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dalla
grecìa
salentina
al mare
in bicicletta
30+30km
itinerario
cicloturistico
interattivo n°2
Questo secondo itinerario
(non ad anello) vi permetterà
di attraversare quattro comuni
della Grecìa (Corigliano
d’Otranto, Melpignano,
Castrignano de’ Greci e
Carpignano Salentino) e di
raggiungere il litorale avendo
a disposizione due opzioni per
terminare la vostra escursione:
il relax di S. Andrea o il fascino
arcaico di Roca. Se avete voglia
di approfondire la visita dei
centri storici, vi rimandiamo
all’Itinerario n.3.
Partite dalla Stazione di
Corigliano e dirigetevi verso
il centro storico. Percorrendo
Via Ferrovia troverete un
importante testimonianza
dell'archeologia industriale in
Puglia: il Molino Coratelli (1).
Attraversate il centro storico e
proseguite verso Melpignano.
Qui troverete subito l’Ex
Convento degli Agostiniani,
dove ogni anno viene ospitato
il Concertone finale del Festival
della Notte della Taranta, la
più importante manifestazione
culturale dell’estate salentina.
Centinaia di migliaia di persone
si riversano qui in una notte
di fine agosto per assistere ad
un lungo concerto in cui star
della musica internazionale si
affiancano a musicisti locali
per reinterpretare il repertorio
tradizionale salentino. Sempre a
Melpignano, fermatevi in Piazza
S. Giorgio (2) e ammiratene i
portici cinquecenteschi.
Da Melpignano spostatevi nella
vicinissima Castrignano, con
il suo Castello De’ Gualtieriis
(3). Da qui seguite l’itinerario
percorrendo piccole strade
comunali che vi faranno
immergere nella campagna
salentina, tra Menhir e chiese
abbandonate come quella di S.
Cosimo. Il nostro itinerario vi
porterà sulle tracce di un’antica
via romana (4), la Traiana
Calabra, che riconoscerete
dai profondi solchi tracciati
dai carri nel corso dei secoli.
Arrivati a Carpignano Salentino
attraversate il piccolo borgo
(sede di una famosa festa del
vino) e appena fuori il centro
abitato osservate alla vostra
sinistra l’antica torre colombaia,
utilizzata per l’allevamento dei
piccioni.
Se non siete stanchi (in tal caso
v. variante in fondo a questo
paragrafo) l’itinerario prosegue
in un’area di altissimo pregio
paesaggistico, tra oliveti e
boschi di eucalipti e vi porta
ad un bivio in prossimità del
mare dove vi troverete di fronte
ad una scelta: proseguire per
S.Andrea o addentrarsi ancora
per un tratto nella campagna e
raggiungere Roca?
Le due destinazioni offrono
due scenari marittimi
diversi, ma accomunati dalle
acque cristalline che hanno
reso famose le Marine di
Melendugno. Se svoltate a
destra e proseguite sulla SP148
arriverete in poco tempo a
Torre Sant’Andrea. Sant’Andrea
è il posto ideale per rilassarsi
bevendo una bibita fresca,
cullati dalla musica reggae che
ormai da un paio di decenni è
diventata una colonna sonora
costante di queste zone insieme
alla musica tradizionale
salentina. Il ritrovo per
eccellenza in questo minuscolo
borgo di pescatori è il Babilonia,
un locale costruito interamente
in legno su una collina che
ospita anche un piccolo faro.
Nelle sere d’estate la piazza è
sempre affollata fino a tardi e
vengono spesso organizzati dei
concerti dal vivo con il palco
posizionato proprio a due passi
dal mare.
Se invece preferite continuare a
pedalare, attraversate l’incrocio
e procedete in direzione Nord.
dalla grecìa
salentina
al mare
in bicicletta
itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km)
Grecìa Salentina
Poco prima di raggiungere Roca
Vecchia, troverete il complesso
di Roca Nuova, costruito dai
rocani in fuga dalle coste a
seguito del famoso assedio del
1480, quando la città di Otranto
fu conquistata dai Turchi guidati
da Gedik Ahmet Pascià.
