"Chiamati ad essere Santi e Immacolati nell'amore" - Commento alla Lettera del Priore Generale dell'Ordine dei Servi di Maria, nel CL anniversario della definizione dogmatica dell'Immacolta Concezione, Curia OSM, Roma 2004. Denis S. Kulandisamy
1. Denis Kulandaisamy
« CHIAMATI AD ESSERE SANTI E IMMACOLATI
NELL’AMORE »
Introduzione
Il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria è stato proclamato l’ 8
dicembre 1854, dal Papa, il beato Pio IX. In occasione del 150° Anniversario della
definizione dogmatica dell’Immacolata, nel solco dei suoi predecessori, fra. Ángel
M. Ruiz Garnica,1 Priore Generale dei Servi di Maria e presidente della Famiglia
servitana, ha indirizzato questa Lettera2 ai frati dell’Ordine dei Servi di Maria, ai
membri della famiglia servitana, ai docenti e agli studenti dei centri accademici
OSM.
La Lettera, dal titolo: “Chiamati ad essere santi e immacolati nell’amore”,
presenta sinteticamente l’odierna riflessione teologica sul dogma dell’Immacolata
Concezione di Maria, mettendo in evidenza gli apporti di frati dell’Ordine: apporti
di natura biblico-teologica, storico-patristica, mariologica, liturgica, antropologica,
di poesia, arte e musica.
Dopo aver consultato il Consiglio generalizio e il Consiglio di Presidenza
della Pontificia Facoltà Teologica Marianum, il Priore Generale ritiene di dover,
anche lui, scrivere una Lettera su questo evento di grazia e di salvezza. La Lettera
di fra. Ángel M. Ruiz Garnica si articola in tre punti: 1. Nel solco della tradizione;
1
Fra. Ángel M. Ruiz Garnica nacque a Sialo (Messico) il 31 agosto 1957. Entrò
nell’Ordine dei Servi di Maria nell’anno 1975 e fece la sua professione solenne il 1982.
Compiuto il triennio teologico presso la nostra Facoltà Teologica Marianum, ha conseguito la
licenzia in Teologia con specializzazione in Spiritualità presso l’Università Gregoriana, Roma.
Fu eletto Priore generale nell’anno 2001.
2
ORDINE DEI FRATI SERVI DI SANTA MARIA, Chiamati ad essere santi e Immacolati
nell’amore. Lettera del Priore Generale Ordine dei frati Servi di Santa Maria, nel CL anniversario
della definizione dogmatica dell’Immacolata, Curia Generalizia OSM, Roma 2004.
1
2. 2. L’icona dell’Immacolata; 3. Dalla contemplazione dell’Immacolata uno slancio
verso il futuro.
1. Verso la definizione dogmatica
I diciannove secoli, che intercorrono tra la figura storica di Maria di Nazareth
e il riconoscimento della sua condizione di totale santità e preservazione da ogni
peccato, ci fanno comprendere come questa verità di fede abbia faticato a farsi
strada. A sostenerla e a promuoverla non sono stati i fattori ordinari di sviluppo del
dogma, ma la presenza attiva del sensus fidei, del comune sentire la fede, di cui è
portatore l'intero popolo cristiano,3 reso capace dal sensus fidei di una percezione
profonda del dato rivelato e delle sue virtualità, e perciò abilitato a conservare e
sviluppare la rivelazione.
2. Contenuto della dogma
Il beato Pio IX definì ex cathedra il concepimento immacolato della Madre
di Gesù nelle parole seguente:
«… declaramus, pronuntiamus et definimus, doctrinam, quale tenet, beatissima
Virginem Mariam in primo istanti suae conceptionis fuisse singolari omnipotentis
Dei gratia et privilegio, intuitu meritorum Christi Iesu Salvatoris umani generis, ab
omni originalis culpae labe preaservatam immunem. Esse a Deo revelatam atque
idcirco ab omnibus fidelibus firmiter constanterque credendam».4
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la "donna vestita di sole" esente
dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata. Fu un atto di grande fede e di
estremo coraggio, che suscitò gioia tra i devoti della Madonna, e indignazione tra i
vari gruppi contrari a questo dogma.
