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PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA
   ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1




Il nuovo scenario della Programmazione Europa 2020 e le implicazioni
           organizzative per i Sistemi Territoriali di Sviluppo

                        Raffaele Colaizzo
                      Sant’Arsenio, 16 aprile 2013




                                                     1
Quattro “novità” per il 2014 - 2020
Approccio comune dei fondi                       Concentrazione tematica
Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC),   Le priorità delle politiche di coesione 2014 –
lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore          2020 sono concentrate su undici obiettivi
marittimo e della pesca (FEAMP) condividono      tematici, interconnessi con la Strategia di
un Quadro Strategico Comune orientato ai         Europa 2020 ed orientate alla crescita
risultati, alla verifica dei progressi e         intelligente, alla crescita sostenibile ed alla
all'armonizzazione delle regole.                 crescita inclusiva


Approccio territoriale rafforzato                Condizionalità
Le nuove politiche di coesione propongono un     La proposta di Regolamento richiede a Stati
rafforzato approccio territoriale, da            Membri e Regioni di soddisfare delle
promuovere attraverso l’estensione dello         condizionalità ex ante (requisiti) per poter
sviluppo locale partecipativo, il ricorso ad     accedere ai fondi ed assegna ai Programmi
Investimenti Territoriali Integrati, la          una riserva di efficienza e di efficacia in base a
conferma dell’importanza dello sviluppo          delle condizionalità ex post.
urbano




                                                                           2
Gli obiettivi di Europa 2020
                                 Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la
Occupazione
                                 fascia di età compresa tra 20 e 64 anni)

                                 Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed
R&S / innovazione                innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato
                                 insieme)

                                 (i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o
                                 persino del 30%, se le condizioni lo permettono)
Cambiamenti climatici /energia   rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia
                                 ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20%
                                 dell'efficienza energetica.

                                 (i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del
Istruzione                       10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con
                                 un'istruzione universitaria

                                 Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione
Povertà / emarginazione
                                 di povertà ed emarginazione in meno




                                                                   3
La proposta di bilancio dell’Unione 2014 - 2020




                                    4
La struttura della proposta
       di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC)

                          Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli
                          strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR,
                          FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i
 Disposizioni Comuni      principi generali del sostegno, gli elementi comuni di
   (Parte II RRDC)        pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di
                          obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e
                          disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di
                          partenariato da concludere con ciascuno Stato membro.


                          La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al
                          FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della
Disposizioni specifiche   politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di
  su FESR, FSE e FC       programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani
   (Parte III RRDC)       d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di
                          gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed
                          elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria.




                                                                    5
I documenti chiave
                           Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara
                           del processo di programmazione e per il coordinamento
Quadro Strategico Comune
                           settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel
   (artt. 10-12 RRDC)
                           quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea
                           con gli obiettivi della strategia Europa 2020.


                           Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e
                           stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi
       Accordo di
                           dell’Unione attraverso la programmazione dei Fondi del
      partenariato
                           QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la
   (artt. 13–15 RRDC)
                           partecipazione dei partner in base al sistema della
                           governance a più livelli


                           Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni
      Programma            finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente
   (artt. 23–27 RRDC)      cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per
                           garantire l’attuazione coordinata dei Fondi del QSC




                                                                   6
Obiettivi tematici (art. 9 RRDC)
① Rafforzare la ricerca, lo     ⑤   Promuovere l'adatta-        ⑨   Promuovere l'inclusione
  sviluppo tecnologico e            mento al cambiamento            sociale e combattere la
  l'innovazione                     climatico, la prevenzione e     povertà
② Migliorare l'accesso alle         la gestione dei rischi      ⑩   Investire nelle
  TIC, nonché il loro impiego   ⑥   Tutelare l'ambiente e           competenze, nell'istru-
  e qualità                         promuovere l'uso efficiente     zione e nell'apprendi-
③ Promuovere la                     delle risorse                   mento permanente
  competitività delle PMI,      ⑦   Promuovere sistemi di       ⑪   Rafforzare la capacità
  l'agricoltura (FEASR) e la        trasporto sostenibili ed        istituzionale e promuo-
  pesca e acquacoltura              eliminare le strozzature        vere un'amministrazione
  (FEAMP)                           nelle principali infra-         pubblica efficiente
④ Sostenere la transizione          strutture di rete
  verso un'economia a basse     ⑧   Promuovere l'occupazione
  emissioni di carbonio in          e sostenere la mobilità dei
  tutti i settori                   lavoratori




                                                                        7
I fondi
              Obiettivi                       Copertura territoriale
           (art. 81 RRDC)                        (art. 82 RRDC)

Investimenti in favore della           Regioni meno sviluppate, il cui PIL
crescita e dell'occupazione negli      pro capite è inferiore al 75% della media
Stati membri e nelle regioni, con il   del PIL dell'UE a 27
sostegno di tutti i Fondi
                                       Regioni in transizione, il cui PIL pro
Cooperazione territoriale              capite è compreso tra il 75% e il 90%
europea, con il sostegno del FESR.     della media del PIL dell'UE a 27

                                       Regioni più sviluppate, il cui PIL pro
                                       capite è superiore al 90% della media del
                                       PIL dell'UE a 27.




                                                             8
Concentrazione tematica FESR                    RS e RiT: almeno 80%   RS e RiT: almeno 20%
 (art. 4 della Proposta di Regolamento FESR)      RmS: almeno 50%         RmS: almeno 6%

1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione

2. Tecnologie Informazione e Comunicazione

3. Competitività

4. Economia a basse emissioni di carbonio

5. Adattamento al cambiamento climatico

6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse

7. Sistemi di trasporto sostenibile

8. Occupazione e lavoro

9. Inclusione sociale

10. Competenze, istruzione, apprendimento

11. Capacità istituzionale



                                                                        9
Concentrazione tematica FSE                                        RS: almeno 80% priorità
                                                     SM: almeno
(art. 4 della Proposta di Regolamento FSE)                        RiT: almeno 70% priorità
                                                        20%
                                                                  RmS: almeno 60% priorità

     1.   Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione

     2.   Tecnologie Informazione e Comunicazione

     3.   Competitività

     4.   Economia a basse emissioni di carbonio

     5.   Adattamento al cambiamento climatico

     6.   Ambiente ed uso efficiente delle risorse

     7.   Sistemi di trasporto sostenibile

     8.   Occupazione e lavoro

     9.   Inclusione sociale e lotta alla povertà

     10. Competenze, istruzione, apprendimento

     11. Capacità istituzionale



                                                                  10
Il Quadro Strategico Comune
                                      Allegato I RRDC e Atto Delegato
Il QSC stabilisce i principali settori di
intervento, definisce i mezzi per garantire
la coerenza con le politiche economiche
degli Stati membri e dell'Unione, i                         Quadro Strategico Comune
meccanismi di coordinamento tra i Fondi
del QSC e con altre politiche e altri
strumenti pertinenti dell'Unione, i principi
orizzontali e gli obiettivi strategici
                                               Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi
trasversali, le modalità per affrontare le
sfide territoriali cui rispondere, azioni
indicative di elevato valore aggiunto          Azioni fondamentali di ciascun Fondo
europeo e i principi corrispondenti per la
loro realizzazione e le priorità

                                               Specificità territoriali delle Azioni


             Obiettivi tematici                Principi generali di attuazione


                                               Complementarità e coordinamento




                                                                                11
Contenuti dell’Accordo di Partenariato
      Modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita
(a)   intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo,
      sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO)

      Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i
(b)   meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità
      dell’approccio integrato per lo sviluppo territoriale

      Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche
(c)   particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di
      discriminazione o esclusione

      Modalità per garantire un’esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(d)   l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni
      intraprese per associare il partenariato

      Modalità per garantire l’attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle
(e)   azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i
      beneficiari, modalità per lo scambio di dati



                                                                                12
Contenuti dei Programmi Operativi
      Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia
(a)   complessiva dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

      Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori
(b)   specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento

      Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l’identificazione dei
(c)   meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali

      Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone
(d)   geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio

      Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(e)   l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner

      Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza
(f)   tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti

(g)   Piano di finanziamento

(h)   Disposizioni di attuazione

                                                                                13
Risorse finanziarie (art. 84 RRDC)
                                                      0,92         Distribuzione delle risorse
Le risorse globali dei               70,74
                                                      0,3%         dell'Obiettivo “Investimenti”
Fondi sono pari a 338,994
                                     21,6%
miliardi di euro.
All'Obiettivo
“Investimenti” sono
assegnati 327,116 miliardi
(96,50%), all'Obiettivo
CTE 11,878 miliardi                                                              163,56
(3,50%)                      55,42                                               50,0%
                             16,9%
                                             36,47
                                             11,1%



                   Regioni meno sviluppate    Regioni in transizione     Regioni più sviluppate
                   Fondo di coesione          Regioni ultraperiferiche




                                                                           14
Azioni previste dall’Accordo di Partenariato (bozza)
                               1. Incremento della qualità e della diffusione delle attività di
                                  innovazione nelle imprese
                               2. Sviluppo dei comparti del terziario in grado di agire da leva di
                                  innovazione degli altri settori
1.   Ricerca, sviluppo         3. Aumento dell’occupazione di alta qualificazione tecnico-scien-
     tecnologico e                tifica nelle imprese
     innovazione               4. Rafforzamento del sistema innovativo regionale (collaborazione
                                  fra imprese e strutture di ricerca pubblica, etc.)
                               5. Aumento delle specializzazioni innovative ad alto valore
                                  aggiunto (es. spin off, start up innovative, capitale di rischio)
                               6. Promozione di nuovi mercati per l’innovazione

                               1. Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di
                                  connettività in banda larga e ultra larga
                               2. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di
                                  servizi digitali della PA (scuola, sanità e giustizia)
2.   Tecnologie Informazione
                               3. Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini (utilizzo dei
     e Comunicazione
                                  servizi on line, inclusione digitale, partecipazione in rete)
                               4. Diffusione di Open data e del riuso del dato pubblico
                               5. Rafforzamento del settore ICT e diffusione delle ICT nelle
                                  imprese
                                                                        15
1. Sviluppo di comparti e filiere ad alto potenziale di crescita o con
                                effetto trainante su altri settori produttivi
                             2. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo
                             3. Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da
                                crisi diffusa delle attività produttive
                             4. Crescita dei sistemi produttivi territoriali, anche attraverso
                                innovazione e industrializzazione derivanti da R&S
3.   Competitività
                             5. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi
                                produttivi e degli investimenti esteri (IDE)
                             6. Aumento delle risorse umane altamente qualificate e delle
                                competenze manageriali nelle imprese
                             7. Nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e
                                piccole imprese, consolidamento strutturale delle PMI
                             8. Miglioramento dell’accesso al credito

                             1.   Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
4.   Economia a basse        2.   Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle bioenergie
     emissioni di carbonio   3.   Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
                             4.   Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy




                                                                             16
1.   Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento
5.   Adattamento al
                                 climatico
     cambiamento
                            2.   Prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici e del rischio di
     climatico
                                 desertificazione

                            1.   Servizi ambientali per i cittadini (rifiuti, risorse idriche)
6.   Ambiente ed uso
                            2.   Risosrse naturali (biodiversità, servizi ecosistemici, fruizione)
     efficiente delle
                            3.   Asset culturali (patrimonio e ICC)
     risorse
                            4.   Sistema turistico (capacità di attrazione delle destinazioni turistiche)

                            1.   Potenziamento dell’offerta ferroviaria e qualificazione del servizio
                            2.   Competitività del sistema portuale e interportuale
                            3.   Miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi
7.   Sistemi di trasporto        urbani e logistici (stazioni, stazioni AV, porti, interporti e aeroporti)
     sostenibile            4.   Integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche
                            5.   Connessioni tra ambiti territoriali contigui anche transfrontaliere
                            6.   Sistema aeroportuale e cielo unico europeo
                                 Azioni di sistema: governance e territorialità




                                                                              17
1. Aumentare l'occupazione giovanile e favorire la transizione dei
                             giovani nel MdL, con particolare attenzione ai NEET
                          2. Aumentare la partecipazione e l’occupazione femminile
                          3. Occupazione dei lavoratori anziani e invecchiamento attivo
                          4. Rafforzare e qualificare l’inserimento lavorativo degli immigrati
8. Occupazione e          5. Ridurre la disoccupazione di lunga durata
   lavoro                 6. Permanenza al lavoro e ricollocazione dei lavoratori coinvolti in
                             situazioni di crisi
                          7. Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro
                          8. Migliorare le basi informative, statistiche ed amministrative del
                             mercato del lavoro garantendone l’interoperabilità
                          9. Ridurre il lavoro sommerso

                          1.   Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale
                          2.   Occupabilità e partecipazione al mercato del lavoro delle persone
                               maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione
                          3.   Servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini
9.   Inclusione sociale
                          4.   Servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia
                          5.    Potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi
                               sanitari e sociosanitari territoriali
                          6.   Accessibilità ai servizi nelle aree rurali e interne



                                                                        18
7.    Rafforzamento/migliore caratterizzazione delle figure professionali
                                che operano nelle politiche sociali
                          8.    Riduzione del numero di famiglie in condizione di disagio abitativo
                          9.    Istruzione, condizioni di salute e partecipazione sociale e lavorativa
9.   Inclusione sociale         delle popolazioni Rom, Sinte e Camminanti
     (segue)              10.   Riduzione della marginalità estrema (senza dimora)
                          11.   Attività economiche (profit e no-profit) a contenuto sociale
                          12.   Attività di agricoltura sociale
                          13.   Legalità nelle aree ad alta esclusione sociale
                          14.   Miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità

                          1.    Incremento della partecipazione al mercato del lavoro e
                                dell’occupazione delle persone con disabilità (Ob. 8)
                          2.    Incremento dei livelli di istruzione scolastica e universitaria delle
9.   Inclusione sociale         persone con disabilità (Ob. 10)
     (Obiettivi           3.    Programmazione, monitoraggio e valutazione delle prestazioni
     complementari)             sociali (Ob. 11)
                          4.    Collaborazione in rete tra le diverse filiere amministrative (servizi
                                sociali, servizi per l’impiego, etc.)
                          5.    Efficienza della amministrazione della giustizia




                                                                           19
1. Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione
                       scolastica e formativa
                    2. Miglioramento delle competenze chiave degli allievi
                    3. Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta con
                       particolare riguardo per le fasce di istruzione meno elevate
                    4. Miglioramento dell’offerta formativa ed educativa per migliorare la
                       mobilità, l’inserimento / reinserimento lavorativo e le competenze
                    5. Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di
10. Competenze,        successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente
    istruzione,     6. Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e
    apprendimento      professionale, attraverso l’intensificazione dei rapporti scuola –
                       formazione – impresa e lo sviluppo di poli tecnico-professionali
                    7. Sicurezza, efficientamento energetico e attrattività degli ambienti
                       scolastici
                    8. Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e
                       della formazione e adozione di approcci didattici innovativi
                    9. Miglioramento delle capacità di auto-diagnosi, auto-valutazione e
                       valutazione delle scuole e di innovare la didattica adattandola ai
                       contesti




                                                                 20
1.   Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e
                         valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la funzionalità
                         del sistema informativo dei servizi sociali
                    2.   Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse
                         filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai
                         servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle scuole
11. Capacità
                    3.   Potenziare l’efficienza della amministrazione della giustizia
    istituzionale
                    4.   Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e
                         valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la piena
                         realizzazione del sistema informativo dei servizi sociali
                    5.   Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse
                         filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai
                         servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle Scuole




                                                                     21
Integrazione e territorio nei Fondi




Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm




                                                                                                      22
Strumenti di integrazione

     Obiettivo di          Approccio di policy
      coesione                 integrato,
     territoriale             territoriale,
                           multidimensionale


                    Strumenti di integrazione
Fondi                                                                 Fondi
del QSC                                          Investimenti
           Sviluppo Locale
                                                  Territoriali
            Partecipativo
                                                   Integrati



