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16-26 Agosto 2009 L’esperienza della Terra Santa
La Terra Santa
Domenica 16 Agosto       Bussero – Nazareth
Inizia il viaggio!!!Il programma della giornata di oggi è molto semplice:ore 6.45 ritrovo  ore 7.00 S.Messa in preparazione al viaggio (l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro ma non si sa mai...) e per festeggiare la Domenica . ore 8 partenza per Malpensa e interrogatorio: dovete sapere che per andare in Israele bisogna "passare" un "check point" particolare, oltre ai soliti (controllo bagagli, metal detector, controllo documenti ecc...) : bisogna sottoporsi a quello che è un bell'interrogatorio!Prima del check-in siamo stati accolti da ragazzi israeliani che prestano questo servizio: per garantire la sicurezza dei passeggeri e di Israele stesso ti pongono domande del tipo: perchè vai in Israele? ci sei già stato? conosci qualcuno che abita in Israele? conosci qualcuno che viene dalla Siria, Marocco, stati nord-Africani, dall'Iran? (sono delle nazioni non troppo simpatiche per loro...), qualcuno ti ha chiesto di portare qualcosa in Israele? che giro farete? chi ha organizzato il viaggio?, chi ha fatto la valigia?, dove è stata la valigia da quando l'hai fatta ad oggi? ecc...Insomma,come potete leggere, le domande non sono mica così "leggere"!
Volare con El-Al ha i suoi vantaggi: uno su tutti è la prima classe (chiamata KIG DAVID...re Davide pensate!) infatti noi la prima classe l'abbiamo vista, annusata, sentita, tastata ma non provata (eee)!Sedili enormi con tavolini in radica e hostess riservata alla king David...C'è una nota "notevole": al don è stato offerto il viaggio in King David class ma ha rifiutato per stare con i suoi giovani (che tenero...). Una volta vista la prima classe, testimoni riferiscono che Ema ha cominciato a pentirsi eee.Pranziamo a bordo con un magnifico pranzettino KOSHER ovvero un pranzo che garantisce il rispetto delle leggi di Mosè sui cibi (materie prime, conservazione del cibo e cottura certificate dal Rabbino!).Sono matti questi Israeliani (direbbe Obelix in questa situazione) ma anche nel nutrirsi la religione ebraica è molto precisa! Atterrati alle 17.50 (16.50 in Italia) con perfetto orario, ci siamo diretti al bus che ci condurrà a NAZARETH!
   Lunedì 17 Agosto      Nazareth - Lago di Tiberiade - Cana
Sveglia alle ore 6:00. Lodi mattutine per risvegliare gli animi alle ore 6:20 e poi per risvegliare lo stomaco prima colazione a Nazareth. Alle ore 7:15 tutti sul pullman e si parte. La prima tappa dell'intensa giornata che ci attendeva è stata il Monte delle Beatitudini, dove abbiamo celebrato la messa all'aperto sulla vista dell'"Immenso" mare di Galilea, anche detto Lago di Tiberiade
Dopo la Messa, breve sosta per ammirare il paesaggio e di nuovo in pullman per la seconda tappa. In pochi minuti giungiamo a Tabga, dove Gesù rese possibile la "pesca miracolosa" sulle sponde del lago di Tiberiade, un momento di riflessione personale e, per concludere la visita di Tabga, un canto sulle rive del lago.
Lasciato il lago, ci siamo diretti verso Cafarnao a visitare la Sinagoga e la casa di Pietro, luoghi in cui Gesù passò molto tempo. E' da sottolineare il fatto che "la casa di Pietro" è un luogo certo, ovvero ci sono prove scientifiche (oltre alle tradizioni cristiane) che in quel luogo visse il primo degli apostoli. Non è scontato! Tanti luoghi che si visitano non sempre sono quelli "veri"...comunque le tradizioni non sono certo da sottovalutare: anche loro hanno in fondo una profonda verità da tramandarci e tramandare!
Dato che anche noi vogliamo entrare in affari, allora abbiamo ben pensato di gettare al largo le nostre reti e, con l'ausilio di un battello che ci stava giusto giusto aspettando, abbiamo fatto un bel giro del Mare della Galilea. Risultato della pesca: seru pesci (alla Mourinho), bandiera italiana issata sulla barca e inno di Mameli intonato per ricordarci del "bel paese". Varie verdure e il famoso pesce alla San Pietro ci hanno sfamato e ricaricato per il pomeriggio che ci ha visti impegnati in numerosi spostamenti....
Sotto il sole rovente, con la pancia piena, abbiamo visitato il Kibbutz...non sapete cos'è il Kibbutz, bhè neanche noi lo sapevamo...diciamo che si puo definire come una fattoria/comunità di stampo socialista che è la base su cui è stato fondato lo stato israeliano. Ci siamo diretti poi sulle sponde del fiume Giordano, dove abbiamo rinnovato le nostre promesse battesimali. L'ultima tappa della giornata è stata la visita a Cana di Galilea, dove Gesu ha compiuto il suo primo miracolo: qui abbiamo visitato la Chiesa e c’è stato il rinnovo delle promesse matrimoniali dei genitori presenti tra noi.
Martedì 18 AgostoNazareth - Megiddo - Monte  Tabor
Prima tappa: Meghiddo, un suggestivo sito archeologico che domina la vasta piana di Ezrelon, la più fertile di tutta Israele. Ci mettiamo poco a capire l’importanza storico-strategica e biblica di questo luogo: i destini delle più grandi civiltà dell’antichità qui si sono incrociati e le pianure che vediamo dall’alto sono state teatro di numerose battaglie.Qui ci sorprendono le parole di Don Emanuele che ci forniscono la chiave di lettura del passo biblico che ci racconta la vicenda del re Giosia, il più santo dei re di Israele morto di una morte poco gloriosa apparentemente abbandonato da Dio, quasi a voler anticipare lo stato di abbandono che proverà Gesù sulla croce. E tutti ci interroghiamo sul senso della giustizia divina e della sofferenza dei giusti.
