Varie forme di psicoterapia di gruppo nelle istituzioni (powerpoint)
1. Varie forme di psicoterapia di
gruppo nelle istituzioni
a cura di Francesco Checco
30 gennaio 2012
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2. Riepilogo: esperienze di gruppi terapeutici nelle
istituzioni
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CSM ASL RM/E, CSM ASL RM/A
TSMREE, Fondi (LT)
Gruppo multifamiliare per pazienti gravi ed i loro parenti
Gruppi psicoterapeutici per pazienti adulti
Gruppo di madri per pazienti adolescenti
Reparto TIN Policlinico Gemelli
Gruppo di sostegno per genitori di neonati prematuri
CSM ASL RM/A, CSM ASL RM/G, Ambulatorio ASL RM/A
3. Gruppi multifamiliari per pazienti gravi e
loro parenti
Rivolto alla cura di pazienti gravi
Gruppo composto dai diversi nuclei familiari,
almeno due generazioni
Non c’è un limite di numero, di solito 40 -50
Formato da pazienti, familiari, operatori e
terapeuti
Gruppo aperto (flow-open)
E’ un trattamento complementare agli altri
CSM ASL RM/A
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Ambulatorio
Trastevere
ASL RM/A
Dove si svolgono?
CSM ASL RM/G
Guidonia
Dott. Narracci
Dott.ssa Ficacci
Dott. Pantò
4. Gruppo Psicoterapeutico per pazienti adulti
Sette pazienti eterogenei
Disturbi di diverso tipo (disturbi di personalità,
depressione e attacchi di panico)
Frequenza settimanale, durata 1h 30min
Flow-open, semi aperto.
Orientamento psicoanalitico
Compito terapeuta: ampliare il discorso col
racconto di film, miti, storie
Permettere l’emergere di un tema comune,
evitando interventi personali
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CSM ASL RM/A
Dove si svolge?
Dott.ssa Tirabasso
5. Gruppo Psicoterapeutico per pazienti
adulti.
1. Grande speranza di cambiamenti
2. Percorso di autonomizzazione dalla famiglia
d’origine
3. Miglioramento della stima di sè
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CSM ASL RM/A
Dove si svolge?
Dott.ssa Tirabasso
Evoluzione del gruppo in 5 anni:
Processi terapeutici
Rispecchiamento: fornisce validazione e riconoscimento
Umanizzazione aspetti patologici (caso di Filippo)
Consapevolezza della modificabilità dei propri disturbi
6. Gruppo Psicoterapeutico per pazienti
adulti
Pazienti eterogenei, tra i 25 e 50 anni
Disturbi di diverso tipo (nevrotici, personalità non
grave)
Attivo da oltre 10 anni
Frequenza fissa settimanale, durata 1h 15min. Flow-
open, semi aperto.
Nasce per dare supporto a una borgata disagiata di
Roma. Gruppo di accoglienza e area di ascolto per
giovani adulti
Equipe multidisciplinare due psichiatri, una
psicologa, un infermiere e un assistente sociale
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CSM ASL RM/E
Ponte Milvio
Dove si svolge?
Dott.ssa Amorfini
Dott.ssa Gerace
Dott.ssa Palmieri
7. Gruppo Di madri di pazienti adolescenti
Gruppo chiuso, formato da sei madri
Cadenza quindicinale. Durata 1h 30min.
Servizio come come “contenitore aperto”. Punto
d’incontro per i ragazzi della zona
Favorire lo svincolo, sostenendo i genitori per
renderli a loro volta sostenitori dei figli
Creare un equilibrio tra separazione e appartenenza:
una madre sufficientemente buona deve dare al
figlio “sia le radici, sia le ali”
Creare clima di fiducia per affrontare vissuto di
causa e colpa dei genitori e accettare i propri limiti
Servizio di Tutela e Salute
Mentale e della Riabilitazione
dell'età Evolutiva
Fondi (LT)
Professionisti
Dott.ssa Alterio
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Istituzioni
8. Gruppo per genitori di neonati prematuri
Gruppo omogeneo monotematico, parte del
progetto “Genitori appena Nati”
Cadenza settimanale, aperto. Durata 1h 30min
Co-condotto. Orientamento psicodinamico
Finalità supportiva. Sostegno e prevenzione.