              Estensione
              approccio      Applicazione di una singola
                             metodologia di SLOP per tutti i
               LEADER        Fondi e le regioni




                                                                 23
Lo sviluppo locale partecipativo
                                                    (artt. 28 – 31 RRDC)

                                                                                             Gruppi di Azione Locale composti da
                                                                                             rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore
                                                                                             pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del
                                                                                             49% dei diritti di voto (art. 28 c. 1 lettera b)




                                                   Concentrazione su territori sub-
                                                   regionali specifici (art. 28 c. 1 lettera a)

                                                                                                                          Strategie territoriali di sviluppo
                                                          Bisogni e potenzialità locali,                                  locale integrate e multisettoriali (art. 28
                                                                                                                          c. 1 lettera c)
                                                          innovazione nel contesto locale,
                                                          istituzione di una rete, cooperazione
                                                          (art. 28 c. 1 lettera d)
Commissione Europea (2012), Sviluppo locale
di tipo partecipativo, Scheda Informativa
scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/
proposals_2014_2020_en.cfm




                                                                                                                            24
Elementi chiave dello SLOP
                        Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art.
                        29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei
Strategia di SLO
                        programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO
                        vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4)



                        Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che
Strategia di SLO e
                        modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui
Contratto di
                        sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR,
Partenariato
                        il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR.


Integrazione tra        I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e
Fondi del QSC           coordinato (art. 28 c. 2).


                        Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più
Multisettorialità
                        priorità del programma (art. 28 c. 5).




                                                                         25
Elementi chiave dello SLOP (segue)
                      I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo
Rilevanza del ruolo
                      locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di
dei GAL
                      coordinamento e gestione (art. 30 c. 3)


                      Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo
                      SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a
                      livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti
Incentivi
                      percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso
                      massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90
                      %, mentre per il FEAMP è pari al 75 %


                      I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e
                      animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle
Costi preparatori e
                      strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e
gestionali
                      l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico
                      fondo (il Fondo Lead)




                                                                    26
Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale
(a)   Definizione del territorio e della popolazione interessati
      dalla strategia                                                    Le strategie di sviluppo locale sono
                                                                         selezionate da un comitato istituito a tale
(b)   Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del
                                                                         scopo dalle autorità di gestione dei
      territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle
                                                                         programmi.
      carenze, delle opportunità e dei rischi
                                                                         La selezione e l'approvazione di tutte le
(c)   Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione
                                                                         strategie di sviluppo locale sono
      del carattere integrato e innovativo della strategia e
                                                                         completate entro il 31 dicembre 2015.
      gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e
      misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve   La decisione dell'autorità di gestione che
      essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi        approva una strategia di sviluppo locale
      del QSC interessati                                                stabilisce la dotazione a titolo di ciascun
                                                                         Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli
(d)   Descrizione del processo di associazione della comunità
                                                                         delle autorità responsabili dell'esecuzione
      all'elaborazione della strategia
                                                                         dei programmi in questione per tutti i
(e)   Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete        compiti attuativi connessi alla strategia.
(f)   Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della        È conferito alla Commissione il potere di
      strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale    adottare atti delegati a norma
      di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di        dell'articolo 142 riguardanti la definizione
      valutazione                                                        del territorio e della popolazione
(g)   Piano di finanziamento della strategia, compresa la                interessati dalla strategia
      dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC




                                                                                       27
Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC)
                                              Se una strategia di sviluppo territoriale
                                              richiede un approccio integrato che
                                              comporti investimenti nell'ambito
                                              di più assi prioritari di uno o più
                                              PO, l'azione è eseguita sotto forma di
                                              Investimento Territoriale
                                              Integrato.
                                              I PO interessati individuano gli ITI
                                              previsti e stabiliscono la dotazione
                                              finanziaria indicativa di ciascun asse
                                              prioritario destinata agli ITI.
                                              Lo Stato membro o l'AdG può designare
                                              uno o più organismi intermedi,
                                              compresi enti locali, organismi di
                                              sviluppo regionale o organizzazioni non
                                              governative, cui delegare la gestione e
Commissione Europea (2012), Investimenti
Territoriali Integrati, Scheda Informativa.   l'attuazione di un ITI.




                                                          28
Elementi chiave degli ITI
                       Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può
Dominio                essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a
territoriale           livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o
                       interregionale.


                       Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili
                       all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico
Applicabilità alle
                       (ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è
Reti
                       obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità
                       amministrativa.



                       Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione
Applicabilità nella
                       Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia
CTE
                       integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere.




                                                                        29
Elementi chiave degli ITI (segue)
                     Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi
Finalità             prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di
                     sviluppo della strategia territoriale.

                     Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è
                     obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI
Integrazione degli
                     combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle
interventi
                     infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo
                     urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari


                     L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e
                     dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare
Governance           organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo
                     regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune
                     o a tutte le attività di gestione e implementazione.




                                                                      30
ITI e SLOP
                 SLOP                                           ITI
         (artt. 28 - 31 RRDC)                            (art. 99 RRDC)

È un approccio strettamente dal basso        Gli ITI possono essere costruiti dall'alto
verso l'alto. Il gruppo di azione locale     verso il basso, dal basso verso l'alto o con
stabilisce il contenuto della strategia di   una combinazione dei due approcci.
sviluppo locale e le operazioni soggette
a finanziamento.                             Lo sviluppo locale partecipativo può
                                             essere la componente di una strategia
                                             urbana integrata implementata
                                             mediante un ITI




                                                                    31
Le città nel 2014 - 2020
   Sviluppo Urbano Sostenibile               Piattaforma Sviluppo Urbano
        (art. 7 Reg. FESR)                         (art. 8 Reg. FESR)

Il FESR sostiene, nell’ambito dei PO, lo   La Commissione istituisce una
sviluppo urbano sostenibile                Piattaforma per lo sviluppo urbano
attraverso azioni integrate. Ciascuno      per promuovere lo sviluppo di capacità,
SM stabilisce nel proprio contratto di     la creazione di reti tra città e lo scambio
partenariato un elenco di città in cui     di esperienze sulla politica urbana a
devono essere realizzate queste azioni e   livello dell’Unione nei settori attinenti
la loro dotazione annua indicativa.        alle priorità d’investimento del FESR e
                                           allo sviluppo urbano sostenibile.
Almeno il 5 % delle risorse del FESR per
ciascuno Stato membro è investito in       Partecipano alla Piattaforma un
azioni integrate mediante gli ITI,         massimo di 300 città, con un massimo di
attraverso una delega di gestione e        20 città per ciascuno Stato membro.
attuazione conferita alle città.




                                                                 32
Orientamenti per le Città nella bozza di AdP
     Aumentare la responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel
1.   progettare ed attuare la politica di coesione, attraverso modelli di organizzazione e
     strumenti operativi che consentano una ampia delega.

     Permettere alle città, costruendo programmi plurifondo, di utilizzare in modo
2.   diretto non solo il FESR ma anche il FSE

     Costituire modelli e pratiche che garantiscano il coordinamento e lo scambio tra
3.   l’amministrazione comunale ed i numerosi altri soggetti responsabili di investimenti
     con risorse aggiuntive localizzati nelle città.

     Potenziare il ruolo delle Città metropolitane. Si considera l’ipotesi di un Programma
     nazionale per le città metropolitane per il periodo 2014-2020 e la costruzione nei
4.   Programmi a titolarità delle Regioni di spazi per le città medie titolari di importanti
     funzioni urbane.

     Valorizzare e diffondere le proposte di città impegnate in strategie di qualità per la
5.   crescita e per la sostenibilità, garantendo loro spazio nei programmi regionali




                                                                       33
Orientamenti per le Aree Interne
                  •   Mettere in sicurezza il territorio (prevenendo fenomeni quali
                      alluvioni e erosioni del suolo).
Obiettivi         •   Promuovere la diversità naturale e culturale presente in queste
generali              aree.
                  •   Valorizzarne le risorse potenziali sotto utilizzate e innescare
                      processi di crescita.

