Politiche linguistiche e pratiche di successo nelle lingue minoritarie
La francofonia
1. La
Francofonia:
l’OIF
Rilind Berisha
18.XII.2014
Nonostante il francese sia
solo al 9° posto fra le
lingue più parlate nel
mondo per numero di
madrelingua, i contesti storici della Francia (colonialismo, diffusione dei prodotti
culturali, linguistici e politici) l’hanno resa geograficamente molto diffusa, con
comunità francofone largamente distribuite in tutti i cinque i continenti e
principalmente in Europa, Africa ed America.
Nel 1880 il geografo francese Onésime Reclus (1837-1916) conia il termine
"francophonie" per definire l'insieme delle persone e dei Paesi che condividono
l'uso di tale idioma come lingua di comunicazione a diversi livelli: lingua madre,
straniera, seconda lingua, o d'insegnamento
Reclus diede così quel fondamentale incipit che incoraggiò la nascita di una lunga
serie di associazioni e movimenti che da quel momento si adoperarono per
contribuire al consolidamento del movimento francofono nel mondo, quali
l'Adelf, l'associazione degli scrittori della lingua francese fondata nel 1926, e
l'Unione della stampa francofona, che vide la luce nel 1950 col nome di Unione
internazionale dei giornalisti e della stampa della lingua francese.
Gli anni a venire videro inoltre la nascita di numerose radio pubbliche francofone,
di cui la più importante è rappresentata da Radio France, fondata nel 1955.
Tra il 1960 e il 1961 hanno visto la luce altre istituzioni di notevole importanza,
rispettivamente la Confemen (Conférence des Ministres de l’Education des pays
africains et malgache d’expression française), che rappresenta la più antica
2. istituzione intergovernamentale francofona che ha raggiunto oggi la
considerevole somma di 44 Stati e governi membri, e l'Associazione degli
universitari parzialmente o interamente di lingua francese, che diverrà nel 1999
l'Agence universitaire de la Francophonie (AUF).
L’OIF: “Egalité, complémentarité, solidarité”
Il termine francofonia ha però anche un significato istituzionale, in riferimento
all’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), istituita nel 1970 al fine
di riunire i paesi che condividono la lingua francese.
Il 20 marzo del 1970 i 21 Paesi che presero parte alla Conferenza di Niamey in
Niger, firmarono il trattato per l'istituzione dell'Agence de coopération culturelle
et technique (ACCT), una nuova organizzazione intergovernamentale fondata sulla
condivisione di una lingua comune, il francese, e sulla promozione della
cooperazione culturale tra gli Stati membri.
Nel 2005, diviene l'Organisation internationale de la Francophonie (OIF) e consta
oggi di 77 Paesi membri - più di un terzo dei membri dell'ONU - di cui 57 membri e
20 osservatori.
Procedendo per grandi linee risulta corretto affermare che suddetta
organizzazione si ripropone come principali scopi quelli di promuovere la lingua
francese, rafforzarne l'insegnamento nei paesi in cui è insegnato come lingua
straniera, incoraggiare lo sviluppo economico e gli scambi commerciali tra i paesi
membri, la cultura e la ricerca scientifica, i diritti civili e la pace: obiettivi ben
riassunti nel motto dell'Organizzazione: "Egalité, complémentarité, solidarité".
Organi Costituenti
Il più alto responsabile dell'OIF è Abdou Diuf, ex presidente della repubblica del
Senegal, che riveste il ruolo di segretario generale della Francofonia dal 2003.
3. La Charte de la Francophonie, adottata dal VIIe Sommet de la Francophonie (14-
16 novembre 1997, Hanoi, Vietnam), e revisionata dalla XXI° Conferenza
ministeriale della Francofonia avuta luogo ad Antanarivo in Madagascar, è dal
1997 il documento giuridico che comprende le istanze politiche decisionali
dell'OIF di cui la più alta è costituita dalla "Sommet des chefs d’État et de
gouvernement", la Conferenza dei capi di Stato e dei governi dei Paesi che
condividono l'uso del francese, e che si riunisce ogni dieci anni.