Seconda tappa: ritorniamo a Nazareth dove abbiamo l’eccezionale possibilità di celebrare la Messa proprio davanti ai resti della casa dove Maria riceve l’annuncio dell’angelo.E prendiamo realmente coscienza di dove ci troviamo e nasce in noi il desiderio, già di De Foucault, di riuscire a vivere il quotidiano come Gesù ha trascorso i suoi primi trent’anni di vita privata di cui poco si conosce … comunque bella anche la Chiesa!
Tralasciando il tentativo di spaghetti al ragù alla “medio orientale” e il tassista monco (come fai a sterzare e cambiare le marce e rispondere al cellulare se hai una mano sola? .. Probabilmente nello stesso modo in cui la donna riesce a: “guidare”, truccarsi, mandare sms e litigare col fidanzato.. Contemporaneamente!) riusciamo a raggiungere la vetta del Monte Tabor, dove avvenne la trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli.Torniamo arricchiti dalla meditazione personale che ci ha impegnato tra le rovine intorno la chiesa.  Per i più temerari: ritorno a piedi per le vie di Nazareth.
Mercoledì 19 Agosto Nazareth –Ajloun – Jerash –Amman
In fin giungemmo in quel della Giordania!..o meglio, più che in fin...il terzo giorno!Prima tappa: Ajlun, imponente fortezza che risale ai tempi delle crociate, costruita dal sanguinoso sagace superbo Saladino. Guardie rigorosamente vestite con gli abiti tipici di quel tempo, si sono fatte prontamente distrarre dai facili costumi delle ragazze occidentali che sfoggiavano chiome dorate e pelle abbronzata.
Seconda tappa, Jerash (vi ricordate quando Gesù, passando per quelle zone, scacciò uno spirito indemoniato per mandarlo nei maiali?...ecco, in realtà non c'entra molto perchè Gesù non e' passato esattamente da questa città ma ci siamo vicini). Scherzi a parte, in questa città c'è uno splendido sito archeologico greco-romano che ricorda vagamente la Valle dei Templi di Agrigento, solo di dimensioni e di bellezza maggiore. Tra le rovine, si conserva in buono stato un teatro che viene tuttora utilizzato per eventi culturali-musicali giordani.
Terza e ultima tappa, il monte Nebo.Da qui si può osservare con semplicità (foschia permettendo) praticamente tutta la terra santa....lo straordinario scorcio che si presenta agli occhi anzitutto è lo sguardo verso l'orizzonte; lo stesso orizzonte verso ciò che nell'antichità rappresentava il futuro promesso da Dio...l'emozione è tanta, e subito pronti afferriamo la Bibbia per poter rivivere l'evento che ha reso importante questo monte.Come sapete cari amici, qui giunse Mosè al culmine del suo viaggio verso la Terra Promessa. Egli trovò la morte prima di poter mettervi piede a causa dei suoi dubbi nei confronti dell'agire di Dio. Una cosa è molto probabile: quando Mosè giunse sul Nebo i suoi occhi videro la speranza di una vita futura nella bellezza della terra Promessa. La sua missione sulla terra non poteva che finire in quel punto , dove la promessa non poteva solo limitarsi alla terra fisica sottostante, ma a qualcosa di più importante, per l'appunto essere sulla bocca di Dio: la grande promessa offerta ad ogni uomo.Così facendo e così meditando abbiamo concluso la nostra terza giornata: cercando la nostra terra promessa negli sconfinati territori che il Signore ci ha posto nel cuore.
Giovedì 20 AgostoAmman - Petra
Dopo una giornata intensa come quella di ieri ci siamo concessi un meritato riposo. Infatti la sveglia è stata anticipata alle 5.30. Destinazione della giornata è Petra, mitica città fondata dai Nabatei o, per i cinefili poco competenti in materia storica, il set di “indiana jones e l'ultima crociata”. La mattinata si apre con una lauta e buonissima colazione tra dolci, brioches e gente che prepara la schisceta (infatti la giornata si prospetta lunga). Con gli zaini in spalla e la pancia piena si parte per il breve tragitto: solo 4 ore di viaggio!Il tragitto ha però offerto, per chi ha resistito alla tentazione di un lungo pisolino (a dire il vero pochi), un colpo d'occhio molto suggestivo: deserto, deserto e ancora deserto. Tra le dune e le rocce scorgiamo cammelli e beduini che da tanti secoli percorrono queste vie, come fecero prima di loro i padri della fede come Abramo e i suoi discendendenti.
Finalmente verso le 10.30 raggiungiamo Petra. La nostra giuda Nader ci conduce nei meandri di questa città (nata come città funeraria e poi abitata dai Nabatei) attraverso un corridoio costeggiato da due alte pareti di roccia rossa arenaria. Tra tutti i monumenti il più suggestivo è il Tesoro, simbolo di Petra, costruzione su tre livelli interamente scavata e scolpita nella roccia, che raffigura la facciata di un tempio. La leggenda racconta che il nome “Tesoro” deriva dal fatto che i beduini credevano che nell'urna raffigurata sopra alla facciata ci fosse nascosto un tesoro faraonico; poi scoprirono che non c'era nulla.
Quest'oggi ci siamo lasciati avvolgere dalla pace del deserto. Un’ esperienza straordinaria in cui ci siamo lasciati guidare dai brani di Genesi e Siracide riguardanti la creazione. Il deserto ci ricorda di quando Dio dal nulla creò il mondo e tutte le sue meraviglie e, ripercorrere questi racconti, è stata occasione soprattutto di ringraziamento verso Dio. Il deserto è anche il simbolo del silenzio, quel silenzio che deve esserci nel nostro cuore quando ci prepariamo ad ascoltare la Parola del Signore. Questi luoghi santi ci permettono di sentire sensazioni ed esperienze della Parola, che non saremmo capaci di ascoltare con tutte le distrazioni che abbiamo a casa. Questo paesaggio ci ricorda un altro brano biblico, quello di Giovanni: “Voce di uno che grida nel deserto”. Molto spesso ci sentiamo un po' spaesati nella nostra vita, nella nostra società, dove ormai è difficile parlare di fede, e ci sentiamo impotenti di fronte a questa continua carenza di fede . Ci sembra di gridare nel deserto dove nessuno vuole ascoltare la nostra voce. È difficile spesso rendere testimonianza della nostra fede. Oggi ne abbiamo avuto un esempio in questa terra di Giordania; la nostra guida ci raccontava di come ormai i cristiani di questa terra stanno sempre di più abbandonando questo luogo e stanno divenendo sempre più una piccola minoranza. Ma in tutto questo c'è anche un messaggio di speranza, ed è la speranza del Vangelo e di Gesù.Non scoraggiamoci, Gesù è con noi!!!