3
Cfr. Lumen Gentium, 10; Dei Verbum, 8.
4
PIO IX, Bolla dogmatica Ineffabilis Deus, in H. DENZINGER, Kompendium der
Glaubensbekenntnisse und kirchlichen Lehrenscheidungen, Herder, Wien 1991, n. 2803, p. 1885.
2
3. 3. Nel solco della Tradizione
Questa prima sezione inizia con la supplica di fra. Gaetano M. Bensi (†
1863), rivolta a Pio IX, perché “si degnasse procedere alla definizione dogmatica
della Concezione della beata Vergine Maria”.5 La Lettera accenna quindi a Sant’
Antonio M. Pucci († 1892) che esprimeva al Vicario generale capitolare della
diocesi di Lucca, il suo parere sulla questione della definibilità dogmatica del
concepimento immacolato di Maria: “udito il sentimento de’ miei correligiosi
sacerdoti e degli altri preti […] sono di parere e tengo che Maria Vergine sia stata
preservata dalla macchia di origine anche nel primo istante del suo concepimento;
[…]. Del mio sentimento sono tutti i suddetti sacerdoti da me consultati ed anche il
mio popolo onora Maria col crederla Immacolata, e tutti concordemente
desideriamo che il Santo Padre adorni di questo fregio la Regina del cielo e lo
proponga a credere a tutta la santa Chiesa cattolica”.6
Viene menzionato poi fra. Albuino M. Patscheider († 1881) che fu nominato
da Pio IX come “Consultore e Redattore degli atti” della Speciale Commissione,
che doveva preparare il documento per la definizione dogmatica del Concepimento
Immacolato di Maria.
Sono ricordati in questa prima sezione della Lettera anche altri frati che
furono di una notevole importanza, fra i quali fra. Pellegrino M. Stagni († 1918)
che era stato Segretario del “Congresso Mariano Mondiale” (30 nov. – 4 dic. 1904).
Egli inviò una Lettera a tutti i fratelli e sorelle dell’Ordine, esortandoli a
commemorare con iniziative varie il cinquantenario della definizione.
Per il centenario del dogma dell’Immacolata concezione, il Priore Generale
fra. Alfonso M. Montà scrisse un’ampia Lettera a tutta la Famiglia Servitana
5
Lettera del Priore Generale, Chiamati ad essere…, cit., n. 1, p. 5. Come indica la lettera
del Priore generale, il testo della supplica è riprodotto integralmente nello studio di G.M.
ROSCHINI, I Servi di Maria e l’Immacolata, in Studi Storici OSM 6 (1954) 63-65.
6
Lettera a mons. PAOLO BERTOLOZZI, Vicario generale capitolare di Lucca (17 agosto
1849), in Monumenta OSM. NS II/1, Ed. Marianum, Roma 2001, p. 20.
3
4. esortandola a programmare accuratamente la celebrazione dell’Anno Mariano in
onore dell’Immacolata. Sulla scia dei suoi predecessori, l’attuale Priore Generale ha
scritto la Lettera, in oggetto di presentazione, nell’anno 2004, in occasione del CL
anniversario della definizione.
4. L’icona dell’Immacolata: Spunti di Teologia, Spiritualità e Impegno
ecclesiale
Il Priore Generale presenta in questa sezione l’odierna riflessione teologica
sul dogma dell’Immacolata, tenendo presenti i contributi dei Servi di Maria, dal
1954-2004. Egli ritiene che “i nostri teologi, poeti, artisti, evangelizzatori e
catechisti sono frati e sorelle che, in riferimento alla formula definitoria dell’8
dicembre 1854, appartengono effettivamente a «un’epoca posteriore» e si sentono
impegnati ad approfondire i «punti di vista nuovi» e a ricercare «nuove
formulazioni»”.7
La Lettera sottolinea che la definizione della Concezione Immacolata è
evento dela storia della salvezza. Risponde alla domanda: quale intervento divino
celebra la liturgia dell’8 dicembre? Sappiamo che questo è un intervento compiuto
dalla SS.ma Trinità, “quando venne la pienezza del tempo” (cfr. Gal 4, 4-5). La
Concezione Immacolata di Maria è frutto della sola grazia.
