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ANNO SCOLASTICO 2011/2012
LA SCUOLA PRIMARIA DI BASALDELLA
              PRESENTA




      PERCORSO STORICO-ARTISTICO
 FINANZIATO CON IL CONTRIBUTO REGIONALE
SVOLTO CON IL GRUPPO DI RICERCHE STORICHE
              “AGHE DI POÇ”
ARGOMENTI E
                      ATTIVITÀ

CLASSI PRIME:        CLASSI TERZE:                   CLASSI
                                                     QUINTE:
LABORATORIO SUL      •VILLAGGIO        CLASSI
    COLORE           NEOLITICO                      • MOSAICO
                                      QUARTE:
                     •CERAMICA
                                     •SITULA
                     •SBALZO DEL     PALEOVENETA
       CLASSI        RAME
      SECONDE:                       •PLASTICO
                     •VISITA ALLA
                                     CASTELLIERE
        DA NONNI     MOSTRA DI
                     SAMMARDENCHIA   •SCRITTURE A
        A BAMBINI
                                     CONFRONTO
CLASSI PRIME
              LABORATORIO SUL COLORE
Percorso nel mondo dei colori strutturato in tre
  incontri di due ore ciascuno:
1. Incontro:       incentrato     sull’apprendimento        dei      colori
   primari(rosso, blu, giallo) e su come ottenere da essi gli altri colori.
   Nella prima parte dell’incontro i bambini hanno realizzato disegni
   individuali, dapprima usando ogni colore separatamente poi
   mescolandolo (così da scoprire da soli come si ottengono i colori
   secondari), utilizzando come sagome ritagli in cartoncino e
   componendo le forme secondo la loro fantasia. Nella seconda
   parte, sono invece stati realizzati disegni a mano libera. Alla fine
   tutti i bambini hanno collaborato alla composizione di un cartellone
   che raffigura la “teoria dei colori”. Sono state utilizzate tempere ad
   acqua, pennelli, spugnette.
2^ INCONTRO: REALIZZAZIONE DI DISEGNI A MANO LIBERA CON
L’UTILIZZO DI MATERIALI COMMESTIBILI: FRAGOLE, FRUTTI DI
BOSCO, CAROTE, ZAFFERANO, ERBA E PREZZEMOLO.
3^INCONTRO: REALIZZAZIONE DI DISEGNI A MANO LIBERA
UTILIZZANDO TERRE COLORATE “OSSIDI” DI COLORE
MARRONE, NERO, ROSSO, GIALLO OCRA, MESCOLATI CON
ACQUA. I BAMBINI HANNO DISEGNATO SERVENDOSI DI
PENNELLI O DIRETTAMENTE DELLE MANI.
CLASSI SECONDE
                        DA NONNI A BAMBINI
IL    LABORATORIO,       INCENTRATO SULLA LINEA DEL TEMPO                  E
     SULL’APPRENDIMENTO DEI CONCETTI DI PASSATO, PRESENTE                  E
     FUTURO, SI È SVOLTO IN TRE INCONTRI:

