SlideShare a Scribd company logo
1 of 76
“ Infezione contratta durante il ricovero in ospedale, che non era manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell’ammissione, ma che compare durante o dopo il ricovero e da questo è determinata” Le infezioni acquisite in ospedale comprendono anche le infezioni che il personale ospedaliero può contrarre nell’assistenza ai malati. INFEZIONI OSPEDALIERE Circolare Ministero Sanità n. 52/1985
Infezioni  ospedaliere Infezioni  comunitarie Diagnosi differenziale   periodo di  incubazione  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INFEZIONI OSPEDALIERE Eziologia multifattoriale AGENTE  CAUSALE FATTORI DI RISCHIO MODALITA’ DI TRASMISSIONE Catena del contagio
INFEZIONI OSPEDALIERE AGENTI PATOGENI TRADIZIONALI :  ES. virus influenzale, virus dell’epatite, Salmonelle che,oltre i pazienti, possono colpire anche il personale di assistenza. AGENTI OPPORTUNISTI :  microrganismi che aggrediscono l’ospite solo quando si determinano condizioni tali da consentire il loro impianto in distretti normalmente sterili e/o quando si verifica una diminuzione a vario livello delle difese dell’ospite. AGENTE  CAUSALE
INFEZIONI OSPEDALIERE AGENTE  CAUSALE Nel 75%  Escherichia coli, Staphilococcus  aureus, Enterococco spp, Pseudomonas aeruginosa, Stafilococco coagulasi negativo   Escherichia coli   : infezioni vie urinarie Pseudomonas aeruginosa   : infezioni basse vie respiratorie Staphilococcus aureus   : ferite del sito chirurgico, batteriemie Enterococco spp : infezioni vie urinarie
INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE Le infezioni ospedaliere, in base alla modalità di trasmissione si distinguono in: ENDOGENE ESOGENE
INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE ENDOGENE   quando l’infezione è sostenuta da un agente già da tempo presente nell’organismo del soggetto in causa, in veste di ospite abituale non patogeno, ma che ha acquistato patogenicità e virulenza in seguito a una grave compromissione delle difese dell’organismo.
ESOGENE  sono le infezioni in cui il germe arriva al pz trasmesso da un altro pz ( infezione crociata)  o dall’ambiente ospedaliero,secondo due principali modalità: Contatto diretto  , in cui il pz viene a diretto contatto con la fonte di infezione (es. goccioline di saliva); Contatto indiretto  , in cui il m.o. è trasportato dalla fonte di infezione all’ospite recettivo da un veicolo animato o inanimato (es. endoscopi, strumenti chirurgici) INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE
INFEZIONI OSPEDALIERE FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI NON MODIFICABILI ESTRINSECI MODIFICABILI Età, sesso, stato nutrizionale, malattie croniche, deficit immunitari  Procedure diagnostiche e terapeutiche invasive, durata dell’int. chir., durata della degenza, mancata adozione di misure generali di prevenzione
FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI Le fasce al di sotto dei 10 anni ed oltre  i 65 anni sono quelle maggiormente colpite ETA' L’over 65 presenta, un rischio d'infezione particolarmente elevato in ragione della frequente coesistenza di affezioni degenerative (es.apparato respiratorio), riduzione delle difese immunitarie. Il neonato pretermine presenta un rischio d'infezione particolarmente elevato in ragione dell' immaturità  del suo sistema immunitario Sono, nello stesso tempo veicolo di infezione per altri pazienti
“ Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Cardiochirurgia INCIDENZA E FATTORI DI RISCHIO” 4 maggio 2004.  DONNE 33,3% UOMINI 66,7% FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI SESSO
STATO NUTRIZIONALE FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI OBESITÀ DENUTRIZIONE ,[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GRAVI MALATTIE FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI
Diminuzione di Neutrofili linfociti T (CD4+) linfociti B macrofagi alveolari fagociti piastrine DEFICIT IMMUNITARI FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],FATTORI DI RISCHIO ESTRINSECI INFEZIONI OSPEDALIERE
Vie urinarie 30% Apparato respiratorio 24% Sito chirurgico 14% Apparato G.I. 8% Cute  6% Varie  18%   INFEZIONI OSPEDALIERE SITI ANATOMICI INTERESSATI
Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza delle infezioni batteriche in ospedale 45% infezioni  sistemiche 21% polmoniti 10.5% inf. vie urinarie 9.8% inf. cute  e tessuti molli 7,7% inf. App. gastroenterico 6,3% altro INFEZIONI OSPEDALIERE SITI ANATOMICI INTERESSATI
Staphilococcus aureus Pseudomonas aeruginosa Staphilococcus epidermidis Enterococcus Klebsiella pneumoniae Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza delle infezioni batteriche in ospedale INFEZIONI OSPEDALIERE DISTRIBUZIONE MICRORGANISMI
Patologia neonatale Cardiochirurgia Neurochirurgia Chirurgia generale e d’urgenza Terapia intensiva Medicina interna e geriatria Ortopedia Emodialisi INFEZIONI OSPEDALIERE PREVALENZA PER AREE DI RISCHIO
Leape L.L., Brennan T.A., Laird N. et al: The nature of adverse events in hospitalized patients. Results of the Harvard medical practive study II 1991 Secondo posto tra tutti gli eventi avversi nel paziente ospedalizzato INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO INFEZIONI OSPEDALIERE
IMPATTO SANITARIO INFEZIONI OSPEDALIERE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
COSTI Infezioni delle vie urinarie Infezioni di ferite chirurgiche Infezioni delle basse vie respiratorie Batteriemie  200-1000 euro 2000-4000 euro 1500-8000 euro 2500-28000 euro
Wenzel R.P (2003) Prevention and control of nosocomial infections.4 ed. Lippincot Williams & wilkins INFEZIONI OSPEDALIERE STIMA NEL MONDO 1,5 MILIARDI $ 1,5 milioni 15 milioni 300  milioni 6  Miliardi Costi (1000 $/I.O) Mortalità (10%) I.O ( 5%) Ricoveri (5%) Popolazione mondiale
INFEZIONI OSPEDALIERE STIMA IN ITALIA Nel 1983, fu effettuato lo Studio Italiano Prevalenza Infezioni Ospedaliere (SIPIO) che coinvolse 142 ospedali (36000 letti) ed evidenziò: -  una prevalenza di I.O. del  6,8%. -  il  12,3%  dei pazienti entra in ospedale già  infetto.
