezzogiorno,
semplificazioni per edilizia e urbanistica, ecc.
• Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti
infrastrutturali, Riforma della proprietà industriale,
semplificazione delle procedure per interventi di
efficientamento energetico, ecc.
Trasversali a tutte le Missioni del Piano, consistenti in innovazioni strutturali ell’ordinamento,
idonee a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, con esse, il clima economico del
Paese
Le Riforme del PNRR
Le Riforme sono azioni essenziali per garantire l'attuazione efficiente ed efficace degli Investimenti del PNRR. Alcune Riforme riguardano, in modo più
o meno diretto, le imprese: per esempio si possono individuare Riforme che semplificano e rendono direttamente più efficiente il framework relativo
al settore in cui le aziende si muovono, così come Riforme che semplificano il modo in cui le imprese si possono relazionare con la Pubblica
Amministrazione nel quotidiano.
2,6% pari a circa € 5,6 Mld, del PNRR è impiegato nell’implementazione delle Riforme, per un totale di 50 Riforme, suddivise fra orizzontali,
abilitanti e settoriali
25
26. Misure attive *
Avanzamento PNRR – Riforme
26
• Riforma della Proprietà
industriale
• Riforma del quadro
legislativo in materia di
appalti pubblici e
concessioni
• Processo di acquisto ICT
• Cloud first e interoperabilità
• Riforma del quadro di
revisione della spesa
pubblica («spending review»)
• Riforma dell’amministrazione
fiscale
Rivoluzione verde e
transizione ecologica
Infrastrutture per una
mobilità sostenibile
Istruzione e ricerca Inclusione e coesione Salute
M2
Digitalizzazione, innovazione,
competitività e cultura
M3
M4 M5 M6
• Nuova normativa per la
promozione della produzione
e del consumo di gas
rinnovabile
• Procedure più rapide per la
valutazione dei progetti nel
settore dei sistemi di
trasporto pubblico locale con
impianti fissi e nel settore
del trasporto rapido di
massa
• Misure per garantire la piena
capacità gestionale per i
servizi idrici integrati
• Adozione di programmi
nazionali di controllo
dell'inquinamento
atmosferico
• Attuazione di uno «Sportello
Unico Doganale»
• Accelerazione dell'iter di
approvazione del contratto
tra MIMS e RFI
• Accelerazione dell'iter di
approvazione dei progetti
ferroviari
• Attuazione delle linee guida
per la classificazione e
gestione del rischio, la
valutazione della sicurezza e
il monitoraggio dei ponti
esistenti
• Trasferimento della titolarità
di ponti e viadotti delle
strade di secondo livello ai
titolari delle strade di primo
livello
• Riforma delle classi di laurea
• Riforma delle lauree abilitanti
per determinate professioni
• Riforma dei dottorati
• Riforma della legislazione
sugli alloggi per studenti e
investimenti negli alloggi per
studenti
• ALMPS e formazione
professionale
• Legge quadro sulle disabilità
• Rafforzamento delle Zone
Economiche Speciali (ZES)
In progress
M1
*Fonte: Relazione di monitoraggio e stato di attuazione del PNRR presentata al Consiglio dei Ministri del
23/09/21. Per le Riforme in grassetto risultano Atti adottati.
RIFORME TRASVERSALI
Riforma della PA
Riforma della Giustizia:
• Riforma del processo penale
• Riforma del processo civile
• Riforma del quadro in materia di
insolvenza
27. Quale approccio all’innovazione e alla
sostenibilità in un’ottica strategica e di
cofinanziamento pubblico?
Investire con una visione strategica e di sistema
27
28. Approccio
Innovatività
Allineamento
temi
e obiettivi
Sostenibilità /
SDG
Finanziabilità progetti
Winnability
Tematica
Valore
Progetto
Strategicità
Analisi dei progetti
Budget
Planning
Caratteristiche
Strategia
Portafoglio di
Progetti potenzialmente
Finanziabili
1 2 3
Le opportunità di finanziamento e gli strumenti messi a disposizione dal PNRR e dalla programmazione nazionale ed europea devono essere
analizzati e sistematizzati nell’ottica di identificare le tematiche che potrebbero sostenere gli investimenti previsti e fornire una chiara
rappresentazione delle strategie di finanziamento attese.
La strategia deve essere funzionale ai propri investimenti e i propri progetti, senza un semplice adattamento «volta per volta» dei progetti agli
avvisi pubblici, ma con una vision chiara e ben delineata a priori che tenga conto di tutte le opportunità e le sfide del framework in cui ci si
muove.
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Approccio KPMG
29. Cosa posso fare io per il PNRR?
Il PNRR rappresenta un’opportunità da cogliere sia in
termini di investimenti, ma ancora di più in relazione
all’innovazione, alla strategia e al posizionamento di
un’azienda e del suo futuro.
Possiamo vederlo come un puzzle da comporre con:
La traduzione in
opportunità delle
sfide (Green)
Lo sviluppo del
posizionamento e
dei servizi offerti
(innovazione)
Il rafforzamento delle
capacità di indirizzo
della domanda e di
incontro con l’offerta
(lavoro, Skills)
Il miglioramento
organizzativo e la
costruzione del
Go to Market
(ricerca, innovazione, )
A
Far leva sul posizionamento e sull’attuale offerta per
individuare i servizi da proporre coerenti con le linee
di finanziamento del PNRR
B
Identificare le componenti del PNRR che offrono
l’opportunità di sviluppare nuovi servizi e prodotti sul
mercato Enterprise e Consumer
C
Potenziare le filiere attraverso l’innovazione e
l’integrazione dei servizi/prodotti ed investire sulle
partnership di mercato
Cosa può fare il PNRR per me?
Le imprese possono essere una delle chiavi di volta
dell’intero sistema in cui il PNRR si inserisce. Le aziende
possono, infatti, identificare nuove strategie e nuovi servizi
per i loro clienti, in relazione al Piano.
Le imprese possono ragionare secondo questi tre step
principali:
29
30. Lost in PNRR
Una delle principali problematiche relative alla gestione del PNRR è la mancanza dei «filtri» necessari
alla continua consultazione con tutti gli stakeholder coinvolti, così come all’assistenza di cui questi
potrebbero aver bisogno per cogliere le opportunità del PNRR.
In sintesi, a chi si può rivolgere un’azienda quando necessita di informazioni?
Il vuoto in questo senso lasciato dalle istituzioni può causare disorientamento e, soprattutto, perdita di
efficacia degli investimenti del Piano, che potrebbero essere utilizzati male o non in maniera
«strategica» e sistemica
In quanto impresa, quindi, occorre chiedersi: «Ce la faccio da solo?»
30
La risposta rimanda alla capacità dell’impresa di fare rete e, soprattutto, di individuare i
corretti interlocutori (all’interno del proprio network, nelle associazioni di categoria, nelle
aziende di servizi, ecc.) che possano offrire un servizio di assistenza, consulenza e
orientamento riguardo il PNRR e tutte le sue opportunità.