Seguite le indicazioni
dell’itinerario e vi ritroverete
in breve davanti al mare. Roca
Vecchia vi affascinerà con la
sua storia millenaria: se la
temperatura lo permetterà,
potrete nuotare fra bacini di
acqua color smeraldo e rovine
che risalgono fino all’età del
Bronzo (XV-IX sec. a.C.).
Potrete immergervi nei pressi
della celebre Grotta della Poesia
(o Posìa), al cui interno (non
visitabile, purtroppo) sono state
rinvenute numerose iscrizioni
messapiche, latine e greche.
Oppure potreste imparare
a conoscere i curiosi nomi
che i rocani hanno assegnato
alle numerose insenature,
ognuna delle quali è più o
meno adatta alla balneazione
a seconda della direzione del
vento: portuligno, pascariello,
‘nfucaciucci. Fatevi spiegare da
uno degli abitanti il significato
Se siete stanchi e non avete
voglia di arrivare fino al mare,
vi offriamo una variante per
ritornare a Corigliano per una
via più breve, passando da
Martano. Arrivati a Carpignano
Salentino anzichè dirigervi fuori
dal centro abitato addentratevi
nel centro del borgo indugiando
tra le viuzze. Da qui proseguite
verso Martano tornando a
Corigliano lungo l’itinerario.
*variante (a/r 15+15km)
di questi nomi. La discussione
sulle diverse interpretazioni
potrebbe protrarsi a lungo,
tanto che ad un certo punto si
renderà necessaria una pausa
per un caffé in ghiaccio nel
caratteristico chioschetto di
legno (aperto solo in estate) che
si trova alla fine del lungomare
di Roca, proprio davanti
all’antica torre di guardia
aragonese.
Itinerario n°2: Quadro di unione
Melpignano, portici di Piazza San Giorgio.
Il Molino a cilindri Coratelli
è un complesso industriale
rimasto attivo fino al 1991,
costruito in cemento armato e
in pietra leccese. Il nucleo più
antico dell’impianto ospitò
il molino a palmenti fondato
da R. Coratelli (mugnaio) e V.
Imparato (capo pastaio) negli
anni 20 del Novecento.
I due imprenditori salentini
realizzarono una realtà
produttiva di successo e si
adeguarono alle tecniche di
molitura più avanzate, passando
dal tradizionale metodo di
molitura all’innovativo sistema,
comparso nei primi anni
dell’Ottocento, dei laminatoi a
cilindri. Tale tecnica garantiva
una migliore qualità del
prodotto, in quanto il chicco di
cereale anziché essere compresso
e disintegrato, veniva rotto in
maniera graduale facendolo
passare attraverso coppie di
cilindri rotanti in ghisa dura,
che riducevano il rischio di
surriscaldamento della farina e
il conseguente deterioramento
della stessa.
Il complesso industriale,
di proprietà privata, è stato
oggetto di diverse attività di
ricerca volte alla valutazione
dello stato di conservazione,
alla caratterizzazione dei
materiali, delle tecniche
esecutive e del degrado, alla
progettazione per il recupero
e la rifunzionalizzazione per
renderlo un contenitore di
attività culturali
(1) 	molino coratelli
	 corigliano d'otranto (Sec.xx)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
La lettera di Mattia, neolaureato (21 dicembre 2014)
Piazza S. Giorgio è una delle
rarissime piazze porticate
del Salento. A partire dalla
loro edificazione, voluta dal
vescovo Niccolò Maiorano sul
finire del XV secolo, e fino ai
primi anni dell’800, i portici
hanno accolto uno storico
mercato, come testimoniano
gli antichi banchi in pietra
leccese. Piazza San Giorgio è
stata un importante crocevia di
mercanti provenienti da Napoli,
Bari e Lecce, che avrebbero
portato Melpignano a essere
soprannominata “La Napoli
Piccinna” (La “Piccola Napoli”).
Sebbene abbia perduto la sua
funzione commerciale, Piazza
San Giorgio è ancora oggi
un “salottino urbano” per
Melpignano, luogo d’incontro
privilegiato della comunità.
