3. IntroduzioneIntroduzione
Mario Luzi è stato un grande poeta eMario Luzi è stato un grande poeta e
scrittore italiano. In occasione delscrittore italiano. In occasione del
suo novantesimo compleanno fusuo novantesimo compleanno fu
nominato senatore a vita dellanominato senatore a vita della
Repubblica ItalianaRepubblica Italiana..
4. Biografia
Nacque a Castello, a Firenze, dove
trascorse l’infanzia e i suoi primi anni di
scuola.
In seguito, si trasferisce a Siena dove
rimane per tre anni; poi nel 1929 ritorna
nella sua città natale e termina a Firenze gli
studi presso il liceo classico "Galileo".
Sempre a Firenze si laurea in letteratura
francese con una tesi su François Mauriac
5. Esce nel 1935 la sua prima raccoltaEsce nel 1935 la sua prima raccolta
poetica, “poetica, “La barcaLa barca”.”.
Nel 1938 inizia l'insegnamento alleNel 1938 inizia l'insegnamento alle
scuole superiori che lo porterà a Parma,scuole superiori che lo porterà a Parma,
a San Miniato e infine a Roma dovea San Miniato e infine a Roma dove
lavorerà alla Sovrintendenzalavorerà alla Sovrintendenza
bibliografica.bibliografica.
Pubblica nel frattempo, nel 1940,Pubblica nel frattempo, nel 1940,
““Avvento notturnoAvvento notturno ””.. Nel 1945 ritornaNel 1945 ritorna
a Firenze e in questa città insegna ala Firenze e in questa città insegna al
liceo scientifico. È inoltre autore diliceo scientifico. È inoltre autore di
importanti saggi e curatore di numeroseimportanti saggi e curatore di numerose
antologie.antologie.
6. Nel 1955 gli viene assegnata la cattedraNel 1955 gli viene assegnata la cattedra
di letteratura francese alla Facoltà didi letteratura francese alla Facoltà di
Scienze Politiche di Firenze.Scienze Politiche di Firenze.
Nel 1963 pubblica “Nel magma”, nelNel 1963 pubblica “Nel magma”, nel
1965 “Dal fondo delle campagne” e nel1965 “Dal fondo delle campagne” e nel
1971 “Su fondamenti invisibili” ai quali1971 “Su fondamenti invisibili” ai quali
fa seguito “Al fuoco della controversia”fa seguito “Al fuoco della controversia”
nel 1978, “Semiserie” nel 1979,nel 1978, “Semiserie” nel 1979,
“Reportage”, un poemetto seguito dal“Reportage”, un poemetto seguito dal
“Taccuino di viaggio in Cina” nel 1985 e“Taccuino di viaggio in Cina” nel 1985 e
nello stesso anno “Per il battesimo deinello stesso anno “Per il battesimo dei
nostri frammenti”.nostri frammenti”.
7. Il 14 ottobre 2004, in occasione del suoIl 14 ottobre 2004, in occasione del suo
novantesimo compleanno è statonovantesimo compleanno è stato
nominato Senatore a vita dal Presidentenominato Senatore a vita dal Presidente
Carlo Azeglio Ciampi.Carlo Azeglio Ciampi.
Si spegne a Firenze pochi mesi dopo, ilSi spegne a Firenze pochi mesi dopo, il
28 febbraio 2005.28 febbraio 2005.
Alla memoria di Luzi è stata posta unaAlla memoria di Luzi è stata posta una
lapide nella basilica di Santa Croce dilapide nella basilica di Santa Croce di
Firenze.Firenze.
È sepolto nel cimitero di Castello.È sepolto nel cimitero di Castello.
8. PoeticaPoetica
Mario Luzi occupa un posto particolare nellaMario Luzi occupa un posto particolare nella
famiglia dei cosiddetti ermetici,famiglia dei cosiddetti ermetici,
riferendosi al tipo di poesie da lui scritte,riferendosi al tipo di poesie da lui scritte,
ovvero ermetiche, dalla difficileovvero ermetiche, dalla difficile
comprensione del significato. Insieme acomprensione del significato. Insieme a
Piero Bigongiari e a AlessandroPiero Bigongiari e a Alessandro
Parronchi, si può dire che costituisca ilParronchi, si può dire che costituisca il
culmine dell'ermetismo fiorentino.culmine dell'ermetismo fiorentino.
