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Idee, storie e consigli per vivere la terza età
ESSERE ANZIANI È UNA FASE DELLA VITA
CHE STIAMO IMPARANDO A VALORIZZARE.
DALL’INVECCHIAMENTO ATTIVO ALLA SILVER ECONOMY,
GLI OVER 65 SARANNO SEMPRE PIÙ PROTAGONISTI
DELLA NOSTRA SOCIETÀ
Due sedi, una clinica.
VIA RAGIONIERI
FIRENZE CASTELLO
VIALE MATTEOTTI
FIRENZE CENTRO
A oltre 70 anni di età, Villa Donatello è più attiva che mai. Nel 2018 ha
inaugurato la clinica di Firenze Castello in via Ragionieri: un complesso
spazioso, moderno e funzionale. La nuova Sede affianca la struttura
storica di Firenze Centro in viale Matteotti angolo piazzale Donatello,
che continua a essere un fondamentale presidio medico, attivo nel
cuore della città.
Cara amica, caro amico,
siamo proprio sicuri che invecchiare sia così brutto?
L’età porta con sé anche molti vantaggi.
L’esperienza, per esempio.
Gli anni non passano invano. Per fortuna!
Sgombriamo subito la mente da un equivoco:
entrare nella cosiddetta terza età non significa
inevitabilmente decadenza, malattia, disabilità e
isolamento. La nostra salute dipende dal modo in
cui viviamo, dal nostro stile di vita, dalle nostre
abitudini.
Per mantenerci in buone condizioni, conta prima di
tutto l’alimentazione: una dieta sana ed equilibrata
è fondamentale.
Poi l’attività fisica: un po’ di movimento è
consigliato a tutte le età, nei modi indicati dal
medico di fiducia.
Un altro aspetto da considerare è la vita sociale:
stare in compagnia e condividere piaceri e passioni
ci fa sentire attivi.
In queste pagine abbiamo messo un bel po’ di
consigli, curiosità e informazioni per seguire un
salutare stile di vita.
Ma abbiamo messo anche persone capaci di
ispirarci con le loro storie; donne e uomini per i
quali l’età avanzata non è stata una zavorra ma un
paio d’ali per involarsi verso successi importanti e
traguardi sorprendenti.
Buona vita, allora. Non è mai troppo tardi per
invecchiare in salute!
I nostri consigli
per vivere bene
dai 65 anni in su
Editoriale
Dott. Alberto Rimoldi
Amministratore Delegato di Villa Donatello
Visite ed esami
sono prenotabili anche
da computer, tablet
o cellulari su
www.villadonatello.it
Prenota
ONLINE
Casa di Cura Villa Donatello S.p.A.
Società soggetta all’attività di direzione
e coordinamento di Unipool Gruppo S.p.A.
Codice Fiscale, Partita Iva e n° iscrizione
al Registro delle Imprese di Firenze:
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Ufficio Comunicazione
e Relazioni Esterne Villa Donatello
Redazione testi, progetto grafico,
ricerca iconografica e realizzazione:
Studio Calonaci
Ha collaborato ai testi:
Affabula Communication
Idee, storie e consigli per vivere la terza età
a clinica privata Villa Donatello è
nata a Firenze nel 1946. Secondo la
sua carta di identità, è decisamente
una “over 65”. Un’anziana, insomma!
Oltre 70 anni di vita ne fanno un pezzo di
storia della nostra sanità, una cara e gloriosa
vecchia istituzione per generazioni di toscani.
Ma se ci passate il paragone, vorremmo
confrontare Villa Donatello con una persona
ultrasettantenne di oggi. Le frontiere
dell’anzianità si sono spostate – e stanno
continuando a spostarsi anno dopo anno – con
una velocità sorprendente. Avere 70 o più anni
nel 2019 non è la stessa cosa che averli avuti
cento, cinquanta o anche appena trent’anni fa.
L’anziano attuale, come capiremo meglio
nelle pagine seguenti, ha tutte le carte in
regolapergiocare un ruolo attivo nellasocietà.
Il concetto stesso di anziano è in continua e
profonda evoluzione.
Anche Villa Donatello è in evoluzione.
Attraverso gli anni è cambiata, così come
cambiavano la società, le persone, i costumi e
naturalmente la medicina.
Da casa di cura elitaria, la cui alta qualità era
destinata soltanto a chi poteva permettersela,
Villa Donatello è diventata – e sta sempre
più diventando – una clinica aperta. È proprio
questa la definizione che più ci piace: “clinica
aperta”.
Ma aperta a chi? Aperta a cosa?
Aperta al territorio, grazie a un rapporto
sempre più intenso non soltanto con le
istituzioni politiche ma con tutto il tessuto
sociale, l’imprenditoria, le organizzazioni civili,
il volontariato. Aperta ai cittadini, grazie ad
accordi e convenzioni che rendono i suoi servizi
e le sue prestazioni mediche e chirurgiche
sempre più
accessibili, anche
in termini di costi.
Aperta, insomma,
perché la sua alta
qualità finalmente
è alla portata
economica non
più di pochi ma di
tanti.
NATA A FIRENZE NEL 1946, LA CLINICA PRIVATA LEADER IN TOSCANA
È CAMBIATA MOLTO. PROPRIO COME LA FIGURA DELL’ANZIANO OGGI
2’30”
TEMPO DI LETTURA
L
Villa Donatello
è decisamente
una “over 65”.
Un’anziana,
insomma!
4
Aperta, inoltre, perché progettata e strutturata
sempre più a misura delle esigenze dei
pazienti, come dimostrano i nuovi servizi
quali il Fast Aid, l’ambulatorio per le piccole
emergenze di salute aperto 7 giorni su 7 senza
attese né prenotazioni, e il Trauma Clinic, per
chi ha un trauma o un’urgenza ortopedica e
vuole risolverli presto e bene.
Nonacaso,glieventiatemacheVillaDonatello
si sta impegnando a organizzare, tra cui uno
dedicato proprio alla terza età, si chiamano
“Clinica aperta”.
La filosofia che li ispira, infatti, è quella
di aprire le porte della clinica privata ai
cittadini, attraverso una serie di iniziative
che comprendono momenti tra loro
complementari: la divulgazione medico-
scientifica, con conferenze e dibattiti; la
promozione della prevenzione, con pacchetti
di visite gratuite; l’intrattenimento culturale,
con eventi e spettacoli.
Attiva, positiva e con la voglia di avere un
ruolo sempre più centrale nella sanità e nella
società. È questa la Villa Donatello di oggi.
Un esempio di come, a 70 anni, si possa
essere pieni di cose da fare. E di obiettivi da
realizzare.
5
Indice
“ANZIANO” A CHI?
A che età si diventa vecchi?
La risposta è tutt’altro che scontata
CHE NE DITE,
DIAMO I NUMERI?
Oltre un italiano su cinque ha più
di 65 anni. I dati dell’Osservatorio
Nazionale sulla Salute
L’ARTROSI, UN NEMICO
DA COMBATTERE
Ne soffre un anziano su quattro.
Armi per contrastarla: terapia
farmacologica e riabilitazione fisica
COME CAMBIAMO
CON L’ETÀ CHE AVANZA
Ovvero: quali sono i normali processi
biologici dell’invecchiamento?
GLI ANZIANI,
CHE STORIA!
La figura dell’anziano ha avuto
alterne fortune. Veloce rassegna
dalla preistoria ai giorni nostri
LA CATARATTA
NELLA TERZA ETÀ
Chirurgia della cataratta: sicura,
veloce e totalmente indolore
TEST OCULISTICA
Alcune prove da fare a casa,
con il consiglio di recarsi
dall’oculista se qualcosa non va
NON È MAI
TROPPO TARDI PER...
L’età avanzata non impedisce
di fare grandi cose.
Cinque esempi straordinari
L’ETÀ È SAGGEZZA:
NIENTE SIGARETTA
L’ambulatorio No Smoke
di Villa Donatello ha creato un
programma per smettere di fumare
LA FINE DI UN TABÙ
Per gli anziani la tecnologia
non è più inaccessibile.
Oggi sono in tanti a usare pc
e smartphone senza problemi
PICCOLA GUIDA SOCIAL
Facebook e tutti i social network
hanno un linguaggio specifico.
Consigli per comunicare bene
L’ITALIA CHE SARÀ
Nel 2030 i residenti in Italia
con più di 65 anni saranno 20 milioni.
E se invece di un peso fossero
una risorsa?
LE NUOVE FRONTIERE
DELL’UROLOGIA
I tumori uro-genitali aumentano.
Ma aumentano anche l’aspettativa
di vita e le guarigioni
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Idee, storie e consigli per vivere la terza età
PREVENZIONE UROLOGICA:
VOGLIAMO PARLARNE?
Sondaggio: l’80% degli italiani
non è mai andato dall’urologo
per una visita di controllo
CENTO DI QUESTE STORIE
Vivere cent’anni non è più un’utopia.
In Italia ci sono 14.000 centenari,
l’84% sono donne
UN’ECONOMIA
SEMPRE PIÙ SILVER
Gli anziani sono il mercato del futuro.
L’economia “silver” varrà 15.000
miliardi di dollari all’anno
NON RISCHIATE LE OSSA
Una dieta bilanciata e un’attività
fisica costante possono prevenire
l’osteoporosi
A TUTTE LE ETÀ,
AVANTI TUTTA!
Dimentichiamoci sedia a dondolo
e coperta sulle ginocchia. Oggi è
tempo di “invecchiamento attivo”
PICCOLA GUIDA ALLA
LETTURA DEGLI ESAMI
DEL SANGUE
Premesso che vanno sempre
mostrati al medico, cerchiamo
di capire come leggerli
CASE E CITTÀ
A MISURA DI ETÀ
“Smart home” e “age-friendly city”:
due modi innovativi di concepire
gli spazi domestici e urbani
5 TIPOLOGIE DI ESERCIZI
PER MANTENERSI IN
FORMA
Utili, facili e sicuri: provali con
impegno ma senza esagerare
PIATTI SANI, VITA LUNGA
Come alimentarsi in modo
equilibrato ed evitare due rischi:
malnutrizione e obesità
IL PRANZO È SERVITO
La terza età a tavola.
Pochi (ma buoni) consigli per
mangiare sano e con appetito
PER STARE IN SALUTE,
TANTI SALUTI ALLE
CATTIVE ABITUDINI
Dal nostro stile di vita dipende
il nostro benessere: scopriamo
il programma Donatello Vivermeglio
ABBIAMO LA RISPOSTA
Una popolazione sempre più anziana
porta con sé tante domande. A cui
risponde l’invecchiamento attivo
44 56
60
66
68
70
74
45
46
48
50
52
7
“ANZIANO” A CHI?
radizionalmente, addirit-
tura dai tempi dell’Antica
Roma, l’inizio della vec-
chiaia è stato associato a un’età
precisa. Il “senex”, cioè l’anziano,
eracoluicheavevada60/65anniinsu.
Ma l’età cronologica, basata
esclusivamente sul passare del
tempo, ha un significato limitato
in termini di salute e forma fisica.
Ben più significativa risulta
l’età biologica, che si riferisce
ai cambiamenti dell’organismo
causati dall’avanzare dell’età
cronologica ma che, allo stesso
tempo, può essere differente –
e anche molto! – da persona a
persona. E poi c’è l’età psicologica,
che si basa su come le singole
persone agiscono e si sentono.
Quante volte abbiamo sentito dire,
o magari abbiamo detto noi stessi,
“Mi sento ancora giovane”, oppure
“Ormai mi sento vecchio per certe
cose”? Qui siamo di fronte a una
percezione molto personale che
ciascuno di noi ha.
E la medicina, nel 2019, cosa
dice? A che età si dovrebbe essere
considerati anziani?
A CHE ETÀ SI DIVENTA VECCHI?
LA DOMANDA NON È BANALE E LA RISPOSTA
È TUTT’ALTRO CHE SCONTATA
2’30”
L’ultimo Congresso nazionale della
Società italiana di gerontologia
e geriatria ha sottolineato che
oggi un 65enne ha la forma fisica
e cognitiva di un 40-45enne di
trent’anni fa, e che un 75enne è
paragonabile a un 55enne del 1980.
La frontiera dell’anzianità, dunque,
è quanto mai mobile; difficile, se
non impossibile, fissarla una volta
per tutte.
Naturalmente, l’invecchiamento
dell’organismo è un fatto naturale,
inevitabile e innegabile. Possiamo
T
Nell’Antica Roma
l’inizio della vecchiaia
si associava all’età
di 60/65 anni.
TEMPO DI LETTURA
8
chiamarlo come vogliamo:
“puro”, “normale”, “usuale” o, per
usare una parola più ricercata,
“senescenza”. Sebbene, come
abbiamo già detto e ripetuto,
gli individui invecchino in modo
diverso,cisonoalcunicambiamenti
che derivano da processi interni
che non possiamo proprio evitare.
Per fare un esempio, è inevitabile,
biologicamente normale, che
l’occhio perda la capacità di
mettere a fuoco gli oggetti vicini.
È la presbiopia.
In fin dei conti, la vera questione
sta tutta nel come si invecchia.
Perché una cosa è certa: invec-
chiare in buona salute si può. Gra-
zie a stili di vita corretti, è possi-
bile ridurre o posticipare gli effetti
negativi legati all’avanzare dell’età
biologica.
Questo è un obiettivo più realistico
eraggiungibilechemai:mantenere
una buona salute fisica e mentale,
prevenire le malattie e restare
attivi e indipendenti il più a lungo
possibile.
Parallelamente, e questo lo sap-
piamo tutti perché ne parlano
molto anche i mass media, si vive
più a lungo di prima. In Italia, dati
Istat alla mano, l’aspettativa di
vita è aumentata di quasi 10 anni
nell’ultimo quarantennio. Le don-
ne sono più longeve degli uomini:
un’italiana vive in media 85 anni,
un italiano 82-83 anni.
Sono un bel po’ di anni da vivere,
e questo è un motivo in più per
cercare di invecchiare bene,
mantenendoci in gamba.
Voi che ne pensate?
9
CHE NE DITE,
DIAMO I NUMERI?
er farsi un’idea sul
“peso” che hanno oggi
gli anziani in Italia, sarà
bene guardare un po’ di dati, cifre
e statistiche.
Premesso che i numeri vanno
analizzati e interpretati, il rapporto
dell’Osservatorio Nazionale sulla
Salute, datato 2016, ci offre un
prezioso quadro di riferimento.
Primo dato da cui partire: oltre un
italiano su cinque – esattamente
il 22,1% – ha più di 65 anni di età.
Aumentano i “giovani anziani”,
cioè quelli di età compresa tra i
65 e i 74 anni di età: sono oltre 6
milioni e mezzo, pari al 10,8% della
popolazione residente. Continuano
ad aumentare anche gli “anziani”
tra i 75 e gli 84 anni: oltre 4,8
milioni, l’8% del totale della
popolazione. Quanto ai cosiddetti
“grandi vecchi”, gli over 85 sfiorano
i due milioni, pari al 3,3% della
popolazione.
Numeri consistenti e in continua
crescita, dato che secondo le stime
nel 2050 gli over 65 saranno il
35% della popolazione italiana.
OLTRE UN ITALIANO SU CINQUE HA PIÙ DI 65 ANNI. LEGGIAMO
I DATI DELL’ULTIMO RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE
SULLA SALUTE
2’20”
Ma qual è lo stato di salute degli
anziani? In parole semplici: si
invecchia bene o male?
Una prima idea sul benessere
psicofisico degli anziani possiamo
farcela con i dati relativi all’obesità
e al sovrappeso.
La popolazione italiana adulta
in sovrappeso è il 35,3%, quindi
oltre un terzo del totale, mentre
quella obesa è il 9,8%. I problemi
aumentano con il passare dell’età:
nella fascia tra i 65 e i 74 anni
risultano sovrappeso il 46% delle
persone, mentre l’obesità, sempre
in questa fascia, è pari al 15,3%.
P
Oltre un italiano
su cinque ha più
di 65 anni di età
GIOVANI ANZIANI
ANZIANI
GRANDI VECCHI
22,1%
10,8%
8%
3,3%
Italiani 65-74 anni sovrappeso
46%
TEMPO DI LETTURA
10
Quanto all’attività fisica, gli italiani
che dichiarano di praticare uno
o più sport nel tempo libero sono
19.600.000, cioè il 33,3% della
popolazione, di cui il 23,8% in
modo continuativo. La percentuale
scende drasticamente, più che
dimezzandosi, negli anziani tra i
65 e i 74 anni: l’11,2%. Rispetto
al 2005 c’è stata comunque una
crescita significativa: +60%.
Dati Istat alla mano, nel 2015 le
personetrai65ei74anniinbuona
salute sono circa il 40%, con un
incremento dell’8,9% rispetto al
2009. C’è da aggiungere che il
75,8% delle persone interpellate
– sempre 65-74 anni di età – ha
dichiarato di aver consumato
farmaci nei due giorni precedenti
all’intervista, +8,8% rispetto al
2009. Le statistiche ci regalano un quadro
ricco di luci e ombre. Gli anziani
sono più di prima e stanno meglio
di prima, ma potrebbero trovarsi in
condizioni ancora migliori se stili di
vita più sani e abitudini più corrette
– a iniziare dall’alimentazione e
dall’attività fisica, per continuare
con i consumi alcolici e il fumo
– si estendessero a una fetta di
popolazione sempre più ampia.
La strada fatta è tanta.
Quella ancora da fare non è poca.
Gli ultracentenari
che vivono in Italia
sono circa 19.000.
Una grande crescita
rispetto al 2002 quando
risultavano poco più
di 6.000. I dati sono
dell’Osservatorio
Nazionale della Salute.
Si stima che nel 2050
saranno circa 50.000.
di questi
anni
100
I più longevi d’Italia
sono gli abitanti
di Firenze.
La loro speranza di vita
è pari a 84,1 anni.
I meno longevi, con una
speranza di vita di 80,7
anni, sono gli abitanti di
Napoli e Caserta.
Il record
di Firenze
Quanto all’attività fisica, gli italianiQuanto all’attività fisica, gli italiani
11,2%
Italiani 65-74 anni che svolgono
attività fisica regolare
11
L’ARTROSI,
UN NEMICO
DA COMBATTERE
niziamo con una premessa:
“reumatismo” è un
termine molto generico.
Le malattie reumatiche sono oltre
cento e hanno natura, sintomi e
complicanze assai diverse tra loro.
Colpiscono soprattutto l’apparato
muscoloscheletrico – articolazioni,
ossa, tendini, legamenti, capsule
articolari, muscoli, etc. – ma in vari
casi possono coinvolgere anche
altri organi e tessuti, come il cuore,
i vasi sanguigni, i reni e i polmoni.
A seconda delle strutture interes-
sate, si distinguono in reumatismi
articolari e remautismi extra-arti-
colari; e in base al meccanismo di
insorgenza, in forme infiammato-
rie e forme reumatiche degenera-
tive.
Il reumatismo articolare dege-
nerativo più diffuso è l’artrosi: si
può manifestare già a 35-40 anni
e la sua incidenza diventa sem-
pre più significativa con l’avanzare
dell’età. L’impatto sociale di que-
sta patologia è molto alto, special-
mente nella popolazione anziana.
IL REUMATISMO ARTICOLARE DEGENERATIVO PIÙ DIFFUSO
È L’ARTROSI: NE SOFFRE UN ANZIANO SU QUATTRO. PER
COMBATTERLA, TERAPIA FARMACOLOGICA E RIABILITAZIONE FISICA
Secondo stime dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, soffre di
artrosi il 25% degli over 65, con
gli annessi problemi di disabilità
motoria.
Tra i fattori di rischio il sesso – dopo
i 50 anni è nettamente prevalente
tra le donne – e il peso corporeo: gli
studi indicano una correlazione tra
lo sviluppo dell’artrosi e l’obesità,
o comunque il sovrappeso.
Per la sua natura di malattia
degenerativa, l’artrosi non può
essere fermata. Non esiste, è
bene ribadirlo, una terapia capace
di far regredire il danno artrosico.
L’artrosi può però essere trattata,
con un duplice obiettivo: ridurre
sia il dolore che la limitazione
funzionale, in modo da mantenere
le possibilità di movimento e
l’uso dell’articolazione nella vita
quotidiana del paziente. Alla terapia
medica vengono affiancati esercizi
sicuri, che senza sforzare in modo
eccessivo le articolazioni devono
comunque allenarle, favorendone il
rafforzamento.
I
Over 65 con artrosi
25%
1’50”
TEMPO DI LETTURA
12
Il servizio di reumatologia di Villa Donatel-
lo svolge tutte le attività: diagnosi, terapia e
riabilitazione. Presso il Centro Diagnostico
si svolgono gli esami necessari, da quelli di
routine agli accertamenti immunosierologici,
immunogenetici, per la valutazione del me-
tabolismo fosfo-calcico, ecografici articolari,
radiologici (Rx, TC, RM) e densitometrici.
Alcuni accertamenti – l’artocentresi per
esami del liquido sinoviale, le biopsie della
membrana sinoviale e le biopsie muscolari –
sonoinregimedidayhospital.Lariabilitazione
reumatologica è affidata a fisioterapisti
esperti, che insieme formano un’équipe
multidisciplinare capace di seguire il paziente
in modo coordinato e integrato.
REUMATOLOGIA
DIAGNOSI, TERAPIA E RIABILITAZIONE
COME CAMBIAMO
CON L’ETÀ CHE AVANZA
OVVERO: QUALI SONO I NORMALI PROCESSI BIOLOGICI DELL’INVECCHIAMENTO?
Le condizioni di vita degli anziani dei paesi più
sviluppati sono notevolmente migliorate negli
ultimi decenni. A spostarsi verso l’alto non è
stata soltanto l’asticella della longevità, la co-
siddetta aspettativa di vita, quanto la qualità
della vita stessa.
Oggi l’anziano fa sport, attività culturali, viag-
gia, è perno del volontariato e supporto alla
famiglia. A volte però si dimentica che ciò che
il progresso sociale, economico, medico e
sanitario ci ha permesso di raggiungere non
esclude minimamente il fatto che il nostro
corpo sia regolato dagli stessi principi bio-
logici ai quali i nostri nonni e i nonni dei no-
stri nonni dovevano sottostare. Per cui la do-
manda importante da porsi è: cosa dobbiamo
aspettarci dall’invecchiamento biologico?
Ognuno di noi sa bene che, con l’andare del
tempo, i capelli si faranno grigi o probabil-
mente cadranno, le giunture si faranno senti-
re e gli sforzi andranno sempre più misurati in
base alle reali capacità.
Molti però tralasciano di chiedersi cose come
”cosa accadrà ai miei denti, al cuore, al fegato,
alla mia sessualità?” In questo articolo affron-
tiamo alcune delle situazioni più ricorrenti,
per fornire qualche consiglio che può aiutare a
evitare problemi più grandi successivamente.
Ovviamente, un’alimentazione sana e una re-
golare attività fisica sono alla base di tutte le
buone prassi che potremmo consigliarvi: per
evitare di ripeterci lo diciamo qui e non lo sta-
remo a ribadire per ogni argomento che af-
fronteremo più avanti.
14
COME CAMBIA
IL MIO SISTEMA CIRCOLATORIO?
Il sistema cardiovascolare è soggetto, con l’età, a un irrigidimento dei
vasi sanguigni e delle arterie. Questa mutazione aumenta lo sforzo ne-
cessario al cuore per pompare il sangue correttamente, stimolando un
adattamento dei muscoli cardiaci all’aumentare del carico di lavoro cui
sono chiamati. La frequenza cardiaca, negli anziani, non muta di molto
in stato di riposo, ma non aumenterà più come prima durante un’attività.
Questo importante cambiamento complessivo del sistema cardiaco con-
tribuisce all’aumento del rischio di ipertensione e problemi collegati.
Cosa posso fare?
•	 Tieni a bada lo stress. Lo stress contribuisce ad aggravare gli sforzi
del nostro cuore. Cerchiamo soluzioni per ridurre la pressione che
imponiamo alle nostre giornate, per esempio facendo sport, passan-
do del tempo all’aria aperta, cercando occasioni di convivialità con gli
amici, meditando, leggendo, ascoltando musica…
•	 Rispetta il tuo sonno. La qualità del sonno svolge un ruolo importante
nella guarigione e nella riparazione del cuore e dei vasi sanguigni.
Cerca di dormire tra le 7 e le 9 ore al giorno, possibilmente con rego-
larità di orari per rispettare il tuo ciclo circadiano.
COME CAMBIA
IL MIO SISTEMA STRUTTURALE?
Con l’età, le ossa tendono a ridursi in dimensioni e densità, si indeboli-
scono, sono più suscettibili a fratture e potrebbero anche accorciarsi in
una certa misura. I muscoli perdono generalmente forza, resistenza e
flessibilità, fattori che possono influenzare la coordinazione, la stabilità e
l’equilibrio.
Cosa posso fare?
•	 Assumi quantità adeguate di calcio. Alcune delle fonti dietetiche prin-
cipali di reperibilità del calcio sono i prodotti lattiero-caseari, i brocco-
li, il cavolo, il salmone. Se risultassero difficili o avverse le condizioni
per assumere questi alimenti chiedi al tuo medico se è possibile assu-
mere prodotti supplementari che forniscono calcio.
•	 La dose giornaliera raccomandata di vitamina D è di 600 unità interna-
zionali per gli adulti fino a 70 anni e 800 per gli adulti oltre i 70 anni. Le
unità internazionali rappresentano un’unità di misura della quantità di
una sostanza, basata sul suo effetto ovvero sulla sua attività biologi-
ca, Molte persone ricevono quantità adeguate di vitamina D dalla luce
solare. Altre fonti possibili sono il tonno, il salmone, le uova, il latte
arricchito con vitamina D e integratori di vitamina D.
01.
02.
15
COME CAMBIA
IL MIO CERVELLO?
Il cervello subisce cambiamenti con l’età che possono influire sulla me-
moria o sulle capacità di pensare. Ad esempio, gli anziani sani possono
dimenticare i nomi o le parole familiari, oppure possono trovare più diffi-
coltà nel compiere più azioni contemporaneamente.
Cosa posso fare?
•	 Mantieniti mentalmente attivo: questo aiuta a sostenere la tua memo-
ria e la capacità di pensiero. Puoi leggere, fare giochi di parole, da ta-
volo o videogame. Intraprendi un nuovo hobby, prendi lezioni di lingua,
fai del bricolage o impara a suonare uno strumento.
•	 Sii sociale e socievole. L’interazione sociale aiuta a prevenire la de-
pressione e lo stress, fattori che possono contribuire alla perdita di
memoria. Fai volontariato in realtà senza scopo di lucro, passa del
tempo con la famiglia e gli amici, partecipa ad eventi sociali e culturali.
Se sei preoccupato per alcune occasionali perdite di memoria o insolite
difficoltà cognitive più in generale, fallo immediatamente presente al tuo
medico di fiducia.
COME CAMBIA
IL MIO INTESTINO?