Venerdì 21 Agosto     Amman - Betania - Gerico - Gerusalemme
Squillo di telefono alle 6.30....abbandoniamo l'hotel per visitare l'ultimo sito in Giordania: Betania oltre il Giordano.Per chi non lo sapesse è il luogo in cui un carro di fuoco ha "rapito" il profeta Elia per portarlo in cielo ed è anche il posto scelto da Giovanni Battista (il nuovo Elia dicevano) per battezzare e annunciare l'avvento del Messia.Ovviamente anche Gesù, come sappiamo, è stato battezzato in quel luogo nel fiume Giordano.Letto Mc 1 (predicazione di Giovanni e battesimo di Gesù) ci siamo concessi un momento di riflessione personale per capire un po’ il significato del battesimo del Cristo. Interessante è sapere come mai Giovanni "non è degno nemmeno di slacciare il sandalo a quello che verrà dopo di lui" (Il libro di Rut vi può aiutare"). Il luogo è molto particolare: siamo completamente immersi nel deserto nel punto più basso della terra (400 mt sotto il livello del mare), abbiamo dovuto chiedere il permesso per entrare (lo danno solo ai turisti poichè il Giordano segna il confine con lo stato di Israele) e, dopo un bel giretto, ci siamo diretti verso la frontiera per tornare in Israele.
Salutiamo Nader (la nostra guida giordana) e il nostro autista (sembrava Renegade hahaha un gallo)e iniziamo le numerose pratiche burocratiche e non per passare il confine.Solite domande: "avete delle armi con voi?", "qualcuno vi ha chiesto di portare qualcosa?" e noi "NONONONONONONONO" e loro "OKOKOKOKOKOKOKOK"...controllo passaporto: UN CASINO!Alcuni di noi non avevano il timbro di entrata in Israele ma solo quello d'uscita...risultato?Moduli da compilare e un' ora e mezza per passare...Al povero Fulvio hanno detto che Maria (il suo III nome ndr) non poteva essere un nome da uomo (e lui si è offeso) e alla Serena hanno chiesto il nome dei genitori (chissà perchè?!?!)
Fatto tutto ritroviamo la nostra guida israeliana (che sembra Gino Paoli) e prendiamo la strada per Gerico:la città più antica del mondo (uuuuuuuuu)Cosa successe ad un viandante che scendeva da Gerusalemme a Gerico?Chi si fermò con lui?Saliamo ad una terrazza da dove è possibile vedere la strada che ha percorso il buon samaritano.
I salmi dell'ascensione ci hanno aiutato a pregare (dal 120 al 134) e il panorama ci ha offerto un ulteriore spinta nella nostra riflessione e salita a Jerusalem. Via sul pullman direzione Città Santa ma prima ancora una piccola sosta sul monte Skopus da dove è possibile ammirare in tutta la sua bellezza l'intera città di Gerusalemme: Sorgi, rivestiti di luce, Gerusalemme: SIAMO ARRIVATI!!!
Dato che oggi è venerdì, ci siamo catapultati a vedere gli ebrei ortodossi e non, che correvano al muro del pianto per lo SHABBAT (iniziano a preparasi il venerdì al tramonto).Is 60 è la lettura che ci ha accompagnato e il salmo 124 è stato il nostro aiuto nella preghiera.Molto carino e suggestivo è stato un tipo con mitra e 2 bambini per mano che si dirigeva verso il muro...anche questo, senza scherzare, fa riflettere.E' possibile andare vicino al muro e anche toccarlo!Come magari già sapete, gli uomini e le donne sono divisi durante la preghiera: alle donne pochi metri di muro, agli uomini il restante (ovviamente per i maschietti c'è più posto).Qualcuno ha inserito un fogliettino con 3 desideri (la tradizione ebraica narra di questa usanza) nelle fessure tra le pietre.Bene la nostra giornata è finita, andiamo all'hotel a Betlemme! Sapete che Betlemme non è in territorio israeliano? Abbiamo dovuto oltrepassare il muro che divide la Palestina da Israele...un po’ triste :(
  Sabato 22 Agosto     Betlemme
Ore 4.27: dai minareti la preghiera risuona in tutta la cittadina svegliandoci nell'unico giorno in cui  ci si poteva alzare tranquillamente alle 6.45 e non al consueto orario antelucano.Si parte, alla volta del Campo dei Pastori dove gli angeli sono scesi ad annunciare la nascita di Gesù...ci andiamo anche noi, per celebrare la messa natalizia più calda e sudata della storia busserese!“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (Lc 2, 14-15).
...anche noi come i pastori lasciamo queste grotte per dirigerci verso la Basilica della Natività. La Basilica che ritroviamo è quella fatta ricostruire da Giustiniano nel 537d.C. dopo che nel 526 un incendio distrusse quella voluta da Costantino. Oggi è di confessione ortodossa, ma questo non impedisce ai pellegrini di tutto il mondo di visitarla.L’ingresso di questa basilica ha un nome speciale: Porta dell'Umiltà. Vi state chiedendo perchè? Le ragioni più importanti sono due, una pratica e una più “spirituale”:per non far entrare gente a cavallo (eh si...musulmani e crociati non si facevano troppi problemi!)per farsi piccoli e umili (per entrare infatti bisogna per forza inchinarsi) come il mistero che la Natività ci rivela: Dio che si fa piccolo, bambino.Sotto, nella cripta, il punto in cui è nato il bambin Gesù, tra un bue e un asinello:“La piccolezza che diventa grandezza”. E'la storia che conosciamo fin dall'infanzia, ma che qui si tinge di una sfumatura particolare...e proprio qui viviamo momenti di intensa spiritualità, riflessione personale e preghiera comunitaria.
