Venerdì 10 ottbre CCPB partecipa al convegno "Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche", organizzato dal CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) di Piacenza.
Zootecnia biologica in Italia: problematiche, trend e prospettive di mercato
1. Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A.
Convegno
ProspettiveProspettive
delle produzionidelle produzioni
biologichebiologiche
nelle diverse specie zootecnichenelle diverse specie zootecniche
Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30
Sala Bertonazzi - Palazzo dell'AgricolturaSala Bertonazzi - Palazzo dell'Agricoltura
Via Cristoforo Colombo, 35 – PiacenzaVia Cristoforo Colombo, 35 – Piacenza
Zootecnia Biologica in Italia,Zootecnia Biologica in Italia,
problematiche, trend e prospettiveproblematiche, trend e prospettive
del mercato dal punto di vista delladel mercato dal punto di vista della
certificazionecertificazione
Fabrizio Piva
CCPB srl Bologna
2. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
I Numeri del BiologicoI Numeri del Biologico
• 37,5 milioni di ha
• 1,9 milioni di produttori
• 64 miliardi di dollari
• 1.317.177 ettari in Italia (+12,8%) rispetto all’anno precedente. rappresenta all’incirca l’8% sul totale
della sau italiana
• 52.383 operatori (31.12.2013) + 5,4% rispetto all’anno precedente, di cui 6.154 preparatori alimentari
esclusivi
• la sau italiana costituisce all’incirca l 11,0% della sau europea, quando nel 2006 era più del 17%.
• in termini di ordinamento colturale, il 47,7% è rappresentato da prati, pascoli e foraggere, il 14,5% da
cereali, il 13,3% da olivo, il 5,5% da frutticole, il 5,15% da uva da vino, il 2,18% da agrumi, l’1,69%
da orticole e il 4,75% da altre colture.
• negli ultimi 8 anni la domanda interna di prodotti bio è cresciuta dell’8,2% annuo; nei primi 5 mesi del
2014 del 17,3%.
• il fatturato italiano supera i 3 miliardi di euro e l’incidenza sui consumi alimentari totali è intorno
all’1,8%
3. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
4. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
5. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
6. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
I numeri della Zootecnia BiologicaI numeri della Zootecnia Biologica
• Foraggere: 249.000 ettari su un totale di 1.317.777 ettari bio in Italia
• Nell’allevamento convenzionale questa è la consistenza dei principali allevamenti:
• Bovini:5,6 milioni di capi
• Suini: 8,9 milioni di capi
• Ovicaprini: 8,5 milioni di capi
• Equidi: 0,27 milioni di capi
• Avicoli: 3.069 milioni di capi
7. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
I principi dell’allevamento biologicoI principi dell’allevamento biologico
• Gli allevamenti sono giustificati in base ad una determinata
superficie
• Benessere animale
• Riproduzione naturale e razze idonee all’areale di allevamento
• Alimentazione con alimenti biologici e prevalentemente provenienti
dall’azienda
• Prevenzione delle malattie e cure veterinarie coerenti con il
benessere animale
8. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Gli elementi tecnico-economici: OrigineGli elementi tecnico-economici: Origine
degli animali non biologicidegli animali non biologici
• A fini riproduttivi per la prima costituzione del patrimonio si
allevano secondo il metodo bio fin dallo svezzamento.
• E’ possibile introdurre bufali, vitelli e puledri con meno di 6 mesi di
età, agnelli e capretti con meno di 60 giorni, suinetti con un peso >
< 35 Kg.
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
10. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
13. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Progettare gli spazi giustiProgettare gli spazi giusti
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Condizioni di stabulazione dei mammiferiCondizioni di stabulazione dei mammiferi
• Pavimenti lisci ma non sdrucciolevoli: almeno metà della superficie minima
interna costituita da materiale solido, non composto da assicelle o graticciato
• Per il riposo degli animali, zona sufficientemente ampia e costruita con materiale
solido non grigliato. La lettiera costituita da paglia o da materiali naturali adatti e
arricchita con tutti i prodotti minerali elencati all’allegato I del Reg CE 889/2008.
• Vietato l’allevamento dei vitelli in recinti individuali dopo 1 settimana di età
• Suinetti non in gabbie “flat decks” o in gabbie apposite
• Gli spazi riservati al movimento devono permettere ai suinetti di grufolare e
possono essere usati diversi substrati
15. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Accesso agli spazi all’apertoAccesso agli spazi all’aperto
• Gli erbivori hanno accesso al pascolo ogniqualvolta le condizioni climatiche lo
consentano
• Se il sistema di stabulazione invernale permette libertà di movimento, si può
derogare dall’obbligo di spazi all’aperto nei mesi invernali
• Gli avicoli hanno accesso a spazi all’aperto per almeno 1/3 della loro vita e
devono essere per la maggior parte ricoperti di vegetazione, consentire un facile
accesso e un numero sufficiente di abbeveratoi e mangiatoie
• In caso di restrizioni sanitarie, gli avicoli hanno costante accesso a foraggi
grossolani e materiali atti alle loro necessità etologiche
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Densità di allevamentoDensità di allevamento
17. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Produzione simultanea di animali allevatiProduzione simultanea di animali allevati
con metodo biologico e non biologicocon metodo biologico e non biologico
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Gestione degli animaliGestione degli animali
• No applicazione sistematica di anelli di gomma alla coda degli ovini, recisione
coda o denti, spuntatura del becco o decornazione, ma autorizzate per il benessere
animale dal veterinario competente per territorio
• Castrazione consentita previo trattamento anestetico e/o analgesico
• Vietate le mutilazioni quali la spuntatura delle ali delle api regine
• Carico e scarico degli animali senza alcun tipo di stimolazione elettrica. Vietato
l’uso di calmanti allopatici.
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
AlimentazioneAlimentazione
• Erbivori: 60% della ss. dalla stessa azienda o dal “comprensorio” di aziende delle
stessa regione
• Suini e pollame: 20% della ss.
• Alimentazione con latte materno, preferibile rispetto al latte naturale per almeno
3 mesi per bovini ed equini, 45 gg per ovi-caprini e 40 gg per i suini
• Erbivori: almeno il 60% della razione in ss. costituita di foraggi grossolani e
foraggi freschi, essiccati o insilati. Minimo il 50% nel caso di animali da latte per
al max. 3 mesi all’inizio della lattazione
• Foraggi grossolani, freschi, essiccati o insilati aggiunti alla razione giornaliera di
suini e pollame
• Mangimi proteici non biologici autorizzati su base annua per suini e avicoli fino
al 5% di ss. fino al 31.12.2017
• Vietata l’alimentazione forzata
20. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Alimenti in conversioneAlimenti in conversione
• Incorporazione di alimenti in conversione fino ad un max. del 30%
della razione. Se gli alimenti provengono dalla stessa azienda fino
al 100% della razione
• Alimenti da terreni durante il primo anno di conversione fino al
20% della razione purché facciano parte della stessa azienda
• In caso di utilizzo contemporaneo di alimenti in conversione e
durante il primo non si può superare il 30% della razione su base
annua in ss.
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
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Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
Stabulazione fissaStabulazione fissa
Per l’avvio o il mantenimento della produzione biologica in aziende soggette a
vincoli climatici, geografici o strutturali le Regioni o PP AA possono autorizzare
la stabulazione fissa in piccole aziende
(< 30 UBA), purché abbiano accesso a pascoli durante il periodo di pascolo e
almeno 2 volte alla settimana abbiano accesso a spazi liberi all’aperto quando non
sia possibile l’accesso al pascolo.
23. Convegno a Piacenza il 10 ottobre 2014
Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche
DerogheDeroghe
• Fase finale di ingrasso dei bovini adulti da carne può avere luogo in stalla purché
il periodo trascorso in stalla non superi 1/5 della loro vita con un max di tre mesi
• In caso di calamità naturali o problemi sanitari e conseguente elevata mortalità di
animali, l’Autorità può autorizzare a scopo di rinnovo o ricostruzione del
patrimonio zootecnico il ricorso ad animali convenzionali
• In caso di perdita di produzione foraggera o di restrizioni, l’Autorità può
autorizzare il ricorso a mangimi non biologici da parte di singoli operatori per un
periodo < 1 anno e in una determinata zona.
24. Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A.
Convegno
ProspettiveProspettive
delle produzionidelle produzioni
biologichebiologiche
nelle diverse specie zootecnichenelle diverse specie zootecniche
Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30Venerdì 10 ottobre 2014 – Ore 9,30
Sala Bertonazzi - Palazzo dell'AgricolturaSala Bertonazzi - Palazzo dell'Agricoltura
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ccpb@ccpb.it
Grazie e arrivederciGrazie e arrivederci