presentato al convegno " IT.L2 nella Scuola, nelle Università, nella Scuola e sul territorio, Università del Piemonte Orientale", Vercelli, 12-13.11.2010
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Social network vercelli
1. Social networking per la didattica
dell’italiano L2: da Facebook a Ning
Emanuela Cotroneo
Università degli Studi di Genova
12-13 Novembre 2010, Vercelli, Università del Piemonte Orientale
IT.L2: Italiano lingua seconda nelle Università, nella Scuola e sul
Territorio.
2. Apprendere e insegnare
nell’era digitale
• Il Connettivismo (Siemens 2004) spiega una modalità
di apprendere tipica dell’era digitale nella quale è la
rete stessa a costituire e dare luogo all’apprendimento,
grazie alla cura delle connessioni che rendono possibile
la conoscenza.
• Le tecnologie del Web 2.0 permettono agli
apprendenti di partecipare a vere e proprie comunità
virtuali, basate sull’interazione online.
• Blog, Wiki, siti di condivisione di fotografie e video,
social bookmarking e social networking sono tutti
esempi di social software che possono favorire le
connessioni tra gli apprendenti (Fini e Cigognini, 2009).
3.
4. Facebook
Nel 2010 gli utenti di Facebook sono 500
milioni (di cui 16.858.340 in Italia).
Nel 2004 Mark Zuckeberg fonda Facebook.
Fonti: Wikipedia, La Repubblica, Facebakers.com
5. Facebook e didattica delle lingue
“Attraverso la condivisione di post di testi, video, il linkaggio
relativo a eventi o temi, si estendono potenzialmente la
possibilità di familiarizzarsi con la lingua, la cultura, le
strategie linguistiche, la frequenza d’uso di un termine,
abbinate alla possibilità di effettuare una costante ricerca sul
campo, che permette di poter conoscere, pure a distanza
fisica, il gergo giovanile, il linguaggio politico, le ultime
tendenze artistico-sociali di un determinato gruppo umano
accomunato da una lingua, da una determinata tradizione”.
(Addolorato A., 2009:177)
6. Attività didattiche in Facebook
• utilizzare foto per ampliare le conoscenze
culturali o le abilità di produzione scritta e
orale (es. monumenti, eventi, ecc.);
• iscriversi a gruppi dedicati alla “difesa della
lingua” per riflettere in modo esplicito sui
meccanismi che ne regolano il funzionamento;
• iscriversi a pagine e profili di istituzioni, riviste,
associazioni dedicate all’italiano.
7. Facebook Apps
• Utilizzare applicazioni esistenti:
– Quiz a scelta multipla:
• Prova l’italiano con Treccani
• Sai proprio tutti i verbi della lingua italiana?
– Invio regali:
• Italian gestures
• Italian Foods
– Sfide:
• Proverbi italiani
8. • creare applicazioni ad hoc:
– creare quiz:
• Es. i verbi al presente
– creare regali:
• Es. il lessico della scuola
– creare sfide:
• Es. la musica italiana
9. Pro e contro
• Facebook è spesso un ambiente noto
agli studenti, che li coinvolge e li
motiva;
• il docente può creare apps con i
contenuti che corrispondono al
sillabo, controllandone la correttezza
formale. La creazione è rapida, non
sono richieste particolari competenze
informatiche;
• gli studenti stessi possono creare
apps reimpiegando il lessico e le
forme apprese in classe;
• alcune apps enfatizzano la
competizione e l’aspetto ludico e la
condivisione dei risultati può
motivare all’uso delle apps, con
ricadute didattiche positive.
• da un punto di vista educativo è giusto
aprire il proprio profilo agli studenti?
• le apps esistenti spesso non sono nate per
gli stranieri che apprendono l’italiano: es.
difficoltà nel lessico;
• nelle apps esistenti non c’è controllo di
correttezza dei contenuti: chiunque può
crearle (è necessaria una valutazione a
priori del docente);
• nella creazione di apps dobbiamo
rispettare i diritti d’autore (es. immagini);
• uno studio sull’uso delle Apps di BLiNQ
Media (2009) ha evidenziato che:
– gli utenti più attivi hanno più di 31
anni;
– chi scrive sulle bacheche usa meno le
apps;
– Il 70% degli utenti impiega 30 giorni a
rispondere alle richieste di regalo.
10. Social network per l’apprendimento-
insegnamento delle lingue
Livemocha: “[…] il sito consente
all’utente di creare il proprio profilo e
di diventare “amico” con i parlanti
nativi della lingua oggetto di studio,
garantendo, tramite la chat-line,
un’autentica conversazione che è,
insieme, un incentivo
all’apprendimento e un’occasione di
scambio culturale, attuabili da casa o
dall’ufficio, nelle pause di lavoro o di
studio” (Bedini, 2009)
Troncarelli, in stampa
11. Creare un social network (Twiducate)
• è una risorsa gratuita per gli educatori e i formatori;
• permette a docenti e studenti di proseguire l’apprendimento
al di fuori della classe esplorando le potenzialità del Web 2.0 e
acquisendo competenze indispensabili per l’inserimento e la
competitività richiesta dal mondo del lavoro.
13. Esempi di attività
• comunicare con gli studenti;
• segnalare e condividere risorse on line:
– esercizi di consolidamento grammaticale;
– immagini e video sulle tematiche trattate in
classe;
• condividere file;
• svolgere quiz;
• leggere e scrivere testi.
14. Pro e contro
• i social network nati per
l’apprendimento-insegnamento
delle lingue offrono nuove
occasioni di apprendimento,
basate su nuove pratiche di
interazione sociale e
sull’apprendimento informale;
• creare un social network ad hoc
permette di potenziare la
quantità e la qualità di input
offerto ai discenti, oltre che le
occasioni di output in un contesto
online che rispecchia le loro
pratiche sociali quotidiane.