Un contesto unico che ha posto
le basi per l’avvio del percorso
di progettazione partecipata
per la re-illuminazione della
piazza e dei portici, denominato
Melpilight. Un processo durato
12 mesi, che ha coinvolto i
cittadini nel restituire alla
piazza ruolo, valore e centralità
attraverso la luce. Le attività di
ricerca di In-Cul.Tu.Re hanno
riguardato anche la valutazione
dello stato di conservazione
dei portici sui quali sono state
condotte campagne di indagini
termografiche.
Scopri il progetto Melpilight
visitando il sito:
www.inculture.eu/melpilight
(2) 	piazza san giorgio
	 melpignano (sec. xv)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
Il racconto di Ciro, mercante napoletano (26 giugno 1580)
Il castello, edificato su pianta
quadrata durante il medioevo,
è ricordato - secondo alcune
fonti non ufficiali - come
“sito fortissimo di difesa per
respingere attacchi nemici”
sotto gli Angioini. A partire
dal ’500, il Castello ha subito
numerose modifiche.
In-Cul.Tu.Re. vi ha svolto
attività di indagine
scientifica per valutare lo
stato di conservazione e il
comportamento energetico
della struttura. Principalmente
utilizzato per eventi e attività
culturali, il castello presenta
alcune peculiarità che lo
rendono un contenitore ideale
per allestimenti artistici.
A tal proposito, il progetto
In-Cul.Tu.Re. lo ha individuato
come punto di raccolta di una
riflessione fotografica dedicata
al paesaggio della Grecìa
Salentina. Nell’agosto 2014,
il piano nobile del complesso
ha infatti ospitato la mostra
fotografica “Da qui non si vede
il mare – Il paesaggio della
Grecìa Salentina”
Per scoprire la mostra
fotografica visita il sito:
www.daquinonsivedeilmare.it
(3) 	castello de' gualtieriis	
	 castrignano de' greci (Sec. XVI e prec.)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
Lettera di Giuseppe, contadino (8 maggio 1732)
Nei pressi di Carpignano
Salentino è possibile incontrare
uno dei tratti ancora visibili
della Via Traiana Calabra,
l’antica strada romana
che collegava Otranto a
Brindisi e che costituiva un
prolungamento della Via
(4) 	la via traiana-calabra
	 un ponte verso l'oriente
Traiana. Si può riconoscere dai
profondi solchi spesso paralleli
tracciati sulla roccia nel corso
dei secoli dalle ruote dei carri,
motivo per il quale spesso
vengono indicate come carraie.
Questo percorso attraversava la
romana ‘Calabria’, la penisola
che conosciamo come Terra
d’Otranto, motivo per il quale
così è stata ribattezzata dagli
studiosi di viabilità antica.
Numerose sono le
testimonianze sull’uso
di questo tragitto. Nel IV
secolo d.C., la strada viene
percorsa da una compagine
di pellegrini anonimi di
ritorno da Gerusalemme. L’
Itinerarium Burdigalensis
descrive l’itinerario di questi
pellegrini in viaggio da
Burdigala (l’odierna Bordeaux)
a Gerusalemme per venerare il
Santo Sepolcro, all’epoca ancora
in costruzione. Al suo rientro,
essi sbarcarono ad Otranto e
proseguirono lungo la Traiana
fino a Roma.
Per molti secoli Otranto fu
il porto prediletto per chi
intendeva imbarcarsi verso
l’Oriente. Mercanti, fedeli
in pellegrinaggio o cavalieri
ansiosi di raggiungere le Terre
d’Oltremare hanno percorso
questa strada fino alla città
più orientale d’Italia. Solo
nel Medioevo inoltrato altri
porti pugliesi, come Brindisi,
cominciarono ad essere
maggiormente utilizzati per
l’attraversamento del canale
d’Otranto.
A partire dal XIII sec, l’ascesa
del brigantaggio nelle contrade
del Meridione e i progressi
nella tecnologia navale resero
progressivamente obsoleto il
percorso della Via Traiana come
“trampolino” per l’Oriente.