I cambiamenti strutturali dell’intestino crasso legati all’età possono por-
tare a una maggiore costipazione negli adulti più anziani. Altri fattori che
contribuiscono a questo fenomeno sono la mancanza di esercizio fisico,
una scorretta idratazione e una dieta povera di fibre. Anche farmaci come
i diuretici e gli integratori di ferro, e alcune patologie come il diabete, pos-
sono contribuire alla costipazione.
Cosa posso fare?
•	 Non ignorare l’impulso ad avere un movimento intestinale: trattenersi
troppo a lungo può facilitare la costipazione.
03.
04.
16
COME CAMBIANO
I MIEI APPARATI VISIVI E UDITIVI?
Con l’età, potresti avere difficoltà a concentrarti sugli oggetti vicini. Po-
tresti diventare più sensibile a forti fonti di luce abbaglianti e faticare ad
adattarti al repentino cambiamento di livelli di luce nell’ambiente che
ti circonda. L’invecchiamento può anche influire sulla lente dell’occhio,
causando una visione offuscata (il fenomeno della cataratta).
Anche il tuo udito potrebbe peggiorare. Potresti avere difficoltà a sentire
le alte frequenze o a seguire una conversazione in una stanza affollata.
Cosa posso fare?
•	 Programma visite di controllo regolari. Segui i consigli del tuo medico
su occhiali, lenti a contatto, apparecchi acustici e altri dispositivi cor-
rettivi.
•	 Prendi precauzioni: indossa occhiali da sole o un cappello a tesa larga
quando sei all’aperto, utilizza tappi per le orecchie quando sei vicino a
macchinari ad alto volume o in altre situazioni con rumori forti come i
grandi eventi sportivi e i concerti.
05.
06.
COME CAMBIA
IL MIO SISTEMA URINARIO?
La vescica può diventare meno elastica con l’età, con conseguente ne-
cessità di urinare più spesso. L’indebolimento dei muscoli della vescica
e del pavimento pelvico può rendere difficile svuotare completamente la
vescica o causarne la perdita di controllo (incontinenza urinaria). Negli
uomini, una prostata ingrossata o infiammata può anche causare difficol-
tà di svuotamento della vescica e incontinenza.
Altri fattori che contribuiscono all’incontinenza sono il sovrappeso, il dia-
bete, alcuni farmaci, la caffeina e alcol.
Cosa posso fare?
•	 Recati in bagno con regolarità. Come esercizio considera la possibilità
di urinare regolarmente, per esempio ogni ora. Lentamente potrai poi
prolungare il tempo che intercorre tra un passaggio in bagno e l’altro.
•	 Fai gli esercizi di Kegel per esercitare i muscoli del pavimento pelvico.
Comprimi i muscoli che useresti per fermare il passaggio di gas dopo
aver svuotato la vescica. Prova per tre secondi alla volta e poi rilassati
per altri tre secondi. Cerca di ripetere l’esercizio da 10 a 15 volte di
seguito, almeno tre volte al giorno.
•	 Evita o riduci le sostanze irritanti della vescica: la caffeina, i cibi acidi,
l’alcol e le bevande gassate possono peggiorare l’incontinenza.
17
COME CAMBIA
LA MIA SESSUALITÀ?
Con l’età, le esigenze e le prestazioni sessuali possono subire cambia-
menti. Alcune malattie o l’assunzione di farmaci possono influire sulla
tua capacità di godere del sesso. Per le donne la secchezza vaginale può
rendere il sesso un disagio. Per gli uomini l’impotenza può diventare una
preoccupazione importante: potrebbe essere necessario più tempo per
ottenere un’erezione, che potrebbe non essere efficace come una volta.
Cosa posso fare?
•	 Condividi sempre le tue esigenze o preoccupazioni con il tuo partner.
Potreste ritrovare l’intimità fisica anche senza un vero e proprio rap-
porto sessuale, così come sperimentare nuove e più adatte attività
sessuali.
•	 Programma regolari visite di controllo ginecologiche o andrologiche.
Discuti con gli specialisti la tua condizione per capire quali soluzioni
adottare per risolvere i tuoi eventuali problemi.
07.
Molti autori si sono chiesti se esiste l’andropausa, cioè se anche
l’uomo sperimenta un periodo della vita fisicamente o psicologica-
mente comparabile con la menopausa femminile. D’Ottavio e Si-
monelli (1990) affermano che il termine andropausa conduce a una
confusione semantica e biologica. Confusione semantica perché,
mentre il termine menopausa significa “la fine delle mestruazioni”,
andropausa significa “la fine dell’uomo”, per cui è un termine im-
proprio e invalidante. Confusione biologica in quanto, in realtà, la
parola andropausa è un abuso dal punto di vista medico.
Nell’uomo non esiste niente di rapportabile alla menopausa, per-
ché la produzione del testosterone ha un declino lento e graduale
e non repentino. Inoltre ci sono molte differenze tra un uomo e un
altro, per cui alcuni anziani presentano livelli di testosterone simili
a quelli che avevano in gioventù. La capacità riproduttiva acquisita
con la pubertà scompare nella donna con la menopausa, mentre è
mantenuta, anche se attenuata, nell’uomo anziano. Quindi nell’ac-
cezione più generale del termine, esiste una menopausa maschile
e può essere definita come un graduale declino della funzione go-
nadale, che è correlato all’età e che può avere un ruolo nei cam-
biamenti della funzione sessuale.
È CORRETTO PARLARE DI
ANDROPAUSA?
e
i
,
i
e
,
i
o
-
-
à
i
a
-
18
COME CAMBIA
LA MIA PELLE?
Con l’età, la pelle si assottiglia, diventa meno elastica e più fragile, men-
tre il tessuto adiposo appena sotto la pelle diminuisce. Le ecchimosi, per
esempio, sono più facili da notare. Una minore produzione di oli naturali
potrebbe rendere la pelle più secca. Rughe, macchie dell’età e piccole
crescite cutanee insolite divengono più comuni.
Cosa posso fare?
•	 Prendi precauzioni e proteggi la tua pelle quando sei all’aperto.
•	 Controlla regolarmente la tua pelle e segnala al tuo medico i cambia-
menti; meglio ancora, programma almeno una visita all’anno con il
dermatologo, soprattutto se noti nuove formazioni di nei.
09.
10.
COME CAMBIANO
I MIEI DENTI?
Le tue gengive potrebbero ritirarsi: alcuni farmaci, come quelli che trat-
tano le allergie, l’asma, l’alta pressione sanguigna e il colesterolo alto,
possono anche causare secchezza delle fauci. Risultato: denti e gengive
possono diventare leggermente più vulnerabili alla carie e alle infezioni.
Cosa posso fare?
•	 Programma controlli regolari con
il tuo dentista o igienista dentale.
Come sempre in medicina, la pre-
venzione è sicuramente meno im-
pegnativa e più efficace rispetto al
dover intervenire su una situazione
più grave.
COME CAMBIA
IL MIO METABOLISMO?
Il metabolismo, cioè la funzione che regola quante calorie bruciamo, ral-
lenta con l’età. Se hai ridotto molto l’attività fisica ma continui a mangiare
le stesse quantità di cibo che consumavi in precedenza, inevitabilmente
acquisterai peso. Per mantenere un peso forma, mantieniti attivo e man-
gia più sano possibile.
Cosa posso fare?
•	 Fai attenzione alle porzioni. Puoi continuare a godere dei tuoi piatti pre-
feriti ma diminuisci le quantità rispetto a quando eri in piena attività.
08.
19
asta scorrere la storia
dell’umanità per scoprire
che poche società hanno
tenuto nella giusta considerazione
i propri anziani.
Le loro condizioni sono state molto
diverse in base alla classe sociale
di appartenenza. Quelli più agiati
hanno spesso ricoperto posizioni
di potere, quelli più umili sono
stati generalmente emarginati
a causa della decadenza fisica,
che li rendeva “inutili” in società
in cui si lottava tutti i giorni per
sopravvivere.
Bisogna inoltre considerare che
il concetto stesso di vecchiaia è
molto cambiato nel tempo. Si pensi
che nell’antichità le aspettative
di vita erano decisamente minori
rispetto a oggi, e intorno ai 30 anni
si era ormai prossimi al fine vita.
Quella che segue è una piccola
rassegna: racconteremo come le
varie società succedutesi nel cor-
so della storia hanno trattato e
considerato gli anziani, e vedremo
insieme che la condizione dell’an-
ziano non porta con sé caratteristi-
che universali e sempre valide, ma
5’50”
dipende strettamente dai meccani-
smi della società di riferimento.
Partiamo dalla preistoria.
Nelle comunità primitive, isolate
e scollegate fra loro, non esisteva
una distinzione netta per fasce di
B
GLI ANZIANI,
CHE STORIA!
NEI SECOLI LA FIGURA DELL’ANZIANO HA AVUTO ALTERNE FORTUNE.
RIPERCORRIAMONE LA STORIA: DAI SENATORI DELL’ANTICA ROMA
AGLI EMARGINATI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, FINO ALLE
ODIERNE SOCIETÀ DOVE L’ANZIANO STA RITORNANDO AL CENTRO
DEL DIBATTITO
ANTICO EGITTO 19
Aspettativa
di vita alla
nascita in anni
UOMOin Italia
UOMO
DONNA
DONNA
EPOCHE STORICHE
25
28
31,3
35,2
80
85,2
73,5
80,8
ROMA CLASSICA
ALTO MEDIOEVO
XIV SECOLO
1881
1990
OGGI
ASPETTATIVA DI VITA
NELLA STORIA
La vecchiaia
non è così male
se considerate
le alternative
“ “
Maurice Chevalier
TEMPO DI LETTURA
20
0 10 20 30 40 50 60 70 80
età. Le persone si differenziavano
semplicemente tra chi aveva le
abilità necessarie a garantire
la sopravvivenza stessa della
comunità – attraverso la caccia o
l’agricoltiura – e chi non le aveva.
In sintesi: coloro che ancora non
possono, i bambini, coloro che
possono, gli adulti, e coloro che
non possono più.
Agli albori della civiltà, in Oriente,
specialmente nell’Antica Cina, si
registra una spiccata attenzione
per gli anziani, la cui presenza
all’interno della famiglia conferiva
potere e prestigio. Risultano
tentativi di curare le persone in là
con gli anni con rimedi magici e
perfino droghe, nella speranza di
prolungarne la vita.
Passando all’Antica Grecia, gli
anziani hanno generalmente
ricoperto posizioni e incarichi
importanti, con qualche differenza
fra le due polis più note, Sparta e
Atene.Spartaomaggiavaglianziani
al punto da istituire un consiglio
di 28 ultrasessantenni eletti a
vita, che rappresentava, insieme
ai due re, la massima autorità in
ambito legislativo, educativo e
giuridico. Ad Atene il rispetto per
gli anziani era garantito ma non
avevano l’importanza politica di
cui godevano a Sparta. Oltretutto,
gli ideali della società classica
ateniese, che enfatizzavano la
perfezione, la forza e la bellezza,
mal si conciliavano con la
condizionepsicofisicadeglianziani.
Va anche detto che la figura del
vecchio saggio era rara, perché
pochi riuscivano ad arrivare a 60 o
70 anni.
Nell’Antica Roma troviamo una
situazione ancor più ambivalente.
Daunlato,primadelriconoscimento
del cristianesimo come religione
di stato, la considerazione degli
anziani da parte degli uomini di
pensieroeramoltobassa(senectus
ipsa est morbus - la vecchiaia
è per sé stessa una malattia -
sentenziava Terenzio), dall’altro
fonte: Corriere della Sera
Infanzia
0-10
Infanzia
0-10
Infanzia
0-10
Infanzia
0-8
Infanzia
0-7
Infanzia
0-11
Infanzia e fanciullezza
0-14
Fanciullezza
8-14
Fanciullezza
9-16
Adolescenza
17-25
Adolescenza
11-21
Adolescenza
11-24
Adolescenza
15-28
*Adolescenza
15-25
Adolescenza/età adulta
15-28
*Età adulta
26-45
Età adulta
26-45
Età adulta
29-45
Giovinezza
11-16
Giovinezza
22-41
Giovinezza
25-45
Maturità
17-40
Maturità
46-60
Maturità
46-60
Maturità
42-60
Maturità
46-65
*Maturità
46-60
Maturità
29-44
Vecchiaia
> 41
Vecchiaia
> 61
Vecchiaia
> 61
Vecchiaia
66-75
Grande
Vecchiaia
>76
Vecchiaia
> 61
Vecchiaia
> 45
*Vecchiaia o decrepitezza
> 61
ANNI
21
la società era a tutti gli effetti
una “gerontocrazia”, nella quale i
senatori – anziani ricchi e potenti
– dominavano la scena. Questo per
6quanto riguarda le élite, mentre
per gli anziani delle classi sociali
inferiori non si può parlare né di
privilegi né di rispetto, anzi! Le
cose cambiano con la costituzione
della Chiesa cristiana, che tiene in
gran riguardo gli anziani più poveri
e disagiati, sulla scorta dei valori
cristiani di solidarietà e fraternità.
Nella stessa Chiesa e negli ordini
monastici, inoltre, sono proprio gli
anziani a occupare le posizioni più
rilevanti.
Con la caduta dell’Impero Romano
e l’inizio del Medioevo la società
si frammenta e il “mestiere delle
armi” ritorna preponderante
rispetto alla politica. Ecco quindi
che l’anziano, con la sua debolezza
fisica in una società dove la
politica si fa con le armi, perde di
importanza sociale.
A partire dal XII secolo, con la
nascitadellaborghesiamercantile,
le cose iniziano a cambiare: il
peso delle armi, pur restando
forte, si attenua e lascia spazio
a un miglioramento del ruolo
degli anziani nella società.
Un’ulteriore spinta viene,
paradossalmente, da
una delle più grandi
tragedie della storia.
Le carestie e le
epidemie di peste che
colpiscono l’Europa
provocano una crisi
demografica, poiché
le fasce più colpite
sono quelle più
giovani, e ciò
rafforza gli anziani
“sopravvissuti”.
Intanto, filosofi,
medici e proto-
scienziati iniziano
a studiare la
vecchiaia e a cercare soluzioni per
allungare la vita, arrivando anche
a conclusioni molto “moderne”:
si ipotizza infatti che per vivere
più a lungo si debba godere di
buone condizioni climatiche,
seguire una dieta equilibrata e fare
costantemente esercizio fisico.
Nel XV e XVI secolo, con il
Rinascimento, riappare con forza
quell’ambiguità già vista in passato.
Da un lato, con l’enfatizzazione
dei valori classici che esaltano la
bellezza e la forza fisica, l’anziano
ritorna a essere rappresentato
negativamente. Dall’altro, da un
punto di vista politico, ricopre
posizioni di grande potere. Ma,
ancora una volta, esclusivamente
gli anziani agiati hanno queste
opportunità; per quelli delle classi
inferiori c’è soltanto abbandono ed
emarginazione.
Dal secolo XVII, con lo sviluppo
dell’industria e del commercio,
le condizioni igienico-sanitarie
migliorano sensibilmente,
l’aspettativa di vita si allunga e la
situazione demografica fa ritornare
di attualità il ruolo dell’anziano.
Nascono i primi ospizi e le prime
istituzioni di pubblica assistenza
per le persone anziane. In Francia,
in seguito alla rivoluzione borghese,
viene stabilita la prima forma
pensionistica: un vitalizio a tutti
i cittadini oltre i 50 anni di età che
abbiano servito lo stato per almeno
30 anni.
Con la Rivoluzione Industriale
del 1800 si innescano i grandi
cambiamenti sociali che
porteranno alla società attuale. Lo
spopolamento delle campagne, con
le masse che si spostano in città
per lavorare nelle industrie, mette
in crisi la famiglia patriarcale: pur
con le difficoltà osservate, l’anziano
nella cultura contadina era
comunque una figura autorevole.
Quando le campagne si svuotano e
importanza sociale.
A partire dal XII secolo, con la
nascitadellaborghesiamercantile,
le cose iniziano a cambiare: il
peso delle armi, pur restandopeso delle armi, pur restando
forte, si attenua e lascia spazioforte, si attenua e lascia spazio
a un miglioramento del ruoloa un miglioramento del ruolo
degli anziani nella società.degli anziani nella società.
Un’ulteriore spinta viene,Un’ulteriore spinta viene,
paradossalmente, daparadossalmente, da
una delle più grandiuna delle più grandi
tragedie della storia.tragedie della storia.
Le carestie e le
epidemie di peste cheepidemie di peste che
colpiscono l’Europa
provocano una crisi
demografica, poichédemografica, poiché
le fasce più colpite
sono quelle piùsono quelle più
giovani, e ciò
rafforza gli anziani
“sopravvissuti”.
Intanto, filosofi,
medici e proto-medici e proto-
scienziati iniziano
a studiare la
le condizioni igienico-sanitarie
migliorano sensibilmente,
l’aspettativa di vita si allunga e la
situazione demografica fa ritornare
di attualità il ruolo dell’anziano.
Nascono i primi ospizi e le prime
istituzioni di pubblica assistenza
per le persone anziane. In
in seguito alla rivoluzione borghese,
viene stabilita la
pensionistica
i cittadini oltre i 50 anni di età che
abbiano servito lo stato per almeno
30 anni.
Con la Rivoluzione Industriale
del 1800 si innescano i grandi
cambiamenti sociali che
porteranno alla società attuale. Lo
spopolamento delle campagne, con
le masse che si spostano in città
per lavorare nelle industrie, mette
in crisi la famiglia patriarcale: pur
con le difficoltà osservate, l’anziano
nella cultura contadina era
comunque una figura autorevole.
Quando le campagne si svuotano e
22
si impoveriscono, l’anziano perde
centralità e ritorna in condizione di
emarginazione, perfino all’interno
della singola famiglia. Questa
emarginazione si registra sia
nelle campagne sia nelle città.
Con il nuovo modo di produrre
della società capitalistica, la
conoscenza e il sapere – qualità
tipiche dell’anziano – perdono
importanza, mentre le macchine
assumono centralità nel processo
produttivo. L’uomo-operaio non
deve più mettere a disposizione un
sapere ma soltanto eseguire azioni
meccaniche, quindi deve essere
fisicamente abile. Nella filosofia
del capitale, un uomo in condizioni
fisiche precarie viene considerato
improduttivo. E viene emarginato.
Con l’inizio del XX secolo, la figura
dell’anziano riprende quota e inizia
un cammino che la porterà fino ai
giorni nostri. La società rivaluta
l’anziano – per l’ennesima volta –
e torna in auge il valore dei saperi
e delle conoscenze che l’età porta
con sè.
La tragedia delle due guerre
mondiali decima la popolazione di
tutta Europa ma consegna anche
al mondo una società nuova, quella
dei consumi. Infatti è a partire dal
secondo dopoguerra che comincia
a delinearsi la figura dell’anziano
“moderno”: da un lato beneficia
dei processi medici, scientifici e
sociali che si diffondono in tutta la
società, dall’altro torna a perdere
di centralità in virtù di processi
socio-economici caratteristici
di questa epoca. La diffusione
dell’alfabetismo, per esempio,
toglie all’anziano parte del ruolo di
“trasmettitore di sapere”, mentre
il sempre più accelerato sviluppo
tecnologico diminuisce il valore
dell’esperienza e del “saper fare”.
Questa piccola rassegna si
concludeconl’iniziodelXXIsecolo,
caratterizzatodallapreoccupazione
di gran parte dell’Occidente per
un fenomeno mai riscontrato
prima: l’invecchiamento della
popolazione. Le società post-
industriali, con i tassi di natalità
ai minimi storici e i livelli di
aspettativa di vita ai massimi, sono
le prime che dovranno confrontarsi
– e in futuro sempre di più – con
un vero e proprio “esercito” di
anziani. Gli anziani non sono mai
stati così tanti e pongono una
serie di questioni circa il futuro
e la sostenibilità dei principali
meccanismi sociali – si pensi al
sistema pensionistico – che hanno
rimesso questa categoria sociale
al centro del dibattito pubblico.
L’anziano ritorna centrale non
tanto per istinti filantropici o
solidaristici, quanto per una
stringente necessità: se oggi non
ridefiniamo e riconsideriamo il suo
ruolo, da passivo fruitore di servizi
socio-sanitari a figura attiva, utile
nella società, cosa faremo domani
quando saremo tutti anziani?
23
a cataratta è un problema
della vista che nella
maggioranza dei casi
si sviluppa lentamente, con
l’avanzare dell’età. Si caratterizza
per la progressiva perdita di
trasparenza del cristallino di uno o
entrambi gli occhi, determinando
unavisionesfocatadelleimmagini
e una percezione alterata dei
colori. Quando la correzione con
gli occhiali non è più sufficiente,
diventa necessario l’intervento
chirurgico.
Con una piccola incisione corneale
si introduce uno strumento a
ultrasuoni capace di frantumare
1’00”
L
LA CATARATTA
NELLA TERZA ETÀ
CHIRURGIA DELLA CATARATTA:
SICURA, VELOCE E TOTALMENTE INDOLORE
e rimuovere per aspirazione il
cristallino opaco; poi, attraverso
la stessa piccola incisione, si
inserisce una lente intraoculare
(IOL) che viene posizionata in modo
permanente.
L’équipe di Villa Donatello utilizza
il laser a femtosecondi, una tecno-
logia che permette di traumatizza-
re al minimo le delicate strutture
intraoculari e avere tagli di alta
precisione.
L’interventoètotalmenteindolore,
dura in media dai 10 ai 20 minuti e
la maggior parte dei pazienti può
tornare alle normali attività fin dal
giorno seguente.
TEMPO DI LETTURA
24
Il Centro Oculistico è una delle molte
eccellenze di Villa Donatello. Il policlinico di
Firenze Castello dispone di sei ambulatori
specialistici, due ambulatori diagnostici e
due sale chirurgiche dedicate – una dotata
di tecnologia 3D e l’altra di laser di ultima
generazione – dove senza liste di attesa e con
i più elevati standard di sicurezza si eseguono
gli interventi per le diverse patologie della
vista, quali ad esempio miopia, ipermetropia,
astigmatismo, cataratta, cornea e impianto di
lenti intraoculari.
Un ambulatorio oculistico è attivo anche nel
presidio di viale Matteotti.
CENTRO OCULISTICO
GRANDI PROFESSIONALITÀ IN VISTA
OCULISTICA
TEST DI AMSLER
CONTROLLA LA TUA RETINA
• Indossa gli occhiali da vicino se sei presbite
• Poniti a una distanza di 30 cm
• Chiudi un occhio
• Osserva il puntino al centro del riquadro
• I quadratini sono tutti uguali?
• Le righe sono tutte dritte?
ISTRUZIONI
SE LE LINEE APPAIONO DISTORTE O I QUADRATI
DI DIVERSA GRANDEZZA RIVOLGITI AL TUO OCULISTA
26
27
OCULISTICA
TEST DI ISHIHARA
PER LA VISIONE DEI COLORI
TAVOLA 1
Se al posto del numero 8 leggi 3 o non leggi niente...
TAVOLA 2
Se al posto del numero 35 leggi solo il 3, solo il 5
o non leggi niente...
ISTRUZIONI
...RIVOLGITI AL TUO OCULISTA
28
TAVOLA 1
TAVOLA 2
29
OCULISTICA
TEST PER L’ASTIGMATISMO
SEI ASTIGMATICO?
Prova a guardare questa “stella”
con un occhio per volta e valuta
se i “raggi” appaiono tutti
ugualmente nitidi e marcati.
ISTRUZIONI
SE CI SONO DIFFERENZE IN UNA O PIÙ
DIREZIONI POTRESTI ESSERE ASTIGMATICO:
RIVOLGITI AL TUO OCULISTA
30
150
120
90
60
30
0
330
300
270
240
210
180
31
Maye
Musk
69 ANNI
Nata in Canada nel 1948 e cresciuta in Sudafrica, è
stata finalista a Miss Sudafrica nel 1969. Modella di
successo fin da giovanissima, appare ancora oggi sulle
copertine di riviste come “New York” ed “Elle Canada”.
Nel 2017, a 69 anni, Maye è diventata testimonial dei
cosmetici CoverGirl.
Kyle
Onstott
70 ANNI
Nacque in Illinois nel 1887 e pubblicò il suo primo
romanzo, “Mandingo”, a 70 anni di età. Aveva iniziato
a scriverlo a 65. Il libro fu un bestseller mondiale
e divenne un film prodotto da Dino De Laurentiis.
Dopo “Mandingo” Kyle Onstott pubblicò altri otto romanzi.
John
Glenn
77 ANNI
È stato l’uomo più anziano a viaggiare nello spazio.
Aveva 77 anni quando a bordo dello Space Shuttle
partecipò a una missione scientifica per studiare la
fisiologia dell’uomo in età avanzata e i suoi problemi
nello spazio. Nel film “Uomini veri” il personaggio di
John Glenn è stato interpretato da Ed Harris.
Dopo “Mandingo” Kyle Onstott pubblicò altri otto romanzi.
NON È MAI TROPPO TARDI PER...
32
Fauja
Singh
100 ANNI
Britannico di origine indiana, è il più anziano maratoneta
di sempre. Aveva 100 anni quando nel 2011 tagliò il
traguardo della maratona di Toronto: 42,195 chilometri
in 8 ore, 25 minuti, 16 secondi. Il suo soprannome,
“Tornado con il turbante”, è più che meritato! Fauja non
hai mai fumato una sigaretta in vita sua.
Rita Levi
Montalcini
77 ANNI
Nata a Torino nel 1909, vinse il Nobel
per la medicina nel 1986. Aveva 77 anni.
Una vita dedicata alla ricerca neuroscientifica,
premiata con il più importante riconoscimento
internazionale.
Nel 2001 la Montalcini fu nominata senatrice a vita.
Isaac
Hayik
73 ANNI
Ha giocato una partita di calcio professionistico
all’età di 73 anni. Il 5 aprile di quest’anno si è infilato
i guantoni per difendere la porta dell’Ironi or Yehuda,
squadra israeliana.
Isaac ha incassato cinque gol ma è stato comunque
applaudito calorosamente dai tifosi.
33
L’ETÀ È SAGGEZZA:
NIENTE SIGARETTA
he fumare faccia male,
ormai lo sappiamo bene.
Ci è stato detto in tutti i
modi. La qualità di vita può essere
pesantemente compromessa
dal fumo, che è la causa di gravi
malattie cronico-degenerative,
soprattutto a danno dell’apparato
respiratorio e cardio-vascolare.
La decisione più saggia è rinun-
ciare alle sigarette, una volta per
sempre. Gli anziani hanno la scusa
pronta, e cioè che smettere dopo
una certa età ormai è inutile, ma
la verità scientifica è tutt’altra: gli
studi hanno infatti dimostrato che
dire addio al fumo riduce i rischi a
essocollegatianchedopoi60anni
e oltre. Morale: non è mai troppo
tardi per smettere di fumare.