9. Luzi comincia lavorando non solo neiLuzi comincia lavorando non solo nei
modi tecnici ermetici, ma nei limiti dimodi tecnici ermetici, ma nei limiti di
quella poetica. Egli concepisce laquella poetica. Egli concepisce la
poesia come una prova difficile con cuipoesia come una prova difficile con cui
superare l’incapacità di comunicaresuperare l’incapacità di comunicare
dell’uomo, con l’utilizzo di parole pienedell’uomo, con l’utilizzo di parole piene
di sensi e significati. In secondo luogo, ildi sensi e significati. In secondo luogo, il
suo cristianesimo lo avvicina alla naturasuo cristianesimo lo avvicina alla natura
e alla storia. Riesce poi a vedere ile alla storia. Riesce poi a vedere il
mondo come una realtà piena di veritàmondo come una realtà piena di verità
crude e nascoste che lui è pronto acrude e nascoste che lui è pronto a
interpretare.interpretare.
10. Il tema dominante della poesia di Luzi èIl tema dominante della poesia di Luzi è
quello della celebrazione drammatica diquello della celebrazione drammatica di
se stesso e della sua vita, dove c’è unse stesso e della sua vita, dove c’è un
conflitto tra il suo modo “alto” di essere,conflitto tra il suo modo “alto” di essere,
e tutta la realtà della vita che loe tutta la realtà della vita che lo
circonda.circonda.
11. La formazione poeticaLa formazione poetica
La formazione poetica di Luzi si divide inLa formazione poetica di Luzi si divide in 33
fasifasi::
1)1) È la fase piùÈ la fase più propriamente ermetica, va daglipropriamente ermetica, va dagli
esordi con ”La barca” del 1935 finoesordi con ”La barca” del 1935 fino
a ”Avvento notturno” e “Quaderno gotico”.a ”Avvento notturno” e “Quaderno gotico”.
In questo periodo, l'ideologia del poeta èIn questo periodo, l'ideologia del poeta è
improntata sul Cristianesimo;improntata sul Cristianesimo;
12. 2)2) Comprende le tre raccolte “Primizie delComprende le tre raccolte “Primizie del
deserto” (1952), “Onore del vero” (1957),deserto” (1952), “Onore del vero” (1957),
e “Dal fondo delle campagne” (1965),e “Dal fondo delle campagne” (1965),
nelle quali il poeta raggiunge i suoi piùnelle quali il poeta raggiunge i suoi più
alti risultati.alti risultati.
Quello che prima era atteggiamentoQuello che prima era atteggiamento
letterario, in questi componimenti diventaletterario, in questi componimenti diventa
vera esperienza dell'esistenza e il verso,vera esperienza dell'esistenza e il verso,
pur non perdendo nulla della suapur non perdendo nulla della sua
sensualità, acquista tristezza esensualità, acquista tristezza e
inquietudine;inquietudine;
13. 3)3) L'ultimo momento della poesia di LuziL'ultimo momento della poesia di Luzi
presenta una modifica di stile piùpresenta una modifica di stile più
prosastico e i contenuti si sonoprosastico e i contenuti si sono
maggiormente aperti ai ricordimaggiormente aperti ai ricordi
dell'adolescenza, alla descrizione didell'adolescenza, alla descrizione di
ambienti quotidiani vicino a quella diambienti quotidiani vicino a quella di
paesaggi esotici.paesaggi esotici.