Questa giornata dedicata alle figure femminili del Vangelo continua con la visita alla Chiesa di Giovanni Battista e alla Chiesa della Visitazione, che ricorda la visita fatta da Maria a Elisabetta.Le due chiese distano praticamente cinque minuti di gradini, non un minuto di più. Ambedue sono cariche di preghiere, trasudano eventi biblici, ce li narrano attraverso gli affreschi come fossimo bambini che nel letto, la sera, sfogliano il proprio libro preferito. Uno spettacolo, niente altro.La riflessione personale ripercorre tutto quello che abbiamo vissuto durante la giornata: l'esultare di gioia davanti al Signore, come Giovanni nel grembo di Elisabetta (Lc 1, 39 e ss) e come Davide davanti all'arca dell'alleanza (2Sam 6); l'umiltà e la fiducia nel progetto di Dio (v. Cantico di Anna 1Sam 2,1-10).
  Domenica 23 Agosto     Betlemme-Monte Sion-Qumran-Mar Morto
Questa mattina ci siamo proprio riposati: sveglia ore 6.00!! Cantando inni (con le tipiche voci soavi delle prime ore del giorno) ci siamo preparati a varcare le porte della città Santa. Iniziamo la giornata celebrando una S. Messa speciale, quella del mattino di Pasqua. “come quella di Pasqua??” vi chiederete voi affezionati lettori... risposta: perchè eravamo in un luogo speciale: il Cenacolino. Questa chiesa francescana sorge vicinissima al luogo dove si è svolta l'Ultima Cena, Gesù celebrò la Pasqua in un luogo che oggi è diventato dimora del culto ebraico, musulmano e cristiano. Infatti il re musulmano Saladino fece adibire la stanza del Cenacolo a luogo di preghiera islamico e contemporaneamente sotto di essa si trova una sinagoga eretta sopra la presunta tomba del re Davide. Questo luogo rispecchia la vita di Gerusalemme: ebraismo, islamismo e cristianesimo convivono insieme non solo in una stessa città ma addirittura in uno stesso edificio.
Dopo il momento di riflessione personale siamo partiti alla volta del mar Morto! Sulle sponde del mare abbiamo mangiato in un risto- fast-food che offriva il solito menù a base di riso scondito e pollo speziato ( e patate).Al “cinema dinamico del parco divertimenti” di Qumran abbiamo visto un filmato sul ritrovamento di alcuni papiri appartenuti agli Esseni, una comunità ebraica che al tempo di Gesù abitava nel deserto. È possibile che Giovanni il Battista, Gesù e San Paolo abbiano trascorso del tempo in questa comunità per condurre vita ascetica e pregare.
Finalmente un po' di relax!!! tutti al mare al lido del mar Morto: dove non esiste l'acqua fredda e non serve il salvagente! Tra benessere, fanghi e bruciore il pomeriggio è trascorso in allegria e divertimento.
 Lunedì 24 AgostoMonte degli Ulivi - Yad Vashem
Sveglia alle 6.00 da bravi Palmiri, lodi e colazione a base di melone giallo e yogurt, poi tutti in pullman verso il Monte degli Ulivi. Dopo la divisione richiesta dai coristi bisognosi di una ripassatina ai canti per la Santa Messa, il gruppo rimanete si è diretto alla Basilica dell'Assunzione di dottrina ortodossa. Alla chiesa di era crociata si accede da una piazzetta posta circa cinque metri sotto il livello stradale, alla quale sono stati aggiunti alcuni gradini per proteggere il luogo sacro da eventuali alluvioni. Ciò è stato reso necessario dal fatto che l'edificio si sviluppa interamente nel sotto suolo. Al suo interno si trova la tomba di Maria trovata piena di fiori l‘indomani della sua Assunzione in cielo. Presi dal panico per alcuni “canti” ortodossi, abbiamo deciso di uscire e rifugiarci nella grotta dove Gesù era solito pregare con i suoi discepoli.
Dopo questa breve visita il gruppo ritorna dai cantori intenti a provare nella Basilica del Getsemani passando affianco ad alcuni ulivi vecchi più d mille anni, gli unici rimasti sul monte. Giunti alla Basilica, chiamata anche dell'Angoscia o delle Nazioni, abbiamo celebrato Messa ricordando la Passio Domini e meditando sul senso di abbandono provato da Gesù in quei luoghi. Infatti al centro della chiesa (davanti alla Mensa) si trova la roccia sulla quale si crede che Gesù abbia pronunciato: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!".(Mt 26, 39)
Finita la Messa ci siamo recati alla Dominus Flevit dove Gesù pianse vedendo la Città Santa che non lo riconobbe come Messia: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". (Lc 19, 42-44).La vista sulla città ha contribuito a mantenere un clima di raccoglimento favorendo la meditazione personale sui brani del vangelo relativi al tradimento e alla consegna del Figlio di Dio.Breve tappa al cimitero Ebraico caratterizzato da lapidi di marmo bianco rivolte verso la piana del tempio perchè ,come detto dal profeta Zaccaria, quando arriverà il Messia, poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi resuscitando i morti aprendogli le porte della Gerusalemme celeste.
Dopo la memoria della passione di Cristo e un'ottimo pranzo ci siamo recati all'istituto dello Yad Vashem per rendere memoria della passione del popolo Ebraico durante gli anni della deportazione nazista.Moto bello il giardino dei Giusti nel quale ogni albero piantato ricorda una persona che ha salvato almeno una persona Ebrea. Particolarmente toccante il memoriale dei bambini uccisi durante la shoah; quattro candele si riflettono milioni di volte, una per ogni bambino, negli specchi che ricoprono le pareti della sala.Alla fine del museo che ripercorreva la storia della deportazione, vi è una sala contenente gli archivi di tutte le vittime dell'olocausto.