                  •   Progettare e agire e nei luoghi ma definire una forte strategia
                      nazionale
                  •   Sfruttare la programmazione comunitaria in materia di aree
                      interne per coniugare azioni di sviluppo locale e una gestione
                      associata dei servizi
Elementi
strategici        •   Approfittare della costruzione di una strategia per le aree
                      interne per introdurre politiche ordinarie per la scuola, la salute
                      e la mobilità
                  •   Assegnare i fondi ricorrendo soprattutto ad una pianificazione
                      territoriale unitaria – e in un secondo momento, e se necessario
                      ai bandi.




                                                                    34
Opzioni attuative
              La strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni
Ipotesi       attraverso i Programmi operativi regionali, stabilendo precise
minimalista   condizionalità su servizi associati, azione ordinaria e pianificazione


              Comprende quella ”minimalista” ma vi aggiunge il lancio di alcuni
              progetti pilota che operano secondo una metodologia nazionale
              gestita e partecipata a livello locale dai presidi territoriali –
Ipotesi       Comuni, associazioni di Comuni, etc. I progetti saranno costruiti
riformista    attraverso strumenti negoziali quali, ad esempio, gli APQ – o la
              definizione di un Community Led Local Development – che, tema
              per tema, vedranno fortemente coinvolte le Amministrazioni più
              rilevanti e interessate


              Comprende le prime due ipotesi ma prevede una “confederazione”
              di progetti pilota, con la costruzione di una piattaforma di
Ipotesi “di   conoscenze e competenze. I progetti potranno essere finanziati
attacco”      dalla politica regionale (POR), agricola, di sviluppo rurale (PSR),
              con il FSC, ma anche da finanziamenti ordinari di settore.



                                                               35
Due aspetti innovativi del RRDC
Programmi              Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I
Operativi (art. 87 –   singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del
88)                    5% dell'importo dell'Asse

                       Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle
                       realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di
                       progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità
Piano d'Azione         del beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i
Comune (artt. 93       risultati del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la
-98)                   Commissione. Il beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il
                       sostegno pubblico è pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di
                       decisione comunitaria.




                                                                        36
Il Position Paper della Commissione
                               Il position paper discute le criticità della situazione italiana in
                               riferimento agli obiettivi della Strategia Europa 2020, agli
                               squilibri macroeconomici e di bilancio, alle disparità regionali
Le sfide principali
                               interne. Vengono identificate quattro aree critiche a cui
                               corrispondono altrettante priorità di finanziamento (v. punto
                               successivo)

                               Sono identificate quattro priorità (slide 5), che raggruppano
Le priorità di finanziamento
                               Obiettivi Tematici (slide 6). Per ciascuna priorità vengono
(funding priorities)
                               identificate sub-priorità e obiettivi specifici (appendice B).

                               Sono identificate 15 condizionalità ex ante critiche da
                               trattare con particolare attenzione nel caso italiano. Viene
Fattori di successo
                               richiamato il rilievo dell’Accordo di Partenariato per la
                               definizione della strategia dello sviluppo territoriale integrato.

                               Vengono brevemente identificate delle priorità per i
Priorità per la Cooperazione
                               programmi di CTE transfrontalieri e transnazionali, oltre che
Territoriale Europea
                               per la politica marittima



                                                                       37
Sono individuate delle regole (slides 7 e 8) per
Appendice A – Programmazione
                               aumentare   le   probabilità   di    successo della
ed attuazione efficaci
                               programmazione ed attuazione degli interventi

                               Viene ricostruito un quadro strategico basato su
                               Funding Priorities, Obiettivi tematici, Assi Prioritari e
Appendice B – Fabbisogni di
                               Obiettivi Specifici (slides 9-12). Per ciascun obiettivo si
finanziamento ed obiettivi
                               identifica una tempistica per alcune condizionalità ex
tematici
                               ante     e  si    danno      raccomandazioni     per     la
                               programmazione


Appendice C – Oneri            Vengono identificate delle linee di azione per migliorare
amministrativi                 l’azione amministrativa e partenariale (slide 13)




                                                                38
Priorità di finanziamento ed obiettivi tematici
                                                    Ambiente       Infrastrutture e       Lavoro,
                                                                                                       Efficienza
                                                 imprenditoriale   gestione risorse     inclusione,
                                                                                                           PA
                                                   innovativo          naturali       capitale umano

1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione         ■1

2. Tecnologie Informazione e Comunicazione             ■2                ■2                               ■2

3. Competitività                                       ■3


4. Economia a basse emissioni di carbonio                                ■4


5. Adattamento al cambiamento climatico                                  ■5

6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse                              ■3

7. Sistemi di trasporto sostenibile                                      ■1

8. Occupazione e lavoro                                                                    ■1

9. Inclusione sociale                                                                      ■2

10. Competenze, istruzione, apprendimento                                                  ■3

11. Capacità istituzionale                                                                                ■1
                                                                                      39
Fattori di successo (1/2)

•   Fare un maggiore ricorso ai programmi nazionali, ritenuti più efficienti dei
    programmi regionali
•   Eliminare le aree di sovrapposizione fra Programmi (es. sui trasporti)
•   Semplificare i sistemi di gestione e controllo, anche eliminando intermediari
    inefficienti, e cancellare i programmi interregionali
•   Eliminare interventi di minore efficacia o pertinenza, ad esempio relativi ad
    eventi e marketing territoriale, strade e autostrade, cattura delle risorse ittiche
•   Strutturare programmi focalizzati sul rispetto delle coerenze amministrative,
    delle condizioni locali e delle strategie comunitarie




                                                                     40
Fattori di successo (2/2)
•   Assicurare l’efficienza delle verifiche gestionali, la stabilità del personale delle
    strutture amministrative delle autorità di gestione e controllo, l’effettiva
    indipendenza dei controllori
•   Sviluppare un’adeguata progettazione delle operazioni
•   Garantire l’indipendenza e la congruità delle dotazioni delle Autorità di Audit
•   Assicurare il pieno coordinamento delle politiche attraverso l’implementazione
    di quadri strategici e di piano, coordinamento, chiara ripartizione delle
    responsabilità
•   Garantire l’integrazione sul territorio attraverso lo sviluppo locale partecipativo e
    gli investimenti territoriali integrati




                                                                       41
Orientamenti per l’attuazione dei fondi
•   Progetti di dimensione più consistente
•   Indicazioni chiare ed uniformi ai beneficiari
•   Chiara definizione ex ante di metodi e strumenti per il coordinamento e la
    complementarità degli interventi
•   Semplificazione e informazione per ridurre i costi amministrativi degli organi
    preposti alla gestione dei programmi e dei beneficiari
•   Maggiore coinvolgimento delle parti interessate in rappresentanza della società
    civile
•   Adeguamento dei sistemi di monitoraggio e valutazione all’orientamento dei nuovi
    programmi alla performance e ai risultati.




                                                                    42
Il documento “Metodi e Obiettivi”
                     Le sette innovazioni
                Nella programmazione operativa, gli obiettivi stabiliti saranno definiti
Risultati       sotto forma di risultati attesi che si intende attuare in termini di
attesi          qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese.


                I programmi operativi faranno seguire alla indicazione dei risultati
                attesi quella delle azioni con cui conseguirli. I programmi operativi
                conterranno indicazioni non generiche, ma circostanziate delle azioni
Azioni          che si intendono finanziare. All’approvazione dei programmi operativi
                non seguirà l’avvio di un confronto su “cosa effettivamente fare” ma
                l’attuazione delle decisioni già assunte.

