1. CONVEGNO
LA FAMIGLIA
Sabato 28 Gennaio 2012 Ore 09.00
SALA DEL DOTTORATO
Logge di San Lorenzo - Cattedrale di San Lorenzo - Piazza IV Novembre, 23
PERUGIA
A T T I
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Contributo dell’Avv. Simone Pillon, Responsabile del Forum delle Associazioni. Famigliari dell'Umbria
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“Diocesi di Perugia
www.diocesi.perugia.it/famiglia/
La famiglia è il tema del convegno che si svolgerà sabato mattina, 28 gennaio ... l
'Avv. Simone Pillon, responsabile del Forum delle Associazioni Famigliari ...”
1.5
2. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Cari amici
vi vorrei porgere una parte del testo che il Papa ha letto il 25/11/11 ai
membri del pontificio consiglio pro laici.
La ritengo un capolavoro di sintesi dei contenuti più profondi che
possono e debbono animare il nostro impegno.
In questo tempo ho tentato (forse con alterne fortune) di uniformare il
mio impegno quale Presidente del Forum a questa mentalità.
Ecco perché ho sempre puntato in alto, additando i valori - a costo di
essere eccessivo - più che cercare la concretezza dell’accordo con il
politico di turno.
Credo - da cattolico - di non essere impegnato nella polis
semplicemente per far prevalere le nostre ragioni o i nostri interessi su
quelli degli altri, e neppure perché vogliamo paternalisticamente
uniformare la società alla nostra impostazione ritenendo che essa
coincida naturalmente col bene comune.
Il nostro impegno – per potersi definire realmente autentico, genuino,
generoso e disinteressato – non può non fondarsi sull’aver
sperimentato personalmente nelle nostre vite
- che non siamo destinati alla morte ma alla vita eterna,
- che non siamo condannati a bastare a noi stessi ma abbiamo un
Padre generoso e provvidente che si preoccupa di ciascuno
- che Cristo ci ama veramente, attualmente, individualmente e
ogni giorno offre la sua Vita per noi
- che lo Spirito pervade il mondo e lo anima e respira in ogni
uomo e in ogni donna
Solo così potremo vedere in ogni persona non un nemico ma un
fratello, sapendo che quello che ci può dividere dall’altro non è l’altro
in sè ma il nostro e il suo peccato.
Questo forse l’ho spesso dimenticato, prendendomela con le persone
che Dio mi metteva di fronte anziché testimoniare con fermezza ma
con carità i valori che – come un vaso di creta – cerco di portare. Di
questo debbo senz’altro chiedere perdono.
2.7
3. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Sono tuttavia persauso che – nonostante i miei limiti oggettivi – sia
fondamentale ricordarci reciprocamente
- che in ogni uomo c’è l’anelito al bene ma non la capacità
autonoma di compierlo
- che in ogni uomo c’è una profonda, arcana paura della morte,
non solo fisica ma di ogni precarietà, fallimento e debolezza che
di essa sono immagine
- che ogni uomo attende nel profondo del suo cuore di essere
liberato dalla schiavitù di queste paure e che noi – pur essendo
come gli altri uomini o spesso peggio di loro abbiamo avuto il
dono di conoscere l’amore immenso di Dio che ci ha aperto la
strada della vita eterna non solo nel nostro futuro ma anche nel
nostro presente, rendendoci capaci di camminare sulle
debolezze, sulle precarietà, sulle paure di questo mondo e di
uscirne vincitori in Cristo.
- che questo dono incommensurabile non è al nostro servizio ma
al servizio degli altri uomini, perché possiamo dare la vita per
loro e brilli così nel mondo la speranza della vita eterna.
- che il bene comune, la pace sociale, la crescita spirituale ed
economica del nostro Paese, l’impegno di ciascuno nella fedeltà
coniugale, nella cura genitoriale, nella educazione, nell’apertura
alla vita, nella solidarietà, nell’attenzione all’altro si possono
ottenere solo quando l’uomo vede che l’amore è meglio
dell’egoismo, che l’amore è possibile.
Altrimenti tutto diventa un moralismo, una legge da compiere, uno
sforzo che – se coronato da successo porta solo a giudicare inferiore a
sè chi non ha raggiunto il traguardo.
3.7
4. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Mostrare al mondo che dando la vita si riceve la vita eterna è compito
che solo i cristiani possono realizzare
Ecco perché non serve che tutti diventino cristiani ma è conveniente,
anzi è indispensabile che i cristiani siano davvero cristiani.
E siccome è esperienza di ciascuno che l’essere cristiani non è mai
definitivamente acquisito, ma è scelta di conversione personale di ogni
giorno, è indispensabile che chi vuol continuare ad essere davvero
cristiano resti saldamente inserito in una Chiesa particolare (realtà
ecclesiale, movimento, parrocchia) che lo sostenga, lo corregga, lo
conforti, preghi per lui, lo mantenga in comunione con Cristo.
Impedire al mondo di contemplare l’opera di Dio o peggio soffocare
l’anelito al cielo che ogni uomo porta nel cuore trasformando la fede
in una vaga filantropia e la Chiesa in una agenzia sindacale per la
difesa dei lavoratori o per la distribuzione di cibo ai poveri significa
appiattire ogni prospettiva e tradire ogni missione che ci è stata
affidata. Perché mai infatti dovrei dividere il mio cibo con il prossimo
o accogliere il terzo figlio e non abortirlo oppure dare il giusto salario
al mio dipendente oppure ancora pagare le tasse o perder tempo a
educare i figli se la vita si gioca solo qui ed ora?
Se non c’è vita eterna, “mangiamo e beviamo perché domani
moriremo” (I Cor 15,32).
Ma se invece una vita eterna c’è, e la posso vedere e sperimentare già
oggi, allora cambia tutto.
