Seminario di Primavera CSeRMEG 19 aprile 2008 COSA STIAMO FACENDO? Visibilità, indicatori e bilanci della medicina generale nelle cure primarie - www.csermeg.it
1. M075
…Perche’ organizzare un ambulatorio orientato…
Sei mesi fa, come già esposto dal Dott. Caimi, è iniziata questa grande
avventura, che, mi porta a vivere un esperienza alquanto singolare…
…Le persone non solo sono sorprese dalla “generosità”, in quanto il
servizio offerto è gratuito…ma, dal fatto che l’invito a parteciparvi venga
proposto … proprio dal loro “Dottore”…
“ Se sono qua è perché, LUI, pensa sia una cosa giusta per me!!!…E’ proprio
bravo…si preoccupa per ME! … è tanto tempo che ci conosciamo, sa tutto
di me…è proprio bravo! “
Il tempo che a loro dedico durante la prima visita è di circa 30/45 minuti,
tempo necessario per poter esplicitare al meglio il mio ruolo in questo
contesto particolare.
Dopo aver esposto calorosamente la loro premessa, si siedono davanti a
me, solitamente con un espressione seria e un po’ preoccupata in quanto
non sanno bene cosa aspettarsi.
Vivono i primi istanti con l’ansia da esame…in attesa del mio verdetto
finale…per sapere se sono stati bravi e scrupolosi rispetto al regime
alimentare, all’idratazione, all’autocontrollo e alla somministrazione della
terapia in atto…
Timidamente confessano, in modo particolare se il valore glicemico
rilevato in sede ambulatoriale non è adeguato, di trasgredire di tanto in
tanto con dolcetti serali o di essersi gratificati “ mangiando un bel piatto
di pasta”, dichiarando… però… che capita raramente e che se avessero
saputo non avrebbero di certo trasgredito proprio il giorno della visita!
2. La rilevazione del peso, dell’altezza e della circonferenza vita è un
momento che vivono con allegria, prendendosi gioco di un corpo che si
accorcia e si distende nonostante la loro buona condotta.
Reputano inoltre, insolita ed alquanto curiosa, la mia attenzione rivolta ai
loro piedi, alla secchezza o morbidezza della loro pelle ed alla palpazione e
ricerca dei polsi periferici.
I momenti in cui…invece… viene riconosciuto il mio ruolo da infermiera
sono: l’esecuzione dell’ ECG, l’inserimento dati per il calcolo del BMI e la
compilazione della Carta del Rischio Cardiovascolare.
Ogni manovra, ogni rilevazione è sempre accompagnata da una
informazione o spiegazione ben dettagliata, nella quale cerco di utilizzare
un linguaggio semplice per permettere alla persona di comprendere al
meglio ciò che sto dicendo, verificando poi ... cosa e quanto… del
messaggio sia passato.
Acacus TUAREG
…Lentamente…tra una chiacchera e l’altra… durante il tempo della
rilevazione dei dati le tensioni si allentano…
Tutto ciò accade nel momento in cui si rendono conto che il mio
nei loro confronti
non è un atteggiamento giudicante
molto semplicemente ed inaspettatamente,
si trovano a parlare con una persona disponibile e tranquilla,
pronta ad accogliere ogni dubbio o difficoltà del momento.
…Ed è a questo punto… che sul loro viso si disegna un sorriso spontaneo…
ed in seguito, come conseguenza alla risposta del rilassamento,
anche il corpo assume posture che dichiarano apertamente
un desiderio di relazione autentica
in cui sentirsi a proprio agio per esprimere il loro malessere
3. Sigra Maria…“ Pensavo di fare la solita visita, ed invece, non solo mi sento
a mio agio, ma con lei si può parlare di tutto e poi parla bene, ho capito
tutto!!!
Sa…io penso che il mio diabete… si alza quando non dormo per tutti i
pensieri che ho… ne ho proprio tanti! Mio figlio grande, che vive in
comunità, capisce vero??!!! deve essere operato….l’altro che è separato e
vive con me, è tanto buono signora, ma mi preoccupa un po’! sa una volta
dopo la separazione ha tentato….aveva il coltello in mano… poverino stava
tanto male…”
…Ed ecco che…
questo spazio ben definito in tempo e modalità
non viene più percepito come un luogo in cui si cura la “malattia diabete”
ma bensì
uno spazio dove viene accolta e presa in cura la persona.
Ma cosa significa “ accogliere e prendere in cura la persona”
Accoglienza…essere accolto… Bisogno fondamentale dell’Essere Umano…
…Tanto è stato scritto e tanto si può dire…
…ma in un ambulatorio con un tempo limitato…
…Sentirsi Accolto significa Sentirsi a Casa… Sentirsi al Sicuro…
anche solo per pochi minuti!
A questo proposito la fotografia, l’ immagine che meglio definisce questa
sensazione di benessere e nutrimento emotivo,
molto cara a noi Italiani
…è…proprio quella…
…di vederci seduti sereni mentre assaporiamo un buon caffè
con l’Amico del Cuore…
un momento magico di totale fiducia e complicità
in cui si è veri
perché non vi è la necessità di indossare Maschere!
4. … l’Amico del Cuore ci ascolta, ci vive in tutta la nostra interezza in
quanto ci accetta e ci Ama per quel che siamo!…
…non giudica…
Quando la persona, in ambulatorio, anche solo per pochi minuti, si sente
accolta, non giudicata e quindi al sicuro, si sente libera di condividere le
gioie, le preoccupazioni, le paure ed il vissuto reale o percepito, ricco di
fatti e particolari, utili per meglio comprendere i fattori che influenzano
positivamente o negativamente l’andamento dei suoi valori glicemici.