                I PO assoceranno a ogni azione i suoi tempi previsti di attuazione. Tali
Tempi           tempi saranno tradotti in previsioni novennali dei flussi di pagamento.
previsti e      A questo sistema previsivo corrisponderà un forte sistema centrale di
sorvegliati     sorveglianza, rendendo sistematiche le “campagne dei sopralluoghi”
                realizzate nel 2012 dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici




                                                                    43
Sarà garantita trasparenza e apertura delle informazioni che quelle
               innovazioni producono; e rafforzamento delle possibilità di
Apertura       mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato. Per quanto
               riguarda la trasparenza e l’apertura, le informazioni verranno rese
               disponibili secondo formati unificati nazionali

               Al principio europeo del partenariato sarà data vera attuazione, sia
               estendendolo alla fase discendente della programmazione (al disegno
Partenariato
               dei bandi in primo luogo), sia coinvolgendo nella “valutazione
mobilitato     pubblica aperta”, oltre alle parti economiche e sociali, tutti i soggetti
               potenzialmente influenzati.

               Sarà data centralità e impulso alla valutazione di impatto, ossia alla
Valutazione    valutazione del se, in quale misura ed eventualmente per quali
di impatto     soggetti, le azioni adottate abbiano effettivamente effetti per la qualità
               di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese.




                                                                    44
Sarà consolidata la natura non-contrattabile delle “regole del gioco”
            che saranno approvate nell’Accordo di partenariato (una volta
            concluso il confronto aperto da questo documento). Verranno lanciate
Forte       da parte nazionale azioni di co-progettazione strategica territoriale in
presidio    aree selezionate sulla base dei prototipi già avviati con il Piano Azione
            Coesione. Si rafforzerà il presidio assicurato dal DPS, trasformandone
nazionale   l’organizzazione (Agenzia).
            Sarà inoltre valutata la possibilità che il centro assuma più ampi ruoli
            di gestione dei programmi operativi.




                                                                45
Le tre opzioni strategiche
                  La strategia combatte i due deficit essenziali della cittadinanza
Cittadinanza e    (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia,
                  all’istruzione, alla qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto
industria nel     pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e della
Mezzogiorno       attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma
                  anche agricola, commerciale e di servizi del welfare.

                  La programmazione dei Fondi comunitari considererà le città
                  come “città funzionali”; distinguerà tra grandi città/aree
                  metropolitane, città medie e sistemi di piccoli comuni; punterà
Città             sulla “rete delle grandi città metropolitane” per rafforzare la
                  competitività dell’Europa; rafforzerà la cooperazione e co-
                  decisione tra diversi livelli di governo.

                  Questa opzione mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli
                  abitanti affidandogliene la cura, promuovere la diversità naturale
Aree Interne      e culturale e il policentrismo aprendo all’esterno, rilanciare lo
                  sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali male
                  utilizzate.



                                                                   46
Struttura della bozza di AdP
Obiettivi tematici
Linee di indirizzo
   strategico

                             Indicatori
 Risultati attesi
                            quantificabili

                                                Fondi del QSC
      Azioni                 Sub - Azioni
                                                 interessati

Aspetti territoriali

    Strategia                  Strategia
    per le città          per le Aree Interne




                                                47
Milestones della programmazione
     [1]
Adozione (UE)
 RDDC e QSC        Entro tre mesi
                       [2]
                Trasmissione CdP
                 e PO (SM→CE)        Entro tre mesi
                                          [3]
                                      Osservazioni    Entro sei mesi
                                    (CE) a CdP e PO           da [2]
                                                           [4]
                                                      Decisione (CE)
                                                       su CdP e PO       Entro fine 2015
                                                                              [5]
                                                                          Selezione e      Entro 2 anni da
                                                                       approvazione SSL     [4] o fine 2016
                                                                                                [6]
                                                                                           Adempimento
                                                                                           condizionalità




                                                                                  48
49
Raffaele Colaizzo
r.colaizzo@tiscali.it




                        50

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LAB Vallo di Diano 16-04-13 Colaizzo