Spesso parlando dell'Immacolata Concezione ci si ferma a sottolineare un
solo aspetto, l'assenza del peccato originale, ma è ugualmente importante e
significativo l'altro aspetto, quello della pienezza di grazia che comporta in Maria.
In virtù di questo privilegio, Maria è l'unica creatura che ha vissuto in pienezza la
propria esistenza secondo il piano di Dio, l'unica che ha sempre amato Dio sopra
ogni cosa; in Lei nulla ha mai ostacolato il dialogo di grazia con il Padre.
In questa luce risulta più chiaro quanto afferma Stefano de Fiores, quando presenta
l’Immacolata Concezione come:
7
ORDINE DEI FRATI SERVI DI SANTA MARIA, Chiamati ad essere…, cit., n. 2, p. 10.
4
5. - testimonianza e segno dell'amore del Padre
- espressione perfetta della redenzione operata da Cristo,
- creatura mirabile della grazia dello Spirito Santo.8
L'Immacolata Concezione di Maria non è un fatto a sé stante, isolato dal
piano divino della salvezza, ma si integra nel disegno salvifico di Dio, che prevede
innanzitutto l'incarnazione redentrice del Verbo.
4.1. L’Immacolata è segno di vittoria
Questo evento, collocato nell’ambito della lotta immane tra Cristo e Satana,
si conclude con la vittoria di Cristo risorto. Il Priore Generale, facendo riferimento
a Gen 3,15, scrive “L’Immacolata è segno della vittoria con cui si conclude,
relativamente a Maria, la lotta tra la Donna e la sua stirpe e il Serpente e la sua
stirpe. […] L’Immacolata concezione è e rappresenta la vittoria della luce”.9
Come abbiamo precedentemente detto, l'Immacolata Concezione non è un
evento isolato nell'universale redenzione di Cristo senza riferimento alla stirpe di
Adamo, ma al contrario è congiunta, nella stirpe di Adamo, a tutti gli uomini
bisognosi di redenzione. Per questa sua peculiare posizione è la prima redenta e la
prima dei redenti. Preservata dal peccato originale e arricchita di una straordinaria
pienezza di grazia in previsione dei meriti di Cristo, Maria Immacolata è il frutto
più bello e più perfetto della redenzione di Gesù.
4.2. La dimensione cristologica e pneumatologica
E’ importantissima la dimensione cristologica del concepimento immacolato
di Maria. La sua dimensione ecclesiale occupa un ruolo notevole nella teologia del
XX secolo. La Lettera fa riferimento ai numeri 53, 55, 56, 59, 65 della Lumen
8
Cfr. S.D. FIORES, Immacolata, in Nuovo Dizionario di Mariologia, San Paolo, Cinisello
Balsamo 1986, pp. 625-637.
9
ORDINE DEI FRATI SERVI DI SANTA MARIA, Chiamati ad essere…, cit., n. 4, p. 12.
5
6. Gentium.10 La liturgia postconciliare coglie “il significato dell’Immacolata nei
confronti del mysterium Ecclesiae: esserne l’inizio e la prima realizzazione quale
Sponsa Christi.” 11
Altrettanto importante anche la chiave pneumatologica. La ragione che offre
la Lettera è duplice: “perché dopo aver affermato che la Concezione immacolata è
evento trinitario e dopo aver messo in rilievo le rispettive azioni del Padre e del
Figlio, non è possibile trascurare l’eminente azione dello Spirito nel compiersi di
quell’evento; perché è impossibile dissociare l’azione dello Spirito di santità
dell’evento costituente la santità personale e iniziale della beata Vergine.”12
4.3. L’Immacolata, Donna dell’alleanza
Fra. Aristide Serra ha dato un notevole contributo alla teologia
dell’Immacolata. Egli fa riferimento alla categoria biblica dell’alleanza. A. Serra
spiega come Pio IX ha superato l’obbiezione che l’Immacolata concezione non è
ben fondata sulla Bibbia. Il superamento dell’obbiezione fu possibile leggendo la
Bibbia alla luce della Tradizione. Tale lettura che non è disgiunta dalla Chiesa
“consente soprattutto di assaporare la pedagogia con cui il Signore disvela
gradualmente al popolo dell’Alleanza il suo disegno salvifico”.13 La Lettera del
Priore Generale si arricchisce dei molti riscontri biblici, grazie ai quali si sviluppa
l’argomento del sensus fidelium.
