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di Enrico
Filippucci
9/5/2017
DigitalDem: la nascita del movimento politico e
tecnologico
digitaldem.it/2017/05/09/nascita-movimento-digitaldem/
1 – Perché creare un nuovo movimento politico e tecnologico.
Ci stiamo avviando verso la Democrazia Digitale ma credo nel modo sbagliato. I rischi di uno sviluppo
centralizzato e poco trasparente delle piattaforme web di partiti e movimenti politici non sono stati ancora
adeguatamente valutati.
Il pericolo che, tramite le future piattaforme web, pochi individui, pochi partiti o poche multinazionali, controllino i
destini politici delle nazioni è un pericolo reale.
Non si possono lasciare le future piattaforme software di partiti e movimenti politici nelle mani di pochi e senza
un’alternativa competitiva disponibile. Un’alternativa al controllo prevalente di pochi tramite il software, serve sia
per i futuri nuovi movimenti politici sia per i partiti di oggi. Nell’interesse di tutti bisogna garantire un minimo di
contendibilità, trasparenza e di meritocrazia in ogni ambito.
Inizialmente avevo pensato solo allo sviluppo di un progetto di una nuova piattaforma web 2.0 per i partiti e i
movimenti politici. Ho capito presto che la sola piattaforma web non era realizzabile senza il sostegno di almeno
un movimento politico iniziale.
Bisogna creare un movimento politico che porti avanti un nuovo modo di fare politica e che supporti anche lo
sviluppo della piattaforma software. Il movimento si chiamerà Democrazia Digitale, con un nome abbreviato e
un logo DigitalDem. Il nome breve deriva dall’inglese Digital Democracy, in italiano Democrazia Digitale.
2 – I principi comuni alla base della nuova piattaforma e del movimento.
La filosofia alla base della nuova piattaforma informatica, dovrebbe diventare anche la base per un nuovo modo
di fare politica e per il rinnovamento dell’Italia. Queste sono le line guida iniziali:
Crediamo che per risolvere i tanti problemi dell’Italia, e soprattutto il problema del lavoro, bisognerebbe
unirsi nelle diversità per cambiare l’Italia.
Il cambiamento positivo può arrivare lavorando uniti da pochi semplici valori: legalità, trasparenza,
meritocrazia, semplificazione e cooperazione. In Italia questi semplici principi sono rivoluzionari. La
realtà italiana è purtroppo spesso molto lontana da questi obiettivi. Senza lavoro è difficile parlare di
legalità, senza legalità è difficile parlare di meritocrazia.
Si deve iniziare dalla trasparenza, dalla competitività e dalla semplificazione. Questo sarebbe il primo
passo per aiutare la legalità e la meritocrazia, che contribuiranno a rilanciare l’economia e a creare
lavoro.
Non si può correre in nessuna direzione se non si sciolgono i lacci che ancora legano la nostra bellissima
nazione.
Seguendo questi semplici principi: legalità, trasparenza, meritocrazia, cooperazione e
semplificazione. Dobbiamo:
Creare infrastrutture informatiche di nuova concezione. La futura piattaforma del movimento è il
prototipo. Le nuove piattaforme dovrebbero essere, come minimo, trasparenti nelle regole e nel
funzionamento, ma inviolabili nella segretezza delle votazioni. Quindi non utilizzabili per opprimere il
1/4
dissenso e garantire rendite di posizione. Possibilmente, infrastrutture informatiche aperte e distribuite,
che permettano la cooperazione e la libera competizione. Questo aiuterebbe a migliorare il confronto
democratico, la meritocrazia e di conseguenza la competitività.
Ridurre ulteriormente le barriere di ingresso per le nuove imprese, contrastando i monopoli e le posizioni
dominanti che reprimono la sopravvivenza delle nuove imprese.
Semplificare e ottimizzare lo Stato e l’Europa seguendo le linee guida precedentemente enunciate. C’è
troppa burocrazia inutile e troppo controllo centralizzato opprimente.
Ridurre il clientelismo e il familismo.
Promuovere la legalità: riducendo le tasse e creando nuove opportunità di lavoro non assistenziali.
Riducendo i tempi della giustizia e il numero di leggi. Proteggendo la libertà di stampa e il giornalismo
d’inchiesta. Legalizzando e regolando, nell’interesse delle collettività, tutto quello che non è possibile
controllare con il proibizionismo.
Contribuire a ridurre il livello di conflitto politico futile e pretestuoso, che limita la discussione costruttiva e
la risoluzione dei problemi. Il conflitto politico esasperato facilità l’immobilità del sistema politico ed
economico italiano e la spartizione di risorse e potere.