14. Liriche commentateLiriche commentate
1. “Nell’imminenza dei 40 anni”1. “Nell’imminenza dei 40 anni”
2. “L’Osteria”2. “L’Osteria”
3. “Sanguina da tutte le sue3. “Sanguina da tutte le sue
parti il loro corpo”parti il loro corpo”
15. Nell’imminenza dei 40 anniNell’imminenza dei 40 anni
““Il pensiero m’insegue in questo borgo cupo ove corre un ventoIl pensiero m’insegue in questo borgo cupo ove corre un vento
d’altipiano e il tuffo del rondone taglia il filo sottile ind’altipiano e il tuffo del rondone taglia il filo sottile in
lontananza dei monti. Sono tra poco quarant’anni d’ansia,lontananza dei monti. Sono tra poco quarant’anni d’ansia,
d’uggia, d’ilarità improvvise, rapide com’è rapida a marzo lad’uggia, d’ilarità improvvise, rapide com’è rapida a marzo la
ventata che sparge luce e pioggia, son gli indugi,ventata che sparge luce e pioggia, son gli indugi,
lo strappo a mani tese dai miei cari, dai miei luoghi, abitudinilo strappo a mani tese dai miei cari, dai miei luoghi, abitudini
di annidi anni
rotte a un tratto che devo ora comprendere. L’albero di dolorerotte a un tratto che devo ora comprendere. L’albero di dolore
scuote i rami … Si sollevano gli anni alle mie spalle a sciami.scuote i rami … Si sollevano gli anni alle mie spalle a sciami.
Non fu vano, è questa l’opera che si compie ciascuno e tuttiNon fu vano, è questa l’opera che si compie ciascuno e tutti
insiemeinsieme
i vivi i morti, penetrare il mondo opaco lungo vie chiare ei vivi i morti, penetrare il mondo opaco lungo vie chiare e
cunicolicunicoli
fitti d’incontri effimeri e di perdite o d’amore in amore o in unofitti d’incontri effimeri e di perdite o d’amore in amore o in uno
solosolo
di padre in figlio fino a che sia limpido. E detto questo possodi padre in figlio fino a che sia limpido. E detto questo posso
incamminarmi spedito tra l’eterna compresenza del tutto nellaincamminarmi spedito tra l’eterna compresenza del tutto nella
vita nella morte, sparire nella polvere o nel fuoco se il fuocovita nella morte, sparire nella polvere o nel fuoco se il fuoco
oltre la fiamma dura ancora.”oltre la fiamma dura ancora.”
16. Commento “Nell’imminenza dei 40 anni”
Questa poesia rispecchia un periodo fondamentale della sua vita; essa è
composta da quattro strofe e ognuna ha uno sviluppo differente così da
formare una piccola storia. I versi sono endecasillabi sciolti, cioè non legati
da uno schema ritmico, sono presenti diverse figure retoriche. Fra il
secondo e il terzo verso è presente un enjambement che vuole far
evidenziare l'animo cupo del poeta. Nella seconda strofa l' autore fa un
resoconto della sua vita, spiegando che i suoi 40’anni non stati molto
tranquilli, pieni di ansie e preoccupazioni e tramite una metafora li paragona
alla rapidità del vento di marzo che prima porta la pioggia e subito dopo la
luce, il sereno, per indicare come la sua vita sia stata travagliata da dolori ma
caratterizzata anche da momenti di felicità. Nel dodicesimo verso è presente
un' altra metafora, il paragone tra l'albero e la sua vita, che porta i rami, tutti i
problemi della sua vita a sciami cioè a grandi blocchi.
La quarta strofa fa da conclusone al componimento e in essa il poeta
esprime le sue speranze per una morte serena, sperando nella presenza di
una figura spirituale sia durante la vita sia nella morte.
