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Stralcio verbale seduta del 16 ottobre 2007

Su proposta del consigliere Vasco Donato il consiglio comunale, con 14 voti favorevoli e 3 contrari (Antonicelli, Isdraele,
Martinelli), viene sospeso. Sono le ore 20,40.

Si riprende alle ore 22,40. Sono presenti 19 consiglieri ed assenti 2 (Ludovico e Masi Giovanni)
Subito dopo entra Ludovico – Presenti 20.

Cons. Vasco Donato
Preliminarmente alla discussione. Devo esservi onesto, se qualcuno tre anni fa mi avesse predetto
questo momento, conoscendomi e conoscendo con quanto equilibrio mi sono posto ed esposto nel
corso di questi due lustri e passa di esperienza in questo Consiglio comunale, onestamente gli avrei
dato del matto. Ma tant’è che la politica è fatta di movimento, movimenti e movimenti, che
compongono e scompongono alleanze, compongono e scompongono quadri, compongono e
infrangono quelli che sono in alcuni casi gli elementi di rispetto minimo personale tra le persone.
Nel corso di questi anni, anche se all’esterno apparivo come uno dei più fidati assertori del Sindaco, lui
– continuerò a dargli del “lui” volontariamente, così come ho fatto in questi anni, tentando di
continuare a guardarlo negli occhi così come non sempre mi è stato risposto in questi anni – sa
perfettamente come nel corso di questi anni, nonostante all’esterno ho continuato a difenderlo fino
all’inverosimile, nei discorsi, nei pour parler personali ed anche ufficiali, nelle riunioni di maggioranza,
io ho esposto i miei dubbi su come ha pensato, ha concepito e ha continuato questo suo percorso di
amministratore in questa città.
Ho provato più volte a dirgli di mettere in pratica quello che era uno dei capisaldi del suo programma
di governo, e cioè il Palazzo trasparente, il primo dato terribile è che man mano che si andava avanti
questo Palazzo non era più trasparente, diventava invisibile agli occhi della città.
Città che man mano, prima ancora del “grillismo” e prima ancora di quei simpatici signori che si
firmano tali con lettere anonime di cui credo ne dovranno rispondere poi non solo a se stessi ma alla
storia, prima ancora dei “grillini” questa città cominciava a prendere le distanze non da questa
maggioranza, da questo Sindaco, che non riconosceva tale. Nel corso degli anni mi sono sforzato
personalmente insieme ad altri di invitare il Sindaco ad invertire questa rotta, cominciare a guardare in
faccia la città, man mano tentando di dare consigli, non pretendo di avere in tasca la verità assolute,
ma erano consigli, che credo quando in un consesso di 21 persone a cascata tutti quanti poi si è
tentati di dare al Sindaco, ma tant’è che alla fine come ho avuto modo di dire qualche anno fa in una
riunione di maggioranza, la sensazione che avevo è che man mano la città si stava ingrigendo, quasi
assumendo le sembianze di chi la stava in qualche modo pilotando. Mi dicono che così succede con i
cani, che alla fine somigliano ai padroni, è una strana storia.
Alla fine, dicevo, di tutta questa avventura il Sindaco sa perfettamente dell’ultimo contatto avuto con
me in una telefonata in cui lo pregavo di riflettere su un assunto finale, atteso che da questa parte c’è
una manica di delinquenti o presunti tali, dato che rivendico con assoluta certezza la mia totale pulizia
morale oltre che evidentemente penale, dicevo atteso che da questa parte c’è una manica di
delinquenti pronti a fare chissà cosa, pronti a sfidarla, pronti quasi a ricattarla, facevo l’unica
domanda, era il 13 agosto, sapevo per certo che stavano per giungere le dimissioni dell’Ass. Covella,
eletto Assessore, nominato Assessore venti giorni prima, ma nel fatto quella vicenda volevo illuminare
per l’ultima volta se mi fosse stato possibile al Sindaco il principio che ormai stava per diventare un
uomo solo al comando e non essendo Fausto Coppi, non essendo nemmeno Girardengo, non essendo
un fuoriclasse dello sport in questione, non essendo un fuoriclasse della politica, la domanda che gli
ponevo in maniera seria è: poniti questo problema, come è possibile che persino Covella, tuo fratello
nei fatti, con cui avete condiviso percorsi pazzeschi, dalle cooperative, dalle associazioni, ecc., persino
Covella dopo un mese di esperienza assessorile stava per alzare bandiera bianca.
Sapete tutti quanti le motivazioni ufficiali che ha dato Covella, molto lavoro a Bari, in realtà quel molto
lavoro ce l’aveva un mese prima, le motivazioni reali sono che Covella è un galantuomo e ha pensato
di prendersi conto di fronte all’impossibilità di girare la barra di questa vicenda, ha avuto il coraggio –
e questo gli va riconosciuto – nonostante sapeva perfettamente che si sarebbe tirato addosso quasi le
ilarità dei colleghi precedenti suoi, della stampa e degli addetti ai lavori tutti, ha avuto l’umano
coraggio con chiarezza di dire “io non ci sto, io non posso percorrere alcuna strada con questa
compagine”.
Quello è stato l’elemento dirimente, per quanto mi riguarda, di questa esperienza, il Sindaco sapeva
che era l’ultimo tentativo questo, chi ha ascoltato il mio intervento allorché vedeva la luce la quarta
Giunta, la terza Giunta – scusate per l’errore freudiano – allorché vedeva la luce la terza Giunta dissi
“Sindaco lascia perdere i programmi, il tuo mandato da quest’oggi è quello di tentare di riconciliare, di
rimettere su le fila di questa coalizione che già abbondantemente avevi minato alle fondamenta.
Covella era l’uomo che doveva combattere questo passaggio per accordi presi, Covella era uomo
individuato, l’uomo della politica, l’uomo forte, l’uomo a cui ognuno di noi, qualcuno di noi aveva
riconosciuto questa capacità. L’alzare bandiera bianca di Covella per quanto mi riguarda è evidente
che ha lasciato lì l’ultima opportunità per pensare di portare a termine questa esperienza.
Da allora ad oggi sono accadute cose, anche qui se qualcuno me le avesse raccontate non tre anni fa
ma tre mesi fa avrei detto veramente “va bè questa è fantapolitica”. In questi tre mesi è successo che
gli orazi sono diventati curiazi e i curiazi sono diventati orazi, è successo che chi ha per anni chiesto la
testa del Sindaco all’interno dei DS ora, dopo aver anche chiesto le dimissioni, che è un documento
che fra un po’ vi leggerò: “il comitato direttivo dei democratici di sinistra, riunitisi in data 14.09.07, per
le ragioni più volte esposte in passato e consapevole di un necessario e non più rinviabile rilancio della
coalizione di Centrosinistra, all'unanimità ti chiede di rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco.
Sicuri di un tuo pronto riscontro – caro Segretario la tua sicurezza mi sembrava un po’ avventata –
cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti”.
Questo era un documento votato all'unanimità a luglio dal direttivo dei DS e dal gruppo consiliare.
Forse mancheranno le firme, ma voglio dire un documento consegnato dal Segretario, protocollato in
data 20.
A seguito di questo documento, dicevo, per una strana schizofrenia della politica, pochi giorni dopo i
DS candidano il Sindaco, la sezione dei DS lo candida, candida il Sindaco nelle elezioni primarie. Tant’è
che la politica è questa, dicevo prima, è capacità di comporre e scomporre, e appunto di diventare
orazi e curiazi a seconda delle circostanze. Ma questo forse è il meno grave, queste sono le bizzarrie
della politica e forse ci stanno tutte.
Quello che è un po’ più grave credo, da notizie giuntemi, ad un certo punto il Sindaco si è recato in
una località limitrofa sapendo che in quella località c’è un noto monastero ero convinto fosse andato lì,
conoscendo le sue peculiarità di cattolico credente ero convinto che era andato lì o per chiedere una
grazia o per chiedere consigli. In realtà non si è fermato, le notizie che mi giungono sono quelle che
non si è fermato in questo convento ma è andato oltre, è andato oltre a chiedere lumi, a chiedere
quasi consigli a notabili esterofili a cui affidare in buona sostanza le sorti di questa città.
Io credo che questo Consiglio comunale, questa città non meritava un affronto tale, non meritava e
non merita un affronto tale, ma tant’è, se è vero che la politica è comporre e scomporre, vivaddio
siamo a questo. Siamo al punto che non solo viene violato, violentato il Consiglio comunale, la città,
violentati i gruppi dirigenti di questo Centrosinistra che per anni si sono battute per le autonomie dalle
rispettive federazioni, federazioni che nell’ottobre del 2005 – se non ricordo male – erano venuti con i
progettini già, con le caselle già scritte e il signor Sindaco doveva sottoscrivere.
E allora caro Sergio eravamo io e te, se non vado errato, a difendere questa postazione, così come lo
siamo stati fino a poco tempo fa, non per servilismo, ho detto poco fa ai miei colleghi della
maggioranza qui, credetemi faccio veramente un augurio e so di farvi un arrivederci, il problema non
siete voi, il problema non è la Giunta, so che con voi mi rivedrò immediatamente tra qualche mese, fra
qualche settimana, anzi oserei dire fra qualche giorno, per ritrovarci a discutere di quello che io sto
dicendo stasera. Per questo dico è un arrivederci a discutere del porre fine a quella che fino a ieri più
volte ho detto era una commedia che ormai si recitava a braccio ma che in realtà è diventata una
mera farsa.
Scendere nello specifico, avrei voluto chiedere al Sindaco che fine hanno fatto, per esempio l’ultima, ci
ho messo la faccia io con Donato Stoppini, io e il collega Vito Ludovico in un’infuocata riunione per i
parcheggi a pagamento in cui davamo certezze che si sarebbero realizzati in tempi brevissimi
parcheggi pubblici. Bè io continuato quella strada, con i colleghi della IV Commissione ci siamo anche
esposti ad individuare ipotetiche aree da fare immediatamente a parcheggi pubblici. Queste aree le
abbiamo individuate, le abbiamo mandate alla Giunta, non ne abbiamo più avuto notizia.
Tra queste aree per esempio mi viene in mente il suolo, avevo proposto il suolo qui alle spalle della
scuola San Filippo Neri, che tutti quanti sappiamo cosa accade in quelle strade quando i bambini
escono dalle scuole, al di là del piano traffico, di come è stato fatto, di come sarà fatto. Era un’opera
che immediatamente andava fatta, andava sistemata, anche diventava propedeutica ai parcheggi a
pagamento, ma tant’è che la faccia ce l’ho messa io, a distanza di un po’ di tempo anche di questa
storia ho perso le tracce.
Così come ho perso le tracce per esempio di circa 290 domande che le famiglie gioiesi hanno fatto,
credo qualche anno fa, per cambiare il diritto di possesso del suolo dove insistono le proprie abitazioni
da diritto di superficie a diritto di proprietà, fare una legge che consentiva a questi cittadini di
riscattare, di diventare proprietari ad libitum direbbero quelli che sanno parlare. Anche questi sono
due anni che non si capisce perché, sono due anni da quando gliel’ho ricordato come Presidente della
IV Commissione, siamo ancora qui che l’intero Consiglio comunale si è poi in qualche modo riespresso
su questa vicenda, la vicenda non è mai partita. Non lo so se, come dicono, perché il Sindaco è
diametralmente contrario come principio, perché evidentemente viene meno proprio il principio della
cooperativa in quanto tale, non lo so perché, sta di fatto che con una serie di prese di tempo che il
Sindaco in maniera quasi scientifica ha fatto in questi anni, ha man mano spostato l’obiettivo, ad oggi
io non so che fine hanno fatto questi.
Potrei parlare del piano triennale delle opere pubbliche, che ad oggi non si è assolutamente mosso;
potrei parlarvi del campetto di via Angelillo, una volta effettuata l’opera bisognava sistemare il
giardino, giardino che – mi si disse – lo avremmo avuto gratis da un noto imprenditore. Ad oggi il
giardino è ancora lì. Avevo anche chiesto eventualmente di espropriare quelle altre aree attigue fra i
binari e il campo per completare quella zona, per fare di quella zona un vero fiore all’occhiello, mi fu
detto “ma quelli le aree le vogliono essere pagate”. E sì – risposi – le regala a te o le regala a me
perché siamo belli ed attraenti.
Tutta una serie di istanze scientificamente disattese. In IV Commissione abbiamo, parlo della IV che è
quella con cui sto io, non so gli altri colleghi cosa faranno, abbiamo pensato per esempio – il collega
Eramo lo sa – di rendere agibile un suolo del Comune nei pressi di Santa Candida, abbiamo fatto un
progetto per farci su una pista per farci atletica, un piccolo campetto per i bambini, per adeguare quel
suolo alla … abbandonato, ma anche lì non abbiamo avuto nessuna risposta, stiamo aspettando
ancora le risposte per gli impianti di sollevamento della fogna, che lo stesso collega Eramo ha portato
avanti, l’elenco sarebbe infinito.
Nella straordinaria capacità di prendere tempo e di sciorinare, di lasciare cadaveri sul selciato, 18
Assessori credo, .. in tre anni sono un’enormità. Allora dato che non posso pensare che 18 Assessori
sono 18 incompetenti, me ne guarderei bene per il rispetto delle persone, è evidente che qui è venuto
a mancare alle fondamenta la sintesi.
La sintesi è che – chiudo così, con una chiosa amara ma è la constatazione più semplice – io
personalmente devo chiedere scusa a questa città perché sono stato fra quelli che con più forza ha
creduto alla candidatura di Vito Mastrovito a Sindaco, come elemento di continuità di quelle splendide
esperienze che hanno visto questa città nei due lustri precedenti, nelle due esperienze precedenti, e
non perché ho Sergio Povia affianco, e non perché mi definiscono amico fraterno di Sergio, anche con
Sergio chissà quante cose ci dividono e quanto ci divide da Sergio, non ho assolutamente problema.
Sta di fatto che credevo fermamente ad un uomo che ha vissuto insieme a colui che poi dice che ha
creato una serie di mostri pazzeschi per nove anni, era la naturale – a mio avviso – continuazione.
In realtà qualcuno, qualche cittadino mi aveva già schiarito un po’ l’idea, state attenti che state
facendo un clamoroso errore. Io no, caparbio, ho creduto nell’uomo, così come ho fatto fino a poco
tempo fa, e io chiedo scusa alla città perché se Vito Mastrovito siede lì una grande parte di questa
storiella è colpa mia, ma tant’è chiudo dicendo che evidentemente si è mascherato per anni da Abele
quando in realtà sotto si mascherava in maniera perfetta Caino, ma che a differenza del primo di
fratelli uccisi per strada ne ha lasciati più di uno.
Io è con rammarico che ho detto tutta questa roba e con altrettanto rammarico caro Sindaco, caro
Vito ti dico che, così come te l’ho data, personalmente ti ritiro la mia fiducia da questo momento,
evidentemente nulla sull’aspetto tecnico i colleghi della maggioranza a cui, ripeto, so che per quanto
mi riguarda è un arrivederci per poi discutere, non lo so se una mozione di sfiducia al Sindaco, se una
raccolta delle firme, io non lo so, so che difficilmente potrà dirimere il problema se fare una quarta
Giunta o meno, se sottoscrivere la check list che gli arriverà dai paesi limitrofi, se dovrà sottoscrivere
gli impegni presi con i notabili e non i potenti dei paesi limitrofi.
Per quanto mi riguarda basta qui, mi fermo qui, sapendo perfettamente di non aver mai estorto nulla
a nessuno e di aver sempre agito, per quanto mi riguarda, in totale oltre che legalità ma soprattutto in
totale buona fede credendo il più delle volte alla parola dell’uomo.

Presidente
Prego cons. Povia.

Cons. Povia
Anche per me è complessa la storia, che è un brutto momento, il momento brutto è quando tu devi
guardare in faccia la realtà, quando un rapporto che si era consolidato negli anni viene messo in
discussione non da questioni di merito ma da, evidentemente, convinzioni - io dico inopinate- che è
possibile pensare di fare il preside sempre e comunque, e che tutti quelli che ti stanno di fronte siano
poco più che discepoli o comunque ragazzini in età della crescita. Noi l’abbiamo superata da una vita
la crescita e pensavamo di aver messo alle spalle una serie ovviamente di questioni che oggi possono
soltanto imbarazzare.
Comunque Donato ha detto una cosa, 2005, ottobre 2005, due segreterie potenti dell’epoca, quella
dei DS e quella della Margherita, sono venuti a chiederti la pelle. Tu non hai avuto nessuna emozione
all’epoca nel venire a chiedere ad un manipolo di mirmidoni di venirti a difendere, perché quella era la
condizione in quel periodo, probabilmente c’erano i numeri in aula perché saltasse il quadro e devo
dire che il tentativo di difesa alla fine riuscì perché una serie di questioni concomitanti all’interno della
maggioranza di governo di allora, vorrei ricordare che ci fu anche il tentativo, riuscito peraltro in
origine, di mandare a casa uno dei Consiglieri comunali, senza che si sia mai capito fino in fondo poi
chi sia stato il mandante dell’operazione, anche se voci di corridoio sussurrano che un mandante c’è e
che prima o dopo la verità verrà a galla. Il tempo è signore, il tempo prima o dopo depone a favore
degli uomini, delle scelte che fanno.
Poi a settembre del 2006, quindi poco meno di un anno, ulteriore problema, ci siamo rivisti più volte in
maggioranza col tentativo il più delle volte di trovare accordi che dal mio punto di vista non avevano la
base la serietà del comportamento, e si pensò all’epoca se è venuta meno la Giunta, la prima Giunta,
vediamo se con la politica evidentemente le cose possano cambiare. Io credo che tu te le ricordi
queste cose, si disse all’epoca: vediamo se, all’interno della Giunta, tutti i Segretari politici, viene fuori
a questo punto un comune denominatore, si tenti di capire perché le cose non funzionano. Perché
altrimenti sarebbe da folli ipotizzare che a distanza di un anno dal primo insediamento già c’era il
tentativo, parlo del 2005, di far saltare l'Amministrazione. Nel 2006 siamo alle stesse condizioni, viene
varata una Giunta istituzionale nella quale Giunta le figure dei Segretari politici dei partiti di
maggioranza di Gioia del Colle rappresentavano l’elemento di coagulo attorno ad un progetto politico
che il Sindaco avrebbe dovuto portare a sintesi.
Io ricordo quante responsabilità sono state addebitate, io non voglio dire adesso sulle mie spalle, sono
passati i tempi .. sei tu che hai voluto quella cosa, la Giunta in una certa misura guardò nella mia
direzione tentando di trovare il responsabile di quella scelta. Ma naturalmente è inutile dire,
ovviamente non contento già dei cadaveri eccellenti che avevamo incominciato a seminare, siamo
arrivati fino al gennaio del 2007, quando stucchevolmente per quattro, cinque domeniche di seguito ci
siamo dovuti incontrare in un albergo della periferia di Gioia del Colle, tre o quattro domeniche, io ho
partecipato una sola volta, mi è bastata, non mi sono ripresentato più nelle volte successive ma
ricordo, credo che i colleghi di maggioranza si ricorderanno di aver fatto queste riunioni. Il tutto per
arrivare una sera di fine gennaio, anzi 18-20 gennaio credo grosso modo, in un altro albergo ulteriore
per definire un programma di governo che avrebbe dovuto garantire in maniera chiara, evidente,
solare, con un crono-programma. Il crono-programma è la capacità di scrivere che cosa voglio fare,
entro che cosa, entro che tempo, un crono programma che avrebbe dovuto garantire a questa città
una serie di passaggi certi perché eravamo già prima della discesa per la parte finale
dell'Amministrazione, una serie di ovviamente questioni ancora rimaste in sospeso.
Tutto questo ha portato a maggio, io credo che tutti i colleghi di maggioranza si ricorderanno che a
maggio è venuta in una riunione in questa sala, qui, il 3 maggio, con tutti i Segretari dei partiti politici
e con tutti i Consiglieri della maggioranza, è venuta fuori l’idea che ad un certo punto si doveva
andare assolutamente a sintesi, altrimenti sarebbe stato più opportuno cambiare evidentemente la
strategia e forse la guida, se dovessimo utilizzare la metafora calcistica è del tutto evidente che
diventa difficile che una squadra non vada e a mezzo campionato sostituisci tutti i giocatori,
verosimilmente il più delle volte è l’allenatore che viene sostituito.
E siccome non la vogliamo fare la metafora calcistica, anche se calzerebbe, a maggio viene fuori
l’ennesima opportunità, l’idea che un’ulteriore Giunta si possa insediare in questo Comune – ed è la
terza in meno di tre anni – per rilanciare l’attività amministrativa. Sindaco a quella ipotesi
personalmente e l’amico che ha parlato prima di me, Donato, eravamo totalmente favorevoli, ci siamo
battuti, noi siamo andati sotto anche in minoranza all’interno del partito perché l’intero partito voleva
che tu ti dimettessi e andassi a casa, perché non veniva riconosciuta la realtà politica di una Giunta
nella quale i DS non avessero espresso nemmeno una candidatura.
Vorrei soltanto sommessamente ricordare che avevamo indicato Nino Vasco come nostro Assessore
nella terza Giunta perché non avevamo ancora capito quali motivi lo avevano portato alla sostituzione
nella prima Giunta, visto e considerato che sembrava che ci fosse una mancanza di sintesi di carattere
politico. Ripristinato il circuito, io e Vasco, e naturalmente quel manipolo sempre di coraggiosi, di leali
ragazzi e ragazze che fanno parte del nostro gruppo, leali nei confronti miei, un gruppo di manipoli
leali nei miei confronti, non hai capito quello che stavo dicendo, mi spiego meglio, erano leali nei miei
confronti, poi vediamo la discussione di merito su chi è stato leale al Sindaco. Vorrei soltanto ricordare
al Sindaco stesso in qualità di Assessore al Bilancio che mentre i due che parlano hanno sempre
votato a favore, qualche volta ti sei trovato voti contrari sul Bilancio.