3 – La nostra posizione attuale su alcuni temi caldi del dibattito politico.
Sarebbe forse prematuro parlare di posizioni politiche quando il movimento DigitalDem è solo sulla carta.
Tuttavia, per trasparenza verso chi potrebbe essere interessato a partecipare al primo movimento che userà e
costruirà la nuova piattaforma, credo sia meglio prendere subito una prima direzione. Questi sommariamente
sono alcuni punti di partenza e di discussione:
Lavoro e disoccupazione.
Alcune fasce di età sono particolarmente penalizzate nel modo del lavoro. La soluzione non è negare i problemi
o fare iniziative costose e quasi inutili a favore di questa o quella fascia di età. Spesso queste
iniziative favoriscono i soliti intermediari che finanziano i partiti.
Governo e politici passano spesso dal negare i problemi al fare finta di provare a risolverli. Questo è successo in
passato con i giovani e succede oggi nel caso della disoccupazione in età matura. Il nostro approccio sarà
organico, tutti i senza lavoro devono avere pari opportunità. Bisogna agire sulla competitività dei cittadini e del
sistema Italia, favorendo la meritocrazia, la libera impresa e l’efficienza.
Dentro o fuori l’Europa?
Possibilmente dentro, se l’Europa e l’Italia saranno capaci di correggere gli squilibri e la burocrazia che ci sta
soffocando. Non vogliamo un Europa come quella attuale, con tanti sprechi tanta burocrazia e pochi Stati furbi e
tanti inferni fiscali e burocratici. Vogliamo un Europa più integrata, ma snella ed efficiente, che permetta di ridurre
le tasse, ridurre gli sprechi e le ruberie. In caso contrario probabilmente non saremo noi ad uscire dall’Europa ma
sarà l’Europa che si romperà.
Immigrazione sì o no?
L’immigrazione è un fenomeno sociale inevitabile e vitale. Tuttavia, gli eccessi sono pericolosi, specialmente se
non gestiti correttamente. Ci deve essere come minimo un sistema che controlla e indirizza l’immigrazione in
Italia e in Europa. Non dobbiamo far restare in Italia i peggiori immigrati che arrivano in Europa. Non dobbiamo
facilitare la criminalità italiana e internazionale con leggi deboli e complicate, tribunali intasati, centri di spaccio e
prostituzione in mano alla malavita. Invece, il talento e la forza dei migliori immigrati possono risolvere alcuni
problemi e aumentare la competitività dell’Italia.
Anche se i cittadini devono avere alcuni diritti in più di chi è solo un residente extracomunitario, crediamo che
bisognerebbero sempre evitare i pregiudizi.
2/4
Ad esempio: Non bisogna giudicare le persone solo dalla loro religione o dall’ateismo. Non bisogna disprezzare
o penalizzare le persone solo perché hanno un’altra visione politica o appartenenza politica. Come, ovviamente,
non si possono fare discriminazioni in base al sesso o all’orientamento sessuale, ecc.
Questo non è buonismo ma semplice buonsenso. Evitare i pregiudizi può rendere più competitiva un’azienda,
una squadra, un movimento o una nazione.
Economia e finanza
La finanza, l’economia di mercato e la concorrenza sono necessarie per creare sviluppo e occupazione. Non
vogliamo essere i nemici delle banche, della finanza e dell’economia di mercato.
Questo non significa che vogliamo continuare ad assistere inermi alle opache relazioni tra la politica e la finanza
e al saccheggio delle ricchezze dell’Italia.
Ad esempio, non vogliamo che chi è meno abbiente paghi aliquote più alte di chi ha enormi capitali.
Come succede in Italia per le tasse sulle rendite finanziarie.
Ad esempio, non vogliamo che per tutelare gli interessi di qualche lobby si renda meno efficiente e
competitivo tutto il sistema Italia. Come succede o succedeva nei bandi di gara internazionali.
Per arrivare a raggiungere questi obbiettivi, ci deve essere trasparenza, equità e competitività. Dopo di che, chi
sbaglia deve pagare.
Quindi, ci vogliono delle regole equilibrate che favoriscano la trasparenza e la concorrenza ma impediscano gli
eccessi. Le regole devono evitare di penalizzare la finanza e l’economia italiana ed europea. In un mondo
globalizzato bisogna essere competitivi.
Vaccini sì o no?