Nel tempo, sul percorso di
questa antica via si sono
installati numerosi luoghi
di culto: dai santuari alle
piccole chiese rupestri alle
cripte scavate nella roccia e
riccamente affrescate. Coloro
che nei secoli si muovevano su
questi tragitti potevano sostare
in queste “stazioni” spirituali
per pregare e rinvigorire
la propria fede prima di
riprendere il lungo cammino.
Questi luoghi di culto sono
espressione di una spiritualità
antica e profonda, della quale il
cristianesimo rappresenta solo
l’ultima propaggine.
Nei pressi di Calimera, appena
fuori dal centro abitato, si
trova la Cappella di San Vito.
La minuscola chiesa è stata
costruita attorno ad una
roccia di forma trapezoidale
con al centro un foro. La
roccia occupa quasi per intero
l’interno della chiesa. Da tempo
Realizzato da In-Cul.Tu.Re. progetto
vincitore del bando Miur “Smart Cities and
Communities and Social Innovation”.
Soggetti attuatori In-Cul.Tu.Re.
Francesco De Matteis
Lavinia Donateo
Paola Durante
Sofia Giammaruco
Gabriele Miceli
Gabriele Montinaro
Maria Federica Stifani
A cura di
Alberto Giammaruco | CRESCo
Testi
Igor Legari, Marco Leo Imperiale,
Lavinia Donateo, Paola Durante,
Sofia Giammaruco, Gabriele Miceli,
Maria Federica Stifani.
Progetto grafico e impaginazione
Alberto Giammaruco | CRESCo
Basi cartografiche
Rino Carluccio
Foto
Marco Rizzo
© 2015 Progetto In-Cul.Tu.Re. / MIUR
www.inculture.eu
Prodotto nel mese di Maggio 2015
contributi credits
Un progetto di
realizzato in collaborazione con
cofinanziato da
In-Cul.Tu.Re. progetto vincitore del bando
Miur “Smart Cities and Communities and
Social Innovation”
PON04a3_00390
PON “Ricerca e Competività” (PON “R&C”)
2007 - 2013 Avviso D.D. 84/Ric del 2/3/2012
Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Ob. Op.
4.2.1.3 “Azioni Integrate per lo Sviluppo
Sostenibile e la Diffusione Della Società
Dell’Informazione”.
In-Cul.Tu.Re. Lecce, via S. Lupinacci, 1
73100 | progettoinculture@gmail.com
dalla grecìa
salentina
al mare
in bicicletta
itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km)
immemorabile, ogni Lunedì
dell’Angelo i fedeli attraversano
strisciando il foro al centro
della roccia, rinnovando un
rito evidentemente legato
alla fertilità e all’ingresso
nella nuova stagione segnato
dall’equinozio di primavera.
A Martano, il tracciato della
Via Traiana Calabra passa nei
pressi del seicentesco Monastero
dei Cistercensi, eretto sui resti
dell’antica chiesa rupestre
della Madonna dei Liori. A
Carpignano Salentino l’antica
via costeggia San Cosimo, una
grancia dipendente dall’abbazia
di San Nicola di Casole. Il
percorso viario porta all’interno
del paese e alla Cripta di
Santa Cristina, uno dei gioielli
dell’arte bizantina del Sud
Italia, con i suoi affreschi
risalenti in parte al X sec.
Ma non ci sono solo chiese e
monasteri lungo il percorso
della Via Traiana Calabra
in Grecìa. Ai crocicchi e alle
intersezioni più importanti
non è raro incontrare dei muti
testimoni di un passato ben
più antico: i menhir. Ce ne
sono decine disseminati in
tutto il Salento, specialmente
nei pressi di Giurdignano.
Durante il Medioevo molti di
essi sono stati spostati dalla
loro posizione originaria e
posti lungo la Traiana come
pietre miliari, dopo averli
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sulla superficie di croci e altri
simboli religiosi.
Calimera/Melendugno, Chiesa ipogea di San Biagio.
NOTA
Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX che
consentono l'uso degli itinerari progettati direttamente da dispositivo/ricevitore GPS. 	
Inoltre, allo stesso indirizzo web, sono disponibili i contenuti speciali realizzati per 		
una fruizione pienamente esperienziale degli itinerari.