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Povia
Non ho interrotto, vorrei non essere interrotto. Per cui nella fattispecie eravamo fra coloro che hanno
difeso il Sindaco fino all’ultimo momento, al punto tale che personalmente in minoranza all’interno del
partito chiesi il voto di sfiducia nei confronti del Sindaco. Sapevo che sarei andato sotto, qualcuno
molto stupidamente voleva votare, qualcuno molto più opportunamente più capace evitò che si
consumasse quella rottura all’interno del partito e non si votò la sfiducia, perché io sicuramente non
l’avrei portata in aula, sapevano che non l’avrei riportata in aula, perché siccome io non prendo ordini
da nessuno e che, piaccia o non piaccia, come Consigliere regionale sono la più alta autorità locale del
mio partito, non devo prendere indicazioni da nessuno.
Per cui Sindaco lei era coperto, perché noi dicemmo: come è possibile pensare che Donato Paradiso
non venga considerato uomo dei democratici di sinistra? È stato Segretario del partito fino a qualche
mese fa, come è possibile non pensare in linea di principio che Paolo Covella non rappresenti il partito
dei democratici di sinistra? Perché non è necessario avere la tessera a Gioia del Colle, si possono fare
le tessere dove si vuole per essere iscritti ad un partito. Perché quella difesa ad oltranza? Perché
conoscevamo ancora una realtà differente che si sarebbe connotata in maniera differente nel
prosieguo, è quello che ha afferito in una certa misura. E comunque l’ennesima Giunta viene varata
con un manipolo di persone leali a me – così non facciamo confusione con nessuno – che ad un certo
punto ha difeso quell’operazione.
Allora che cosa succede? Nel frattempo per un leggerissimo passo indietro avevamo costituito, forse
prima realtà locale in tutta la Puglia, il partito democratico a Gioia del Colle federando la Margherita, i
DS e i socialisti autonomisti. Mal ce ne incolse all’epoca, perché sappiamo e abbiamo saputo dopo
quanto lei abbia operato perché quel partito non si costituisse, quella federazione di partiti non
venisse costituita e con quale acredine molto spesso lei è intervenuto. Però siccome non deve
chiedere ragioni a me, le chieda a coloro con i quali lei ha interferito.
E siccome voglio dire quello che le sto per dire credo che sia emblematico, alla luce di questo dato
credo agli inizi di luglio, non saprei dire quando con precisione, le abbiamo chiesto un incontro il
sottoscritto che parlava a nome del “duo lescano” che le è di fronte in questo momento, è venuto
Franco Ventaglini che parlava a nome dell’intero gruppo dei socialisti indicato dal Segretario del partito
ed è venuto il cons. Deleonardis, che non parlava a nome del partito se non erro, ma aveva avvisato
tutti i Consiglieri comunali di quell’incontro. Sindaco non le abbiamo chiesto di incontrarci in qualche
posticino segreto lontano, probabilmente nei pressi di qualche abbazia, di qualche monastero,
l’appuntamento lo abbiamo preso qui sotto, su un tavolo pubblico di un locale pubblico alla presenza
della città, che quando passava ovviamente a piedi o nella macchina avrebbe potuto tranquillamente
vedere che c’era un incontro in atto di natura politica.
Che cosa le chiedemmo? Visto che comunque c’erano il cons. Ventaglini e il cons. Deleonardis? Le
chiedemmo di fare sintesi, di farci capire come è possibile ipotizzare ancora una volta un processo di
sintesi e con un crono-programma che ci mettesse nelle condizioni di dire alla città: guardate, qualche
cosa non funziona, qualche cosa sta venendo meno, tuttavia ci sono le condizioni per poter tirare
avanti. Bene, lei rispose: tutto quello che si può fare è nel programma delle opere pubbliche, se lo
ricorda questo? Lo disse a me, non credo che ci sia altro da discutere, tutto è nel Programma delle
Opere Pubbliche, che io mi sono premunito di portare in aula stasera, è questo, poi chiederemo alla
dirigente del servizio di Ragioneria di riconoscere il documento come quello approvato nel Bilancio di
previsione.
Che cosa è successo immediatamente dopo? Che ci siamo lasciati perché ovviamente non abbiamo
ricevuto nessun tipo di risposta, nessuno, e dal giorno dopo sono cominciate a circolare una serie di
voci che ancora oggi trovano evidentemente collocazione, trovano riscontro o trovano ricovero
evidentemente tra queste mura e tutto quello che circonda queste mura. Queste mura che per molti
anni sono state il baluardo e l’attività di rigetto di tutte le polemiche che potevano esserci, qui per anni
non c’è stata più una lettera anonima, non c’è stato più un documento che circolasse parlando e
sparlando delle persone.
Sono ricominciate le lettere anonime a Gioia del Colle, naturalmente tutte vergate dalla mano di chi si
nutre nel pantano reazionario nel quale è vissuto tutta una vita, di coloro che non hanno il coraggio di
affrontare le questioni e che si affidano al pettegolezzo, alla malevolenza, gente che se avesse il
coraggio di dire quello che pensa – e naturalmente di provarlo, perché non spetta alle persone
dimostrare di essere per bene e di non essere un estorsore, di non essere un delinquente, spetta a chi
fa l’accusa di provare queste cose – ha incominciato a girare questa notizia. E siccome non è che l’ho
saputa io, non me l’hanno detta, molti Consiglieri hanno ricevuto delle telefonate nelle quali si diceva
testualmente che “ieri sera sono venuti tre a fare estorsione e a fare pressioni indebite
sull’Amministrazione di Gioia del Colle”.
Siccome sotto questo aspetto io sono pronto a qualsiasi verifica, è del tutto evidente che questo
sistema va chiarito stasera qui, ora, non fra tre giorni, fra quattro giorni, dobbiamo finirla. Se c i sono
elementi per provare che l’ex Sindaco di Gioia del Colle sia un malavitoso, il capo di una cupola
mafiosa che negli anni ha costituito una centrale del delinquere di questa città e che distribuiva
prebende tramite funzionari di questo Comune e tramite ex Assessori di questo Comune, per piacere o
viene fuori oppure qualcuno ne pagherà le conseguenze in modo gravissimo.
In tanti anni che sono stato Sindaco di questa città non ho ricevuto una sola denuncia, nemmeno
dall’opposizione e non posso permettere oggi che qualcuno possa pensare che questo sia successo e
che ovviamente i beneficiari della mia capacità di essere ovviamente quello che è stato descritto abbia
avuto anche come beneficiari tutti i Consiglieri della scorsa legislatura. Poi se ci siete battete un colpo,
se ci saranno le condizioni.
Detto questo, io sono stanco di sentir parlare di a-legalità, questo nuovo conio che è stato costituito
ultimamente, se non c’è la legalità, a alfa privativa e legalità, se non c’è la legalità c’è soltanto
l’illegalità, per cui non esistono formule per poter tappezzare in maniera garbata un concetto che è
quello che è, o si è nella legalità, o si è nell’illegalità, ammesso e concesso che non ci siano tutti i
profili di natura penale che la giurisdizione poi deve vedere applicati.
Detto questo, siccome sono stanco ulteriormente del fatto che tutto quello che ne è derivato sono le
porcherie di Povia, sono anche queste state richiamate più volte, quello che rende banale il
ragionamento stasera non è tanto che tutto questo si sia verificato nei confronti di qualcuno che era
ostile sul piano politico, no, perché fino al 20 di settembre eravamo ancora lì, io, Donato Vasco, quel
manipolo di persone leali legate a questo modo di fare politica e al Sindaco, che continuavano a
difendere l’operazione della terza Giunta, eravamo lì ancora a difendere nonostante tutto questo, con
una parte consistente del partito che invece voleva le sue dimissioni. La lettera che ha presentato
Vasco non è firmata dai Consiglieri comunali, e lei stesso Sindaco quando il Segretario del partito
gliel’ha consegnata mi dicono che l’abbia rifiutata dichiarando che senza la firma dei Consiglieri non
l’avrebbe ricevuta. E tuttavia, ammesso che questo non sia un dato probante, su questo documento
c’è in calce la firma del direttivo dei democratici di sinistra senza che ci sia la firma di coloro che poi
formalmente l’avrebbero dovuta sfiduciare. Nemmeno questo è servito per dare un barlume
quantomeno di chiarezza.
In fondo che cosa chiedevamo? Noi chiedevamo la sintesi, io chiedevo un crono-programma per poter
dire alle persone che ci sono vicine – e credo che domenica sia stato anche sancito questo – che c’è
una direzione, c’è un progetto, c’è una finalità che poi deve essere completata. Niente, a tutto questo
letteralmente niente, anzi il riconoscimento di coloro che hanno tentato di manipolarla è l’attacco
proditorio nei nostri confronti. Nessuna risposta, dicevo.
Ci sono state anche le dimissioni dell'Assessore, come diceva Donato Vasco, non si è capito, io sono
fermamente convinto dell’idea che non vadano interpretate, nel senso ha dichiarato che aveva da fare
per impegni gravosi che aveva su Bari, io mi fermo a quello, non voglio interpretare le sue cose,
eppure tuttavia qualcuno si chiede: ma è possibile che a questo punto, anche sul piano prodromico, le
dimissioni di un Assessore della terza Giunta non siano la rappresentanza plastica che probabilmente
qualcosa non funziona?
Allora che cosa è venuto fuori ultimamente? Con una richiesta di sintesi e ad un rapporto individuale,
Sindaco lei mi ha chiamato agli inizi del mese, a metà del mese di settembre, mi ha chiesto un
incontro. Io le ho detto che non l’avrei voluta incontrare da solo, le ho detto “si scelga dei testimoni
perché io non voglio parlarle senza testimoni”, cosa che è avvenuta. Ci siamo visti, lei sa chi sono i
suoi testimoni, io so chi era la persona che era con me. Lei ha chiesto un atterraggio morbido per la
fine della legislatura, e noi eravamo disponibili a fare questa operazione. Ci siamo visti in quell’aula
con tutta la maggioranza, lei ha dichiarato in quell’occasione che metteva nelle mani della coalizione il
suo mandato per ricostruire un tessuto ovviamente di credibilità, questa operazione probabilmente
sarebbe servita a garantire che ci fosse un rinnovamento quantomeno del lavoro svolto fra le parti in
queste mura, non ha inteso farlo.
Che cosa ha fatto, però? Folgorato sulla via di Damasco lei ha deciso, che poi l’abbiamo saputo,
perché poi girano le voci, “ora mi candido nel partito democratico, tanto se sono candidato nel partito
democratico chi potrà venire a sfiduciarmi in una fase successiva”. Sindaco quelli con cui lei si
accompagnava sino a due giorni fa sono quegli stessi che hanno ancora continuato a chiedere le sue
dimissioni, quella nota non è stata mai revocata e sotto, in calce a quella nota, non c’è né la mia
firma, né la firma del cons. Vasco. Eppure voglio dire siccome oltre alla folgorazione sulla via di
Damasco lei è sulla strada anche dell’avvento – e glielo dico con tutto il cuore – non si sta rendendo
conto che probabilmente in questo momento sul piano politico lei è totalmente strumentalizzato.
Io non so come finirà, io so soltanto che il livello di esasperazione che penso di avere nei confronti
dell’uomo, non parlo manco più del Sindaco, è la delusione per aver vissuto con una persona che era
totalmente differente da quella che mi aspettavo e sulla quale avevo fondato molte delle aspettative
per vedere questa città, non la città dei pochi e dei molti, Sindaco, la città di tutti.
Lei è stato bravo nella .., cioè lei li ha scontentati tutti in questa… E’ reciproca la questione, non c’è
dubbio, con la semplice differenza che io mentre svolgevo il mio ruolo da Consigliere regionale ho
tentato di portare quello che è possibile in questa città e sono stato boicottato, lei ha fatto anche
manifestazioni pubbliche nelle quali non si è degnato nemmeno di inserirmi nell’elenco degli ospiti,
degli invitati. Probabilmente fra me e lei, è lei che deve qualcosa di più al sottoscritto e non il
contrario, perché abbiamo creduto nella sua candidatura, l’abbiamo sostenuta e lei lo sa, e abbiamo
pensato che il rapporto di reciproca coerenza nei rapporti reciproci, potesse essere elemento di
ovviamente di qualificazione del rapporto.
Dopo di che ci sono, come diceva qualcuno, alcune consultazioni fuori Gioia, poi vengono fuori nomi
prossimi venturi nella prossima lista, qualcuno dirà “non è possibile”, sì, io invece dico di sì, perché dal
mio punto di vista ho saputo che alcuni Assessori o tutti gli Assessori – perché ovviamente non ho
contatti diretti con gli Assessori – sono stati invitati a rimettere eventualmente il loro mandato in caso
di riproposizione di un quadro abbastanza complicato, io credo che se lei sostituisse questa Giunta con
altra Giunta saremmo veramente alla commedia dell’arte.
A questo punto la domanda che le faccio: lei ritiene che i nomi che stanno circolando perché vadano
in Giunta abbiano quell’alto profilo etico e morale che ha allontanato i feudi, che ha allontanato tutte
le responsabilità? O non è vero che lei non ha letteralmente massacrato sull’altare della sua posizione
personale gente come Pierino Depalma, come Santino Celiberti, come Nino Vasco, che erano
Assessori, qualcuno me ne dimenticherò pure, Tommaso Bradascio, Romeo Donvito, che erano
persone degnissime che non avrebbero fatto sicuramente male a questa Amministrazione se fossero
stati messi in condizione di fare gli Assessori. È vero questo?
Allora lei si scelga gi interlocutori, è del tutto evidente, si scelga anche coloro che le devono mandare
messaggi, io al posto suo sarei molto preoccupato degli uomini che vengono dall’esterno e che
vengono dal freddo, perché quello è il momento in cui lei deve mettersi il cappotto, anche se non
siamo ancora arrivati al periodo finale, alla stretta invernale. E quindi ovviamente chiudo il mio
intervento con un’amarezza profonda perché, ripeto, io la inviterei, inviterei lei e chiunque abbia prove
del fatto che qui ci sia stata malversazione e capacità a delinquere, di denunciare. Per piacere
denunciamo, denunciamo, facciamo tutto quello che serve.
E siccome qualcuno ipotizza…
(cambio cassetta)
… lei era dentro, totalmente dentro, lei ha fatto la convenzione con le Ferrovie dello Stato e la fece
quella sera in concomitanza con Berardino Lattarulo e il Consigliere allora Gallo, quando si discusse
della questione che il sottopasso non potesse essere di nove metri ma andava allargato a tredici, lei sa
che io non mi sono mai occupato né di convenzioni, né di Regolamenti, per natura.

Voce (fuori microfono)
Nemmeno io.

Cons. Povia
Va bè, adesso non ne sa niente nessuno. Comunque lei era presente anche quando si trattò della
discarica e lei conosce tutti i presupposti, la discarica non c’è più, finalmente è stata votata, io non
sono venuto, non ho fatto ostruzione. Quindi anche sulla questione della discarica abbiamo messo
finalmente una pietra tombale sopra, nessuno potrà dire che ci siano stati grandi operazioni
malavitose perché non essendosi concretizzato l’oggetto del contendere evidentemente non c’erano
nemmeno le condizioni a latere.
E sull’ultima cosa, quella del cimitero, che sta facendo parlare tutta la città, se è vero che posso aver
fatto il tifo per qualche società, tutti sanno quanto sia io fazioso e tifoso soprattutto, è altrettanto vero
che se ho fatto il tifo io e lo hanno fatto anche gli altri non ci sono elementi di natura penale che
facciano pensare chissà quali problemi. Siccome non sono io Sindaco della città, ovviamente non sono
in Giunta, in questo senso dico a tutti quanti di essere consapevoli che abbiamo di fronte una persona
che a questo punto non esita un attimo a scaricare sugli altri le proprie responsabilità, siccome non
sono nemmeno Presidente della Commissione né ho scelto coloro che facevano parte della
Commissione, Sindaco non la assegni quella gara, così anche l’ultimo dei capisaldi che proverebbero le
mie malefatte oggi a Gioia del Colle non saranno più resi utili.
Quindi io me ne vado sull’Aventino in maniera molto semplice. Io voterò contro il riequilibrio di
Bilancio perché voglio votare contro di lei, non ho niente contro questa coalizione e questa
maggioranza, io spero di ritrovare fra qualche tempo questa coalizione per pensare al futuro di questa
città, con un partito democratico che si è costituito, con delle primarie che possano effettivamente a
questo punto stabilire chi potrà fare il Sindaco di questa città e per essere tecnico, e per non dare
soltanto la stura a congetture di fondo, mi appello al programma delle opere pubbliche.
Il primo punto all'ordine del giorno che cosa cita? Siamo entrati nel merito del primo punto all'ordine
del giorno? Una variazione di Bilancio per il programma delle opere pubbliche? Bene, io vorrei sapere
a questo punto tecnicamente nel programma che abbiamo approvato, visto che dobbiamo fare questa
variazione, siccome ci sono una serie di provvedimenti tutti quelli molto più ricchi, parlo della prima
pagina: realizzazione di impianto di sollevamento acque reflue ubicato in via ..Fataloni, due milioni di
euro. Poi sotto: realizzazione tappetino per la pista di atletica presso il nuovo campo di calcio, sono
tutti e due fondi regionali e FIDAL Regione Puglia. Per favore, mi vuol dire quali fondi regionali sono?
Visto che ormai sono quasi tre anni che sono alla Regione e non so che misura, a quali assi
evidentemente potranno essere attinti questi soldi? E questi della FIDAL e della Regione posso sapere
a quale riferimento si hanno?
E nei prossimi appuntamenti, sempre nel programma delle opere pubbliche, ci sono una serie di
passaggi che prevedono l’alienazione del patrimonio disponibile del Comune di Gioia del Colle, è stato
alienato il patrimonio? Perché se è stato alienato io faccio un passo indietro e chiedo scusa, se non è
stato alienato vuol dire che il programma delle opere pubbliche non è stato fatto e siccome se non è
stato alienato fino ad oggi è difficile che potranno alienarlo nei prossimi quindici giorni, non è questa
la variazione che dobbiamo portare alle opere pubbliche, è molto più vasta, perché verosimilmente è
saltato l’intero piano delle opere pubbliche del 2007. Questo per rifarmi a quello che leggo, poi lei
troverà tutte le scuse per potermi dire come andare avanti.
Ulteriormente ci sono 3.290.000 euro, 2.221.000 euro e 1.900.0000 euro che fanno riferimento a tre
progetti: fognatura, fognatura e lavori integrazione urbanizzazione in zona D/2. Sono tutti POR. Quale
asse? Quale misura? Quando sono state fatte le domande? Con quali progetti? Perché vorrei andare
ad essere utile alla mia città presso la Regione, vorrei andare a perorare questa causa. Siccome sono
tutti previsti per il 2007, se posso avere la bontà di sapere come saranno finanziati, io posso essere
utile a questa città. Forse non verrò alle manifestazioni che lei evidentemente convoca, però
evidentemente qualche cosa la posso fare, lo sto facendo peraltro per molte altre città della provincia
e della regione Puglia.
Ultima, una serie di fondi regionali che vorrei che mi spiegasse, dei project financing che erano
previsti, uno per venti milioni di euro e l’altro per due milioni di euro nel 2007, chi è arrivato, chi sono
i promotori, che cosa si sta facendo per questi project financing.
E poi l’alienazione del casino Palmentullo, posso sapere ad oggi se è stato venduto il casino
Palmentullo, visto che la gara era prevista per la seconda metà del 2004, quando avremmo potuto
vendere ma lei dichiarò che non vendeva i gioielli di famiglia, quando si sarebbe dovuta vendere una
lottizzazione che forse all’epoca avrebbe potuto anche rendere molto di più di quello che renderà
adesso, visto e considerato che nei quattro anni sono state costruite molte centinaia di alloggi e che
molto verosimilmente questi alloggi, quando saranno venduti, se ovviamente abbiamo fatto tutte le
procedure in atto, evidentemente non avranno più il valore di un tempo.
Se è stato venduto il casino Palmentullo, vorrei sapere – visto che si considerava che sarebbero state
risolte nel giro di 36 mesi e 12 mesi queste cose – sapere a che punto stiamo con queste cose, perché
se no facciamo una variazione al programma delle opere pubbliche che viene portato qui, ma qui c’è
da prendere questo e da buttarlo letteralmente nel gabinetto.
Ultima questione, Sindaco: alienazione immobili comunali lo abbiamo già visto, bisogna tenere una
cosa, che mancano – da quello che mi viene detto – una serie di parametri come quelli degli
accatastamenti, pare che lei abbia dichiarato ad alcuni Consiglieri comunali che l’ufficio non è in grado
di risolvere queste cose e, invece di affidare all’esterno, lei affiderà ad un notaio tutta questa cosa –
non so se questa cosa l’ha già fatta – e in quanto tempo la faremo.
Ultima, edilizia scolastica, 240 mila euro abbiamo chiesto alla Regione per ottenere i finanziamenti per
mettere a norma gli edifici. Vorrei ricordale che nei dieci anni trascorsi precedentemente ogni anno
abbiamo avuto un finanziamento dalla Regione, abbiamo messo a posto in termini di sicurezza tutti
gli istituti di Gioia del Colle. Questi 240 mila euro verosimilmente li perderemo perché non abbiamo
presentato un documento che andava presentato alla Regione con il censimento degli edifici scolastici.
Senza questo dato essenziale la nostra richiesta va alle ultime posizioni della graduatoria e non sarà
finanziata.
Sapevo che c’era stata la proposta di permettere ad un tecnico privato…

Voce (fuori microfono)
Che sta facendo.