Risvolti terapeutici solo secondari
Esempio di come lo psicologo entra ed è presente
negli ospedali
CENTRO TIN
Policlinico GEMELLI
Roma
Conduzione
Dott Aprea
Dott.ssa Vasta
Dott.ssa Girelli
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Istituzioni
9. Sviluppata negli anni ’60 in Argentina da
Jorge A. Badaracco
Per pazienti gravi. Gruppi numerosi
Si colloca a cavallo tra la terapia famigliare e
la psicoterapia di gruppo
Il G.M. è un concetto che si lega a quello di
Comunità Terapeutica
Diffusa in Argentina, Spagna e Italia
Fonde saperi diversi ( psicoanalisi, pragmatica
comunicazione umana, teoria sistemico-
relazionale), psichiatria accademica e anti-
istituzionale
Il gruppo multifamiliare
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Botero. La famiglia
10. Come nasce l’idea di formare un gruppo multifamiliare?
Inizialmente Badaracco sollecita i pazienti a incontrarsi regolarmente
all’interno del padiglione psichiatrico
Poi coinvolge i familiari e i parenti, per discutere insieme la possibilità delle
dimissioni
Badaracco osserva che insieme ai familiari emergevano scenari interessanti
L’invito a partecipare viene esteso anche agli infermieri della sala
Badaracco decide infine di organizzare degli incontri settimanali tra i
pazienti psicotici e le loro famiglie
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11. Formato da pazienti, familiari, infermieri e terapeuti.
Possono verificarsi diversi situazioni: parenti in assenza del paziente e
viceversa. Membri di parentela stretti o distanti
Le poche regole di fondo riguardano il non parlarsi uno sull’altro e di
cercare di garantire la massima regolarità degli incontri
Ciò che avviene all’interno è una conversazione tra persone, solo
apparentemente semplice.
Il gruppo è molto eterogeneo. Ciò favorisce lo sviluppo di “transfert
multipli” che rende più facile parlare degli aspetti scissi di ciascuno.
Come si presenta un gruppo multifamiliare?
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12. La presenza di più nuclei familiari
consente l’emergere di difficoltà
analoghe
I componenti di ogni nucleo
possono rispecchiarsi nelle
situazioni degli altri nuclei
Si permette la condivisione e la
possibilità di acquisire punti di
vista differenti
Quali sono i processi terapeutici attivati nel G. M. ?
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Permettono la diluizione
dell’intensità delle reazioni
psicotiche
Il transfert psicotico può essere
frammentato e distribuito tra i
membri del gruppo
I pazienti sono più contenuti
funzionano in modo più adeguato
Il paziente “autistico” può entrare
in contatto con gli altri
Rispecchiamento metaforico Transfert multipli
13. Il paziente sembra “bloccato” in una situazione simbiotica con uno dei
genitori o con entrambi, ostacolando la creazione di una propria identità.
La psicosi quindi è quella sorta di autismo (difficoltà relazionali) e
isolamento causate dalle identificazione patogene col genitore.
Le identificazioni patogene sono delle prigioni in cui il paziente rimane
intrappolato, sentendosi sempre l’altro e mai se stesso
Badaracco usa la definizione “gli altri in noi”, per designare la difficoltà
di essere noi stessi.
Si rifà alle concezioni di Bleuer, secondo il quale il segno distintivo della
psicosi è la perdita di capacità relazionali
La malattia mentale secondo
J. G. Badaracco
J. G. Badaracco
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14. La psicosi riguarda almeno due
persone (o addirittura tre)
Il paziente inizia a stare male da un
anno, anche se non si vede per lungo
tempo.
La crisi è un tentativo disperato di
ribellarsi al fatto di non avere una
vita propria
Nella crisi psicotica c’è una richiesta
di uscire dalla situazione simbiotica
Alcune ipotesi rivoluzionarie
di Jorge Garcia Badaracco
di Jorge Garcia Badaracco
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1923-2010
15. La mente ampliada: “Pensare insieme quello che non si può pensare da
soli”. La mente è connessa al contesto sociale e culturale
La disidentificazione: far comprendere al genitore che il figlio rappresenta
un altro diverso da sè e dalle sue radicate aspettative
Rientrare in contatto con le parti di sè: grazie all’effetto terapeutico del
gruppo (transfert multipli e rispecchiamento metaforico)
Rottura della configurazione relazionale costituita: grazie al ruolo “terzo”
svolto dai terapeuti e poi dal gruppo
La cura della psicosi secondo
J. G. badaracco
J. G. badaracco
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16. Contenitore: “ il gruppo è il contesto che può contenere meglio le regressioni
patologiche più gravi e le espressioni più folli di un essere umano”
Lente d’ingrandimento: La psicoanalisi multifamiliare mette in risalto modalità
relazionali e assunzioni di ruolo da parte dei vari partecipanti al gruppo
Acceleratore di particelle: il gruppo favorisce un’accelerazione dei movimenti
trasformativi, garantendo “l’emergere degli individui come soggetti”
Squadra di calcio: il lavoro degli operatori del gruppo rende evidente delle
dinamiche latenti, associando le emozioni alle parole aiutando così a“far goal”, cioè a
promuovere l’elaborazione dell’esperienza implicitamente vissuta.