Senza dubbio sì ai vaccini necessari a salvare la vita. In alcuni rarissimi casi i vaccini potrebbero anche dare
qualche problema ma se i rischi di non vaccinare la popolazione sono alti, non c’è alternativa.
4 – Non esiterà solo questo movimento.
Si parte da qui, se pensi che il nostro sogno possa diventare anche il tuo, unisciti a noi. Il nostro disegno è
basato su due progetti, il movimento e la piattaforma web. Partono insieme ma poi si separeranno.
Se pensi che il nostro manifesto non rispecchi le tue idee o i tuoi interessi, non c’è problema. Non pretendiamo
di essere i soli detentori delle verità. Il progetto della piattaforma ha obbiettivi molto ampi. Deve favorire la
cooperazione e la competizione, libera e trasparente, tra candidati e militanti. Poi, in futuro, anche tra i
movimenti e i partiti.
La piattaforma software DigitalDem diventerà la base per altri movimenti o partiti.
Il nostro progetto di piattaforma informatica, alla fine, sarà con architettura distribuita e in parte o totalmente
open source.
Lo sviluppo della piattaforma sarà a un certo punto staccato dallo sviluppo del movimento politico. Il prima o poi
può dipendere anche dall’interesse di altri partiti, movimenti o investitori al nostro progetto tecnologico o a quello
politico.
In ogni caso, quando il movimento Democrazia Digitale e la piattaforma tecnologica si saranno consolidati,
apriremo il nostro progetto tecnologico a tutti, compresi i movimenti e i partiti concorrenti.
5 – Cosa puoi fare tu.
3/4
a ) Se anche tu vorresti che il movimento e la piattaforma si possano realizzare unisciti a noi!
b ) Se invece non ti piacessero le linee guida del movimento o non ti interessasse fare parte di un movimento,
puoi comunque contribuire. Potresti partecipare solo allo sviluppo della piattaforma software o potresti seguirci e
condividere quello che ti piace.
Uno degli obbiettivi condivisibile da tutti, compresi i partiti e movimenti già esistenti, è quello di arrivare ad una
piattaforma open source distribuita, che offra garanzie a tutti e che ogni movimento o partito potrà
personalizzare.
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© Riproduzione riservata.
Grazie
Enrico Filippucci.
  
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DigitalDem la nascita del movimento politico e tecnologico

  • 1. di Enrico Filippucci 9/5/2017 DigitalDem: la nascita del movimento politico e tecnologico digitaldem.it/2017/05/09/nascita-movimento-digitaldem/ 1 – Perché creare un nuovo movimento politico e tecnologico. Ci stiamo avviando verso la Democrazia Digitale ma credo nel modo sbagliato. I rischi di uno sviluppo centralizzato e poco trasparente delle piattaforme web di partiti e movimenti politici non sono stati ancora adeguatamente valutati. Il pericolo che, tramite le future piattaforme web, pochi individui, pochi partiti o poche multinazionali, controllino i destini politici delle nazioni è un pericolo reale. Non si possono lasciare le future piattaforme software di partiti e movimenti politici nelle mani di pochi e senza un’alternativa competitiva disponibile. Un’alternativa al controllo prevalente di pochi tramite il software, serve sia per i futuri nuovi movimenti politici sia per i partiti di oggi. Nell’interesse di tutti bisogna garantire un minimo di contendibilità, trasparenza e di meritocrazia in ogni ambito. Inizialmente avevo pensato solo allo sviluppo di un progetto di una nuova piattaforma web 2.0 per i partiti e i movimenti politici. Ho capito presto che la sola piattaforma web non era realizzabile senza il sostegno di almeno un movimento politico iniziale. Bisogna creare un movimento politico che porti avanti un nuovo modo di fare politica e che supporti anche lo sviluppo della piattaforma software. Il movimento si chiamerà Democrazia Digitale, con un nome abbreviato e un logo DigitalDem. Il nome breve deriva dall’inglese Digital Democracy, in italiano Democrazia Digitale. 