1. INCONTRO: È STATO        SPIEGATO AI BAMBINI COME SI SAREBBE ARTICOLATO
     IL PERCORSO CHE STAVANO PER AFFRONTARE, UN VIAGGIO NEL TEMPO IN CUI I
     LORO NONNI ERANO PICCOLI COME LORO. Il PRIMO INCONTRO È STATO
     INCENTRATO SULLA LINEA DEL TEMPO. È STATO POSIZIONATO SULLA LAVAGNA UN
     POSTER CON LA LINEA DEL TEMPO, DOVE I BAMBINI HANNO INCOLLATO IN ORDINE
     CRONOLOGICO DAL PIÙ MODERNO AL PIÙ ANTICO I SEGUENTI OGGETTI:
     MACCHINA, BICICLETTA DEI NONNI, CAVALIERE, ANTICO ROMANO, UOMO
     PRIMITIVO E DINOSAURO. SI È STIMOLATA LA DISCUSSIONE PARTENDO DALLE
     LORO ESPERIENZE PERSONALI, DA QUELLO CHE SI SENTONO RACCONTARE DAI
     NONNI E DAI GENITORI, O DA COSE DI CUI HANNO SENTITO PARLARE ALLA
     TELEVISIONE O HANNO VISTO SUI LIBRI, SU VECCHI OGGETTI CHE OGGI NON SONO
     PIÙ USATI O CHE HANNO CAMBIATO FORMA E SI SONO EVOLUTI. È STATA POI
     DISTRIBUITA ALLA CLASSE UNA SCHEDA DAL TITOLO “IL PASSATO DOVE LO
     METTO?”, DOVE I BAMBINI HANNO CERCATO DI RICOSTRUIRE LA STESSA LINEA
     DEL TEMPO CHE AVEVANO OSSERVATO ALLA LAVAGNA. PER STIMOLARLI SUI
     CONCETTI DI “CAMBIAMENTO”, “INVECCHIAMENTO”, È STATO CHIESTO AI BAMBINI
     DI DISEGNARE LO STESSO ALBERO NELLE DIVERSE STAGIONI E DI DISEGNARE
     QUINDI IL TRASCORRERE DEL TEMPO.
2^ INCONTRO:        IL LAVORO SI È CONCENTRATO SULLA LINEA DEL
TEMPO PERSONALE E DELLA PROPRIA FAMIGLIA. I BAMBINI HANNO
COMPILATO LA SECONDA METÀ DELLA SCHEDA DAL TITOLO “LA NOSTRA
LINEA DEL TEMPO”. CON UN LAVORO PERSONALE E INDIVIDUALE HANNO
SCRITTO SULLA LINEA DEL TEMPO IL NOME DEI COMPONENTI DELLA
PROPRIA FAMIGLIA , COMPRESI LORO STESSI, DAL PIÙ GIOVANE AL PIÙ
ANZIANO E POI HANNO REALIZZATO I RITRATTI DEI MEMBRI DELLA FAMIGLIA
COSÌ COME LI AVEVANO INDICATI SULLA SCHEDA.



3^ INCONTRO:         LETTURA IN CLASSE DI UN ESTRATTO DAL LIBRO “IL
BABBO E I SUOI TEMPI” SCRITTO DA ALFIO NAZZI, CHE RACCONTA LA VITA
QUOTIDIANA AI TEMPI DEI NONNI, IL LAVORO IN CAMPAGNA, LE FACCENDE DI
CASA, L’ALIMENTAZIONE, I GIOCHI. DOPO LA LETTURA È STATO RICHIESTO
AI BAMBINI DI REALIZZARE DEI DISEGNI ISPIRANDOSI AI RACCONTI DI NONNO
ALFIO.




COME CONCLUSIONE DELLE ATTIVITÀ PER OGNI ALUNNO È STATO
REDATTO UN LIBRICINO CON I PROPRI ELABORATI.
CLASSI TERZE
   IL PERCORSO, INCENTRATO SULLA VITA DELL’UOMO NEL PERIODO
   NEOLITICO, SI È SVOLTO IN QUATTRO INCONTRI. OGNI LEZIONE
   PREVEDEVA UNA PARTE TEORICA SEGUITA DA UN LABORATORIO.



                     1^ LEZIONE
                 LA LAVORAZIONE
                  DELL’ARGILLA

NEL NEOLITICO L’UOMO HA BISOGNO DI RECIPIENTI IN
 CUI CONSERVARE I PRODOTTI DELL’AGRICOLTURA E
      IMPARA A FABBRICARE VASI DI ARGILLA.
L’ARGILLA È UN FANGO CHE SI TROVA VICINO AI FIUMI
        E SI PUÒ MODELLARE FACILMENTE.
DIVENTIAMO ANCHE
                          NOI VASAI

                        ABBIAMO PRESO UN
                        PEZZO DI ARGILLA E
                      ABBIAMO FORMATO UNA
                              PALLA