PON04a3_00390
Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competività” (PON “R&C”) 2007 - 2013 - Avviso D.D.
84/Ric del 2 marzo 2012 Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Obiettivo Operativo 4.2.1.3 “Azioni
Integrate per lo Sviluppo Sostenibile e la Diffusione Della Società Dell’Informazione”.
NOTA
Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX
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I molini e l'industria molitoria in Puglia
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In-Cul.Tu.Re. Itinerari cicloturistici - 2.Dalla Grecìa Salentina al mare in bicicletta

  • 2. Questo secondo itinerario (non ad anello) vi permetterà di attraversare quattro comuni della Grecìa (Corigliano d’Otranto, Melpignano, Castrignano de’ Greci e Carpignano Salentino) e di raggiungere il litorale avendo a disposizione due opzioni per terminare la vostra escursione: il relax di S. Andrea o il fascino arcaico di Roca. Se avete voglia di approfondire la visita dei centri storici, vi rimandiamo all’Itinerario n.3. Partite dalla Stazione di Corigliano e dirigetevi verso il centro storico. Percorrendo Via Ferrovia troverete un importante testimonianza dell'archeologia industriale in Puglia: il Molino Coratelli (1). Attraversate il centro storico e proseguite verso Melpignano. Qui troverete subito l’Ex Convento degli Agostiniani, dove ogni anno viene ospitato il Concertone finale del Festival della Notte della Taranta, la più importante manifestazione culturale dell’estate salentina. Centinaia di migliaia di persone si riversano qui in una notte di fine agosto per assistere ad un lungo concerto in cui star della musica internazionale si affiancano a musicisti locali per reinterpretare il repertorio tradizionale salentino. Sempre a Melpignano, fermatevi in Piazza S. Giorgio (2) e ammiratene i portici cinquecenteschi. Da Melpignano spostatevi nella vicinissima Castrignano, con il suo Castello De’ Gualtieriis (3). Da qui seguite l’itinerario percorrendo piccole strade comunali che vi faranno immergere nella campagna salentina, tra Menhir e chiese abbandonate come quella di S. Cosimo. Il nostro itinerario vi porterà sulle tracce di un’antica via romana (4), la Traiana Calabra, che riconoscerete dai profondi solchi tracciati dai carri nel corso dei secoli. Arrivati a Carpignano Salentino attraversate il piccolo borgo (sede di una famosa festa del vino) e appena fuori il centro abitato osservate alla vostra sinistra l’antica torre colombaia, utilizzata per l’allevamento dei piccioni. Se non siete stanchi (in tal caso v. variante in fondo a questo paragrafo) l’itinerario prosegue in un’area di altissimo pregio paesaggistico, tra oliveti e boschi di eucalipti e vi porta ad un bivio in prossimità del mare dove vi troverete di fronte ad una scelta: proseguire per S.Andrea o addentrarsi ancora per un tratto nella campagna e raggiungere Roca? Le due destinazioni offrono due scenari marittimi diversi, ma accomunati dalle acque cristalline che hanno reso famose le Marine di Melendugno. Se svoltate a destra e proseguite sulla SP148 arriverete in poco tempo a Torre Sant’Andrea. Sant’Andrea è il posto ideale per rilassarsi bevendo una bibita fresca, cullati dalla musica reggae che ormai da un paio di decenni è diventata una colonna sonora costante di queste zone insieme alla musica tradizionale salentina. Il ritrovo per eccellenza in questo minuscolo borgo di pescatori è il Babilonia, un locale costruito interamente in legno su una collina che ospita anche un piccolo faro. Nelle sere d’estate la piazza è sempre affollata fino a tardi e vengono spesso organizzati dei concerti dal vivo con il palco posizionato proprio a due passi dal mare. Se invece preferite continuare a pedalare, attraversate l’incrocio e procedete in direzione Nord. dalla grecìa salentina al mare in bicicletta itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km) Grecìa Salentina