2 – I principi comuni alla base della nuova piattaforma e del movimento. La filosofia alla base della nuova piattaforma informatica, dovrebbe diventare anche la base per un nuovo modo di fare politica e per il rinnovamento dell’Italia. Queste sono le line guida iniziali: Crediamo che per risolvere i tanti problemi dell’Italia, e soprattutto il problema del lavoro, bisognerebbe unirsi nelle diversità per cambiare l’Italia. Il cambiamento positivo può arrivare lavorando uniti da pochi semplici valori: legalità, trasparenza, meritocrazia, semplificazione e cooperazione. In Italia questi semplici principi sono rivoluzionari. La realtà italiana è purtroppo spesso molto lontana da questi obiettivi. Senza lavoro è difficile parlare di legalità, senza legalità è difficile parlare di meritocrazia. Si deve iniziare dalla trasparenza, dalla competitività e dalla semplificazione. Questo sarebbe il primo passo per aiutare la legalità e la meritocrazia, che contribuiranno a rilanciare l’economia e a creare lavoro. Non si può correre in nessuna direzione se non si sciolgono i lacci che ancora legano la nostra bellissima nazione. Seguendo questi semplici principi: legalità, trasparenza, meritocrazia, cooperazione e semplificazione. Dobbiamo: Creare infrastrutture informatiche di nuova concezione. La futura piattaforma del movimento è il prototipo. Le nuove piattaforme dovrebbero essere, come minimo, trasparenti nelle regole e nel funzionamento, ma inviolabili nella segretezza delle votazioni. Quindi non utilizzabili per opprimere il 1/4
  • 2. dissenso e garantire rendite di posizione. Possibilmente, infrastrutture informatiche aperte e distribuite, che permettano la cooperazione e la libera competizione. Questo aiuterebbe a migliorare il confronto democratico, la meritocrazia e di conseguenza la competitività. Ridurre ulteriormente le barriere di ingresso per le nuove imprese, contrastando i monopoli e le posizioni dominanti che reprimono la sopravvivenza delle nuove imprese. Semplificare e ottimizzare lo Stato e l’Europa seguendo le linee guida precedentemente enunciate. C’è troppa burocrazia inutile e troppo controllo centralizzato opprimente. Ridurre il clientelismo e il familismo. Promuovere la legalità: riducendo le tasse e creando nuove opportunità di lavoro non assistenziali. Riducendo i tempi della giustizia e il numero di leggi. Proteggendo la libertà di stampa e il giornalismo d’inchiesta. Legalizzando e regolando, nell’interesse delle collettività, tutto quello che non è possibile controllare con il proibizionismo. Contribuire a ridurre il livello di conflitto politico futile e pretestuoso, che limita la discussione costruttiva e la risoluzione dei problemi. Il conflitto politico esasperato facilità l’immobilità del sistema politico ed economico italiano e la spartizione di risorse e potere. 3 – La nostra posizione attuale su alcuni temi caldi del dibattito politico. Sarebbe forse prematuro parlare di posizioni politiche quando il movimento DigitalDem è solo sulla carta. Tuttavia, per trasparenza verso chi potrebbe essere interessato a partecipare al primo movimento che userà e costruirà la nuova piattaforma, credo sia meglio prendere subito una prima direzione. Questi sommariamente sono alcuni punti di partenza e di discussione: Lavoro e disoccupazione. Alcune fasce di età sono particolarmente penalizzate nel modo del lavoro. La soluzione non è negare i problemi o fare iniziative costose e quasi inutili a favore di questa o quella fascia di età. Spesso queste iniziative favoriscono i soliti intermediari che finanziano i partiti. Governo e politici passano spesso dal negare i problemi al fare finta di provare a risolverli. Questo è successo in passato con i giovani e succede oggi nel caso della disoccupazione in età matura. Il nostro approccio sarà organico, tutti i senza lavoro devono avere pari opportunità. Bisogna agire sulla competitività dei cittadini e del sistema Italia, favorendo la meritocrazia, la libera impresa e l’efficienza. Dentro o fuori l’Europa? Possibilmente dentro, se l’Europa e l’Italia saranno capaci di correggere gli squilibri e la burocrazia che ci sta soffocando. Non vogliamo un Europa come quella attuale, con tanti sprechi tanta burocrazia e pochi Stati furbi e tanti inferni fiscali e burocratici. Vogliamo un Europa più integrata, ma snella ed efficiente, che permetta di ridurre le tasse, ridurre gli sprechi e le ruberie. In caso contrario probabilmente non saremo noi ad uscire dall’Europa ma sarà l’Europa che si romperà. Immigrazione sì o no? L’immigrazione è un fenomeno sociale inevitabile e vitale. Tuttavia, gli eccessi sono pericolosi, specialmente se non gestiti correttamente. Ci deve essere come minimo un sistema che controlla e indirizza l’immigrazione in Italia e in Europa. Non dobbiamo far restare in Italia i peggiori immigrati che arrivano in Europa. Non dobbiamo facilitare la criminalità italiana e internazionale con leggi deboli e complicate, tribunali intasati, centri di spaccio e prostituzione in mano alla malavita. Invece, il talento e la forza dei migliori immigrati possono risolvere alcuni problemi e aumentare la competitività dell’Italia. Anche se i cittadini devono avere alcuni diritti in più di chi è solo un residente extracomunitario, crediamo che bisognerebbero sempre evitare i pregiudizi. 2/4