  PREMENDO CON I
 POLLICI LE ABBIAMO
DATO UNA FORMA CAVA
ABBIAMO MODELLATO
                      UNA CIOTOLA




INFINE L’ABBIAMO
    DECORATA
ECCO ALCUNI DEI NOSTRI VASI
2^ LEZIONE
           LO SBALZO DEL RAME

UN GRANDE PASSO AVANTI NELLA STORIA DELL’UOMO AVVENNE
QUANDO IMPARÒ A LAVORARE I METALLI. COME SARÀ AVVENUTO?
PROBABILMENTE LA SCOPERTA FU MERITO DI UNO DEGLI ABILI
LAVORATORI DELLA PIETRA, UN GIORNO, MENTRE COL SUO
PUNTERUOLO STAVA RICAVANDO DLLE LAMINE DI SELCE, GLI SARÀ
CAPITATA STTO MANO UNA PIETRA STRANA, DI COLORE GIALLO
ARANCIO. SORPRESO E INCURIOSITO AVRÀ COMINCIATO A BATTERLA
COL SUO MARTELLO DI SASSO E AVRÀ NOTATO CHE LA PIETRA SI
PIEGAVA MA NON SI ROMPEVA. AVRÀ PROVATO AD APPUNTIRLA E SI
SARÀ ACCORTO CHE BATTENDOLA BEN BENE RIUSCIVA A FARE UNA
PUNTA PIÙ SOTTILE DI TUTTE QUELLE PRODOTTE FINO AD ORA.
AVEVA SCOPERTO UN METALLO: IL RAME.
CI SIAMO ACCORTI CHE IL RAME È UN METALLO MORBIDO: È
SUFFICIENTE RICALCARE UN DISEGNO CON LA NOSTRA MATITA CHE
 DALL’ALTRA PARTE CI APPARE L’IMMAGINE IN RILIEVO; ABBIAMO
               IMPARATO L’ARTE DELLO SBALZO.
2^ LEZIONE
             IL VILLAGGIO NEOLITICO


IL LAVORO AGRICOLO RICHIEDEVA LA PRESENZA CONTINUA
DELL’UOMO VICINO AI CAMPI COLTIVATI. INOLTRE EGLI DOVEVA
CONSERVARE I PRODOTTI AGRICOLI RACCOLTI PERCHÈ
DURASSERO TUTTO L’ANNO, PER QUESTO OGNI ABITAZIONE
DOVEVA AVERE UN MAGAZZINO CAPIENTE. LE CAPANNE
FURONO COSTRUITE MOLTO PIÙ GRANDI, SOLIDE E BEN
PROTETTE.
GLI UOMINI ABBANDONARONO COSÌ L’ABITUDINE DI
SPOSTARSI E RIMASERO SEMPRE NELLO STESSO LUOGO, DA
NOMADI DIVENNERO SEDENTARI: NACQUE     IL VILLAGGIO
NEOLITICO.
E ORA ALL’OPERA!
COSTRUIAMO IL PLASTICO DEL VILLAGGIO


                                GRANDE
                              IMPORTANZA
                                AVEVA IL
                             LUOGO, SEMPR
                             E VICINO AD UN
                                 CORSO
                                D’ACQUA
ADESSO SI FANNO LE CAPANNE
IL VILLAGGIO PRENDE FORMA
IV LEZIONE

  LA QUARTA LEZIONE SI È SVOLTA AL
   CENTRO VISITE DI SAMMARDENCHIA.

 IL CENTRO È SORTO NEL 1998 NELL’EX
SCUOLA ELEMENTARE DI SAMMARDENCHIA
ED OSPITA REPERTI E RICOSTRUZIONI DEL
         PERIODO NEOLITICO.
PICCOLI ARCHEOLOGI AL LAVORO
        SIMULAZIONE DI UNO SCAVO


                        REPERTI TIPICI
                          DI UN SITO
                         PREISTORICO




 GLI ATTREZZI DA
     LAVORO
DELL’ARCHEOLOGO
Lo scavo nelle vasche allestite
                                al Centro Visite. Sotto la
                                terra, assieme a materiale di
                                vario genere,     sono stati
                                nascosti alcuni reperti, che i
                                bambini devono trovare e
                                riconoscere.




Il reperto viene pulito dalla
  terra con uno spazzolino
I REPERTI VENGONO DISPOSTI CON CURA
   ALL’INTERNO DI CIASCUN QUADRATO
AL CENTRO VISITE ABBIAMO POTUTO VEDERE LA
RICOSTRUZIONE DI MOLTI STRUMENTI USATI DAGLI
UOMINI DELLA PREISTORIA E CAPIRE IL LORO USO.


                    MARTELLO E
                    SCALPELLO




                                  RASCHIATOIO




   AMIGDALA
PIETRA
            LEVIGATA




                  AGO
  TELAIO
                   IN
VERTICALE
                  OSSO
CLASSI QUARTE
  IL PERCORSO STORICO ARTISTICO CONCORDATO CON
  L’ESPERTA AVEVA LO SCOPO DI FAR CONOSCERE AGLI ALUNNI
  LE CIVILTÀ CHE HANNO ABITATO IL NOSTRO TERRITORIO E
  METTERLE A CONFRONTO CON LE CIVILTÀ STUDIATE. SI È
  SVOLTO IN QUATTRO INCONTRI DI DUE ORE CIASCUNO, OGNI
  LEZIONE ERA COSTITUITA DA UNA PARTE TEORICA SEGUITA DA
  UN LABORATORIO. GLI ARGOMENTI SCELTI SONO STATI I
  SEGUENTI:
1. LA CIVILTÀ DEI CASTELLIERI
2. I PALEOVENETI
3. SCRITTURE A CONFRONTO (SUMERA, EGIZIANA, VENETICA)
1^ E 2^ LEZIONE: LA CIVILTÀ DEI
               CASTELLIERI

