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Controllo Strategico e Direzionale 2016 00879/008
Facility e Appalti
MP
0
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
1 marzo 2016
Convocata la Giunta presieduta dal Sindaco Piero Franco Rodolfo FASSINO, sono
presenti, oltre al Vicesindaco Elide TISI, gli Assessori:
Assenti, per giustificati motivi, gli Assessori: Stefano LO RUSSO - Giuliana TEDESCO.
Con l’assistenza del Segretario Generale Mauro PENASSO.
OGGETTO: ATTIVITA' ED INIZIATIVE FINALIZZATE A FAVORIRE LA CONOSCENZA
E IL RECUPERO, A FINI STORICO DOCUMENTARISTICI, DEI RIFUGI ANTIAEREO
DELLA CITTA' DI TORINO.
Maurizio BRACCIALARGHE
Ilda CURTI
Stefano GALLO
Enzo LAVOLTA
Claudio LUBATTI
Domenico MANGONE
Gianguido PASSONI
Mariagrazia PELLERINO
2016 00879/008 2
Proposta dell'Assessore Passoni.
Il massiccio ricorso ai bombardamenti aerei fu una delle più drammatiche novità che il
secondo conflitto mondiale si incaricò di introdurre nel contesto della storia dei conflitti armati.
Prima ancora che la guerra coinvolgesse direttamente il Nostro Paese l’urbanistica delle
Città – a partire dalle più grandi – iniziò a punteggiarsi, in linea con quanto avveniva nei grandi
centri urbani d’Europa – di nuovi luoghi fisici protetti, inizialmente utilizzando piani interrati,
seminterrati o, in mancanza, piani terra degli edifici. Nacquero così i primi i rifugi antiaereo.
In Italia, la storia dei rifugi antiaereo conta esattamente ottanta anni dalla loro comparsa.
Fu infatti con il Regio Decreto Legge n. 2121 del 1936 che impose a Enti e privati, nella
realizzazione di nuove costruzioni, la realizzazione, a loro spese, di tali strutture.
Le sconvolgenti notizie provenienti dalla Spagna, durante la guerra civile, sulle stragi e
distruzione operate dagli aerei, indussero immediatamente il Governo italiano a legiferare in
materia, nella prospettiva – che non mancò di rivelarsi assai a breve esatta – che analoghi effetti
avrebbero potuto interessare il nostro territorio.
Quattro anni dopo, l’entrata in guerra dell’Italia nel conflitto mondiale diede un enorme
impulso alla creazione dei rifugi. A quelli creati in un primo tempo, come si è fatto cenno,
seguirono strutture più ampie e organizzate, realizzate presso ogni grande fabbrica o scuola e
soprattutto in prossimità di Enti e strutture pubbliche.
Nella nostra Città, quelli realizzati dal Comune erano anche sostanzialmente i soli in grado
di fornire una protezione effettiva, grazie alle tecniche di costruzione adottate e alla disciplina
imposta per il loro utilizzo.
Dopo la fine della guerra, la più parte di tali luoghi furono per lo più chiusi e abbandonati
e comunque dimenticati o trascurati, e così esclusi dalla memoria collettiva.
Soltanto in epoca relativamente recente a questi luoghi della memoria si è guardato con
nuova attenzione, grazie all’opera del Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della
guerra, dei diritti e delle libertà, nonché all’interesse e alla passione di privati studiosi e
ricercatori.
Si è così giunti alla progressiva acquisizione di dati e notizie che consentono oggi di
disporre di un adeguato corredo informativo in questa materia: alla fine del 1944 i rifugi pubblici
di Torino erano 137, mentre quelli “privati” erano circa 16.000, di cui però neppure un migliaio
in grado di offrire protezione effettiva.
Limitando l’analisi ai rifugi pubblici di cui sopra, all’attualità, risulta documentata
l’esistenza di circa 45 di essi. Solo alcuni fra questi sono stati finora recuperati e in numero
ancora minore sono quelli finora resi accessibili a visite del pubblico interessato.