Cons. Povia
Ma è scaduta la domanda, siamo ad ottobre. Sta facendo? Va bene, allora in questo senso mi sento
confortato dal fatto che lo sta facendo. Grazie.

Presidente
Cons. Vasco.

Cons. Vasco G.
Intervengo proprio perché credo che non possa mancare la voce di uno dei tre Consiglieri che è stato
eletto nel 2004 nei DS, perché ci sono stati due interventi, è giusto che ci sia pure il terzo. Sindaco io
sono cresciuto ad una scuola di partito di cui sono fiero e orgoglioso, in cui se c’erano panni sporchi in
genere si lavavano in famiglia, nel senso che quando c’erano problemi politici – e ce ne sono stati
all’interno del PCI – che mettevano Consiglieri comunali o componenti del direttivo in antitesi, in
genere queste discussioni le facevamo, le terminavamo all’interno del partito.
Certo mi rendo perfettamente conto che oggi con il Partito Democratico le cose sono cambiate – è
stato eletto il Segretario, è regionale – e probabilmente credo che siano mancate anche in questo
modo le regole di buon senso dico io, che dovrebbero indurre le persone a riflettere bene prima di
parlare. Perché se dobbiamo fare delle considerazioni politiche, che sinceramente non avrei voluto
fare questa sera, io dovrei dire che una delle ragioni per cui si è creato questo elemento di
fibrillazione, notevole fibrillazione, è perché il Sindaco è stato candidato, non so da chi…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
Non lo so se è disinformatione, io certamente non ho manco partecipato, io non ho manco
partecipato, se è vero che la mia sezione ha deciso di candidare il Sindaco, io non ho partecipato, ma
siccome sto parlando io non ti dò l’autorizzazione intanto di interrompermi e poi di dirmi che è una
bugia. Perché io non ho partecipato.
Ma in ogni caso così si legge. Io colgo l’occasione, è uno degli ultimi atti che evidentemente farò, a
nome della segreteria provinciale dei democratici di sinistra di ringraziare tutte le forze politiche, tutte,
socialisti autonomisti, SDI, sia pure con notevole garbo, anche l’opposizione per aver partecipato
massicciamente al voto che ha fatto nascere il partito democratico, perché questo è l’elemento politico
di fondo, questa città è diventata un puttanaio – fatemi passare il termine – politico perché quando ci
sono le elezioni del partito democratico un Consigliere dei socialisti autonomisti si può permettere di
dire che io andrò a votare – e va a votare, pur facendo parte di quel partito – e che sarete cresimati di
brutto, dovete prendere il 20% Letta e tutte le altre cianfrusaglie che erano presenti, compreso il
listone. Quando poi i risultati sono andati in una maniera differente, secondo me questa ostilità nei
confronti dell'Amministrazione comunale e del Sindaco in maniera particolare si è ulteriormente acuita.
Questa è la lettura che dò io, perché in tre mesi di tempo, signori miei, in tre mesi di tempo non è
cambiato niente Povia, è cambiato soltanto che un Assessore si dimette dopo venti giorni con una
motivazione che tu dici…


Voce (fuori microfono)
L'Assessore che non hai mai riconosciuto tu, è l'Assessore che non hai mai riconosciuto e che noi
abbiamo difeso e che .., è lui che deve spiegare che fine ha fatto.

Cons. Vasco G.
Povia fammi finire. Che tu dici adesso a-legalità, legalità, la verità è che chi è un galantuomo – e io
sono convinto che di questo si tratta – avrebbe dovuto, che significa in un’istituzione come il Comune
di Gioia del Colle, si sa che c’è qualche cosa di a-legalità che significa assenza di legalità dal mio punto
di vista, o è legalità che dice Povia, e nessuno dice niente? Sindaco quante volte le ho denunciato io le
illegittimità? Io dico le illegalità presenti all’interno del secondo piano su al..? Ma è questo il modo di
fare politica? Quante volte le ho denunciate e chi sono stati i beneficiari? Io vorrei che si aprisse un
dibattito a più voci rispetto a queste vicende perché una buona volta per tutte si faccia chiarezza.
Perché chi ha una concezione…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
Certamente non io, io so per esempio che sono stato – e le ho denunciate queste cose – in zone a
servizi rilasciate concessioni edilizie che non potevano essere rilasciate, Povia lo so che tu non ci credi,
e io dico… Ma le sentenze tu, se le sapessi leggere, probabilmente non diresti così.
… Te la avvelena pure chi è stato tuo collaboratore per anni, in ogni caso, e non sono io, i beneficiari
che poi bisognerebbe spiegare bene chi sono. I tuoi collaboratori, quelli che hanno collaborato con te,
per esempio anche se … Comunque Povia non mi interrompere, perché mi fai finire. Povia a me
proprio non devi dire “denuncia”. Povia ma proprio a me devi dire “tu denuncia”? Ma lascia perdere, ti
prego. Ti prego lascia perdere, quelli a cui tu hai dato gli incarichi professionali, che ti hanno per anni
anche votato, perché tu hai cuna concezione caro Povia della democrazia che è plebiscitaria, uguale a
quella che ha Berlusconi, identica, perché dovevi prenderei voti da tutti. Povia fammi finire, fammi
finire ti prego. Adesso io ti ho votato perché …

Voce (fuori microfono)
Allora che cosa ti sei accorto che sono? Le vuoi dire le cose, se hai il coraggio? …

Cons. Vasco G.
Le ho scritte alla Procura, Povia, ma di che cosa stai parlando? Le ho scritte alla Procura, è vero non è
vero Sindaco che le ho scritte alla Procura? Presidente è vero o non è vero che le ho scritte alla
Procura? E sa qual è la mia amarezza profonda, Povia? Che io non vengo chiamato dalla Procura, io
vorrei che ci fossero le Forze dell'Ordine qua stasera e dicessero: c’è un Consigliere che ha denunciato
e che ha anche contestato il fatto di non essere stato chiamato dalla Procura, per concessioni Povia
che tu sai molto bene.
Sì Povia, lo so, ma hai pure mantenuto per quindici anni un dirigente che ha creato un sacco di queste
…
Non l’hai fatta decollare tu, Povia, perché lottizzazioni le ho approvate pure io, capito? Le ho
approvate pure io le lottizzazioni, solo che tu le hai gestite, che è una cosa diversa.
E comunque, siccome…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
Ma non c’è dubbio, anzi io colgo l’occasione, l’ho detto in un’altra circostanza vuoi che non lo ripeta
stasera, mandate i verbali alla Procura perché è giusto che io venga chiamato. Le ho fatte pure le
denunce.

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
E tu l’hai trasformata in qualcosa che è meglio che non ti dico.

Voce (fuori microfono)
Dillo, dillo, devi avere il coraggio di dirlo.

Cons. Vasco G.
Povia si vede, si vede, non è che devo difendere io il Sindaco. Io sono stato più critico di te nei
confronti del Sindaco, però le cose vanno dette per quelle che sono. Allora siccome tu hai una
concezione della politica che deve controllare anche il millimetro dello spostamento che fai, è una
concezione della democrazia che è davvero ridicola, perché io pur facendo parte del tuo gruppo
quando hai fatto gli incontri con Ventaglini, con De Leonardis, con Donato Vasco, io non sono mai
stato invitato.
Voce (fuori microfono)
Eri all’opposizione, votavi …, l’ultimo Bilancio l’hai votato contro, Vasco… Non sei stato chiamato
perché eri contro il Sindaco…

Cons. Vasco G.
Povia io ho motivato le ragioni del perché votavo contro, cosa che tu non hai mai fatto. Persino
stasera tu…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
Lascia perdere gli ordini, Povia, lascia perdere, gli ordini li hai sempre presi tu, tu sai molto bene che
quando parli con me parli con un uomo libero. Pure stasera tu, senza volerlo, hai approvato un
provvedimento illegittimo, lo ha detto il Segretario.

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco G.
E il fatto che ci siano 15 voti a favore, non significa che è legittimo Povia. E comunque tu hai fatto una
cosa illegittima, e io lo denuncio, perché questo se nel caso si manda pure a chi di competenza, visto
che dobbiamo anche andare ai giudici, spero di poter essere chiamato un giorno dai giudizi perché
dirò tante cose che ho già parzialmente denunciato sia in quest’aula che fuori da quest’aula.
Bisogna avere… Me ne sono andato Povia quando ho fatto il Vicesindaco, e lo sai pure. Lascia stare …,
erano le gare che tu estendevi, Povia, erano le gare che tu estendevi, che io non condividevo. Ma in
ogni caso se sarà oggetto anche di una discussione questo, figurati non mi sottrarrò decisamente.
Però quello che io non accetto, caro Povia, è che tu già fai partire male quella creatura in cui tu
credevi, il Partito Democratico, come credi tu potrai avere un rapporto con quelle persone, i colleghi di
partito, quelle persone che hanno collaborato con te, sia pure da diversa collocazione, a votare, a far
nascere il partito democratico. Perché tu non hai la concezione della politica.
Io sto parlando del mio Segretario, sto parlando del tuo Segretario, si vede come ce l’hai
quell’eccellente rapporto, si vede come hai quell’eccellente rapporto che non hai nessuna difficoltà a
sbugiardarlo pubblicamente.
Il problema, allora, è che in questo momento dovrebbe prevalere la politica, e la politica significa
parlare, confrontarsi sulle questioni serie e arrivare ad una sintesi. Quando si chiede per esempio la
testa di Intini, faccio un nome così tanto per, di un dirigente del Comune, senza spiegare le ragioni del
perché quel dirigente deve andare a casa, secondo me non si fa. Io spero che il Sindaco nella replica
poi possa dire le cose che…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Vasco Giovanni
Te l’avrei detto Povia, se tu lo avessi chiesto te lo avrei detto. Siccome non l’hai chiesto, non te l’ho
detto. Perché i rapporti devono essere sempre, nella maggioranza dei casi, leali, sempre, perché a
Povia posso dire che quelle persone che lui ritiene leali oggi sono stati sleali ieri con lui, e oggi sono
leali perché purtroppo la politica fa di queste cose.
Siccome io non credo devo testimoniare lealtà a nessuno se non a me stesso e alla mia famiglia, le
cose se le condivido lo dico che le condivido, quando non le condivido dico che non le condivido, e
cerco anche di motivare il perché non le condivido.
Allora c’è la possibilità, io mi chiedo, di fare emergere la politica? Sindaco se non c’è questa possibilità
sono io a chiedere in maniera accorata liberi questa città dalla sua presenza, dalla presenza di questo
Consiglio comunale, per il rispetto che ho del Consiglio comunale e delle istituzioni, perché faremmo la
cosa migliore. Se non c’è questa possibilità è un atto di dovere che dobbiamo fare nei confronti della
città, che ha creduto in noi, nella possibilità di produrre atti legittimi e che il più delle volte, come
abbiamo fatto stasera prima di questo intervento, non lo abbiamo fatto. Ecco perché io con lei sono
stato più volte critico e ho sempre tentato il più delle volte di non dare mai un giudizio politico, perché
noi veniamo eletti qua non per fare la politica, per fare l’Amministrazione, che è una cosa diversa dalla
politica. La politica la possiamo fare nelle piazze, la possiamo fare all’interno dei partiti, ma qua dentro
dobbiamo fare atti amministrativi che sono atti giuridici. Bene, io devo dire che stasera non è stato
fatto un atto giuridico perfetto con l’assenza dell’opposizione, che nei momenti buoni se la scansa
sempre.
Non abbiamo approvato una delibera in questo senso, ma abbiamo fatto di più: abbiamo pure preso in
giro la gente ed è la cosa peggiore probabilmente. Io non a caso ho chiesto al Segretario comunale se
potevamo procedere nell’approvazione o nell’adozione di quel provvedimento, perché sapevo
perfettamente qual era la risposta che doveva dare, ed è la stessa risposta probabilmente che le darà
la Barbanente o chi per la Barbanente quando quel provvedimento se lo troverà di fronte, non può che
essere così.
Allora quello che io ho sempre chiesto, Sindaco, e le dirò che non sempre questo si è verificato, l’ho
detto e sta ai verbali, è annotato ai verbali, è che atti illegittimi non andavano votati. Ho tentato di
correggere, non c’è stata nessuna possibilità dopo di che se la maggioranza politica crede di poter
violare le leggi, bene io a quella maggioranza politica cercherò quasi sempre di non .., perché credo –
e concludo – che quando si violano le leggi, in genere si sta facendo un favore. Qua non c’entra
assolutamente niente l’imprenditore che investe, non c’entra assolutamente niente, perché gli
imprenditori che investono non possono chiedere di realizzare in maniera illegale e in maniera
illegittima. Ecco perché io credo che questa città e questo Consiglio comunale potrebbe avere uno
scatto, potrebbe averlo davvero, però mi rendo pure conto che i danni che sarebbero procurati da
questo scatto di reni sarebbero così evidenti, così grossi che probabilmente non è cosa di questa
classe politica azzerare tutto quello che c’è di illegale e di illegittimo all’interno di questo Comune.

Presidente
Grazie cons. Vasco. Entriamo nell’argomento, facciamo illustrare l’argomento. Loro avevano chiesto di
parlare prima di entrare nell’argomento. Prego.

Cons. Eramo
Presidente, Sindaco e colleghi Consiglieri, onestamente avrei voluto evitare un intervento di questo
genere stasera che si basa tutto su principi politici, perché giustamente diceva il collega Vasco la
politica si discute in piazza, però quando poi il riflesso si ha in un’Amministrazione comunale lì dove il
partito democratico oggi, a due giorni dalla costituzione, rappresenta a Gioia il partito di maggioranza
assoluta in Consiglio comunale, diventa inesorabile fare degli accostamenti, dovuti dico io, fra
Amministrazione e politica.
Quindi appena alcuni mesi fa, voi ricordate, sarà stato tre, quattro mesi, quando Veltroni a Torino fece
quel discorso, onestamente ho confidato a qualche amico – e lo dico qui pubblicamente – che ha
suscitato in me delle emozioni tali in termini politici che io non vivevo più da decenni, un messaggio
forte, un messaggio di compattezza, un messaggio di unità, un messaggio di partito per la
governabilità, come del resto ha detto Prodi appena tre, quattro giorni fa, il partito della governabilità.
Perché io sono uno tra quelli che dico che la difficoltà non sta nel fare l’opposizione, è facilissimo fare
l’opposizione, la difficoltà sta nel governare le Amministrazioni locali, le provinciali, le regionali, fino ad
arrivare al governo. Quindi un partito che si pone come obiettivo la governabilità è già un messaggio
fortissimo.
Dicevo ha suscitato in me delle emozioni forti, le stesse emozioni che ho potuto cogliere domenica a
Gioia del Colle. Domenica mattina io non credevo ci potesse essere una partecipazione così numerosa,
1.700 persone ad aderire alla costituzione del partito nuovo, nessuno gli ha tirati per orecchie, fino
alle otto ho visto code, fino all’ultimo minuto per poter esprimere una preferenza, per poter esprimere
la loro adesione nel rispetto più assoluto di quelli che sono i principi della democrazia. Dicevo anche in
quella circostanza, a parte i dati nazionali, ma a Gioia ho vissuto quella domenica con entusiasmo e
con uno spirito veramente costruttivo. Ho voluto sulla base di sentori che mi arrivavano e che avevo
colto nella società gioiese all’interno di questo nascente partito democratico, delle contrapposizioni tali
per cui ho preferito essere spettatore, pur aderendo a questo grande progetto, anzichè essere
protagonista.
Signori, noi a distanza di due giorni, con un risultato di questo genere, con una partecipazione
popolare che veramente è unica nella storia di Gioia, io mi trovo a dichiarare che con lo stesso
entusiasmo con cui mi sono avvicinato a questo nascente partito democratico, stasera con la stessa
determinazione ne prendo le distanze, perché se la classe politica gioiese deve essere governata da
correnti che fanno impallidire la democrazia cristiana di cui io ero fiero, e lo sono tuttora, ma che
comunque erano pochissima cosa di fronte a queste contrapposizioni così forti e così …
Io non le condivido, non parteggio per uno o per l’altro, mi interessa poco il fenomeno, però sappiate
benissimo, attori e protagonisti di questa cosa, che è una grossa delusione per questo paese. Io per
primo comincio a dissociarmi e spero che molti cittadini insieme a me facciano la stessa cosa. Grazie.
Presidente
Cons. Ventaglini.

Cons. Ventaglini
Signor Sindaco, colleghi Consiglieri, Assessori, è difficile questa sera, per l’ambiente che si è creato,
parlare, ma attendevo di farlo con molta, molta serenità. Preliminarmente voglio chiarire, io ero fuori,
sono andato al bar a prendere un espressino, forse ho sbagliato, vista l’ora poi, mi dicono che il
collega che mi ha preceduto mi accusava…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE


Cons. Ventaglini
Ti chiedo scusa, lo vorrei anche chiarire, perché io proprio ritengo che è stato un voto democratico e
che era giusto che i componenti di altri partiti partecipassero. Perché se stiamo parlando di
Centrosinistra, e il partito democratico è nel Centrosinistra, quindi domani se continueremo a stare
ancora insieme, quindi io preferisco contribuire alla scelta degli uomini che potrebbero eventualmente
con me fare un certo tipo di percorso.
Mi è stata data questa opportunità, io ero e rimango socialista, ho votato ed ho fatto votare alcuni
amici miei per alcuni candidati di quel partito, non me ne vergogno, quindi l’ho detto già
pubblicamente, lo ribadisco in quest’aula. Quindi non ho bisogno di essere giustificato da nessuno, ho
ironicamente ringraziato.
Detto questo, torniamo a questa sera. Non lo so come andrà a finire, potrebbe essere anche questo
l’ultimo Consiglio comunale, quindi niente di personale Presidente, io mi rivolgo a lei, ho già avuto
occasione di riprenderla altre volte, mi ripeterò questa volta perché io ho aspettato, ho votato
favorevolmente all’inversione degli ultimi due punti all'ordine del giorno, li ho anche votati a
dimostrazione che non ero contro quei punti nel merito ma nel metodo.
Caro Presidente, abbiamo fatto una conferenza dei capigruppo dove lei non ci ha detto che avremmo
discusso di altri punti. Non me ne voglia neanche il Sindaco, io non voglio entrare in polemica, perché
sono veramente interessato a salvaguardare i rapporti tra le persone, la politica secondo me è
importante ma viene molto, molto dopo, e forse è per questi rapporti che negli ultimi tempi sono
venuti a mancare che siamo arrivati a questa sera.
Dicevo, mi rincresce pure parlare del Sindaco che non più tardi dello stesso giorno che è stata rifatta
la convocazione con quei due punti aggiuntivi, sono stato io dal Sindaco come capogruppo, con me
c’era il Segretario, il Sindaco ci ha chiesto gentilmente e noi glielo abbiamo concesso, lo avrebbe fatto
comunque, di aggiungere un punto all'ordine del giorno, la questione della banca. Mentre ci diceva
questo, era partita la convocazione.
Va bene lo stesso, io non ce l’ho con lei Presidente, in altre occasioni lei non si è dimostrato essere il
Presidente dell’intera assise, di tutti i Consiglieri comunali, lei è sempre stato – la conosco da tanto
tempo, non è un attacco personale, è un attacco al suo ruolo – è sempre stato di parte, ha deciso di
volta in volta come comportarsi a seconda degli amici che in quel momento le stavano vicino.
Comunque lasciamo perdere, ci tenevo a dirlo, ripeto, perché potrebbe essere questa l’ultima
occasione che io glielo dico.
Come pure non riesco a capire, ripeto non entrerò in polemica con nessuno, le comunicazioni.
Abbiamo fatto decine, centinaia di comunicazioni, io mi rendevo conto che non era possibile in quel
momento in diretta sapere tutto, perché noi non è che comunicavamo prima dell’inizio del Consiglio
comunale, durante il Consiglio comunale, però mi aspettavo che nei Consigli comunali a seguire da
parte del Sindaco, se dipendeva dal Sindaco, ritengo che alla maggior parte delle comunicazioni
dovevano dare risposta gli Assessori.
Quindi alcuni interventi che mi hanno preceduto in alcune parti io non li condivido perché? Cioè non
mi sento di dire “la Giunta – tutte brave persone, nessuno lo mette in dubbio – non c’entra niente.
Come “non c’entra niente”? Perché non c’entra niente la Giunta? Non voglio offendere nessuno, è
impersonale il mio giudizio, è sull’intera Giunta, però se alla comunicazione non vengono date
risposte, se alle interrogazioni non vengono date risposte, se non c’è un ponte tra i Consiglieri
comunali e gli uffici, i dirigenti, se le strade sono quelle che sono, se il piano traffico è quello che è, se
le opere pubbliche ne hanno parlato altri, quindi io non mi voglio dilungare, stiamo a quel punto, se
progetti non ce ne sono, se fantasia non ce n’è per inventarsi qualcosa, non vedo nessuno che la
mattina si metteva in macchina e andava a Bari. Perché la Regione Puglia, di lì vengono i
finanziamenti, cosa stiamo aspettando noi? L’ICI, la TARSU? Ma quella è ordinaria amministrazione, è
vivacchiare, non c’è bisogno di una Giunta, a questo punto non c’è bisogno di una Giunta.
La Giunta, se siamo qui stasera a discutere di queste cose, vivaddio, è chiaro che il manovratore ha le
sue responsabilità. E la Giunta dove sta? Cosa ha fatto per aiutare il Sindaco? Io ritengo che la Giunta
nella sua interezza, quindi non offendo nessuno, al limite offendo tutti, non ha fatto niente, ha fatto
l’ordinaria Amministrazione e questo andazzo non è da qualche giorno. Io personalmente, prima come
capogruppo dei socialisti autonomisti, poi successivamente come capogruppo dei socialisti uniti, sono
stato molto vicino al Sindaco, ritengo – può darsi che mi sono illuso – che qualche volta ho dato anche
delle indicazioni, forse il Sindaco le ha ascoltate, sono stato attore di certi avvenimenti che ho
condiviso nella prima parte. Siccome poi nell’attuazione si è cambiata strada, è chiaro che non ho
condiviso più, ritorno ai rapporti tra le persone.
Allora la politica è bella perché si dicono tante cose che poi non si mantengono, però noi stiamo a
livello locale, siamo a Gioia del Colle, non è che facciamo grande politica, è facile il nostro compito
perché dobbiamo soltanto evidenziare i problemi della città, qualunque essi siano, evidenziarli e
tentare insieme a tutti, a tutti i Consiglieri comunali, l’ho detto più volte, di maggioranza e di
opposizione, lasciamo perdere la campagna elettorale, poi la dobbiamo fare da parte, io ho criticato
più volte amici dell’opposizione, Federico mi è testimone, quando folcloristicamente ha detto alcune
cose che non ho condiviso, perché i problemi sono di tutti, quindi portarli qua e risolverli al meglio,
perché noi ci viviamo in questa città, se ripariamo una strada o facciamo un’opera pubblica, non è che
la utilizza una parte della città, la utilizziamo tutti, quindi io, i miei familiari, i familiari di Federico, di
Isacco.
Questo invece non è avvenuto quasi mai in questo Consiglio comunale, sembrava che ci fossero i
buoni e i cattivi. Io mi sono battuto, ho votato nell’Amministrazione Povia la chiusura dei passaggi a
livello, non è che mi sono ravveduto perché poi nel frattempo sono andato ad abitare dall’altra parte
della città e quindi qualcuno… Non è così Giovanni Vasco, se sei tu che stai parlando, non mi sono
ravveduto perché io ho detto, l’ho detto al comitato, l’ho detto a qualche riunione a cui ho partecipato,
tra l’altro da solo, quindi come cittadino, avrei voluto che al confronto e alla dialettica fossero venuti
gli Assessori, altri Consiglieri comunali. Non è venuto nessuno, ho detto che per me quella fu una
decisione, all’epoca, presa, andava difesa, non mi stava bene perché all’epoca prendemmo degli
impegni, non mantenuti dal Comune di Gioia del Colle e dalle Ferrovie.
Quindi io parlavo di viabilità, di aggiustamento della viabilità. Fino a quel momento, dicevo, non si
possono chiudere i passaggi a livello e questa è la mia posizione, siccome non vedo in tempi brevi,
cioè nei prossimi quattro, cinque, sei anni, la realizzazione di quelle opere, perché non sono neanche
partite, quindi ritengo, ho ritenuto quando ho votato in Consiglio comunale, che quei passaggi a
livello, quel passaggio a livello perché l’altro si è chiuso, deve rimanere aperto, non perché ho
cambiato opinione, la mia opinione è sempre la stessa, facciamo le opere poi chiudiamo.
Mi dispiace che questo forse non potrà avvenire perché altri potrebbero decidere sulla nostra testa.
Le motivazioni politiche, perché stasera stiamo discutendo di avanzi, di disavanzi, di equilibrio di
Bilancio, quindi dovrebbe essere una questione tecnica, però non è che ci possiamo nascondere dietro
il dito quando diciamo che da tre, quattro mesi, io dico da più di un anno, c’è qualcosa che non va nei
rapporti tra il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri comunali, i partiti, è chiaro che tutti quanti in
percentuale, e non andiamo a vedere in questo momento qual è la percentuale, non è importante,
siamo tutti responsabili, tutti quanti dobbiamo fare il mea culpa, però è pur vero che chi doveva
almeno tentare, “tentare”, di risolvere la questione non ha fatto niente.
Dicevo prima da quella parte: secondo me non è stata questione che non c’erano le condizioni, perché
quando si vuole discutere si trova un punto di incontro, si vedono le questioni che si possono
affrontare insieme, non c’è stata mai la volontà. Le condizioni ci sono state sempre, è mancata la
volontà. E allora se in tutti questi mesi è mancata la volontà di trovare una soluzione, non vedo come
da domani potrebbe essere ritrovata questa volontà. Quindi non c’era, per quanto mi riguarda e ci
riguarda, come partito dei socialisti uniti ritengo che questa volontà non ci sarà neanche per il futuro,
perché qualcuno potrebbe dire che il processo alle intenzioni non si fa, qualcuno potrebbe dire che
non abbiamo la sfera di cristallo, ed è vero, però il passato ci deve essere da insegnamento per il
futuro. Quindi guardando a ciò che è successo fino ad oggi pomeriggio significa che non c’è futuro per
il domani.
Io personalmente sono molto, molto dispiaciuto perché credo che comunque vada questa sera
l'Amministrazione potrà continuare ad avere vita propria, potremmo andare a casa tutti quanti,
comunque qualcosa si romperà, perché i colleghi che legittimamente, giustamente, secondo il loro
punto di vista ognuno voterà per come riterrà opportuno, uno strappo, una lacerazione comunque ci
sarà, perché non potremmo domani, ripeto per quanto ci riguarda, far finta di niente. I percorsi
secondo noi si costruiscono, non si inventano dalla sera alla mattina, io non dirò niente su ciò che è
avvenuto in questi giorni, tutti sappiamo cosa è avvenuto, ripeto…
(cambio cassetta)
.. si lavano la bocca di dire la politica con la “P” maiuscola, la politica cristallina, trasparente.
Noi avremmo voluto questa sera votare gli equilibri di Bilancio e poi magari decidere tutti insieme di
fare un’altra cosa, non ci è stata data questa possibilità per le cose che ho detto finora, perché
abbiamo e siamo convinti che non c’è volontà di fare questo. Quindi per quando ci riguarda nostro
malgrado noi non voteremo gli equilibri di Bilancio. Ritengo questa è la posizione del partito, è una
posizione ferma, è una posizione importante e proprio perché è importante se qualche collega
Consigliere ritiene di fare diversamente è libero di farlo, di votare secondo coscienza. La linea del
partito è questa. Io personalmente come capogruppo seguo questa linea, quindi non voterò gli
equilibri di Bilancio, nessun punto all'ordine del giorno, perché è una protesta politica, ripeto eravamo
disposti, ci sono stati venti giorni, eravamo convinti che nel frattempo qualcosa sarebbe successa, non
è successo niente e quindi questa è la nostra posizione. Grazie.

Cons. Isdraele
Signor Presidente, signor Sindaco, non so come iniziare questo mio intervento, posso dire che ho
ammirato il cons. Povia e il cons. Vasco per la loro schiettezza, e quando un Consigliere di
maggioranza ed in più Consigliere regionale, ed in più la maggior rappresentanza del partito dei DS e
oggi oserei dire del partito democratico a Gioia, lancia delle accuse così grosse nei confronti
dell'Amministrazione, nei confronti del Sindaco anzi, era proprio ad personam…

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Isdraele
Devo finire il discorso. Quando si fanno queste accuse, è chiaro che ci aspettiamo la replica del
Sindaco o giustamente chi ha le prove deve tirarle fuori.
Però una cosa che mi ha colpito è l’intervento del cons. Vasco Giovanni quando parla di illegalità,
illegittimità, denunzie alla Procura della Repubblica. Signor Sindaco sono cose grosse e se domani
usciranno sui giornali allora bisogna dare veramente ai cittadini delle valide motivazioni.
Abbiamo rinviato un Consiglio comunale di quindici giorni fa dove si doveva discutere di equilibrio di
Bilancio, un punto molto importante perché? Perché si doveva votare per il partito democratico, le
primarie, perché si dovevano unire due partiti storici, Margherita e i DS, quindi mi sarei aspettato
stasera un’unione forte a difesa dell'Amministrazione. Mentre sto assistendo all’opposto, sentiremo i
Consiglieri della Margherita, Consiglieri dei DS che hanno sparato a zero contro di voi.
Sentivo parlare Donato Vasco di comporre e scomporre, è giusto, la politica è questa, ma è la politica
giusta per una buona Amministrazione, ma comporre e scomporre e poi ridursi dopo tre anni con degli
attacchi così aperti, è chiaro Povia parlava di programma, di piani, del piano triennale delle opere
pubbliche, di dare dei tempi, delle scadenze, è giusto perché c’è un programma, il programma bisogna
rispettarlo. Se questo programma non viene rispettato è giusto che si vada a casa, perché diamo false
aspettative alla cittadinanza che aspetta da tutti noi, dalla maggioranza in particolar modo ma da noi
dell’opposizione che forse non facciamo realmente un’opposizione forte per scoprire quegli atti
illegittimi o quelle illegalità a cui si riferiva il cons. Vasco, è una cosa deludente, cioè mi sento offeso
anche io qui, anzi come opposizione dovrei essere soddisfatto però mi sento offeso, perché è sempre
un Consiglio comunale, siamo i rappresentanti dei cittadini e siamo arrivati in questi termini, questi
attacchi.
Io signor Sindaco al posto suo non aspetterei due volte a dimettermi, cioè non si può continuare ad
amministrare, ma anche gli Assessori, amministrare dopo accuse così profonde, non lo so come
andremo in giro per la città, ma anche noi dell’opposizione, perché ci attaccheranno “ma voi che cosa
avete fatto?”, è giusto, però arrivare a denunciare in modo così aperto questi atti illegali, caro Vasco
noi siamo usciti non perché .., noi dovevamo votare contro, infatti stavamo decidendo di votare contro
fuori, però nel giro di pochi minuti avete approvato questo provvedimento, un provvedimento che il
cons. Vasco ha continuato a dire che era illegittimo, lui si è astenuto. Però lo avete approvato quasi
all'unanimità e rapidamente, come tanti altri provvedimenti approvati nel recente passato.
Quindi realmente è una città grigia Donato, ti do ragione, è una città grigia, Gioia del Colle ha avuto
dei momenti di splendore, devo dare atto ci invidiavano Santeramo, Noci, eravamo capofila non lo so
in quante cose, oggi c’è una brusca discesa di questa città, brusca discesa dovuta sicuramente ad una
cattiva politica, politica del Centrosinistra. E quando il cons. Eramo mi parla di affluenza di gente,
1.600 persone che sono andate a votare, le file si sono formate perché l’ambiente era piccolo, era
un’unica sede quindi si doveva formare la fila, però è meno del 10% di quelli che potevano andare a
votare, quindi non è una grande affluenza, un’affluenza di parenti, amici, degli addetti ai lavori,
sappiamo come vanno queste cose, quindi non pensiamo, anche se – ripeto – partito democratico
nasce finalmente dall’unione di partiti, quindi stiamo semplificando la politica nazionale, ma spero
anche la politica locale.
Quindi dai banchi dell’opposizione è chiaro, signor Sindaco, se la sfiduciano i suoi Consiglieri noi siamo
vicini, siamo all’opposizione e quindi io te l’ho già dato, ti do del tu perché a parte la politica siamo
anche amici, di fronte a questi attacchi la cosa migliore è salvare la faccia, dimettersi. Grazie.

Cons. Martinelli
Penso che ormai il quadro sia chiaro, la questione dalle opere pubbliche si è spostata ad una
questione puramente politica e qui si sta parlando del futuro di Gioia. Sindaco lei ricorda nel Consiglio
nel quale ci insediammo io le dissi “da me non avrà dei no, avrà tanti sì nel momento in cui ci saranno
proposte che faranno crescere Gioia del Colle”. Come opposizione siamo stati comunque sempre
snobbati, questo è chiaro, non si è tenuto conto di nulla, si è solamente badato a tenere le poltrone e
le poltrone si scendeva a compromessi per rimanerci seduti. Più di una volta ha avuto momenti in cui
ha vacillato e l’opposizione bene o male ha dato credibilità ancora alla sua persona, questo lo deve
ammettere, o no? Mi sbaglio? Non penso.
Condivido in pieno gli interventi che mi hanno preceduta, ma per un semplice motivo: perché Sindaco
io la stimo come persona, però si dovrebbe rendere conto che ormai non ci rappresenta più, lei non
rappresenta più né l’opposizione, va bè è normale, è scontato, ma tanto meno la maggioranza, o
perlomeno una parte di maggioranza, quella che è intervenuta. Ostinarsi a voler amministrare a tutti i
costi non giova a Gioia del Colle, dovrebbe prendere atto che è stato un fallimento, abbiamo fallito
tutti, non sto colpevolizzando nessuno, ha fallito l’opposizione, ha fallito la maggioranza. Ma un
rigurgito di dignità ci dovrebbe portare tutti ad ammetterlo e a dire basta, perché non si può più
andare avanti con gli aggiornamenti, spostiamo il Consiglio, facciamo l’ottavo punto, facciamo il primo,
il secondo, il terzo.
Prendiamo atto e andiamo via, ma non per noi, per Gioia, noi facciamo danni, e dico “noi” plurale
majestatis, diciamo che tutti facciamo dei danni ma prendiamo atto per favore di ciò che sta
accadendo. Grazie.

Cons. Montuori
Signor Presidente, Sindaco, colleghi Consiglieri, mi rivedo appieno nelle parole del Consigliere mio
collega Pinuccio Eramo e avevo deciso di non intervenire, ma prometto che sarò sintetico, anche
perché vista l’ora tarda e visti i tanti interventi che si sono già sin qui avuti e che si susseguiranno,
ritengo, visto che faremo tardi, ecco appunto per questo sarò brevissimo.
Guardate, è emblematico, io mi aspettavo questa sera che dopo il grande exploit del partito
democratico, della nascita del partito democratico, Sergio c’entra, c’entra e non c’entrano neanche
molti discorsi che voi avete fatto, che sembrava andare a regolare conti in famiglia ma che qui forse
non interessava a nessuno, forse interessava tutti, quindi c’entra tutto e c’entra nulla. Però io questa
sera volevo che… No, nessuno cerca la foglia di fico.
È emblematico, dovevamo parlare questa sera, questa sera era un Consiglio comunale puramente
tecnico, dovevamo parlare della variazione di Bilancio, non abbiamo neanche permesso alla dott.sa
Liguigli di entrare e di illustrare il punto all'ordine del giorno. Dopo la sospensione abbiamo deciso di
fare una disamina politica di questi tre anni, di fare un Bilancio, e io avevo detto in camera caritatis e
lo ripeto qui in pubblica assise, mi sarebbe piaciuto fare questa disamina in un Consiglio comunale
monotematico a brevissimo e quindi risolvere tutte le questioni tecniche, dopo di che fare un Consiglio
comunale ad hoc, già convocato, autoconvocato, con le undici firme, con le cinque firme, con le otto
firme, quelle che servono, e chiudere i conti in quella sede oppure riaprirli definitivamente, insomma
per dirla in gergo politichese andarci a contare in quella sede e non questa sera. Ecco mi sarebbe
piaciuto approvare per il bene della città, pur sapendo che la mancata approvazione dell’equilibrio di
Bilancio, pur comportando lo scioglimento del Consiglio comunale, oddio gli equilibri di Bilancio poi
verranno approvati eventualmente, verrebbero approvati eventualmente dal commissario e nulla
questio, la città di Gioia del Colle, perché questo è un Comune che ha i conti a posto, non avrebbe
nessun risvolto negativo.
Però ecco, e questo è anche il pensiero del collega Pinuccio Eramo, ci sarebbe piaciuto che questa
discussione fosse stata una discussione monotematica in un Consiglio comunale ad hoc. Molti dei
colleghi Consiglieri che mi hanno preceduto hanno già fatto delle dichiarazioni di voto senza che si sia
poi entrati nel merito della discussione e questo la dice lunga su quello che è il clima che si respira. Io
chiudo il mio intervento con una dichiarazione di voto su quelli che possono essere, su un’intenzione di
voto ecco, io e il collega Eramo siamo disposti a votare gli equilibri di Bilancio e chiediamo e al
Sindaco, e a questa maggioranza in cui noi crediamo come ultimo scatto, ecco chiediamo uno scatto
d’orgoglio, l’ultimo scatto di reni a questa maggioranza e quindi io credo che il tempo per poter
rivedere qualcosa, quando dico qualcosa dico tutto, ci possa ancora essere e chiedo al Sindaco un atto
di coraggio, un’apertura e contestualmente a tutti quelli che mi hanno.., tutti i colleghi Consiglieri che
mi hanno preceduto chiedo un ulteriore atto di apertura facendo un passo indietro ed eliminando se
possibile le punte di orgoglio che inevitabilmente, allorquando si vanno a toccare temi strettamente
personali – e non mi voglio dilungare, non voglio entrare nelle diatribe, nelle discussioni che abbiamo
ascoltato – inevitabilmente vengono toccati.
Quindi noi siamo pronti ad entrare nel vivo nella discussione dei punti all'ordine del giorno, a votare
l’equilibrio di Bilancio e siamo pronti a voler dare un’ultima chance, un’ultimissima chance a questa
Amministrazione. Grazie.

Presidente
C’è qualche altro intervento? Prego cons. Antonicelli.

Cons. Antonicelli
Presidente, colleghi Consiglieri, sembra che stiamo facendo un tiro al bersaglio, sembra che sia iniziato
il tiro al bersaglio al Sindaco, dove è stato subito accusato di immobilismo, di incapacità di gestire,
dove noi siamo d’accordo, non lo sto difendendo, non sto dicendo che non è vero perché
l’immobilismo lo soffre la città, però voglio ricordare che questa Amministrazione sin dall’inizio non ha
parlato di Amministrazione per la città ma ha parlato di maggioranza, ha parlato, si è espressa in
termini “noi siamo la maggioranza, noi siamo stati votati, noi possiamo fare quello che vogliamo”.
Io dico questo perché ha lasciato in me un ricordo indelebile quando si è parlato della SPES, quando
per circa un’ora, un’ora e mezzo lì di fronte a me c’era all’epoca l’ing. Milano, quello dei socialisti, che
era il Presidente della SPES, e poi c’era Tortora, al quale gli feci dire che non avevano i requisiti per
gestire la pubblica illuminazione, avevo tirato fuori il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio
e non avevano ancora fatto l’inizio attività, avevano una S.p.A., la maggioranza aveva deliberato in
questo Consiglio che non c’era spazio per la minoranza e quindi non ci hanno dato visibilità nella SPES.
E in quella occasione la maggioranza disse: cons. Antonicelli, è tardi, noi della maggioranza abbiamo
deciso, chiudi, inutile che andiamo avanti.
Adesso io rido, sorrido quando dall’altra parte non c’è l’opposizione, e dove sta? Come facciamo a
parlare? Che cosa dobbiamo fare? Non ci date spazio, le nostre voci sono inascoltate, che dobbiamo
fare? Venire con dei manganelli? Dobbiamo fare come voi, che siete bravi a fare l’opposizione, quella
di piazza, rumorosa, chiassosa. Non siamo in grado, siamo civili, cerchiamo di fare l’opposizione se ci
danno ascolto, forse pecchiamo di non mettere tanti manifesti, cercheremo di farlo, però ve lo
avevamo detto che la SPES non poteva fare l’affidamento in house della pubblica illuminazione, non
ultima la sentenza di una settimana fa che molto probabilmente quell’affidamento è illecito, bisogna
andare in gara. …È illegittimo, chiedo scusa, lei è il difensore di tutto e di tutti, però poi mi deve
spiegare la sua illegalità dove sta? Perché lei è qui da vent’anni, se qui è tutto illegale mandiamoci
tutti in galera, questo va bene, però sono dei fatti concreti.
Perché oggi sento da tutti, da quando è iniziata l'Amministrazione il Sindaco, il partito degli affaristi,
dall’altra parte c’è legalità, ma perché non mettete sul tavolo tutti i fatti, fattacci, fatterelli, che io non
conosco, perché noi dell’opposizione per carpire un documento, per andare a capire che cosa succede
in quell’ufficio, abbiamo quasi le porte sbarrate, non ultima è la mia richiesta – perché poi si parla di
soldi – la mia richiesta per iscritto dove io chiedo di sapere gli oneri di urbanizzazione che questo
Comune avanza. Io so per sentito dire, so per sentito fare, sto aspettando che scadano i tempi, ma
forse questi tempi andranno a sine die perché non avrete più nemmeno il tempo di mandarmi la
risposta. Però so anche, così, per sentito dire, che il complesso Coop, dove c’è la Coop, ci deve 750
mila euro, per sentito dire, non lo so, perché DS non abbiamo fatto gli atti per recuperare questo
danaro, perché non sono stati recuperati i denari.
Perché nel momento in cui il denaro viene preso, chiedo scusa, quando ci sono dei tempi in cui
bisogna riscuotere, ci sono delle fideiussioni, perché d’ufficio non si muove e non va a chiedere soldi,
e non esercita il suo diritto? Pantalone? Poi non abbiamo i soldi per riparare la strada, non abbiamo i
soldi per prendere la vecchia cooperativa di quelle persone diversamente abili che facciamo la pulizia e
pagargli lo stipendio per un altro mese, e lasciamo stare il cimitero a se stesso in balia dei piccioni -
non solo di quelli -?
Quello che voglio dire è che questa Amministrazione sin dall’inizio ha viaggiato secondo i suoi umori, sì
il capo dell'Amministrazione è il Sindaco, che molto probabilmente avrebbe dovuto salire su una nave
e dirigerla nella direzione giusta, se sapesse quale fosse la direzione giusta. Dall’inizio ci avete
completamente snobbati, questo è poco ma sicuro, ma di certo è vero che noi a Gioia del Colle sono
anni che vediamo dei lavori perennemente sulle nostre strade, non solo lavori sempre aperti, fatti
male, sono anni che diciamo bisogna forse mettere un controllo a questi lavori, bisogna coordinarli,
l’Assessore di turno, sì però sai uno è l’elettricista, l’altro è la fogna, l’altro è l’Acquedotto, non
riusciamo a coordinarli. Il paese non è il nostro, scusate, sarà di quelli di Bari che vengono qua e
dispongono che ti devono tagliare la strada, che appena dopo abbiamo fatto l’asfalto dobbiamo
andare a rompere perché bisogna passare il tubetto dell’acqua. La strada non è la nostra, è di quelli di
Bari, tanto mica ci abitiamo noi qui.
Via Cairoli, vi sfido ad andare a portare un ragazzino a scuola, o andarlo a prendere, quanti mesi è che
quella zona è così in dissesto? Senza parlare di quel vicolo a ridosso della Banca Intesa, tutta quella
zona dove è stato fatto un magnifico lavoro che sta venendo pronto, ma le proteste di quei cittadini
che hanno visto la strada aperta e lasciata aperta così per mesi, e si sono beccati l’umidità, le
infiltrazioni, benché le proteste, vivaci proteste.
E i capitolati dei lavori pubblici, chi è preposto a leggerli? Quale Assessore dei 18, 27, 31, il capo degli
Assessori, il Consigliere di maggioranza preposto. Perché poi tra l’altro ogni Consigliere di maggioranza
ha il suo ufficio, il suo incarico, perché deve pensare a qualche altra cosa, quasi tutti.
Il capitolato recita in questa maniera: bisogna andare nel centro storico, tirare fuori le pietre, le
chianche che sono qui secolari, col leverino di legno, fare cura che non si rompano, escavatori che
non solo rompono le chianche che stanno per terra ma rompono anche gli edifici che stanno attigui, e
ci sono le denunce di risarcimento danni.
Bisogna mettere da parte tutte le chianche in un posto, prenderle e riporle dentro, solo quelle che già
dall’inizio erano scheggiate bisogna sostituirle con quelle nuove. Bellissimo, non c’è una chianca
vecchia, forse qualcuno in periferia avrà provveduto a fare qualcosa, chissà che fine hanno fatto
queste chianche.
Senza contare l’ultimo episodio inerente la sistemazione della strada Arco Petrera, chiamai il Sindaco,
“Sindaco venga a vedere che cosa hanno fatto”, se l’avesse fatto.., cioè non posso dire, non sono dei
muratori, non conosco il criterio, sarà stato il criterio della media ponderata, del ribasso, quello che è,
ma di fatto quelle persone che stanno ponendo quel marciapiede, quel lastricato per terra non
meritano di fare quel lavoro: dislivelli, pendenze che portano l’acqua dentro le abitazioni, mattoni posti
sopra le canali, praticamente la canale porta direttamente l’acqua sotto il mattone, cioè la strada è
fatta di buche, quando piove si riempie d’acqua, quello dovrebbe essere il nostro bigliettino da visita.
Quello è il bigliettino da visita dell'Amministrazione, identico e preciso, perché si cerca di fare scoop, di
dare nell’occhio, invece di arriva un pugno nell’occhio, perché nell’occhio ci arriva ma ci arriva nella
pessima maniera.
Questa è l'Amministrazione di Gioia del Colle. È vero ci sono le Commissioni, si danno anche tanto da
fare, però come diceva Vasco in IV Commissione abbiamo prodotto tanto lavoro e soprattutto ci siamo
veramente dati tanto da fare per individuare le aree a parcheggio pubblico, propedeutico al piano
traffico. Assolutamente no, perché “quell’area non si tocca, quella mancano i soldi”.

INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE

Cons. Antonicelli
Perché non vengono toccate le aree? Perché magari non si possono toccare, questo è il senso. Allora
è inutile che c’è gente che sta qui da vent’anni, che predica bene e poi non razzola mani.
L’opposizione non ha votato prima, però qualcuno si è astenuto, non ha votato contro.
Si è cercato ora di polarizzare l’attenzione sull’inefficienza del Sindaco, ora di dare la colpa al partito
democratico nascente, contenitore, bel contenitore, ma il contenuto, la sostanza, gli uomini dove
stanno? Perché mi sembra che siano belligeranti, anziché unirsi in un gruppo fraterno, in un abbraccio
dove proiettare come dicono i socialisti il socialismo verso il prossimo, qui c’è solamente una diatriba
l’uno verso l’altro, “tu hai fatto votare quello, io ho fatto votare l’altro”. Mah, io avrei detto “Grazie per
aver portato qualcuno a votare, ha espresso la sua preferenza”, invece tiro la coppa “tu hai portato
quello, io ho portato l’altro”. E l’anima della maggioranza è così, voi, noi, la città non va avanti perché
siamo amministrati da queste persone, e non è solamente oggi, non c’è stato un Consiglio, diciamo
che non c’è stato due Consigli dove su uno non sia stata chiesta la pausa, cinque minuti di pausa,
perché? Perché una maggioranza belligerante non è capace di arrivare in aula coesa, non sa cosa
significa essere coesa, significa alzare il prezzo, “Sindaco, mi determinerò di volta in volta” ho sentito
più volte in questi banchi. Cosa significava? Che poi la veniva a trovare all’ufficio? Cioè cosa significa
“Mi determinerò di volta in volta”?
Questo è quello che noi dell’opposizione, i cittadini, hanno sentito in maniera periodica. Allora io non
solo dico a lei, caro Sindaco, dia le dimissioni perché Gioia del Colle non merita questo, ma diamo le
dimissioni unitamente, appoggiati da noi dell’opposizione perché questa città non merita
un’Amministrazione del genere. Grazie.

Cons. De Leonardis
Signor Presidente, non è un intervento facile per tanti motivi, compreso la tarda ora per cui mi scuso
se sarò ancor meno lucido del solito, però dopo una giornata di lavoro e tante ore che stiamo qui
parlare su delle questioni che stanno accadendo, estremamente importanti, non è molto facile.
Non è molto facile per tanti motivi, primo fra tutti probabilmente il ruolo della politica che è venuto
costantemente meno e che probabilmente sta determinando tutto quello che sta accadendo questa
sera.
Io voglio sgombrare subito il campo da alcune considerazioni che ho sentito come se tutto quello che
sta accadendo questa sera sia dipeso dalle elezioni di domenica per il partito democratico, chi lo dice
lo dice strumentalmente, chi lo dice probabilmente non ha analizzato bene le motivazioni per cui nasce
il partito democratico, per cui è opportuno che, essendoci fatti promotori io e il cons. Stasi non molto
tempo fa della costituzione del gruppo vero e proprio dopo la fase della federazione in Consiglio
comunale del gruppo del partito democratico, non ha nessun nesso fra quello che sta accadendo
questa sera credo nel senso di maturità, se poi qualcuno è stupido politicamente a pensare all’interno
del partito democratico che questo è subordinato ad alcune scelte di campo credo che i fatti e le azioni
che il partito democratico andrà a fare nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, saranno poi la
riprova dello spirito con cui nasce il partito democratico.
E’ quindi a mio avviso sgombrato il campo da questa considerazione, per cui chi ha avuto l’entusiasmo
lo mantenga perché credo che il partito democratico non si prende e si lascia l’entusiasmo per alcune
realtà che possono accadere in un piccolo Comune qual è il nostro rispetto ad una grande
manifestazione nazionale che ha portato liberamente, mai nella storia, all’elezione diretta di un
Segretario di un grande partito con una maggioranza del 76% , e sta lì l’entusiasmo. E qui si va ad
inserire perché la scelta di Veltroni, perché nasce da parte del partito l’individuazione di Veltroni come
quel segno di novità e di cambiamento che è lo spirito del partito democratico.
Qui stiamo discutendo di altre cose che non sono nate oggi ma che vengono da lontano, più volte
discusse, più volte accantonate, più volte riprese, più volte date assicurazioni prontamente smentite
dai fatti. Quando i fatti poi non arrivano rispetto alle parole, se le cose non accadono la prima volta e
se non accadono la seconda volta, e se non accadono neppure la terza volta, alla quarta volta poi
accadono. Ed è qui forse l’errore vero, dove un malessere che esisteva da molto tempo non si è mai
riusciti a trovare la medicina giusta e la cura appropriata.
Sarebbe facile per me dire “lo avevamo detto due anni fa”, non fummo capiti e questi episodi poi
continuamente sono accaduti e si sperava sempre in un atteggiamento diverso. È vero, tre Giunte
sono tante in tre anni e solo una fantasia politica può dire una quarta Giunta, se qualcuno vuole
entrare nel Guinness dei primati può dire andiamo a fare la quarta Giunta, se qualcuno vuole entrare
nel guinness dei primati per quanti Assessori sono cambiati. Se ha voglia di questo primato, ma non
credo che la politica possa aver voglia di raggiungere questi primati, la politica è un’altra cosa e io l’ho
detto in quel Consiglio comunale dove davo molta responsabilità alla mancanza del ruolo dei partiti.
Così come dicevo che la responsabilità non è solo dei partiti ma è anche di altri, allora l’invito
pressante, continuo in queste settimane, questi mesi, di dimostrare che alle parole avvenivano poi i
fatti, tutti abbiamo detto può darsi che ci siamo sbagliati, può darsi che abbiamo sbagliato, lo abbiamo
detto tutti, ma poi probabilmente nei fatti non ci sono state le trasformazioni, le modifiche, i
miglioramenti.
La politica è collegialità, se no non si va a nessuna parte, possiamo discutere di queste cose, Giovanni
non mi tiro indietro, la collegialità è l’elemento forte della politica, la non ricerca della collegialità è un
elemento di instabilità continua che si inserisce all’interno dei partiti, all’interno del Consiglio
comunale, all’interno delle maggioranze. Io ho sempre detto prima di tutto viene la collegialità, l’ho
ribadito in quell’ultimo intervento, avrei voluto rileggerlo, l’ho lasciato sulla mia scrivania, in cui tutti
noi dovevamo dare un segno diverso. Abbiamo probabilmente commesso anche degli errori ma non
c’è stato un elemento che in questo periodo, in quest’ultimo periodo potesse confortarci che si andava
verso una direzione ed un atteggiamento diverso.
La politica, diceva Gianni Vasco, è discussione, parlare, ma è questo che ho cercato da tempo, di
parlare, di far capire che probabilmente non si può avere contrapposizioni continui adesso con questo,
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Stralcio verbale seduta del 16 ottobre 2007 caduta sindaco vito mastrovito