Nel 2000 uno studio di prevalenza condotto in Italia fornì i seguenti dati: ISTISAN 01/4
ISTISAN 01/4 In Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera; ogni anno si verificano quindi dalle 450.000 alle 700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi).
“ Poiché le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano il 30% circa di quelle insorte, si può stimare che ogni anno si verifichino dalle 135.000 alle 210.000 infezioni prevenibili, e che queste siano direttamente attribuibili ad errori nelle pratiche assistenziali”   ISTISAN 01/4
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Gli strumenti per la riduzione dei rischi di infezioni associate all’assistenza in Sanità
“ l’azione di gran lunga più efficace nel controllo delle infezioni ospedaliere è la sorveglianza mirata, intesa come la raccolta continua di informazioni, analisi dei dati, applicazione di misure di controllo e valutazione dell’efficacia delle stesse” C. M. n. 52/1985   “ E’ necessario avviare negli ospedali sistemi di sorveglianza delle infezioni ospedaliere, allo scopo di monitorare l’andamento di tale fenomeno, identificare le aree prioritarie di intervento, valutare le misure di controllo adottate.” C. M. n. 8/1988   ,[object Object]
[object Object],[object Object],OBIETTIVI ,[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],OBIETTIVI ,[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],OBIETTIVI ,[object Object]
SISTEMI DI SORVEGLIANZA In considerazione dell’eziologia multifattoriale delle infezioni ospedaliere, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianza in tre categorie fondamentali: Sorveglianza orientata al degente Sorveglianza ambientale Sorveglianza sui microrganismi responsabili di infezioni
Sorveglianza orientata al degente E’ svolta in reparto attraverso la revisione di documenti sanitari ed il colloquio con il personale del reparto. ESTENZIONE Tutto l’ospedale Solo reparti a rischio Per obiettivi FREQUENZA TEMPORALE Continuativa  Periodica  Tutte le infezioni Infezioni selezionate Variabili di processo TIPO DI EVENTO  SOTTO SORVEGLIANZA
Si attua mediante STUDI DI INCIDENZA o STUDI DI PREVALENZA prevalenza incidenza N. pazienti che  hanno un’infezione attiva N.  pazienti presenti  al momento dell’osservazione Eggimann P, Pittet D CHEST 2001;120: 2059-2093 N. pazienti che  sviluppa un’infezione attiva N.  Totale di pazienti a rischio presenti  in un dato periodo Eggimann P, Pittet D CHEST 2001;120: 2059-2093 Sorveglianza orientata al degente
STUDIO DI PREVALENZA Si ottiene esaminando i pazienti ricoverati ad un  dato momento   e rilevando le  infezioni presenti La popolazione esaminata è rappresentata dai  ricoverati presenti ad un dato momento  in ospedale
“ Tutti i pazienti ricoverati  in ciascun reparto devono  essere studiati nell’arco di una giornata, mentre diversi reparti  possono  essere studiati in giorni diversi ma comunque in un arco di tempo limitato.” C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
STUDIO DI PREVALENZA “ La rilevazione deve essere effettuata da un gruppo omogeneo di rilevatori, esterni al reparto, basandosi sulle cartelle cliniche, i documenti sanitari disponibili, il colloquio con il personale del reparto, l’osservazione diretta del paziente quando necessario.” C.M. n.8/88
“ L’indagine di prevalenza può essere utilizzata per descrivere il fenomeno delle infezioni ospedaliere in tutto l’ospedale”. C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
STUDIO DI PREVALENZA ,[object Object],[object Object],[object Object]
STUDIO DI PREVALENZA ,[object Object],[object Object],[object Object]
STUDIO DI PREVALENZA VANTAGGI SVANTAGGI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
“ L’indagine di prevalenza può rappresentare un sistema di sorveglianza efficiente in ospedali di piccole e medie dimensioni oppure in ospedali più grandi se associato agli altri sistemi descritti”. C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
STUDIO DI INCIDENZA Si ottiene seguendo i pazienti  nel corso del   ricovero ospedaliero   e, in alcuni casi, anche  dopo la dimissione Registra tutti i  nuovi casi  di infezione insorti La popolazione esaminata è rappresentata dai pazienti che si ricoverano in un  determinato periodo di tempo
STUDIO DI INCIDENZA Per ogni paziente ricoverato nei reparti considerati, viene riempita una scheda, annessa alla cartella clinica. Al momento del ricovero  vengono registrati i dati relativi al paziente (età, sesso, condizioni di rischio).  Durante il ricovero  vengono registrate le procedure invasive effettuate (tipo di procedure e data) e l’eventuale insorgenza di una infezione (localizzazione, microrganismi isolati, antibioticoresistenza).  Alla dimissione  vengono registrati i dati relativi all’esito del ricovero e la diagnosi di dimissione.
STUDIO DI INCIDENZA Tale approccio permette di identificare il ruolo svolto da specifici fattori di rischio. Il confronto fra pazienti infetti e non infetti permette, infatti, di valutare il ruolo svolto da fattori endogeni ed esogeni nella genesi dell’infezione.
STUDIO DI INCIDENZA VANTAGGI SVANTAGGI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],OBIETTIVI Sorveglianza ambientale
VANTAGGI SVANTAGGI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Sorveglianza ambientale
Le controversie sull’utilità del monitoraggio microbiologico ambientale sono dovute in parte alla mancanza di una metodologia di applicazione ben definita e in parte all’assenza di uno specifico riferimento normativo. Sorveglianza ambientale
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Sorveglianza ambientale
Si aspetta che i dati, le notifiche, le informazioni, arrivino senza sollecitazioni dirette I dati vengono ottenuti normalmente tramite segnalazione a chi gestisce la sorveglianza da parte degli addetti all’assistenza SORVEGLIANZA PASSIVA
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],VANTAGGI SVANTAGGI SORVEGLIANZA PASSIVA