                I CASTELLIERI sono
i villaggi tipici dell’Età del Bronzo e del Ferro.
      Che cos’è un Castelliere???
      E’ un villaggio posto in posizione dominante
  e/o protetta (ad esempio da un corso d’acqua), che
                  veniva ulteriormente
    difeso da un aggere e da una palizzata in legno.
       Erano a pianta quadrangolare, circolare o
                          ovale
In Friuli ci sono ancora molte tracce dei
  castellieri e se ne possono distinguere tre
  diverse tipologie:

- castelliere di pianura
- castelliere lungo i corsi d'acqua
- castelliere del Carso e dell'Istria
Castellieri di pianura
  Caratteristiche:
  - Hanno forma quadrangolare
  - Gli angoli sono orientati verso i
    punti cardinali
  - Hanno aggeri protettivi fatti in
    terra alti da 4 a 6 metri
  - Sono insediamenti che
    nascono per contenere anche
    parte dei campi e degli animali
    allevati
  - Sono prevalentemente
    pacifici, fatti solo per difesa del
    proprio abitato.
Castellieri lungo i corsi   Caratteristiche:
        d'acqua             • Hanno forma irregolare
                              perché si devono
                              adattare alla
                              conformazione del
                              terreno
                            • Hanno aggeri protettivi
                              fatti in terra che sono
                              costruiti solo lungo i lati
                              più esposti e indifesi
                            • Uno dei lati del castelliere
                              è difeso naturalmente dal
                              corso d’acqua
Castellieri del Carso e dell'Istria

                            Venivano
                         costruitI sulle
                        alture naturali e
                           il materiale
                          usato era la
                         pietra, che si
                              trova in
                          abbondanza
                           nella zona.
- Gradisca sul Cosa
  (Spilimbergo)
- Rive d’Arcano
- Castellerio (Pagnacco)
- Ponte San Quirino
- Firmano
- Orsaria
- San Giovanni di Casarsa
- Ariis di Rivignano
LABORATORIO: DIVISI IN TRE GRUPPI I BAMBINI HANNO
POTUTO RICOSTRUIRE I MODELLINI DEI TRE TIPI DI CASTELLIERI.




                                           CASTELLIERE DI
                                              PIANURA
CASTELLIERI VICINO
  AD UN CORSO
    D’ACQUA
CASTELLIERI
DEL CARSO
3^ LEZIONE: I PALEOVENETI


    DOVE E QUANDO
LA
    SITULA
BENVENUTI
Così chiamata dal
    nome del
 proprietario del
 terreno dove à
      stata
 trovata, veniva
usata come urna
    cineraria.
LABORATORIO: riproduciamo la
situla Benvenuti con la tecnica dello
              sbalzo

                                        Ricalchiamo
                                         il disegno
                                        sulla lamina
                                           di rame
Ritagliamo
 la lamina
Abbiamo ottenuto una lamina con delle immagini in
rilievo, incolliamo i due estremi, ci mettiamo il fondo ed ecco…
… il risultato
4^ LEZIONE: confronto tra scritture
In questa unità didattica gli alunni hanno
potuto confrontare la scrittura delle civiltà
studiate, Egiziani e Sumeri, con la scrittura
venetica ed hanno realizzato una tavoletta di
argilla con il loro nome scritto in sumero.



                                 Prepariamo la
                               tavoletta di argilla
Scriviamo il
nostro nome
 utilizzando
  l’alfabeto
   sumero
CLASSI QUINTE: IL MOSAICO

Il percorso si è svolto in quattro incontri di due ore
ciascuno. Alle lezioni teoriche, durante le quali agli
alunni è stata spiegata l’arte del mosaico, la sua
origine e la sua storia, sono seguiti i laboratori dove
i     bambini     hanno      potuto       sperimentare
personalmente le tecniche loro illustrate.
In particolare sono stati esaminati i mosaici della
Basilica di Aquileia, che gli alunni hanno poi in
seguito visitato.
Perché si chiama mosaico?