Ma riuscire a smettere da soli non
è facile. Molti ci provano, non tut-
ti ci riescono. La volontà vacilla ed
ecco che si ritorna alle vecchie cat-
tive abitudini. E allora? E allora c’è
bisogno di un aiuto. Le probabilità
di successo risultano molto mag-
giori quando il fumatore intenzio-
nato a disintossicarsi viene seguito
L’ultimo rapporto sul
fumo del 2019 rivela
che fuma più di un
italiano su 5.
NON È MAI TROPPO TARDI PER SMETTERE DI FUMARE.
L’AMBULATORIO NO SMOKE DI VILLA DONATELLO HA CREATO UN PROGRAMMA
SPECIFICO PER DIRE ADDIO ALLA NICOTINA
20%
2’10”
C
I benefici per la salute iniziano
appena si finisce l’ultima sigaretta.
Dopo 20 minuti diminuiscono frequenza
cardiaca e pressione arteriosa, dopo
48 ore viene totalmente eliminato il
monossido di carbonio, da 2 settimane
a 3 mesi dopo migliorano circolazione
sanguigna e funzionalità polmonare.
Da 1 a 9 mesi dopo tosse e affanno
calano e riprende a funzionare il sistema
di pulizia interno alle vie respiratorie
riducendo il rischio di infezioni.
Dopo un anno il rischio di attacco
cardiaco si dimezza rispetto a coloro che
continuano a fumare. Da 2 a 5 anni dopo
il rischio di ictus diventa come quello di
un non fumatore. Dopo 5 anni il rischio
di cancro del cavo orale, della laringe,
dell’esofago e della vescica si dimezza,
e il rischio di cancro della cervice uterina
diventa come quello di una non fumatrice.
LO SAPEVI CHE…
Smettere
di fumare
TEMPO DI LETTURA
34
da medici qualificati, che scelgono
per lui percorsi personalizzati e gli
stanno vicini nei naturali momenti
di difficoltà.
Villa Donatello ha creato un
Ambulatorio No Smoke per la
disintossicazione dalla nicotina
e uno specifico programma
antifumo, personalizzato in base
alle esigenze di ciascun paziente.
Il protocollo segue le linee-guida
internazionali per la cessazione del
fumo. Si inizia con una valutazione
clinica e motivazionale, per poi
passare alla visita pneumologica e
alla definizione della terapia.
Per tre mesi, a cadenze regolari,
sono previste non meno di cinque
visite di controllo per valutare i ri-
sultati, cui seguono almeno due in-
contri di follow-up a scadenze più
lunghe: sei mesi e un anno.
La valutazione iniziale del pro-
gramma antifumo di Villa Donatello
costa 80 euro. Il percorso antifumo
completo, che oltre alla valutazione
iniziale comprende il percorso suc-
cessivo, 200 euro.
Possiamo dirlo senza timore di
smentita: un ottimo investimento
sulla propria salute, a qualsiasi età.
La sigaretta è un
tubo con un incendio
a una estremità e uno
sciocco all’altra.
“ “
La percentuale di fumatori, che tra
i 55 e i 59 anni supera il 23%,
si abbassa nelle successive fasce
di età, attestandosi a un modesto 5,3%
tra chi ha compiuto 75 anni.
Tra gli anziani, la quota dei fumatori
supera quella delle fumatrici.
Fumatori 55-59 anni Fumatori >75 anni
23% 5,3%
LO SAPEVI CHE…
Il fumo
Anonimo
35
Ambulatorio
NO SMOKE
Smettere di fumare?
Insieme è più facile
Smettere da soli non è facile. Molti fumatori
provano a smettere da soli e non riescono o,
dopo un certo tempo, ricominciano a fumare
scoraggiandosi. Molti altri non provano
nemmeno, a volte per la paura di non farcela
o dei disturbi che possono seguire alla
cessazione del fumo. Seguire uno specifico
programma di cessazione assistita aumenta
significativamente le percentuali di successo.
È più facile se siamo assistiti da medici
qualificati, che scelgono per noi programmi
personalizzati, ci stanno vicini e ci aiutano a
superare le difficoltà.
Per questo Villa Donatello si è dotata di un
programma antifumo che segue le linee guida
internazionali sul tabagismo.
ORTOPEDIA
E SANITARI
DERMOCOSMESI PRODOTTI PER
L’INFANZIA
VETERINARIA E
ALIMENTAZIONE
ANIMALI
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DIETETICI E
BIOLOGICI
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ossiamo affermarlo senza
tema di smentita: per gli
anziani la tecnologia non
è più un tabù.
La figura del “vecchio sprovvedu-
to” che va in crisi di fronte a com-
puter, tablet e smartphone ap-
partiene al passato. Sono sempre
di più gli ultrasettantenni e anche
gli ultraottantenni che usano i
nuovi media e i social network per
informarsi, divertirsi e comunica-
re con il mondo. Con la massima
1’20”
disinvoltura e qualche volta – so-
prattutto all’inizio – con l’aiuto di
quelli che sono i nativi digitali, cioè i
loro nipoti “millennials”.
I dati, al 1° gennaio 2015, ci dicono
che il 24,4% degli italiani dai 65
anni in su usa il PC, con un aumen-
to del 343,6% rispetto al 2005. Ci
dicono anche che il 25,6% usa in-
ternet, addirittura +556,4% rispetto
al 2005.
Il rapporto tra il mondo della rete e
quello della terza età è un fatto dav-
vero rilevante, perché attraverso
internet l’anziano può informarsi e
aggiornarsi facilmente e costante-
mente, allenando le proprie capa-
cità di attenzione, concentrazione
e decodifica di un testo. Un anziano
“connesso” – o se preferite “colle-
gato” – non ha messo a dormire le
proprie capacità ma le tiene sveglie.
Vi pare poco? In fondo è proprio
questo il segreto per invecchiare
bene: non smettere mai di studiare,
di pensare, di lavorare.
TEMPO DI LETTURA
P
LA FINE
DI UN TABÙ
PER GLI ANZIANI LA TECNOLOGIA NON È PIÙ QUALCOSA
DI INCOMPRENSIBILE E INACCESSIBILE. OGGI SONO IN TANTI
A USARE PC E SMARTPHONE SENZA PATEMI NÉ PROBLEMI
L’anima non ha età.
E l’anima conta più
del corpo.
“ “
Don Antonio Mazzi
TEMPO DI LETTURA
38
1. RISPETTATE
LE INFORMAZIONI RISERVATE.
Evitate di diffondere informazioni
private e immagini intime, vostre
o altrui. A maggior ragione se c’è
esibizionismo o volontà di fare un
dispetto a qualcuno.
2. ATTENTI ALLE DIFFAMAZIONI.
Pensate bene a ciò che scrivete: ogni
dichiarazione, anche vera, che possa
ledere la reputazione altrui può farvi
incorrere nel reato di diffamazione
previsto dalla legge.
3. SCRIVETE IN ITALIANO CORRETTO.
Rileggete bene, prima di “postare”!
Troppo spesso si leggono messaggi
pieni di errori grammaticali e sintattici.
Certamente, un errore di battitura può
capitare lo stesso: per fortuna esiste
una funzione di modifica per cui in
caso di refusi basterà riscrivere in
forma corretta.
4. EVITATE DISCUSSIONI INUTILI.
Una delle cose peggiori dei social sono
i “flame”: discussioni e commenti
generati soltanto per creare contrasti
tra utenti. Lasciate perdere, accettate
il confronto soltanto se è positivo e
costruttivo.
5. NIENTE STALKING!
Nella rete, dove le distanze fisiche e
sociali sono accorciate, è possibile
mettersi in contatto con chiunque.
Questo non autorizza ad assillare
gli altri! Lo stalking, cioè la pratica
di infastidire con una serie di
atteggiamenti fino a generare ansia o
paura, è punito per legge sia nella vita
reale che in quella virtuale.
6. NON ISCRIVETE GLI ALTRI.
Scegliere cosa fare e non fare per voi
stessi, non per gli altri. Astenetevi
dall’iscrivere amici e conoscenti
a gruppi o pagine: limitatevi a
suggerirlo, saranno loro a scegliere.
Sempre riguardo ai gruppi, ricordate
che sono sempre caratterizzati da
un regolamento interno che viene
accettato in fase di iscrizione e va
rispettato.
7. NON DIVULGATE
CATENE O “BUFALE”.
La corretta informazione in rete
dipende da tutti noi. Non diffondete
contenuti senza prima averne
verificatol’attendibilità,evitereteinutili
allarmismi e non creerete preconcetti
privi di fondamento.
8. RISPONDETE
A CHI DIALOGA CON VOI.
Vi piacerebbe se qualcuno, mentre
parla con voi, decidesse di girarsi e
andar via? Anche in rete è lo stesso:
se siete chiamati in causa in una
discussione, o se qualcuno risponde
direttamenteauncontenutopubblicato
da voi, rispondete e riconoscete il
contributo altrui.
9. CERCATE DI CAPIRE
CHI HA VOGLIA DI GIOCARE CON VOI.
Non tutti gli iscritti di Facebook hanno
tempo per giochi e applicazioni. Prima
di spedire a una persona inviti ad
applicazioni varie, cercate di capire se
ha voglia di giocare con voi!
10. ATTENTI A COSA SCRIVETE O
CONDIVIDETE SUL DIARIO DEI VOSTRI
CONTATTI.
Ricordatecheverràlettoanchedatante
altre persone che non conoscete. Per
le comunicazioni private e personali è
molto meglio usare la posta privata o
la chat.
11. NON SIATE MAI
OFFENSIVI, POLEMICI O LITIGIOSI.
Ignorate chi vuole litigare e troncate
sul nascere ogni polemica. Non
discutete sul vostro diario né, tanto
meno, sul diario di terze persone: non
sarebbe educato.
12. NON “URLATE”.
In rete c’è una regola antica ma che
è bene ricordare: non si scrive mai
in maiuscolo un’intera frase, perchè
farlo equivale a urlare. Scrivere una
frase in maiuscolo è come gridare in
faccia all’interlocutore.
13. LEGGETE TUTTO
PRIMA DI INTERVENIRE.
È sempre bene leggere interamente
il post, l’articolo o i commenti sul
quale si vuole intervenire. Spesso
purtroppo si leggono interventi che
dimostrano come chi commenta non
abbia neanche letto l’oggetto del suo
commento.
FACEBOOK E TUTTI I SOCIAL NETWORK
SONO UN MONDO NUOVO E HANNO UN LINGUAGGIO SPECIFICO.
QUALCHE CONSIGLIO PER COMUNICARE “SOCIALMENTE” BENE
PICCOLA GUIDA SOCIAL
L’ITALIA CHE SARÀ
‘invecchiamento della po-
polazione di un paese si
verifica quando l’età me-
dia aumenta, a causa dell’allun-
gamento dell’aspettativa di vita e
della riduzione del tasso di natalità.
È esattamente quello che sta ac-
cadendo in Italia, dove, secondo le
previsioni Istat, nel 2050 si arriverà
a un’aspettativa di vita di 83,6 anni
per gli uomini e 88,6 anni per le
donne. Allo stesso tempo, il tasso
di fecondità è ai minimi storici. Det-
ta in parole povere: nascono sem-
pre meno bambini.
Oggi gli over 65 in Italia sono cir-
ca 13 milioni. Le proiezioni Istat
indicano che già nel 2050 saranno
intorno ai 20 milioni. Il problema
maggiore sembra essere la soste-
nibilità sociale: infatti, mentre oggi
tre lavoratori hanno “sulle spalle”
un anziano, tra poco più di dieci
anni saranno soltanto due. Come
se la caverà il nostro sistema pen-
sionistico?
Un altro aspetto critico è quello sa-
nitario, con l’emergenza disabilità.
Si prevede che nel 2030 le disabilità
potrebbero interessare 5 milioni di
anziani.
Qualcuno pensa che questa “bom-
ba demografica” deflagrerà con ef-
fetti pesantissimi, rendendo l’Italia
del futuro una specie di enorme
ospizio. Ma se vediamo l’invec-
chiamento del paese esclusiva-
mente come un problema, siamo
sconfitti in partenza. La sfida è as-
sumere un altro punto di vista e or-
ganizzare un nuovo sistema sociale
ed economico, con reti assistenziali
che funzionano e, soprattutto, con
gli anziani valutati e valorizzati
come risorsa. Perché se è vero che
gli over 65 sono sempre di più, è al-
trettanto vero che sanno anche fare
sempre di più. Hanno più risorse,
più mezzi, più esperienze. Hanno
più salute.
Uno studio del MIT, il Massachuset-
ts Institute of Technology, ha dimo-
strato che i paesi che hanno avuto
un veloce invecchiamento della
popolazione sono quelli che sono
cresciuti di più negli ultimi decen-
ni. Secondo questi studiosi, l’età
d’argento potrebbe rivelarsi un’età
dell’oro. Anche per l’Italia. A patto,
naturalmente, che politica e società
sappiano essere all’altezza della
sfida.
OVER 65
in Italiastime ISTAT
MILIONI
MILIONI
CRESCE L’ASPETTATIVA DI VITA E CALA IL TASSO DI NATALITÀ.
NEL 2050 I RESIDENTI IN ITALIA CON PIÙ DI 65 ANNI SARANNO 20 MILIONI.
E SE INVECE DI UN PESO FOSSERO UNA RISORSA?
20
13
2050
2019
1’50”
L
TEMPO DI LETTURA
40
Come cambia la piramide demografica nei paesi del G20. Dati in percentuale sul totale
Maschi Femmine
LA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE2050
60-64
60-64
60-64
20-24
20-24
20-24
50-54
50-54
50-54
10-14
10-14
10-14
40-44
40-44
40-44
0-4
0-4
0-4
0 1 2 3 4 5 6 0 1 2 3 4 5 6
70-74
70-74
70-74
30-34
30-34
30-34
75-79
75-79
75-79
35-39
35-39
35-39
80+
80+
80+
65-69
65-69
65-69
25-29
25-29
25-29
55-59
55-59
55-59
15-19
15-19
15-19
45-49
45-49
45-49
5-9
5-9
5-9
20151980
fonte: Il Sole 24 Ore
LE NUOVE
FRONTIERE
DELL’UROLOGIA
rima la cattiva notizia: gli
italianicolpitidatumoriuro-
genitali sono in costante
aumento. Nel 2017 se ne contavano
in totale 780.000, contro i 560.000
del 2012. Il più diffuso è risultato il
tumore della prostata, con 398.000
diagnosi, seguito da vescica, rene e
testicolo.
Ora quella buona: l’Italia è al primo
posto in Europa per sopravviven-
za e guarigione. A cinque anni dalla
diagnosi di un carcinoma alla vesci-
ca, la sopravvivenza nel nostro Paese
raggiunge il 78%, dieci punti per-
centuali in più della media euro-
pea, e la prostata si attesta all’88%,
contro l’83% europeo. Un risultato
importante per la sanità italiana, che
apre nuovi orizzonti sia per il medico
che per il paziente.
Ilprimoobiettivo,ovviamente,èscon-
figgere il tumore. Ma poiché l’aspet-
tativadivitaènettamenteaumentata,
la sfida si sposta anche su altri piani.
Non si tratta più “soltanto” di curare
l’organo malato ma di considera-
re la qualità di vita del paziente a
360 gradi.
I TUMORI URO-GENITALI AUMENTANO.
MA AUMENTANO ANCHE L’ASPETTATIVA DI VITA E LE GUARIGIONI,
CON L’ITALIA AL PRIMO POSTO IN EUROPA
Questo è possibile attraverso un ap-
proccio multidisciplinare, che vede
oncologi, urologi e radioterapisti lavo-
rare a contatto con specialisti in riabi-
litazione, psicologi e assistenti sociali.
Un punto fondamentale riguarda la
funzionalità sessuale del pazien-
te, sia sotto l’aspetto riproduttivo, sia
sotto quello del ritorno a una normale
sessualità:temaquest’ultimochenon
interessasoltantoipazientigiovanima
anche quelli anziani, la cui vita ses-
sualeèoggiriconosciutaimportantee
con effetti benefici sulla salute.
P
Sopravvivenza e guarigione
del tumore alla prostata
88%
1’10”
TEMPO DI LETTURA
42
La calcolosi delle vie urinarie colpisce circa
l’8% della popolazione italiana.
Per questo Villa Donatello ha creato un centro
dedicato alla diagnosi e alla cura della calcolo-
si, e alla prevenzione delle sue recidive.
E in caso di colica renale, il sistema di reperi-
bilità di Villa Donatello permette di intervenire
ogni giorno dalle ore 8 alle 20.
Completezza del percorso: esami diagnostici,
terapie, pronto intervento per i casi acuti, pre-
venzione delle recidive.Team medico qualifica-
to e tecnologie all’avanguardia
PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DEI CALCOLI
Tel: 055 50975 (r.a.)
In caso di sintomi di colica: 055 5097797 (Fast Aid)
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I TUOI SPECIALISTI
DEI CALCOLI RENALI
PRONTO INTERVENTO PER I CASI ACUTI
PREVENZIONE
UROLOGICA:
VOGLIAMOPARLARNE?
tumori uro-genitali sono
molto diffusi.
Ogni anno nel nostro Pae-
se si ammalano complessivamen-
te circa 78.00 persone. Nonostante
questo, la prevenzione e la consa-
pevolezza sono ancora scarse.
Un sondaggio – presentato al con-
gresso nazionale della Società
Italiana di Urologia Oncologica
(SIUrO) nel mese di aprile – ha di-
mostrato che 6 italiani su 10 non
conoscono la prevenzione.
Un primo dato del sondaggio,
promosso dalla SIUrO attraverso
2.000 interviste online, rivela
che neanche un italiano su 5 si
rivolge al medico di famiglia per
informarsi su
prevenzione
e salute. La
maggioranza,
che sfiora
il 60%, cerca
i n f o r m a z i o n i
su internet,
con il rischio di
imbattersi in fake-
news e prenderle per
buone.
Un altro dato da sottolineare: circa
il 60% degli intervistati ignora che i
tumori uro-genitali si possono evi-
tare grazie a uno stile di vita cor-
retto. Per esempio, oggi sappiamo
che due importanti fattori di rischio
per i tumori al rene e alla prosta-
ta sono la sedentarietà e una dieta
ricca di grassi. Per il tumore alla
vescica, purtroppo notevolmente
aumentato tra la popolazione fem-
miile, anche il fumo è un fattore di
rischio.
Se sullo stile di vita c’è molto da
lavorare, sulla prevenzione ancora
di più. Quasi l’80% degli intervistati
ha dichiarato di non essere mai an-
dato dall’urologo per una visita di
controllo. Sembra che il problema
sia culturale, almeno per quanto
riguarda l’uomo, che non parla vo-
lentieri dei propri problemi di salute
con il medico di famiglia, neanche
quando alcuni segnali e disturbi.
anche lievi, consiglierebbero una
valutazione.
È auspicabile un cambio di menta-
lità: la prevenzione è decisiva per
mantere l’apparato uro-genitale in
salute.
I
1’30”
PER I TUMORI URO-GENITALI, LA PREVENZIONE PUÒ FARE MOLTO.
MA UN SONDAGGIO RIVELA CHE L’80% DEGLI ITALIANI
NON È MAI ANDATO DALL’UROLOGO PER UNA VISITA DI CONTROLLO
A Villa Donatello
sono attivi i reparti
di andrologia,
ginecologia e urologia.
È possibile prenotare
una visita di controllo
telefonicamente, online
o di persona al desk.
TEMPO DI LETTURA
44
CENTO DI QUESTE STORIE
Romagnole e toscane
Al momento in cui scriviamo la persona
più anziana d’Itaia è una donna, ha 113
anni e vive a Forlì. Anche la seconda
è romagnola, di Cesena. Il terzo e
ultimo posto del podio è occupato da
una fiorentina di 112, che precede di
poco un’altra toscana, di Siena. Una
classifica tutta al femminile, dominata
da Romagna e Toscana.
Q come 100
Nella Cabala ebraica la lettera Q corrisponde a
100. Il suo significato è Santità. Secondo la Cabala,
la Santità non può essere attaccata dal Male,
restando per sempre pura e immacolata.
Cent’anni e non sentirli
“Cent’anni e non sentirli”: è questo il
titolo dell’ultimo rapporto Istat sulla
situazione anagrafica del nostro Paese.
Ne risulta un’Italia sempre più anziana.
Siamo tra i più longevi d’Europa e
abbiamo anche – insieme alla Francia
– il record dei centenari, passati da
11.000 a 14.000 tra il 2009 e il 2019.
L’84% sono donne.
Gli “immortali”
Nel 1919 sono nati molti personaggi che
potremmo definire immortali.
Quest’anno spegnerebbero cento candeline
grandi scrittori come J. D. Salinger, autore de “Il
giovane Holden”, e PrimoLevi, che con “Se questo
è un uomo” ci ha lasciato una testimonianza
indelebilesuicampidiconcentramento.Cent’anni
fa nacque anche il campionissimo Fausto Coppi,
per sempre “un uomo solo al comando”. Come
dimenticare, poi, il mito argentino Evita Perón?
45
UN’ECONOMIA
SEMPRE PIÙ SILVER
opo la nascita della
Green Economy – ovvero
l’economia verde, basata
sul concetto di ecosostenibilità –
una nuova economia si appresta a
conquistare il mercato del futuro.
È la Silver Economy, legata ai
bisogni e ai consumi degli over 65.
Secondo gli esperti, la Silver
Economy è la prossima frontiera
dell’economia. Presto il suo valore
ammonterà a 15.000 miliardi di
dollari all’anno nel mondo, una
cifra pari alla somma dei PIL di India
e Giappone, che ne farà la terza
economia globale.
Nella sola Europa, gli anziani
saranno155milioni,il30%deltotale,
entro il 2060. Un cambiamento
demografico con forti ripercussioni
sulla produzione di beni e servizi.
Dopounacertaetà,infatti,cambiano
le esigenze e anche i gusti, e c’è
bisogno di sviluppare prodotti ad
hoc,capacidisoddisfareladomanda
degli anziani.
La prima industria a lanciarsi nella
Silver Economy è stata quella
farmaceutica.Maisettoriinteressati
sono moltissimi altri: oltre
all’assistenza, anche i viaggi, i servizi
finanziari e i beni di largo consumo.
Qualche esempio? L’industria della
bellezza sta puntando con crescente
successo sulle creme anti-aging.
GLI ANZIANI SONO IL MERCATO DEL FUTURO.
L’ECONOMIA LEGATA AI LORO CONSUMI E BISOGNI ARRIVERÀ
A VALERE QUALCOSA COME 15.000 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO
2’50”
D
Gillette ha creato Treo,
il rasoio che grazie alla sua
impugnatura speciale
è facilmente utilizzabile
per fare la barba a qualcun
altro. Nello spot TV, si vede
un figlio che aiuta
l’anziano padre a radersi.
In barba alle difficoltà.
Un rasoio
silver
friendly
TEMPO DI LETTURA
46
Nel settore dell’arredamento, l’Ikea
ha inserito nel proprio catalogo
mobili che presentano procedure di
montaggio semplificate e utilizzano
viti più grandi, per venire incontro
alle esigenze dei clienti più anziani.
EanchelamobilitàguardaallaSilver
Economy: gli over 65 sono già oggi
dopo i clienti business la seconda
più importante fonte di reddito delle
compagnie aeree americane, che
per loro stanno progettando spazi
più larghi e trattamenti ad hoc.
Per cogliere tutte le opportunità
di sviluppo della Silver Economy,
le grandi imprese si stanno
organizzando.LaGlobalCoalitionon
Aging–un’associazionestatunitense
formata da una quarantina di
multinazionali interessate a questa
nuovo mercato – è sbarcata in
Europa ed è stata tra i promotori del
primo forum mondiale sulla Silver
Economy, tenutosi a Helsinki nel
luglio di quest’anno. La scelta della
location non è casuale: la Finlandia
è il paese con la popolazione più
vecchia del mondo dopo il Giappone.
L’obiettivo dell’associazione è
spingere le istituzioni e i governi
ad adottare politiche favorevoli agli
anziani.
Proprio la Finlandia ha creato
uno dei più avanzati progetti pilota
per l’assistenza agli anziani non
autosufficienti, un onere crescente
per tutte le economie occidentali,
che in Italia arriverà al 4% del PIL
nel 2060, e in Danimarca e Olanda
supererà l’8%. Kotona, attivo a
Helsinki da cinque anni, consente di
curare gli anziani non autosufficienti
direttamente a casa loro invece che
in case di riposo, grazie a pasti a
domicilio, distributori automatici di
medicinali, sensori automatici che
rilevano le cadute e braccialetti gps
per ritrovare chi si è perso. Questo
sistema consente di contenere i
costi, si pensi che una visita medica
costa 45 euro, un teleconsulto a
distanza soltanto 5.
Kotona è un progetto della sanità
pubblica finlandese, ma anche la
sanità privata è sulla stessa strada.
Home Instead, impresa di servizi
nata in Nebraska, Stati Uniti, offre
pacchetti di assistenza agli
anziani a domicilio, con
costi competitivi e
sostenibili.
Una tecnologia capace di
prevedere una caduta 30
giorni prima che accada:
questo progetto pilota
della Phillips potrebbe,
in un futuro non lontano,
far risparmiare molti soldi
al sistema sanitario.
Le frontiere
del futuro
47
NON RISCHIATE
LE OSSA
ome probabilmente sa-
pete, l’osteoporosi è una
malattia dell’apparato
scheletrico, caratterizzata da una
bassa densità minerale e dal de-
terioramento del tessuto osseo.
La sua conseguenza è l’aumento
della fragilità delle ossa e quin-
di del rischio di fratture. Possono
bastare traumi minimi – un forte
colpo di tosse, un movimento trop-
po brusco – per procurarsi fratture
con conseguenze anche gravi.
L’osteoporosi colpisce soprattut-
to la popolazione anziana, in netta
prevalenza femminile. Il modo mi-
gliore per contrastarla è tenere lo
scheletro in forma fin da bambini.
Ma qualcosa si può e si deve fare
anche in età adulta.
Il primo consiglio è tenere sotto
controllo il proprio peso. Un’ali-
mentazione varia ed equilibrata
previene sovrappeso e obesità. Si
raccomandano quantità adeguate
di fosforo e calcio – i minerali che
servono per la formazione e la co-
stituzione delle ossa –, e di vita-
mina D, importantissima perché
favorisce l’assorbimento del calcio.
L’OSTEOPOROSI È UNA PATOLOGIA DIFFUSA, CHE AUMENTA
IL RISCHIO DI FRATTURE ANCHE PER TRAUMI MINIMI. UNA DIETA
BILANCIATA E UN’ATTIVITÀ FISICA COSTANTE POSSONO PREVENIRLA
1’20”
Assumere calcio infatti non basta:
bisogna che l’organismo sia nelle
condizioni di assorbirlo. Da dimi-
nuire invece il consumo di sale, che
aumenta l’eliminazione del calcio
con l’urina.
Alimenti ricchi di calcio sono pri-
ma di tutto il latte e i suoi derivati.
