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La poesia

  deriva dal verbo
greco pòieo : “fare”
Un testo poetico si può distinguere
      da un testo in prosa per:

• forma: una poesia è sempre in versi

• contenuto: il poeta comunica stati
  d’animo ed emozioni, servendosi di
 immagini suggestive e un linguaggio
               originale
Caratteristiche fondamentali:
 • versi: insieme di sillabe con un numero
     preciso, delle pause e degli accenti
  (binario, ternario…fino all’endecasillabo)

• rime: stesso suono a fine verso (baciate,
     alternate, incrociate, incatenate)

• strofe: gruppi di versi (distico, terzina,
         quartina, sestina, ottava)
Baciata:   ogni verso rima con il successivo
                 (AABB)

      « Una donna s'alza e canta
      La segue il vento e l'incanta
         E sulla terra la stende
       E il sogno vero la prende »


       G. Ungaretti - Canto beduino, vv. 1-4
Alternata:     il 1 verso rima con il 3, il 2 con
           il 4 (ABAB, CDCD)

      « Lo stagno risplende. Si tace
      la rana. Ma guizza un bagliore
       d'acceso smeraldo, di brace
      azzurra: il martin pescatore...

        E non sono triste. Ma sono
      stupito se guardo il giardino...
       stupito di che? non mi sono
      sentito mai tanto bambino... »


       (G. Gozzano - L'assenza, vv. 21-28)
Incrociata:        il 1 verso rima con il 4, il 2
           con il 3 (ABBA, CDDC)

   « Non pianger più. Torna il diletto figlio
      a la tua casa. È stanco di mentire.
      Vieni; usciamo. Tempo di rifiorire.
  Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.

   Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato
   serba ancora per noi qualche sentiero.
      Ti dirò come sia dolce il mistero
     che vela certe cose del passato. »
          G. D'Annunzio - Consolazione, vv. 1-8
Incatenata:         ogni verso rima con quello
dopo il successivo, a catena (ABA,BCB,CDC)


  « Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
    mi prese del costui piacer sì forte,
  che, come vedi, ancor non m'abbandona.

     Amor condusse noi ad una morte.
     Caina attende chi a vita ci spense.
    Queste parole da lor ci fuor porte. »


       (Dante - Divina Commedia - Inf. V, vv. 100-108)
Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l'etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente.


          (Dante, Inf. III, 1-3)
Comprensione del contenuto:

  •parafrasi: la “traduzione” in parole
semplici di quello che l’autore voleva dire

   •valore universale e assoluto: ha
  significati validi per tutti gli uomini

•attualizzazione: può comunicare sempre
         qualcosa al suo lettore
Come analizzare una poesia:

  •informazioni oggettivo-formali: autore,
titolo, raccolta poetica, versi, rime, strofe

 •parafrasi e comprensione del messaggio
                 poetico

        •figure retoriche utilizzate

•attualizzazione e interpretazione personale
           del messaggio poetico.
allitterazione: ripetizione della
  stessa vocale, consonante o
sillaba, all’inizio o all’interno di
        due parole vicine

Es:    fruscìo che fan le foglie
           (G. D’Annunzio)
anafora: ripetere una parole o un
 gruppo di parole a inizio verso

   Es: Per me si va nella città
             dolente
per me si va ne l’etterno dolore
per me si va tra la perduta gente
metafora: sostituire un
termine proprio con uno
       figurato

   Es: sei una volpe!
onomatopea: parola che
 riproduce un suono o un
        rumore

Es: Don…Don…E mi dicono,
         Dormi!
         (G. Pascoli)
ossimoro: parole di senso
  opposto che vengono
       accostate

Es: chiaro scuro – dolce
         amaro
sinestesia: accostamento
   di due sensi diversi

 Es: colore caldo – urlo
          nero
MATTINA
              G.Ungaretti


           M’illumino
           D’immenso.

Santa Maria la Longa il 26 gennaio 1917.
Analisi della forma


• Versi: un quaternario e un ternario

• Figure retoriche: sinestesia e
  parallelismo per l’elisione
  (apostrofo) e i due termini che
  iniziano per «I» e terminano per «O»
Analisi del contenuto
CONTESTO:
•mattina di sole
•guerra
•trincea verso Trieste

PARAFRASI: all'improvviso i soldati, ed anche
Ungaretti, vedono la distesa infinita del mare e
s'illuminano "d'immenso".
Interpretazione
SIGNIFICATO: lo splendore del sole sorto
da poco trasmette al poeta una sensazione
di luminosità che provoca immediate
associazioni interiori ed in particolare il
sentimento della vastità. M’illumino
d’immenso significa appunto questo: l’idea
della infinita grandezza mi colpisce nella
forma della luce.
EUGENIO MONTALE
               Il male di vivere

    Spesso il male di vivere ho incontrato:
     era il rivo strozzato che gorgoglia,
        era l’incartocciarsi della foglia
      riarsa, era il cavallo stramazzato.
      Bene non seppi, fuori del prodigio
     che schiude la divina Indifferenza:
        era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
GIORGIO CAPRONI
            
       Sassate
 Ho provato a parlare
Forse, ignoro la lingua
Tutte frasi sbagliate.
 La risposta: sassate.