TUAREG 3
L’attenzione “centrata sulla persona”, tramite l’ascolto passivo o attivo,
autentico, non interpretativo facilitano la presa in cura della persona.
“Persona, come essere umano visto e considerato nella sua totalità,
corpo_mente…e non solo…anche spirituale.”
Sig Giovanni…” Non so bene il perché ma, quando vengo da lei, le racconto
tutto di me…è come essere in confessionale! Mi fa proprio bene parlare,
così quando torno a casa mi arrabbio meno con mia moglie, ed evito di
mangiare troppo!!!”
Quindi, il mio ruolo in questo contesto ben specifico
infermiera di un ambulatorio orientato
diviene un buon sposalizio
tra conoscenza tecnica
e
capacità empatica.
La cordialità e la simpatia creano l’ambiente favorevole ed attivante,
affinchè l’empatia, supportata dalla fiducia,
permetta di aiutare la persona a porsi
nella condizione di esplorarsi per trovare la sua verità.
5. Verità intesa come consapevolezza rispetto al vissuto, ai bisogni, ai disagi
…disagi...custoditi, spesso, così intensamente
da non poter nemmeno essere avvicinati…o…soprattutto dichiarati!
Sigra Angela…durante la prima visita, racconta di avere problemi ad
entrare in vasca, si sente soffocare, ha paura…Paura che le possa
succedere qualcosa… Paura perché teme che per questioni di eredità il
cognato la passa picchiare!!!!
Le propongo di rivederci dopo qualche giorno per parlare un po’…accetta…
Entra in ambulatorio con passo veloce ed una tonalità squillante pregna
d’ansia… si siede esordendo…” ti devo raccontare della mia
famiglia…perché so che poi starò meglio!!! Mio padre picchiava
violentemente mia madre, io vedevo tutto, i miei fratelli non dicevano
nulla! Mio padre, quando avevo 13 anni mi ha violentata, prima che lo
facesse alle mie sorelle, l’ho denunciato ai carabinieri, Lui è andato in
prigione e noi figli in collegio. I miei fratelli mi accusano ancora oggi di
avere distrutto la famiglia !!!
Essere consapevoli dei pensieri che offuscano la mente ed il vero sentire,
aiuta la persona a comprendere, meglio, quale siano gli schemi abituali che
ogni giorno attiva ed attua nei confronti del disagio malattia.
Consapevolezza rispetto al ruolo dedicato alla malattia:
• Alla persona dona… l’opportunità di essere vista e coccolata
all’interno del proprio nucleo familiare
• alla persona dona… un certo tipo di potere, in quanto, a seconda
della situazione… può scegliere se fare o non fare determinate
cose…poiché ammalata… tutto le è concesso o perdonato !!!
• alla persona dona… l’opportunità di autocolpevolizzarsi…
…se vissuta come punizione!!!
6. …Oppure, dona una grande opportunità…
vivere il disagio malattia come un momento particolare in cui potersi
fermare, rivalutare e riconsiderare la propria vita in tutte le sue
sfaccettature…
Sigra Patrizia…”Grazie a questi pochi incontri ho capito che stavo
usando la mia malattia per essere coccolata, vista da mio marito…da
quando ho capito questo sono più attenta al cibo, sto dimagrendo, mi
sento meglio, mi piaccio e il mio diabete va meglio!!!”
Tuareg 4
Prendere in cura la persona
assume una valenza importante, in quanto,
dà la possibilità alla persona stessa
di ri_sentirsi per poi ri_conoscersi nella sua interezza.
Avere la giusta e obiettiva conoscenza dei propri
pensieri, schemi, sentimenti, emozioni ed avere il desiderio di integrarli
…significa rendersi responsabili e disponibili al cambiamento
rispetto al proprio stile di vita...
La maggior parte delle volte, le persone mi dicono di non aver parlato di
“queste cose” con il loro dottore
semplicemente per vergogna o perché pensano non siano importanti o
perché le ritengono una perdita di tempo per il dottore stesso!
“ Ha già tanto da fare… Deve già ascoltare tanta gente…Chissà poi cosa
pensa di me!… Perché, pensa sia davvero importante che lui sappia? “
7. Solo dopo avergli spiegato l’importanza che possono avere queste
informazioni nel progetto di cura
… poiché permette al loro Medico di meglio comprendere il disagio del
presente…
allora, il più delle volte mi dicono:
“ sia gentile… per questa volta… glielo dica lei…”
mauritius finale
L’ambulatorio, quindi, non solo diviene uno spazio in cui accogliere la
persona nella sua totalità,
ma strumento integrante e di supporto al percorso di cura iniziato da anni
con il proprio “ dottore”.
Curare è come disegnare un cerchio, la chiusura significativa dello stesso,
avviene solo nel momento in cui
i tre protagonisti, Medico, Infermiera, ma soprattutto la Persona
sono disponibili a tracciare, all’unisono, la linea che crea
la forma perfetta, per attuare il vero cambiamento!.
Le sdraio davanti all’orizzonte si trasformano così
in una suggestiva panchina
protetta e coccolata dalle fronde di un albero
dove potersi sedere e guardare con coraggio
il panorama offerto.
Grazie…..Sabrina