  • 1. Stralcio verbale seduta del 16 ottobre 2007 Su proposta del consigliere Vasco Donato il consiglio comunale, con 14 voti favorevoli e 3 contrari (Antonicelli, Isdraele, Martinelli), viene sospeso. Sono le ore 20,40. Si riprende alle ore 22,40. Sono presenti 19 consiglieri ed assenti 2 (Ludovico e Masi Giovanni) Subito dopo entra Ludovico – Presenti 20. Cons. Vasco Donato Preliminarmente alla discussione. Devo esservi onesto, se qualcuno tre anni fa mi avesse predetto questo momento, conoscendomi e conoscendo con quanto equilibrio mi sono posto ed esposto nel corso di questi due lustri e passa di esperienza in questo Consiglio comunale, onestamente gli avrei dato del matto. Ma tant’è che la politica è fatta di movimento, movimenti e movimenti, che compongono e scompongono alleanze, compongono e scompongono quadri, compongono e infrangono quelli che sono in alcuni casi gli elementi di rispetto minimo personale tra le persone. Nel corso di questi anni, anche se all’esterno apparivo come uno dei più fidati assertori del Sindaco, lui – continuerò a dargli del “lui” volontariamente, così come ho fatto in questi anni, tentando di continuare a guardarlo negli occhi così come non sempre mi è stato risposto in questi anni – sa perfettamente come nel corso di questi anni, nonostante all’esterno ho continuato a difenderlo fino all’inverosimile, nei discorsi, nei pour parler personali ed anche ufficiali, nelle riunioni di maggioranza, io ho esposto i miei dubbi su come ha pensato, ha concepito e ha continuato questo suo percorso di amministratore in questa città. Ho provato più volte a dirgli di mettere in pratica quello che era uno dei capisaldi del suo programma di governo, e cioè il Palazzo trasparente, il primo dato terribile è che man mano che si andava avanti questo Palazzo non era più trasparente, diventava invisibile agli occhi della città. Città che man mano, prima ancora del “grillismo” e prima ancora di quei simpatici signori che si firmano tali con lettere anonime di cui credo ne dovranno rispondere poi non solo a se stessi ma alla storia, prima ancora dei “grillini” questa città cominciava a prendere le distanze non da questa maggioranza, da questo Sindaco, che non riconosceva tale. Nel corso degli anni mi sono sforzato personalmente insieme ad altri di invitare il Sindaco ad invertire questa rotta, cominciare a guardare in faccia la città, man mano tentando di dare consigli, non pretendo di avere in tasca la verità assolute, ma erano consigli, che credo quando in un consesso di 21 persone a cascata tutti quanti poi si è tentati di dare al Sindaco, ma tant’è che alla fine come ho avuto modo di dire qualche anno fa in una riunione di maggioranza, la sensazione che avevo è che man mano la città si stava ingrigendo, quasi assumendo le sembianze di chi la stava in qualche modo pilotando. Mi dicono che così succede con i cani, che alla fine somigliano ai padroni, è una strana storia. Alla fine, dicevo, di tutta questa avventura il Sindaco sa perfettamente dell’ultimo contatto avuto con me in una telefonata in cui lo pregavo di riflettere su un assunto finale, atteso che da questa parte c’è una manica di delinquenti o presunti tali, dato che rivendico con assoluta certezza la mia totale pulizia morale oltre che evidentemente penale, dicevo atteso che da questa parte c’è una manica di delinquenti pronti a fare chissà cosa, pronti a sfidarla, pronti quasi a ricattarla, facevo l’unica domanda, era il 13 agosto, sapevo per certo che stavano per giungere le dimissioni dell’Ass. Covella, eletto Assessore, nominato Assessore venti giorni prima, ma nel fatto quella vicenda volevo illuminare per l’ultima volta se mi fosse stato possibile al Sindaco il principio che ormai stava per diventare un uomo solo al comando e non essendo Fausto Coppi, non essendo nemmeno Girardengo, non essendo un fuoriclasse dello sport in questione, non essendo un fuoriclasse della politica, la domanda che gli ponevo in maniera seria è: poniti questo problema, come è possibile che persino Covella, tuo fratello nei fatti, con cui avete condiviso percorsi pazzeschi, dalle cooperative, dalle associazioni, ecc., persino Covella dopo un mese di esperienza assessorile stava per alzare bandiera bianca. Sapete tutti quanti le motivazioni ufficiali che ha dato Covella, molto lavoro a Bari, in realtà quel molto lavoro ce l’aveva un mese prima, le motivazioni reali sono che Covella è un galantuomo e ha pensato di prendersi conto di fronte all’impossibilità di girare la barra di questa vicenda, ha avuto il coraggio – e questo gli va riconosciuto – nonostante sapeva perfettamente che si sarebbe tirato addosso quasi le ilarità dei colleghi precedenti suoi, della stampa e degli addetti ai lavori tutti, ha avuto l’umano coraggio con chiarezza di dire “io non ci sto, io non posso percorrere alcuna strada con questa compagine”. Quello è stato l’elemento dirimente, per quanto mi riguarda, di questa esperienza, il Sindaco sapeva che era l’ultimo tentativo questo, chi ha ascoltato il mio intervento allorché vedeva la luce la quarta Giunta, la terza Giunta – scusate per l’errore freudiano – allorché vedeva la luce la terza Giunta dissi
  • 2. “Sindaco lascia perdere i programmi, il tuo mandato da quest’oggi è quello di tentare di riconciliare, di rimettere su le fila di questa coalizione che già abbondantemente avevi minato alle fondamenta. Covella era l’uomo che doveva combattere questo passaggio per accordi presi, Covella era uomo individuato, l’uomo della politica, l’uomo forte, l’uomo a cui ognuno di noi, qualcuno di noi aveva riconosciuto questa capacità. L’alzare bandiera bianca di Covella per quanto mi riguarda è evidente che ha lasciato lì l’ultima opportunità per pensare di portare a termine questa esperienza. Da allora ad oggi sono accadute cose, anche qui se qualcuno me le avesse raccontate non tre anni fa ma tre mesi fa avrei detto veramente “va bè questa è fantapolitica”. In questi tre mesi è successo che gli orazi sono diventati curiazi e i curiazi sono diventati orazi, è successo che chi ha per anni chiesto la testa del Sindaco all’interno dei DS ora, dopo aver anche chiesto le dimissioni, che è un documento che fra un po’ vi leggerò: “il comitato direttivo dei democratici di sinistra, riunitisi in data 14.09.07, per le ragioni più volte esposte in passato e consapevole di un necessario e non più rinviabile rilancio della coalizione di Centrosinistra, all'unanimità ti chiede di rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco. Sicuri di un tuo pronto riscontro – caro Segretario la tua sicurezza mi sembrava un po’ avventata – cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti”. Questo era un documento votato all'unanimità a luglio dal direttivo dei DS e dal gruppo consiliare. Forse mancheranno le firme, ma voglio dire un documento consegnato dal Segretario, protocollato in data 20. A seguito di questo documento, dicevo, per una strana schizofrenia della politica, pochi giorni dopo i DS candidano il Sindaco, la sezione dei DS lo candida, candida il Sindaco nelle elezioni primarie. Tant’è che la politica è questa, dicevo prima, è capacità di comporre e scomporre, e appunto di diventare orazi e curiazi a seconda delle circostanze. Ma questo forse è il meno grave, queste sono le bizzarrie della politica e forse ci stanno tutte. Quello che è un po’ più grave credo, da notizie giuntemi, ad un certo punto il Sindaco si è recato in una località limitrofa sapendo che in quella località c’è un noto monastero ero convinto fosse andato lì, conoscendo le sue peculiarità di cattolico credente ero convinto che era andato lì o per chiedere una grazia o per chiedere consigli. In realtà non si è fermato, le notizie che mi giungono sono quelle che non si è fermato in questo convento ma è andato oltre, è andato oltre a chiedere lumi, a chiedere quasi consigli a notabili esterofili a cui affidare in buona sostanza le sorti di questa città. Io credo che questo Consiglio comunale, questa città non meritava un affronto tale, non meritava e non merita un affronto tale, ma tant’è, se è vero che la politica è comporre e scomporre, vivaddio siamo a questo. Siamo al punto che non solo viene violato, violentato il Consiglio comunale, la città, violentati i gruppi dirigenti di questo Centrosinistra che per anni si sono battute per le autonomie dalle rispettive federazioni, federazioni che nell’ottobre del 2005 – se non ricordo male – erano venuti con i progettini già, con le caselle già scritte e il signor Sindaco doveva sottoscrivere. E allora caro Sergio eravamo io e te, se non vado errato, a difendere questa postazione, così come lo siamo stati fino a poco tempo fa, non per servilismo, ho detto poco fa ai miei colleghi della maggioranza qui, credetemi faccio veramente un augurio e so di farvi un arrivederci, il problema non siete voi, il problema non è la Giunta, so che con voi mi rivedrò immediatamente tra qualche mese, fra qualche settimana, anzi oserei dire fra qualche giorno, per ritrovarci a discutere di quello che io sto dicendo stasera. Per questo dico è un arrivederci a discutere del porre fine a quella che fino a ieri più volte ho detto era una commedia che ormai si recitava a braccio ma che in realtà è diventata una mera farsa. Scendere nello specifico, avrei voluto chiedere al Sindaco che fine hanno fatto, per esempio l’ultima, ci ho messo la faccia io con Donato Stoppini, io e il collega Vito Ludovico in un’infuocata riunione per i parcheggi a pagamento in cui davamo certezze che si sarebbero realizzati in tempi brevissimi parcheggi pubblici. Bè io continuato quella strada, con i colleghi della IV Commissione ci siamo anche esposti ad individuare ipotetiche aree da fare immediatamente a parcheggi pubblici. Queste aree le abbiamo individuate, le abbiamo mandate alla Giunta, non ne abbiamo più avuto notizia. Tra queste aree per esempio mi viene in mente il suolo, avevo proposto il suolo qui alle spalle della scuola San Filippo Neri, che tutti quanti sappiamo cosa accade in quelle strade quando i bambini escono dalle scuole, al di là del piano traffico, di come è stato fatto, di come sarà fatto. Era un’opera che immediatamente andava fatta, andava sistemata, anche diventava propedeutica ai parcheggi a pagamento, ma tant’è che la faccia ce l’ho messa io, a distanza di un po’ di tempo anche di questa storia ho perso le tracce. Così come ho perso le tracce per esempio di circa 290 domande che le famiglie gioiesi hanno fatto, credo qualche anno fa, per cambiare il diritto di possesso del suolo dove insistono le proprie abitazioni da diritto di superficie a diritto di proprietà, fare una legge che consentiva a questi cittadini di riscattare, di diventare proprietari ad libitum direbbero quelli che sanno parlare. Anche questi sono
  • 3. due anni che non si capisce perché, sono due anni da quando gliel’ho ricordato come Presidente della IV Commissione, siamo ancora qui che l’intero Consiglio comunale si è poi in qualche modo riespresso su questa vicenda, la vicenda non è mai partita. Non lo so se, come dicono, perché il Sindaco è diametralmente contrario come principio, perché evidentemente viene meno proprio il principio della cooperativa in quanto tale, non lo so perché, sta di fatto che con una serie di prese di tempo che il Sindaco in maniera quasi scientifica ha fatto in questi anni, ha man mano spostato l’obiettivo, ad oggi io non so che fine hanno fatto questi. Potrei parlare del piano triennale delle opere pubbliche, che ad oggi non si è assolutamente mosso; potrei parlarvi del campetto di via Angelillo, una volta effettuata l’opera bisognava sistemare il giardino, giardino che – mi si disse – lo avremmo avuto gratis da un noto imprenditore. Ad oggi il giardino è ancora lì. Avevo anche chiesto eventualmente di espropriare quelle altre aree attigue fra i binari e il campo per completare quella zona, per fare di quella zona un vero fiore all’occhiello, mi fu detto “ma quelli le aree le vogliono essere pagate”. E sì – risposi – le regala a te o le regala a me perché siamo belli ed attraenti. Tutta una serie di istanze scientificamente disattese. In IV Commissione abbiamo, parlo della IV che è quella con cui sto io, non so gli altri colleghi cosa faranno, abbiamo pensato per esempio – il collega Eramo lo sa – di rendere agibile un suolo del Comune nei pressi di Santa Candida, abbiamo fatto un progetto per farci su una pista per farci atletica, un piccolo campetto per i bambini, per adeguare quel suolo alla … abbandonato, ma anche lì non abbiamo avuto nessuna risposta, stiamo aspettando ancora le risposte per gli impianti di sollevamento della fogna, che lo stesso collega Eramo ha portato avanti, l’elenco sarebbe infinito. Nella straordinaria capacità di prendere tempo e di sciorinare, di lasciare cadaveri sul selciato, 18 Assessori credo, .. in tre anni sono un’enormità. Allora dato che non posso pensare che 18 Assessori sono 18 incompetenti, me ne guarderei bene per il rispetto delle persone, è evidente che qui è venuto a mancare alle fondamenta la sintesi. La sintesi è che – chiudo così, con una chiosa amara ma è la constatazione più semplice – io personalmente devo chiedere scusa a questa città perché sono stato fra quelli che con più forza ha creduto alla candidatura di Vito Mastrovito a Sindaco, come elemento di continuità di quelle splendide esperienze che hanno visto questa città nei due lustri precedenti, nelle due esperienze precedenti, e non perché ho Sergio Povia affianco, e non perché mi definiscono amico fraterno di Sergio, anche con Sergio chissà quante cose ci dividono e quanto ci divide da Sergio, non ho assolutamente problema. Sta di fatto che credevo fermamente ad un uomo che ha vissuto insieme a colui che poi dice che ha creato una serie di mostri pazzeschi per nove anni, era la naturale – a mio avviso – continuazione. In realtà qualcuno, qualche cittadino mi aveva già schiarito un po’ l’idea, state attenti che state facendo un clamoroso errore. Io no, caparbio, ho creduto nell’uomo, così come ho fatto fino a poco tempo fa, e io chiedo scusa alla città perché se Vito Mastrovito siede lì una grande parte di questa storiella è colpa mia, ma tant’è chiudo dicendo che evidentemente si è mascherato per anni da Abele quando in realtà sotto si mascherava in maniera perfetta Caino, ma che a differenza del primo di fratelli uccisi per strada ne ha lasciati più di uno. Io è con rammarico che ho detto tutta questa roba e con altrettanto rammarico caro Sindaco, caro Vito ti dico che, così come te l’ho data, personalmente ti ritiro la mia fiducia da questo momento, evidentemente nulla sull’aspetto tecnico i colleghi della maggioranza a cui, ripeto, so che per quanto mi riguarda è un arrivederci per poi discutere, non lo so se una mozione di sfiducia al Sindaco, se una raccolta delle firme, io non lo so, so che difficilmente potrà dirimere il problema se fare una quarta Giunta o meno, se sottoscrivere la check list che gli arriverà dai paesi limitrofi, se dovrà sottoscrivere gli impegni presi con i notabili e non i potenti dei paesi limitrofi. Per quanto mi riguarda basta qui, mi fermo qui, sapendo perfettamente di non aver mai estorto nulla a nessuno e di aver sempre agito, per quanto mi riguarda, in totale oltre che legalità ma soprattutto in totale buona fede credendo il più delle volte alla parola dell’uomo. Presidente Prego cons. Povia. Cons. Povia Anche per me è complessa la storia, che è un brutto momento, il momento brutto è quando tu devi guardare in faccia la realtà, quando un rapporto che si era consolidato negli anni viene messo in discussione non da questioni di merito ma da, evidentemente, convinzioni - io dico inopinate- che è possibile pensare di fare il preside sempre e comunque, e che tutti quelli che ti stanno di fronte siano poco più che discepoli o comunque ragazzini in età della crescita. Noi l’abbiamo superata da una vita
  • 4. la crescita e pensavamo di aver messo alle spalle una serie ovviamente di questioni che oggi possono soltanto imbarazzare. Comunque Donato ha detto una cosa, 2005, ottobre 2005, due segreterie potenti dell’epoca, quella dei DS e quella della Margherita, sono venuti a chiederti la pelle. Tu non hai avuto nessuna emozione all’epoca nel venire a chiedere ad un manipolo di mirmidoni di venirti a difendere, perché quella era la condizione in quel periodo, probabilmente c’erano i numeri in aula perché saltasse il quadro e devo dire che il tentativo di difesa alla fine riuscì perché una serie di questioni concomitanti all’interno della maggioranza di governo di allora, vorrei ricordare che ci fu anche il tentativo, riuscito peraltro in origine, di mandare a casa uno dei Consiglieri comunali, senza che si sia mai capito fino in fondo poi chi sia stato il mandante dell’operazione, anche se voci di corridoio sussurrano che un mandante c’è e che prima o dopo la verità verrà a galla. Il tempo è signore, il tempo prima o dopo depone a favore degli uomini, delle scelte che fanno. Poi a settembre del 2006, quindi poco meno di un anno, ulteriore problema, ci siamo rivisti più volte in maggioranza col tentativo il più delle volte di trovare accordi che dal mio punto di vista non avevano la base la serietà del comportamento, e si pensò all’epoca se è venuta meno la Giunta, la prima Giunta, vediamo se con la politica evidentemente le cose possano cambiare. Io credo che tu te le ricordi queste cose, si disse all’epoca: vediamo se, all’interno della Giunta, tutti i Segretari politici, viene fuori a questo punto un comune denominatore, si tenti di capire perché le cose non funzionano. Perché altrimenti sarebbe da folli ipotizzare che a distanza di un anno dal primo insediamento già c’era il tentativo, parlo del 2005, di far saltare l'Amministrazione. Nel 2006 siamo alle stesse condizioni, viene varata una Giunta istituzionale nella quale Giunta le figure dei Segretari politici dei partiti di maggioranza di Gioia del Colle rappresentavano l’elemento di coagulo attorno ad un progetto politico che il Sindaco avrebbe dovuto portare a sintesi. Io ricordo quante responsabilità sono state addebitate, io non voglio dire adesso sulle mie spalle, sono passati i tempi .. sei tu che hai voluto quella cosa, la Giunta in una certa misura guardò nella mia direzione tentando di trovare il responsabile di quella scelta. Ma naturalmente è inutile dire, ovviamente non contento già dei cadaveri eccellenti che avevamo incominciato a seminare, siamo arrivati fino al gennaio del 2007, quando stucchevolmente per quattro, cinque domeniche di seguito ci siamo dovuti incontrare in un albergo della periferia di Gioia del Colle, tre o quattro domeniche, io ho partecipato una sola volta, mi è bastata, non mi sono ripresentato più nelle volte successive ma ricordo, credo che i colleghi di maggioranza si ricorderanno di aver fatto queste riunioni. Il tutto per arrivare una sera di fine gennaio, anzi 18-20 gennaio credo grosso modo, in un altro albergo ulteriore per definire un programma di governo che avrebbe dovuto garantire in maniera chiara, evidente, solare, con un crono-programma. Il crono-programma è la capacità di scrivere che cosa voglio fare, entro che cosa, entro che tempo, un crono programma che avrebbe dovuto garantire a questa città una serie di passaggi certi perché eravamo già prima della discesa per la parte finale dell'Amministrazione, una serie di ovviamente questioni ancora rimaste in sospeso. Tutto questo ha portato a maggio, io credo che tutti i colleghi di maggioranza si ricorderanno che a maggio è venuta in una riunione in questa sala, qui, il 3 maggio, con tutti i Segretari dei partiti politici e con tutti i Consiglieri della maggioranza, è venuta fuori l’idea che ad un certo punto si doveva andare assolutamente a sintesi, altrimenti sarebbe stato più opportuno cambiare evidentemente la strategia e forse la guida, se dovessimo utilizzare la metafora calcistica è del tutto evidente che diventa difficile che una squadra non vada e a mezzo campionato sostituisci tutti i giocatori, verosimilmente il più delle volte è l’allenatore che viene sostituito. E siccome non la vogliamo fare la metafora calcistica, anche se calzerebbe, a maggio viene fuori l’ennesima opportunità, l’idea che un’ulteriore Giunta si possa insediare in questo Comune – ed è la terza in meno di tre anni – per rilanciare l’attività amministrativa. Sindaco a quella ipotesi personalmente e l’amico che ha parlato prima di me, Donato, eravamo totalmente favorevoli, ci siamo battuti, noi siamo andati sotto anche in minoranza all’interno del partito perché l’intero partito voleva che tu ti dimettessi e andassi a casa, perché non veniva riconosciuta la realtà politica di una Giunta nella quale i DS non avessero espresso nemmeno una candidatura. Vorrei soltanto sommessamente ricordare che avevamo indicato Nino Vasco come nostro Assessore nella terza Giunta perché non avevamo ancora capito quali motivi lo avevano portato alla sostituzione nella prima Giunta, visto e considerato che sembrava che ci fosse una mancanza di sintesi di carattere politico. Ripristinato il circuito, io e Vasco, e naturalmente quel manipolo sempre di coraggiosi, di leali ragazzi e ragazze che fanno parte del nostro gruppo, leali nei confronti miei, un gruppo di manipoli leali nei miei confronti, non hai capito quello che stavo dicendo, mi spiego meglio, erano leali nei miei confronti, poi vediamo la discussione di merito su chi è stato leale al Sindaco. Vorrei soltanto ricordare
  • 5. al Sindaco stesso in qualità di Assessore al Bilancio che mentre i due che parlano hanno sempre votato a favore, qualche volta ti sei trovato voti contrari sul Bilancio. INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Povia Non ho interrotto, vorrei non essere interrotto. Per cui nella fattispecie eravamo fra coloro che hanno difeso il Sindaco fino all’ultimo momento, al punto tale che personalmente in minoranza all’interno del partito chiesi il voto di sfiducia nei confronti del Sindaco. Sapevo che sarei andato sotto, qualcuno molto stupidamente voleva votare, qualcuno molto più opportunamente più capace evitò che si consumasse quella rottura all’interno del partito e non si votò la sfiducia, perché io sicuramente non l’avrei portata in aula, sapevano che non l’avrei riportata in aula, perché siccome io non prendo ordini da nessuno e che, piaccia o non piaccia, come Consigliere regionale sono la più alta autorità locale del mio partito, non devo prendere indicazioni da nessuno. Per cui Sindaco lei era coperto, perché noi dicemmo: come è possibile pensare che Donato Paradiso non venga considerato uomo dei democratici di sinistra? È stato Segretario del partito fino a qualche mese fa, come è possibile non pensare in linea di principio che Paolo Covella non rappresenti il partito dei democratici di sinistra? Perché non è necessario avere la tessera a Gioia del Colle, si possono fare le tessere dove si vuole per essere iscritti ad un partito. Perché quella difesa ad oltranza? Perché conoscevamo ancora una realtà differente che si sarebbe connotata in maniera differente nel prosieguo, è quello che ha afferito in una certa misura. E comunque l’ennesima Giunta viene varata con un manipolo di persone leali a me – così non facciamo confusione con nessuno – che ad un certo punto ha difeso quell’operazione. Allora che cosa succede? Nel frattempo per un leggerissimo passo indietro avevamo costituito, forse prima realtà locale in tutta la Puglia, il partito democratico a Gioia del Colle federando la Margherita, i DS e i socialisti autonomisti. Mal ce ne incolse all’epoca, perché sappiamo e abbiamo saputo dopo quanto lei abbia operato perché quel partito non si costituisse, quella federazione di partiti non venisse costituita e con quale acredine molto spesso lei è intervenuto. Però siccome non deve chiedere ragioni a me, le chieda a coloro con i quali lei ha interferito. E siccome voglio dire quello che le sto per dire credo che sia emblematico, alla luce di questo dato credo agli inizi di luglio, non saprei dire quando con precisione, le abbiamo chiesto un incontro il sottoscritto che parlava a nome del “duo lescano” che le è di fronte in questo momento, è venuto Franco Ventaglini che parlava a nome dell’intero gruppo dei socialisti indicato dal Segretario del partito ed è venuto il cons. Deleonardis, che non parlava a nome del partito se non erro, ma aveva avvisato tutti i Consiglieri comunali di quell’incontro. Sindaco non le abbiamo chiesto di incontrarci in qualche posticino segreto lontano, probabilmente nei pressi di qualche abbazia, di qualche monastero, l’appuntamento lo abbiamo preso qui sotto, su un tavolo pubblico di un locale pubblico alla presenza della città, che quando passava ovviamente a piedi o nella macchina avrebbe potuto tranquillamente vedere che c’era un incontro in atto di natura politica. Che cosa le chiedemmo? Visto che comunque c’erano il cons. Ventaglini e il cons. Deleonardis? Le chiedemmo di fare sintesi, di farci capire come è possibile ipotizzare ancora una volta un processo di sintesi e con un crono-programma che ci mettesse nelle condizioni di dire alla città: guardate, qualche cosa non funziona, qualche cosa sta venendo meno, tuttavia ci sono le condizioni per poter tirare avanti. Bene, lei rispose: tutto quello che si può fare è nel programma delle opere pubbliche, se lo ricorda questo? Lo disse a me, non credo che ci sia altro da discutere, tutto è nel Programma delle Opere Pubbliche, che io mi sono premunito di portare in aula stasera, è questo, poi chiederemo alla dirigente del servizio di Ragioneria di riconoscere il documento come quello approvato nel Bilancio di previsione. Che cosa è successo immediatamente dopo? Che ci siamo lasciati perché ovviamente non abbiamo ricevuto nessun tipo di risposta, nessuno, e dal giorno dopo sono cominciate a circolare una serie di voci che ancora oggi trovano evidentemente collocazione, trovano riscontro o trovano ricovero evidentemente tra queste mura e tutto quello che circonda queste mura. Queste mura che per molti anni sono state il baluardo e l’attività di rigetto di tutte le polemiche che potevano esserci, qui per anni non c’è stata più una lettera anonima, non c’è stato più un documento che circolasse parlando e sparlando delle persone. Sono ricominciate le lettere anonime a Gioia del Colle, naturalmente tutte vergate dalla mano di chi si nutre nel pantano reazionario nel quale è vissuto tutta una vita, di coloro che non hanno il coraggio di affrontare le questioni e che si affidano al pettegolezzo, alla malevolenza, gente che se avesse il coraggio di dire quello che pensa – e naturalmente di provarlo, perché non spetta alle persone