I dati e le informazioni sono raccolte dagli operatori che si occupano della sorveglianza, in modo più o meno particolareggiato e ad intervalli di tempo prefissati. I metodi utilizzabili in reparto sono le indagini di INCIDENZA e PREVALENZA SORVEGLIANZA ATTIVA
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],VANTAGGI SVANTAGGI SORVEGLIANZA ATTIVA
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],I sistemi di sorveglianza continua in ospedale si sono dunque generalmente basati sulla  ricerca "attiva " dei casi da parte di figure responsabili della sorveglianza SISTEMI DI SORVEGLIANZA C.M. n.8/88
Sulla base dei risultati ottenuti da studi,  non sembra possibile delineare un modello di sorveglianza adattabile a tutti gli ospedali C.M. n.8/88 dimensioni di ciascun ospedale il tipo di reparti presenti l’esistenza o meno di un laboratorio autonomo di microbiologia sistema di archiviazione automatica dei dati microbiologici, VARIABILI SISTEMI DI SORVEGLIANZA
E’ indispensabile che tutti gli ospedali adottino criteri omogenei per la definizione delle infezioni, allo scopo di rendere possibile il confronto dei dati ottenuti in ciascun ospedale.  C.M. n.8/88 SISTEMI DI SORVEGLIANZA
LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI E’ efficace da sola nel ridurre la frequenza di infezioni nosocomiali - 18% in cinque anni NNIS, USA, 2000
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Gli strumenti per la riduzione dei rischi di infezioni associate all’assistenza in Sanità
mirate ad ottimizzare la qualità degli atti assistenziali che possono produrre comportamenti a rischio per il degente e il personale.  ,[object Object],Le  linee guida  rappresentano un insieme di raccomandazioni e di comportamenti sviluppati in modo sistematico. Sono basate sulle prove scientifiche esistenti a favore o contro di un determinato intervento allo scopo di sostenere tutti i professionisti sanitari.
Le organizzazioni più importanti che hanno cha hanno contribuito alla definizione di linee guida di prevenzione delle infezioni ospedaliere sono: ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],RACCOMANDAZIONI IN TEMA DI PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
Categoria I -MISURE EFFICACI MISURE LARGAMENTE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI CONTROLLATI CHE DIMOSTRANO LA LORO EFFICACIA NELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE O SONO CONSIDERATE UTILI DALLA MAGGIOR PARTE DEGLI ESPERTI DEL SETTORE. TALE MISURE, INOLTRE VENGONO GIUDICATE ADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI E SONO CONSIDERATE  ADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI  E CONSIDERATE DI  PRATICA APPLICAZIONE :
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Categoria I -MISURE EFFICACI
Categoria II -MISURE RAGIONEVOLI MISURE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI CHE NE SUGGERISCONO O NE DIMOSTRANO LA VALIDITA’, MA CHE SONO STATI CONDOTTI IN ISTITUZIONI CHE POTREBBERO NON ESSRE RAPPRESENTATIVE PER ALTRI OSPEDALI. VENGONO COMPRESE IN QUESTE CATEGORIE ANCHE MISURE NON STUDIATE ADEGUATAMENTE MA SUPPORTATE DA FORTI MOTIVAZIONI TEORICHE. SONO CONSIDERATE DI  PRATICA APPLICAZIONE MA NON TALI DA RIENTRARE NEGLI STANDAR DI OGNI OSPEDALE :  ,[object Object],[object Object]
Categoria III-   MISURE DI EFFICACI DUBBIA O MAI VALUTATA   SONO MISURE INDIVIDUATE DA ALCUNI RICERCATORI, AUTORITA’, ORGANIZZAZIONI MA FINO AD ORA MANCANO DI DATI SUFFICIENTI O BASI TEORICHE ADEGUATE A SOSTENERLE. POTREBBERO ESSERE CONSIDERATE ASPETTI RILEVANTI CHE RICHIEDONO PERO’ UN ULTERIORE VALUTAZIONE. LA LORO APPLICAZIONE PIOTREBBE ESSERE PRESA IN CONSIDERAZIONE DA ALCUNI OSPEDALI, SPECIALMENTE SE PREENTANO PROBLEMI SPECIFICI NELL’AMBITO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE O DISPONGONO DI RISORSE SUFFICIENTI:
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Categoria III-MISURE DI EFFICACI DUBBIA O MAI VALUTATA
“ Elaborati scritti che rispetto all’obiettivo fissato determinano in modo sistematico gli interventi e i comportamenti da attuare su popolazioni specifiche di pazienti in specifici contesti assistenziali, individuano le possibili complicanze, eccezioni e raccomandazioni e che contengono i criteri generali e gli indicatori per la loro valutazione nella realtà operativa di applicazione e gli intervalli di revisione” ,[object Object]
valutare la qualità dell’assistenza erogata in quanto indicano le condizioni nelle quali vengono erogati ( struttura ), con quali procedure ( processo ) e le modificazioni delle condizioni di salute attese ( esiti )   consentono di... ,[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Gli strumenti per la riduzione dei rischi di infezioni associate all’assistenza in Sanità
[object Object],Circolare Ministero della Sanità n. 52 del 20 Dicembre 1985 “ Lotta contro le Infezioni Ospedaliere”  Circolare Ministero della Sanità n. 8 del 30 Gennaio 1988   “ Lotta contro le Infezioni Ospedaliere: la sorveglianza”   RIFERIMENTI NORMATIVI
[object Object],COMPOSIZIONE COMITATO MULTIDISCIPLINARE , che a livello aziendale ha un ruolo di supporto e di controllo, delinea le strategie generali, gli obiettivi ed esercita compiti di verifica  GRUPPO OPERATIVO , ha un ruolo operativo con compiti esecutivi, realizza il programma di lotta alle I.O. ed è composto da: un medico igienista della Direzione Sanitaria, un esperto in microbiologia, un esperto in malattie infettive, una caposala, tre infermieri particolarmente addestrati in materia, un farmacologo clinico o farmacista ospedaliero.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],COMPITI
[object Object],OBIETTIVI AREE DI  INTERVENTO Aspetti igienico sanitari Formazione  del  personale Elaborazione e divulgazione di linee guida Elaborazione e rispetto di procedure RIDURRE LE I.O.
Efficacia dell’integrazione dei sistemi di controllo delle infezioni ospedaliere + + + + + + - SORVEGLIANZA Infezioni Ospedaliere  No Si Si Si No No SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA             INCIDENZA Infezioni Ospedaliere Si Si No Si No No PROTOCOLLO LINEE GUIDA

