4. • Cosa è il desiderio? È un’esperienza di una unificazione tra
intelletto, affetto e volontà che non si esaurisce nelle sue puntuali realizzazioni, ti
rimanda sempre ad un oltre che non puoi né prendere né inscatolare.
• Quali le ambiguità presenta?
Il desiderio non è emotività, non è la c.d. “voglia matta”, non è nemmeno la
passione in senso sessuale. Queste si spengono e soprattutto quando le smascheri
spariscono e non ricompaiono più come desideri (apparenti!).
5. I tre livelli del desiderio
• 1) il livello più basso, assimilabile al bisogno, come tendenza
verso un bene da consumare (per esempio il cibo);
• 2) come ricerca di un bene di cui si sente la mancanza, ma che
è in qualche modo presente al soggetto (come il desiderio di
essere felice, di completare un corso di studi, un’impresa);
• 3) come risposta a qualcosa di presente e che insieme
interpella il soggetto nella sua totalità, fino a giocare per essa
la propria libertà, anche in modo permanente (ad esempio
per una scelta di vita)
6. • Come scoprire il desiderio?
• 1. non si spegne, arde senza consumarsi….
• 2. le difficoltà e gli ostacoli non lo fermano…
• 3. le grandi rinunzie per raggiungerlo non sono un peso
irresistibile…
• 4. il desiderio mette in movimento e fa fare scelte (altrimenti
si vive il De-sidus mancanza della stella)….
• 5. è importante ascoltare il cuore dando nome ai sentimenti,
alle consolazioni e alle desolazioni interiori.
•
7. • Come coltivarlo?
• Ripercorrere la propria vita e imparare dagli errori commessi.
• Raccontandosi la propria vita (nell’identità narrativa si disvela
il desiderio, direbbe Ricœur).
• Farsi accompagnare, avere buoni amici con cui raccontarsi.
• Essere disposti a sacrifici grandi… imitare i grandi uomini e le
grandi donne!
8. • «Di che è mancanza questa mancanza, / cuore, / che
a un tratto ne sei pieno? / di che? / Rotta la diga /
t’inonda e ti sommerge / la piena della tua
indigenza... / Viene, / forse viene, / da oltre te / un
richiamo / che ora perché agonizzi non ascolti. / Ma
c’è, ne custodisce forza e canto / la musica
perpetua... ritornerà. / Sii calmo».
Mario Luzi