Si calcola che, in una dieta “tipica”,
apportano circa i 2/3 del contenu-
to complessivo di calcio. Seguono
gli ortaggi e le verdure, i cereali, la
carne e il pesce. Per quanto riguar-
da la vitamina D, il modo migliore
per evitarne la carenza è esporsi
regolarmente alla luce del sole. Tra
gli alimenti che ne sono più ricchi:
il pesce – salmone, sgombro, ton-
no, sardine e aringhe –, lo yogurt, le
uova, i funghi e, anche se in quan-
tità minore, la verdura a foglia lar-
ga come bietola, cicoria, broccoli e
cavolo.
La paura di cadere e fratturarsi non
deve portare a una vita sedentaria.
Uno stile di vita attivo e una corret-
ta e costante attività fisica aumen-
tano i valori della densità minerale
ossea. L’esercizio fortifica le ossa,
rallenta l’osteoporosi e diminuisce
i rischi di frattura.
C
Secondo le stime, in Italia
circa 5 milioni di persone
soffrono di osteoporosi.
L’80% sono donne
in post menopausa.
Numeri elevati,
con conseguenze
sia in termini di mortalità
che di disabilità motoria.
Cinque
milioni
TEMPO DI LETTURA
48
Nel corso della vita circa il 40% delle perso-
ne incorre in una frattura di femore, vertebre
o polso, la maggioranza dopo i 65 anni di età.
Agire presto può essere determinante per il ri-
sultato clinico e i tempi di recupero.
Trauma Clinic è il nuovo servizio specializza-
to di Villa Donatello in traumi e urgenze orto-
pediche. I suoi punti chiave sono tre. La com-
petenza, perché è gestito da una squadra di
medici e chirurghi specializzati in ogni branca
dell’ortopedia. La velocità, perché è in grado di
intervenire tempestivamente grazie all’ambu-
latorio medico a pronta disponibilità Fast Aid
di Villa Donatello. La completezza, perché è
strutturato per seguire il paziente lungo tutto
il percorso di cura, dalla visita specialistica agli
esami radiologici, dall’intervento chirurgico, se
necessario, alla riabilitazione.
Trauma Clinic prende in carico i pazienti
7 giorni su 7, dalle 8 alle 20.
IN CASO DI TRAUMA
SAI A CHI RIVOLGERTI?
A TUTTE LE ETÀ,
AVANTI TUTTA!
ino a ieri, l’immagine stere-
otipata degli anziani era più
o meno questa: seduti su
una sedia a dondolo, con la coperta
sulle gambe, senza far niente. Visti
in primo piano mostravano bocche
sdentate, avevano lo sguardo spento
e tutt’al più la pipa accesa. Be’ fare-
mo meglio ad abbandonare questi
luoghi comuni e dimenticare que-
sto vecchio film: gli anziani del Terzo
Millennio sono tutta un’altra storia e
anche l’immaginario culturale e ar-
tistico dovrà trovare nuovi modi per
raffigurarli.
La scena è questa: l’anziano si
è alzato dalla sedia a dondolo e –
mentre la coperta scivolava dimen-
ticata in un angolo – si è agilmente
messo in moto. Non è un oggetto ai
margini ma un soggetto al centro
della scena, fisicamente e social-
mente attivo.
Naturalmente, la perdita di dimen-
sioni importanti della propria identità
– come il ruolo di genitore con l’indi-
pendenza dei figli e quello di lavora-
toreconilpensionamento–èunfatto
reale con cui fare i conti.
DIMENTICHIAMOCI LA SEDIA A DONDOLO E LA COPERTA SULLE
GINOCCHIA. OGGI È TEMPO DI “INVECCHIAMENTO ATTIVO”,
A INIZIARE DAL VOLONTARIATO E DALL’ASSOCIAZIONISMO
2’00”
Ma l’anziano del Terzo Millennio sa
mantenersi attivo in mille modi. Per
esempio attraverso il volontariato,
che per molti rappresenta una se-
conda giovinezza.
Gli anziani che fanno volontariato
sono tanti e in aumento. Il tasso
dell’impegno nel volontariato degli
italiani tra i 65 e i 74 anni è pari al
13,1%, quindi superiore di oltre
due punti percentuali alla media
nazionale per tutte le classi di età,
l’11%.
F
Se la gioventù
è il fiore più bello,
la vecchiaia è il
frutto più delizioso.
“ “
Madame Swetchine
TEMPO DI LETTURA
50
Secondo i dati Istat, il 56% degli
ultrasettantenni che fanno volon-
tariato si dichiara soddisfatto della
propria vita, contro il 35% dei pari
età che non lo fa. Lo scarto di be-
nessere percepito è del 21%.
Evidentemente, impegnarsi in
modo altruistico contrasta la soli-
tudine e riduce i sintomi depressi-
vi, oltre a migliorare le prestazioni
cognitive e il benessere mentale.
È la vittoria di quello che viene
chiamato “invecchiamento attivo”,
capace di sconfiggere anche i brut-
ti pensieri.
L’anziano rappresenta anche un
sostegno economico e materiale
alle famiglie. Chi aiuta i figli in
condizioni economiche precarie? E
chi si prende cura dei nipoti piccoli,
mentre i genitori sono al lavoro?
Gli anziani, naturalmente.
L’invecchiamento attivo è tutto
questo e molto di più: esercizio fi-
sico, formazione, università della
terza età e tanto altro.
13,1%
Italiani 65-74 anni che svolgono
attività di volontariato
L’invecchiamento attivo
è “un processo di ottimizzazione delle opportunità
relative alla salute, partecipazione e sicurezza,
allo scopo di migliorare la qualità della vita
delle persone anziane”.
L’OMS, Organizzazione Mondiale
della Sanità, ne dà la seguente
definizione:
La parola “opportunità” ci piace
molto. Perché è arrivato il momen-
to di capirlo: anche la terza età ha
le sue opportunità. E probabilmen-
te, sono molte di più di quelle che
abbiamo sempre immaginato.
51
PICCOLA GUIDA ALLA LETTURA
DEGLI ESAMI DEL SANGUE
Quando si ritirano gli esami ematici e i valori
risultano alterati, l’ansia può spingerci a cer-
care le fonti più disparate, per capire che cosa
sta succedendo al nostro organismo. Come
risultato, finiamo generalmente per preoccu-
parci ancora di più. E allora, come regolarci?
Premesso che la cosa migliore è aspettare
con pazienza l’incontro con il nostro medico,
cui basterà un colpo d’occhio per spiegarci
cosa significhino quei numeri, si può provare
a capire quanto riportato dal referto impa-
rando a distinguere le singole voci e ciò che
rappresentano.
È importante premettere che i numeri indi-
cati come minimi e massimi di qualsiasi voce
delle analisi sono calibrati su un campione
ampio di persone. Non è detto che, nella tua
condizione specifica, il range di valori normali
non possa in realtà essere diverso.
Un buon modo per conoscere i propri valori di
riferimento è quello di confrontare le analisi
ripetute nel tempo, poiché se un certo valo-
re è fisiologico tende a mantenersi pressoché
inalterato e funge da nuovo riferimento anche
per le misurazioni successive.
52
EMOCROMO
Uno degli esami più frequenti è quello emo-
cromocitometrico. È un controllo di routine
che ci permette di valutare molti fattori: il nu-
mero delle cellule del sangue, la quantità di
emoglobina e l’ematocrito.
Attraverso l’emocromo si riesce ad ottenere
il dettaglio del numero di cellule presenti nel
sangue, suddividendole per tipologia.
Globuli rossi: sono le cellule responsabili del
trasporto di ossigeno e anidride carbonica nel
nostro organismo. Una certa diminuzione dei
globuli rossi può essere il segnale della pre-
senza di patologie dove avviene l’emolisi, cioè
il processo di distruzione dei globuli rossi.
Tramite l’emocromo si possono misurare an-
che gli indici corpuscolari come la grandezza
e la forma dei globuli rossi (attraverso la voce
MVC), il contenuto di emogloblina nei globuli
rossi (MCH), la concentrazione cellulare me-
dia dell’emoglobina (MCHC) e altro ancora.
Globuli bianchi: i globuli bianchi (o leucociti)
sono le cellule a difesa dell’organismo. Nel-
le analisi viene sempre indicata una formula,
chiamata leucocitaria, che consente di indi-
viduare il numero di ciascun tipo di globulo
bianco. Infezioni e stati infiammatori causa-
no l’aumento del numero di queste cellule, e
guardando quale tipo di globuli bianchi ha su-
bito l’innalzamento si può ipotizzare la causa.
Piastrine: Questo valore indica la quantità di
cellule deputate alla coagulazione del san-
gue. Se sono basse è più facile che possano
avvenire emorragie, mentre un valore troppo
alto espone al rischio di trombosi.
ALTRE TIPOLOGIE DI ESAMI
Sono molti altri gli esami che possono essere
richiesti tramite le analisi del sangue.
Per esempio la VES, che serve per misurare
il tempo impiegato dai globuli rossi per sepa-
rarsi dal plasma, la parte liquida del sangue.
Bisogna porre molta attenzione al fatto che
la VES è un esame abbastanza generico: il suo
aumento è associato a molte condizioni clini-
che (dai processi infiammatori ai tumori).
Anche la precisione del risultato è abbastan-
za relativa, ma viene comunque richiesta per-
ché, insieme ad altri esami, può aiutare a de-
finire meglio il quadro clinico.
53
Il dosaggio del fibrinogeno, una proteina che
viene attivata trasformandosi in fibrina, si
analizza per valutare la capacità di coagula-
zione nel nostro organismo. Il suo valore ri-
sulta alterato in caso di emorragie e di infe-
zioni gravi, ma anche durante la gravidanza.
Per valutare la concentrazione ematica di
glucosio viene richiesta la glicemia. Le sue
alterazioni sono degne di approfondimento
con curve di carico glicemico, da eseguirsi
separatamente, e rappresentano un esame
importante soprattutto quando si sta inda-
gando su una possibile insorgenza di diabete.
Molti sono poi gli esami dedicati alla fun-
zionalità epatica e, più in generale, allo sta-
to di salute del nostro fegato. La ferritina,
ad esempio, ci dice qual è la riserva di ferro
presente nel fegato. Le transaminasi GOT (o
AST) e GPT (o ALT) ci indicano principalmen-
te la presenza di danno epatico, perché que-
sti enzimi sono molto concentrati nel fegato.
Da ricordare comunque che livelli inferiori di
GOT e GPT sono presenti anche nel cuore, nel
muscolo scheletrico e nel rene, quindi posso-
no essere alterati anche in caso di danno ad
altri tessuti.
Colesterolo e trigliceridi sono altri due pa-
rametri utili per indagare lo stato del fegato,
perché sono lipidi da esso prodotti. Non di-
mentichiamo però che sono anche sostanze
introdotte con la dieta, quindi se sono troppo
elevati è opportuno cambiare qualcosa nell’a-
limentazione. Questi grassi, infatti, espongo-
no a un aumentato rischio di malattia cardio-
vascolare. Per il colesterolo, nelle analisi si
ritrovano i valori di colesterolo totale e quelli
singoli di LDL (il cosiddetto colesterolo cat-
tivo) e HDL (il cosiddetto colesterolo buono).
Anche l’accumulo di bilirubina può indicare
la presenza di malattie epatiche. La bilirubina
è il pigmento della bile e nelle analisi vengono
distinte: bilirubina totale, bilirubina indiretta
(o non coniugata) e bilirubina diretta (o coniu-
gata). Quella indiretta è la bilirubina che non è
ancora stata modificata dal fegato, viceversa
quella diretta.
Un altro enzima presente in tutti i tessuti, ma
la cui concentrazione è maggiore nel fegato,
nel rene, nelle ossa, nell’intestino e nella pla-
centa è la fosfatasi alcalina. Il suo dosaggio,
quindi, consente di definire lo stato di salute
di diversi organi.
Il fegato poi produce una proteina, chiamata
albumina, che mantiene l’equilibrio dei liquidi
corporei e trasporta molte molecole endoge-
ne ed esogene. Quindi, non solo ci dà un’in-
dicazione dello stato del fegato, ma anche
dell’intero organismo.
Tra gli esami più comunemente richiesti ci
sono quelli che valutano la funzionalità rena-
le: ad esempio, il dosaggio della creatinina e
dell’acido urico. La creatinina viene elimina-
ta con le urine, e il suo accumulo nel sangue
significa che i reni non stanno funzionando a
dovere. L’acido urico è un metabolita di scar-
to, proviene dal metabolismo proteico e viene
eliminato con le urine. Anche in questo caso,
l’accumulo nel sangue indica un malfunzio-
namento renale. Infine, il medico può richie-
dere anche il dosaggio delle gammaglobuli-
ne, che non sono altro che gli anticorpi.
Abbiamo provato a spiegarvi il significato dei
principali parametri misurati nell’esame del
sangue. Non ci rimane che ricordarvi che una
lettura autonoma dei risultati vi dà semplice-
mente una prima idea del vostro stato di salu-
te. Programmate di mostrare i dati al vostro
medico il prima possibile, mantenendo sem-
pre l’opportuna serenità nel frattempo.
ritrovano i valori di colesterolo totale e quelli
singoli di LDL (il cosiddetto colesterolo cat-
tivo) e HDL (il cosiddetto colesterolo buono).
Anche l’accumulo di bilirubina può indicare
la presenza di malattie epatiche. La bilirubina
è il pigmento della bile e nelle analisi vengono
distinte: bilirubina totale, bilirubina indiretta
(o non coniugata) e bilirubina diretta (o coniu-
gata). Quella indiretta è la bilirubina che non è
ancora stata modificata dal fegato, viceversa
quella diretta.
54
Puoi prenotare oggi per domani e ricevi i referti subito
dopo l’esame, senza dover tornare a ritirarli.
SAI CHE IL NOSTRO SERVIZIO DI RADIOLOGIA È RAPIDISSIMO?
RADIOGRAFIE
ZERO ATTESA
CASE E CITTÀ
A MISURA DI ETÀ
’invecchiamento della po-
polazione sta cambiando
il mondo. Anche le case
e le città dovranno mettersi in gio-
co e trasformarsi, velocemente e
profondamente, per adattarsi ai
bisogni e alle esigenze degli an-
ziani sempre più numerosi che le
abitano.
“SMART HOME” E “AGE-FRIENDLY CITY”: DUE MODI INNOVATIVI
DI CONCEPIRE GLI SPAZI DOMESTICI E URBANI,
PER ADATTARLI ALLE ESIGENZE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA
3’20”
Il concetto di “smart home”, che
fino a pochi anni fa sembrava fanta-
scienza, sta diventando realtà. Alla
base c’è l’idea che la casa, come se
fosse dotata di una sua intelligen-
za e sensibilità, diventi consapevole
delle attività e delle esigenze di chi
la abita, grazie a sensori capaci di
individuare gli eventuali segnali di
crisi degli abitanti. Questi sistemi,
sempre più precisi e sofisticati, si
basano sull’ICT, cioè sull’insieme
delle tecnologie per la trasmissio-
ne, ricezione ed elaborazione dei
dati e delle informazioni.
Le “smart home” per gli anziani si
propongono di rispondere a diversi
obiettivi, in primis quelli della salu-
te e della sicurezza, attraverso ar-
redi ad hoc, sensori per il comfort
ambientale e dispositivi indossabili
per il controllo dello stato fisico.
Gli obiettivi comprendono anche
l’accessibilità verso la città – cioè
la fruibilità dei percorsi tra interno
ed esterno della casa –, lo stimolo a
una vita sociale attiva, l’agevolazio-
ne dell’allenamento sia fisico che
mentale e altro ancora.
LCi sono adolescenze
che si innescano
a novanta anni.
“ “
Alda Merini
TEMPO DI LETTURA
56
TRASPORTI
ABITAZIONI
SOCIALIZZAZIONE
SUPPORTO DELLA COMUNITÀ
E SERVIZIO SANITARIO
URBANIZZAZIONE
PARTECIPAZIONE CIVICA
E OCCUPAZIONE
CITTÀ AGE-FRIENDLY
DOCUMENTAZIONE
E COMUNICAZIONE
RISPETTO
E INCLUSIONE
Queste tipologie di abitazione ven-
gono studiate dai ricercatori di di-
verse università. Tra i progetti spic-
ca la “Aware Home”, realizzata dal
Georgia Institute of Technology, che
attraverso la valutazione e il moni-
toraggio del comportamento degli
utenti vuole creare un innovativo
modello a misura di anziano, che
potrà vivere più a lungo nella pro-
pria abitazione in maniera confor-
tevole e autosufficiente.
Sempre negli Stati Uniti, l’Universi-
tà della Florida ha creato la “Gator
TechHouse”, dotata di arredi intel-
ligenti e dispositivi per il comfort e
l’efficienza energetica, la sicurezza
e la fruibilità, il monitoraggio delle
attività, la rilevazione delle cadute,
la comunicazione e le tecnologie
biometriche: un ambiente adeguato
per aiutare e proteggere gli anziani.
Se le case cambiano, le città non
sono da meno.
Il concetto di “age-friendly city”,
cioè di città amica degli anziani, è
fortemente sostenuto dall’OMS.
L’Organizzazione Mondiale del-
la Sanità ha promosso un network
dove le sempre più numerose città
che si stanno attivando per veni-
re incontro ai bisogni dei cittadini
anziani possono scambiare le loro
esperienze e imparare reciproca-
mente. Una rete mondiale per co-
noscere, condividere e costruire
nuovi modelli di città.
L’“age-friendly city” può essere
definita come una città che, a li-
vello urbano ed edilizio, sa render-
si più disponibile e accessibile alle
persone anziane. Per realizzarla
ci vuole un approccio integrato e
multidisciplinare, che unisca la
Manchester sarà la prima
“age-friendly city” del
Regno Unito. La città inglese
diventerà un “ageing hub”,
cioè un polo di attrazione
per la ricerca e i servizi
dedicati alla terza età.
Il progetto coinvolge tutte
le istituzioni cittadine,
tra cui la rinomata
Manchester School
of Architecture, e si propone
di attrarre gli investimenti
dinumeroseimpreseprivate.
Manchester,
prima città
age-friendly
57
componente “tangibile” – gli edifici,
gli spazi fisici, i trasporti – e quella
“immateriale”: solidarietà inter-
generazionale, inclusione sociale,
partecipazione alla vita comunita-
ria, accesso alla comunicazione e
all’informazione.
In sintesi, la città e le sue costru-
zioni, cioè gli spazi tangibili, rap-
presentano l’hardware, mentre
l’inclusione sociale, la partecipa-
zione attiva, l’occupazione, l’infor-
mazione e la comunicazione sono
il software. Hardware e software
sono entrambi necessari e devono
integrarsi per dar vita a una città
“amica degli anziani”.
A partire da una certa età, le esi-
genze sono quelle di mantenersi il
più possibile autonomi e di relazio-
narsi con gli altri, evitando l’isola-
mento. Per perseguirle, i “driver”
sono l’invecchiamento attivo – di
cui abbiamo diffusamente parla-
to in altri articoli –, la solidarietà
intergenerazionale e la facilità di
accesso e fruizione degli spazi, sia
pubblici che privati.
Quando parliamo di solidarietà
intergenerazionale, ci riferiamo
a persone di generazioni diverse
che si danno vicendevolmente una
mano. Non sono soltanto i giovani
ad aiutare gli anziani ma anche gli
anziani ad aiutare i giovani. Qualche
esempio? I giovani consegnano la
spesa e i pasti a domicilio agli an-
ziani; gli anziani gestiscono il traffi-
co davanti alle scuole negli orari di
entrata e uscita dei ragazzi. I giovani
aiutano gli anziani a imparare come
si naviga su internet; gli anziani aiu-
tano gli studenti con i compiti. E gli
esempi potrebbero continuare a
lungo inmolteplicisettoridellavita:
nella gestione domestica, nei viaggi
e nella mobilità, nel lavoro e nello
studio, nella salute e nella riabilita-
zione, nella cultura e nell’intratte-
nimento, nel volontariato e nell’as-
sistenza.Con una popolazione over
65 pari al 27,7% del totale,
la Liguria è la regione
più anziana d’Europa.
Nel 2017 Imperia è stata
la prima città ligure
– e la seconda italiana,
dopo Udine – a entrare
nel network
delle “age-friendly city”
promosso dall’Organizza-
zione Mondiale della Sanità.
Udine
e Imperia
58
LA TUA CASA DI CURA, ANCHE A CASA TUA
Grazie al nuovo servizio DONATELLO A CASA
TUA, puoi ricevere le prestazioni mediche e
infermieristiche nel comfort del tuo ambiente
familiare. Il servizio ti garantisce la continuità
delle cure, con la presa in carico del tuo medico
di riferimento di Villa Donatello, dell’infermiere
e del fisioterapista.
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preventivi e contatti:
Pazienti in attesa di ricovero programmato e per i
quali non sono differibili le cure mediche
Pazienti ricoverati in casa di cura per i quali è previ-
sta la dimissione e che necessitano ancora di assi-
stenza sanitaria
Pazienti seguiti dal DH oncologico e che necessitano
di cure mediche e/o infermieristiche
Clienti del Fast Aid il cui piano assistenziale prevede
cure mediche e/o infermieristiche senza la necessi-
tà di un ricovero
Clienti esterni che prendono contatto con la casa di
cura per singole prestazioni sanitarie
Il servizio è dedicato a:
Rilevazione dei parametri vitali
(pressione arteriosa, temperatura timpanica,
saturimetria, frequenza cardiaca e respiratoria)
Stick glicemico
Prelievo ematico
Medicazione di ferita chirurgica
Medicazione di lesione da decubito
Medicazione di Midline e/o PICC
Lavaggio di accesso venoso PORT
Posizionamento di accesso venoso periferico
Posizionamento e gestione di sondino
nasogastrico
Posizionamento di catetere vescicale
e/o cateterismo estemporaneo
Somministrazione di farmaci per via sottocu-
tanea, intramuscolare, endovenosa
Gestione di colonstomie, ileostomie, urostomie
Clistere evacuativo
Igiene personale a letto
Elettrocardiogramma
Trattamenti riabilitativi fisioterapici
Le prestazioni erogate:
5TIPOLOGIE
DI ESERCIZI
PER MANTENERSI
IN FORMA
UTILI, FACILI E SICURI: PROVALI CON IMPEGNO MA SENZA ESAGERARE
60
ESERCIZI
DI EQUILIBRIO
Puoi allenarti con esercizi dedicati all’equilibrio in ogni momento, ovun-
que e tutte le volte che vuoi. Unbuonequilibrioèimportanteperrimanere
indipendenti in molte attività quotidiane, come salire e scendere le scale.
Questo tipo di esercizio ti aiuta anche a camminare in sicurezza ed evitare
di inciampare e cadere su oggetti che si trovano sul tuo percorso.
ESERCIZIO #1A
1. Posiziona il tallone di un piede pro-
prio di fronte alle dita dell’altro pie-
de. Il tallone e le dita dei piedi do-
vrebbero toccarsi leggermente
2. Scegli e concentrati su un punto da-
vanti a te per mantenere stabile la
tua camminata
3. Fai un passo mettendo il tallone pro-
prio davanti alla punta dell’altro piede
4. Ripeti per 20 passi
CONSIGLIO: Se stando in piedi nella po-
sizione iniziale ti senti instabile, prova a
fare questo esercizio vicino a un muro,
in modo da poterti stabilizzare se necessario.
01.
ESERCIZIO #1B
1. Stai in piedi su un piede solo vicino a
una sedia robusta, tenendoti in equi-
librio (inizia tenendoti alla sedia con
entrambe le mani; quando ti senti in
grado, prova ad aggrapparti alla se-
dia con una sola mano. Con il tempo,
tieniti forte apppoggiandoti con un
solo dito, poi senza mani
2. Mantieni la posizione per un massi-
mo di 10 secondi
3. Ripeti 10-15 volte
4. Ripeti 10-15 volte tenendo sollevata
l’altra gamba
• Evita di bloccare le articolazioni. Raddrizza
le braccia e le gambe quando le allunghi, ma
non tenerle saldamente in posizione diritta.
Tienile sempre leggermente piegate duran-
te lo stretching.
• Allungati sempre con un movimento fluido e
costante. Cerca di evitare scossoni durante
l’esercizio: possono causare lesioni.
• Una leggera sensazione di trazione durante
lo stretching è normale. Se invece quello che
avverti è dolore acuto, lancinante o dolori ar-
ticolari, stai eseguendo l’esercizio in manie-
ra troppo aggressiva. Riduci l’allungamento
in modo che non faccia male.
• Ricordati sempre di respirare normalmente
mentre fai stretching.
• Riscaldati sempre prima degli esercizi di
stretching. Allungare i muscoli prima che
si riscaldino può causare lesioni. Se stai fa-
cendo solo esercizi di stretching, riscaldati
prima con pochi minuti di camminata legge-
ra. Se stai facendo esercizi di resistenza o di
forza, allungati dopo, non prima.
• Se hai subito un intervento all’anca o alla
schiena, parla con il tuo medico prima di fare
esercizi di flessibilità per la parte bassa del-
la schiena.
CONSIGLI PER LA TUA SICUREZZA, VALIDI PER TUTTI GLI ESERCIZI PROPOSTI
61
ESERCIZI
DI RESISTENZA
Le attività di resistenza, dette anche aerobiche, agiscono sulla respirazio-
ne e la frequenza cardiaca.
ESERCIZIO #2
La camminata veloce è un ottimo esercizio fisico e, come altri esercizi di
resistenza, può aumentare la frequenza cardiaca e la respirazione.
Per alcune persone, camminare per i 30 minuti al giorno normalmente
raccomandati può essere difficile. Se anche per te è così, prova a cammi-
nare per 10 minuti alla volta fino a tre volte al giorno. Mano a mano che
la tua resistenza migliora, cammina più a lungo fino a quando potrai farlo
per 30 minuti.
Arriverà un punto in cui la camminata ti sembrerà più facile: aggiungi
nuove sfide, come camminare su una strada leggermente in salita, pro-
lungare il tempo oltre i 30 minuti, aumentare il passo.
I contapassi, o una qualsiasi app per smartphone dedicata allo sport, pos-
sono aiutarti a tenere traccia del tuo cammino, fissare obiettivi e misura-
re i tuoi progressi.
La maggior parte delle persone inattive compie meno di 5.000 passi al
giorno, alcune persone molto inattive ne fanno solo 2.000 al giorno. Prova
a indossare un contapassi per alcuni giorni per vedere quanti ne prevede
la tua routine.
Se scopri di aver raggiunto:
Meno di 5.000 passi al giorno: aggiungi gradualmente da 3.000 a 4.000
passi al giorno
Circa 8.000 passi al giorno: bene, probabilmente stai raggiungendo l’o-
biettivo di attività consigliato
10.000 o più passi al giorno: puoi essere sicuro di ottenere una quantità
adeguata di attività di resistenza
10.000 passi al giorno fatti comodamente: prova ad aumentarli fino a
15.000, performance che ti collocherebbe nel gruppo di alta attività
Assicurati di indossare sempre scarpe robuste che ti diano il giusto ap-
poggio.