Fra i più grandi o comunque più ricordati per regioni storiche si possono citare:
- il rifugio di piazza Risorgimento, riaperto nel 1995, posto in corrispondenza tra le vie Nicola
Fabrizi e Buronzo;
- il rifugio sito sotto l’immobile che ospita il Museo della Resistenza, in corso Valdocco n. 4/a;
2016 00879/008 3
- il rifugio situato nel contesto del complesso delle ex Carceri Nuove di Torino, oggi visitabile;
- il rifugio posto nei sotterranei di Palazzo Civico, riaperto nel 2015;
- il rifugio scoperto nel 2014 in piazza Marmolada, realizzato sotto l’allora “Materferro”,
società del complesso FIAT nel settore autoferro-tranviario;
- il rifugio sito nell’area degli ex Mercati Generali, di via Giordano Bruno;
- il rifugio sito presso l’area in cui sorgeva lo stabilimento della Venchi Unica, non distante
dall’attuale piazza Massaua.
A questi, compresi fra quelli di maggior rilievo, si aggiungono altri luoghi, conosciuti
dagli studiosi ma non attualmente accedibili o comunque tali da non consentirne una fruizione
neppure a scopo storico documentaristico.
Si tratta tra gli atri:
- dei rifugi A.T.C. di corso Lecce e via Sospello;
- del rifugio di Palazzo Campana in via Carlo Alberto;
- dei rifugi presso la Manifattura Tabacchi di corso Regio Parco;
- del rifugio realizzato ai piedi del c.d. Monte dei Cappuccini;
- del rifugio realizzato sotto il “Bastione” presso i Giardini Reali;
- del rifugio “Colongo” di corso Verona n. 57;
- della rete dei rifugi dei “Gruppi Rionali Fascisti” (sono documentati quelli di corso Cosenza,
di corso Vercelli n. 455, di corso Peschiera presso l’Istituto Santorre di Santarosa e di via
Accademia Albertina sotto la rotonda dei Talucchi);
- del rifugio realizzato nel contesto del complesso di villa Rey, essenzialmente utilizzato da
militari tedeschi che occupavano il complesso dopo l’8 settembre 1943;
- della rete dei rifugi presso le grandi fabbriche della Città. Oltre alla Venchi Unica già citata,
esistevano importanti rifugi presso l’ex Fiat Grandi Motori di via Cuneo/corso Vigevano,
presso il complesso Mirafiori, presso l’attuale Michelin di corso Romania, presso l’ex
stabilimento Ceirano, dove oggi ha sede la Cascina Amione.
A ottant’anni dal primo provvedimento in materia di rifugi antiaereo, a oltre settant’anni
dalla fine del conflitto, la Città intende intensificare la propria azione nel recupero della memoria
della Torino in guerra anche attraverso ogni possibile attività volta alla ricognizione dei predetti
rifugi, alla possibilità di farvi accesso e, in collaborazione – per i rifugi non ricompresi nella
proprietà del Comune – con gli enti proprietari, alla possibilità di favorirne il recupero e, dove
possibile, la valorizzazione.
Si tratta non soltanto di guardare con un’attenzione particolare ad una parte del proprio
patrimonio immobiliare storico che evoca sentimenti e suggestioni particolari, ma anche di
rivivere e far rivivere, nella memoria, la tragedia della guerra e l’angoscia della popolazione
civile costretta a servirsene, non senza un effetto di monito collettivo per il futuro.
Il Comune si avvarrà, in questa attività di recupero e valorizzazione, della collaborazione di
tutti i propri uffici coinvolti, potendo altresì ricorrere all’ausilio di enti ed associazioni in grado
di supportare tale azione. In particolare si sottolinea l’impulso già offerto dall’Associazione per
2016 00879/008 4
la Storia del Territorio nell’Età Contemporanea, che si è resa disponibile a collaborare con la
Città in tale settore e che potrà contribuire in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi
indicati nella presente deliberazione.