immagini che spiegano l’Azione curativa del Gruppo
Multifamiliare
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Dott.ssa Maria Antonietta Ficacci
Ambulatorio di Trastevere ASL RM/A
17. I partecipanti di questi gruppo sono per lo più ragazzi con disturbo dello
spettro autistico con grandi difficoltà di comunicazione
Durante la pausa estiva il gruppo non si è riunito per alcune settimane
Il gruppo si è riunito lo stesso per andare al cinema insieme, mangiare la
pizza, e iscriversi nella stessa palestra
Un risultato insperato, raggiunto forse perché nel gruppo le famiglie si
conoscono meglio e interagiscono, così anche i ragazzi si sentono
autorizzati a farlo
esempio pratico degli esiti di un g. m. in un piccolo
centro di guidonia
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Dott.ssa Aldo Pantò
ASL RM/G
18. Contributo filmato
Parte dell’intervista al dottor J. G.
Badaracco realizzata dal dott. Andrea
Narracci
Parte di una seduta di gruppo
multifamiliare condotta dal dott. Andrea
Naracci nel CSM della ASL RM/A
CSM
ASL RM/A
Roma
Si ringraziano
Dott. Andrea Narracci
Dott.ssa Claudia
Tardugno
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19. Parte del progetto “Genitori appena
nati”avviato nel 2008
Nato in collaborazione con
GENITIN, associazione che sostiene
i neonati prematuri
Gruppo aperto, cadenza settimanale
Gruppo omogeneo e monotematico
Il campo gruppale dei genitori è in
relazione al campo più allargato
istituzionale dell’ospedale e ai suoi servizi
Gruppo per genitori di neonati prematuri
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20. Colloqui con genitori in reparto. Informale e settimanale
Psicoterapia di coppia. Se necessaria
Colloqui di sostegno con i genitori dimessi da tempo
Gruppo di sostegno. Frequenza settimanale
Gruppo con gli operatori del reparto settimanale. Frequenza settimanale.
Supervisione del Progetto
Sostegno agli operatori
Il progetto “Genitori appena nati”
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21. Bambini nascono tra la 26° e la 37° settimana
Presentano patologie mediche: difficoltà respiratorie, di temperatura
corporea, sistema cardiaco non sviluppato, deficit del sistema
immunitario
Vengono inseriti nell’incubatrice all’interno del reparto TIN. Questo
ostacola l’interazione fisica con la madre e il processo di attaccamento
Il compito della cura è delegato all’equipe medica. (Costruzione delega
psichica). Sentimenti ambivalenti per gli operatori (gratitudine,
dipendenza e rivalità)
I bambini prematuri
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22. Senso di precarietà: per le condizioni di salute variabili dei figli
Sospensione progettualità: perché sopraffatti dall’incertezza e dai sensi di
angoscia
Diminuzione investimento psichico sul figlio: per proteggersi dalla paura
dell’eventuale perdita
Isolamento sociale: le famiglie di origine possono essere più speranzose
ma meno consapevoli di ciò che succede
Impotenza: “perché è capitato proprio a me?”
alcune problematiche dei genitori di bambini prematuri
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23. Rito di avvio, per la presenza di genitori nuovi
I conduttori presentano il gruppo e il progetto
Presentazione di nuovi membri
Invito ai vecchi membri di aggiornare il gruppo sulle condizioni del figlio
e sullo stato d’animo
Discussione aperte, con associazioni libere
Formula di chiusura
Come avvengono le sedute del gruppo di sostegno coi
genitori?
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24. Genitorialità: transizione complicata, che interrompe il normale ciclo di vita
della famiglia
Invidia, morte e ostilità: le condizione di salute dei neonati variano
notevolmente e suscitano sentimenti negativi.
Sentimento di colpa delle madri: lacerante e intenso. Sentono di aver
danneggiato il proprio bambino. Può permanere per anni rendendo difficile
l’adattamento alla diversità che il bambino propone
Lutto: per la perdita del bambino ideale che non corrisponde più al bambino
reale
Speranza: dal confronto con le coppie più serene e più “anziane” e per le
fotografie dei bambini che ce l’hanno fatta.
Quali sono le tematiche affrontate all’interno del
gruppo?
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25. Contesti istituzionali: CSM, Ambulatori ASL, Ospedali, Comunità
Terapeutiche
Pazienti: psicotici gravi, persone con disturbi di personalità di vario tipo,
genitori in momenti di vita difficile, famiglie, adolescenti
Professionisti: Psichiatri, psicologi, piscoterapeuti, infermieri, operatori socio-
sanitari
O rientamento: psicoanalitico, espressivo
Tipologia di gruppo: aperti, semi-aperti e chiusi. Settimanali, bi-settimanali
Finalità: supportivo o terapeutico.
Conclusioni
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