Il termine mosaico deriva da MUSA. Le Muse erano le divinità che
proteggevano le arti: la musica, la pittura, la scultura…

L’arte del mosaico, conosciuta già nel Vicino Oriente, trova poi
grande diffusione con i Romani. Infatti mosaici si ritrovano in tutte
le province dell’Impero.
I mosaici di Aquileia
MOSAICI ESEGUITI DAGLI ALUNNI
ALLA FINE DEI PERCORSI È STATA ALLESTITA UNA
MOSTRA CON GLI ELABORATI DI TUTTE LE CLASSI
CLASSI PRIME
CLASSI SECONDE
CLASSI TERZE
CLASSI QUARTE
CLASSI QUINTE
Archeologicamente

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Archeologicamente

  • 1. ANNO SCOLASTICO 2011/2012 LA SCUOLA PRIMARIA DI BASALDELLA PRESENTA PERCORSO STORICO-ARTISTICO FINANZIATO CON IL CONTRIBUTO REGIONALE SVOLTO CON IL GRUPPO DI RICERCHE STORICHE “AGHE DI POÇ”
  • 2. ARGOMENTI E ATTIVITÀ CLASSI PRIME: CLASSI TERZE: CLASSI QUINTE: LABORATORIO SUL •VILLAGGIO CLASSI COLORE NEOLITICO • MOSAICO QUARTE: •CERAMICA •SITULA •SBALZO DEL PALEOVENETA CLASSI RAME SECONDE: •PLASTICO •VISITA ALLA CASTELLIERE DA NONNI MOSTRA DI SAMMARDENCHIA •SCRITTURE A A BAMBINI CONFRONTO
  • 3. CLASSI PRIME LABORATORIO SUL COLORE Percorso nel mondo dei colori strutturato in tre incontri di due ore ciascuno: 1. Incontro: incentrato sull’apprendimento dei colori primari(rosso, blu, giallo) e su come ottenere da essi gli altri colori. Nella prima parte dell’incontro i bambini hanno realizzato disegni individuali, dapprima usando ogni colore separatamente poi mescolandolo (così da scoprire da soli come si ottengono i colori secondari), utilizzando come sagome ritagli in cartoncino e componendo le forme secondo la loro fantasia. Nella seconda parte, sono invece stati realizzati disegni a mano libera. Alla fine tutti i bambini hanno collaborato alla composizione di un cartellone che raffigura la “teoria dei colori”. Sono state utilizzate tempere ad acqua, pennelli, spugnette.
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  • 8. 2^ INCONTRO: REALIZZAZIONE DI DISEGNI A MANO LIBERA CON L’UTILIZZO DI MATERIALI COMMESTIBILI: FRAGOLE, FRUTTI DI BOSCO, CAROTE, ZAFFERANO, ERBA E PREZZEMOLO.
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  • 14. 3^INCONTRO: REALIZZAZIONE DI DISEGNI A MANO LIBERA UTILIZZANDO TERRE COLORATE “OSSIDI” DI COLORE MARRONE, NERO, ROSSO, GIALLO OCRA, MESCOLATI CON ACQUA. I BAMBINI HANNO DISEGNATO SERVENDOSI DI PENNELLI O DIRETTAMENTE DELLE MANI.
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  • 19. CLASSI SECONDE DA NONNI A BAMBINI IL LABORATORIO, INCENTRATO SULLA LINEA DEL TEMPO E SULL’APPRENDIMENTO DEI CONCETTI DI PASSATO, PRESENTE E FUTURO, SI È SVOLTO IN TRE INCONTRI: 1. INCONTRO: È STATO SPIEGATO AI BAMBINI COME SI SAREBBE ARTICOLATO IL PERCORSO CHE STAVANO PER AFFRONTARE, UN VIAGGIO NEL TEMPO IN CUI I LORO NONNI ERANO PICCOLI COME LORO. Il PRIMO INCONTRO È STATO INCENTRATO SULLA LINEA DEL TEMPO. È STATO POSIZIONATO SULLA LAVAGNA UN POSTER CON LA LINEA DEL TEMPO, DOVE I BAMBINI HANNO INCOLLATO IN ORDINE CRONOLOGICO DAL PIÙ MODERNO AL PIÙ ANTICO I SEGUENTI OGGETTI: MACCHINA, BICICLETTA DEI NONNI, CAVALIERE, ANTICO ROMANO, UOMO PRIMITIVO E DINOSAURO. SI È STIMOLATA LA DISCUSSIONE PARTENDO DALLE LORO ESPERIENZE PERSONALI, DA QUELLO CHE SI SENTONO RACCONTARE DAI NONNI E DAI GENITORI, O DA COSE DI CUI HANNO SENTITO PARLARE ALLA TELEVISIONE O HANNO VISTO SUI LIBRI, SU VECCHI OGGETTI CHE OGGI NON SONO PIÙ USATI O CHE HANNO CAMBIATO FORMA E SI SONO EVOLUTI. È STATA POI DISTRIBUITA ALLA CLASSE UNA SCHEDA DAL TITOLO “IL PASSATO DOVE LO METTO?”, DOVE I BAMBINI HANNO CERCATO DI RICOSTRUIRE LA STESSA LINEA DEL TEMPO CHE AVEVANO OSSERVATO ALLA LAVAGNA. PER STIMOLARLI SUI CONCETTI DI “CAMBIAMENTO”, “INVECCHIAMENTO”, È STATO CHIESTO AI BAMBINI DI DISEGNARE LO STESSO ALBERO NELLE DIVERSE STAGIONI E DI DISEGNARE QUINDI IL TRASCORRERE DEL TEMPO.
  • 20.
  • 21. 2^ INCONTRO: IL LAVORO SI È CONCENTRATO SULLA LINEA DEL TEMPO PERSONALE E DELLA PROPRIA FAMIGLIA. I BAMBINI HANNO COMPILATO LA SECONDA METÀ DELLA SCHEDA DAL TITOLO “LA NOSTRA LINEA DEL TEMPO”. CON UN LAVORO PERSONALE E INDIVIDUALE HANNO SCRITTO SULLA LINEA DEL TEMPO IL NOME DEI COMPONENTI DELLA PROPRIA FAMIGLIA , COMPRESI LORO STESSI, DAL PIÙ GIOVANE AL PIÙ ANZIANO E POI HANNO REALIZZATO I RITRATTI DEI MEMBRI DELLA FAMIGLIA COSÌ COME LI AVEVANO INDICATI SULLA SCHEDA. 3^ INCONTRO: LETTURA IN CLASSE DI UN ESTRATTO DAL LIBRO “IL BABBO E I SUOI TEMPI” SCRITTO DA ALFIO NAZZI, CHE RACCONTA LA VITA QUOTIDIANA AI TEMPI DEI NONNI, IL LAVORO IN CAMPAGNA, LE FACCENDE DI CASA, L’ALIMENTAZIONE, I GIOCHI. DOPO LA LETTURA È STATO RICHIESTO AI BAMBINI DI REALIZZARE DEI DISEGNI ISPIRANDOSI AI RACCONTI DI NONNO ALFIO. COME CONCLUSIONE DELLE ATTIVITÀ PER OGNI ALUNNO È STATO REDATTO UN LIBRICINO CON I PROPRI ELABORATI.
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  • 29. CLASSI TERZE IL PERCORSO, INCENTRATO SULLA VITA DELL’UOMO NEL PERIODO NEOLITICO, SI È SVOLTO IN QUATTRO INCONTRI. OGNI LEZIONE PREVEDEVA UNA PARTE TEORICA SEGUITA DA UN LABORATORIO. 1^ LEZIONE LA LAVORAZIONE DELL’ARGILLA NEL NEOLITICO L’UOMO HA BISOGNO DI RECIPIENTI IN CUI CONSERVARE I PRODOTTI DELL’AGRICOLTURA E IMPARA A FABBRICARE VASI DI ARGILLA. L’ARGILLA È UN FANGO CHE SI TROVA VICINO AI FIUMI E SI PUÒ MODELLARE FACILMENTE.
  • 30. DIVENTIAMO ANCHE NOI VASAI ABBIAMO PRESO UN PEZZO DI ARGILLA E ABBIAMO FORMATO UNA PALLA PREMENDO CON I POLLICI LE ABBIAMO DATO UNA FORMA CAVA
  • 31. ABBIAMO MODELLATO UNA CIOTOLA INFINE L’ABBIAMO DECORATA
  • 32. ECCO ALCUNI DEI NOSTRI VASI
  • 33. 2^ LEZIONE LO SBALZO DEL RAME UN GRANDE PASSO AVANTI NELLA STORIA DELL’UOMO AVVENNE QUANDO IMPARÒ A LAVORARE I METALLI. COME SARÀ AVVENUTO? PROBABILMENTE LA SCOPERTA FU MERITO DI UNO DEGLI ABILI LAVORATORI DELLA PIETRA, UN GIORNO, MENTRE COL SUO PUNTERUOLO STAVA RICAVANDO DLLE LAMINE DI SELCE, GLI SARÀ CAPITATA STTO MANO UNA PIETRA STRANA, DI COLORE GIALLO ARANCIO. SORPRESO E INCURIOSITO AVRÀ COMINCIATO A BATTERLA COL SUO MARTELLO DI SASSO E AVRÀ NOTATO CHE LA PIETRA SI PIEGAVA MA NON SI ROMPEVA. AVRÀ PROVATO AD APPUNTIRLA E SI SARÀ ACCORTO CHE BATTENDOLA BEN BENE RIUSCIVA A FARE UNA PUNTA PIÙ SOTTILE DI TUTTE QUELLE PRODOTTE FINO AD ORA. AVEVA SCOPERTO UN METALLO: IL RAME.