17. L’OsteriaL’Osteria
““L'autunno affila le montagne, il vento fa sentire le vecchie pietreL'autunno affila le montagne, il vento fa sentire le vecchie pietre
d'unto, spande dal forno un fumo di fascine a fiotti tra le case e led'unto, spande dal forno un fumo di fascine a fiotti tra le case e le
topaie. Son dietro questi vetri d'osteria uno che un nome effimerotopaie. Son dietro questi vetri d'osteria uno che un nome effimero
distingue appena, guardo. La mattina scorre, invade a grado adistingue appena, guardo. La mattina scorre, invade a grado a
grado l'antro. L'ostegrado l'antro. L'oste
numera, scrive giovedì sul marmo, la donna armeggia intorno alnumera, scrive giovedì sul marmo, la donna armeggia intorno al
fuoco, sbircia, verso la porta se entra l'avventore. Seguo la luce chefuoco, sbircia, verso la porta se entra l'avventore. Seguo la luce che
si sposta, il vento; aspetto chiunque verrà qui di fretta e siederà susi sposta, il vento; aspetto chiunque verrà qui di fretta e siederà su
queste panche. Il bracconiere, altri non può essere, che s'aggira perqueste panche. Il bracconiere, altri non può essere, che s'aggira per
queste terre avare dove la lepre ad un tratto lampeggia, o ilqueste terre avare dove la lepre ad un tratto lampeggia, o il
venditore ambulante se alcuno, raro, si spinge fin quassù alle fiere”venditore ambulante se alcuno, raro, si spinge fin quassù alle fiere”
ed ai mercati dei villaggi intorno.ed ai mercati dei villaggi intorno.
Altri non è da attendere. Chi viene porta e chiede notizie, si ristora,Altri non è da attendere. Chi viene porta e chiede notizie, si ristora,
riparte in mezzo alla bufera, spare. Che dura è un suono di stoviglieriparte in mezzo alla bufera, spare. Che dura è un suono di stoviglie
smosse: guardo verso la macchia e più lontano dove solo la pecorasmosse: guardo verso la macchia e più lontano dove solo la pecora
fa ombra, mi reggo tra passato ed avvenirefa ombra, mi reggo tra passato ed avvenire
o com'è giusto o come il cuore tollera.”o com'è giusto o come il cuore tollera.”
18. Commento L’OsteriaCommento L’Osteria
Il protagonista è un uomo qualsiasi, uno di quelli che si rifugia
nell'osteria del paese e passa lì la giornata aspettando qualche volto
nuovo entrare dalla porta o guardando fuori dai vetri.
Il paese è un po' isolato, la stagione non è nemmeno delle migliori,
soffia il vento d'autunno e in paese gli abitanti sono rintanati nelle
proprie case come topi.
Nell'osteria lo riconoscono, ma nessuno s’interessa a lui ed egli può
bere indisturbato guardando il mondo che si muove. Il protagonista
osserva tutto: il proprietario e sua moglie al lavoro, le persone che
entrano, il vento che soffia fuori ed intanto si ubriaca. Solo nelle ultime
due righe ci lascia intuire che l'alcool è per lui l'unico modo di
sopportare la sua vita. Passato e futuro sono come due bastoni a cui
appoggiarsi per non cadere, come due amici che lo sostengono
quando, si avvia a casa, ma non sopporterebbe di vivere sobrio e
affrontare i problemi.
In tutta la lirica emerge un senso di desolazione, di abbandono da
parte della voce narrante. Tutto sembra anonimo in questo paese,
anche il protagonista stesso che però vuole essere uno dei tanti,
confondersi fra la gente, così che nessuno gli chieda qualcosa,
costringendolo a pensare alla propria vita. Il suo dramma è nascosto
in un dolore o in un segreto che gli ha distrutto la vita e che è solo in
mezzo al nulla.