  • 3. Poco prima di raggiungere Roca Vecchia, troverete il complesso di Roca Nuova, costruito dai rocani in fuga dalle coste a seguito del famoso assedio del 1480, quando la città di Otranto fu conquistata dai Turchi guidati da Gedik Ahmet Pascià. Seguite le indicazioni dell’itinerario e vi ritroverete in breve davanti al mare. Roca Vecchia vi affascinerà con la sua storia millenaria: se la temperatura lo permetterà, potrete nuotare fra bacini di acqua color smeraldo e rovine che risalgono fino all’età del Bronzo (XV-IX sec. a.C.). Potrete immergervi nei pressi della celebre Grotta della Poesia (o Posìa), al cui interno (non visitabile, purtroppo) sono state rinvenute numerose iscrizioni messapiche, latine e greche. Oppure potreste imparare a conoscere i curiosi nomi che i rocani hanno assegnato alle numerose insenature, ognuna delle quali è più o meno adatta alla balneazione a seconda della direzione del vento: portuligno, pascariello, ‘nfucaciucci. Fatevi spiegare da uno degli abitanti il significato Se siete stanchi e non avete voglia di arrivare fino al mare, vi offriamo una variante per ritornare a Corigliano per una via più breve, passando da Martano. Arrivati a Carpignano Salentino anzichè dirigervi fuori dal centro abitato addentratevi nel centro del borgo indugiando tra le viuzze. Da qui proseguite verso Martano tornando a Corigliano lungo l’itinerario. *variante (a/r 15+15km) di questi nomi. La discussione sulle diverse interpretazioni potrebbe protrarsi a lungo, tanto che ad un certo punto si renderà necessaria una pausa per un caffé in ghiaccio nel caratteristico chioschetto di legno (aperto solo in estate) che si trova alla fine del lungomare di Roca, proprio davanti all’antica torre di guardia aragonese. Itinerario n°2: Quadro di unione Melpignano, portici di Piazza San Giorgio.
  • 4.
  • 5.
  • 6. Il Molino a cilindri Coratelli è un complesso industriale rimasto attivo fino al 1991, costruito in cemento armato e in pietra leccese. Il nucleo più antico dell’impianto ospitò il molino a palmenti fondato da R. Coratelli (mugnaio) e V. Imparato (capo pastaio) negli anni 20 del Novecento. I due imprenditori salentini realizzarono una realtà produttiva di successo e si adeguarono alle tecniche di molitura più avanzate, passando dal tradizionale metodo di molitura all’innovativo sistema, comparso nei primi anni dell’Ottocento, dei laminatoi a cilindri. Tale tecnica garantiva una migliore qualità del prodotto, in quanto il chicco di cereale anziché essere compresso e disintegrato, veniva rotto in maniera graduale facendolo passare attraverso coppie di cilindri rotanti in ghisa dura, che riducevano il rischio di surriscaldamento della farina e il conseguente deterioramento della stessa. Il complesso industriale, di proprietà privata, è stato oggetto di diverse attività di ricerca volte alla valutazione dello stato di conservazione, alla caratterizzazione dei materiali, delle tecniche esecutive e del degrado, alla progettazione per il recupero e la rifunzionalizzazione per renderlo un contenitore di attività culturali (1) molino coratelli corigliano d'otranto (Sec.xx) Ascolta nell'App di storytelling Sherazade La lettera di Mattia, neolaureato (21 dicembre 2014) Piazza S. Giorgio è una delle rarissime piazze porticate del Salento. A partire dalla loro edificazione, voluta dal vescovo Niccolò Maiorano sul finire del XV secolo, e fino ai primi anni dell’800, i portici hanno accolto uno storico mercato, come testimoniano gli antichi banchi in pietra leccese. Piazza San Giorgio è stata un importante crocevia di mercanti provenienti da Napoli, Bari e Lecce, che avrebbero portato Melpignano a essere soprannominata “La Napoli Piccinna” (La “Piccola Napoli”). Sebbene abbia perduto la sua funzione commerciale, Piazza San Giorgio è ancora oggi un “salottino urbano” per Melpignano, luogo d’incontro privilegiato della comunità. Un contesto