  • 34. CI SIAMO ACCORTI CHE IL RAME È UN METALLO MORBIDO: È SUFFICIENTE RICALCARE UN DISEGNO CON LA NOSTRA MATITA CHE DALL’ALTRA PARTE CI APPARE L’IMMAGINE IN RILIEVO; ABBIAMO IMPARATO L’ARTE DELLO SBALZO.
  • 35. 2^ LEZIONE IL VILLAGGIO NEOLITICO IL LAVORO AGRICOLO RICHIEDEVA LA PRESENZA CONTINUA DELL’UOMO VICINO AI CAMPI COLTIVATI. INOLTRE EGLI DOVEVA CONSERVARE I PRODOTTI AGRICOLI RACCOLTI PERCHÈ DURASSERO TUTTO L’ANNO, PER QUESTO OGNI ABITAZIONE DOVEVA AVERE UN MAGAZZINO CAPIENTE. LE CAPANNE FURONO COSTRUITE MOLTO PIÙ GRANDI, SOLIDE E BEN PROTETTE. GLI UOMINI ABBANDONARONO COSÌ L’ABITUDINE DI SPOSTARSI E RIMASERO SEMPRE NELLO STESSO LUOGO, DA NOMADI DIVENNERO SEDENTARI: NACQUE IL VILLAGGIO NEOLITICO.
  • 36. E ORA ALL’OPERA! COSTRUIAMO IL PLASTICO DEL VILLAGGIO GRANDE IMPORTANZA AVEVA IL LUOGO, SEMPR E VICINO AD UN CORSO D’ACQUA
  • 37. ADESSO SI FANNO LE CAPANNE
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  • 42. IV LEZIONE LA QUARTA LEZIONE SI È SVOLTA AL CENTRO VISITE DI SAMMARDENCHIA. IL CENTRO È SORTO NEL 1998 NELL’EX SCUOLA ELEMENTARE DI SAMMARDENCHIA ED OSPITA REPERTI E RICOSTRUZIONI DEL PERIODO NEOLITICO.
  • 43. PICCOLI ARCHEOLOGI AL LAVORO SIMULAZIONE DI UNO SCAVO REPERTI TIPICI DI UN SITO PREISTORICO GLI ATTREZZI DA LAVORO DELL’ARCHEOLOGO
  • 44. Lo scavo nelle vasche allestite al Centro Visite. Sotto la terra, assieme a materiale di vario genere, sono stati nascosti alcuni reperti, che i bambini devono trovare e riconoscere. Il reperto viene pulito dalla terra con uno spazzolino
  • 45. I REPERTI VENGONO DISPOSTI CON CURA ALL’INTERNO DI CIASCUN QUADRATO
  • 46. AL CENTRO VISITE ABBIAMO POTUTO VEDERE LA RICOSTRUZIONE DI MOLTI STRUMENTI USATI DAGLI UOMINI DELLA PREISTORIA E CAPIRE IL LORO USO. MARTELLO E SCALPELLO RASCHIATOIO AMIGDALA
  • 47. PIETRA LEVIGATA AGO TELAIO IN VERTICALE OSSO
  • 48. CLASSI QUARTE IL PERCORSO STORICO ARTISTICO CONCORDATO CON L’ESPERTA AVEVA LO SCOPO DI FAR CONOSCERE AGLI ALUNNI LE CIVILTÀ CHE HANNO ABITATO IL NOSTRO TERRITORIO E METTERLE A CONFRONTO CON LE CIVILTÀ STUDIATE. SI È SVOLTO IN QUATTRO INCONTRI DI DUE ORE CIASCUNO, OGNI LEZIONE ERA COSTITUITA DA UNA PARTE TEORICA SEGUITA DA UN LABORATORIO. GLI ARGOMENTI SCELTI SONO STATI I SEGUENTI: 1. LA CIVILTÀ DEI CASTELLIERI 2. I PALEOVENETI 3. SCRITTURE A CONFRONTO (SUMERA, EGIZIANA, VENETICA)
  • 49. 1^ E 2^ LEZIONE: LA CIVILTÀ DEI CASTELLIERI I CASTELLIERI sono i villaggi tipici dell’Età del Bronzo e del Ferro. Che cos’è un Castelliere??? E’ un villaggio posto in posizione dominante e/o protetta (ad esempio da un corso d’acqua), che veniva ulteriormente difeso da un aggere e da una palizzata in legno. Erano a pianta quadrangolare, circolare o ovale
  • 50. In Friuli ci sono ancora molte tracce dei castellieri e se ne possono distinguere tre diverse tipologie: - castelliere di pianura - castelliere lungo i corsi d'acqua - castelliere del Carso e dell'Istria