More Related Content

What's hot

Malattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptMalattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptmichelacorbelli
 
Epidemiologia
Epidemiologia Epidemiologia
Epidemiologia Dario
 
Metodologia epidemiologica
Metodologia epidemiologicaMetodologia epidemiologica
Metodologia epidemiologicaDario
 
Studi descrittivi
Studi descrittiviStudi descrittivi
Studi descrittiviDario
 
Epidemiologia specializzazione[1]
Epidemiologia specializzazione[1]Epidemiologia specializzazione[1]
Epidemiologia specializzazione[1]Dario
 
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzateVademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzatemartino massimiliano trapani
 
Profilassi immunitaria 4
Profilassi immunitaria 4Profilassi immunitaria 4
Profilassi immunitaria 4michelacorbelli
 
Modulo1 dermatologia pediatrica
Modulo1 dermatologia pediatricaModulo1 dermatologia pediatrica
Modulo1 dermatologia pediatricaaccademiatn
 
tubercolosi mc
 tubercolosi mc tubercolosi mc
tubercolosi mcDario
 
3.7 domande e risposte sulla lezione 3
3.7 domande e risposte sulla lezione 33.7 domande e risposte sulla lezione 3
3.7 domande e risposte sulla lezione 3LOspedaleVaaScuola
 
Documento tavolo tecnico rev.2
Documento tavolo tecnico  rev.2Documento tavolo tecnico  rev.2
Documento tavolo tecnico rev.2Francesco Megna
 