             
   Considerazioni
             
 Il sesso. La partita
      domenicale.
              La vita
     Così è risolta.
              Resta
(misera d’una sorte!)
da risolvere la morte.
La poesia
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La poesia

  • 1. La poesia deriva dal verbo greco pòieo : “fare”
  • 2. Un testo poetico si può distinguere da un testo in prosa per: • forma: una poesia è sempre in versi • contenuto: il poeta comunica stati d’animo ed emozioni, servendosi di immagini suggestive e un linguaggio originale
  • 3. Caratteristiche fondamentali: • versi: insieme di sillabe con un numero preciso, delle pause e degli accenti (binario, ternario…fino all’endecasillabo) • rime: stesso suono a fine verso (baciate, alternate, incrociate, incatenate) • strofe: gruppi di versi (distico, terzina, quartina, sestina, ottava)
  • 4. Baciata: ogni verso rima con il successivo (AABB) « Una donna s'alza e canta La segue il vento e l'incanta E sulla terra la stende E il sogno vero la prende » G. Ungaretti - Canto beduino, vv. 1-4
  • 5. Alternata: il 1 verso rima con il 3, il 2 con il 4 (ABAB, CDCD) « Lo stagno risplende. Si tace la rana. Ma guizza un bagliore d'acceso smeraldo, di brace azzurra: il martin pescatore... E non sono triste. Ma sono stupito se guardo il giardino... stupito di che? non mi sono sentito mai tanto bambino... » (G. Gozzano - L'assenza, vv. 21-28)
  • 6. Incrociata: il 1 verso rima con il 4, il 2 con il 3 (ABBA, CDDC) « Non pianger più. Torna il diletto figlio a la tua casa. È stanco di mentire. Vieni; usciamo. Tempo di rifiorire. Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio. Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato serba ancora per noi qualche sentiero. Ti dirò come sia dolce il mistero che vela certe cose del passato. » G. D'Annunzio - Consolazione, vv. 1-8
  • 7. Incatenata: ogni verso rima con quello dopo il successivo, a catena (ABA,BCB,CDC) « Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense. Queste parole da lor ci fuor porte. » (Dante - Divina Commedia - Inf. V, vv. 100-108)
  • 8. Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. (Dante, Inf. III, 1-3)
  • 9. Comprensione del contenuto: •parafrasi: la “traduzione” in parole semplici di quello che l’autore voleva dire •valore universale e assoluto: ha significati validi per tutti gli uomini •attualizzazione: può comunicare sempre qualcosa al suo lettore
  • 10. Come analizzare una poesia: •informazioni oggettivo-formali: autore, titolo, raccolta poetica, versi, rime, strofe •parafrasi e comprensione del messaggio poetico •figure retoriche utilizzate •attualizzazione e interpretazione personale del messaggio poetico.
  • 11. allitterazione: ripetizione della stessa vocale, consonante o sillaba, all’inizio o all’interno di due parole vicine Es: fruscìo che fan le foglie (G. D’Annunzio)
  • 12. anafora: ripetere una parole o un gruppo di parole a inizio verso Es: Per me si va nella città dolente per me si va ne l’etterno dolore per me si va tra la perduta gente
  • 13. metafora: sostituire un termine proprio con uno figurato Es: sei una volpe!
  • 14. onomatopea: parola che riproduce un suono o un rumore Es: Don…Don…E mi dicono, Dormi! (G. Pascoli)
  • 15. ossimoro: parole di senso opposto che vengono accostate Es: chiaro scuro – dolce amaro
  • 16. sinestesia: accostamento di due sensi diversi Es: colore caldo – urlo nero
  • 17. MATTINA G.Ungaretti M’illumino D’immenso. Santa Maria la Longa il 26 gennaio 1917.
  • 18. Analisi della forma • Versi: un quaternario e un ternario • Figure retoriche: sinestesia e parallelismo per l’elisione (apostrofo) e i due termini che iniziano per «I» e terminano per «O»
  • 19. Analisi del contenuto CONTESTO: •mattina di sole •guerra •trincea verso Trieste PARAFRASI: all'improvviso i soldati, ed anche Ungaretti, vedono la distesa infinita del mare e s'illuminano "d'immenso".
  • 20. Interpretazione SIGNIFICATO: lo splendore del sole sorto da poco trasmette al poeta una sensazione di luminosità che provoca immediate associazioni interiori ed in particolare il sentimento della vastità. M’illumino d’immenso significa appunto questo: l’idea della infinita grandezza mi colpisce nella forma della luce.
  • 21. EUGENIO MONTALE Il male di vivere Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
  • 22.
  • 23. GIORGIO CAPRONI   Sassate  Ho provato a parlare Forse, ignoro la lingua Tutte frasi sbagliate. La risposta: sassate.   Considerazioni   Il sesso. La partita domenicale. La vita Così è risolta. Resta (misera d’una sorte!) da risolvere la morte.