  • 51. Castellieri di pianura Caratteristiche: - Hanno forma quadrangolare - Gli angoli sono orientati verso i punti cardinali - Hanno aggeri protettivi fatti in terra alti da 4 a 6 metri - Sono insediamenti che nascono per contenere anche parte dei campi e degli animali allevati - Sono prevalentemente pacifici, fatti solo per difesa del proprio abitato.
  • 52. Castellieri lungo i corsi Caratteristiche: d'acqua • Hanno forma irregolare perché si devono adattare alla conformazione del terreno • Hanno aggeri protettivi fatti in terra che sono costruiti solo lungo i lati più esposti e indifesi • Uno dei lati del castelliere è difeso naturalmente dal corso d’acqua
  • 53. Castellieri del Carso e dell'Istria Venivano costruitI sulle alture naturali e il materiale usato era la pietra, che si trova in abbondanza nella zona.
  • 54. - Gradisca sul Cosa (Spilimbergo) - Rive d’Arcano - Castellerio (Pagnacco) - Ponte San Quirino - Firmano - Orsaria - San Giovanni di Casarsa - Ariis di Rivignano
  • 55. LABORATORIO: DIVISI IN TRE GRUPPI I BAMBINI HANNO POTUTO RICOSTRUIRE I MODELLINI DEI TRE TIPI DI CASTELLIERI. CASTELLIERE DI PIANURA
  • 56. CASTELLIERI VICINO AD UN CORSO D’ACQUA
  • 58. 3^ LEZIONE: I PALEOVENETI DOVE E QUANDO
  • 59. LA SITULA BENVENUTI Così chiamata dal nome del proprietario del terreno dove à stata trovata, veniva usata come urna cineraria.
  • 60. LABORATORIO: riproduciamo la situla Benvenuti con la tecnica dello sbalzo Ricalchiamo il disegno sulla lamina di rame
  • 62. Abbiamo ottenuto una lamina con delle immagini in rilievo, incolliamo i due estremi, ci mettiamo il fondo ed ecco…
  • 64. 4^ LEZIONE: confronto tra scritture In questa unità didattica gli alunni hanno potuto confrontare la scrittura delle civiltà studiate, Egiziani e Sumeri, con la scrittura venetica ed hanno realizzato una tavoletta di argilla con il loro nome scritto in sumero. Prepariamo la tavoletta di argilla
  • 65. Scriviamo il nostro nome utilizzando l’alfabeto sumero
  • 66. CLASSI QUINTE: IL MOSAICO Il percorso si è svolto in quattro incontri di due ore ciascuno. Alle lezioni teoriche, durante le quali agli alunni è stata spiegata l’arte del mosaico, la sua origine e la sua storia, sono seguiti i laboratori dove i bambini hanno potuto sperimentare personalmente le tecniche loro illustrate. In particolare sono stati esaminati i mosaici della Basilica di Aquileia, che gli alunni hanno poi in seguito visitato.
  • 67. Perché si chiama mosaico? Il termine mosaico deriva da MUSA. Le Muse erano le divinità che proteggevano le arti: la musica, la pittura, la scultura… L’arte del mosaico, conosciuta già nel Vicino Oriente, trova poi grande diffusione con i Romani. Infatti mosaici si ritrovano in tutte le province dell’Impero.
  • 68. I mosaici di Aquileia
  • 69.
  • 70.
  • 72. ALLA FINE DEI PERCORSI È STATA ALLESTITA UNA MOSTRA CON GLI ELABORATI DI TUTTE LE CLASSI