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità Pubblica
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità PubblicaMalattie infettive, rilevante problema di Sanità Pubblica
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità PubblicaOdgToscana
 
R. Villano - Profilassi dell'influenza
R. Villano - Profilassi dell'influenzaR. Villano - Profilassi dell'influenza
R. Villano - Profilassi dell'influenzaRaimondo Villano
 

What's hot (20)

Malattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptMalattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5ppt
 
Epidemiologia
Epidemiologia Epidemiologia
Epidemiologia
 
Metodologia epidemiologica
Metodologia epidemiologicaMetodologia epidemiologica
Metodologia epidemiologica
 
Studi descrittivi
Studi descrittiviStudi descrittivi
Studi descrittivi
 
Epidemiologia specializzazione[1]
Epidemiologia specializzazione[1]Epidemiologia specializzazione[1]
Epidemiologia specializzazione[1]
 
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzateVademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate
 
Sic COVID-19
Sic COVID-19Sic COVID-19
Sic COVID-19
 
Profilassi immunitaria 4
Profilassi immunitaria 4Profilassi immunitaria 4
Profilassi immunitaria 4
 
Epidemiologia 2
Epidemiologia 2Epidemiologia 2
Epidemiologia 2
 
Modulo1 dermatologia pediatrica
Modulo1 dermatologia pediatricaModulo1 dermatologia pediatrica
Modulo1 dermatologia pediatrica
 
tubercolosi mc
 tubercolosi mc tubercolosi mc
tubercolosi mc
 
Gestione del paziente con sospetto di tbc e
Gestione del paziente con sospetto di tbc eGestione del paziente con sospetto di tbc e
Gestione del paziente con sospetto di tbc e
 
3.7 domande e risposte sulla lezione 3
3.7 domande e risposte sulla lezione 33.7 domande e risposte sulla lezione 3
3.7 domande e risposte sulla lezione 3
 
Tbc 2018
Tbc 2018 Tbc 2018
Tbc 2018
 
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIAPRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
 
Documento tavolo tecnico rev.2
Documento tavolo tecnico  rev.2Documento tavolo tecnico  rev.2
Documento tavolo tecnico rev.2
 
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità Pubblica
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità PubblicaMalattie infettive, rilevante problema di Sanità Pubblica
Malattie infettive, rilevante problema di Sanità Pubblica
 
R. Villano - Profilassi dell'influenza
R. Villano - Profilassi dell'influenzaR. Villano - Profilassi dell'influenza
R. Villano - Profilassi dell'influenza
 
Anna Maccabruni
Anna MaccabruniAnna Maccabruni
Anna Maccabruni
 
Tbc Mar
Tbc MarTbc Mar
Tbc Mar
 

Similar to Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01

Influenza 16 01 2009
Influenza  16 01 2009Influenza  16 01 2009
Influenza 16 01 2009DrSAX
 
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...Andrea Favara
 
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele Mandrioli
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele MandrioliHIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele Mandrioli
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele MandrioliHIVINFORMA
 
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®Gastrolearning
 
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...AISLeC
 
Influenza h1 n1 2010 medicina generale
Influenza h1 n1 2010 medicina generaleInfluenza h1 n1 2010 medicina generale
Influenza h1 n1 2010 medicina generaleMario Baruchello
 
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...aiserv
 
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009Dario
 
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettiveLOspedaleVaaScuola
 
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famiglia
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famigliaInfezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famiglia
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famigliaGiovanni Pagana
 
Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo
 				Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo 				Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo
Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano OperativoDrSAX
 
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vaccini
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vacciniUso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vaccini
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vacciniDigital for Academy
 
Malaria
Malaria Malaria
Malaria Dario
 
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...Francesco Megna
 
Introduzione al wound care forlì 09.10.2013 - m.antonini
Introduzione al wound care   forlì 09.10.2013 - m.antoniniIntroduzione al wound care   forlì 09.10.2013 - m.antonini
Introduzione al wound care forlì 09.10.2013 - m.antoniniMario Antonini
 
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro EspositoII INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Espositoaiserv
 

Similar to Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01 (20)

Influenza 16 01 2009
Influenza  16 01 2009Influenza  16 01 2009
Influenza 16 01 2009
 
Aids
AidsAids
Aids
 
AIDS
AIDSAIDS
AIDS
 
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
L’impatto delle malattie infettive nei pazienti fragili affetti da Malattie I...
 
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele Mandrioli
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele MandrioliHIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele Mandrioli
HIV INFORMA: Intervento Dott. Daniele Mandrioli
 
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®
Le infezioni nel cirrotico: aspetti fisiopatologici - Gastrolearning®
 
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...
Misure di isolamento in caso di infezione ma microrganismi multiresistenti: l...
 
