Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/i-50-migliori-esercizi-per-un-grande-golf Un eserciziario ricco di aiuti e "drill" atti a colmare quella distanza che si crea tra la tecnica pura e la sua applicazione pratica.

1. 32 LO SWING
LO SWING
L
a ricerca del mitico "swing perfetto"
è un qualcosa che probabilmente ha
avuto inizio nel momento stesso in
cui il golf è nato: l’indagine di un gesto,
di un’azione sempre uguale ed affidabile,
tale da rendere ogni singolo colpo bello,
efficace e facilmente ripetibile.
Tuttavia per noi, come per l’uomo primi-
tivo del golf, questa ricerca ha ben pre-
sto palesato i propri limiti: difficilissimo
dominare il movimento del golf e, anche
qualora ci si riuscisse, impossibile farlo
per più di un breve periodo. Impossibile
come trattenere l’acqua tra le dita della
mano, come realizzare una chimera, un
mito intangibile come il Santo Graal.
Ed ecco allora nascere la frustrazione
per i propri tentativi fallimentari, la rab-
bia, la delusione, contrastata in parte
dal ricordo di brevi e labili successi, da-
gli sporadici colpi diritti e da movimenti
improvvisamente aggraziati.
Una tristezza alimentata da giornate
negative ma dove, come ben affermò
lo scrittore statunitense John Updike
(1932-2009): "Sotto la commedia dei
lamenti si sentiva sempre scorrere una
gorgogliante corrente sotterranea di
speranza, di fiducia in un domani in cui
i cieli sarebbero stati tutti blu e il nostro
swing avrebbe avuto eguale purezza.”
Lo swing, ed il golf in generale, possono
solo essere giocati, ma mai dominati.
Ognuno deve inoltre ricercare il proprio
movimento, la via attraverso la quale
produrre qualcosa di funzionale e che si
avvicini all’eccellenza. Tuttavia, per fare
questo, è necessario applicarsi con vera
passione e abnegazione, proseguendo
lungo quella strada che prevede l’inevi-
tabile assolvimento di un lavoro mirato
e di successi conseguiti solo attraverso
tanto, tanto esercizio.

2. 36 LO SWING
ESERCIZIO 11
IMPARARE IL TAKE-AWAY
I
niziare lo swing in maniera corretta ci dà la possibilità di raggiungere le varie fasi
del movimento in modo facile e lineare. Un buono stacco è certamente costitui-
to da uno slancio morbido e tranquillo - né troppo veloce né troppo lento - dove
la testa del bastone percorre per pochi centimetri la linea di tiro prima di spostarsi
leggermente all’interno di questa, il tutto in conformità con la natura ellittica del
movimento.
In questa fase la testa del bastone viaggia sostanzialmente radente al terreno, la
faccia del bastone non viene aperta o chiusa dalla rotazione degli avambracci e
tutta l’azione può dirsi governata dalla parte superiore del corpo, ed in particolare
dalle spalle.
L’esercizio che segue costituisce un ottimo stratagemma per evitare movimenti
troppo verticali, interni o esterni, relativi a questa prima fase dello swing:
1. posizionate la pallina da colpire sul terreno o sul tappetino;
2. prendete un ferro 7 e poggiate il tappo del bastone a fianco della palla
e lungo la linea di tiro. Utilizzando l’impugnatura come unità di misura
disponete una seconda pallina al termine del grip e internamente rispet-
to alla linea palla-bersaglio (FIG.1);
3. eseguite un normale swing: durante lo stacco slanciate la pallina di rife-
rimento per poi proseguire, senza soluzione di continuità, sino a colpire
la pallina sulla quale vi siete inizialmente addressati (FIG. 2 e 3).
Pochi colpi eseguiti in questo modo saranno in grado di comunicarvi la giusta for-
ma del take-away, rendendovi inoltre capaci di sviluppare la cadenza più pertinen-
te di questa prima, ma fondamentale fase del movimento.

3. 37LO SWING
Fig. 1
Fig. 3Fig. 2

4. www.calzetti-mariucci.it
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