Per la tua sicurezza:
•	 Cammina di giorno o in zone ben illuminate di notte mantenendo alta
l’attenzione su ciò che ti circonda
•	 Vestiti a strati quando fai esercizio all’aperto in modo da poter aggiun-
gere o togliere i vestiti se fa freddo o caldo
•	 Assicurati di bere molti liquidi quando fai qualsiasi attività che ti fa
sudare
•	 Fai un po’ di attività leggera per riscaldarti e raffreddarti prima e dopo
le attività di resistenza
02.
62
03.
ESERCIZI
DI FLESSIBILITÀ
Poiché molte persone hanno i muscoli del polpaccio sottili, è importante
allungarli.
ESERCIZIO #3A
• Posizionati di fronte a una parete a
una distanza leggermente maggio-
re della lunghezza del tuo braccio,
con i piedi appena divaricati
• Appoggia i palmi delle mani contro
il muro all’altezza delle spalle e a
distanza tra di loro
• Porta avanti la gamba destra pie-
gandone il ginocchio. Mantenendo
entrambi i piedi piatti sul pavimento,
piega leggermente il ginocchio sini-
stro fino a sentire un allungamento
del muscolo del polpaccio sinistro.
Non dovrebbe arrivare al punto da provocare dolore. Se non percepisci al-
cun allungamento, piega il ginocchio destro fino a quando non lo senti
• Mantieni la posizione per 10-30 secondi, quindi torna alla posizione di
partenza
• Ripeti con la gamba sinistra
• Continua ad alternare le gambe per almeno 3-5 volte su ciascuna gamba
ESERCIZIO #3B
Muscoli coinvolti: Spalle e braccia
Cosa ti serve: Un asciugamano
Questo esercizio aumenta la flessibilità
di spalle e braccia. Aiuta per esempio a
raggiungere più facilmente la cintura
di sicurezza. Se hai problemi alle spal-
le, parla con il medico prima di provare
a esercitarti.
• Stai in posizione eretta con i piedi
alla stessa larghezza delle spalle
• Tieni l’estremità di un asciugamano
nella mano destra
• Solleva e piega il braccio destro per
avvolgere l’asciugamano sulla schiena. Mantieni il braccio destro in
questa posizione e continua a tenere l’asciugamano
• Raggiungi la parte bassa della schiena e afferra l’asciugamano con la
mano sinistra
• Per allungare la spalla destra, tira l’asciugamano verso il basso con
la mano sinistra.
• Fermati quando percepisci l’allungamento o un leggero disagio alla
spalla destra
• Ripeti almeno 3-5 volte
• Inverti le posizioni e ripeti almeno 3-5 volte
63
"Argento vivo" - Villa Donatello d'Argento
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  • 1. Idee, storie e consigli per vivere la terza età ESSERE ANZIANI È UNA FASE DELLA VITA CHE STIAMO IMPARANDO A VALORIZZARE. DALL’INVECCHIAMENTO ATTIVO ALLA SILVER ECONOMY, GLI OVER 65 SARANNO SEMPRE PIÙ PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ
  • 2. Due sedi, una clinica. VIA RAGIONIERI FIRENZE CASTELLO VIALE MATTEOTTI FIRENZE CENTRO A oltre 70 anni di età, Villa Donatello è più attiva che mai. Nel 2018 ha inaugurato la clinica di Firenze Castello in via Ragionieri: un complesso spazioso, moderno e funzionale. La nuova Sede affianca la struttura storica di Firenze Centro in viale Matteotti angolo piazzale Donatello, che continua a essere un fondamentale presidio medico, attivo nel cuore della città.
  • 3. Cara amica, caro amico, siamo proprio sicuri che invecchiare sia così brutto? L’età porta con sé anche molti vantaggi. L’esperienza, per esempio. Gli anni non passano invano. Per fortuna! Sgombriamo subito la mente da un equivoco: entrare nella cosiddetta terza età non significa inevitabilmente decadenza, malattia, disabilità e isolamento. La nostra salute dipende dal modo in cui viviamo, dal nostro stile di vita, dalle nostre abitudini. Per mantenerci in buone condizioni, conta prima di tutto l’alimentazione: una dieta sana ed equilibrata è fondamentale. Poi l’attività fisica: un po’ di movimento è consigliato a tutte le età, nei modi indicati dal medico di fiducia. Un altro aspetto da considerare è la vita sociale: stare in compagnia e condividere piaceri e passioni ci fa sentire attivi. In queste pagine abbiamo messo un bel po’ di consigli, curiosità e informazioni per seguire un salutare stile di vita. Ma abbiamo messo anche persone capaci di ispirarci con le loro storie; donne e uomini per i quali l’età avanzata non è stata una zavorra ma un paio d’ali per involarsi verso successi importanti e traguardi sorprendenti. Buona vita, allora. Non è mai troppo tardi per invecchiare in salute! I nostri consigli per vivere bene dai 65 anni in su Editoriale Dott. Alberto Rimoldi Amministratore Delegato di Villa Donatello Visite ed esami sono prenotabili anche da computer, tablet o cellulari su www.villadonatello.it Prenota ONLINE Casa di Cura Villa Donatello S.p.A. Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Unipool Gruppo S.p.A. Codice Fiscale, Partita Iva e n° iscrizione al Registro delle Imprese di Firenze: 00393590484 Direttore Sanitario: Dott.ssa Silvia Galli Sede legale: Viale G. Matteotti, 2 – 50132 Firenze Sedi operative: Via Ragionieri, 101 – 50019 Sesto Fiorentino Viale G. Matteotti, 4 – 50132 Firenze Telefono: +39 055 50975 Fax: +39 055 5097712 / 5097800 Email: info@villadonatello.it P.E.C.: info@pec.villadonatello.it Sito web: www.villadonatello.it Seguici su: Progetto editoriale: Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne Villa Donatello Redazione testi, progetto grafico, ricerca iconografica e realizzazione: Studio Calonaci Ha collaborato ai testi: Affabula Communication Idee, storie e consigli per vivere la terza età
  • 4. a clinica privata Villa Donatello è nata a Firenze nel 1946. Secondo la sua carta di identità, è decisamente una “over 65”. Un’anziana, insomma! Oltre 70 anni di vita ne fanno un pezzo di storia della nostra sanità, una cara e gloriosa vecchia istituzione per generazioni di toscani. Ma se ci passate il paragone, vorremmo confrontare Villa Donatello con una persona ultrasettantenne di oggi. Le frontiere dell’anzianità si sono spostate – e stanno continuando a spostarsi anno dopo anno – con una velocità sorprendente. Avere 70 o più anni nel 2019 non è la stessa cosa che averli avuti cento, cinquanta o anche appena trent’anni fa. L’anziano attuale, come capiremo meglio nelle pagine seguenti, ha tutte le carte in regolapergiocare un ruolo attivo nellasocietà. Il concetto stesso di anziano è in continua e profonda evoluzione. Anche Villa Donatello è in evoluzione. Attraverso gli anni è cambiata, così come cambiavano la società, le persone, i costumi e naturalmente la medicina. Da casa di cura elitaria, la cui alta qualità era destinata soltanto a chi poteva permettersela, Villa Donatello è diventata – e sta sempre più diventando – una clinica aperta. È proprio questa la definizione che più ci piace: “clinica aperta”. Ma aperta a chi? Aperta a cosa? Aperta al territorio, grazie a un rapporto sempre più intenso non soltanto con le istituzioni politiche ma con tutto il tessuto sociale, l’imprenditoria, le organizzazioni civili, il volontariato. Aperta ai cittadini, grazie ad accordi e convenzioni che rendono i suoi servizi e le sue prestazioni mediche e chirurgiche sempre più accessibili, anche in termini di costi. Aperta, insomma, perché la sua alta qualità finalmente è alla portata economica non più di pochi ma di tanti. NATA A FIRENZE NEL 1946, LA CLINICA PRIVATA LEADER IN TOSCANA È CAMBIATA MOLTO. PROPRIO COME LA FIGURA DELL’ANZIANO OGGI 2’30” TEMPO DI LETTURA L Villa Donatello è decisamente una “over 65”. Un’anziana, insomma! 4
  • 5. Aperta, inoltre, perché progettata e strutturata sempre più a misura delle esigenze dei pazienti, come dimostrano i nuovi servizi quali il Fast Aid, l’ambulatorio per le piccole emergenze di salute aperto 7 giorni su 7 senza attese né prenotazioni, e il Trauma Clinic, per chi ha un trauma o un’urgenza ortopedica e vuole risolverli presto e bene. Nonacaso,glieventiatemacheVillaDonatello si sta impegnando a organizzare, tra cui uno dedicato proprio alla terza età, si chiamano “Clinica aperta”. La filosofia che li ispira, infatti, è quella di aprire le porte della clinica privata ai cittadini, attraverso una serie di iniziative che comprendono momenti tra loro complementari: la divulgazione medico- scientifica, con conferenze e dibattiti; la promozione della prevenzione, con pacchetti di visite gratuite; l’intrattenimento culturale, con eventi e spettacoli. Attiva, positiva e con la voglia di avere un ruolo sempre più centrale nella sanità e nella società. È questa la Villa Donatello di oggi. Un esempio di come, a 70 anni, si possa essere pieni di cose da fare. E di obiettivi da realizzare. 5
  • 6. Indice “ANZIANO” A CHI? A che età si diventa vecchi? La risposta è tutt’altro che scontata CHE NE DITE, DIAMO I NUMERI? Oltre un italiano su cinque ha più di 65 anni. I dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute L’ARTROSI, UN NEMICO DA COMBATTERE Ne soffre un anziano su quattro. Armi per contrastarla: terapia farmacologica e riabilitazione fisica COME CAMBIAMO CON L’ETÀ CHE AVANZA Ovvero: quali sono i normali processi biologici dell’invecchiamento? GLI ANZIANI, CHE STORIA! La figura dell’anziano ha avuto alterne fortune. Veloce rassegna dalla preistoria ai giorni nostri LA CATARATTA NELLA TERZA ETÀ Chirurgia della cataratta: sicura, veloce e totalmente indolore TEST OCULISTICA Alcune prove da fare a casa, con il consiglio di recarsi dall’oculista se qualcosa non va NON È MAI TROPPO TARDI PER... L’età avanzata non impedisce di fare grandi cose. Cinque esempi straordinari L’ETÀ È SAGGEZZA: NIENTE SIGARETTA L’ambulatorio No Smoke di Villa Donatello ha creato un programma per smettere di fumare LA FINE DI UN TABÙ Per gli anziani la tecnologia non è più inaccessibile. Oggi sono in tanti a usare pc e smartphone senza problemi PICCOLA GUIDA SOCIAL Facebook e tutti i social network hanno un linguaggio specifico. Consigli per comunicare bene L’ITALIA CHE SARÀ Nel 2030 i residenti in Italia con più di 65 anni saranno 20 milioni. E se invece di un peso fossero una risorsa? LE NUOVE FRONTIERE DELL’UROLOGIA I tumori uro-genitali aumentano. Ma aumentano anche l’aspettativa di vita e le guarigioni 8 34 38 39 40 42 32 10 12 14 20 24 26 6
  • 7. Idee, storie e consigli per vivere la terza età PREVENZIONE UROLOGICA: VOGLIAMO PARLARNE? Sondaggio: l’80% degli italiani non è mai andato dall’urologo per una visita di controllo CENTO DI QUESTE STORIE Vivere cent’anni non è più un’utopia. In Italia ci sono 14.000 centenari, l’84% sono donne UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ SILVER Gli anziani sono il mercato del futuro. L’economia “silver” varrà 15.000 miliardi di dollari all’anno NON RISCHIATE LE OSSA Una dieta bilanciata e un’attività fisica costante possono prevenire l’osteoporosi A TUTTE LE ETÀ, AVANTI TUTTA! Dimentichiamoci sedia a dondolo e coperta sulle ginocchia. Oggi è tempo di “invecchiamento attivo” PICCOLA GUIDA ALLA LETTURA DEGLI ESAMI DEL SANGUE Premesso che vanno sempre mostrati al medico, cerchiamo di capire come leggerli CASE E CITTÀ A MISURA DI ETÀ “Smart home” e “age-friendly city”: due modi innovativi di concepire gli spazi domestici e urbani 5 TIPOLOGIE DI ESERCIZI PER MANTENERSI IN FORMA Utili, facili e sicuri: provali con impegno ma senza esagerare PIATTI SANI, VITA LUNGA Come alimentarsi in modo equilibrato ed evitare due rischi: malnutrizione e obesità IL PRANZO È SERVITO La terza età a tavola. Pochi (ma buoni) consigli per mangiare sano e con appetito PER STARE IN SALUTE, TANTI SALUTI ALLE CATTIVE ABITUDINI Dal nostro stile di vita dipende il nostro benessere: scopriamo il programma Donatello Vivermeglio ABBIAMO LA RISPOSTA Una popolazione sempre più anziana porta con sé tante domande. A cui risponde l’invecchiamento attivo 44 56 60 66 68 70 74 45 46 48 50 52 7
  • 8. “ANZIANO” A CHI? radizionalmente, addirit- tura dai tempi dell’Antica Roma, l’inizio della vec- chiaia è stato associato a un’età precisa. Il “senex”, cioè l’anziano, eracoluicheavevada60/65anniinsu. Ma l’età cronologica, basata esclusivamente sul passare del tempo, ha un significato limitato in termini di salute e forma fisica. Ben più significativa risulta l’età biologica, che si riferisce ai cambiamenti dell’organismo causati dall’avanzare dell’età cronologica ma che, allo stesso tempo, può essere differente – e anche molto! – da persona a persona. E poi c’è l’età psicologica, che si basa su come le singole persone agiscono e si sentono. Quante volte abbiamo sentito dire, o magari abbiamo detto noi stessi, “Mi sento ancora giovane”, oppure “Ormai mi sento vecchio per certe cose”? Qui siamo di fronte a una percezione molto personale che ciascuno di noi ha. E la medicina, nel 2019, cosa dice? A che età si dovrebbe essere considerati anziani? A CHE ETÀ SI DIVENTA VECCHI? LA DOMANDA NON È BANALE E LA RISPOSTA È TUTT’ALTRO CHE SCONTATA 2’30” L’ultimo Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria ha sottolineato che oggi un 65enne ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di trent’anni fa, e che un 75enne è paragonabile a un 55enne del 1980. La frontiera dell’anzianità, dunque, è quanto mai mobile; difficile, se non impossibile, fissarla una volta per tutte. Naturalmente, l’invecchiamento dell’organismo è un fatto naturale, inevitabile e innegabile. Possiamo T Nell’Antica Roma l’inizio della vecchiaia si associava all’età di 60/65 anni. TEMPO DI LETTURA 8
  • 9. chiamarlo come vogliamo: “puro”, “normale”, “usuale” o, per usare una parola più ricercata, “senescenza”. Sebbene, come abbiamo già detto e ripetuto, gli individui invecchino in modo diverso,cisonoalcunicambiamenti che derivano da processi interni che non possiamo proprio evitare. Per fare un esempio, è inevitabile, biologicamente normale, che l’occhio perda la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini. È la presbiopia. In fin dei conti, la vera questione sta tutta nel come si invecchia. Perché una cosa è certa: invec- chiare in buona salute si può. Gra- zie a stili di vita corretti, è possi- bile ridurre o posticipare gli effetti negativi legati all’avanzare dell’età biologica. Questo è un obiettivo più realistico eraggiungibilechemai:mantenere una buona salute fisica e mentale, prevenire le malattie e restare attivi e indipendenti il più a lungo possibile. Parallelamente, e questo lo sap- piamo tutti perché ne parlano molto anche i mass media, si vive più a lungo di prima. In Italia, dati Istat alla mano, l’aspettativa di vita è aumentata di quasi 10 anni nell’ultimo quarantennio. Le don- ne sono più longeve degli uomini: un’italiana vive in media 85 anni, un italiano 82-83 anni. Sono un bel po’ di anni da vivere, e questo è un motivo in più per cercare di invecchiare bene, mantenendoci in gamba. Voi che ne pensate? 9
  • 10. CHE NE DITE, DIAMO I NUMERI? er farsi un’idea sul “peso” che hanno oggi gli anziani in Italia, sarà bene guardare un po’ di dati, cifre e statistiche. Premesso che i numeri vanno analizzati e interpretati, il rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, datato 2016, ci offre un prezioso quadro di riferimento. Primo dato da cui partire: oltre un italiano su cinque – esattamente il 22,1% – ha più di 65 anni di età. Aumentano i “giovani anziani”, cioè quelli di età compresa tra i 65 e i 74 anni di età: sono oltre 6 milioni e mezzo, pari al 10,8% della popolazione residente. Continuano ad aumentare anche gli “anziani” tra i 75 e gli 84 anni: oltre 4,8 milioni, l’8% del totale della popolazione. Quanto ai cosiddetti “grandi vecchi”, gli over 85 sfiorano i due milioni, pari al 3,3% della popolazione. Numeri consistenti e in continua crescita, dato che secondo le stime nel 2050 gli over 65 saranno il 35% della popolazione italiana. OLTRE UN ITALIANO SU CINQUE HA PIÙ DI 65 ANNI. LEGGIAMO I DATI DELL’ULTIMO RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA SALUTE 2’20” Ma qual è lo stato di salute degli anziani? In parole semplici: si invecchia bene o male? Una prima idea sul benessere psicofisico degli anziani possiamo farcela con i dati relativi all’obesità e al sovrappeso. La popolazione italiana adulta in sovrappeso è il 35,3%, quindi oltre un terzo del totale, mentre quella obesa è il 9,8%. I problemi aumentano con il passare dell’età: nella fascia tra i 65 e i 74 anni risultano sovrappeso il 46% delle persone, mentre l’obesità, sempre in questa fascia, è pari al 15,3%. P Oltre un italiano su cinque ha più di 65 anni di età GIOVANI ANZIANI ANZIANI GRANDI VECCHI 22,1% 10,8% 8% 3,3% Italiani 65-74 anni sovrappeso 46% TEMPO DI LETTURA 10
  • 11. Quanto all’attività fisica, gli italiani che dichiarano di praticare uno o più sport nel tempo libero sono 19.600.000, cioè il 33,3% della popolazione, di cui il 23,8% in modo continuativo. La percentuale scende drasticamente, più che dimezzandosi, negli anziani tra i 65 e i 74 anni: l’11,2%. Rispetto al 2005 c’è stata comunque una crescita significativa: +60%. Dati Istat alla mano, nel 2015 le personetrai65ei74anniinbuona salute sono circa il 40%, con un incremento dell’8,9% rispetto al 2009. C’è da aggiungere che il 75,8% delle persone interpellate – sempre 65-74 anni di età – ha dichiarato di aver consumato farmaci nei due giorni precedenti all’intervista, +8,8% rispetto al 2009. Le statistiche ci regalano un quadro ricco di luci e ombre. Gli anziani sono più di prima e stanno meglio di prima, ma potrebbero trovarsi in condizioni ancora migliori se stili di vita più sani e abitudini più corrette – a iniziare dall’alimentazione e dall’attività fisica, per continuare con i consumi alcolici e il fumo – si estendessero a una fetta di popolazione sempre più ampia. La strada fatta è tanta. Quella ancora da fare non è poca. Gli ultracentenari che vivono in Italia sono circa 19.000. Una grande crescita rispetto al 2002 quando risultavano poco più di 6.000. I dati sono dell’Osservatorio Nazionale della Salute. Si stima che nel 2050 saranno circa 50.000. di questi anni 100 I più longevi d’Italia sono gli abitanti di Firenze. La loro speranza di vita è pari a 84,1 anni. I meno longevi, con una speranza di vita di 80,7 anni, sono gli abitanti di Napoli e Caserta. Il record di Firenze Quanto all’attività fisica, gli italianiQuanto all’attività fisica, gli italiani 11,2% Italiani 65-74 anni che svolgono attività fisica regolare 11
  • 12. L’ARTROSI, UN NEMICO DA COMBATTERE niziamo con una premessa: “reumatismo” è un termine molto generico. Le malattie reumatiche sono oltre cento e hanno natura, sintomi e complicanze assai diverse tra loro. Colpiscono soprattutto l’apparato muscoloscheletrico – articolazioni, ossa, tendini, legamenti, capsule articolari, muscoli, etc. – ma in vari casi possono coinvolgere anche altri organi e tessuti, come il cuore, i vasi sanguigni, i reni e i polmoni. A seconda delle strutture interes- sate, si distinguono in reumatismi articolari e remautismi extra-arti- colari; e in base al meccanismo di insorgenza, in forme infiammato- rie e forme reumatiche degenera- tive. Il reumatismo articolare dege- nerativo più diffuso è l’artrosi: si può manifestare già a 35-40 anni e la sua incidenza diventa sem- pre più significativa con l’avanzare dell’età. L’impatto sociale di que- sta patologia è molto alto, special- mente nella popolazione anziana. IL REUMATISMO ARTICOLARE DEGENERATIVO PIÙ DIFFUSO È L’ARTROSI: NE SOFFRE UN ANZIANO SU QUATTRO. PER COMBATTERLA, TERAPIA FARMACOLOGICA E RIABILITAZIONE FISICA Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, soffre di artrosi il 25% degli over 65, con gli annessi problemi di disabilità motoria. Tra i fattori di rischio il sesso – dopo i 50 anni è nettamente prevalente tra le donne – e il peso corporeo: gli studi indicano una correlazione tra lo sviluppo dell’artrosi e l’obesità, o comunque il sovrappeso. Per la sua natura di malattia degenerativa, l’artrosi non può essere fermata. Non esiste, è bene ribadirlo, una terapia capace di far regredire il danno artrosico. L’artrosi può però essere trattata, con un duplice obiettivo: ridurre sia il dolore che la limitazione funzionale, in modo da mantenere le possibilità di movimento e l’uso dell’articolazione nella vita quotidiana del paziente. Alla terapia medica vengono affiancati esercizi sicuri, che senza sforzare in modo eccessivo le articolazioni devono comunque allenarle, favorendone il rafforzamento. I Over 65 con artrosi 25% 1’50” TEMPO DI LETTURA 12
  • 13. Il servizio di reumatologia di Villa Donatel- lo svolge tutte le attività: diagnosi, terapia e riabilitazione. Presso il Centro Diagnostico si svolgono gli esami necessari, da quelli di routine agli accertamenti immunosierologici, immunogenetici, per la valutazione del me- tabolismo fosfo-calcico, ecografici articolari, radiologici (Rx, TC, RM) e densitometrici. Alcuni accertamenti – l’artocentresi per esami del liquido sinoviale, le biopsie della membrana sinoviale e le biopsie muscolari – sonoinregimedidayhospital.Lariabilitazione reumatologica è affidata a fisioterapisti esperti, che insieme formano un’équipe multidisciplinare capace di seguire il paziente in modo coordinato e integrato. REUMATOLOGIA DIAGNOSI, TERAPIA E RIABILITAZIONE
  • 14. COME CAMBIAMO CON L’ETÀ CHE AVANZA OVVERO: QUALI SONO I NORMALI PROCESSI BIOLOGICI DELL’INVECCHIAMENTO? Le condizioni di vita degli anziani dei paesi più sviluppati sono notevolmente migliorate negli ultimi decenni. A spostarsi verso l’alto non è stata soltanto l’asticella della longevità, la co- siddetta aspettativa di vita, quanto la qualità della vita stessa. Oggi l’anziano fa sport, attività culturali, viag- gia, è perno del volontariato e supporto alla famiglia. A volte però si dimentica che ciò che il progresso sociale, economico, medico e sanitario ci ha permesso di raggiungere non esclude minimamente il fatto che il nostro corpo sia regolato dagli stessi principi bio- logici ai quali i nostri nonni e i nonni dei no- stri nonni dovevano sottostare. Per cui la do- manda importante da porsi è: cosa dobbiamo aspettarci dall’invecchiamento biologico? Ognuno di noi sa bene che, con l’andare del tempo, i capelli si faranno grigi o probabil- mente cadranno, le giunture si faranno senti- re e gli sforzi andranno sempre più misurati in base alle reali capacità. Molti però tralasciano di chiedersi cose come ”cosa accadrà ai miei denti, al cuore, al fegato, alla mia sessualità?” In questo articolo affron- tiamo alcune delle situazioni più ricorrenti, per fornire qualche consiglio che può aiutare a evitare problemi più grandi successivamente. Ovviamente, un’alimentazione sana e una re- golare attività fisica sono alla base di tutte le buone prassi che potremmo consigliarvi: per evitare di ripeterci lo diciamo qui e non lo sta- remo a ribadire per ogni argomento che af- fronteremo più avanti. 14
  • 15. COME CAMBIA IL MIO SISTEMA CIRCOLATORIO? Il sistema cardiovascolare è soggetto, con l’età, a un irrigidimento dei vasi sanguigni e delle arterie. Questa mutazione aumenta lo sforzo ne- cessario al cuore per pompare il sangue correttamente, stimolando un adattamento dei muscoli cardiaci all’aumentare del carico di lavoro cui sono chiamati. La frequenza cardiaca, negli anziani, non muta di molto in stato di riposo, ma non aumenterà più come prima durante un’attività. Questo importante cambiamento complessivo del sistema cardiaco con- tribuisce all’aumento del rischio di ipertensione e problemi collegati. Cosa posso fare? • Tieni a bada lo stress. Lo stress contribuisce ad aggravare gli sforzi del nostro cuore. Cerchiamo soluzioni per ridurre la pressione che imponiamo alle nostre giornate, per esempio facendo sport, passan- do del tempo all’aria aperta, cercando occasioni di convivialità con gli amici, meditando, leggendo, ascoltando musica… • Rispetta il tuo sonno. La qualità del sonno svolge un ruolo importante nella guarigione e nella riparazione del cuore e dei vasi sanguigni. Cerca di dormire tra le 7 e le 9 ore al giorno, possibilmente con rego- larità di orari per rispettare il tuo ciclo circadiano. COME CAMBIA IL MIO SISTEMA STRUTTURALE? Con l’età, le ossa tendono a ridursi in dimensioni e densità, si indeboli- scono, sono più suscettibili a fratture e potrebbero anche accorciarsi in una certa misura. I muscoli perdono generalmente forza, resistenza e flessibilità, fattori che possono influenzare la coordinazione, la stabilità e l’equilibrio. Cosa posso fare? • Assumi quantità adeguate di calcio. Alcune delle fonti dietetiche prin- cipali di reperibilità del calcio sono i prodotti lattiero-caseari, i brocco- li, il cavolo, il salmone. Se risultassero difficili o avverse le condizioni per assumere questi alimenti chiedi al tuo medico se è possibile assu- mere prodotti supplementari che forniscono calcio. • La dose giornaliera raccomandata di vitamina D è di 600 unità interna- zionali per gli adulti fino a 70 anni e 800 per gli adulti oltre i 70 anni. Le unità internazionali rappresentano un’unità di misura della quantità di una sostanza, basata sul suo effetto ovvero sulla sua attività biologi- ca, Molte persone ricevono quantità adeguate di vitamina D dalla luce solare. Altre fonti possibili sono il tonno, il salmone, le uova, il latte arricchito con vitamina D e integratori di vitamina D. 01. 02. 15
  • 16. COME CAMBIA IL MIO CERVELLO? Il cervello subisce cambiamenti con l’età che possono influire sulla me- moria o sulle capacità di pensare. Ad esempio, gli anziani sani possono dimenticare i nomi o le parole familiari, oppure possono trovare più diffi- coltà nel compiere più azioni contemporaneamente. Cosa posso fare? • Mantieniti mentalmente attivo: questo aiuta a sostenere la tua memo- ria e la capacità di pensiero. Puoi leggere, fare giochi di parole, da ta- volo o videogame. Intraprendi un nuovo hobby, prendi lezioni di lingua, fai del bricolage o impara a suonare uno strumento. • Sii sociale e socievole. L’interazione sociale aiuta a prevenire la de- pressione e lo stress, fattori che possono contribuire alla perdita di memoria. Fai volontariato in realtà senza scopo di lucro, passa del tempo con la famiglia e gli amici, partecipa ad eventi sociali e culturali. Se sei preoccupato per alcune occasionali perdite di memoria o insolite difficoltà cognitive più in generale, fallo immediatamente presente al tuo medico di fiducia. COME CAMBIA IL MIO INTESTINO? I cambiamenti strutturali dell’intestino crasso legati all’età possono por- tare a una maggiore costipazione negli adulti più anziani. Altri fattori che contribuiscono a questo fenomeno sono la mancanza di esercizio fisico, una scorretta idratazione e una dieta povera di fibre. Anche farmaci come i diuretici e gli integratori di ferro, e alcune patologie come il diabete, pos- sono contribuire alla costipazione. Cosa posso fare? • Non ignorare l’impulso ad avere un movimento intestinale: trattenersi troppo a lungo può facilitare la costipazione. 03. 04. 16