Influenza h1 n1 2010 medicina generale
Influenza h1 n1 2010 medicina generaleInfluenza h1 n1 2010 medicina generale
Influenza h1 n1 2010 medicina generale
 
Aids
AidsAids
Aids
 
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
 
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009
Epidemiologia e profilassi di hbv hcv hiv 2009
 
RAZIONALE PIRV.pdf
RAZIONALE PIRV.pdfRAZIONALE PIRV.pdf
RAZIONALE PIRV.pdf
 
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive
3.2 Prevenzione generale delle malattie infettive
 
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famiglia
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famigliaInfezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famiglia
Infezioni delle vie urinarie nello studio del medico di famiglia
 
Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo
 				Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo 				Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo
Influenza A MASTERCHIOVELLI Piano Operativo
 
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vaccini
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vacciniUso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vaccini
Uso ed abuso dei farmaci - Aderenza alla terapia nell'utilizzo dei vaccini
 
Malaria
Malaria Malaria
Malaria
 
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...
PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOLOGIA, ONCOEMATOLOGIA E CARDIOLOGIA ...
 
Introduzione al wound care forlì 09.10.2013 - m.antonini
Introduzione al wound care   forlì 09.10.2013 - m.antoniniIntroduzione al wound care   forlì 09.10.2013 - m.antonini
Introduzione al wound care forlì 09.10.2013 - m.antonini
 
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro EspositoII INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
 

Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01

  • 1. “ Infezione contratta durante il ricovero in ospedale, che non era manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell’ammissione, ma che compare durante o dopo il ricovero e da questo è determinata” Le infezioni acquisite in ospedale comprendono anche le infezioni che il personale ospedaliero può contrarre nell’assistenza ai malati. INFEZIONI OSPEDALIERE Circolare Ministero Sanità n. 52/1985
  • 2.
  • 3. INFEZIONI OSPEDALIERE Eziologia multifattoriale AGENTE CAUSALE FATTORI DI RISCHIO MODALITA’ DI TRASMISSIONE Catena del contagio
  • 4. INFEZIONI OSPEDALIERE AGENTI PATOGENI TRADIZIONALI : ES. virus influenzale, virus dell’epatite, Salmonelle che,oltre i pazienti, possono colpire anche il personale di assistenza. AGENTI OPPORTUNISTI : microrganismi che aggrediscono l’ospite solo quando si determinano condizioni tali da consentire il loro impianto in distretti normalmente sterili e/o quando si verifica una diminuzione a vario livello delle difese dell’ospite. AGENTE CAUSALE
  • 5. INFEZIONI OSPEDALIERE AGENTE CAUSALE Nel 75% Escherichia coli, Staphilococcus aureus, Enterococco spp, Pseudomonas aeruginosa, Stafilococco coagulasi negativo Escherichia coli : infezioni vie urinarie Pseudomonas aeruginosa : infezioni basse vie respiratorie Staphilococcus aureus : ferite del sito chirurgico, batteriemie Enterococco spp : infezioni vie urinarie
  • 6. INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE Le infezioni ospedaliere, in base alla modalità di trasmissione si distinguono in: ENDOGENE ESOGENE
  • 7. INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE ENDOGENE quando l’infezione è sostenuta da un agente già da tempo presente nell’organismo del soggetto in causa, in veste di ospite abituale non patogeno, ma che ha acquistato patogenicità e virulenza in seguito a una grave compromissione delle difese dell’organismo.
  • 8. ESOGENE sono le infezioni in cui il germe arriva al pz trasmesso da un altro pz ( infezione crociata) o dall’ambiente ospedaliero,secondo due principali modalità: Contatto diretto , in cui il pz viene a diretto contatto con la fonte di infezione (es. goccioline di saliva); Contatto indiretto , in cui il m.o. è trasportato dalla fonte di infezione all’ospite recettivo da un veicolo animato o inanimato (es. endoscopi, strumenti chirurgici) INFEZIONI OSPEDALIERE MODALITA’ DI TRASMISSIONE
  • 9. INFEZIONI OSPEDALIERE FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI NON MODIFICABILI ESTRINSECI MODIFICABILI Età, sesso, stato nutrizionale, malattie croniche, deficit immunitari Procedure diagnostiche e terapeutiche invasive, durata dell’int. chir., durata della degenza, mancata adozione di misure generali di prevenzione
  • 10. FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI Le fasce al di sotto dei 10 anni ed oltre i 65 anni sono quelle maggiormente colpite ETA' L’over 65 presenta, un rischio d'infezione particolarmente elevato in ragione della frequente coesistenza di affezioni degenerative (es.apparato respiratorio), riduzione delle difese immunitarie. Il neonato pretermine presenta un rischio d'infezione particolarmente elevato in ragione dell' immaturità del suo sistema immunitario Sono, nello stesso tempo veicolo di infezione per altri pazienti
  • 11. “ Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Cardiochirurgia INCIDENZA E FATTORI DI RISCHIO” 4 maggio 2004. DONNE 33,3% UOMINI 66,7% FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI SESSO
  • 12.
  • 13.
  • 14. Diminuzione di Neutrofili linfociti T (CD4+) linfociti B macrofagi alveolari fagociti piastrine DEFICIT IMMUNITARI FATTORI DI RISCHIO INTRINSECI
  • 15.
  • 16. Vie urinarie 30% Apparato respiratorio 24% Sito chirurgico 14% Apparato G.I. 8% Cute 6% Varie 18% INFEZIONI OSPEDALIERE SITI ANATOMICI INTERESSATI
  • 17. Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza delle infezioni batteriche in ospedale 45% infezioni sistemiche 21% polmoniti 10.5% inf. vie urinarie 9.8% inf. cute e tessuti molli 7,7% inf. App. gastroenterico 6,3% altro INFEZIONI OSPEDALIERE SITI ANATOMICI INTERESSATI
  • 18. Staphilococcus aureus Pseudomonas aeruginosa Staphilococcus epidermidis Enterococcus Klebsiella pneumoniae Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza delle infezioni batteriche in ospedale INFEZIONI OSPEDALIERE DISTRIBUZIONE MICRORGANISMI
  • 19. Patologia neonatale Cardiochirurgia Neurochirurgia Chirurgia generale e d’urgenza Terapia intensiva Medicina interna e geriatria Ortopedia Emodialisi INFEZIONI OSPEDALIERE PREVALENZA PER AREE DI RISCHIO
  • 20. Leape L.L., Brennan T.A., Laird N. et al: The nature of adverse events in hospitalized patients. Results of the Harvard medical practive study II 1991 Secondo posto tra tutti gli eventi avversi nel paziente ospedalizzato INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO INFEZIONI OSPEDALIERE
  • 21.
  • 22. COSTI Infezioni delle vie urinarie Infezioni di ferite chirurgiche Infezioni delle basse vie respiratorie Batteriemie 200-1000 euro 2000-4000 euro 1500-8000 euro 2500-28000 euro
  • 23. Wenzel R.P (2003) Prevention and control of nosocomial infections.4 ed. Lippincot Williams & wilkins INFEZIONI OSPEDALIERE STIMA NEL MONDO 1,5 MILIARDI $ 1,5 milioni 15 milioni 300 milioni 6 Miliardi Costi (1000 $/I.O) Mortalità (10%) I.O ( 5%) Ricoveri (5%) Popolazione mondiale
  • 24. INFEZIONI OSPEDALIERE STIMA IN ITALIA Nel 1983, fu effettuato lo Studio Italiano Prevalenza Infezioni Ospedaliere (SIPIO) che coinvolse 142 ospedali (36000 letti) ed evidenziò: - una prevalenza di I.O. del 6,8%. - il 12,3% dei pazienti entra in ospedale già infetto.
  • 25. Nel 2000 uno studio di prevalenza condotto in Italia fornì i seguenti dati: ISTISAN 01/4
  • 26. ISTISAN 01/4 In Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera; ogni anno si verificano quindi dalle 450.000 alle 700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi).
  • 27. “ Poiché le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano il 30% circa di quelle insorte, si può stimare che ogni anno si verifichino dalle 135.000 alle 210.000 infezioni prevenibili, e che queste siano direttamente attribuibili ad errori nelle pratiche assistenziali” ISTISAN 01/4