A tale ultimo scopo si dispone affinché gli uffici della Direzione Edifici Municipali,
Patrimonio e Verde e della Direzione Controllo Strategico e Direzionale Facility e Appalti,
avvalendosi della collaborazione dell’Archivio Storico:
- redigano e aggiornino un elenco dei rifugi pubblici della Città, la cui esistenza sia attestata da
specifica documentazione;
- intestino a ciascuno di essi una scheda recante notizie della attuale situazione proprietaria e
dello stato di fatto;
- valutino possibili iniziative finalizzate al progressivo recupero e valorizzazione (a partire da
quelli di proprietà comunale);
- avviino interlocuzioni con gli enti pubblici e privati proprietari di rifugi antiaereo esistenti sul
territorio comunale anche attraverso l’Attività dell’Associazione per la Storia del territorio
nell’Età Contemporanea o di altre associazioni interessate;
- aggiornino periodicamente le schede intestate a ciascun rifugio con le indicazioni delle attività
compiute.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA COMUNALE
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti
Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai
sensi dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli organi di governo
che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e che non ricadano nelle competenze,
previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente
provvedimento non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o
sul patrimonio dell’ente;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
D E L I B E R A
1) di approvare l’attività finalizzata al recupero e alla valorizzazione dei rifugi antiaereo della
Città di Torino descritta nella parte introduttiva del presente provvedimento e qui da
intendersi compiutamente richiamata;
2) di demandare agli uffici lo svolgimento dell’attività predetta anche attraverso la
2016 00879/008 5
collaborazione a titolo gratuito, eventualmente formalizzata nelle forme ritenute opportune,
con l’Associazione per la Storia del Territorio nell’Età Contemporanea o con ogni altro
ente od associazione che si rendessero disponibili per lo scopo;
3) di dare atto che il presente provvedimento è conforme alle disposizioni in materia di
valutazione dell’impatto economico, come risulta dal documento allegato (all. 1);
4) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo
Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
L’Assessore al Bilancio, Tributi,
Personale, Patrimonio e Decentramento
Gianguido Passoni
Si esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica.
Il Direttore di Staff
Antonino Calvano
Il Dirigente
Area Patrimonio
Giuseppe Nota
Il Dirigente
Servizio Edifici Municipali
Dario Sardi
Verbale n. 8 firmato in originale:
IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE
Piero Franco Rodolfo Fassino Mauro Penasso
______________________________________________________________________________
2016 00879/008 6
ATTESTATO DI PUBBLICAZIONE E DI ESECUTIVITÀ
La presente deliberazione:
1° ai sensi dell’art. 124, 1° comma, del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli
EE.LL. (Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267) è pubblicata all’Albo Pretorio del Comune
per 15 giorni consecutivi dal 7 marzo 2016 al 21 marzo 2016;
2° ai sensi dell’art. 134, 3° comma, del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli EE.LL.
(Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267) è esecutiva dal 17 marzo 2016.

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  • 1. Controllo Strategico e Direzionale 2016 00879/008 Facility e Appalti MP 0 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE 1 marzo 2016 Convocata la Giunta presieduta dal Sindaco Piero Franco Rodolfo FASSINO, sono presenti, oltre al Vicesindaco Elide TISI, gli Assessori: Assenti, per giustificati motivi, gli Assessori: Stefano LO RUSSO - Giuliana TEDESCO. Con l’assistenza del Segretario Generale Mauro PENASSO. OGGETTO: ATTIVITA' ED INIZIATIVE FINALIZZATE A FAVORIRE LA CONOSCENZA E IL RECUPERO, A FINI STORICO DOCUMENTARISTICI, DEI RIFUGI ANTIAEREO DELLA CITTA' DI TORINO. Maurizio BRACCIALARGHE Ilda CURTI Stefano GALLO Enzo LAVOLTA Claudio LUBATTI Domenico MANGONE Gianguido PASSONI Mariagrazia PELLERINO