  • 3. Ad esempio: Non bisogna giudicare le persone solo dalla loro religione o dall’ateismo. Non bisogna disprezzare o penalizzare le persone solo perché hanno un’altra visione politica o appartenenza politica. Come, ovviamente, non si possono fare discriminazioni in base al sesso o all’orientamento sessuale, ecc. Questo non è buonismo ma semplice buonsenso. Evitare i pregiudizi può rendere più competitiva un’azienda, una squadra, un movimento o una nazione. Economia e finanza La finanza, l’economia di mercato e la concorrenza sono necessarie per creare sviluppo e occupazione. Non vogliamo essere i nemici delle banche, della finanza e dell’economia di mercato. Questo non significa che vogliamo continuare ad assistere inermi alle opache relazioni tra la politica e la finanza e al saccheggio delle ricchezze dell’Italia. Ad esempio, non vogliamo che chi è meno abbiente paghi aliquote più alte di chi ha enormi capitali. Come succede in Italia per le tasse sulle rendite finanziarie. Ad esempio, non vogliamo che per tutelare gli interessi di qualche lobby si renda meno efficiente e competitivo tutto il sistema Italia. Come succede o succedeva nei bandi di gara internazionali. Per arrivare a raggiungere questi obbiettivi, ci deve essere trasparenza, equità e competitività. Dopo di che, chi sbaglia deve pagare. Quindi, ci vogliono delle regole equilibrate che favoriscano la trasparenza e la concorrenza ma impediscano gli eccessi. Le regole devono evitare di penalizzare la finanza e l’economia italiana ed europea. In un mondo globalizzato bisogna essere competitivi. Vaccini sì o no? Senza dubbio sì ai vaccini necessari a salvare la vita. In alcuni rarissimi casi i vaccini potrebbero anche dare qualche problema ma se i rischi di non vaccinare la popolazione sono alti, non c’è alternativa. 4 – Non esiterà solo questo movimento. Si parte da qui, se pensi che il nostro sogno possa diventare anche il tuo, unisciti a noi. Il nostro disegno è basato su due progetti, il movimento e la piattaforma web. Partono insieme ma poi si separeranno. Se pensi che il nostro manifesto non rispecchi le tue idee o i tuoi interessi, non c’è problema. Non pretendiamo di essere i soli detentori delle verità. Il progetto della piattaforma ha obbiettivi molto ampi. Deve favorire la cooperazione e la competizione, libera e trasparente, tra candidati e militanti. Poi, in futuro, anche tra i movimenti e i partiti. La piattaforma software DigitalDem diventerà la base per altri movimenti o partiti. Il nostro progetto di piattaforma informatica, alla fine, sarà con architettura distribuita e in parte o totalmente open source. Lo sviluppo della piattaforma sarà a un certo punto staccato dallo sviluppo del movimento politico. Il prima o poi può dipendere anche dall’interesse di altri partiti, movimenti o investitori al nostro progetto tecnologico o a quello politico. In ogni caso, quando il movimento Democrazia Digitale e la piattaforma tecnologica si saranno consolidati, apriremo il nostro progetto tecnologico a tutti, compresi i movimenti e i partiti concorrenti. 5 – Cosa puoi fare tu. 3/4
  • 4. a ) Se anche tu vorresti che il movimento e la piattaforma si possano realizzare unisciti a noi! b ) Se invece non ti piacessero le linee guida del movimento o non ti interessasse fare parte di un movimento, puoi comunque contribuire. Potresti partecipare solo allo sviluppo della piattaforma software o potresti seguirci e condividere quello che ti piace. Uno degli obbiettivi condivisibile da tutti, compresi i partiti e movimenti già esistenti, è quello di arrivare ad una piattaforma open source distribuita, che offra garanzie a tutti e che ogni movimento o partito potrà personalizzare. Scrivici, partecipa, condividi o lascia un commento! Non dimenticarti di iscriverti alla newsletter o di seguirci sui Social. Siamo appena sbarcati su Facebook, su Twitter e su Google+. Segui e diffondi le nostre pagine e i post! © Riproduzione riservata. Grazie Enrico Filippucci.    4/4