  • 17. COME CAMBIANO I MIEI APPARATI VISIVI E UDITIVI? Con l’età, potresti avere difficoltà a concentrarti sugli oggetti vicini. Po- tresti diventare più sensibile a forti fonti di luce abbaglianti e faticare ad adattarti al repentino cambiamento di livelli di luce nell’ambiente che ti circonda. L’invecchiamento può anche influire sulla lente dell’occhio, causando una visione offuscata (il fenomeno della cataratta). Anche il tuo udito potrebbe peggiorare. Potresti avere difficoltà a sentire le alte frequenze o a seguire una conversazione in una stanza affollata. Cosa posso fare? • Programma visite di controllo regolari. Segui i consigli del tuo medico su occhiali, lenti a contatto, apparecchi acustici e altri dispositivi cor- rettivi. • Prendi precauzioni: indossa occhiali da sole o un cappello a tesa larga quando sei all’aperto, utilizza tappi per le orecchie quando sei vicino a macchinari ad alto volume o in altre situazioni con rumori forti come i grandi eventi sportivi e i concerti. 05. 06. COME CAMBIA IL MIO SISTEMA URINARIO? La vescica può diventare meno elastica con l’età, con conseguente ne- cessità di urinare più spesso. L’indebolimento dei muscoli della vescica e del pavimento pelvico può rendere difficile svuotare completamente la vescica o causarne la perdita di controllo (incontinenza urinaria). Negli uomini, una prostata ingrossata o infiammata può anche causare difficol- tà di svuotamento della vescica e incontinenza. Altri fattori che contribuiscono all’incontinenza sono il sovrappeso, il dia- bete, alcuni farmaci, la caffeina e alcol. Cosa posso fare? • Recati in bagno con regolarità. Come esercizio considera la possibilità di urinare regolarmente, per esempio ogni ora. Lentamente potrai poi prolungare il tempo che intercorre tra un passaggio in bagno e l’altro. • Fai gli esercizi di Kegel per esercitare i muscoli del pavimento pelvico. Comprimi i muscoli che useresti per fermare il passaggio di gas dopo aver svuotato la vescica. Prova per tre secondi alla volta e poi rilassati per altri tre secondi. Cerca di ripetere l’esercizio da 10 a 15 volte di seguito, almeno tre volte al giorno. • Evita o riduci le sostanze irritanti della vescica: la caffeina, i cibi acidi, l’alcol e le bevande gassate possono peggiorare l’incontinenza. 17
  • 18. COME CAMBIA LA MIA SESSUALITÀ? Con l’età, le esigenze e le prestazioni sessuali possono subire cambia- menti. Alcune malattie o l’assunzione di farmaci possono influire sulla tua capacità di godere del sesso. Per le donne la secchezza vaginale può rendere il sesso un disagio. Per gli uomini l’impotenza può diventare una preoccupazione importante: potrebbe essere necessario più tempo per ottenere un’erezione, che potrebbe non essere efficace come una volta. Cosa posso fare? • Condividi sempre le tue esigenze o preoccupazioni con il tuo partner. Potreste ritrovare l’intimità fisica anche senza un vero e proprio rap- porto sessuale, così come sperimentare nuove e più adatte attività sessuali. • Programma regolari visite di controllo ginecologiche o andrologiche. Discuti con gli specialisti la tua condizione per capire quali soluzioni adottare per risolvere i tuoi eventuali problemi. 07. Molti autori si sono chiesti se esiste l’andropausa, cioè se anche l’uomo sperimenta un periodo della vita fisicamente o psicologica- mente comparabile con la menopausa femminile. D’Ottavio e Si- monelli (1990) affermano che il termine andropausa conduce a una confusione semantica e biologica. Confusione semantica perché, mentre il termine menopausa significa “la fine delle mestruazioni”, andropausa significa “la fine dell’uomo”, per cui è un termine im- proprio e invalidante. Confusione biologica in quanto, in realtà, la parola andropausa è un abuso dal punto di vista medico. Nell’uomo non esiste niente di rapportabile alla menopausa, per- ché la produzione del testosterone ha un declino lento e graduale e non repentino. Inoltre ci sono molte differenze tra un uomo e un altro, per cui alcuni anziani presentano livelli di testosterone simili a quelli che avevano in gioventù. La capacità riproduttiva acquisita con la pubertà scompare nella donna con la menopausa, mentre è mantenuta, anche se attenuata, nell’uomo anziano. Quindi nell’ac- cezione più generale del termine, esiste una menopausa maschile e può essere definita come un graduale declino della funzione go- nadale, che è correlato all’età e che può avere un ruolo nei cam- biamenti della funzione sessuale. È CORRETTO PARLARE DI ANDROPAUSA? e i , i e , i o - - à i a - 18
  • 19. COME CAMBIA LA MIA PELLE? Con l’età, la pelle si assottiglia, diventa meno elastica e più fragile, men- tre il tessuto adiposo appena sotto la pelle diminuisce. Le ecchimosi, per esempio, sono più facili da notare. Una minore produzione di oli naturali potrebbe rendere la pelle più secca. Rughe, macchie dell’età e piccole crescite cutanee insolite divengono più comuni. Cosa posso fare? • Prendi precauzioni e proteggi la tua pelle quando sei all’aperto. • Controlla regolarmente la tua pelle e segnala al tuo medico i cambia- menti; meglio ancora, programma almeno una visita all’anno con il dermatologo, soprattutto se noti nuove formazioni di nei. 09. 10. COME CAMBIANO I MIEI DENTI? Le tue gengive potrebbero ritirarsi: alcuni farmaci, come quelli che trat- tano le allergie, l’asma, l’alta pressione sanguigna e il colesterolo alto, possono anche causare secchezza delle fauci. Risultato: denti e gengive possono diventare leggermente più vulnerabili alla carie e alle infezioni. Cosa posso fare? • Programma controlli regolari con il tuo dentista o igienista dentale. Come sempre in medicina, la pre- venzione è sicuramente meno im- pegnativa e più efficace rispetto al dover intervenire su una situazione più grave. COME CAMBIA IL MIO METABOLISMO? Il metabolismo, cioè la funzione che regola quante calorie bruciamo, ral- lenta con l’età. Se hai ridotto molto l’attività fisica ma continui a mangiare le stesse quantità di cibo che consumavi in precedenza, inevitabilmente acquisterai peso. Per mantenere un peso forma, mantieniti attivo e man- gia più sano possibile. Cosa posso fare? • Fai attenzione alle porzioni. Puoi continuare a godere dei tuoi piatti pre- feriti ma diminuisci le quantità rispetto a quando eri in piena attività. 08. 19
  • 20. asta scorrere la storia dell’umanità per scoprire che poche società hanno tenuto nella giusta considerazione i propri anziani. Le loro condizioni sono state molto diverse in base alla classe sociale di appartenenza. Quelli più agiati hanno spesso ricoperto posizioni di potere, quelli più umili sono stati generalmente emarginati a causa della decadenza fisica, che li rendeva “inutili” in società in cui si lottava tutti i giorni per sopravvivere. Bisogna inoltre considerare che il concetto stesso di vecchiaia è molto cambiato nel tempo. Si pensi che nell’antichità le aspettative di vita erano decisamente minori rispetto a oggi, e intorno ai 30 anni si era ormai prossimi al fine vita. Quella che segue è una piccola rassegna: racconteremo come le varie società succedutesi nel cor- so della storia hanno trattato e considerato gli anziani, e vedremo insieme che la condizione dell’an- ziano non porta con sé caratteristi- che universali e sempre valide, ma 5’50” dipende strettamente dai meccani- smi della società di riferimento. Partiamo dalla preistoria. Nelle comunità primitive, isolate e scollegate fra loro, non esisteva una distinzione netta per fasce di B GLI ANZIANI, CHE STORIA! NEI SECOLI LA FIGURA DELL’ANZIANO HA AVUTO ALTERNE FORTUNE. RIPERCORRIAMONE LA STORIA: DAI SENATORI DELL’ANTICA ROMA AGLI EMARGINATI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, FINO ALLE ODIERNE SOCIETÀ DOVE L’ANZIANO STA RITORNANDO AL CENTRO DEL DIBATTITO ANTICO EGITTO 19 Aspettativa di vita alla nascita in anni UOMOin Italia UOMO DONNA DONNA EPOCHE STORICHE 25 28 31,3 35,2 80 85,2 73,5 80,8 ROMA CLASSICA ALTO MEDIOEVO XIV SECOLO 1881 1990 OGGI ASPETTATIVA DI VITA NELLA STORIA La vecchiaia non è così male se considerate le alternative “ “ Maurice Chevalier TEMPO DI LETTURA 20
  • 21. 0 10 20 30 40 50 60 70 80 età. Le persone si differenziavano semplicemente tra chi aveva le abilità necessarie a garantire la sopravvivenza stessa della comunità – attraverso la caccia o l’agricoltiura – e chi non le aveva. In sintesi: coloro che ancora non possono, i bambini, coloro che possono, gli adulti, e coloro che non possono più. Agli albori della civiltà, in Oriente, specialmente nell’Antica Cina, si registra una spiccata attenzione per gli anziani, la cui presenza all’interno della famiglia conferiva potere e prestigio. Risultano tentativi di curare le persone in là con gli anni con rimedi magici e perfino droghe, nella speranza di prolungarne la vita. Passando all’Antica Grecia, gli anziani hanno generalmente ricoperto posizioni e incarichi importanti, con qualche differenza fra le due polis più note, Sparta e Atene.Spartaomaggiavaglianziani al punto da istituire un consiglio di 28 ultrasessantenni eletti a vita, che rappresentava, insieme ai due re, la massima autorità in ambito legislativo, educativo e giuridico. Ad Atene il rispetto per gli anziani era garantito ma non avevano l’importanza politica di cui godevano a Sparta. Oltretutto, gli ideali della società classica ateniese, che enfatizzavano la perfezione, la forza e la bellezza, mal si conciliavano con la condizionepsicofisicadeglianziani. Va anche detto che la figura del vecchio saggio era rara, perché pochi riuscivano ad arrivare a 60 o 70 anni. Nell’Antica Roma troviamo una situazione ancor più ambivalente. Daunlato,primadelriconoscimento del cristianesimo come religione di stato, la considerazione degli anziani da parte degli uomini di pensieroeramoltobassa(senectus ipsa est morbus - la vecchiaia è per sé stessa una malattia - sentenziava Terenzio), dall’altro fonte: Corriere della Sera Infanzia 0-10 Infanzia 0-10 Infanzia 0-10 Infanzia 0-8 Infanzia 0-7 Infanzia 0-11 Infanzia e fanciullezza 0-14 Fanciullezza 8-14 Fanciullezza 9-16 Adolescenza 17-25 Adolescenza 11-21 Adolescenza 11-24 Adolescenza 15-28 *Adolescenza 15-25 Adolescenza/età adulta 15-28 *Età adulta 26-45 Età adulta 26-45 Età adulta 29-45 Giovinezza 11-16 Giovinezza 22-41 Giovinezza 25-45 Maturità 17-40 Maturità 46-60 Maturità 46-60 Maturità 42-60 Maturità 46-65 *Maturità 46-60 Maturità 29-44 Vecchiaia > 41 Vecchiaia > 61 Vecchiaia > 61 Vecchiaia 66-75 Grande Vecchiaia >76 Vecchiaia > 61 Vecchiaia > 45 *Vecchiaia o decrepitezza > 61 ANNI 21
  • 22. la società era a tutti gli effetti una “gerontocrazia”, nella quale i senatori – anziani ricchi e potenti – dominavano la scena. Questo per 6quanto riguarda le élite, mentre per gli anziani delle classi sociali inferiori non si può parlare né di privilegi né di rispetto, anzi! Le cose cambiano con la costituzione della Chiesa cristiana, che tiene in gran riguardo gli anziani più poveri e disagiati, sulla scorta dei valori cristiani di solidarietà e fraternità. Nella stessa Chiesa e negli ordini monastici, inoltre, sono proprio gli anziani a occupare le posizioni più rilevanti. Con la caduta dell’Impero Romano e l’inizio del Medioevo la società si frammenta e il “mestiere delle armi” ritorna preponderante rispetto alla politica. Ecco quindi che l’anziano, con la sua debolezza fisica in una società dove la politica si fa con le armi, perde di importanza sociale. A partire dal XII secolo, con la nascitadellaborghesiamercantile, le cose iniziano a cambiare: il peso delle armi, pur restando forte, si attenua e lascia spazio a un miglioramento del ruolo degli anziani nella società. Un’ulteriore spinta viene, paradossalmente, da una delle più grandi tragedie della storia. Le carestie e le epidemie di peste che colpiscono l’Europa provocano una crisi demografica, poiché le fasce più colpite sono quelle più giovani, e ciò rafforza gli anziani “sopravvissuti”. Intanto, filosofi, medici e proto- scienziati iniziano a studiare la vecchiaia e a cercare soluzioni per allungare la vita, arrivando anche a conclusioni molto “moderne”: si ipotizza infatti che per vivere più a lungo si debba godere di buone condizioni climatiche, seguire una dieta equilibrata e fare costantemente esercizio fisico. Nel XV e XVI secolo, con il Rinascimento, riappare con forza quell’ambiguità già vista in passato. Da un lato, con l’enfatizzazione dei valori classici che esaltano la bellezza e la forza fisica, l’anziano ritorna a essere rappresentato negativamente. Dall’altro, da un punto di vista politico, ricopre posizioni di grande potere. Ma, ancora una volta, esclusivamente gli anziani agiati hanno queste opportunità; per quelli delle classi inferiori c’è soltanto abbandono ed emarginazione. Dal secolo XVII, con lo sviluppo dell’industria e del commercio, le condizioni igienico-sanitarie migliorano sensibilmente, l’aspettativa di vita si allunga e la situazione demografica fa ritornare di attualità il ruolo dell’anziano. Nascono i primi ospizi e le prime istituzioni di pubblica assistenza per le persone anziane. In Francia, in seguito alla rivoluzione borghese, viene stabilita la prima forma pensionistica: un vitalizio a tutti i cittadini oltre i 50 anni di età che abbiano servito lo stato per almeno 30 anni. Con la Rivoluzione Industriale del 1800 si innescano i grandi cambiamenti sociali che porteranno alla società attuale. Lo spopolamento delle campagne, con le masse che si spostano in città per lavorare nelle industrie, mette in crisi la famiglia patriarcale: pur con le difficoltà osservate, l’anziano nella cultura contadina era comunque una figura autorevole. Quando le campagne si svuotano e importanza sociale. A partire dal XII secolo, con la nascitadellaborghesiamercantile, le cose iniziano a cambiare: il peso delle armi, pur restandopeso delle armi, pur restando forte, si attenua e lascia spazioforte, si attenua e lascia spazio a un miglioramento del ruoloa un miglioramento del ruolo degli anziani nella società.degli anziani nella società. Un’ulteriore spinta viene,Un’ulteriore spinta viene, paradossalmente, daparadossalmente, da una delle più grandiuna delle più grandi tragedie della storia.tragedie della storia. Le carestie e le epidemie di peste cheepidemie di peste che colpiscono l’Europa provocano una crisi demografica, poichédemografica, poiché le fasce più colpite sono quelle piùsono quelle più giovani, e ciò rafforza gli anziani “sopravvissuti”. Intanto, filosofi, medici e proto-medici e proto- scienziati iniziano a studiare la le condizioni igienico-sanitarie migliorano sensibilmente, l’aspettativa di vita si allunga e la situazione demografica fa ritornare di attualità il ruolo dell’anziano. Nascono i primi ospizi e le prime istituzioni di pubblica assistenza per le persone anziane. In in seguito alla rivoluzione borghese, viene stabilita la pensionistica i cittadini oltre i 50 anni di età che abbiano servito lo stato per almeno 30 anni. Con la Rivoluzione Industriale del 1800 si innescano i grandi cambiamenti sociali che porteranno alla società attuale. Lo spopolamento delle campagne, con le masse che si spostano in città per lavorare nelle industrie, mette in crisi la famiglia patriarcale: pur con le difficoltà osservate, l’anziano nella cultura contadina era comunque una figura autorevole. Quando le campagne si svuotano e 22
  • 23. si impoveriscono, l’anziano perde centralità e ritorna in condizione di emarginazione, perfino all’interno della singola famiglia. Questa emarginazione si registra sia nelle campagne sia nelle città. Con il nuovo modo di produrre della società capitalistica, la conoscenza e il sapere – qualità tipiche dell’anziano – perdono importanza, mentre le macchine assumono centralità nel processo produttivo. L’uomo-operaio non deve più mettere a disposizione un sapere ma soltanto eseguire azioni meccaniche, quindi deve essere fisicamente abile. Nella filosofia del capitale, un uomo in condizioni fisiche precarie viene considerato improduttivo. E viene emarginato. Con l’inizio del XX secolo, la figura dell’anziano riprende quota e inizia un cammino che la porterà fino ai giorni nostri. La società rivaluta l’anziano – per l’ennesima volta – e torna in auge il valore dei saperi e delle conoscenze che l’età porta con sè. La tragedia delle due guerre mondiali decima la popolazione di tutta Europa ma consegna anche al mondo una società nuova, quella dei consumi. Infatti è a partire dal secondo dopoguerra che comincia a delinearsi la figura dell’anziano “moderno”: da un lato beneficia dei processi medici, scientifici e sociali che si diffondono in tutta la società, dall’altro torna a perdere di centralità in virtù di processi socio-economici caratteristici di questa epoca. La diffusione dell’alfabetismo, per esempio, toglie all’anziano parte del ruolo di “trasmettitore di sapere”, mentre il sempre più accelerato sviluppo tecnologico diminuisce il valore dell’esperienza e del “saper fare”. Questa piccola rassegna si concludeconl’iniziodelXXIsecolo, caratterizzatodallapreoccupazione di gran parte dell’Occidente per un fenomeno mai riscontrato prima: l’invecchiamento della popolazione. Le società post- industriali, con i tassi di natalità ai minimi storici e i livelli di aspettativa di vita ai massimi, sono le prime che dovranno confrontarsi – e in futuro sempre di più – con un vero e proprio “esercito” di anziani. Gli anziani non sono mai stati così tanti e pongono una serie di questioni circa il futuro e la sostenibilità dei principali meccanismi sociali – si pensi al sistema pensionistico – che hanno rimesso questa categoria sociale al centro del dibattito pubblico. L’anziano ritorna centrale non tanto per istinti filantropici o solidaristici, quanto per una stringente necessità: se oggi non ridefiniamo e riconsideriamo il suo ruolo, da passivo fruitore di servizi socio-sanitari a figura attiva, utile nella società, cosa faremo domani quando saremo tutti anziani? 23
  • 24. a cataratta è un problema della vista che nella maggioranza dei casi si sviluppa lentamente, con l’avanzare dell’età. Si caratterizza per la progressiva perdita di trasparenza del cristallino di uno o entrambi gli occhi, determinando unavisionesfocatadelleimmagini e una percezione alterata dei colori. Quando la correzione con gli occhiali non è più sufficiente, diventa necessario l’intervento chirurgico. Con una piccola incisione corneale si introduce uno strumento a ultrasuoni capace di frantumare 1’00” L LA CATARATTA NELLA TERZA ETÀ CHIRURGIA DELLA CATARATTA: SICURA, VELOCE E TOTALMENTE INDOLORE e rimuovere per aspirazione il cristallino opaco; poi, attraverso la stessa piccola incisione, si inserisce una lente intraoculare (IOL) che viene posizionata in modo permanente. L’équipe di Villa Donatello utilizza il laser a femtosecondi, una tecno- logia che permette di traumatizza- re al minimo le delicate strutture intraoculari e avere tagli di alta precisione. L’interventoètotalmenteindolore, dura in media dai 10 ai 20 minuti e la maggior parte dei pazienti può tornare alle normali attività fin dal giorno seguente. TEMPO DI LETTURA 24
  • 25. Il Centro Oculistico è una delle molte eccellenze di Villa Donatello. Il policlinico di Firenze Castello dispone di sei ambulatori specialistici, due ambulatori diagnostici e due sale chirurgiche dedicate – una dotata di tecnologia 3D e l’altra di laser di ultima generazione – dove senza liste di attesa e con i più elevati standard di sicurezza si eseguono gli interventi per le diverse patologie della vista, quali ad esempio miopia, ipermetropia, astigmatismo, cataratta, cornea e impianto di lenti intraoculari. Un ambulatorio oculistico è attivo anche nel presidio di viale Matteotti. CENTRO OCULISTICO GRANDI PROFESSIONALITÀ IN VISTA
  • 26. OCULISTICA TEST DI AMSLER CONTROLLA LA TUA RETINA • Indossa gli occhiali da vicino se sei presbite • Poniti a una distanza di 30 cm • Chiudi un occhio • Osserva il puntino al centro del riquadro • I quadratini sono tutti uguali? • Le righe sono tutte dritte? ISTRUZIONI SE LE LINEE APPAIONO DISTORTE O I QUADRATI DI DIVERSA GRANDEZZA RIVOLGITI AL TUO OCULISTA 26
  • 27. 27
  • 28. OCULISTICA TEST DI ISHIHARA PER LA VISIONE DEI COLORI TAVOLA 1 Se al posto del numero 8 leggi 3 o non leggi niente... TAVOLA 2 Se al posto del numero 35 leggi solo il 3, solo il 5 o non leggi niente... ISTRUZIONI ...RIVOLGITI AL TUO OCULISTA 28
  • 30. OCULISTICA TEST PER L’ASTIGMATISMO SEI ASTIGMATICO? Prova a guardare questa “stella” con un occhio per volta e valuta se i “raggi” appaiono tutti ugualmente nitidi e marcati. ISTRUZIONI SE CI SONO DIFFERENZE IN UNA O PIÙ DIREZIONI POTRESTI ESSERE ASTIGMATICO: RIVOLGITI AL TUO OCULISTA 30
  • 32. Maye Musk 69 ANNI Nata in Canada nel 1948 e cresciuta in Sudafrica, è stata finalista a Miss Sudafrica nel 1969. Modella di successo fin da giovanissima, appare ancora oggi sulle copertine di riviste come “New York” ed “Elle Canada”. Nel 2017, a 69 anni, Maye è diventata testimonial dei cosmetici CoverGirl. Kyle Onstott 70 ANNI Nacque in Illinois nel 1887 e pubblicò il suo primo romanzo, “Mandingo”, a 70 anni di età. Aveva iniziato a scriverlo a 65. Il libro fu un bestseller mondiale e divenne un film prodotto da Dino De Laurentiis. Dopo “Mandingo” Kyle Onstott pubblicò altri otto romanzi. John Glenn 77 ANNI È stato l’uomo più anziano a viaggiare nello spazio. Aveva 77 anni quando a bordo dello Space Shuttle partecipò a una missione scientifica per studiare la fisiologia dell’uomo in età avanzata e i suoi problemi nello spazio. Nel film “Uomini veri” il personaggio di John Glenn è stato interpretato da Ed Harris. Dopo “Mandingo” Kyle Onstott pubblicò altri otto romanzi. NON È MAI TROPPO TARDI PER... 32
  • 33. Fauja Singh 100 ANNI Britannico di origine indiana, è il più anziano maratoneta di sempre. Aveva 100 anni quando nel 2011 tagliò il traguardo della maratona di Toronto: 42,195 chilometri in 8 ore, 25 minuti, 16 secondi. Il suo soprannome, “Tornado con il turbante”, è più che meritato! Fauja non hai mai fumato una sigaretta in vita sua. Rita Levi Montalcini 77 ANNI Nata a Torino nel 1909, vinse il Nobel per la medicina nel 1986. Aveva 77 anni. Una vita dedicata alla ricerca neuroscientifica, premiata con il più importante riconoscimento internazionale. Nel 2001 la Montalcini fu nominata senatrice a vita. Isaac Hayik 73 ANNI Ha giocato una partita di calcio professionistico all’età di 73 anni. Il 5 aprile di quest’anno si è infilato i guantoni per difendere la porta dell’Ironi or Yehuda, squadra israeliana. Isaac ha incassato cinque gol ma è stato comunque applaudito calorosamente dai tifosi. 33
  • 34. L’ETÀ È SAGGEZZA: NIENTE SIGARETTA he fumare faccia male, ormai lo sappiamo bene. Ci è stato detto in tutti i modi. La qualità di vita può essere pesantemente compromessa dal fumo, che è la causa di gravi malattie cronico-degenerative, soprattutto a danno dell’apparato respiratorio e cardio-vascolare. La decisione più saggia è rinun- ciare alle sigarette, una volta per sempre. Gli anziani hanno la scusa pronta, e cioè che smettere dopo una certa età ormai è inutile, ma la verità scientifica è tutt’altra: gli studi hanno infatti dimostrato che dire addio al fumo riduce i rischi a essocollegatianchedopoi60anni e oltre. Morale: non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Ma riuscire a smettere da soli non è facile. Molti ci provano, non tut- ti ci riescono. La volontà vacilla ed ecco che si ritorna alle vecchie cat- tive abitudini. E allora? E allora c’è bisogno di un aiuto. Le probabilità di successo risultano molto mag- giori quando il fumatore intenzio- nato a disintossicarsi viene seguito L’ultimo rapporto sul fumo del 2019 rivela che fuma più di un italiano su 5. NON È MAI TROPPO TARDI PER SMETTERE DI FUMARE. L’AMBULATORIO NO SMOKE DI VILLA DONATELLO HA CREATO UN PROGRAMMA SPECIFICO PER DIRE ADDIO ALLA NICOTINA 20% 2’10” C I benefici per la salute iniziano appena si finisce l’ultima sigaretta. Dopo 20 minuti diminuiscono frequenza cardiaca e pressione arteriosa, dopo 48 ore viene totalmente eliminato il monossido di carbonio, da 2 settimane a 3 mesi dopo migliorano circolazione sanguigna e funzionalità polmonare. Da 1 a 9 mesi dopo tosse e affanno calano e riprende a funzionare il sistema di pulizia interno alle vie respiratorie riducendo il rischio di infezioni. Dopo un anno il rischio di attacco cardiaco si dimezza rispetto a coloro che continuano a fumare. Da 2 a 5 anni dopo il rischio di ictus diventa come quello di un non fumatore. Dopo 5 anni il rischio di cancro del cavo orale, della laringe, dell’esofago e della vescica si dimezza, e il rischio di cancro della cervice uterina diventa come quello di una non fumatrice. LO SAPEVI CHE… Smettere di fumare TEMPO DI LETTURA 34
  • 35. da medici qualificati, che scelgono per lui percorsi personalizzati e gli stanno vicini nei naturali momenti di difficoltà. Villa Donatello ha creato un Ambulatorio No Smoke per la disintossicazione dalla nicotina e uno specifico programma antifumo, personalizzato in base alle esigenze di ciascun paziente. Il protocollo segue le linee-guida internazionali per la cessazione del fumo. Si inizia con una valutazione clinica e motivazionale, per poi passare alla visita pneumologica e alla definizione della terapia. Per tre mesi, a cadenze regolari, sono previste non meno di cinque visite di controllo per valutare i ri- sultati, cui seguono almeno due in- contri di follow-up a scadenze più lunghe: sei mesi e un anno. La valutazione iniziale del pro- gramma antifumo di Villa Donatello costa 80 euro. Il percorso antifumo completo, che oltre alla valutazione iniziale comprende il percorso suc- cessivo, 200 euro. Possiamo dirlo senza timore di smentita: un ottimo investimento sulla propria salute, a qualsiasi età. La sigaretta è un tubo con un incendio a una estremità e uno sciocco all’altra. “ “ La percentuale di fumatori, che tra i 55 e i 59 anni supera il 23%, si abbassa nelle successive fasce di età, attestandosi a un modesto 5,3% tra chi ha compiuto 75 anni. Tra gli anziani, la quota dei fumatori supera quella delle fumatrici. Fumatori 55-59 anni Fumatori >75 anni 23% 5,3% LO SAPEVI CHE… Il fumo Anonimo 35
  • 36. Ambulatorio NO SMOKE Smettere di fumare? Insieme è più facile Smettere da soli non è facile. Molti fumatori provano a smettere da soli e non riescono o, dopo un certo tempo, ricominciano a fumare scoraggiandosi. Molti altri non provano nemmeno, a volte per la paura di non farcela o dei disturbi che possono seguire alla cessazione del fumo. Seguire uno specifico programma di cessazione assistita aumenta significativamente le percentuali di successo. È più facile se siamo assistiti da medici qualificati, che scelgono per noi programmi personalizzati, ci stanno vicini e ci aiutano a superare le difficoltà. Per questo Villa Donatello si è dotata di un programma antifumo che segue le linee guida internazionali sul tabagismo.