• sia i social network nati per
l’apprendimento-insegnamento delle
lingue, sia i siti che offrono servizi
per la creazione di social network ad
hoc possono richiedere un
pagamento che varia a seconda del
livello e del servizio offerto.
Alternative:
16. Bibliografia e sitografia citata
Addolorato A., 2009, “Facebook come piattaforma di autoformazione linguistica” in
Borgato et al, cur., 2009, Facebook come. Le nuove relazioni virtuali, Franco Angeli,
Milano (176-181)
Bedini S., “Recensione al sito Livemocha”, in Bollettino Itals Aprile 2009, Anno VII, n.29
Fini A., Cigognini M. E., cur., 2009, Web 2.0 e social networking. Nuovi paradigmi per la
formazione, Erickson, Gardolo (TN)
Siemens G., Connectivism: a learning theory for the digital age, “ElearnSpace”,
December 2004; http://www.elearnspace.org/Articles/connectivism.htm
Troncarelli D., in stampa, “Strategie e risorse per l’insegnamento linguistico online”, in
Atti del Convegno ILSA 2009
http://www.addthis.com/
http://www.facebakers.com/facebook-statistics/
http://www.facebook.com/
http://www.livemocha.com/
http://www.myhappyplanet.com/
http://www.ning.com/
http://www.palabea.net/
http://www.repubblica.it/
http://www.twiducate.com/
Notes de l'éditeur
In questa comunicazione intendo presentarvi a grandi linee alcune delle ricadute didattiche che è possibile individuare negli strumenti tipici del Web 2.0 per quanto concerne l’apprendimento e l’insegnamento dell’italiano a stranieri.
Apprendere e insegnare nell’era digitale significa sfruttare la rete come luogo di apprendimento, come evidenzia la teoria del Connessionismo elaborata da Siemens, luogo virtuale che permette di creare connessioni tra gli individui che partecipano a comunità virtuali basate sull’interazione online. Blog, Wiki, siti di condivisione, social bookmarking e social networking sono strumenti del web 2.0 che ci permettono di mettere in connessione gli apprendenti.
In particolare intendo soffermarmi sulle pratiche di social networking, vista la grande diffusione che i social network hanno avuto negli ultimi anni considerando i social network tradizionali, i social network dedicati all’apprendimento/insegnamento delle lingue e i servizi che permettono la creazione di social network ad hoc.
Facebook è sicuramente il social network più noto. Fondato nel 2004 da Marc Zuckeberg, all’epoca diciannovenne, esso aveva lo scopo di favorire la conoscenza e i contatti tra le persone iscritte all’Università di Harvard. Oggi ha raggiunto e superato i 500 milioni di utenti: gli italiani iscritti sono 16.858.340, dato che ha catturato l’attenzione di Repubblica che ha dedicato diversi articoli a questo fenomeno. La sua diffusione va analizzata sia in termini topografici sia in relazione alle fasce di età coinvolte: molte delle tipologie di apprendenti che costituiscono il pubblico dell’italiano L2 sono dunque coinvolte e parte attiva in questo fenomeno.
è possibile allora ipotizzare un utilizzo didattico di questo social network, sfruttandone i contenuti testuali, le immagini e i video per il rinforzo e lo sviluppo della competenza linguistico-comunicativa in L2. Attraverso la condivisione di post di testi, video, il linkaggio relativo a eventi o temi, si estendono potenzialmente la possibilità di familiarizzarsi con la lingua, la cultura, le strategie linguistiche, la frequenza d’uso di un termine, abbinate alla possibilità di effettuare una costante ricerca sul campo, che permette di poter conoscere, pure a distanza fisica, il gergo giovanile, il linguaggio politico, le ultime tendenze artistico-sociali di un determinato gruppo umano accomunato da una lingua, da una determinata tradizione”.
Le immagini possono rappresentare un input per webquest online e attività di produzione scritta e orale. Gli studenti possono inoltre iscriversi a gruppi che trattano tematiche inerenti la lingua oggetto di studio o nelle pagine di istituzioni prestigiose, riviste e scuole di lingua.
Il docente che voglia proporre l’uso di Facebook ai propri discenti potrà utilizzare anche applicazioni esistenti tra le quali i quiz a scelta multipla, l’invio regali oppure le sfide (hai ricevuto un invito per).
L’alternativa è creare apps ad hoc per il proprio contesto classe, tarando i contenuti sulla base del sillabo di riferimento.
Un’alternativa all’uso di Facebook è rappresentata dal ricorso a social network nati appositamente per l’apprendimento-insegnamento delle lingue: Livemocha, My Happy Planet e Palabea sono solo alcuni esempi di questa nuova modalità di apprendimento delle lingue e culture altre. Di questo tema si è parlato, ad esempio, al convegno ILSA 2009 mettendo l’accento soprattutto sulle dinamiche di apprendimento informale che si instaurano tra pari che si iscrivono con l’obiettivo di insegnare la propria lingua e apprenderne una seconda.
Possiamo poi ipotizzare la creazione di social network chiusi, gestiti dal docente, nel quale possano accedere i discenti del gruppo classe per attività di formazione a distanza che richiamino e riproducano, con finalità didattiche, le pratiche di social networking tipiche dei social network tradizionali. NING è un esempio di sito che permette la creazione, in maniera rapida ed estremamente semplice, di social network ad hoc: negli screenshot riportati sono visualizzate alcune delle funzioni che è possibile includere quali gli short messages tipici di Twitter, i messaggi di posta, la condivisione di foto, video e file e la scrittura nel blog.