Martedì 25 AgostoCupola della Roccia - Santo Sepolcro - Sant’Anna
Mercoledì 26 AgostoBetlemme - Bussero
Fine

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  • 4. Domenica 16 Agosto Bussero – Nazareth
  • 5. Inizia il viaggio!!!Il programma della giornata di oggi è molto semplice:ore 6.45 ritrovo ore 7.00 S.Messa in preparazione al viaggio (l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro ma non si sa mai...) e per festeggiare la Domenica . ore 8 partenza per Malpensa e interrogatorio: dovete sapere che per andare in Israele bisogna "passare" un "check point" particolare, oltre ai soliti (controllo bagagli, metal detector, controllo documenti ecc...) : bisogna sottoporsi a quello che è un bell'interrogatorio!Prima del check-in siamo stati accolti da ragazzi israeliani che prestano questo servizio: per garantire la sicurezza dei passeggeri e di Israele stesso ti pongono domande del tipo: perchè vai in Israele? ci sei già stato? conosci qualcuno che abita in Israele? conosci qualcuno che viene dalla Siria, Marocco, stati nord-Africani, dall'Iran? (sono delle nazioni non troppo simpatiche per loro...), qualcuno ti ha chiesto di portare qualcosa in Israele? che giro farete? chi ha organizzato il viaggio?, chi ha fatto la valigia?, dove è stata la valigia da quando l'hai fatta ad oggi? ecc...Insomma,come potete leggere, le domande non sono mica così "leggere"!
  • 6. Volare con El-Al ha i suoi vantaggi: uno su tutti è la prima classe (chiamata KIG DAVID...re Davide pensate!) infatti noi la prima classe l'abbiamo vista, annusata, sentita, tastata ma non provata (eee)!Sedili enormi con tavolini in radica e hostess riservata alla king David...C'è una nota "notevole": al don è stato offerto il viaggio in King David class ma ha rifiutato per stare con i suoi giovani (che tenero...). Una volta vista la prima classe, testimoni riferiscono che Ema ha cominciato a pentirsi eee.Pranziamo a bordo con un magnifico pranzettino KOSHER ovvero un pranzo che garantisce il rispetto delle leggi di Mosè sui cibi (materie prime, conservazione del cibo e cottura certificate dal Rabbino!).Sono matti questi Israeliani (direbbe Obelix in questa situazione) ma anche nel nutrirsi la religione ebraica è molto precisa! Atterrati alle 17.50 (16.50 in Italia) con perfetto orario, ci siamo diretti al bus che ci condurrà a NAZARETH!
  • 7. Lunedì 17 Agosto Nazareth - Lago di Tiberiade - Cana
  • 8. Sveglia alle ore 6:00. Lodi mattutine per risvegliare gli animi alle ore 6:20 e poi per risvegliare lo stomaco prima colazione a Nazareth. Alle ore 7:15 tutti sul pullman e si parte. La prima tappa dell'intensa giornata che ci attendeva è stata il Monte delle Beatitudini, dove abbiamo celebrato la messa all'aperto sulla vista dell'"Immenso" mare di Galilea, anche detto Lago di Tiberiade
  • 9. Dopo la Messa, breve sosta per ammirare il paesaggio e di nuovo in pullman per la seconda tappa. In pochi minuti giungiamo a Tabga, dove Gesù rese possibile la "pesca miracolosa" sulle sponde del lago di Tiberiade, un momento di riflessione personale e, per concludere la visita di Tabga, un canto sulle rive del lago.
  • 10. Lasciato il lago, ci siamo diretti verso Cafarnao a visitare la Sinagoga e la casa di Pietro, luoghi in cui Gesù passò molto tempo. E' da sottolineare il fatto che "la casa di Pietro" è un luogo certo, ovvero ci sono prove scientifiche (oltre alle tradizioni cristiane) che in quel luogo visse il primo degli apostoli. Non è scontato! Tanti luoghi che si visitano non sempre sono quelli "veri"...comunque le tradizioni non sono certo da sottovalutare: anche loro hanno in fondo una profonda verità da tramandarci e tramandare!
  • 11. Dato che anche noi vogliamo entrare in affari, allora abbiamo ben pensato di gettare al largo le nostre reti e, con l'ausilio di un battello che ci stava giusto giusto aspettando, abbiamo fatto un bel giro del Mare della Galilea. Risultato della pesca: seru pesci (alla Mourinho), bandiera italiana issata sulla barca e inno di Mameli intonato per ricordarci del "bel paese". Varie verdure e il famoso pesce alla San Pietro ci hanno sfamato e ricaricato per il pomeriggio che ci ha visti impegnati in numerosi spostamenti....
  • 12. Sotto il sole rovente, con la pancia piena, abbiamo visitato il Kibbutz...non sapete cos'è il Kibbutz, bhè neanche noi lo sapevamo...diciamo che si puo definire come una fattoria/comunità di stampo socialista che è la base su cui è stato fondato lo stato israeliano. Ci siamo diretti poi sulle sponde del fiume Giordano, dove abbiamo rinnovato le nostre promesse battesimali. L'ultima tappa della giornata è stata la visita a Cana di Galilea, dove Gesu ha compiuto il suo primo miracolo: qui abbiamo visitato la Chiesa e c’è stato il rinnovo delle promesse matrimoniali dei genitori presenti tra noi.
  • 13. Martedì 18 AgostoNazareth - Megiddo - Monte Tabor
  • 14. Prima tappa: Meghiddo, un suggestivo sito archeologico che domina la vasta piana di Ezrelon, la più fertile di tutta Israele. Ci mettiamo poco a capire l’importanza storico-strategica e biblica di questo luogo: i destini delle più grandi civiltà dell’antichità qui si sono incrociati e le pianure che vediamo dall’alto sono state teatro di numerose battaglie.Qui ci sorprendono le parole di Don Emanuele che ci forniscono la chiave di lettura del passo biblico che ci racconta la vicenda del re Giosia, il più santo dei re di Israele morto di una morte poco gloriosa apparentemente abbandonato da Dio, quasi a voler anticipare lo stato di abbandono che proverà Gesù sulla croce. E tutti ci interroghiamo sul senso della giustizia divina e della sofferenza dei giusti.