  • 37. ORTOPEDIA E SANITARI DERMOCOSMESI PRODOTTI PER L’INFANZIA VETERINARIA E ALIMENTAZIONE ANIMALI PRODOTTI DIETETICI E BIOLOGICI ERBORISTERIAPREPARAZIONI GALENICHE dal LUNEDÌ al SABATO orario continuato 8:30 - 20:00 • DOMENICA 9:00 - 13:00 / 16:00 - 20:00 www.farmaciaragionieri.comVia A. Gramsci, 362 - 50019 Sesto Fiorentino (FI)  055 444 176 La felicità è fatta di istanti. Scopri la vasta gamma di soluzioni visive per il benessere dei tuoi occhi. 100% soddisfatti da Ottica Galanti. Ottica Galanti Via Gioberti Via Gioberti 104r/106r, Firenze Ottica Galanti Via Martelli Via Martelli 32r, Firenze otticagalanti.it
  • 38. ossiamo affermarlo senza tema di smentita: per gli anziani la tecnologia non è più un tabù. La figura del “vecchio sprovvedu- to” che va in crisi di fronte a com- puter, tablet e smartphone ap- partiene al passato. Sono sempre di più gli ultrasettantenni e anche gli ultraottantenni che usano i nuovi media e i social network per informarsi, divertirsi e comunica- re con il mondo. Con la massima 1’20” disinvoltura e qualche volta – so- prattutto all’inizio – con l’aiuto di quelli che sono i nativi digitali, cioè i loro nipoti “millennials”. I dati, al 1° gennaio 2015, ci dicono che il 24,4% degli italiani dai 65 anni in su usa il PC, con un aumen- to del 343,6% rispetto al 2005. Ci dicono anche che il 25,6% usa in- ternet, addirittura +556,4% rispetto al 2005. Il rapporto tra il mondo della rete e quello della terza età è un fatto dav- vero rilevante, perché attraverso internet l’anziano può informarsi e aggiornarsi facilmente e costante- mente, allenando le proprie capa- cità di attenzione, concentrazione e decodifica di un testo. Un anziano “connesso” – o se preferite “colle- gato” – non ha messo a dormire le proprie capacità ma le tiene sveglie. Vi pare poco? In fondo è proprio questo il segreto per invecchiare bene: non smettere mai di studiare, di pensare, di lavorare. TEMPO DI LETTURA P LA FINE DI UN TABÙ PER GLI ANZIANI LA TECNOLOGIA NON È PIÙ QUALCOSA DI INCOMPRENSIBILE E INACCESSIBILE. OGGI SONO IN TANTI A USARE PC E SMARTPHONE SENZA PATEMI NÉ PROBLEMI L’anima non ha età. E l’anima conta più del corpo. “ “ Don Antonio Mazzi TEMPO DI LETTURA 38
  • 39. 1. RISPETTATE LE INFORMAZIONI RISERVATE. Evitate di diffondere informazioni private e immagini intime, vostre o altrui. A maggior ragione se c’è esibizionismo o volontà di fare un dispetto a qualcuno. 2. ATTENTI ALLE DIFFAMAZIONI. Pensate bene a ciò che scrivete: ogni dichiarazione, anche vera, che possa ledere la reputazione altrui può farvi incorrere nel reato di diffamazione previsto dalla legge. 3. SCRIVETE IN ITALIANO CORRETTO. Rileggete bene, prima di “postare”! Troppo spesso si leggono messaggi pieni di errori grammaticali e sintattici. Certamente, un errore di battitura può capitare lo stesso: per fortuna esiste una funzione di modifica per cui in caso di refusi basterà riscrivere in forma corretta. 4. EVITATE DISCUSSIONI INUTILI. Una delle cose peggiori dei social sono i “flame”: discussioni e commenti generati soltanto per creare contrasti tra utenti. Lasciate perdere, accettate il confronto soltanto se è positivo e costruttivo. 5. NIENTE STALKING! Nella rete, dove le distanze fisiche e sociali sono accorciate, è possibile mettersi in contatto con chiunque. Questo non autorizza ad assillare gli altri! Lo stalking, cioè la pratica di infastidire con una serie di atteggiamenti fino a generare ansia o paura, è punito per legge sia nella vita reale che in quella virtuale. 6. NON ISCRIVETE GLI ALTRI. Scegliere cosa fare e non fare per voi stessi, non per gli altri. Astenetevi dall’iscrivere amici e conoscenti a gruppi o pagine: limitatevi a suggerirlo, saranno loro a scegliere. Sempre riguardo ai gruppi, ricordate che sono sempre caratterizzati da un regolamento interno che viene accettato in fase di iscrizione e va rispettato. 7. NON DIVULGATE CATENE O “BUFALE”. La corretta informazione in rete dipende da tutti noi. Non diffondete contenuti senza prima averne verificatol’attendibilità,evitereteinutili allarmismi e non creerete preconcetti privi di fondamento. 8. RISPONDETE A CHI DIALOGA CON VOI. Vi piacerebbe se qualcuno, mentre parla con voi, decidesse di girarsi e andar via? Anche in rete è lo stesso: se siete chiamati in causa in una discussione, o se qualcuno risponde direttamenteauncontenutopubblicato da voi, rispondete e riconoscete il contributo altrui. 9. CERCATE DI CAPIRE CHI HA VOGLIA DI GIOCARE CON VOI. Non tutti gli iscritti di Facebook hanno tempo per giochi e applicazioni. Prima di spedire a una persona inviti ad applicazioni varie, cercate di capire se ha voglia di giocare con voi! 10. ATTENTI A COSA SCRIVETE O CONDIVIDETE SUL DIARIO DEI VOSTRI CONTATTI. Ricordatecheverràlettoanchedatante altre persone che non conoscete. Per le comunicazioni private e personali è molto meglio usare la posta privata o la chat. 11. NON SIATE MAI OFFENSIVI, POLEMICI O LITIGIOSI. Ignorate chi vuole litigare e troncate sul nascere ogni polemica. Non discutete sul vostro diario né, tanto meno, sul diario di terze persone: non sarebbe educato. 12. NON “URLATE”. In rete c’è una regola antica ma che è bene ricordare: non si scrive mai in maiuscolo un’intera frase, perchè farlo equivale a urlare. Scrivere una frase in maiuscolo è come gridare in faccia all’interlocutore. 13. LEGGETE TUTTO PRIMA DI INTERVENIRE. È sempre bene leggere interamente il post, l’articolo o i commenti sul quale si vuole intervenire. Spesso purtroppo si leggono interventi che dimostrano come chi commenta non abbia neanche letto l’oggetto del suo commento. FACEBOOK E TUTTI I SOCIAL NETWORK SONO UN MONDO NUOVO E HANNO UN LINGUAGGIO SPECIFICO. QUALCHE CONSIGLIO PER COMUNICARE “SOCIALMENTE” BENE PICCOLA GUIDA SOCIAL
  • 40. L’ITALIA CHE SARÀ ‘invecchiamento della po- polazione di un paese si verifica quando l’età me- dia aumenta, a causa dell’allun- gamento dell’aspettativa di vita e della riduzione del tasso di natalità. È esattamente quello che sta ac- cadendo in Italia, dove, secondo le previsioni Istat, nel 2050 si arriverà a un’aspettativa di vita di 83,6 anni per gli uomini e 88,6 anni per le donne. Allo stesso tempo, il tasso di fecondità è ai minimi storici. Det- ta in parole povere: nascono sem- pre meno bambini. Oggi gli over 65 in Italia sono cir- ca 13 milioni. Le proiezioni Istat indicano che già nel 2050 saranno intorno ai 20 milioni. Il problema maggiore sembra essere la soste- nibilità sociale: infatti, mentre oggi tre lavoratori hanno “sulle spalle” un anziano, tra poco più di dieci anni saranno soltanto due. Come se la caverà il nostro sistema pen- sionistico? Un altro aspetto critico è quello sa- nitario, con l’emergenza disabilità. Si prevede che nel 2030 le disabilità potrebbero interessare 5 milioni di anziani. Qualcuno pensa che questa “bom- ba demografica” deflagrerà con ef- fetti pesantissimi, rendendo l’Italia del futuro una specie di enorme ospizio. Ma se vediamo l’invec- chiamento del paese esclusiva- mente come un problema, siamo sconfitti in partenza. La sfida è as- sumere un altro punto di vista e or- ganizzare un nuovo sistema sociale ed economico, con reti assistenziali che funzionano e, soprattutto, con gli anziani valutati e valorizzati come risorsa. Perché se è vero che gli over 65 sono sempre di più, è al- trettanto vero che sanno anche fare sempre di più. Hanno più risorse, più mezzi, più esperienze. Hanno più salute. Uno studio del MIT, il Massachuset- ts Institute of Technology, ha dimo- strato che i paesi che hanno avuto un veloce invecchiamento della popolazione sono quelli che sono cresciuti di più negli ultimi decen- ni. Secondo questi studiosi, l’età d’argento potrebbe rivelarsi un’età dell’oro. Anche per l’Italia. A patto, naturalmente, che politica e società sappiano essere all’altezza della sfida. OVER 65 in Italiastime ISTAT MILIONI MILIONI CRESCE L’ASPETTATIVA DI VITA E CALA IL TASSO DI NATALITÀ. NEL 2050 I RESIDENTI IN ITALIA CON PIÙ DI 65 ANNI SARANNO 20 MILIONI. E SE INVECE DI UN PESO FOSSERO UNA RISORSA? 20 13 2050 2019 1’50” L TEMPO DI LETTURA 40
  • 41. Come cambia la piramide demografica nei paesi del G20. Dati in percentuale sul totale Maschi Femmine LA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE2050 60-64 60-64 60-64 20-24 20-24 20-24 50-54 50-54 50-54 10-14 10-14 10-14 40-44 40-44 40-44 0-4 0-4 0-4 0 1 2 3 4 5 6 0 1 2 3 4 5 6 70-74 70-74 70-74 30-34 30-34 30-34 75-79 75-79 75-79 35-39 35-39 35-39 80+ 80+ 80+ 65-69 65-69 65-69 25-29 25-29 25-29 55-59 55-59 55-59 15-19 15-19 15-19 45-49 45-49 45-49 5-9 5-9 5-9 20151980 fonte: Il Sole 24 Ore
  • 42. LE NUOVE FRONTIERE DELL’UROLOGIA rima la cattiva notizia: gli italianicolpitidatumoriuro- genitali sono in costante aumento. Nel 2017 se ne contavano in totale 780.000, contro i 560.000 del 2012. Il più diffuso è risultato il tumore della prostata, con 398.000 diagnosi, seguito da vescica, rene e testicolo. Ora quella buona: l’Italia è al primo posto in Europa per sopravviven- za e guarigione. A cinque anni dalla diagnosi di un carcinoma alla vesci- ca, la sopravvivenza nel nostro Paese raggiunge il 78%, dieci punti per- centuali in più della media euro- pea, e la prostata si attesta all’88%, contro l’83% europeo. Un risultato importante per la sanità italiana, che apre nuovi orizzonti sia per il medico che per il paziente. Ilprimoobiettivo,ovviamente,èscon- figgere il tumore. Ma poiché l’aspet- tativadivitaènettamenteaumentata, la sfida si sposta anche su altri piani. Non si tratta più “soltanto” di curare l’organo malato ma di considera- re la qualità di vita del paziente a 360 gradi. I TUMORI URO-GENITALI AUMENTANO. MA AUMENTANO ANCHE L’ASPETTATIVA DI VITA E LE GUARIGIONI, CON L’ITALIA AL PRIMO POSTO IN EUROPA Questo è possibile attraverso un ap- proccio multidisciplinare, che vede oncologi, urologi e radioterapisti lavo- rare a contatto con specialisti in riabi- litazione, psicologi e assistenti sociali. Un punto fondamentale riguarda la funzionalità sessuale del pazien- te, sia sotto l’aspetto riproduttivo, sia sotto quello del ritorno a una normale sessualità:temaquest’ultimochenon interessasoltantoipazientigiovanima anche quelli anziani, la cui vita ses- sualeèoggiriconosciutaimportantee con effetti benefici sulla salute. P Sopravvivenza e guarigione del tumore alla prostata 88% 1’10” TEMPO DI LETTURA 42
  • 43. La calcolosi delle vie urinarie colpisce circa l’8% della popolazione italiana. Per questo Villa Donatello ha creato un centro dedicato alla diagnosi e alla cura della calcolo- si, e alla prevenzione delle sue recidive. E in caso di colica renale, il sistema di reperi- bilità di Villa Donatello permette di intervenire ogni giorno dalle ore 8 alle 20. Completezza del percorso: esami diagnostici, terapie, pronto intervento per i casi acuti, pre- venzione delle recidive.Team medico qualifica- to e tecnologie all’avanguardia PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DEI CALCOLI Tel: 055 50975 (r.a.) In caso di sintomi di colica: 055 5097797 (Fast Aid) Per informazioni: I TUOI SPECIALISTI DEI CALCOLI RENALI PRONTO INTERVENTO PER I CASI ACUTI
  • 44. PREVENZIONE UROLOGICA: VOGLIAMOPARLARNE? tumori uro-genitali sono molto diffusi. Ogni anno nel nostro Pae- se si ammalano complessivamen- te circa 78.00 persone. Nonostante questo, la prevenzione e la consa- pevolezza sono ancora scarse. Un sondaggio – presentato al con- gresso nazionale della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) nel mese di aprile – ha di- mostrato che 6 italiani su 10 non conoscono la prevenzione. Un primo dato del sondaggio, promosso dalla SIUrO attraverso 2.000 interviste online, rivela che neanche un italiano su 5 si rivolge al medico di famiglia per informarsi su prevenzione e salute. La maggioranza, che sfiora il 60%, cerca i n f o r m a z i o n i su internet, con il rischio di imbattersi in fake- news e prenderle per buone. Un altro dato da sottolineare: circa il 60% degli intervistati ignora che i tumori uro-genitali si possono evi- tare grazie a uno stile di vita cor- retto. Per esempio, oggi sappiamo che due importanti fattori di rischio per i tumori al rene e alla prosta- ta sono la sedentarietà e una dieta ricca di grassi. Per il tumore alla vescica, purtroppo notevolmente aumentato tra la popolazione fem- miile, anche il fumo è un fattore di rischio. Se sullo stile di vita c’è molto da lavorare, sulla prevenzione ancora di più. Quasi l’80% degli intervistati ha dichiarato di non essere mai an- dato dall’urologo per una visita di controllo. Sembra che il problema sia culturale, almeno per quanto riguarda l’uomo, che non parla vo- lentieri dei propri problemi di salute con il medico di famiglia, neanche quando alcuni segnali e disturbi. anche lievi, consiglierebbero una valutazione. È auspicabile un cambio di menta- lità: la prevenzione è decisiva per mantere l’apparato uro-genitale in salute. I 1’30” PER I TUMORI URO-GENITALI, LA PREVENZIONE PUÒ FARE MOLTO. MA UN SONDAGGIO RIVELA CHE L’80% DEGLI ITALIANI NON È MAI ANDATO DALL’UROLOGO PER UNA VISITA DI CONTROLLO A Villa Donatello sono attivi i reparti di andrologia, ginecologia e urologia. È possibile prenotare una visita di controllo telefonicamente, online o di persona al desk. TEMPO DI LETTURA 44
  • 45. CENTO DI QUESTE STORIE Romagnole e toscane Al momento in cui scriviamo la persona più anziana d’Itaia è una donna, ha 113 anni e vive a Forlì. Anche la seconda è romagnola, di Cesena. Il terzo e ultimo posto del podio è occupato da una fiorentina di 112, che precede di poco un’altra toscana, di Siena. Una classifica tutta al femminile, dominata da Romagna e Toscana. Q come 100 Nella Cabala ebraica la lettera Q corrisponde a 100. Il suo significato è Santità. Secondo la Cabala, la Santità non può essere attaccata dal Male, restando per sempre pura e immacolata. Cent’anni e non sentirli “Cent’anni e non sentirli”: è questo il titolo dell’ultimo rapporto Istat sulla situazione anagrafica del nostro Paese. Ne risulta un’Italia sempre più anziana. Siamo tra i più longevi d’Europa e abbiamo anche – insieme alla Francia – il record dei centenari, passati da 11.000 a 14.000 tra il 2009 e il 2019. L’84% sono donne. Gli “immortali” Nel 1919 sono nati molti personaggi che potremmo definire immortali. Quest’anno spegnerebbero cento candeline grandi scrittori come J. D. Salinger, autore de “Il giovane Holden”, e PrimoLevi, che con “Se questo è un uomo” ci ha lasciato una testimonianza indelebilesuicampidiconcentramento.Cent’anni fa nacque anche il campionissimo Fausto Coppi, per sempre “un uomo solo al comando”. Come dimenticare, poi, il mito argentino Evita Perón? 45
  • 46. UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ SILVER opo la nascita della Green Economy – ovvero l’economia verde, basata sul concetto di ecosostenibilità – una nuova economia si appresta a conquistare il mercato del futuro. È la Silver Economy, legata ai bisogni e ai consumi degli over 65. Secondo gli esperti, la Silver Economy è la prossima frontiera dell’economia. Presto il suo valore ammonterà a 15.000 miliardi di dollari all’anno nel mondo, una cifra pari alla somma dei PIL di India e Giappone, che ne farà la terza economia globale. Nella sola Europa, gli anziani saranno155milioni,il30%deltotale, entro il 2060. Un cambiamento demografico con forti ripercussioni sulla produzione di beni e servizi. Dopounacertaetà,infatti,cambiano le esigenze e anche i gusti, e c’è bisogno di sviluppare prodotti ad hoc,capacidisoddisfareladomanda degli anziani. La prima industria a lanciarsi nella Silver Economy è stata quella farmaceutica.Maisettoriinteressati sono moltissimi altri: oltre all’assistenza, anche i viaggi, i servizi finanziari e i beni di largo consumo. Qualche esempio? L’industria della bellezza sta puntando con crescente successo sulle creme anti-aging. GLI ANZIANI SONO IL MERCATO DEL FUTURO. L’ECONOMIA LEGATA AI LORO CONSUMI E BISOGNI ARRIVERÀ A VALERE QUALCOSA COME 15.000 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO 2’50” D Gillette ha creato Treo, il rasoio che grazie alla sua impugnatura speciale è facilmente utilizzabile per fare la barba a qualcun altro. Nello spot TV, si vede un figlio che aiuta l’anziano padre a radersi. In barba alle difficoltà. Un rasoio silver friendly TEMPO DI LETTURA 46
  • 47. Nel settore dell’arredamento, l’Ikea ha inserito nel proprio catalogo mobili che presentano procedure di montaggio semplificate e utilizzano viti più grandi, per venire incontro alle esigenze dei clienti più anziani. EanchelamobilitàguardaallaSilver Economy: gli over 65 sono già oggi dopo i clienti business la seconda più importante fonte di reddito delle compagnie aeree americane, che per loro stanno progettando spazi più larghi e trattamenti ad hoc. Per cogliere tutte le opportunità di sviluppo della Silver Economy, le grandi imprese si stanno organizzando.LaGlobalCoalitionon Aging–un’associazionestatunitense formata da una quarantina di multinazionali interessate a questa nuovo mercato – è sbarcata in Europa ed è stata tra i promotori del primo forum mondiale sulla Silver Economy, tenutosi a Helsinki nel luglio di quest’anno. La scelta della location non è casuale: la Finlandia è il paese con la popolazione più vecchia del mondo dopo il Giappone. L’obiettivo dell’associazione è spingere le istituzioni e i governi ad adottare politiche favorevoli agli anziani. Proprio la Finlandia ha creato uno dei più avanzati progetti pilota per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, un onere crescente per tutte le economie occidentali, che in Italia arriverà al 4% del PIL nel 2060, e in Danimarca e Olanda supererà l’8%. Kotona, attivo a Helsinki da cinque anni, consente di curare gli anziani non autosufficienti direttamente a casa loro invece che in case di riposo, grazie a pasti a domicilio, distributori automatici di medicinali, sensori automatici che rilevano le cadute e braccialetti gps per ritrovare chi si è perso. Questo sistema consente di contenere i costi, si pensi che una visita medica costa 45 euro, un teleconsulto a distanza soltanto 5. Kotona è un progetto della sanità pubblica finlandese, ma anche la sanità privata è sulla stessa strada. Home Instead, impresa di servizi nata in Nebraska, Stati Uniti, offre pacchetti di assistenza agli anziani a domicilio, con costi competitivi e sostenibili. Una tecnologia capace di prevedere una caduta 30 giorni prima che accada: questo progetto pilota della Phillips potrebbe, in un futuro non lontano, far risparmiare molti soldi al sistema sanitario. Le frontiere del futuro 47
  • 48. NON RISCHIATE LE OSSA ome probabilmente sa- pete, l’osteoporosi è una malattia dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal de- terioramento del tessuto osseo. La sua conseguenza è l’aumento della fragilità delle ossa e quin- di del rischio di fratture. Possono bastare traumi minimi – un forte colpo di tosse, un movimento trop- po brusco – per procurarsi fratture con conseguenze anche gravi. L’osteoporosi colpisce soprattut- to la popolazione anziana, in netta prevalenza femminile. Il modo mi- gliore per contrastarla è tenere lo scheletro in forma fin da bambini. Ma qualcosa si può e si deve fare anche in età adulta. Il primo consiglio è tenere sotto controllo il proprio peso. Un’ali- mentazione varia ed equilibrata previene sovrappeso e obesità. Si raccomandano quantità adeguate di fosforo e calcio – i minerali che servono per la formazione e la co- stituzione delle ossa –, e di vita- mina D, importantissima perché favorisce l’assorbimento del calcio. L’OSTEOPOROSI È UNA PATOLOGIA DIFFUSA, CHE AUMENTA IL RISCHIO DI FRATTURE ANCHE PER TRAUMI MINIMI. UNA DIETA BILANCIATA E UN’ATTIVITÀ FISICA COSTANTE POSSONO PREVENIRLA 1’20” Assumere calcio infatti non basta: bisogna che l’organismo sia nelle condizioni di assorbirlo. Da dimi- nuire invece il consumo di sale, che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina. Alimenti ricchi di calcio sono pri- ma di tutto il latte e i suoi derivati. Si calcola che, in una dieta “tipica”, apportano circa i 2/3 del contenu- to complessivo di calcio. Seguono gli ortaggi e le verdure, i cereali, la carne e il pesce. Per quanto riguar- da la vitamina D, il modo migliore per evitarne la carenza è esporsi regolarmente alla luce del sole. Tra gli alimenti che ne sono più ricchi: il pesce – salmone, sgombro, ton- no, sardine e aringhe –, lo yogurt, le uova, i funghi e, anche se in quan- tità minore, la verdura a foglia lar- ga come bietola, cicoria, broccoli e cavolo. La paura di cadere e fratturarsi non deve portare a una vita sedentaria. Uno stile di vita attivo e una corret- ta e costante attività fisica aumen- tano i valori della densità minerale ossea. L’esercizio fortifica le ossa, rallenta l’osteoporosi e diminuisce i rischi di frattura. C Secondo le stime, in Italia circa 5 milioni di persone soffrono di osteoporosi. L’80% sono donne in post menopausa. Numeri elevati, con conseguenze sia in termini di mortalità che di disabilità motoria. Cinque milioni TEMPO DI LETTURA 48
  • 49. Nel corso della vita circa il 40% delle perso- ne incorre in una frattura di femore, vertebre o polso, la maggioranza dopo i 65 anni di età. Agire presto può essere determinante per il ri- sultato clinico e i tempi di recupero. Trauma Clinic è il nuovo servizio specializza- to di Villa Donatello in traumi e urgenze orto- pediche. I suoi punti chiave sono tre. La com- petenza, perché è gestito da una squadra di medici e chirurghi specializzati in ogni branca dell’ortopedia. La velocità, perché è in grado di intervenire tempestivamente grazie all’ambu- latorio medico a pronta disponibilità Fast Aid di Villa Donatello. La completezza, perché è strutturato per seguire il paziente lungo tutto il percorso di cura, dalla visita specialistica agli esami radiologici, dall’intervento chirurgico, se necessario, alla riabilitazione. Trauma Clinic prende in carico i pazienti 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. IN CASO DI TRAUMA SAI A CHI RIVOLGERTI?