4.4. L’Immacolata, la Donna splendente di bellezza
Il canto della Tota pulchra è ormai divenuto emblematico della solennità di
Immacolata Concezione. Questa bellezza di Maria viene collegato con Cantico 4,7.
Negli scritti di fra. Davide M. Turoldo, viene ripreso più volte questo concetto della
bellezza di Maria.
10
Ibid., n. 7, p. 17.
11
Ibid.
12
Ibid., n. 8, p. 19.
13
Ibid., n. 9, p. 23.
6
7. Nella Lettera il Priore Generale ha fatto un cenno al significato del canto,
molto diffuso tra i fedeli, del “Tota pulchra” ricordano una ricerca di P. Salvaore
Perrella.14 Il Priore Generale scrive: “Nello Studio sulla Tota pulchra, il p. Perrella
parte a lontano e con l’occhio rivolto alla variegata situazione culturale del nostro
tempo. Dedica ampio spazio al concetto di bellezza in campo sia filosofico sia
teologico; considera con cura la proposta di Paolo VI di affiancare, nella ricerca
mariologica, alla via veritatis la via pulchritudinis e passa in rassegna le reazioni
dei teologi all’invito di Papa Montini; […] assai densa e articolata è la Conclusione
dello studio del p. Perrella.”15
5. Studi di indole storica e teologica
In questa sezione, il Priore Generale nel parlare degli studi storici e teologici
dei Servi di Maria, si colloca al limite cronologico 1954-2004.
Il primo frate servo di Maria riferito qui è fra. Andrea M. Cecchin. Scrive che
la sua tesi di laurea La Concezione della Vergine nella liturgia occidentale
anteriore al sec. XIII costituisce un punto di riferimento obbligato per quanti
continuano le indagini sulla storia e sul significato originario della festa dell’8
dicembre. Fra. Gabriele M. Raschini si occupò ripetutamente del dogma
dell’Immacolata, soprattutto in occasione del centenario della definizione. Il Priore
Generale considera prezioso il suo studio Servi di Maria e l’Immacolata.
14
Cfr. SALVATORE M. PERRELLA, “Tota Pulchra es Maria”: Immacolata: frutto, segno e
riverbero della bellezza e dello splendore di Cristo redentore dell’uomo. Dogma ed estetica nel
magistero di Giovanni Paolo II, in Il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. Problemi
attuali e tentativi di ricomprensione. Atti del XIV Simposio Internazionale Mariologico (Roma, 7-
10 ottobre 2003), a cura di ERMANNO M. TONIOLO, Edizioni Marianum, Roma 2004, pp. 463-623.
15
ORDINE DEI FRATI SERVI DI SANTA MARIA, Chiamati ad essere…, cit., n. 12, p. 29.
7
8. E poi vengono menzionati i lavori incisivi di fra. Corrado M. Berti.16 Nei
suoi studi, l’autore offre utili osservazioni sulla struttura della bolla, sulle varie
redazioni, sui principi teologici e sulla metodologia che ne presiedettero la stesura.
Sono menzionati anche gli altri frati servi di Maria che hanno contribuito con
saggi teologici sulla dogma dell’Immacolata concezione: fra. Mariano Tognetti,17
fra. Marco Aldrovandi,18 fra. Salvatore Meo,19 fra. Neal Flanagan,20 fra. Ricardo M.