  • 15. Seconda tappa: ritorniamo a Nazareth dove abbiamo l’eccezionale possibilità di celebrare la Messa proprio davanti ai resti della casa dove Maria riceve l’annuncio dell’angelo.E prendiamo realmente coscienza di dove ci troviamo e nasce in noi il desiderio, già di De Foucault, di riuscire a vivere il quotidiano come Gesù ha trascorso i suoi primi trent’anni di vita privata di cui poco si conosce … comunque bella anche la Chiesa!
  • 16. Tralasciando il tentativo di spaghetti al ragù alla “medio orientale” e il tassista monco (come fai a sterzare e cambiare le marce e rispondere al cellulare se hai una mano sola? .. Probabilmente nello stesso modo in cui la donna riesce a: “guidare”, truccarsi, mandare sms e litigare col fidanzato.. Contemporaneamente!) riusciamo a raggiungere la vetta del Monte Tabor, dove avvenne la trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli.Torniamo arricchiti dalla meditazione personale che ci ha impegnato tra le rovine intorno la chiesa. Per i più temerari: ritorno a piedi per le vie di Nazareth.
  • 17. Mercoledì 19 Agosto Nazareth –Ajloun – Jerash –Amman
  • 18. In fin giungemmo in quel della Giordania!..o meglio, più che in fin...il terzo giorno!Prima tappa: Ajlun, imponente fortezza che risale ai tempi delle crociate, costruita dal sanguinoso sagace superbo Saladino. Guardie rigorosamente vestite con gli abiti tipici di quel tempo, si sono fatte prontamente distrarre dai facili costumi delle ragazze occidentali che sfoggiavano chiome dorate e pelle abbronzata.
  • 19. Seconda tappa, Jerash (vi ricordate quando Gesù, passando per quelle zone, scacciò uno spirito indemoniato per mandarlo nei maiali?...ecco, in realtà non c'entra molto perchè Gesù non e' passato esattamente da questa città ma ci siamo vicini). Scherzi a parte, in questa città c'è uno splendido sito archeologico greco-romano che ricorda vagamente la Valle dei Templi di Agrigento, solo di dimensioni e di bellezza maggiore. Tra le rovine, si conserva in buono stato un teatro che viene tuttora utilizzato per eventi culturali-musicali giordani.
  • 20.
  • 21. Terza e ultima tappa, il monte Nebo.Da qui si può osservare con semplicità (foschia permettendo) praticamente tutta la terra santa....lo straordinario scorcio che si presenta agli occhi anzitutto è lo sguardo verso l'orizzonte; lo stesso orizzonte verso ciò che nell'antichità rappresentava il futuro promesso da Dio...l'emozione è tanta, e subito pronti afferriamo la Bibbia per poter rivivere l'evento che ha reso importante questo monte.Come sapete cari amici, qui giunse Mosè al culmine del suo viaggio verso la Terra Promessa. Egli trovò la morte prima di poter mettervi piede a causa dei suoi dubbi nei confronti dell'agire di Dio. Una cosa è molto probabile: quando Mosè giunse sul Nebo i suoi occhi videro la speranza di una vita futura nella bellezza della terra Promessa. La sua missione sulla terra non poteva che finire in quel punto , dove la promessa non poteva solo limitarsi alla terra fisica sottostante, ma a qualcosa di più importante, per l'appunto essere sulla bocca di Dio: la grande promessa offerta ad ogni uomo.Così facendo e così meditando abbiamo concluso la nostra terza giornata: cercando la nostra terra promessa negli sconfinati territori che il Signore ci ha posto nel cuore.
  • 23. Dopo una giornata intensa come quella di ieri ci siamo concessi un meritato riposo. Infatti la sveglia è stata anticipata alle 5.30. Destinazione della giornata è Petra, mitica città fondata dai Nabatei o, per i cinefili poco competenti in materia storica, il set di “indiana jones e l'ultima crociata”. La mattinata si apre con una lauta e buonissima colazione tra dolci, brioches e gente che prepara la schisceta (infatti la giornata si prospetta lunga). Con gli zaini in spalla e la pancia piena si parte per il breve tragitto: solo 4 ore di viaggio!Il tragitto ha però offerto, per chi ha resistito alla tentazione di un lungo pisolino (a dire il vero pochi), un colpo d'occhio molto suggestivo: deserto, deserto e ancora deserto. Tra le dune e le rocce scorgiamo cammelli e beduini che da tanti secoli percorrono queste vie, come fecero prima di loro i padri della fede come Abramo e i suoi discendendenti.
  • 24. Finalmente verso le 10.30 raggiungiamo Petra. La nostra giuda Nader ci conduce nei meandri di questa città (nata come città funeraria e poi abitata dai Nabatei) attraverso un corridoio costeggiato da due alte pareti di roccia rossa arenaria. Tra tutti i monumenti il più suggestivo è il Tesoro, simbolo di Petra, costruzione su tre livelli interamente scavata e scolpita nella roccia, che raffigura la facciata di un tempio. La leggenda racconta che il nome “Tesoro” deriva dal fatto che i beduini credevano che nell'urna raffigurata sopra alla facciata ci fosse nascosto un tesoro faraonico; poi scoprirono che non c'era nulla.
  • 25.
  • 26. Quest'oggi ci siamo lasciati avvolgere dalla pace del deserto. Un’ esperienza straordinaria in cui ci siamo lasciati guidare dai brani di Genesi e Siracide riguardanti la creazione. Il deserto ci ricorda di quando Dio dal nulla creò il mondo e tutte le sue meraviglie e, ripercorrere questi racconti, è stata occasione soprattutto di ringraziamento verso Dio. Il deserto è anche il simbolo del silenzio, quel silenzio che deve esserci nel nostro cuore quando ci prepariamo ad ascoltare la Parola del Signore. Questi luoghi santi ci permettono di sentire sensazioni ed esperienze della Parola, che non saremmo capaci di ascoltare con tutte le distrazioni che abbiamo a casa. Questo paesaggio ci ricorda un altro brano biblico, quello di Giovanni: “Voce di uno che grida nel deserto”. Molto spesso ci sentiamo un po' spaesati nella nostra vita, nella nostra società, dove ormai è difficile parlare di fede, e ci sentiamo impotenti di fronte a questa continua carenza di fede . Ci sembra di gridare nel deserto dove nessuno vuole ascoltare la nostra voce. È difficile spesso rendere testimonianza della nostra fede. Oggi ne abbiamo avuto un esempio in questa terra di Giordania; la nostra guida ci raccontava di come ormai i cristiani di questa terra stanno sempre di più abbandonando questo luogo e stanno divenendo sempre più una piccola minoranza. Ma in tutto questo c'è anche un messaggio di speranza, ed è la speranza del Vangelo e di Gesù.Non scoraggiamoci, Gesù è con noi!!!