  • 6. dimostrare di essere per bene e di non essere un estorsore, di non essere un delinquente, spetta a chi fa l’accusa di provare queste cose – ha incominciato a girare questa notizia. E siccome non è che l’ho saputa io, non me l’hanno detta, molti Consiglieri hanno ricevuto delle telefonate nelle quali si diceva testualmente che “ieri sera sono venuti tre a fare estorsione e a fare pressioni indebite sull’Amministrazione di Gioia del Colle”. Siccome sotto questo aspetto io sono pronto a qualsiasi verifica, è del tutto evidente che questo sistema va chiarito stasera qui, ora, non fra tre giorni, fra quattro giorni, dobbiamo finirla. Se c i sono elementi per provare che l’ex Sindaco di Gioia del Colle sia un malavitoso, il capo di una cupola mafiosa che negli anni ha costituito una centrale del delinquere di questa città e che distribuiva prebende tramite funzionari di questo Comune e tramite ex Assessori di questo Comune, per piacere o viene fuori oppure qualcuno ne pagherà le conseguenze in modo gravissimo. In tanti anni che sono stato Sindaco di questa città non ho ricevuto una sola denuncia, nemmeno dall’opposizione e non posso permettere oggi che qualcuno possa pensare che questo sia successo e che ovviamente i beneficiari della mia capacità di essere ovviamente quello che è stato descritto abbia avuto anche come beneficiari tutti i Consiglieri della scorsa legislatura. Poi se ci siete battete un colpo, se ci saranno le condizioni. Detto questo, io sono stanco di sentir parlare di a-legalità, questo nuovo conio che è stato costituito ultimamente, se non c’è la legalità, a alfa privativa e legalità, se non c’è la legalità c’è soltanto l’illegalità, per cui non esistono formule per poter tappezzare in maniera garbata un concetto che è quello che è, o si è nella legalità, o si è nell’illegalità, ammesso e concesso che non ci siano tutti i profili di natura penale che la giurisdizione poi deve vedere applicati. Detto questo, siccome sono stanco ulteriormente del fatto che tutto quello che ne è derivato sono le porcherie di Povia, sono anche queste state richiamate più volte, quello che rende banale il ragionamento stasera non è tanto che tutto questo si sia verificato nei confronti di qualcuno che era ostile sul piano politico, no, perché fino al 20 di settembre eravamo ancora lì, io, Donato Vasco, quel manipolo di persone leali legate a questo modo di fare politica e al Sindaco, che continuavano a difendere l’operazione della terza Giunta, eravamo lì ancora a difendere nonostante tutto questo, con una parte consistente del partito che invece voleva le sue dimissioni. La lettera che ha presentato Vasco non è firmata dai Consiglieri comunali, e lei stesso Sindaco quando il Segretario del partito gliel’ha consegnata mi dicono che l’abbia rifiutata dichiarando che senza la firma dei Consiglieri non l’avrebbe ricevuta. E tuttavia, ammesso che questo non sia un dato probante, su questo documento c’è in calce la firma del direttivo dei democratici di sinistra senza che ci sia la firma di coloro che poi formalmente l’avrebbero dovuta sfiduciare. Nemmeno questo è servito per dare un barlume quantomeno di chiarezza. In fondo che cosa chiedevamo? Noi chiedevamo la sintesi, io chiedevo un crono-programma per poter dire alle persone che ci sono vicine – e credo che domenica sia stato anche sancito questo – che c’è una direzione, c’è un progetto, c’è una finalità che poi deve essere completata. Niente, a tutto questo letteralmente niente, anzi il riconoscimento di coloro che hanno tentato di manipolarla è l’attacco proditorio nei nostri confronti. Nessuna risposta, dicevo. Ci sono state anche le dimissioni dell'Assessore, come diceva Donato Vasco, non si è capito, io sono fermamente convinto dell’idea che non vadano interpretate, nel senso ha dichiarato che aveva da fare per impegni gravosi che aveva su Bari, io mi fermo a quello, non voglio interpretare le sue cose, eppure tuttavia qualcuno si chiede: ma è possibile che a questo punto, anche sul piano prodromico, le dimissioni di un Assessore della terza Giunta non siano la rappresentanza plastica che probabilmente qualcosa non funziona? Allora che cosa è venuto fuori ultimamente? Con una richiesta di sintesi e ad un rapporto individuale, Sindaco lei mi ha chiamato agli inizi del mese, a metà del mese di settembre, mi ha chiesto un incontro. Io le ho detto che non l’avrei voluta incontrare da solo, le ho detto “si scelga dei testimoni perché io non voglio parlarle senza testimoni”, cosa che è avvenuta. Ci siamo visti, lei sa chi sono i suoi testimoni, io so chi era la persona che era con me. Lei ha chiesto un atterraggio morbido per la fine della legislatura, e noi eravamo disponibili a fare questa operazione. Ci siamo visti in quell’aula con tutta la maggioranza, lei ha dichiarato in quell’occasione che metteva nelle mani della coalizione il suo mandato per ricostruire un tessuto ovviamente di credibilità, questa operazione probabilmente sarebbe servita a garantire che ci fosse un rinnovamento quantomeno del lavoro svolto fra le parti in queste mura, non ha inteso farlo. Che cosa ha fatto, però? Folgorato sulla via di Damasco lei ha deciso, che poi l’abbiamo saputo, perché poi girano le voci, “ora mi candido nel partito democratico, tanto se sono candidato nel partito democratico chi potrà venire a sfiduciarmi in una fase successiva”. Sindaco quelli con cui lei si accompagnava sino a due giorni fa sono quegli stessi che hanno ancora continuato a chiedere le sue
  • 7. dimissioni, quella nota non è stata mai revocata e sotto, in calce a quella nota, non c’è né la mia firma, né la firma del cons. Vasco. Eppure voglio dire siccome oltre alla folgorazione sulla via di Damasco lei è sulla strada anche dell’avvento – e glielo dico con tutto il cuore – non si sta rendendo conto che probabilmente in questo momento sul piano politico lei è totalmente strumentalizzato. Io non so come finirà, io so soltanto che il livello di esasperazione che penso di avere nei confronti dell’uomo, non parlo manco più del Sindaco, è la delusione per aver vissuto con una persona che era totalmente differente da quella che mi aspettavo e sulla quale avevo fondato molte delle aspettative per vedere questa città, non la città dei pochi e dei molti, Sindaco, la città di tutti. Lei è stato bravo nella .., cioè lei li ha scontentati tutti in questa… E’ reciproca la questione, non c’è dubbio, con la semplice differenza che io mentre svolgevo il mio ruolo da Consigliere regionale ho tentato di portare quello che è possibile in questa città e sono stato boicottato, lei ha fatto anche manifestazioni pubbliche nelle quali non si è degnato nemmeno di inserirmi nell’elenco degli ospiti, degli invitati. Probabilmente fra me e lei, è lei che deve qualcosa di più al sottoscritto e non il contrario, perché abbiamo creduto nella sua candidatura, l’abbiamo sostenuta e lei lo sa, e abbiamo pensato che il rapporto di reciproca coerenza nei rapporti reciproci, potesse essere elemento di ovviamente di qualificazione del rapporto. Dopo di che ci sono, come diceva qualcuno, alcune consultazioni fuori Gioia, poi vengono fuori nomi prossimi venturi nella prossima lista, qualcuno dirà “non è possibile”, sì, io invece dico di sì, perché dal mio punto di vista ho saputo che alcuni Assessori o tutti gli Assessori – perché ovviamente non ho contatti diretti con gli Assessori – sono stati invitati a rimettere eventualmente il loro mandato in caso di riproposizione di un quadro abbastanza complicato, io credo che se lei sostituisse questa Giunta con altra Giunta saremmo veramente alla commedia dell’arte. A questo punto la domanda che le faccio: lei ritiene che i nomi che stanno circolando perché vadano in Giunta abbiano quell’alto profilo etico e morale che ha allontanato i feudi, che ha allontanato tutte le responsabilità? O non è vero che lei non ha letteralmente massacrato sull’altare della sua posizione personale gente come Pierino Depalma, come Santino Celiberti, come Nino Vasco, che erano Assessori, qualcuno me ne dimenticherò pure, Tommaso Bradascio, Romeo Donvito, che erano persone degnissime che non avrebbero fatto sicuramente male a questa Amministrazione se fossero stati messi in condizione di fare gli Assessori. È vero questo? Allora lei si scelga gi interlocutori, è del tutto evidente, si scelga anche coloro che le devono mandare messaggi, io al posto suo sarei molto preoccupato degli uomini che vengono dall’esterno e che vengono dal freddo, perché quello è il momento in cui lei deve mettersi il cappotto, anche se non siamo ancora arrivati al periodo finale, alla stretta invernale. E quindi ovviamente chiudo il mio intervento con un’amarezza profonda perché, ripeto, io la inviterei, inviterei lei e chiunque abbia prove del fatto che qui ci sia stata malversazione e capacità a delinquere, di denunciare. Per piacere denunciamo, denunciamo, facciamo tutto quello che serve. E siccome qualcuno ipotizza… (cambio cassetta) … lei era dentro, totalmente dentro, lei ha fatto la convenzione con le Ferrovie dello Stato e la fece quella sera in concomitanza con Berardino Lattarulo e il Consigliere allora Gallo, quando si discusse della questione che il sottopasso non potesse essere di nove metri ma andava allargato a tredici, lei sa che io non mi sono mai occupato né di convenzioni, né di Regolamenti, per natura. Voce (fuori microfono) Nemmeno io. Cons. Povia Va bè, adesso non ne sa niente nessuno. Comunque lei era presente anche quando si trattò della discarica e lei conosce tutti i presupposti, la discarica non c’è più, finalmente è stata votata, io non sono venuto, non ho fatto ostruzione. Quindi anche sulla questione della discarica abbiamo messo finalmente una pietra tombale sopra, nessuno potrà dire che ci siano stati grandi operazioni malavitose perché non essendosi concretizzato l’oggetto del contendere evidentemente non c’erano nemmeno le condizioni a latere. E sull’ultima cosa, quella del cimitero, che sta facendo parlare tutta la città, se è vero che posso aver fatto il tifo per qualche società, tutti sanno quanto sia io fazioso e tifoso soprattutto, è altrettanto vero che se ho fatto il tifo io e lo hanno fatto anche gli altri non ci sono elementi di natura penale che facciano pensare chissà quali problemi. Siccome non sono io Sindaco della città, ovviamente non sono in Giunta, in questo senso dico a tutti quanti di essere consapevoli che abbiamo di fronte una persona che a questo punto non esita un attimo a scaricare sugli altri le proprie responsabilità, siccome non
  • 8. sono nemmeno Presidente della Commissione né ho scelto coloro che facevano parte della Commissione, Sindaco non la assegni quella gara, così anche l’ultimo dei capisaldi che proverebbero le mie malefatte oggi a Gioia del Colle non saranno più resi utili. Quindi io me ne vado sull’Aventino in maniera molto semplice. Io voterò contro il riequilibrio di Bilancio perché voglio votare contro di lei, non ho niente contro questa coalizione e questa maggioranza, io spero di ritrovare fra qualche tempo questa coalizione per pensare al futuro di questa città, con un partito democratico che si è costituito, con delle primarie che possano effettivamente a questo punto stabilire chi potrà fare il Sindaco di questa città e per essere tecnico, e per non dare soltanto la stura a congetture di fondo, mi appello al programma delle opere pubbliche. Il primo punto all'ordine del giorno che cosa cita? Siamo entrati nel merito del primo punto all'ordine del giorno? Una variazione di Bilancio per il programma delle opere pubbliche? Bene, io vorrei sapere a questo punto tecnicamente nel programma che abbiamo approvato, visto che dobbiamo fare questa variazione, siccome ci sono una serie di provvedimenti tutti quelli molto più ricchi, parlo della prima pagina: realizzazione di impianto di sollevamento acque reflue ubicato in via ..Fataloni, due milioni di euro. Poi sotto: realizzazione tappetino per la pista di atletica presso il nuovo campo di calcio, sono tutti e due fondi regionali e FIDAL Regione Puglia. Per favore, mi vuol dire quali fondi regionali sono? Visto che ormai sono quasi tre anni che sono alla Regione e non so che misura, a quali assi evidentemente potranno essere attinti questi soldi? E questi della FIDAL e della Regione posso sapere a quale riferimento si hanno? E nei prossimi appuntamenti, sempre nel programma delle opere pubbliche, ci sono una serie di passaggi che prevedono l’alienazione del patrimonio disponibile del Comune di Gioia del Colle, è stato alienato il patrimonio? Perché se è stato alienato io faccio un passo indietro e chiedo scusa, se non è stato alienato vuol dire che il programma delle opere pubbliche non è stato fatto e siccome se non è stato alienato fino ad oggi è difficile che potranno alienarlo nei prossimi quindici giorni, non è questa la variazione che dobbiamo portare alle opere pubbliche, è molto più vasta, perché verosimilmente è saltato l’intero piano delle opere pubbliche del 2007. Questo per rifarmi a quello che leggo, poi lei troverà tutte le scuse per potermi dire come andare avanti. Ulteriormente ci sono 3.290.000 euro, 2.221.000 euro e 1.900.0000 euro che fanno riferimento a tre progetti: fognatura, fognatura e lavori integrazione urbanizzazione in zona D/2. Sono tutti POR. Quale asse? Quale misura? Quando sono state fatte le domande? Con quali progetti? Perché vorrei andare ad essere utile alla mia città presso la Regione, vorrei andare a perorare questa causa. Siccome sono tutti previsti per il 2007, se posso avere la bontà di sapere come saranno finanziati, io posso essere utile a questa città. Forse non verrò alle manifestazioni che lei evidentemente convoca, però evidentemente qualche cosa la posso fare, lo sto facendo peraltro per molte altre città della provincia e della regione Puglia. Ultima, una serie di fondi regionali che vorrei che mi spiegasse, dei project financing che erano previsti, uno per venti milioni di euro e l’altro per due milioni di euro nel 2007, chi è arrivato, chi sono i promotori, che cosa si sta facendo per questi project financing. E poi l’alienazione del casino Palmentullo, posso sapere ad oggi se è stato venduto il casino Palmentullo, visto che la gara era prevista per la seconda metà del 2004, quando avremmo potuto vendere ma lei dichiarò che non vendeva i gioielli di famiglia, quando si sarebbe dovuta vendere una lottizzazione che forse all’epoca avrebbe potuto anche rendere molto di più di quello che renderà adesso, visto e considerato che nei quattro anni sono state costruite molte centinaia di alloggi e che molto verosimilmente questi alloggi, quando saranno venduti, se ovviamente abbiamo fatto tutte le procedure in atto, evidentemente non avranno più il valore di un tempo. Se è stato venduto il casino Palmentullo, vorrei sapere – visto che si considerava che sarebbero state risolte nel giro di 36 mesi e 12 mesi queste cose – sapere a che punto stiamo con queste cose, perché se no facciamo una variazione al programma delle opere pubbliche che viene portato qui, ma qui c’è da prendere questo e da buttarlo letteralmente nel gabinetto. Ultima questione, Sindaco: alienazione immobili comunali lo abbiamo già visto, bisogna tenere una cosa, che mancano – da quello che mi viene detto – una serie di parametri come quelli degli accatastamenti, pare che lei abbia dichiarato ad alcuni Consiglieri comunali che l’ufficio non è in grado di risolvere queste cose e, invece di affidare all’esterno, lei affiderà ad un notaio tutta questa cosa – non so se questa cosa l’ha già fatta – e in quanto tempo la faremo. Ultima, edilizia scolastica, 240 mila euro abbiamo chiesto alla Regione per ottenere i finanziamenti per mettere a norma gli edifici. Vorrei ricordale che nei dieci anni trascorsi precedentemente ogni anno abbiamo avuto un finanziamento dalla Regione, abbiamo messo a posto in termini di sicurezza tutti gli istituti di Gioia del Colle. Questi 240 mila euro verosimilmente li perderemo perché non abbiamo presentato un documento che andava presentato alla Regione con il censimento degli edifici scolastici.
  • 9. Senza questo dato essenziale la nostra richiesta va alle ultime posizioni della graduatoria e non sarà finanziata. Sapevo che c’era stata la proposta di permettere ad un tecnico privato… Voce (fuori microfono) Che sta facendo. Cons. Povia Ma è scaduta la domanda, siamo ad ottobre. Sta facendo? Va bene, allora in questo senso mi sento confortato dal fatto che lo sta facendo. Grazie. Presidente Cons. Vasco. Cons. Vasco G. Intervengo proprio perché credo che non possa mancare la voce di uno dei tre Consiglieri che è stato eletto nel 2004 nei DS, perché ci sono stati due interventi, è giusto che ci sia pure il terzo. Sindaco io sono cresciuto ad una scuola di partito di cui sono fiero e orgoglioso, in cui se c’erano panni sporchi in genere si lavavano in famiglia, nel senso che quando c’erano problemi politici – e ce ne sono stati all’interno del PCI – che mettevano Consiglieri comunali o componenti del direttivo in antitesi, in genere queste discussioni le facevamo, le terminavamo all’interno del partito. Certo mi rendo perfettamente conto che oggi con il Partito Democratico le cose sono cambiate – è stato eletto il Segretario, è regionale – e probabilmente credo che siano mancate anche in questo modo le regole di buon senso dico io, che dovrebbero indurre le persone a riflettere bene prima di parlare. Perché se dobbiamo fare delle considerazioni politiche, che sinceramente non avrei voluto fare questa sera, io dovrei dire che una delle ragioni per cui si è creato questo elemento di fibrillazione, notevole fibrillazione, è perché il Sindaco è stato candidato, non so da chi… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. Non lo so se è disinformatione, io certamente non ho manco partecipato, io non ho manco partecipato, se è vero che la mia sezione ha deciso di candidare il Sindaco, io non ho partecipato, ma siccome sto parlando io non ti dò l’autorizzazione intanto di interrompermi e poi di dirmi che è una bugia. Perché io non ho partecipato. Ma in ogni caso così si legge. Io colgo l’occasione, è uno degli ultimi atti che evidentemente farò, a nome della segreteria provinciale dei democratici di sinistra di ringraziare tutte le forze politiche, tutte, socialisti autonomisti, SDI, sia pure con notevole garbo, anche l’opposizione per aver partecipato massicciamente al voto che ha fatto nascere il partito democratico, perché questo è l’elemento politico di fondo, questa città è diventata un puttanaio – fatemi passare il termine – politico perché quando ci sono le elezioni del partito democratico un Consigliere dei socialisti autonomisti si può permettere di dire che io andrò a votare – e va a votare, pur facendo parte di quel partito – e che sarete cresimati di brutto, dovete prendere il 20% Letta e tutte le altre cianfrusaglie che erano presenti, compreso il listone. Quando poi i risultati sono andati in una maniera differente, secondo me questa ostilità nei confronti dell'Amministrazione comunale e del Sindaco in maniera particolare si è ulteriormente acuita. Questa è la lettura che dò io, perché in tre mesi di tempo, signori miei, in tre mesi di tempo non è cambiato niente Povia, è cambiato soltanto che un Assessore si dimette dopo venti giorni con una motivazione che tu dici… Voce (fuori microfono) L'Assessore che non hai mai riconosciuto tu, è l'Assessore che non hai mai riconosciuto e che noi abbiamo difeso e che .., è lui che deve spiegare che fine ha fatto. Cons. Vasco G. Povia fammi finire. Che tu dici adesso a-legalità, legalità, la verità è che chi è un galantuomo – e io sono convinto che di questo si tratta – avrebbe dovuto, che significa in un’istituzione come il Comune di Gioia del Colle, si sa che c’è qualche cosa di a-legalità che significa assenza di legalità dal mio punto di vista, o è legalità che dice Povia, e nessuno dice niente? Sindaco quante volte le ho denunciato io le
  • 10. illegittimità? Io dico le illegalità presenti all’interno del secondo piano su al..? Ma è questo il modo di fare politica? Quante volte le ho denunciate e chi sono stati i beneficiari? Io vorrei che si aprisse un dibattito a più voci rispetto a queste vicende perché una buona volta per tutte si faccia chiarezza. Perché chi ha una concezione… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. Certamente non io, io so per esempio che sono stato – e le ho denunciate queste cose – in zone a servizi rilasciate concessioni edilizie che non potevano essere rilasciate, Povia lo so che tu non ci credi, e io dico… Ma le sentenze tu, se le sapessi leggere, probabilmente non diresti così. … Te la avvelena pure chi è stato tuo collaboratore per anni, in ogni caso, e non sono io, i beneficiari che poi bisognerebbe spiegare bene chi sono. I tuoi collaboratori, quelli che hanno collaborato con te, per esempio anche se … Comunque Povia non mi interrompere, perché mi fai finire. Povia a me proprio non devi dire “denuncia”. Povia ma proprio a me devi dire “tu denuncia”? Ma lascia perdere, ti prego. Ti prego lascia perdere, quelli a cui tu hai dato gli incarichi professionali, che ti hanno per anni anche votato, perché tu hai cuna concezione caro Povia della democrazia che è plebiscitaria, uguale a quella che ha Berlusconi, identica, perché dovevi prenderei voti da tutti. Povia fammi finire, fammi finire ti prego. Adesso io ti ho votato perché … Voce (fuori microfono) Allora che cosa ti sei accorto che sono? Le vuoi dire le cose, se hai il coraggio? … Cons. Vasco G. Le ho scritte alla Procura, Povia, ma di che cosa stai parlando? Le ho scritte alla Procura, è vero non è vero Sindaco che le ho scritte alla Procura? Presidente è vero o non è vero che le ho scritte alla Procura? E sa qual è la mia amarezza profonda, Povia? Che io non vengo chiamato dalla Procura, io vorrei che ci fossero le Forze dell'Ordine qua stasera e dicessero: c’è un Consigliere che ha denunciato e che ha anche contestato il fatto di non essere stato chiamato dalla Procura, per concessioni Povia che tu sai molto bene. Sì Povia, lo so, ma hai pure mantenuto per quindici anni un dirigente che ha creato un sacco di queste … Non l’hai fatta decollare tu, Povia, perché lottizzazioni le ho approvate pure io, capito? Le ho approvate pure io le lottizzazioni, solo che tu le hai gestite, che è una cosa diversa. E comunque, siccome… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. Ma non c’è dubbio, anzi io colgo l’occasione, l’ho detto in un’altra circostanza vuoi che non lo ripeta stasera, mandate i verbali alla Procura perché è giusto che io venga chiamato. Le ho fatte pure le denunce. INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. E tu l’hai trasformata in qualcosa che è meglio che non ti dico. Voce (fuori microfono) Dillo, dillo, devi avere il coraggio di dirlo. Cons. Vasco G. Povia si vede, si vede, non è che devo difendere io il Sindaco. Io sono stato più critico di te nei confronti del Sindaco, però le cose vanno dette per quelle che sono. Allora siccome tu hai una concezione della politica che deve controllare anche il millimetro dello spostamento che fai, è una concezione della democrazia che è davvero ridicola, perché io pur facendo parte del tuo gruppo quando hai fatto gli incontri con Ventaglini, con De Leonardis, con Donato Vasco, io non sono mai stato invitato.