Perez,21 fra. Clodovis Boff,22 fra. Salvatore Perrella,23 e fra. Giancarlo Bruni.24
E’ da notare che il Priore Generale scrive anche del contributo delle arti alla
teologia dell’Immacolata. I frati servi di Maria più rappresentativi nel campo
artistico sono fra Fiorenzo M. Gobbe e fra. Enrico M. Gori, fra Pellegrino M.
Santucci, fra. Francsco M. Rigobello.25
16
Cfr. C.M. BERTI, Methodologiae theologicae elementa, Desclée et Socii, Romae 1955;
La “Ineffablilis Deus” di Papa Pio IX, 2a Edizione, Edizioni «Marianum», Romae 1961.
17
Cfr. M. TOGNETTI, L’Immacolata nelle controversie tridentine, Edizioni «Marianum»,
Roma 1954.
18
Cfr. M.M. ALDROVANDI, Fra Agostino Bonucci, Priore generale OSM e Padre al
Concilio di Trento, Edizioni «Studi storici OSM», Roma 1966.
19
E’ nota l’attenzione di fra Salvatore Meo, nella sua relazione tenuta su La dottrina e il
culto della Immacolata Concezione nella «Sollecitudo omnium Ecclesiarum» di Alessandro VII
(1661). Testo in De cultu mariano saeculis XVII-XVIII. Acta Congressus Mariologici-Mariani
Internationalis in Repubblica Melitensi anno 1983 celebrati, II, PAMI, Romae 1987, pp. 121-142.
20
Cfr. N.M. FLANAGAN, Mary of Nazareth: Woman for all seasons, in Marianum 48
(1986) 154-169.
21
Cfr. R.M. PEREZ, Programmi Iconografici e devozionali in S. Marcello al Corso, alla
luce del Decretto Tridentino sulla venerazione alle sacre immagini. Elaborato scritto per il
conseguimento del Baccellierato in Sacra Teologia. Pontificia Facoltà Teologica «Marianum»,
Roma 1988.
22
Cfr. C.M. BOFF, Dogmas marianos e polìtica, in Marianum 62 (2000) 77-167.
23
Cfr. S.M. PERRELLA, Non temere di prendere con te Maria (Matteo 1,20). Maria e
l’ecumenismo nel postmoderno, San Paolo, Torini 2004, 136-150. In questo volume, P. Salvatore
ha ripreso l’argomento dell’Immacolata concezione della vergine, presentando quale punto di
partenza il testo del Gruppo di Dombes.
24
Cfr. G. M. BRUNI, «Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi».
Introduzione al Documento del Gruppo di Dombes, in Theotokos 6 (1998) 246; IDEM, «Il dogma
dell’Immacolata Concezione in il dialogo con la riforma protestante: il servizio ecumencico del
“Gruppo di Dombes” » in Ephemerides Mariologicae 54 (2004) 389-436.
25
Cfr. ORDINE DEI FRATI SERVI DI SANTA MARIA, Chiamati ad essere…, cit., nn. 26-29,
pp. 49-51.
8
9. Conclusione
Nella terza parte della sua Lettera intitolata “Dalla contemplazione
dell’Immacolata uno slancio verso il futuro”, il Priore Generale, ringraziando i
nostri frati che hanno scritto negli ultimi cinquant’anni sulla Vergine immacolata,
condivide con i membri della famiglia servitana due riflessioni scaturite dalla
contemplazione dell’Immacolata: 1) la Vergine immacolata ci invita alla santità e
alla liberta; 2) “Il concepimento immacolato di Maria è puro dono, sola gratia.
Quindi dobbiamo rendere a Dio un perenne rendimento di grazie.
E’ stato per me un godimento spirituale e intellettuale leggere questa Lettera
del Priore Generale. Ritengo cosa utile e importante far conoscere anche al di fuori
del nostro Ordine religioso questa Lettera del Priore Generale, agli studiosi, teologi,
studenti, e religiosi che guardano Maria come all’immagine conduttrice della loro
scelta di vita.
DENIS KULANDAISAMY,
Facoltà Teologica Marianum,
Viale Trenta Aprile, 6
00153 Roma – Italy
denisosm@yahoo.com
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