  • 27. Venerdì 21 Agosto Amman - Betania - Gerico - Gerusalemme
  • 28. Squillo di telefono alle 6.30....abbandoniamo l'hotel per visitare l'ultimo sito in Giordania: Betania oltre il Giordano.Per chi non lo sapesse è il luogo in cui un carro di fuoco ha "rapito" il profeta Elia per portarlo in cielo ed è anche il posto scelto da Giovanni Battista (il nuovo Elia dicevano) per battezzare e annunciare l'avvento del Messia.Ovviamente anche Gesù, come sappiamo, è stato battezzato in quel luogo nel fiume Giordano.Letto Mc 1 (predicazione di Giovanni e battesimo di Gesù) ci siamo concessi un momento di riflessione personale per capire un po’ il significato del battesimo del Cristo. Interessante è sapere come mai Giovanni "non è degno nemmeno di slacciare il sandalo a quello che verrà dopo di lui" (Il libro di Rut vi può aiutare"). Il luogo è molto particolare: siamo completamente immersi nel deserto nel punto più basso della terra (400 mt sotto il livello del mare), abbiamo dovuto chiedere il permesso per entrare (lo danno solo ai turisti poichè il Giordano segna il confine con lo stato di Israele) e, dopo un bel giretto, ci siamo diretti verso la frontiera per tornare in Israele.
  • 29. Salutiamo Nader (la nostra guida giordana) e il nostro autista (sembrava Renegade hahaha un gallo)e iniziamo le numerose pratiche burocratiche e non per passare il confine.Solite domande: "avete delle armi con voi?", "qualcuno vi ha chiesto di portare qualcosa?" e noi "NONONONONONONONO" e loro "OKOKOKOKOKOKOKOK"...controllo passaporto: UN CASINO!Alcuni di noi non avevano il timbro di entrata in Israele ma solo quello d'uscita...risultato?Moduli da compilare e un' ora e mezza per passare...Al povero Fulvio hanno detto che Maria (il suo III nome ndr) non poteva essere un nome da uomo (e lui si è offeso) e alla Serena hanno chiesto il nome dei genitori (chissà perchè?!?!)
  • 30. Fatto tutto ritroviamo la nostra guida israeliana (che sembra Gino Paoli) e prendiamo la strada per Gerico:la città più antica del mondo (uuuuuuuuu)Cosa successe ad un viandante che scendeva da Gerusalemme a Gerico?Chi si fermò con lui?Saliamo ad una terrazza da dove è possibile vedere la strada che ha percorso il buon samaritano.
  • 31. I salmi dell'ascensione ci hanno aiutato a pregare (dal 120 al 134) e il panorama ci ha offerto un ulteriore spinta nella nostra riflessione e salita a Jerusalem. Via sul pullman direzione Città Santa ma prima ancora una piccola sosta sul monte Skopus da dove è possibile ammirare in tutta la sua bellezza l'intera città di Gerusalemme: Sorgi, rivestiti di luce, Gerusalemme: SIAMO ARRIVATI!!!
  • 32. Dato che oggi è venerdì, ci siamo catapultati a vedere gli ebrei ortodossi e non, che correvano al muro del pianto per lo SHABBAT (iniziano a preparasi il venerdì al tramonto).Is 60 è la lettura che ci ha accompagnato e il salmo 124 è stato il nostro aiuto nella preghiera.Molto carino e suggestivo è stato un tipo con mitra e 2 bambini per mano che si dirigeva verso il muro...anche questo, senza scherzare, fa riflettere.E' possibile andare vicino al muro e anche toccarlo!Come magari già sapete, gli uomini e le donne sono divisi durante la preghiera: alle donne pochi metri di muro, agli uomini il restante (ovviamente per i maschietti c'è più posto).Qualcuno ha inserito un fogliettino con 3 desideri (la tradizione ebraica narra di questa usanza) nelle fessure tra le pietre.Bene la nostra giornata è finita, andiamo all'hotel a Betlemme! Sapete che Betlemme non è in territorio israeliano? Abbiamo dovuto oltrepassare il muro che divide la Palestina da Israele...un po’ triste :(
  • 33. Sabato 22 Agosto Betlemme
  • 34. Ore 4.27: dai minareti la preghiera risuona in tutta la cittadina svegliandoci nell'unico giorno in cui ci si poteva alzare tranquillamente alle 6.45 e non al consueto orario antelucano.Si parte, alla volta del Campo dei Pastori dove gli angeli sono scesi ad annunciare la nascita di Gesù...ci andiamo anche noi, per celebrare la messa natalizia più calda e sudata della storia busserese!“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (Lc 2, 14-15).
  • 35. ...anche noi come i pastori lasciamo queste grotte per dirigerci verso la Basilica della Natività. La Basilica che ritroviamo è quella fatta ricostruire da Giustiniano nel 537d.C. dopo che nel 526 un incendio distrusse quella voluta da Costantino. Oggi è di confessione ortodossa, ma questo non impedisce ai pellegrini di tutto il mondo di visitarla.L’ingresso di questa basilica ha un nome speciale: Porta dell'Umiltà. Vi state chiedendo perchè? Le ragioni più importanti sono due, una pratica e una più “spirituale”:per non far entrare gente a cavallo (eh si...musulmani e crociati non si facevano troppi problemi!)per farsi piccoli e umili (per entrare infatti bisogna per forza inchinarsi) come il mistero che la Natività ci rivela: Dio che si fa piccolo, bambino.Sotto, nella cripta, il punto in cui è nato il bambin Gesù, tra un bue e un asinello:“La piccolezza che diventa grandezza”. E'la storia che conosciamo fin dall'infanzia, ma che qui si tinge di una sfumatura particolare...e proprio qui viviamo momenti di intensa spiritualità, riflessione personale e preghiera comunitaria.