Il Sommet de la Francophonie si riunì per la prima volta nel 1986 a Versailles su
invito del Presidente della Repubblica francese François Mitterrand: lo sviluppo, le
industrie della cultura e della comunicazione, le industrie della lingua e lo sviluppo
tecnologico volto alla ricerca e all'informazione scientifica, costituirono i quattro
domini di cooperazione multilaterale.
Ad affiancare il Sommet si trovano la Conférence ministérielle de la Francophonie
(CMF), e il Conseil permanent de la Francophonie (CPF).
L’OIF dispone inoltre di 4 rappresentanze permanenti (a Addis-Abeba, affianco
all’Unione Africana e della Commissione economica dell'ONU, a Bruxelles, accanto
l'Unione Europea, a New York e a Ginevra, affianco le Nazioni Unite); di 4 uffici
regionali (a Lomé, Togo, per l'Africa dell'Ovest, a Libreville, Gabon, per l'Africa
centrale e l'Oceano Indiano, ad Hanoï, Vietnam, per la zona dell'Asia-Pacifico, e a
Port-au-Prince,Haïti per la zona dei Caraibi); e di un'antenna regionale a Bucarest
in Romania, per l'Europa Centrale e Orientale.
Obiettivi e missioni dell’OIF
Instaurazione e sviluppo della democrazia; prevenzione, gestione e regolamento
dei conflitti, sostegno dei doveri e diritti dell'uomo; intensificazione del dialogo
tra le diverse culture; riavvicinamento dei popoli tramite la loro reciproca
conoscenza; rafforzamento della loro solidarietà tramite azioni di cooperazione
multilaterale in vista di favorire il progresso delle loro economie; promozione
4. dell'educazione e della formazione: sono questi i principali obiettivi stabiliti dalla
Charte de la Francophonie.
Elencate ed approfondite all'interno di un "Cadre stratégique" che viene
rinnovato periodicamente durante la conferenza decennale tra i capi di Stato dei
paesi membri.
L'ultima convention ha avuto luogo a Dakar, in Senegal, il 29 e il 30 novembre del
2014. Nel corso di quest'ultima i punti prediletti sono stati: promuovere la lingua
francese e la diversità culturale e linguistica; promuovere la pace, la democrazia e
i diritti dell'uomo; incoraggiare l'educazione, la formazione, l'insegnamento
superiore e la ricerca; sviluppare la cooperazione al servizio di uno sviluppo
duraturo.
Nel 2010, il budget dell'OIF raggiunse la quota di 81 milioni di euro, di cui i due
terzi vennero destinati alla messa in atto dei programmi.
Il Francese come lingua madre: Secondo le stime dell'OIF, all'interno dell'Unione
Europea il francese si classifica al secondo posto tra le lingue madri più parlate,
con una percentuale del 16%, che supera così il 15,9% dell'inglese, ma non il 23%
del tedesco che risulta così in prima posizione. Come lingua materna parlata il
francese non si estende a tutto il territorio nazionale: ne restano esclusi, oltre alla
Linguadoca e alla Provenza con i dialetti provenzali, il Nizzardo e la Corsica, dove
si parlano dialetti italiani, i Pirenei Orientali, in cui si parla un dialetto catalano, i
Bassi Pirenei, di lingua basca, il circondario di Dunkerque, di parlata fiamminga, e
l’Alsazia con dialetti prevalentemente tedeschi; in queste regioni il francese è in
genere usato come seconda lingua e come lingua di prestigio.
Il francese come lingua straniera è inoltre la lingua straniera più parlata con una
percentuale del 19%, seconda soltanto all'inglese che detiene un primato del 41%,
seguita dal tedesco (10%) e dallo spagnolo (7%).
Il francese come lingua d'insegnamento è praticato in Africa Subsahariana e
nell'Oceano indiano da 51,3 milioni, in Europa da 27,2 milioni, in Africa
settentrionale e centro orientale da 26,4 milioni, in America e nei Caraibi da 8,7
milioni, e in Asia e in Oceania da 2,4 milioni.
5. Studiando il passaggio dai 180 milioni di parlanti francesi stimati nell'anno 2000, ai 220
milioni del 2010, l'OIF prevede, infine, un ulteriore incremento a 700 milioni previsto per il
2050, di cui l'85% si troverà in Africa, dovuto principalmente alla crescita demografica
africana.