  • 2. 2016 00879/008 2 Proposta dell'Assessore Passoni. Il massiccio ricorso ai bombardamenti aerei fu una delle più drammatiche novità che il secondo conflitto mondiale si incaricò di introdurre nel contesto della storia dei conflitti armati. Prima ancora che la guerra coinvolgesse direttamente il Nostro Paese l’urbanistica delle Città – a partire dalle più grandi – iniziò a punteggiarsi, in linea con quanto avveniva nei grandi centri urbani d’Europa – di nuovi luoghi fisici protetti, inizialmente utilizzando piani interrati, seminterrati o, in mancanza, piani terra degli edifici. Nacquero così i primi i rifugi antiaereo. In Italia, la storia dei rifugi antiaereo conta esattamente ottanta anni dalla loro comparsa. Fu infatti con il Regio Decreto Legge n. 2121 del 1936 che impose a Enti e privati, nella realizzazione di nuove costruzioni, la realizzazione, a loro spese, di tali strutture. Le sconvolgenti notizie provenienti dalla Spagna, durante la guerra civile, sulle stragi e distruzione operate dagli aerei, indussero immediatamente il Governo italiano a legiferare in materia, nella prospettiva – che non mancò di rivelarsi assai a breve esatta – che analoghi effetti avrebbero potuto interessare il nostro territorio. Quattro anni dopo, l’entrata in guerra dell’Italia nel conflitto mondiale diede un enorme impulso alla creazione dei rifugi. A quelli creati in un primo tempo, come si è fatto cenno, seguirono strutture più ampie e organizzate, realizzate presso ogni grande fabbrica o scuola e soprattutto in prossimità di Enti e strutture pubbliche. Nella nostra Città, quelli realizzati dal Comune erano anche sostanzialmente i soli in grado di fornire una protezione effettiva, grazie alle tecniche di costruzione adottate e alla disciplina imposta per il loro utilizzo. Dopo la fine della guerra, la più parte di tali luoghi furono per lo più chiusi e abbandonati e comunque dimenticati o trascurati, e così esclusi dalla memoria collettiva. Soltanto in epoca relativamente recente a questi luoghi della memoria si è guardato con nuova attenzione, grazie all’opera del Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e delle libertà, nonché all’interesse e alla passione di privati studiosi e ricercatori. Si è così giunti alla progressiva acquisizione di dati e notizie che consentono oggi di disporre di un adeguato corredo informativo in questa materia: alla fine del 1944 i rifugi pubblici di Torino erano 137, mentre quelli “privati” erano circa 16.000, di cui però neppure un migliaio in grado di offrire protezione effettiva. Limitando l’analisi ai rifugi pubblici di cui sopra, all’attualità, risulta documentata l’esistenza di circa 45 di essi. Solo alcuni fra questi sono stati finora recuperati e in numero ancora minore sono quelli finora resi accessibili a visite del pubblico interessato. Fra i più grandi o comunque più ricordati per regioni storiche si possono citare: - il rifugio di piazza Risorgimento, riaperto nel 1995, posto in corrispondenza tra le vie Nicola Fabrizi e Buronzo; - il rifugio sito sotto l’immobile che ospita il Museo della Resistenza, in corso Valdocco n. 4/a;
  • 3. 2016 00879/008 3 - il rifugio situato nel contesto del complesso delle ex Carceri Nuove di Torino, oggi visitabile; - il rifugio posto nei sotterranei di Palazzo Civico, riaperto nel 2015; - il rifugio scoperto nel 2014 in piazza Marmolada, realizzato sotto l’allora “Materferro”, società del complesso FIAT nel settore autoferro-tranviario; - il rifugio sito nell’area degli ex Mercati Generali, di via Giordano Bruno; - il rifugio sito presso l’area in cui sorgeva lo stabilimento della Venchi Unica, non distante dall’attuale piazza Massaua. A questi, compresi fra quelli di maggior rilievo, si aggiungono altri luoghi, conosciuti dagli studiosi ma non attualmente accedibili o comunque tali da non consentirne una fruizione neppure a scopo storico documentaristico. Si tratta tra gli atri: - dei rifugi A.T.C. di corso Lecce e via Sospello; - del rifugio di Palazzo Campana in via Carlo Alberto; - dei rifugi presso la Manifattura Tabacchi di corso Regio Parco; - del rifugio realizzato ai piedi del c.d. Monte dei Cappuccini; - del rifugio realizzato sotto il “Bastione” presso i Giardini Reali; - del rifugio “Colongo” di corso Verona n. 57; - della rete dei rifugi dei “Gruppi Rionali Fascisti” (sono documentati quelli di corso Cosenza, di corso Vercelli n. 455, di corso Peschiera presso l’Istituto Santorre di Santarosa e di via Accademia Albertina sotto la rotonda dei Talucchi); - del rifugio realizzato nel contesto del complesso di villa Rey, essenzialmente utilizzato da militari tedeschi che occupavano il complesso dopo l’8 settembre 1943; - della rete dei rifugi presso le grandi fabbriche della Città. Oltre alla Venchi Unica già citata, esistevano importanti rifugi presso l’ex Fiat Grandi Motori di via Cuneo/corso Vigevano, presso il complesso Mirafiori, presso l’attuale Michelin di corso Romania, presso l’ex stabilimento Ceirano, dove oggi ha sede la Cascina Amione. A ottant’anni dal primo