  • 1. PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1 Il nuovo scenario della Programmazione Europa 2020 e le implicazioni organizzative per i Sistemi Territoriali di Sviluppo Raffaele Colaizzo Sant’Arsenio, 16 aprile 2013 1
  • 2. Quattro “novità” per il 2014 - 2020 Approccio comune dei fondi Concentrazione tematica Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC), Le priorità delle politiche di coesione 2014 – lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore 2020 sono concentrate su undici obiettivi marittimo e della pesca (FEAMP) condividono tematici, interconnessi con la Strategia di un Quadro Strategico Comune orientato ai Europa 2020 ed orientate alla crescita risultati, alla verifica dei progressi e intelligente, alla crescita sostenibile ed alla all'armonizzazione delle regole. crescita inclusiva Approccio territoriale rafforzato Condizionalità Le nuove politiche di coesione propongono un La proposta di Regolamento richiede a Stati rafforzato approccio territoriale, da Membri e Regioni di soddisfare delle promuovere attraverso l’estensione dello condizionalità ex ante (requisiti) per poter sviluppo locale partecipativo, il ricorso ad accedere ai fondi ed assegna ai Programmi Investimenti Territoriali Integrati, la una riserva di efficienza e di efficacia in base a conferma dell’importanza dello sviluppo delle condizionalità ex post. urbano 2
  • 3. Gli obiettivi di Europa 2020 Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la Occupazione fascia di età compresa tra 20 e 64 anni) Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed R&S / innovazione innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato insieme) (i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) Cambiamenti climatici /energia rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20% dell'efficienza energetica. (i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del Istruzione 10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione Povertà / emarginazione di povertà ed emarginazione in meno 3
  • 4. La proposta di bilancio dell’Unione 2014 - 2020 4
  • 5. La struttura della proposta di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC) Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR, FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i Disposizioni Comuni principi generali del sostegno, gli elementi comuni di (Parte II RRDC) pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di partenariato da concludere con ciascuno Stato membro. La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della Disposizioni specifiche politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di su FESR, FSE e FC programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani (Parte III RRDC) d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria. 5
  • 6. I documenti chiave Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara del processo di programmazione e per il coordinamento Quadro Strategico Comune settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel (artt. 10-12 RRDC) quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi Accordo di dell’Unione attraverso la programmazione dei Fondi del partenariato QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la (artt. 13–15 RRDC) partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni Programma finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente (artt. 23–27 RRDC) cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per garantire l’attuazione coordinata dei Fondi del QSC 6
  • 7. Obiettivi tematici (art. 9 RRDC) ① Rafforzare la ricerca, lo ⑤ Promuovere l'adatta- ⑨ Promuovere l'inclusione sviluppo tecnologico e mento al cambiamento sociale e combattere la l'innovazione climatico, la prevenzione e povertà ② Migliorare l'accesso alle la gestione dei rischi ⑩ Investire nelle TIC, nonché il loro impiego ⑥ Tutelare l'ambiente e competenze, nell'istru- e qualità promuovere l'uso efficiente zione e nell'apprendi- ③ Promuovere la delle risorse mento permanente competitività delle PMI, ⑦ Promuovere sistemi di ⑪ Rafforzare la capacità l'agricoltura (FEASR) e la trasporto sostenibili ed istituzionale e promuo- pesca e acquacoltura eliminare le strozzature vere un'amministrazione (FEAMP) nelle principali infra- pubblica efficiente ④ Sostenere la transizione strutture di rete verso un'economia a basse ⑧ Promuovere l'occupazione emissioni di carbonio in e sostenere la mobilità dei tutti i settori lavoratori 7
  • 8. I fondi Obiettivi Copertura territoriale (art. 81 RRDC) (art. 82 RRDC) Investimenti in favore della Regioni meno sviluppate, il cui PIL crescita e dell'occupazione negli pro capite è inferiore al 75% della media Stati membri e nelle regioni, con il del PIL dell'UE a 27 sostegno di tutti i Fondi Regioni in transizione, il cui PIL pro Cooperazione territoriale capite è compreso tra il 75% e il 90% europea, con il sostegno del FESR. della media del PIL dell'UE a 27 Regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'UE a 27. 8
  • 9. Concentrazione tematica FESR RS e RiT: almeno 80% RS e RiT: almeno 20% (art. 4 della Proposta di Regolamento FESR) RmS: almeno 50% RmS: almeno 6% 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale 9
  • 10. Concentrazione tematica FSE RS: almeno 80% priorità SM: almeno (art. 4 della Proposta di Regolamento FSE) RiT: almeno 70% priorità 20% RmS: almeno 60% priorità 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale 10
  • 11. Il Quadro Strategico Comune Allegato I RRDC e Atto Delegato Il QSC stabilisce i principali settori di intervento, definisce i mezzi per garantire la coerenza con le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione, i Quadro Strategico Comune meccanismi di coordinamento tra i Fondi del QSC e con altre politiche e altri strumenti pertinenti dell'Unione, i principi orizzontali e gli obiettivi strategici Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi trasversali, le modalità per affrontare le sfide territoriali cui rispondere, azioni indicative di elevato valore aggiunto Azioni fondamentali di ciascun Fondo europeo e i principi corrispondenti per la loro realizzazione e le priorità Specificità territoriali delle Azioni Obiettivi tematici Principi generali di attuazione Complementarità e coordinamento 11
  • 12. Contenuti dell’Accordo di Partenariato Modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita (a) intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo, sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO) Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i (b) meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità dell’approccio integrato per lo sviluppo territoriale Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche (c) particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di discriminazione o esclusione Modalità per garantire un’esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, (d) l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni intraprese per associare il partenariato Modalità per garantire l’attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle (e) azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari, modalità per lo scambio di dati 12
  • 13. Contenuti dei Programmi Operativi Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia (a) complessiva dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori (b) specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l’identificazione dei (c) meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone (d) geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi, (e) l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza (f) tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti (g) Piano di finanziamento (h) Disposizioni di attuazione 13
  • 14. Risorse finanziarie (art. 84 RRDC) 0,92 Distribuzione delle risorse Le risorse globali dei 70,74 0,3% dell'Obiettivo “Investimenti” Fondi sono pari a 338,994 21,6% miliardi di euro. All'Obiettivo “Investimenti” sono assegnati 327,116 miliardi (96,50%), all'Obiettivo CTE 11,878 miliardi 163,56 (3,50%) 55,42 50,0% 16,9% 36,47 11,1% Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più sviluppate Fondo di coesione Regioni ultraperiferiche 14
  • 15. Azioni previste dall’Accordo di Partenariato (bozza) 1. Incremento della qualità e della diffusione delle attività di innovazione nelle imprese 2. Sviluppo dei comparti del terziario in grado di agire da leva di innovazione degli altri settori 1. Ricerca, sviluppo 3. Aumento dell’occupazione di alta qualificazione tecnico-scien- tecnologico e tifica nelle imprese innovazione 4. Rafforzamento del sistema innovativo regionale (collaborazione fra imprese e strutture di ricerca pubblica, etc.) 5. Aumento delle specializzazioni innovative ad alto valore aggiunto (es. spin off, start up innovative, capitale di rischio) 6. Promozione di nuovi mercati per l’innovazione 1. Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga 2. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali della PA (scuola, sanità e giustizia) 2. Tecnologie Informazione 3. Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini (utilizzo dei e Comunicazione servizi on line, inclusione digitale, partecipazione in rete) 4. Diffusione di Open data e del riuso del dato pubblico 5. Rafforzamento del settore ICT e diffusione delle ICT nelle imprese 15
  • 16. 1. Sviluppo di comparti e filiere ad alto potenziale di crescita o con effetto trainante su altri settori produttivi 2. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo 3. Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive 4. Crescita dei sistemi produttivi territoriali, anche attraverso innovazione e industrializzazione derivanti da R&S 3. Competitività 5. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi e degli investimenti esteri (IDE) 6. Aumento delle risorse umane altamente qualificate e delle competenze manageriali nelle imprese 7. Nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e piccole imprese, consolidamento strutturale delle PMI 8. Miglioramento dell’accesso al credito 1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente 4. Economia a basse 2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle bioenergie emissioni di carbonio 3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane 4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy 16
  • 17. 1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento 5. Adattamento al climatico cambiamento 2. Prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici e del rischio di climatico desertificazione 1. Servizi ambientali per i cittadini (rifiuti, risorse idriche) 6. Ambiente ed uso 2. Risosrse naturali (biodiversità, servizi ecosistemici, fruizione) efficiente delle 3. Asset culturali (patrimonio e ICC) risorse 4. Sistema turistico (capacità di attrazione delle destinazioni turistiche) 1. Potenziamento dell’offerta ferroviaria e qualificazione del servizio 2. Competitività del sistema portuale e interportuale 3. Miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi 7. Sistemi di trasporto urbani e logistici (stazioni, stazioni AV, porti, interporti e aeroporti) sostenibile 4. Integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche 5. Connessioni tra ambiti territoriali contigui anche transfrontaliere 6. Sistema aeroportuale e cielo unico europeo Azioni di sistema: governance e territorialità 17