Ecco dove hanno trovato forza tutte le generazioni che ci hanno
preceduto ed ecco dove la nostra generazione sta perdendo ogni
speranza per il futuro rischiando di fallire spiritualmente, storicamente,
socialmente ed economicamente.
Ed ecco perché noi, la Chiesa, dobbiamo prima annunciare la vita
eterna e poi aiutare noi stessi e chi ci circonda a riconoscere le
conseguenze morali ed umane, sociali e politiche di tale antropologia
trascendente.
4.7
5. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Pretendere che l’uomo si adegui alle leggi morali senza prima farlo
scoprire libero dalla primordiale paura (“ebbero paura” Gen 3,8)
significa pretendere l’impossibile, caricare ogni uomo di un fardello
insopportabile e rendere vano il sacrificio di Cristo.
Vi chiedo di continuare a condividere con me l’esaltante avventura di
essere associazioni cattoliche in questa generazione, di additare il dono
della famiglia come meraviglioso paradigma dell’amore di Dio per
noi, amore indissolubile, assoluto, sincero e talmente forte da saper
generare la vita e vincere la morte.
L’umanità, l’Italia, L’Umbria e Perugia ne hanno davvero bisogno.
Vi chiedo pertanto di volerci incontrare per condividere insieme le
iniziative da assumere nei prossimi mesi.
Abbiamo in mente il progetto di un grande evento per contagiare nel
bene la cosa pubblica in Umbria e avrei piacere che ciascuno di voi
potesse darci il suo contributo nell’organizzazione di tale evento. Non
vuole essere un convegno ma un grande laboratorio dell’Umbria che
vorremmo, vitale, solidale e a misura di famiglia.
Ma ora lascio la parola al Papa Benedetto che immensamente meglio
di me ha saputo condensare le disordinate pennellate che vi ho
accennato in un brevissimo compendio tanto nitido quanto profondo.
(…)
Non dovremmo mai stancarci di riproporre tale domanda, di
"ricominciare da Dio", per ridare all’uomo la totalità delle sue
dimensioni, la sua piena dignità. Infatti, una mentalità che è andata
diffondendosi nel nostro tempo, rinunciando a ogni riferimento al
trascendente, si è dimostrata incapace di comprendere e preservare
l’umano.
La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi,
che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e
sociale. L’uomo che cerca di esistere soltanto positivisticamente, nel
calcolabile e nel misurabile, alla fine rimane soffocato.
In questo quadro, la questione di Dio è, in un certo senso, «la
questione delle questioni».
5.7
6. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Essa ci riporta alle domande di fondo dell’uomo, alle aspirazioni di
verità, di felicità e di libertà insite nel suo cuore, che cercano una
realizzazione. L’uomo che risveglia in sé la domanda su Dio si apre
alla speranza, ad una speranza affidabile, per cui vale la pena di
affrontare la fatica del cammino nel presente (cfr Spe salvi, 1).
Ma come risvegliare la domanda di Dio, perché sia la questione
fondamentale? Cari amici, se è vero che «all’inizio dell'essere cristiano
non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un
avvenimento, con una Persona» (Deus caritas est, 1), la domanda su
Dio è risvegliata dall’incontro con chi ha il dono della fede, con chi ha
un rapporto vitale con il Signore. Dio viene conosciuto attraverso
uomini e donne che lo conoscono: la strada verso di Lui passa, in
modo concreto, attraverso chi l’ha incontrato.
Qui il vostro ruolo di fedeli laici è particolarmente importante. Come
osserva la Christifideles laici, è questa la vostra specifica vocazione:
nella missione della Chiesa «…un posto particolare compete ai fedeli
laici, in ragione della loro "indole secolare", che li impegna, con
modalità proprie e insostituibili, nell'animazione cristiana dell'ordine
temporale» (n. 36).
Siete chiamati a offrire una testimonianza trasparente della rilevanza
della questione di Dio in ogni campo del pensare e dell’agire. Nella
famiglia, nel lavoro, come nella politica e nell’economia, l’uomo
contemporaneo ha bisogno di vedere con i propri occhi e di toccare
con mano come con Dio o senza Dio tutto cambia.
Ma la sfida di una mentalità chiusa al trascendente obbliga anche gli
stessi cristiani a tornare in modo più deciso alla centralità di Dio.
A volte ci si è adoperati perché la presenza dei cristiani nel sociale,
nella politica o nell’economia risultasse più incisiva, e forse non ci si è
altrettanto preoccupati della solidità della loro fede, quasi fosse un
dato acquisito una volta per tutte. In realtà i cristiani non abitano un
pianeta lontano, immune dalle «malattie» del mondo, ma condividono
i turbamenti, il disorientamento e le difficoltà del loro tempo.
6.7
7. CONVEGNO: LA FAMIGLIA
Contributo dell’Avv. Simone Pillon Perugia 28 GEN 2012
Perciò non meno urgente è riproporre la questione di Dio anche nello
stesso tessuto ecclesiale.
Quante volte, nonostante il definirsi cristiani, Dio di fatto non è il
punto di riferimento centrale nel modo di pensare e di agire, nelle
scelte fondamentali della vita.
La prima risposta alla grande sfida del nostro tempo sta allora nella
profonda conversione del nostro cuore, perché il Battesimo che ci ha
resi luce del mondo e sale della terra possa veramente trasformarci.
Cari amici, la missione della Chiesa ha bisogno dell’apporto di tutti i
suoi membri e di ciascuno, specialmente dei fedeli laici.
Negli ambienti di vita in cui il Signore vi ha chiamati, siate testimoni
coraggiosi del Dio di Gesù Cristo, vivendo il vostro Battesimo. (…)
[01689-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0703-XX.02]
7.7