Foto scattate durante una passeggiata nei giardini di Castelnuovo Berardenga da Fabio Mugnaini

1. Promenade d’agosto A Castelnuovo Berardenga

2. Mercoledì, 5 agosto 2008. Giardini pubblici del capoluogo.

3. I giardini conobbero un tempo l’onore del pratino, ma quest’anno non ve n’è traccia.

4. L’impianto di irrigazione del pratino non sembra funzionare più, ma qualche dispersione d’acqua c’è ancora, e dà vita ad un’oasi, dove vespe e zanzare possono trovare il loro habitat ottimale.

5. Da qualche parte col fango ci fanno i percorsi di salute, ma con questo non si saprebbe proprio cosa fare

6. Tranne qualcuno che ne approfitta per lasciarci una barchetta, con un fazzoletto usato ed una cannuccia

7. Le pietre del lastricato saltano ( e ci si può allegramente inciampare) ; le coperture dei pozzetti si rompono, e tutto rimane lì

8. Intanto si accumulano i segnali dell’uso e dell’incuria, sia dei frequentatori che dell’istituzione che dovrebbe garantire manutenzione e decoro.

9. Questa è una parziale antologia dei gusti dei fumatori, per esempio.

10. Ed anche chi forse ha deciso di smettere lascia un segno del suo passaggio passando alle caramelle, più innocue, ma non per la pulizia del giardino

11. Si accumulano i segni del degrado: a ciò che resta di una gruccia (sopravvissuta forse ad un mercato del giovedì) si somma un foulard, caduto o dimenticato. Chissà quando.

12. Le cose non cambiano se si passa nello spazio giochi per i bambini. Dentro l’area –sommariamente separata dalla strada statale- la situazione è identica.

13. I tappeti di materiale sintetico sono, come al solito sommersi dal ghiaino, polveroso, tagliente, e presente senza motivo né giustificazione in un’area di gioco.

14. Il cestino è pieno ed anche il terreno, è ampiamente segnato dalla spazzatura dispersa

15. Si può cercare di riparare verso la piazza, lasciandoci alle spalle i giardini lasciati all’incuria. Ma anche in piazza continuano i segni delle abitudini di consumo, lasciati dai passanti

16. D’altro canto, ormai un pezzo di piazza è tornata ad essere strada, e anche parcheggio (modifico il colore, così per non fare la spia ai vigili urbani)

17. Gli arredi urbani risentono della calura E si direbbe che nessuno se ne accorga

18. Anche il grande vaso di coccio dove cresce l’olivo, sembra diventato una succursale dei giardini: Qualche tempo fa, un concittadino, benemerito, vi aveva seminato il basilico, ed il cavolo nero. Non era forse meglio degli stecchini del gelato?

19. Gli utenti del bancomat, non si curano di disperdere preziosi dati personali, pur di lasciare tracce del proprio passaggio;

20. Persino il sagrato della chiesa, oggi che non è usato come parcheggio lascia emergere la spazzatura.