  • 18. 1. Aumentare l'occupazione giovanile e favorire la transizione dei giovani nel MdL, con particolare attenzione ai NEET 2. Aumentare la partecipazione e l’occupazione femminile 3. Occupazione dei lavoratori anziani e invecchiamento attivo 4. Rafforzare e qualificare l’inserimento lavorativo degli immigrati 8. Occupazione e 5. Ridurre la disoccupazione di lunga durata lavoro 6. Permanenza al lavoro e ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi 7. Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro 8. Migliorare le basi informative, statistiche ed amministrative del mercato del lavoro garantendone l’interoperabilità 9. Ridurre il lavoro sommerso 1. Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale 2. Occupabilità e partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione 3. Servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini 9. Inclusione sociale 4. Servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia 5. Potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali 6. Accessibilità ai servizi nelle aree rurali e interne 18
  • 19. 7. Rafforzamento/migliore caratterizzazione delle figure professionali che operano nelle politiche sociali 8. Riduzione del numero di famiglie in condizione di disagio abitativo 9. Istruzione, condizioni di salute e partecipazione sociale e lavorativa 9. Inclusione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Camminanti (segue) 10. Riduzione della marginalità estrema (senza dimora) 11. Attività economiche (profit e no-profit) a contenuto sociale 12. Attività di agricoltura sociale 13. Legalità nelle aree ad alta esclusione sociale 14. Miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità 1. Incremento della partecipazione al mercato del lavoro e dell’occupazione delle persone con disabilità (Ob. 8) 2. Incremento dei livelli di istruzione scolastica e universitaria delle 9. Inclusione sociale persone con disabilità (Ob. 10) (Obiettivi 3. Programmazione, monitoraggio e valutazione delle prestazioni complementari) sociali (Ob. 11) 4. Collaborazione in rete tra le diverse filiere amministrative (servizi sociali, servizi per l’impiego, etc.) 5. Efficienza della amministrazione della giustizia 19
  • 20. 1. Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa 2. Miglioramento delle competenze chiave degli allievi 3. Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta con particolare riguardo per le fasce di istruzione meno elevate 4. Miglioramento dell’offerta formativa ed educativa per migliorare la mobilità, l’inserimento / reinserimento lavorativo e le competenze 5. Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di 10. Competenze, successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente istruzione, 6. Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e apprendimento professionale, attraverso l’intensificazione dei rapporti scuola – formazione – impresa e lo sviluppo di poli tecnico-professionali 7. Sicurezza, efficientamento energetico e attrattività degli ambienti scolastici 8. Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi 9. Miglioramento delle capacità di auto-diagnosi, auto-valutazione e valutazione delle scuole e di innovare la didattica adattandola ai contesti 20
  • 21. 1. Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la funzionalità del sistema informativo dei servizi sociali 2. Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle scuole 11. Capacità 3. Potenziare l’efficienza della amministrazione della giustizia istituzionale 4. Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la piena realizzazione del sistema informativo dei servizi sociali 5. Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle Scuole 21
  • 22. Integrazione e territorio nei Fondi Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm 22
  • 23. Strumenti di integrazione Obiettivo di Approccio di policy coesione integrato, territoriale territoriale, multidimensionale Strumenti di integrazione Fondi Fondi del QSC Investimenti Sviluppo Locale Territoriali Partecipativo Integrati Estensione approccio Applicazione di una singola metodologia di SLOP per tutti i LEADER Fondi e le regioni 23
  • 24. Lo sviluppo locale partecipativo (artt. 28 – 31 RRDC) Gruppi di Azione Locale composti da rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del 49% dei diritti di voto (art. 28 c. 1 lettera b) Concentrazione su territori sub- regionali specifici (art. 28 c. 1 lettera a) Strategie territoriali di sviluppo Bisogni e potenzialità locali, locale integrate e multisettoriali (art. 28 c. 1 lettera c) innovazione nel contesto locale, istituzione di una rete, cooperazione (art. 28 c. 1 lettera d) Commissione Europea (2012), Sviluppo locale di tipo partecipativo, Scheda Informativa scaricabile da: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/ proposals_2014_2020_en.cfm 24
  • 25. Elementi chiave dello SLOP Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art. 29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei Strategia di SLO programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4) Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che Strategia di SLO e modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui Contratto di sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR, Partenariato il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR. Integrazione tra I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e Fondi del QSC coordinato (art. 28 c. 2). Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più Multisettorialità priorità del programma (art. 28 c. 5). 25
  • 26. Elementi chiave dello SLOP (segue) I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo Rilevanza del ruolo locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di dei GAL coordinamento e gestione (art. 30 c. 3) Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti Incentivi percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90 %, mentre per il FEAMP è pari al 75 % I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle Costi preparatori e strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e gestionali l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico fondo (il Fondo Lead) 26
  • 27. Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale (a) Definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia Le strategie di sviluppo locale sono selezionate da un comitato istituito a tale (b) Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del scopo dalle autorità di gestione dei territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle programmi. carenze, delle opportunità e dei rischi La selezione e l'approvazione di tutte le (c) Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione strategie di sviluppo locale sono del carattere integrato e innovativo della strategia e completate entro il 31 dicembre 2015. gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve La decisione dell'autorità di gestione che essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi approva una strategia di sviluppo locale del QSC interessati stabilisce la dotazione a titolo di ciascun Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli (d) Descrizione del processo di associazione della comunità delle autorità responsabili dell'esecuzione all'elaborazione della strategia dei programmi in questione per tutti i (e) Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete compiti attuativi connessi alla strategia. (f) Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della È conferito alla Commissione il potere di strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale adottare atti delegati a norma di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di dell'articolo 142 riguardanti la definizione valutazione del territorio e della popolazione (g) Piano di finanziamento della strategia, compresa la interessati dalla strategia dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC 27
  • 28. Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC) Se una strategia di sviluppo territoriale richiede un approccio integrato che comporti investimenti nell'ambito di più assi prioritari di uno o più PO, l'azione è eseguita sotto forma di Investimento Territoriale Integrato. I PO interessati individuano gli ITI previsti e stabiliscono la dotazione finanziaria indicativa di ciascun asse prioritario destinata agli ITI. Lo Stato membro o l'AdG può designare uno o più organismi intermedi, compresi enti locali, organismi di sviluppo regionale o organizzazioni non governative, cui delegare la gestione e Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa. l'attuazione di un ITI. 28
  • 29. Elementi chiave degli ITI Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può Dominio essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a territoriale livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o interregionale. Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico Applicabilità alle (ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è Reti obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità amministrativa. Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione Applicabilità nella Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia CTE integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere. 29
  • 30. Elementi chiave degli ITI (segue) Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi Finalità prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di sviluppo della strategia territoriale. Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI Integrazione degli combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle interventi infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare Governance organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune o a tutte le attività di gestione e implementazione. 30
  • 31. ITI e SLOP SLOP ITI (artt. 28 - 31 RRDC) (art. 99 RRDC) È un approccio strettamente dal basso Gli ITI possono essere costruiti dall'alto verso l'alto. Il gruppo di azione locale verso il basso, dal basso verso l'alto o con stabilisce il contenuto della strategia di una combinazione dei due approcci. sviluppo locale e le operazioni soggette a finanziamento. Lo sviluppo locale partecipativo può essere la componente di una strategia urbana integrata implementata mediante un ITI 31
  • 32. Le città nel 2014 - 2020 Sviluppo Urbano Sostenibile Piattaforma Sviluppo Urbano (art. 7 Reg. FESR) (art. 8 Reg. FESR) Il FESR sostiene, nell’ambito dei PO, lo La Commissione istituisce una sviluppo urbano sostenibile Piattaforma per lo sviluppo urbano attraverso azioni integrate. Ciascuno per promuovere lo sviluppo di capacità, SM stabilisce nel proprio contratto di la creazione di reti tra città e lo scambio partenariato un elenco di città in cui di esperienze sulla politica urbana a devono essere realizzate queste azioni e livello dell’Unione nei settori attinenti la loro dotazione annua indicativa. alle priorità d’investimento del FESR e allo sviluppo urbano sostenibile. Almeno il 5 % delle risorse del FESR per ciascuno Stato membro è investito in Partecipano alla Piattaforma un azioni integrate mediante gli ITI, massimo di 300 città, con un massimo di attraverso una delega di gestione e 20 città per ciascuno Stato membro. attuazione conferita alle città. 32