  • 36. Questa giornata dedicata alle figure femminili del Vangelo continua con la visita alla Chiesa di Giovanni Battista e alla Chiesa della Visitazione, che ricorda la visita fatta da Maria a Elisabetta.Le due chiese distano praticamente cinque minuti di gradini, non un minuto di più. Ambedue sono cariche di preghiere, trasudano eventi biblici, ce li narrano attraverso gli affreschi come fossimo bambini che nel letto, la sera, sfogliano il proprio libro preferito. Uno spettacolo, niente altro.La riflessione personale ripercorre tutto quello che abbiamo vissuto durante la giornata: l'esultare di gioia davanti al Signore, come Giovanni nel grembo di Elisabetta (Lc 1, 39 e ss) e come Davide davanti all'arca dell'alleanza (2Sam 6); l'umiltà e la fiducia nel progetto di Dio (v. Cantico di Anna 1Sam 2,1-10).
  • 37. Domenica 23 Agosto Betlemme-Monte Sion-Qumran-Mar Morto
  • 38. Questa mattina ci siamo proprio riposati: sveglia ore 6.00!! Cantando inni (con le tipiche voci soavi delle prime ore del giorno) ci siamo preparati a varcare le porte della città Santa. Iniziamo la giornata celebrando una S. Messa speciale, quella del mattino di Pasqua. “come quella di Pasqua??” vi chiederete voi affezionati lettori... risposta: perchè eravamo in un luogo speciale: il Cenacolino. Questa chiesa francescana sorge vicinissima al luogo dove si è svolta l'Ultima Cena, Gesù celebrò la Pasqua in un luogo che oggi è diventato dimora del culto ebraico, musulmano e cristiano. Infatti il re musulmano Saladino fece adibire la stanza del Cenacolo a luogo di preghiera islamico e contemporaneamente sotto di essa si trova una sinagoga eretta sopra la presunta tomba del re Davide. Questo luogo rispecchia la vita di Gerusalemme: ebraismo, islamismo e cristianesimo convivono insieme non solo in una stessa città ma addirittura in uno stesso edificio.
  • 39.
  • 40. Dopo il momento di riflessione personale siamo partiti alla volta del mar Morto! Sulle sponde del mare abbiamo mangiato in un risto- fast-food che offriva il solito menù a base di riso scondito e pollo speziato ( e patate).Al “cinema dinamico del parco divertimenti” di Qumran abbiamo visto un filmato sul ritrovamento di alcuni papiri appartenuti agli Esseni, una comunità ebraica che al tempo di Gesù abitava nel deserto. È possibile che Giovanni il Battista, Gesù e San Paolo abbiano trascorso del tempo in questa comunità per condurre vita ascetica e pregare.
  • 41. Finalmente un po' di relax!!! tutti al mare al lido del mar Morto: dove non esiste l'acqua fredda e non serve il salvagente! Tra benessere, fanghi e bruciore il pomeriggio è trascorso in allegria e divertimento.
  • 42. Lunedì 24 AgostoMonte degli Ulivi - Yad Vashem
  • 43. Sveglia alle 6.00 da bravi Palmiri, lodi e colazione a base di melone giallo e yogurt, poi tutti in pullman verso il Monte degli Ulivi. Dopo la divisione richiesta dai coristi bisognosi di una ripassatina ai canti per la Santa Messa, il gruppo rimanete si è diretto alla Basilica dell'Assunzione di dottrina ortodossa. Alla chiesa di era crociata si accede da una piazzetta posta circa cinque metri sotto il livello stradale, alla quale sono stati aggiunti alcuni gradini per proteggere il luogo sacro da eventuali alluvioni. Ciò è stato reso necessario dal fatto che l'edificio si sviluppa interamente nel sotto suolo. Al suo interno si trova la tomba di Maria trovata piena di fiori l‘indomani della sua Assunzione in cielo. Presi dal panico per alcuni “canti” ortodossi, abbiamo deciso di uscire e rifugiarci nella grotta dove Gesù era solito pregare con i suoi discepoli.
  • 44. Dopo questa breve visita il gruppo ritorna dai cantori intenti a provare nella Basilica del Getsemani passando affianco ad alcuni ulivi vecchi più d mille anni, gli unici rimasti sul monte. Giunti alla Basilica, chiamata anche dell'Angoscia o delle Nazioni, abbiamo celebrato Messa ricordando la Passio Domini e meditando sul senso di abbandono provato da Gesù in quei luoghi. Infatti al centro della chiesa (davanti alla Mensa) si trova la roccia sulla quale si crede che Gesù abbia pronunciato: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!".(Mt 26, 39)
  • 45. Finita la Messa ci siamo recati alla Dominus Flevit dove Gesù pianse vedendo la Città Santa che non lo riconobbe come Messia: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". (Lc 19, 42-44).La vista sulla città ha contribuito a mantenere un clima di raccoglimento favorendo la meditazione personale sui brani del vangelo relativi al tradimento e alla consegna del Figlio di Dio.Breve tappa al cimitero Ebraico caratterizzato da lapidi di marmo bianco rivolte verso la piana del tempio perchè ,come detto dal profeta Zaccaria, quando arriverà il Messia, poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi resuscitando i morti aprendogli le porte della Gerusalemme celeste.
  • 46. Dopo la memoria della passione di Cristo e un'ottimo pranzo ci siamo recati all'istituto dello Yad Vashem per rendere memoria della passione del popolo Ebraico durante gli anni della deportazione nazista.Moto bello il giardino dei Giusti nel quale ogni albero piantato ricorda una persona che ha salvato almeno una persona Ebrea. Particolarmente toccante il memoriale dei bambini uccisi durante la shoah; quattro candele si riflettono milioni di volte, una per ogni bambino, negli specchi che ricoprono le pareti della sala.Alla fine del museo che ripercorreva la storia della deportazione, vi è una sala contenente gli archivi di tutte le vittime dell'olocausto.
  • 47. Martedì 25 AgostoCupola della Roccia - Santo Sepolcro - Sant’Anna
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