provvedimento in materia di rifugi antiaereo, a oltre settant’anni dalla fine del conflitto, la Città intende intensificare la propria azione nel recupero della memoria della Torino in guerra anche attraverso ogni possibile attività volta alla ricognizione dei predetti rifugi, alla possibilità di farvi accesso e, in collaborazione – per i rifugi non ricompresi nella proprietà del Comune – con gli enti proprietari, alla possibilità di favorirne il recupero e, dove possibile, la valorizzazione. Si tratta non soltanto di guardare con un’attenzione particolare ad una parte del proprio patrimonio immobiliare storico che evoca sentimenti e suggestioni particolari, ma anche di rivivere e far rivivere, nella memoria, la tragedia della guerra e l’angoscia della popolazione civile costretta a servirsene, non senza un effetto di monito collettivo per il futuro. Il Comune si avvarrà, in questa attività di recupero e valorizzazione, della collaborazione di tutti i propri uffici coinvolti, potendo altresì ricorrere all’ausilio di enti ed associazioni in grado di supportare tale azione. In particolare si sottolinea l’impulso già offerto dall’Associazione per
  • 4. 2016 00879/008 4 la Storia del Territorio nell’Età Contemporanea, che si è resa disponibile a collaborare con la Città in tale settore e che potrà contribuire in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi indicati nella presente deliberazione. A tale ultimo scopo si dispone affinché gli uffici della Direzione Edifici Municipali, Patrimonio e Verde e della Direzione Controllo Strategico e Direzionale Facility e Appalti, avvalendosi della collaborazione dell’Archivio Storico: - redigano e aggiornino un elenco dei rifugi pubblici della Città, la cui esistenza sia attestata da specifica documentazione; - intestino a ciascuno di essi una scheda recante notizie della attuale situazione proprietaria e dello stato di fatto; - valutino possibili iniziative finalizzate al progressivo recupero e valorizzazione (a partire da quelli di proprietà comunale); - avviino interlocuzioni con gli enti pubblici e privati proprietari di rifugi antiaereo esistenti sul territorio comunale anche attraverso l’Attività dell’Associazione per la Storia del territorio nell’Età Contemporanea o di altre associazioni interessate; - aggiornino periodicamente le schede intestate a ciascun rifugio con le indicazioni delle attività compiute. Tutto ciò premesso, LA GIUNTA COMUNALE Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento; Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono: favorevole sulla regolarità tecnica; viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente provvedimento non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente; Con voti unanimi, espressi in forma palese; D E L I B E R A 1) di approvare l’attività finalizzata al recupero e alla valorizzazione dei rifugi antiaereo della Città di Torino descritta nella parte introduttiva del presente provvedimento e qui da intendersi compiutamente richiamata; 2) di demandare agli uffici lo svolgimento dell’attività predetta anche attraverso la
  • 5. 2016 00879/008 5 collaborazione a titolo gratuito, eventualmente formalizzata nelle forme ritenute opportune, con l’Associazione per la Storia del Territorio nell’Età Contemporanea o con ogni altro ente od associazione che si rendessero disponibili per lo scopo; 3) di dare atto che il presente provvedimento è conforme alle disposizioni in materia di valutazione dell’impatto economico, come risulta dal documento allegato (all. 1); 4) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. L’Assessore al Bilancio, Tributi, Personale, Patrimonio e Decentramento Gianguido Passoni Si esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica. Il Direttore di Staff Antonino Calvano Il Dirigente Area Patrimonio Giuseppe Nota Il Dirigente Servizio Edifici Municipali Dario Sardi Verbale n. 8 firmato in originale: IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE Piero Franco Rodolfo Fassino Mauro Penasso ______________________________________________________________________________
  • 6. 2016 00879/008 6 ATTESTATO DI PUBBLICAZIONE E DI ESECUTIVITÀ La presente deliberazione: 1° ai sensi dell’art. 124, 1° comma, del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli EE.LL. (Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267) è pubblicata all’Albo Pretorio del Comune per 15 giorni consecutivi dal 7 marzo 2016 al 21 marzo 2016; 2° ai sensi dell’art. 134, 3° comma, del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli EE.LL. (Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267) è esecutiva dal 17 marzo 2016.