  • 33. Orientamenti per le Città nella bozza di AdP Aumentare la responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel 1. progettare ed attuare la politica di coesione, attraverso modelli di organizzazione e strumenti operativi che consentano una ampia delega. Permettere alle città, costruendo programmi plurifondo, di utilizzare in modo 2. diretto non solo il FESR ma anche il FSE Costituire modelli e pratiche che garantiscano il coordinamento e lo scambio tra 3. l’amministrazione comunale ed i numerosi altri soggetti responsabili di investimenti con risorse aggiuntive localizzati nelle città. Potenziare il ruolo delle Città metropolitane. Si considera l’ipotesi di un Programma nazionale per le città metropolitane per il periodo 2014-2020 e la costruzione nei 4. Programmi a titolarità delle Regioni di spazi per le città medie titolari di importanti funzioni urbane. Valorizzare e diffondere le proposte di città impegnate in strategie di qualità per la 5. crescita e per la sostenibilità, garantendo loro spazio nei programmi regionali 33
  • 34. Orientamenti per le Aree Interne • Mettere in sicurezza il territorio (prevenendo fenomeni quali alluvioni e erosioni del suolo). Obiettivi • Promuovere la diversità naturale e culturale presente in queste generali aree. • Valorizzarne le risorse potenziali sotto utilizzate e innescare processi di crescita. • Progettare e agire e nei luoghi ma definire una forte strategia nazionale • Sfruttare la programmazione comunitaria in materia di aree interne per coniugare azioni di sviluppo locale e una gestione associata dei servizi Elementi strategici • Approfittare della costruzione di una strategia per le aree interne per introdurre politiche ordinarie per la scuola, la salute e la mobilità • Assegnare i fondi ricorrendo soprattutto ad una pianificazione territoriale unitaria – e in un secondo momento, e se necessario ai bandi. 34
  • 35. Opzioni attuative La strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni Ipotesi attraverso i Programmi operativi regionali, stabilendo precise minimalista condizionalità su servizi associati, azione ordinaria e pianificazione Comprende quella ”minimalista” ma vi aggiunge il lancio di alcuni progetti pilota che operano secondo una metodologia nazionale gestita e partecipata a livello locale dai presidi territoriali – Ipotesi Comuni, associazioni di Comuni, etc. I progetti saranno costruiti riformista attraverso strumenti negoziali quali, ad esempio, gli APQ – o la definizione di un Community Led Local Development – che, tema per tema, vedranno fortemente coinvolte le Amministrazioni più rilevanti e interessate Comprende le prime due ipotesi ma prevede una “confederazione” di progetti pilota, con la costruzione di una piattaforma di Ipotesi “di conoscenze e competenze. I progetti potranno essere finanziati attacco” dalla politica regionale (POR), agricola, di sviluppo rurale (PSR), con il FSC, ma anche da finanziamenti ordinari di settore. 35
  • 36. Due aspetti innovativi del RRDC Programmi Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I Operativi (art. 87 – singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del 88) 5% dell'importo dell'Asse Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità Piano d'Azione del beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i Comune (artt. 93 risultati del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la -98) Commissione. Il beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il sostegno pubblico è pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di decisione comunitaria. 36
  • 37. Il Position Paper della Commissione Il position paper discute le criticità della situazione italiana in riferimento agli obiettivi della Strategia Europa 2020, agli squilibri macroeconomici e di bilancio, alle disparità regionali Le sfide principali interne. Vengono identificate quattro aree critiche a cui corrispondono altrettante priorità di finanziamento (v. punto successivo) Sono identificate quattro priorità (slide 5), che raggruppano Le priorità di finanziamento Obiettivi Tematici (slide 6). Per ciascuna priorità vengono (funding priorities) identificate sub-priorità e obiettivi specifici (appendice B). Sono identificate 15 condizionalità ex ante critiche da trattare con particolare attenzione nel caso italiano. Viene Fattori di successo richiamato il rilievo dell’Accordo di Partenariato per la definizione della strategia dello sviluppo territoriale integrato. Vengono brevemente identificate delle priorità per i Priorità per la Cooperazione programmi di CTE transfrontalieri e transnazionali, oltre che Territoriale Europea per la politica marittima 37
  • 38. Sono individuate delle regole (slides 7 e 8) per Appendice A – Programmazione aumentare le probabilità di successo della ed attuazione efficaci programmazione ed attuazione degli interventi Viene ricostruito un quadro strategico basato su Funding Priorities, Obiettivi tematici, Assi Prioritari e Appendice B – Fabbisogni di Obiettivi Specifici (slides 9-12). Per ciascun obiettivo si finanziamento ed obiettivi identifica una tempistica per alcune condizionalità ex tematici ante e si danno raccomandazioni per la programmazione Appendice C – Oneri Vengono identificate delle linee di azione per migliorare amministrativi l’azione amministrativa e partenariale (slide 13) 38
  • 39. Priorità di finanziamento ed obiettivi tematici Ambiente Infrastrutture e Lavoro, Efficienza imprenditoriale gestione risorse inclusione, PA innovativo naturali capitale umano 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione ■1 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione ■2 ■2 ■2 3. Competitività ■3 4. Economia a basse emissioni di carbonio ■4 5. Adattamento al cambiamento climatico ■5 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse ■3 7. Sistemi di trasporto sostenibile ■1 8. Occupazione e lavoro ■1 9. Inclusione sociale ■2 10. Competenze, istruzione, apprendimento ■3 11. Capacità istituzionale ■1 39
  • 40. Fattori di successo (1/2) • Fare un maggiore ricorso ai programmi nazionali, ritenuti più efficienti dei programmi regionali • Eliminare le aree di sovrapposizione fra Programmi (es. sui trasporti) • Semplificare i sistemi di gestione e controllo, anche eliminando intermediari inefficienti, e cancellare i programmi interregionali • Eliminare interventi di minore efficacia o pertinenza, ad esempio relativi ad eventi e marketing territoriale, strade e autostrade, cattura delle risorse ittiche • Strutturare programmi focalizzati sul rispetto delle coerenze amministrative, delle condizioni locali e delle strategie comunitarie 40
  • 41. Fattori di successo (2/2) • Assicurare l’efficienza delle verifiche gestionali, la stabilità del personale delle strutture amministrative delle autorità di gestione e controllo, l’effettiva indipendenza dei controllori • Sviluppare un’adeguata progettazione delle operazioni • Garantire l’indipendenza e la congruità delle dotazioni delle Autorità di Audit • Assicurare il pieno coordinamento delle politiche attraverso l’implementazione di quadri strategici e di piano, coordinamento, chiara ripartizione delle responsabilità • Garantire l’integrazione sul territorio attraverso lo sviluppo locale partecipativo e gli investimenti territoriali integrati 41
  • 42. Orientamenti per l’attuazione dei fondi • Progetti di dimensione più consistente • Indicazioni chiare ed uniformi ai beneficiari • Chiara definizione ex ante di metodi e strumenti per il coordinamento e la complementarità degli interventi • Semplificazione e informazione per ridurre i costi amministrativi degli organi preposti alla gestione dei programmi e dei beneficiari • Maggiore coinvolgimento delle parti interessate in rappresentanza della società civile • Adeguamento dei sistemi di monitoraggio e valutazione all’orientamento dei nuovi programmi alla performance e ai risultati. 42
  • 43. Il documento “Metodi e Obiettivi” Le sette innovazioni Nella programmazione operativa, gli obiettivi stabiliti saranno definiti Risultati sotto forma di risultati attesi che si intende attuare in termini di attesi qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese. I programmi operativi faranno seguire alla indicazione dei risultati attesi quella delle azioni con cui conseguirli. I programmi operativi conterranno indicazioni non generiche, ma circostanziate delle azioni Azioni che si intendono finanziare. All’approvazione dei programmi operativi non seguirà l’avvio di un confronto su “cosa effettivamente fare” ma l’attuazione delle decisioni già assunte. I PO assoceranno a ogni azione i suoi tempi previsti di attuazione. Tali Tempi tempi saranno tradotti in previsioni novennali dei flussi di pagamento. previsti e A questo sistema previsivo corrisponderà un forte sistema centrale di sorvegliati sorveglianza, rendendo sistematiche le “campagne dei sopralluoghi” realizzate nel 2012 dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici 43
  • 44. Sarà garantita trasparenza e apertura delle informazioni che quelle innovazioni producono; e rafforzamento delle possibilità di Apertura mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato. Per quanto riguarda la trasparenza e l’apertura, le informazioni verranno rese disponibili secondo formati unificati nazionali Al principio europeo del partenariato sarà data vera attuazione, sia estendendolo alla fase discendente della programmazione (al disegno Partenariato dei bandi in primo luogo), sia coinvolgendo nella “valutazione mobilitato pubblica aperta”, oltre alle parti economiche e sociali, tutti i soggetti potenzialmente influenzati. Sarà data centralità e impulso alla valutazione di impatto, ossia alla Valutazione valutazione del se, in quale misura ed eventualmente per quali di impatto soggetti, le azioni adottate abbiano effettivamente effetti per la qualità di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese. 44
  • 45. Sarà consolidata la natura non-contrattabile delle “regole del gioco” che saranno approvate nell’Accordo di partenariato (una volta concluso il confronto aperto da questo documento). Verranno lanciate Forte da parte nazionale azioni di co-progettazione strategica territoriale in presidio aree selezionate sulla base dei prototipi già avviati con il Piano Azione Coesione. Si rafforzerà il presidio assicurato dal DPS, trasformandone nazionale l’organizzazione (Agenzia). Sarà inoltre valutata la possibilità che il centro assuma più ampi ruoli di gestione dei programmi operativi. 45
  • 46. Le tre opzioni strategiche La strategia combatte i due deficit essenziali della cittadinanza Cittadinanza e (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all’istruzione, alla qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto industria nel pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e della Mezzogiorno attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare. La programmazione dei Fondi comunitari considererà le città come “città funzionali”; distinguerà tra grandi città/aree metropolitane, città medie e sistemi di piccoli comuni; punterà Città sulla “rete delle grandi città metropolitane” per rafforzare la competitività dell’Europa; rafforzerà la cooperazione e co- decisione tra diversi livelli di governo. Questa opzione mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura, promuovere la diversità naturale Aree Interne e culturale e il policentrismo aprendo all’esterno, rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali male utilizzate. 46
  • 47. Struttura della bozza di AdP Obiettivi tematici Linee di indirizzo strategico Indicatori Risultati attesi quantificabili Fondi del QSC Azioni Sub - Azioni interessati Aspetti territoriali Strategia Strategia per le città per le Aree Interne 47
  • 48. Milestones della programmazione [1] Adozione (UE) RDDC e QSC Entro tre mesi [2] Trasmissione CdP e PO (SM→CE) Entro tre mesi [3] Osservazioni Entro sei mesi (CE) a CdP e PO da [2] [4] Decisione (CE) su CdP e PO Entro fine 2015 [5] Selezione e Entro 2 anni da approvazione SSL [4] o fine 2016 [6] Adempimento condizionalità 48
  • 49. 49