1. POLITI C A URB A N I S T I C A
Forte dei Marmi ha bisogno di adeguare le proprie scelte urbanistiche alle
mutate esigenze derivanti dalla crisi globale che ha interessato anche il
nostro Paese. Dopo la decade di eccesiva espansione edilizia della Giunta
Bertola e il quinquennio di immobilismo della Giunta Buratti, è necessario
creare quelle condizioni che consentano uno sviluppo sostenibile nel rispetto
della caratteristica del luogo, che ha fatto del nostro Paese una perla del
turismo mondiale.
Per questo è necessario passare attraverso una rivisitazione degli strumenti
urbanistici e adeguarli alle scelte politiche che s'intende perseguire per
guardare più avanti e dire al cittadino come vogliamo che Forte dei Marmi si
sviluppi nei prossimi decenni.
Un nuovo Piano Strutturale , per salvaguardare le risorse essenziali del
territorio: l’aria, l’acqua, il paesaggio, il suolo e l’identità del luogo, valori che
non devono andare dispersi. La messa in sicurezza del territorio dal rischio
idraulico, con una particolare attenzione al ripristino dei canali, dei fossi. La
tutela degli spazi liberi, delle aree alberate e tutte quelle presenze storiche
significative che rappresentano l’identità del luogo. Il potenziamento delle
opere infrastrutturali e dei servizi, ( sistema della mobilità, delle
2. comunicazioni, idrico, fognario , ed assistenziale ) per una migliore qualità
della vita.
Un nuovo Regola mento Urbanistico che detti le regole di uno sviluppo
fondato sul recupero e valorizzazione della natura e della storia del luogo.
Una politica che tenga al centro del proprio operare la riqualificazione del
patrimonio edilizio esistente, con adeguati incentivi, anche per il patrimonio
alberghiero , considerando chiuso il capitolo degli svincoli, e individuando le
forme migliori per adeguare le strutture esistenti, sia nella capacità ricettiva,
che nei servizi al cliente, come pure del settore produttivo in genere. Una
attenzione particolare al settore balneare per non modificare la morfologia
della spiaggia conservando il più possibile l’aspetto naturale del paesaggio.
Un nuovo Regolamento Edilizio che indirizzi con regole chiare e precise,
la qualità del costruito, l’organizzazione degli spazi pubblici, l’arredo urbano,
l’ornato degli edifici, le zone alberate, indicazioni per il risparmio idrico ed
energetico e l’ incentivazione delle energie rinnovabili.
UNA POLITI C A PER LA PRI M A CA S A
Una diversa attenzione al problema della prima casa in un quadro di rispetto
e di tutela del patrimonio ambientale ed urbanistico.
3. Dovrà essere rivisto profondamente l'attuale Piano Complesso sulla “prima
casa” , che non ha prodotto i risultati sperati. E' necessario attivare tutte le
forme possibili di prima casa nel tessuto esistente, consentendo
frazionamenti, ampliamenti o sopraelevazioni al fine di evitare il consumo di
nuove aree, in un quadro normativo e convenzionato che tuteli da una parte
il Comune da alienazioni ,ma che sia di più facile attuazione e meno
complicato.
Laddove non è possibile risolvere il problema abitativo usufruendo degli
edifici esistenti, è necessario attivare interventi a totale carico dello Stato e
del Comune per la realizzazione di alloggi prima casa da dare in locazione,
per le fasce sociali più deboli.
Il Comune si farà comunque promotore di una forte iniziativa atta a creare le
condizioni per una politica comprensoriale della prima casa, attivando un
tavolo di confronto con i Comuni vicini e facendo convergere le necessarie
risorse economiche e previsioni urbanistiche per la creazione di un vero e
proprio “ piano comprensoriale della prima casa e dei servizi “ .