1. La civiltà micenea
Le tracce lasciate da un popolo guerriero
antonio alborino 2012-2013
Mappa delle diverse epoche
http://cmapspublic2.ihmc.us/rid=1222760556921_1747575660_12074/1%20MICENE%200%20(3.3).cmap
2.
3. Micene la guerriera
Difesa da un poderosa cinta muraria Micene
dominò a lungo il mare Egeo attraverso una
potente organizzazione militare.
L’eredità del mondo
miceneo sarà raccolta
dal futuro mondo greco.
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4. Micene la guerriera
Nel II millennio a.C. nella penisola del Peloponneso si insediarono gli Achei, un popolo
nomade e guerriero di origine indoeuropea. Questi si mescolarono alle popolazione
indigene dando origine ai primi centri urbani.
Nacquero nel XVI a.C. Tirinto, Atene, Tebe, Argo e Micene.
Il massimo splendore si colloca intorno al 1450-1400 a.C.
La fine della civiltà coincise con l’arrivo di nuove popolazioni guerriere del nord, i Dori.
Micene venne distrutta e dimenticata per millenni, poi ritrovata nel 1826 da Heirich
Schilieman.
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vaso dei guerrieri.
Si comprende bene ,dalle figure rappresentate, quale
fosse lo spirito guerriero degli Achei. Una donna
saluta la partenza dei soldati bene armati.
5. L’arte al servizio della guerra
Gli artisti micenei erano particolarmente abili nella lavorazione dei metalli, ne è una testimonianza
questo esempio di oreficeria del XVII secolo a.C..
Il pugnale con aggiunte in oro, argento, bronzo e niello, raffigurante la caccia alla gazzella un tema tipico
dell’arte micenea ma che richiama alcune immagini dell’arte cretese. Dalla tomba IV di Micene.
Maschera di Agamennone rinvenuta nella tomba di Atreo. Queste maschere
rivelano un originale interesse per la realtà. Il volto del re-guerriero ha tratti
forti e decisi, gli occhi chiusi e le labbra serrate, e questo per esprimere il suo
essere mortale. Il re miceneo, infatti a differenza del Faraone egiziano, non era
considerato un essere divino ed eterno
6. Le città micenee (XV-XIII a.C.)
Gli Achei, a differenza dei cretesi, vivevano in città
fortificate edificate su alte e ripide colline. Le città
erano protette, oltre che dalla buona posizione anche
da possenti mura difensive alte fino a 12 metri e e
spesse fino a 6. All’esterno della cittadella fortificata
sorgeva l’abitato popolare.
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7. Il modello di cittadella e di palazzo
Appartamenti reali
Sala del megaron
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Accesso tramite
la colossale porta Mura difensive alte
fino a 12 metri e
dei leoni Recinto sacro con le
spesse 6. Formate da
tombe reali Casa del cratere dei guerrieri
grossi blocchi di pietra
8. La città di Pilo in Messeria
Anche la città achea di Pilo (XIV-XIII a.C.) è
stata edificata seguendo lo stesso schema della
città di Micene: cittadella reale fortificata
contenente gli appartamenti reali e
aristocratici e con al centro la sala del megaron
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dove si trovava il braciere con il fuoco sacro. Sala del
megaron con
Nella cittadella si concentravano le funzioni ancora visibile
il braciere
amministrative, religiose e militari. sacro di forma
circolare
9. La sala del megaron
Il centro del potere
amministrativo e religioso è
rappresentato dalla sala del
megaron.
Al suo interno si trovava il
trono reale e il sacro
braciere circondato da
quattro colonne e pareti
riccamente decorate.
Intorno al megaron si
trovavano tutta una serie di
stanze minori residenziali e
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di servizio.
10. Il palazzo del megaron
Era un ampio vano rettangolare, preceduto da un vestibolo, con al centro il
focolare delimitato da quattro colonne che consentivano un innalzamento del
tetto per l'illuminazione interna. Nel megaron, descritto anche nelle scritture di
Omero, ci si riuniva e si ricevevano gli ospiti. La tipologia architettonica sarà la base
di sviluppo dei templi greci.
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11. Architettura funeraria
Tra il XVI e il XV sec. A.C. venne abbandonata l’abitudine ad utilizzare per i reali le tradizionali tombe
sotterranee sostituite con quelle a camera scavate nella roccia e ricoperte di terra
tomba del cosiddetto "Tesoro di Atreo"
È una tomba ipogea a tumulo costituita da una grande camera circolare e un lungo corridoio.
La camera è completata da una copertura a falsa cupola detta tholos, creata mediante la sovrapposizione
di anelli di pietra concentrici
Alla camera si accede percorrendo un lungo corridoio esterno (dromos) scavato nel terreno, e
attraversando una grandiosa porta sormontata dal tipico foro triangolare. Nella La camera funeraria
quadrangolare è stata rinvenuta la maschera funeraria d'oro, ritenuta di Agamennone, e altri preziosi
oggetti tra i quali pugnali con lame di bronzo ageminato.
Camera a tholos
Porta dromos
Camera funeraria
Porta dromos
Camera a tholos
12. La tomba di Atreo
Ingresso monumentale
Triangolo vuoto di
alleggerimento del peso
sull’architrave
13. Le influenze dell’arte cretese
La pittura e la ceramica micenee furono influenzate profondamente dall’arte
cretese.
Sono presenti però alcune differenze:
L’arte cretese è ricca di temi tratti dalla natura, quella micenea invece preferisce
immagini più forti come scene di guerra e di caccia.
Vaso miceneo dei guerrieri
Cnosso Creta- la brocchetta di Guarnià del
Il Principe dei gigli 1600 a. C. Questo è inteso dagli
esperti come lo stile naturalistico
14. Le influenze dell’arte cretese
la pittura dell' arte Micenea – breve
cenno
Le pareti dei palazzi micenei, sono
decorate da grandi dipinti raffiguranti
delle scene di caccia o di guerra.
Nell' affresco proveniente dal Palazzo
di Tirinto, una delle città – Stato della
civiltà micenea, e di cui possiamo
vedere un particolare sotto del XIII
secolo a.C., vediamo una scena di
caccia, dove un gruppo di cani, ha
appena raggiunto ed azzannato un
grosso cinghiale. La tradizionale
armonia e serenità cretese in questa
scena cruenta sono quasi del tutto
scomparse.
15. Le influenze dell’arte cretese
La porta dei leoni è la porta principale di accesso alla città di Micene. Il
rilievo triangolare, alto 3 metri, raffigura due leonesse addossate ad una
colonna. Le forme morbide e possenti pur richiamando lo stile cretese
assumono una forza e un vigore tipico dello stile miceneo guerriero.
16. L’Iliade
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.