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Centro Veterinario Specialistico – Servizio di Oftalmologia Veterinaria

               PROLASSO DELLA GHIANDOLA DELLA TERZA PALPEBRA
                       (CHERRY EYE – OCCHIO A CILIEGIA)


Cosa è?
La terza palpebra (o “nictitante”) è localizzata nell'angolo interno dell'occhio, sotto la palpebra
inferiore, ed è presente nella maggior parte degli animali domestici. Sulla sua superficie interna si
trova la ghiandola della terza palpebra, che contribuisce per il 30-60% alla produzione della
frazione liquida delle lacrime (il resto è prodotto dalla ghiandola lacrimale principale). Tale
ghiandola è normalmente nascosta dietro la terza palpebra, tenuta in posizione da un piccolo
legamento, la cui lassità si pensa sia la causa del prolasso della
ghiandola (fig 1).
Più tempo la ghiandola rimane prolassata e quindi in una
posizione non fisiologica, e più alte saranno le probabilità che
subisca alterazioni e che quindi non sia più funzionale al 100%
una volta riposizionata. Questo comporterebbe una
diminuzione nella produzione lacrimale (misurabile con il test
di Schirmer) con evidenti conseguenze per la salute dell'occhio
KCS). Il prolasso della ghiandola è piuttosto frequente in
alcune razze predisposte, come Cocker Spaniel, Bulldog,
Beagle, Boxer, Shih-Tzu. Può comunque succedere anche in
altre razze e, sebbene di rado, anche nel gatto.

Come si interviene?
In passato l'intera ghiandola veniva asportata, ma attualmente è dimostrato che ciò comporta un
elevatissimo rischio di sviluppare cheratite secca (KCS), patologia seria e “difficile” da trattare in
quanto richiede terapia cronica a vita, con ovvio disagio costante per l'animale e il proprietario.
La terapia consigliata consiste nel riposizionare la ghiandola all'interno di una tasca creata
chirurgicamente sulla superficie interna della terza palpebra. Il successo di tale procedura si
assesta intorno al 90% quando effettuata da un oftalmologo veterinario esperto. Il rimanente 10%
può recidivare e richiedere una ulteriore chirurgia associando alla tecnica della tasca l'ancoraggio
della ghiandola stessa al periostio periorbitale.

Cosa succede il giorno dell'intervento?
Prima di procedere alla chirurgia il Vostro animale verrà sottoposto ad una accurata visita da parte
dell'anestesista in modo tale da “cucire su misura” il protocollo anestesiologico più adatto. Una
volta indotta l’anestesia generale potrà cominciare la chirurgia.

Come apparirà il cane dopo la chirurgia?
L'occhio apparirà sostanzialmente normale. La congiuntiva e la terza palpebra potranno apparire
arrossate e gonfie a causa della manipolazione chirurgica e ci potrà essere un leggero scolo siero-
emorragico per i primi giorni che dovrà essere pulito delicatamente con una garza.
Il cane verrà dimesso il giorno stesso della chirurgia e dovrà indossare il collare elisabettiano per i
primi giorni (anche di notte!), in modo tale da evitare che, grattandosi, non si autoferisca.

Cosa fare a casa?
Sarà necessario somministrare colliri o pomate oftalmiche secondo prescrizione fino alla visita di
controllo, importante per valutare la corretta guarigione.



Si raccomanda di contattare sempre il veterinario oculista nel caso si noti qualcosa di strano o si
abbiano dubbi riguardo alla terapia o al periodo post chirurgico.




                       www.centroveterinariospecialistico.it – copyright 2009

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Prolasso ghiandola terza palpebra

  • 1. Centro Veterinario Specialistico – Servizio di Oftalmologia Veterinaria PROLASSO DELLA GHIANDOLA DELLA TERZA PALPEBRA (CHERRY EYE – OCCHIO A CILIEGIA) Cosa è? La terza palpebra (o “nictitante”) è localizzata nell'angolo interno dell'occhio, sotto la palpebra inferiore, ed è presente nella maggior parte degli animali domestici. Sulla sua superficie interna si trova la ghiandola della terza palpebra, che contribuisce per il 30-60% alla produzione della frazione liquida delle lacrime (il resto è prodotto dalla ghiandola lacrimale principale). Tale ghiandola è normalmente nascosta dietro la terza palpebra, tenuta in posizione da un piccolo legamento, la cui lassità si pensa sia la causa del prolasso della ghiandola (fig 1). Più tempo la ghiandola rimane prolassata e quindi in una posizione non fisiologica, e più alte saranno le probabilità che subisca alterazioni e che quindi non sia più funzionale al 100% una volta riposizionata. Questo comporterebbe una diminuzione nella produzione lacrimale (misurabile con il test di Schirmer) con evidenti conseguenze per la salute dell'occhio KCS). Il prolasso della ghiandola è piuttosto frequente in alcune razze predisposte, come Cocker Spaniel, Bulldog, Beagle, Boxer, Shih-Tzu. Può comunque succedere anche in altre razze e, sebbene di rado, anche nel gatto. Come si interviene? In passato l'intera ghiandola veniva asportata, ma attualmente è dimostrato che ciò comporta un elevatissimo rischio di sviluppare cheratite secca (KCS), patologia seria e “difficile” da trattare in quanto richiede terapia cronica a vita, con ovvio disagio costante per l'animale e il proprietario. La terapia consigliata consiste nel riposizionare la ghiandola all'interno di una tasca creata chirurgicamente sulla superficie interna della terza palpebra. Il successo di tale procedura si assesta intorno al 90% quando effettuata da un oftalmologo veterinario esperto. Il rimanente 10% può recidivare e richiedere una ulteriore chirurgia associando alla tecnica della tasca l'ancoraggio della ghiandola stessa al periostio periorbitale. Cosa succede il giorno dell'intervento? Prima di procedere alla chirurgia il Vostro animale verrà sottoposto ad una accurata visita da parte dell'anestesista in modo tale da “cucire su misura” il protocollo anestesiologico più adatto. Una volta indotta l’anestesia generale potrà cominciare la chirurgia. Come apparirà il cane dopo la chirurgia? L'occhio apparirà sostanzialmente normale. La congiuntiva e la terza palpebra potranno apparire arrossate e gonfie a causa della manipolazione chirurgica e ci potrà essere un leggero scolo siero- emorragico per i primi giorni che dovrà essere pulito delicatamente con una garza. Il cane verrà dimesso il giorno stesso della chirurgia e dovrà indossare il collare elisabettiano per i primi giorni (anche di notte!), in modo tale da evitare che, grattandosi, non si autoferisca. Cosa fare a casa? Sarà necessario somministrare colliri o pomate oftalmiche secondo prescrizione fino alla visita di controllo, importante per valutare la corretta guarigione. Si raccomanda di contattare sempre il veterinario oculista nel caso si noti qualcosa di strano o si abbiano dubbi riguardo alla terapia o al periodo post chirurgico. www.centroveterinariospecialistico.it – copyright 2009