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33. SISTEMI DI SORVEGLIANZA In considerazione dell’eziologia multifattoriale delle infezioni ospedaliere, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianza in tre categorie fondamentali: Sorveglianza orientata al degente Sorveglianza ambientale Sorveglianza sui microrganismi responsabili di infezioni
  • 34. Sorveglianza orientata al degente E’ svolta in reparto attraverso la revisione di documenti sanitari ed il colloquio con il personale del reparto. ESTENZIONE Tutto l’ospedale Solo reparti a rischio Per obiettivi FREQUENZA TEMPORALE Continuativa Periodica Tutte le infezioni Infezioni selezionate Variabili di processo TIPO DI EVENTO SOTTO SORVEGLIANZA
  • 35. Si attua mediante STUDI DI INCIDENZA o STUDI DI PREVALENZA prevalenza incidenza N. pazienti che hanno un’infezione attiva N. pazienti presenti al momento dell’osservazione Eggimann P, Pittet D CHEST 2001;120: 2059-2093 N. pazienti che sviluppa un’infezione attiva N. Totale di pazienti a rischio presenti in un dato periodo Eggimann P, Pittet D CHEST 2001;120: 2059-2093 Sorveglianza orientata al degente
  • 36. STUDIO DI PREVALENZA Si ottiene esaminando i pazienti ricoverati ad un dato momento e rilevando le infezioni presenti La popolazione esaminata è rappresentata dai ricoverati presenti ad un dato momento in ospedale
  • 37. “ Tutti i pazienti ricoverati in ciascun reparto devono essere studiati nell’arco di una giornata, mentre diversi reparti possono essere studiati in giorni diversi ma comunque in un arco di tempo limitato.” C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
  • 38. STUDIO DI PREVALENZA “ La rilevazione deve essere effettuata da un gruppo omogeneo di rilevatori, esterni al reparto, basandosi sulle cartelle cliniche, i documenti sanitari disponibili, il colloquio con il personale del reparto, l’osservazione diretta del paziente quando necessario.” C.M. n.8/88
  • 39. “ L’indagine di prevalenza può essere utilizzata per descrivere il fenomeno delle infezioni ospedaliere in tutto l’ospedale”. C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
  • 40.
  • 41.
  • 42.
  • 43. “ L’indagine di prevalenza può rappresentare un sistema di sorveglianza efficiente in ospedali di piccole e medie dimensioni oppure in ospedali più grandi se associato agli altri sistemi descritti”. C.M. n.8/88 STUDIO DI PREVALENZA
  • 44. STUDIO DI INCIDENZA Si ottiene seguendo i pazienti nel corso del ricovero ospedaliero e, in alcuni casi, anche dopo la dimissione Registra tutti i nuovi casi di infezione insorti La popolazione esaminata è rappresentata dai pazienti che si ricoverano in un determinato periodo di tempo
  • 45. STUDIO DI INCIDENZA Per ogni paziente ricoverato nei reparti considerati, viene riempita una scheda, annessa alla cartella clinica. Al momento del ricovero vengono registrati i dati relativi al paziente (età, sesso, condizioni di rischio). Durante il ricovero vengono registrate le procedure invasive effettuate (tipo di procedure e data) e l’eventuale insorgenza di una infezione (localizzazione, microrganismi isolati, antibioticoresistenza). Alla dimissione vengono registrati i dati relativi all’esito del ricovero e la diagnosi di dimissione.
  • 46. STUDIO DI INCIDENZA Tale approccio permette di identificare il ruolo svolto da specifici fattori di rischio. Il confronto fra pazienti infetti e non infetti permette, infatti, di valutare il ruolo svolto da fattori endogeni ed esogeni nella genesi dell’infezione.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50. Le controversie sull’utilità del monitoraggio microbiologico ambientale sono dovute in parte alla mancanza di una metodologia di applicazione ben definita e in parte all’assenza di uno specifico riferimento normativo. Sorveglianza ambientale
  • 51.
  • 52. Si aspetta che i dati, le notifiche, le informazioni, arrivino senza sollecitazioni dirette I dati vengono ottenuti normalmente tramite segnalazione a chi gestisce la sorveglianza da parte degli addetti all’assistenza SORVEGLIANZA PASSIVA
  • 53.
  • 54. I dati e le informazioni sono raccolte dagli operatori che si occupano della sorveglianza, in modo più o meno particolareggiato e ad intervalli di tempo prefissati. I metodi utilizzabili in reparto sono le indagini di INCIDENZA e PREVALENZA SORVEGLIANZA ATTIVA
  • 55.
  • 56.
  • 57. Sulla base dei risultati ottenuti da studi, non sembra possibile delineare un modello di sorveglianza adattabile a tutti gli ospedali C.M. n.8/88 dimensioni di ciascun ospedale il tipo di reparti presenti l’esistenza o meno di un laboratorio autonomo di microbiologia sistema di archiviazione automatica dei dati microbiologici, VARIABILI SISTEMI DI SORVEGLIANZA
  • 58. E’ indispensabile che tutti gli ospedali adottino criteri omogenei per la definizione delle infezioni, allo scopo di rendere possibile il confronto dei dati ottenuti in ciascun ospedale. C.M. n.8/88 SISTEMI DI SORVEGLIANZA
  • 59. LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI E’ efficace da sola nel ridurre la frequenza di infezioni nosocomiali - 18% in cinque anni NNIS, USA, 2000
  • 60.
  • 61.
  • 62.
  • 63.
  • 64. Categoria I -MISURE EFFICACI MISURE LARGAMENTE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI CONTROLLATI CHE DIMOSTRANO LA LORO EFFICACIA NELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE O SONO CONSIDERATE UTILI DALLA MAGGIOR PARTE DEGLI ESPERTI DEL SETTORE. TALE MISURE, INOLTRE VENGONO GIUDICATE ADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI E SONO CONSIDERATE ADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI E CONSIDERATE DI PRATICA APPLICAZIONE :
  • 65.
  • 66.
  • 67. Categoria III- MISURE DI EFFICACI DUBBIA O MAI VALUTATA SONO MISURE INDIVIDUATE DA ALCUNI RICERCATORI, AUTORITA’, ORGANIZZAZIONI MA FINO AD ORA MANCANO DI DATI SUFFICIENTI O BASI TEORICHE ADEGUATE A SOSTENERLE. POTREBBERO ESSERE CONSIDERATE ASPETTI RILEVANTI CHE RICHIEDONO PERO’ UN ULTERIORE VALUTAZIONE. LA LORO APPLICAZIONE PIOTREBBE ESSERE PRESA IN CONSIDERAZIONE DA ALCUNI OSPEDALI, SPECIALMENTE SE PREENTANO PROBLEMI SPECIFICI NELL’AMBITO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE O DISPONGONO DI RISORSE SUFFICIENTI:
  • 68.
  • 69.
  • 70.
  • 71.
  • 72.
  • 73.
  • 74.
  • 75.
  • 76. Efficacia dell’integrazione dei sistemi di controllo delle infezioni ospedaliere + + + + + + - SORVEGLIANZA Infezioni Ospedaliere  No Si Si Si No No SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA       INCIDENZA Infezioni Ospedaliere Si Si No Si No No PROTOCOLLO LINEE GUIDA