unico che ha posto le basi per l’avvio del percorso di progettazione partecipata per la re-illuminazione della piazza e dei portici, denominato Melpilight. Un processo durato 12 mesi, che ha coinvolto i cittadini nel restituire alla piazza ruolo, valore e centralità attraverso la luce. Le attività di ricerca di In-Cul.Tu.Re hanno riguardato anche la valutazione dello stato di conservazione dei portici sui quali sono state condotte campagne di indagini termografiche. Scopri il progetto Melpilight visitando il sito: www.inculture.eu/melpilight (2) piazza san giorgio melpignano (sec. xv) Ascolta nell'App di storytelling Sherazade Il racconto di Ciro, mercante napoletano (26 giugno 1580)
  • 7. Il castello, edificato su pianta quadrata durante il medioevo, è ricordato - secondo alcune fonti non ufficiali - come “sito fortissimo di difesa per respingere attacchi nemici” sotto gli Angioini. A partire dal ’500, il Castello ha subito numerose modifiche. In-Cul.Tu.Re. vi ha svolto attività di indagine scientifica per valutare lo stato di conservazione e il comportamento energetico della struttura. Principalmente utilizzato per eventi e attività culturali, il castello presenta alcune peculiarità che lo rendono un contenitore ideale per allestimenti artistici. A tal proposito, il progetto In-Cul.Tu.Re. lo ha individuato come punto di raccolta di una riflessione fotografica dedicata al paesaggio della Grecìa Salentina. Nell’agosto 2014, il piano nobile del complesso ha infatti ospitato la mostra fotografica “Da qui non si vede il mare – Il paesaggio della Grecìa Salentina” Per scoprire la mostra fotografica visita il sito: www.daquinonsivedeilmare.it (3) castello de' gualtieriis castrignano de' greci (Sec. XVI e prec.) Ascolta nell'App di storytelling Sherazade Lettera di Giuseppe, contadino (8 maggio 1732) Nei pressi di Carpignano Salentino è possibile incontrare uno dei tratti ancora visibili della Via Traiana Calabra, l’antica strada romana che collegava Otranto a Brindisi e che costituiva un prolungamento della Via (4) la via traiana-calabra un ponte verso l'oriente Traiana. Si può riconoscere dai profondi solchi spesso paralleli tracciati sulla roccia nel corso dei secoli dalle ruote dei carri, motivo per il quale spesso vengono indicate come carraie. Questo percorso attraversava la romana ‘Calabria’, la penisola che conosciamo come Terra d’Otranto, motivo per il quale così è stata ribattezzata dagli studiosi di viabilità antica. Numerose sono le testimonianze sull’uso di questo tragitto. Nel IV secolo d.C., la strada viene percorsa da una compagine di pellegrini anonimi di ritorno da Gerusalemme. L’ Itinerarium Burdigalensis descrive l’itinerario di questi pellegrini in viaggio da Burdigala (l’odierna Bordeaux) a Gerusalemme per venerare il Santo Sepolcro, all’epoca ancora in costruzione. Al suo rientro, essi sbarcarono ad Otranto e proseguirono lungo la Traiana fino a Roma. Per molti secoli Otranto fu il porto prediletto per chi intendeva imbarcarsi verso l’Oriente. Mercanti, fedeli in pellegrinaggio o cavalieri ansiosi di raggiungere le Terre d’Oltremare hanno percorso questa strada fino alla città più orientale d’Italia. Solo nel Medioevo inoltrato altri porti pugliesi, come Brindisi, cominciarono ad essere maggiormente utilizzati per l’attraversamento del canale d’Otranto. A partire dal XIII sec, l’ascesa del brigantaggio nelle contrade del Meridione e i progressi nella tecnologia navale resero progressivamente obsoleto il percorso della Via Traiana come “trampolino” per l’Oriente. Nel tempo, sul percorso di questa antica via si sono installati numerosi luoghi di culto: dai santuari alle piccole chiese rupestri alle cripte scavate nella roccia e riccamente affrescate. Coloro che nei secoli si muovevano su questi tragitti potevano sostare in queste “stazioni” spirituali per pregare e rinvigorire la propria fede prima di riprendere il lungo cammino. Questi luoghi di culto sono espressione di una spiritualità antica e profonda, della quale il cristianesimo rappresenta solo l’ultima propaggine. Nei pressi di Calimera, appena fuori dal centro abitato, si trova la Cappella di San Vito. La minuscola chiesa è stata costruita attorno ad una roccia di forma trapezoidale con al centro un foro. La roccia occupa quasi per intero l’interno della chiesa. Da tempo