19. Sanguina da tutte le sue parti il loro corpoSanguina da tutte le sue parti il loro corpo
““Sanguina da tutte le sue parti il loro corpo,Sanguina da tutte le sue parti il loro corpo,
si decimano le loro bande proditoriamente,si decimano le loro bande proditoriamente,
si scuoiano gli uni agli altri la pelle dalla fronte,si scuoiano gli uni agli altri la pelle dalla fronte,
si strappano l'immagine dell'uomosi strappano l'immagine dell'uomo
dalle loro opposte facce vicendevolmentedalle loro opposte facce vicendevolmente
a gara derubano della loro persona gli incolpevoli,a gara derubano della loro persona gli incolpevoli,
a gara li umiliano e li vendonoa gara li umiliano e li vendono
o all'alba si ritrovano il loro sangue sotto le unghie -o all'alba si ritrovano il loro sangue sotto le unghie -
e voi che alzate gli occhi su di loroe voi che alzate gli occhi su di loro
e subito li chiudete bene e forte col sigillo delle ditae subito li chiudete bene e forte col sigillo delle dita
timorosi di conoscerli, spaventati di ravvisarvi,timorosi di conoscerli, spaventati di ravvisarvi,
non è questo, lo so, che volete sentirvi direnon è questo, lo so, che volete sentirvi dire
eppure non c'è nulla a cui più appassionatamente pensi -eppure non c'è nulla a cui più appassionatamente pensi -
parla alto, parla distintamente sotto la grande cupolaparla alto, parla distintamente sotto la grande cupola
di sordità la mia ben poca animadi sordità la mia ben poca anima
ancora viva tra le sue rovine. E voi? Muti.”ancora viva tra le sue rovine. E voi? Muti.”
20. Commento Sanguina da tutte le sue parti il loroCommento Sanguina da tutte le sue parti il loro
corpocorpo
La poesia è tratta da “Tutte le poesie” del 1996 e descrive la bestialitàLa poesia è tratta da “Tutte le poesie” del 1996 e descrive la bestialità
con cui gli uomini sono capaci di ferirsi, uccidersi e privare un lorocon cui gli uomini sono capaci di ferirsi, uccidersi e privare un loro
simile persino dell’essenza dell’umanità. I “cattivi” vengono descrittisimile persino dell’essenza dell’umanità. I “cattivi” vengono descritti
come bestie che cacciano di notte e attaccano gli avversari senzacome bestie che cacciano di notte e attaccano gli avversari senza
nemmeno riconoscere la comune appartenenza alla famiglianemmeno riconoscere la comune appartenenza alla famiglia
umana. Da questa situazione non vengono risparmiati neppure gliumana. Da questa situazione non vengono risparmiati neppure gli
innocenti che fanno la fine delle vittime sacrificali, vengono uccisi,innocenti che fanno la fine delle vittime sacrificali, vengono uccisi,
venduti, umiliati, pestati.venduti, umiliati, pestati.
Quelli “buoni” vedono le azioni violente commesse intorno a loro, maQuelli “buoni” vedono le azioni violente commesse intorno a loro, ma
preferiscono tapparsi gli occhi e fare finta di nulla perché temono dipreferiscono tapparsi gli occhi e fare finta di nulla perché temono di
riconoscere i colpevoli di tanta cattiveria e di riconoscere negli occhiriconoscere i colpevoli di tanta cattiveria e di riconoscere negli occhi
di questi “mostri” qualcosa che anche loro provano: una rabbiadi questi “mostri” qualcosa che anche loro provano: una rabbia
occasionale, una reazione brusca, un desiderio di vendetta…..Seoccasionale, una reazione brusca, un desiderio di vendetta…..Se
riconoscessero che anche loro provano gli stessi impulsi dei “cattivi”riconoscessero che anche loro provano gli stessi impulsi dei “cattivi”
non potrebbero più etichettarli come bestie crudeli, ma dovrebberonon potrebbero più etichettarli come bestie crudeli, ma dovrebbero
prendere in considerazione che anche questi crudeli assassini sonoprendere in considerazione che anche questi crudeli assassini sono
uomini e che tutti sono “ a rischio” di trasformarsi in bestie.uomini e che tutti sono “ a rischio” di trasformarsi in bestie.
Ognuno di noi, di fronte ad un’azione crudele tende a etichettare ilOgnuno di noi, di fronte ad un’azione crudele tende a etichettare il
responsabile come un mostro, un diverso, per poter intimamenteresponsabile come un mostro, un diverso, per poter intimamente
gioire di essere diverso e sentirsi soddisfatto di essere migliore digioire di essere diverso e sentirsi soddisfatto di essere migliore di
lui.lui.