  • 50. A TUTTE LE ETÀ, AVANTI TUTTA! ino a ieri, l’immagine stere- otipata degli anziani era più o meno questa: seduti su una sedia a dondolo, con la coperta sulle gambe, senza far niente. Visti in primo piano mostravano bocche sdentate, avevano lo sguardo spento e tutt’al più la pipa accesa. Be’ fare- mo meglio ad abbandonare questi luoghi comuni e dimenticare que- sto vecchio film: gli anziani del Terzo Millennio sono tutta un’altra storia e anche l’immaginario culturale e ar- tistico dovrà trovare nuovi modi per raffigurarli. La scena è questa: l’anziano si è alzato dalla sedia a dondolo e – mentre la coperta scivolava dimen- ticata in un angolo – si è agilmente messo in moto. Non è un oggetto ai margini ma un soggetto al centro della scena, fisicamente e social- mente attivo. Naturalmente, la perdita di dimen- sioni importanti della propria identità – come il ruolo di genitore con l’indi- pendenza dei figli e quello di lavora- toreconilpensionamento–èunfatto reale con cui fare i conti. DIMENTICHIAMOCI LA SEDIA A DONDOLO E LA COPERTA SULLE GINOCCHIA. OGGI È TEMPO DI “INVECCHIAMENTO ATTIVO”, A INIZIARE DAL VOLONTARIATO E DALL’ASSOCIAZIONISMO 2’00” Ma l’anziano del Terzo Millennio sa mantenersi attivo in mille modi. Per esempio attraverso il volontariato, che per molti rappresenta una se- conda giovinezza. Gli anziani che fanno volontariato sono tanti e in aumento. Il tasso dell’impegno nel volontariato degli italiani tra i 65 e i 74 anni è pari al 13,1%, quindi superiore di oltre due punti percentuali alla media nazionale per tutte le classi di età, l’11%. F Se la gioventù è il fiore più bello, la vecchiaia è il frutto più delizioso. “ “ Madame Swetchine TEMPO DI LETTURA 50
  • 51. Secondo i dati Istat, il 56% degli ultrasettantenni che fanno volon- tariato si dichiara soddisfatto della propria vita, contro il 35% dei pari età che non lo fa. Lo scarto di be- nessere percepito è del 21%. Evidentemente, impegnarsi in modo altruistico contrasta la soli- tudine e riduce i sintomi depressi- vi, oltre a migliorare le prestazioni cognitive e il benessere mentale. È la vittoria di quello che viene chiamato “invecchiamento attivo”, capace di sconfiggere anche i brut- ti pensieri. L’anziano rappresenta anche un sostegno economico e materiale alle famiglie. Chi aiuta i figli in condizioni economiche precarie? E chi si prende cura dei nipoti piccoli, mentre i genitori sono al lavoro? Gli anziani, naturalmente. L’invecchiamento attivo è tutto questo e molto di più: esercizio fi- sico, formazione, università della terza età e tanto altro. 13,1% Italiani 65-74 anni che svolgono attività di volontariato L’invecchiamento attivo è “un processo di ottimizzazione delle opportunità relative alla salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ne dà la seguente definizione: La parola “opportunità” ci piace molto. Perché è arrivato il momen- to di capirlo: anche la terza età ha le sue opportunità. E probabilmen- te, sono molte di più di quelle che abbiamo sempre immaginato. 51
  • 52. PICCOLA GUIDA ALLA LETTURA DEGLI ESAMI DEL SANGUE Quando si ritirano gli esami ematici e i valori risultano alterati, l’ansia può spingerci a cer- care le fonti più disparate, per capire che cosa sta succedendo al nostro organismo. Come risultato, finiamo generalmente per preoccu- parci ancora di più. E allora, come regolarci? Premesso che la cosa migliore è aspettare con pazienza l’incontro con il nostro medico, cui basterà un colpo d’occhio per spiegarci cosa significhino quei numeri, si può provare a capire quanto riportato dal referto impa- rando a distinguere le singole voci e ciò che rappresentano. È importante premettere che i numeri indi- cati come minimi e massimi di qualsiasi voce delle analisi sono calibrati su un campione ampio di persone. Non è detto che, nella tua condizione specifica, il range di valori normali non possa in realtà essere diverso. Un buon modo per conoscere i propri valori di riferimento è quello di confrontare le analisi ripetute nel tempo, poiché se un certo valo- re è fisiologico tende a mantenersi pressoché inalterato e funge da nuovo riferimento anche per le misurazioni successive. 52
  • 53. EMOCROMO Uno degli esami più frequenti è quello emo- cromocitometrico. È un controllo di routine che ci permette di valutare molti fattori: il nu- mero delle cellule del sangue, la quantità di emoglobina e l’ematocrito. Attraverso l’emocromo si riesce ad ottenere il dettaglio del numero di cellule presenti nel sangue, suddividendole per tipologia. Globuli rossi: sono le cellule responsabili del trasporto di ossigeno e anidride carbonica nel nostro organismo. Una certa diminuzione dei globuli rossi può essere il segnale della pre- senza di patologie dove avviene l’emolisi, cioè il processo di distruzione dei globuli rossi. Tramite l’emocromo si possono misurare an- che gli indici corpuscolari come la grandezza e la forma dei globuli rossi (attraverso la voce MVC), il contenuto di emogloblina nei globuli rossi (MCH), la concentrazione cellulare me- dia dell’emoglobina (MCHC) e altro ancora. Globuli bianchi: i globuli bianchi (o leucociti) sono le cellule a difesa dell’organismo. Nel- le analisi viene sempre indicata una formula, chiamata leucocitaria, che consente di indi- viduare il numero di ciascun tipo di globulo bianco. Infezioni e stati infiammatori causa- no l’aumento del numero di queste cellule, e guardando quale tipo di globuli bianchi ha su- bito l’innalzamento si può ipotizzare la causa. Piastrine: Questo valore indica la quantità di cellule deputate alla coagulazione del san- gue. Se sono basse è più facile che possano avvenire emorragie, mentre un valore troppo alto espone al rischio di trombosi. ALTRE TIPOLOGIE DI ESAMI Sono molti altri gli esami che possono essere richiesti tramite le analisi del sangue. Per esempio la VES, che serve per misurare il tempo impiegato dai globuli rossi per sepa- rarsi dal plasma, la parte liquida del sangue. Bisogna porre molta attenzione al fatto che la VES è un esame abbastanza generico: il suo aumento è associato a molte condizioni clini- che (dai processi infiammatori ai tumori). Anche la precisione del risultato è abbastan- za relativa, ma viene comunque richiesta per- ché, insieme ad altri esami, può aiutare a de- finire meglio il quadro clinico. 53
  • 54. Il dosaggio del fibrinogeno, una proteina che viene attivata trasformandosi in fibrina, si analizza per valutare la capacità di coagula- zione nel nostro organismo. Il suo valore ri- sulta alterato in caso di emorragie e di infe- zioni gravi, ma anche durante la gravidanza. Per valutare la concentrazione ematica di glucosio viene richiesta la glicemia. Le sue alterazioni sono degne di approfondimento con curve di carico glicemico, da eseguirsi separatamente, e rappresentano un esame importante soprattutto quando si sta inda- gando su una possibile insorgenza di diabete. Molti sono poi gli esami dedicati alla fun- zionalità epatica e, più in generale, allo sta- to di salute del nostro fegato. La ferritina, ad esempio, ci dice qual è la riserva di ferro presente nel fegato. Le transaminasi GOT (o AST) e GPT (o ALT) ci indicano principalmen- te la presenza di danno epatico, perché que- sti enzimi sono molto concentrati nel fegato. Da ricordare comunque che livelli inferiori di GOT e GPT sono presenti anche nel cuore, nel muscolo scheletrico e nel rene, quindi posso- no essere alterati anche in caso di danno ad altri tessuti. Colesterolo e trigliceridi sono altri due pa- rametri utili per indagare lo stato del fegato, perché sono lipidi da esso prodotti. Non di- mentichiamo però che sono anche sostanze introdotte con la dieta, quindi se sono troppo elevati è opportuno cambiare qualcosa nell’a- limentazione. Questi grassi, infatti, espongo- no a un aumentato rischio di malattia cardio- vascolare. Per il colesterolo, nelle analisi si ritrovano i valori di colesterolo totale e quelli singoli di LDL (il cosiddetto colesterolo cat- tivo) e HDL (il cosiddetto colesterolo buono). Anche l’accumulo di bilirubina può indicare la presenza di malattie epatiche. La bilirubina è il pigmento della bile e nelle analisi vengono distinte: bilirubina totale, bilirubina indiretta (o non coniugata) e bilirubina diretta (o coniu- gata). Quella indiretta è la bilirubina che non è ancora stata modificata dal fegato, viceversa quella diretta. Un altro enzima presente in tutti i tessuti, ma la cui concentrazione è maggiore nel fegato, nel rene, nelle ossa, nell’intestino e nella pla- centa è la fosfatasi alcalina. Il suo dosaggio, quindi, consente di definire lo stato di salute di diversi organi. Il fegato poi produce una proteina, chiamata albumina, che mantiene l’equilibrio dei liquidi corporei e trasporta molte molecole endoge- ne ed esogene. Quindi, non solo ci dà un’in- dicazione dello stato del fegato, ma anche dell’intero organismo. Tra gli esami più comunemente richiesti ci sono quelli che valutano la funzionalità rena- le: ad esempio, il dosaggio della creatinina e dell’acido urico. La creatinina viene elimina- ta con le urine, e il suo accumulo nel sangue significa che i reni non stanno funzionando a dovere. L’acido urico è un metabolita di scar- to, proviene dal metabolismo proteico e viene eliminato con le urine. Anche in questo caso, l’accumulo nel sangue indica un malfunzio- namento renale. Infine, il medico può richie- dere anche il dosaggio delle gammaglobuli- ne, che non sono altro che gli anticorpi. Abbiamo provato a spiegarvi il significato dei principali parametri misurati nell’esame del sangue. Non ci rimane che ricordarvi che una lettura autonoma dei risultati vi dà semplice- mente una prima idea del vostro stato di salu- te. Programmate di mostrare i dati al vostro medico il prima possibile, mantenendo sem- pre l’opportuna serenità nel frattempo. ritrovano i valori di colesterolo totale e quelli singoli di LDL (il cosiddetto colesterolo cat- tivo) e HDL (il cosiddetto colesterolo buono). Anche l’accumulo di bilirubina può indicare la presenza di malattie epatiche. La bilirubina è il pigmento della bile e nelle analisi vengono distinte: bilirubina totale, bilirubina indiretta (o non coniugata) e bilirubina diretta (o coniu- gata). Quella indiretta è la bilirubina che non è ancora stata modificata dal fegato, viceversa quella diretta. 54
  • 55. Puoi prenotare oggi per domani e ricevi i referti subito dopo l’esame, senza dover tornare a ritirarli. SAI CHE IL NOSTRO SERVIZIO DI RADIOLOGIA È RAPIDISSIMO? RADIOGRAFIE ZERO ATTESA
  • 56. CASE E CITTÀ A MISURA DI ETÀ ’invecchiamento della po- polazione sta cambiando il mondo. Anche le case e le città dovranno mettersi in gio- co e trasformarsi, velocemente e profondamente, per adattarsi ai bisogni e alle esigenze degli an- ziani sempre più numerosi che le abitano. “SMART HOME” E “AGE-FRIENDLY CITY”: DUE MODI INNOVATIVI DI CONCEPIRE GLI SPAZI DOMESTICI E URBANI, PER ADATTARLI ALLE ESIGENZE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA 3’20” Il concetto di “smart home”, che fino a pochi anni fa sembrava fanta- scienza, sta diventando realtà. Alla base c’è l’idea che la casa, come se fosse dotata di una sua intelligen- za e sensibilità, diventi consapevole delle attività e delle esigenze di chi la abita, grazie a sensori capaci di individuare gli eventuali segnali di crisi degli abitanti. Questi sistemi, sempre più precisi e sofisticati, si basano sull’ICT, cioè sull’insieme delle tecnologie per la trasmissio- ne, ricezione ed elaborazione dei dati e delle informazioni. Le “smart home” per gli anziani si propongono di rispondere a diversi obiettivi, in primis quelli della salu- te e della sicurezza, attraverso ar- redi ad hoc, sensori per il comfort ambientale e dispositivi indossabili per il controllo dello stato fisico. Gli obiettivi comprendono anche l’accessibilità verso la città – cioè la fruibilità dei percorsi tra interno ed esterno della casa –, lo stimolo a una vita sociale attiva, l’agevolazio- ne dell’allenamento sia fisico che mentale e altro ancora. LCi sono adolescenze che si innescano a novanta anni. “ “ Alda Merini TEMPO DI LETTURA 56
  • 57. TRASPORTI ABITAZIONI SOCIALIZZAZIONE SUPPORTO DELLA COMUNITÀ E SERVIZIO SANITARIO URBANIZZAZIONE PARTECIPAZIONE CIVICA E OCCUPAZIONE CITTÀ AGE-FRIENDLY DOCUMENTAZIONE E COMUNICAZIONE RISPETTO E INCLUSIONE Queste tipologie di abitazione ven- gono studiate dai ricercatori di di- verse università. Tra i progetti spic- ca la “Aware Home”, realizzata dal Georgia Institute of Technology, che attraverso la valutazione e il moni- toraggio del comportamento degli utenti vuole creare un innovativo modello a misura di anziano, che potrà vivere più a lungo nella pro- pria abitazione in maniera confor- tevole e autosufficiente. Sempre negli Stati Uniti, l’Universi- tà della Florida ha creato la “Gator TechHouse”, dotata di arredi intel- ligenti e dispositivi per il comfort e l’efficienza energetica, la sicurezza e la fruibilità, il monitoraggio delle attività, la rilevazione delle cadute, la comunicazione e le tecnologie biometriche: un ambiente adeguato per aiutare e proteggere gli anziani. Se le case cambiano, le città non sono da meno. Il concetto di “age-friendly city”, cioè di città amica degli anziani, è fortemente sostenuto dall’OMS. L’Organizzazione Mondiale del- la Sanità ha promosso un network dove le sempre più numerose città che si stanno attivando per veni- re incontro ai bisogni dei cittadini anziani possono scambiare le loro esperienze e imparare reciproca- mente. Una rete mondiale per co- noscere, condividere e costruire nuovi modelli di città. L’“age-friendly city” può essere definita come una città che, a li- vello urbano ed edilizio, sa render- si più disponibile e accessibile alle persone anziane. Per realizzarla ci vuole un approccio integrato e multidisciplinare, che unisca la Manchester sarà la prima “age-friendly city” del Regno Unito. La città inglese diventerà un “ageing hub”, cioè un polo di attrazione per la ricerca e i servizi dedicati alla terza età. Il progetto coinvolge tutte le istituzioni cittadine, tra cui la rinomata Manchester School of Architecture, e si propone di attrarre gli investimenti dinumeroseimpreseprivate. Manchester, prima città age-friendly 57
  • 58. componente “tangibile” – gli edifici, gli spazi fisici, i trasporti – e quella “immateriale”: solidarietà inter- generazionale, inclusione sociale, partecipazione alla vita comunita- ria, accesso alla comunicazione e all’informazione. In sintesi, la città e le sue costru- zioni, cioè gli spazi tangibili, rap- presentano l’hardware, mentre l’inclusione sociale, la partecipa- zione attiva, l’occupazione, l’infor- mazione e la comunicazione sono il software. Hardware e software sono entrambi necessari e devono integrarsi per dar vita a una città “amica degli anziani”. A partire da una certa età, le esi- genze sono quelle di mantenersi il più possibile autonomi e di relazio- narsi con gli altri, evitando l’isola- mento. Per perseguirle, i “driver” sono l’invecchiamento attivo – di cui abbiamo diffusamente parla- to in altri articoli –, la solidarietà intergenerazionale e la facilità di accesso e fruizione degli spazi, sia pubblici che privati. Quando parliamo di solidarietà intergenerazionale, ci riferiamo a persone di generazioni diverse che si danno vicendevolmente una mano. Non sono soltanto i giovani ad aiutare gli anziani ma anche gli anziani ad aiutare i giovani. Qualche esempio? I giovani consegnano la spesa e i pasti a domicilio agli an- ziani; gli anziani gestiscono il traffi- co davanti alle scuole negli orari di entrata e uscita dei ragazzi. I giovani aiutano gli anziani a imparare come si naviga su internet; gli anziani aiu- tano gli studenti con i compiti. E gli esempi potrebbero continuare a lungo inmolteplicisettoridellavita: nella gestione domestica, nei viaggi e nella mobilità, nel lavoro e nello studio, nella salute e nella riabilita- zione, nella cultura e nell’intratte- nimento, nel volontariato e nell’as- sistenza.Con una popolazione over 65 pari al 27,7% del totale, la Liguria è la regione più anziana d’Europa. Nel 2017 Imperia è stata la prima città ligure – e la seconda italiana, dopo Udine – a entrare nel network delle “age-friendly city” promosso dall’Organizza- zione Mondiale della Sanità. Udine e Imperia 58
  • 59. LA TUA CASA DI CURA, ANCHE A CASA TUA Grazie al nuovo servizio DONATELLO A CASA TUA, puoi ricevere le prestazioni mediche e infermieristiche nel comfort del tuo ambiente familiare. Il servizio ti garantisce la continuità delle cure, con la presa in carico del tuo medico di riferimento di Villa Donatello, dell’infermiere e del fisioterapista. Villa Donatello ti è vicina. Adesso più che mai. Tel: 055 5097677 (da lunedì a sabato dalle 7 alle 13) Per informazioni, preventivi e contatti: Pazienti in attesa di ricovero programmato e per i quali non sono differibili le cure mediche Pazienti ricoverati in casa di cura per i quali è previ- sta la dimissione e che necessitano ancora di assi- stenza sanitaria Pazienti seguiti dal DH oncologico e che necessitano di cure mediche e/o infermieristiche Clienti del Fast Aid il cui piano assistenziale prevede cure mediche e/o infermieristiche senza la necessi- tà di un ricovero Clienti esterni che prendono contatto con la casa di cura per singole prestazioni sanitarie Il servizio è dedicato a: Rilevazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, temperatura timpanica, saturimetria, frequenza cardiaca e respiratoria) Stick glicemico Prelievo ematico Medicazione di ferita chirurgica Medicazione di lesione da decubito Medicazione di Midline e/o PICC Lavaggio di accesso venoso PORT Posizionamento di accesso venoso periferico Posizionamento e gestione di sondino nasogastrico Posizionamento di catetere vescicale e/o cateterismo estemporaneo Somministrazione di farmaci per via sottocu- tanea, intramuscolare, endovenosa Gestione di colonstomie, ileostomie, urostomie Clistere evacuativo Igiene personale a letto Elettrocardiogramma Trattamenti riabilitativi fisioterapici Le prestazioni erogate:
  • 60. 5TIPOLOGIE DI ESERCIZI PER MANTENERSI IN FORMA UTILI, FACILI E SICURI: PROVALI CON IMPEGNO MA SENZA ESAGERARE 60
  • 61. ESERCIZI DI EQUILIBRIO Puoi allenarti con esercizi dedicati all’equilibrio in ogni momento, ovun- que e tutte le volte che vuoi. Unbuonequilibrioèimportanteperrimanere indipendenti in molte attività quotidiane, come salire e scendere le scale. Questo tipo di esercizio ti aiuta anche a camminare in sicurezza ed evitare di inciampare e cadere su oggetti che si trovano sul tuo percorso. ESERCIZIO #1A 1. Posiziona il tallone di un piede pro- prio di fronte alle dita dell’altro pie- de. Il tallone e le dita dei piedi do- vrebbero toccarsi leggermente 2. Scegli e concentrati su un punto da- vanti a te per mantenere stabile la tua camminata 3. Fai un passo mettendo il tallone pro- prio davanti alla punta dell’altro piede 4. Ripeti per 20 passi CONSIGLIO: Se stando in piedi nella po- sizione iniziale ti senti instabile, prova a fare questo esercizio vicino a un muro, in modo da poterti stabilizzare se necessario. 01. ESERCIZIO #1B 1. Stai in piedi su un piede solo vicino a una sedia robusta, tenendoti in equi- librio (inizia tenendoti alla sedia con entrambe le mani; quando ti senti in grado, prova ad aggrapparti alla se- dia con una sola mano. Con il tempo, tieniti forte apppoggiandoti con un solo dito, poi senza mani 2. Mantieni la posizione per un massi- mo di 10 secondi 3. Ripeti 10-15 volte 4. Ripeti 10-15 volte tenendo sollevata l’altra gamba • Evita di bloccare le articolazioni. Raddrizza le braccia e le gambe quando le allunghi, ma non tenerle saldamente in posizione diritta. Tienile sempre leggermente piegate duran- te lo stretching. • Allungati sempre con un movimento fluido e costante. Cerca di evitare scossoni durante l’esercizio: possono causare lesioni. • Una leggera sensazione di trazione durante lo stretching è normale. Se invece quello che avverti è dolore acuto, lancinante o dolori ar- ticolari, stai eseguendo l’esercizio in manie- ra troppo aggressiva. Riduci l’allungamento in modo che non faccia male. • Ricordati sempre di respirare normalmente mentre fai stretching. • Riscaldati sempre prima degli esercizi di stretching. Allungare i muscoli prima che si riscaldino può causare lesioni. Se stai fa- cendo solo esercizi di stretching, riscaldati prima con pochi minuti di camminata legge- ra. Se stai facendo esercizi di resistenza o di forza, allungati dopo, non prima. • Se hai subito un intervento all’anca o alla schiena, parla con il tuo medico prima di fare esercizi di flessibilità per la parte bassa del- la schiena. CONSIGLI PER LA TUA SICUREZZA, VALIDI PER TUTTI GLI ESERCIZI PROPOSTI 61
  • 62. ESERCIZI DI RESISTENZA Le attività di resistenza, dette anche aerobiche, agiscono sulla respirazio- ne e la frequenza cardiaca. ESERCIZIO #2 La camminata veloce è un ottimo esercizio fisico e, come altri esercizi di resistenza, può aumentare la frequenza cardiaca e la respirazione. Per alcune persone, camminare per i 30 minuti al giorno normalmente raccomandati può essere difficile. Se anche per te è così, prova a cammi- nare per 10 minuti alla volta fino a tre volte al giorno. Mano a mano che la tua resistenza migliora, cammina più a lungo fino a quando potrai farlo per 30 minuti. Arriverà un punto in cui la camminata ti sembrerà più facile: aggiungi nuove sfide, come camminare su una strada leggermente in salita, pro- lungare il tempo oltre i 30 minuti, aumentare il passo. I contapassi, o una qualsiasi app per smartphone dedicata allo sport, pos- sono aiutarti a tenere traccia del tuo cammino, fissare obiettivi e misura- re i tuoi progressi. La maggior parte delle persone inattive compie meno di 5.000 passi al giorno, alcune persone molto inattive ne fanno solo 2.000 al giorno. Prova a indossare un contapassi per alcuni giorni per vedere quanti ne prevede la tua routine. Se scopri di aver raggiunto: Meno di 5.000 passi al giorno: aggiungi gradualmente da 3.000 a 4.000 passi al giorno Circa 8.000 passi al giorno: bene, probabilmente stai raggiungendo l’o- biettivo di attività consigliato 10.000 o più passi al giorno: puoi essere sicuro di ottenere una quantità adeguata di attività di resistenza 10.000 passi al giorno fatti comodamente: prova ad aumentarli fino a 15.000, performance che ti collocherebbe nel gruppo di alta attività Assicurati di indossare sempre scarpe robuste che ti diano il giusto ap- poggio. Per la tua sicurezza: • Cammina di giorno o in zone ben illuminate di notte mantenendo alta l’attenzione su ciò che ti circonda • Vestiti a strati quando fai esercizio all’aperto in modo da poter aggiun- gere o togliere i vestiti se fa freddo o caldo • Assicurati di bere molti liquidi quando fai qualsiasi attività che ti fa sudare • Fai un po’ di attività leggera per riscaldarti e raffreddarti prima e dopo le attività di resistenza 02. 62
  • 63. 03. ESERCIZI DI FLESSIBILITÀ Poiché molte persone hanno i muscoli del polpaccio sottili, è importante allungarli. ESERCIZIO #3A • Posizionati di fronte a una parete a una distanza leggermente maggio- re della lunghezza del tuo braccio, con i piedi appena divaricati • Appoggia i palmi delle mani contro il muro all’altezza delle spalle e a distanza tra di loro • Porta avanti la gamba destra pie- gandone il ginocchio. Mantenendo entrambi i piedi piatti sul pavimento, piega leggermente il ginocchio sini- stro fino a sentire un allungamento del muscolo del polpaccio sinistro. Non dovrebbe arrivare al punto da provocare dolore. Se non percepisci al- cun allungamento, piega il ginocchio destro fino a quando non lo senti • Mantieni la posizione per 10-30 secondi, quindi torna alla posizione di partenza • Ripeti con la gamba sinistra • Continua ad alternare le gambe per almeno 3-5 volte su ciascuna gamba ESERCIZIO #3B Muscoli coinvolti: Spalle e braccia Cosa ti serve: Un asciugamano Questo esercizio aumenta la flessibilità di spalle e braccia. Aiuta per esempio a raggiungere più facilmente la cintura di sicurezza. Se hai problemi alle spal- le, parla con il medico prima di provare a esercitarti. • Stai in posizione eretta con i piedi alla stessa larghezza delle spalle • Tieni l’estremità di un asciugamano nella mano destra • Solleva e piega il braccio destro per avvolgere l’asciugamano sulla schiena. Mantieni il braccio destro in questa posizione e continua a tenere l’asciugamano • Raggiungi la parte bassa della schiena e afferra l’asciugamano con la mano sinistra • Per allungare la spalla destra, tira l’asciugamano verso il basso con la mano sinistra. • Fermati quando percepisci l’allungamento o un leggero disagio alla spalla destra • Ripeti almeno 3-5 volte • Inverti le posizioni e ripeti almeno 3-5 volte 63