  • 8. Realizzato da In-Cul.Tu.Re. progetto vincitore del bando Miur “Smart Cities and Communities and Social Innovation”. Soggetti attuatori In-Cul.Tu.Re. Francesco De Matteis Lavinia Donateo Paola Durante Sofia Giammaruco Gabriele Miceli Gabriele Montinaro Maria Federica Stifani A cura di Alberto Giammaruco | CRESCo Testi Igor Legari, Marco Leo Imperiale, Lavinia Donateo, Paola Durante, Sofia Giammaruco, Gabriele Miceli, Maria Federica Stifani. Progetto grafico e impaginazione Alberto Giammaruco | CRESCo Basi cartografiche Rino Carluccio Foto Marco Rizzo © 2015 Progetto In-Cul.Tu.Re. / MIUR www.inculture.eu Prodotto nel mese di Maggio 2015 contributi credits Un progetto di realizzato in collaborazione con cofinanziato da In-Cul.Tu.Re. progetto vincitore del bando Miur “Smart Cities and Communities and Social Innovation” PON04a3_00390 PON “Ricerca e Competività” (PON “R&C”) 2007 - 2013 Avviso D.D. 84/Ric del 2/3/2012 Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Ob. Op. 4.2.1.3 “Azioni Integrate per lo Sviluppo Sostenibile e la Diffusione Della Società Dell’Informazione”. In-Cul.Tu.Re. Lecce, via S. Lupinacci, 1 73100 | progettoinculture@gmail.com dalla grecìa salentina al mare in bicicletta itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km) immemorabile, ogni Lunedì dell’Angelo i fedeli attraversano strisciando il foro al centro della roccia, rinnovando un rito evidentemente legato alla fertilità e all’ingresso nella nuova stagione segnato dall’equinozio di primavera. A Martano, il tracciato della Via Traiana Calabra passa nei pressi del seicentesco Monastero dei Cistercensi, eretto sui resti dell’antica chiesa rupestre della Madonna dei Liori. A Carpignano Salentino l’antica via costeggia San Cosimo, una grancia dipendente dall’abbazia di San Nicola di Casole. Il percorso viario porta all’interno del paese e alla Cripta di Santa Cristina, uno dei gioielli dell’arte bizantina del Sud Italia, con i suoi affreschi risalenti in parte al X sec. Ma non ci sono solo chiese e monasteri lungo il percorso della Via Traiana Calabra in Grecìa. Ai crocicchi e alle intersezioni più importanti non è raro incontrare dei muti testimoni di un passato ben più antico: i menhir. Ce ne sono decine disseminati in tutto il Salento, specialmente nei pressi di Giurdignano. Durante il Medioevo molti di essi sono stati spostati dalla loro posizione originaria e posti lungo la Traiana come pietre miliari, dopo averli “cristianizzati” con l’incisione sulla superficie di croci e altri simboli religiosi. Calimera/Melendugno, Chiesa ipogea di San Biagio. NOTA Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX che consentono l'uso degli itinerari progettati direttamente da dispositivo/ricevitore GPS. Inoltre, allo stesso indirizzo web, sono disponibili i contenuti speciali realizzati per una fruizione pienamente esperienziale degli itinerari.
  • 9. PON04a3_00390 Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competività” (PON “R&C”) 2007 - 2013 - Avviso D.D. 84/Ric del 2 marzo 2012 Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Obiettivo Operativo 4.2.1.3 “Azioni Integrate per lo Sviluppo Sostenibile e la Diffusione Della Società Dell’Informazione”. NOTA Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX che consentono l'uso degli itinerari progettati direttamente da dispositivo/ricevitore GPS. Inoltre, allo stesso indirizzo web, sono disponibili i contenuti speciali realizzati per una fruizione pienamente esperienziale degli itinerari.