  • 11. Voce (fuori microfono) Eri all’opposizione, votavi …, l’ultimo Bilancio l’hai votato contro, Vasco… Non sei stato chiamato perché eri contro il Sindaco… Cons. Vasco G. Povia io ho motivato le ragioni del perché votavo contro, cosa che tu non hai mai fatto. Persino stasera tu… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. Lascia perdere gli ordini, Povia, lascia perdere, gli ordini li hai sempre presi tu, tu sai molto bene che quando parli con me parli con un uomo libero. Pure stasera tu, senza volerlo, hai approvato un provvedimento illegittimo, lo ha detto il Segretario. INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco G. E il fatto che ci siano 15 voti a favore, non significa che è legittimo Povia. E comunque tu hai fatto una cosa illegittima, e io lo denuncio, perché questo se nel caso si manda pure a chi di competenza, visto che dobbiamo anche andare ai giudici, spero di poter essere chiamato un giorno dai giudizi perché dirò tante cose che ho già parzialmente denunciato sia in quest’aula che fuori da quest’aula. Bisogna avere… Me ne sono andato Povia quando ho fatto il Vicesindaco, e lo sai pure. Lascia stare …, erano le gare che tu estendevi, Povia, erano le gare che tu estendevi, che io non condividevo. Ma in ogni caso se sarà oggetto anche di una discussione questo, figurati non mi sottrarrò decisamente. Però quello che io non accetto, caro Povia, è che tu già fai partire male quella creatura in cui tu credevi, il Partito Democratico, come credi tu potrai avere un rapporto con quelle persone, i colleghi di partito, quelle persone che hanno collaborato con te, sia pure da diversa collocazione, a votare, a far nascere il partito democratico. Perché tu non hai la concezione della politica. Io sto parlando del mio Segretario, sto parlando del tuo Segretario, si vede come ce l’hai quell’eccellente rapporto, si vede come hai quell’eccellente rapporto che non hai nessuna difficoltà a sbugiardarlo pubblicamente. Il problema, allora, è che in questo momento dovrebbe prevalere la politica, e la politica significa parlare, confrontarsi sulle questioni serie e arrivare ad una sintesi. Quando si chiede per esempio la testa di Intini, faccio un nome così tanto per, di un dirigente del Comune, senza spiegare le ragioni del perché quel dirigente deve andare a casa, secondo me non si fa. Io spero che il Sindaco nella replica poi possa dire le cose che… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Vasco Giovanni Te l’avrei detto Povia, se tu lo avessi chiesto te lo avrei detto. Siccome non l’hai chiesto, non te l’ho detto. Perché i rapporti devono essere sempre, nella maggioranza dei casi, leali, sempre, perché a Povia posso dire che quelle persone che lui ritiene leali oggi sono stati sleali ieri con lui, e oggi sono leali perché purtroppo la politica fa di queste cose. Siccome io non credo devo testimoniare lealtà a nessuno se non a me stesso e alla mia famiglia, le cose se le condivido lo dico che le condivido, quando non le condivido dico che non le condivido, e cerco anche di motivare il perché non le condivido. Allora c’è la possibilità, io mi chiedo, di fare emergere la politica? Sindaco se non c’è questa possibilità sono io a chiedere in maniera accorata liberi questa città dalla sua presenza, dalla presenza di questo Consiglio comunale, per il rispetto che ho del Consiglio comunale e delle istituzioni, perché faremmo la cosa migliore. Se non c’è questa possibilità è un atto di dovere che dobbiamo fare nei confronti della città, che ha creduto in noi, nella possibilità di produrre atti legittimi e che il più delle volte, come abbiamo fatto stasera prima di questo intervento, non lo abbiamo fatto. Ecco perché io con lei sono stato più volte critico e ho sempre tentato il più delle volte di non dare mai un giudizio politico, perché noi veniamo eletti qua non per fare la politica, per fare l’Amministrazione, che è una cosa diversa dalla politica. La politica la possiamo fare nelle piazze, la possiamo fare all’interno dei partiti, ma qua dentro dobbiamo fare atti amministrativi che sono atti giuridici. Bene, io devo dire che stasera non è stato
  • 12. fatto un atto giuridico perfetto con l’assenza dell’opposizione, che nei momenti buoni se la scansa sempre. Non abbiamo approvato una delibera in questo senso, ma abbiamo fatto di più: abbiamo pure preso in giro la gente ed è la cosa peggiore probabilmente. Io non a caso ho chiesto al Segretario comunale se potevamo procedere nell’approvazione o nell’adozione di quel provvedimento, perché sapevo perfettamente qual era la risposta che doveva dare, ed è la stessa risposta probabilmente che le darà la Barbanente o chi per la Barbanente quando quel provvedimento se lo troverà di fronte, non può che essere così. Allora quello che io ho sempre chiesto, Sindaco, e le dirò che non sempre questo si è verificato, l’ho detto e sta ai verbali, è annotato ai verbali, è che atti illegittimi non andavano votati. Ho tentato di correggere, non c’è stata nessuna possibilità dopo di che se la maggioranza politica crede di poter violare le leggi, bene io a quella maggioranza politica cercherò quasi sempre di non .., perché credo – e concludo – che quando si violano le leggi, in genere si sta facendo un favore. Qua non c’entra assolutamente niente l’imprenditore che investe, non c’entra assolutamente niente, perché gli imprenditori che investono non possono chiedere di realizzare in maniera illegale e in maniera illegittima. Ecco perché io credo che questa città e questo Consiglio comunale potrebbe avere uno scatto, potrebbe averlo davvero, però mi rendo pure conto che i danni che sarebbero procurati da questo scatto di reni sarebbero così evidenti, così grossi che probabilmente non è cosa di questa classe politica azzerare tutto quello che c’è di illegale e di illegittimo all’interno di questo Comune. Presidente Grazie cons. Vasco. Entriamo nell’argomento, facciamo illustrare l’argomento. Loro avevano chiesto di parlare prima di entrare nell’argomento. Prego. Cons. Eramo Presidente, Sindaco e colleghi Consiglieri, onestamente avrei voluto evitare un intervento di questo genere stasera che si basa tutto su principi politici, perché giustamente diceva il collega Vasco la politica si discute in piazza, però quando poi il riflesso si ha in un’Amministrazione comunale lì dove il partito democratico oggi, a due giorni dalla costituzione, rappresenta a Gioia il partito di maggioranza assoluta in Consiglio comunale, diventa inesorabile fare degli accostamenti, dovuti dico io, fra Amministrazione e politica. Quindi appena alcuni mesi fa, voi ricordate, sarà stato tre, quattro mesi, quando Veltroni a Torino fece quel discorso, onestamente ho confidato a qualche amico – e lo dico qui pubblicamente – che ha suscitato in me delle emozioni tali in termini politici che io non vivevo più da decenni, un messaggio forte, un messaggio di compattezza, un messaggio di unità, un messaggio di partito per la governabilità, come del resto ha detto Prodi appena tre, quattro giorni fa, il partito della governabilità. Perché io sono uno tra quelli che dico che la difficoltà non sta nel fare l’opposizione, è facilissimo fare l’opposizione, la difficoltà sta nel governare le Amministrazioni locali, le provinciali, le regionali, fino ad arrivare al governo. Quindi un partito che si pone come obiettivo la governabilità è già un messaggio fortissimo. Dicevo ha suscitato in me delle emozioni forti, le stesse emozioni che ho potuto cogliere domenica a Gioia del Colle. Domenica mattina io non credevo ci potesse essere una partecipazione così numerosa, 1.700 persone ad aderire alla costituzione del partito nuovo, nessuno gli ha tirati per orecchie, fino alle otto ho visto code, fino all’ultimo minuto per poter esprimere una preferenza, per poter esprimere la loro adesione nel rispetto più assoluto di quelli che sono i principi della democrazia. Dicevo anche in quella circostanza, a parte i dati nazionali, ma a Gioia ho vissuto quella domenica con entusiasmo e con uno spirito veramente costruttivo. Ho voluto sulla base di sentori che mi arrivavano e che avevo colto nella società gioiese all’interno di questo nascente partito democratico, delle contrapposizioni tali per cui ho preferito essere spettatore, pur aderendo a questo grande progetto, anzichè essere protagonista. Signori, noi a distanza di due giorni, con un risultato di questo genere, con una partecipazione popolare che veramente è unica nella storia di Gioia, io mi trovo a dichiarare che con lo stesso entusiasmo con cui mi sono avvicinato a questo nascente partito democratico, stasera con la stessa determinazione ne prendo le distanze, perché se la classe politica gioiese deve essere governata da correnti che fanno impallidire la democrazia cristiana di cui io ero fiero, e lo sono tuttora, ma che comunque erano pochissima cosa di fronte a queste contrapposizioni così forti e così … Io non le condivido, non parteggio per uno o per l’altro, mi interessa poco il fenomeno, però sappiate benissimo, attori e protagonisti di questa cosa, che è una grossa delusione per questo paese. Io per primo comincio a dissociarmi e spero che molti cittadini insieme a me facciano la stessa cosa. Grazie.
  • 13. Presidente Cons. Ventaglini. Cons. Ventaglini Signor Sindaco, colleghi Consiglieri, Assessori, è difficile questa sera, per l’ambiente che si è creato, parlare, ma attendevo di farlo con molta, molta serenità. Preliminarmente voglio chiarire, io ero fuori, sono andato al bar a prendere un espressino, forse ho sbagliato, vista l’ora poi, mi dicono che il collega che mi ha preceduto mi accusava… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Ventaglini Ti chiedo scusa, lo vorrei anche chiarire, perché io proprio ritengo che è stato un voto democratico e che era giusto che i componenti di altri partiti partecipassero. Perché se stiamo parlando di Centrosinistra, e il partito democratico è nel Centrosinistra, quindi domani se continueremo a stare ancora insieme, quindi io preferisco contribuire alla scelta degli uomini che potrebbero eventualmente con me fare un certo tipo di percorso. Mi è stata data questa opportunità, io ero e rimango socialista, ho votato ed ho fatto votare alcuni amici miei per alcuni candidati di quel partito, non me ne vergogno, quindi l’ho detto già pubblicamente, lo ribadisco in quest’aula. Quindi non ho bisogno di essere giustificato da nessuno, ho ironicamente ringraziato. Detto questo, torniamo a questa sera. Non lo so come andrà a finire, potrebbe essere anche questo l’ultimo Consiglio comunale, quindi niente di personale Presidente, io mi rivolgo a lei, ho già avuto occasione di riprenderla altre volte, mi ripeterò questa volta perché io ho aspettato, ho votato favorevolmente all’inversione degli ultimi due punti all'ordine del giorno, li ho anche votati a dimostrazione che non ero contro quei punti nel merito ma nel metodo. Caro Presidente, abbiamo fatto una conferenza dei capigruppo dove lei non ci ha detto che avremmo discusso di altri punti. Non me ne voglia neanche il Sindaco, io non voglio entrare in polemica, perché sono veramente interessato a salvaguardare i rapporti tra le persone, la politica secondo me è importante ma viene molto, molto dopo, e forse è per questi rapporti che negli ultimi tempi sono venuti a mancare che siamo arrivati a questa sera. Dicevo, mi rincresce pure parlare del Sindaco che non più tardi dello stesso giorno che è stata rifatta la convocazione con quei due punti aggiuntivi, sono stato io dal Sindaco come capogruppo, con me c’era il Segretario, il Sindaco ci ha chiesto gentilmente e noi glielo abbiamo concesso, lo avrebbe fatto comunque, di aggiungere un punto all'ordine del giorno, la questione della banca. Mentre ci diceva questo, era partita la convocazione. Va bene lo stesso, io non ce l’ho con lei Presidente, in altre occasioni lei non si è dimostrato essere il Presidente dell’intera assise, di tutti i Consiglieri comunali, lei è sempre stato – la conosco da tanto tempo, non è un attacco personale, è un attacco al suo ruolo – è sempre stato di parte, ha deciso di volta in volta come comportarsi a seconda degli amici che in quel momento le stavano vicino. Comunque lasciamo perdere, ci tenevo a dirlo, ripeto, perché potrebbe essere questa l’ultima occasione che io glielo dico. Come pure non riesco a capire, ripeto non entrerò in polemica con nessuno, le comunicazioni. Abbiamo fatto decine, centinaia di comunicazioni, io mi rendevo conto che non era possibile in quel momento in diretta sapere tutto, perché noi non è che comunicavamo prima dell’inizio del Consiglio comunale, durante il Consiglio comunale, però mi aspettavo che nei Consigli comunali a seguire da parte del Sindaco, se dipendeva dal Sindaco, ritengo che alla maggior parte delle comunicazioni dovevano dare risposta gli Assessori. Quindi alcuni interventi che mi hanno preceduto in alcune parti io non li condivido perché? Cioè non mi sento di dire “la Giunta – tutte brave persone, nessuno lo mette in dubbio – non c’entra niente. Come “non c’entra niente”? Perché non c’entra niente la Giunta? Non voglio offendere nessuno, è impersonale il mio giudizio, è sull’intera Giunta, però se alla comunicazione non vengono date risposte, se alle interrogazioni non vengono date risposte, se non c’è un ponte tra i Consiglieri comunali e gli uffici, i dirigenti, se le strade sono quelle che sono, se il piano traffico è quello che è, se le opere pubbliche ne hanno parlato altri, quindi io non mi voglio dilungare, stiamo a quel punto, se progetti non ce ne sono, se fantasia non ce n’è per inventarsi qualcosa, non vedo nessuno che la mattina si metteva in macchina e andava a Bari. Perché la Regione Puglia, di lì vengono i
  • 14. finanziamenti, cosa stiamo aspettando noi? L’ICI, la TARSU? Ma quella è ordinaria amministrazione, è vivacchiare, non c’è bisogno di una Giunta, a questo punto non c’è bisogno di una Giunta. La Giunta, se siamo qui stasera a discutere di queste cose, vivaddio, è chiaro che il manovratore ha le sue responsabilità. E la Giunta dove sta? Cosa ha fatto per aiutare il Sindaco? Io ritengo che la Giunta nella sua interezza, quindi non offendo nessuno, al limite offendo tutti, non ha fatto niente, ha fatto l’ordinaria Amministrazione e questo andazzo non è da qualche giorno. Io personalmente, prima come capogruppo dei socialisti autonomisti, poi successivamente come capogruppo dei socialisti uniti, sono stato molto vicino al Sindaco, ritengo – può darsi che mi sono illuso – che qualche volta ho dato anche delle indicazioni, forse il Sindaco le ha ascoltate, sono stato attore di certi avvenimenti che ho condiviso nella prima parte. Siccome poi nell’attuazione si è cambiata strada, è chiaro che non ho condiviso più, ritorno ai rapporti tra le persone. Allora la politica è bella perché si dicono tante cose che poi non si mantengono, però noi stiamo a livello locale, siamo a Gioia del Colle, non è che facciamo grande politica, è facile il nostro compito perché dobbiamo soltanto evidenziare i problemi della città, qualunque essi siano, evidenziarli e tentare insieme a tutti, a tutti i Consiglieri comunali, l’ho detto più volte, di maggioranza e di opposizione, lasciamo perdere la campagna elettorale, poi la dobbiamo fare da parte, io ho criticato più volte amici dell’opposizione, Federico mi è testimone, quando folcloristicamente ha detto alcune cose che non ho condiviso, perché i problemi sono di tutti, quindi portarli qua e risolverli al meglio, perché noi ci viviamo in questa città, se ripariamo una strada o facciamo un’opera pubblica, non è che la utilizza una parte della città, la utilizziamo tutti, quindi io, i miei familiari, i familiari di Federico, di Isacco. Questo invece non è avvenuto quasi mai in questo Consiglio comunale, sembrava che ci fossero i buoni e i cattivi. Io mi sono battuto, ho votato nell’Amministrazione Povia la chiusura dei passaggi a livello, non è che mi sono ravveduto perché poi nel frattempo sono andato ad abitare dall’altra parte della città e quindi qualcuno… Non è così Giovanni Vasco, se sei tu che stai parlando, non mi sono ravveduto perché io ho detto, l’ho detto al comitato, l’ho detto a qualche riunione a cui ho partecipato, tra l’altro da solo, quindi come cittadino, avrei voluto che al confronto e alla dialettica fossero venuti gli Assessori, altri Consiglieri comunali. Non è venuto nessuno, ho detto che per me quella fu una decisione, all’epoca, presa, andava difesa, non mi stava bene perché all’epoca prendemmo degli impegni, non mantenuti dal Comune di Gioia del Colle e dalle Ferrovie. Quindi io parlavo di viabilità, di aggiustamento della viabilità. Fino a quel momento, dicevo, non si possono chiudere i passaggi a livello e questa è la mia posizione, siccome non vedo in tempi brevi, cioè nei prossimi quattro, cinque, sei anni, la realizzazione di quelle opere, perché non sono neanche partite, quindi ritengo, ho ritenuto quando ho votato in Consiglio comunale, che quei passaggi a livello, quel passaggio a livello perché l’altro si è chiuso, deve rimanere aperto, non perché ho cambiato opinione, la mia opinione è sempre la stessa, facciamo le opere poi chiudiamo. Mi dispiace che questo forse non potrà avvenire perché altri potrebbero decidere sulla nostra testa. Le motivazioni politiche, perché stasera stiamo discutendo di avanzi, di disavanzi, di equilibrio di Bilancio, quindi dovrebbe essere una questione tecnica, però non è che ci possiamo nascondere dietro il dito quando diciamo che da tre, quattro mesi, io dico da più di un anno, c’è qualcosa che non va nei rapporti tra il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri comunali, i partiti, è chiaro che tutti quanti in percentuale, e non andiamo a vedere in questo momento qual è la percentuale, non è importante, siamo tutti responsabili, tutti quanti dobbiamo fare il mea culpa, però è pur vero che chi doveva almeno tentare, “tentare”, di risolvere la questione non ha fatto niente. Dicevo prima da quella parte: secondo me non è stata questione che non c’erano le condizioni, perché quando si vuole discutere si trova un punto di incontro, si vedono le questioni che si possono affrontare insieme, non c’è stata mai la volontà. Le condizioni ci sono state sempre, è mancata la volontà. E allora se in tutti questi mesi è mancata la volontà di trovare una soluzione, non vedo come da domani potrebbe essere ritrovata questa volontà. Quindi non c’era, per quanto mi riguarda e ci riguarda, come partito dei socialisti uniti ritengo che questa volontà non ci sarà neanche per il futuro, perché qualcuno potrebbe dire che il processo alle intenzioni non si fa, qualcuno potrebbe dire che non abbiamo la sfera di cristallo, ed è vero, però il passato ci deve essere da insegnamento per il futuro. Quindi guardando a ciò che è successo fino ad oggi pomeriggio significa che non c’è futuro per il domani. Io personalmente sono molto, molto dispiaciuto perché credo che comunque vada questa sera l'Amministrazione potrà continuare ad avere vita propria, potremmo andare a casa tutti quanti, comunque qualcosa si romperà, perché i colleghi che legittimamente, giustamente, secondo il loro punto di vista ognuno voterà per come riterrà opportuno, uno strappo, una lacerazione comunque ci sarà, perché non potremmo domani, ripeto per quanto ci riguarda, far finta di niente. I percorsi
  • 15. secondo noi si costruiscono, non si inventano dalla sera alla mattina, io non dirò niente su ciò che è avvenuto in questi giorni, tutti sappiamo cosa è avvenuto, ripeto… (cambio cassetta) .. si lavano la bocca di dire la politica con la “P” maiuscola, la politica cristallina, trasparente. Noi avremmo voluto questa sera votare gli equilibri di Bilancio e poi magari decidere tutti insieme di fare un’altra cosa, non ci è stata data questa possibilità per le cose che ho detto finora, perché abbiamo e siamo convinti che non c’è volontà di fare questo. Quindi per quando ci riguarda nostro malgrado noi non voteremo gli equilibri di Bilancio. Ritengo questa è la posizione del partito, è una posizione ferma, è una posizione importante e proprio perché è importante se qualche collega Consigliere ritiene di fare diversamente è libero di farlo, di votare secondo coscienza. La linea del partito è questa. Io personalmente come capogruppo seguo questa linea, quindi non voterò gli equilibri di Bilancio, nessun punto all'ordine del giorno, perché è una protesta politica, ripeto eravamo disposti, ci sono stati venti giorni, eravamo convinti che nel frattempo qualcosa sarebbe successa, non è successo niente e quindi questa è la nostra posizione. Grazie. Cons. Isdraele Signor Presidente, signor Sindaco, non so come iniziare questo mio intervento, posso dire che ho ammirato il cons. Povia e il cons. Vasco per la loro schiettezza, e quando un Consigliere di maggioranza ed in più Consigliere regionale, ed in più la maggior rappresentanza del partito dei DS e oggi oserei dire del partito democratico a Gioia, lancia delle accuse così grosse nei confronti dell'Amministrazione, nei confronti del Sindaco anzi, era proprio ad personam… INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Isdraele Devo finire il discorso. Quando si fanno queste accuse, è chiaro che ci aspettiamo la replica del Sindaco o giustamente chi ha le prove deve tirarle fuori. Però una cosa che mi ha colpito è l’intervento del cons. Vasco Giovanni quando parla di illegalità, illegittimità, denunzie alla Procura della Repubblica. Signor Sindaco sono cose grosse e se domani usciranno sui giornali allora bisogna dare veramente ai cittadini delle valide motivazioni. Abbiamo rinviato un Consiglio comunale di quindici giorni fa dove si doveva discutere di equilibrio di Bilancio, un punto molto importante perché? Perché si doveva votare per il partito democratico, le primarie, perché si dovevano unire due partiti storici, Margherita e i DS, quindi mi sarei aspettato stasera un’unione forte a difesa dell'Amministrazione. Mentre sto assistendo all’opposto, sentiremo i Consiglieri della Margherita, Consiglieri dei DS che hanno sparato a zero contro di voi. Sentivo parlare Donato Vasco di comporre e scomporre, è giusto, la politica è questa, ma è la politica giusta per una buona Amministrazione, ma comporre e scomporre e poi ridursi dopo tre anni con degli attacchi così aperti, è chiaro Povia parlava di programma, di piani, del piano triennale delle opere pubbliche, di dare dei tempi, delle scadenze, è giusto perché c’è un programma, il programma bisogna rispettarlo. Se questo programma non viene rispettato è giusto che si vada a casa, perché diamo false aspettative alla cittadinanza che aspetta da tutti noi, dalla maggioranza in particolar modo ma da noi dell’opposizione che forse non facciamo realmente un’opposizione forte per scoprire quegli atti illegittimi o quelle illegalità a cui si riferiva il cons. Vasco, è una cosa deludente, cioè mi sento offeso anche io qui, anzi come opposizione dovrei essere soddisfatto però mi sento offeso, perché è sempre un Consiglio comunale, siamo i rappresentanti dei cittadini e siamo arrivati in questi termini, questi attacchi. Io signor Sindaco al posto suo non aspetterei due volte a dimettermi, cioè non si può continuare ad amministrare, ma anche gli Assessori, amministrare dopo accuse così profonde, non lo so come andremo in giro per la città, ma anche noi dell’opposizione, perché ci attaccheranno “ma voi che cosa avete fatto?”, è giusto, però arrivare a denunciare in modo così aperto questi atti illegali, caro Vasco noi siamo usciti non perché .., noi dovevamo votare contro, infatti stavamo decidendo di votare contro fuori, però nel giro di pochi minuti avete approvato questo provvedimento, un provvedimento che il cons. Vasco ha continuato a dire che era illegittimo, lui si è astenuto. Però lo avete approvato quasi all'unanimità e rapidamente, come tanti altri provvedimenti approvati nel recente passato. Quindi realmente è una città grigia Donato, ti do ragione, è una città grigia, Gioia del Colle ha avuto dei momenti di splendore, devo dare atto ci invidiavano Santeramo, Noci, eravamo capofila non lo so in quante cose, oggi c’è una brusca discesa di questa città, brusca discesa dovuta sicuramente ad una cattiva politica, politica del Centrosinistra. E quando il cons. Eramo mi parla di affluenza di gente, 1.600 persone che sono andate a votare, le file si sono formate perché l’ambiente era piccolo, era
  • 16. un’unica sede quindi si doveva formare la fila, però è meno del 10% di quelli che potevano andare a votare, quindi non è una grande affluenza, un’affluenza di parenti, amici, degli addetti ai lavori, sappiamo come vanno queste cose, quindi non pensiamo, anche se – ripeto – partito democratico nasce finalmente dall’unione di partiti, quindi stiamo semplificando la politica nazionale, ma spero anche la politica locale. Quindi dai banchi dell’opposizione è chiaro, signor Sindaco, se la sfiduciano i suoi Consiglieri noi siamo vicini, siamo all’opposizione e quindi io te l’ho già dato, ti do del tu perché a parte la politica siamo anche amici, di fronte a questi attacchi la cosa migliore è salvare la faccia, dimettersi. Grazie. Cons. Martinelli Penso che ormai il quadro sia chiaro, la questione dalle opere pubbliche si è spostata ad una questione puramente politica e qui si sta parlando del futuro di Gioia. Sindaco lei ricorda nel Consiglio nel quale ci insediammo io le dissi “da me non avrà dei no, avrà tanti sì nel momento in cui ci saranno proposte che faranno crescere Gioia del Colle”. Come opposizione siamo stati comunque sempre snobbati, questo è chiaro, non si è tenuto conto di nulla, si è solamente badato a tenere le poltrone e le poltrone si scendeva a compromessi per rimanerci seduti. Più di una volta ha avuto momenti in cui ha vacillato e l’opposizione bene o male ha dato credibilità ancora alla sua persona, questo lo deve ammettere, o no? Mi sbaglio? Non penso. Condivido in pieno gli interventi che mi hanno preceduta, ma per un semplice motivo: perché Sindaco io la stimo come persona, però si dovrebbe rendere conto che ormai non ci rappresenta più, lei non rappresenta più né l’opposizione, va bè è normale, è scontato, ma tanto meno la maggioranza, o perlomeno una parte di maggioranza, quella che è intervenuta. Ostinarsi a voler amministrare a tutti i costi non giova a Gioia del Colle, dovrebbe prendere atto che è stato un fallimento, abbiamo fallito tutti, non sto colpevolizzando nessuno, ha fallito l’opposizione, ha fallito la maggioranza. Ma un rigurgito di dignità ci dovrebbe portare tutti ad ammetterlo e a dire basta, perché non si può più andare avanti con gli aggiornamenti, spostiamo il Consiglio, facciamo l’ottavo punto, facciamo il primo, il secondo, il terzo. Prendiamo atto e andiamo via, ma non per noi, per Gioia, noi facciamo danni, e dico “noi” plurale majestatis, diciamo che tutti facciamo dei danni ma prendiamo atto per favore di ciò che sta accadendo. Grazie. Cons. Montuori Signor Presidente, Sindaco, colleghi Consiglieri, mi rivedo appieno nelle parole del Consigliere mio collega Pinuccio Eramo e avevo deciso di non intervenire, ma prometto che sarò sintetico, anche perché vista l’ora tarda e visti i tanti interventi che si sono già sin qui avuti e che si susseguiranno, ritengo, visto che faremo tardi, ecco appunto per questo sarò brevissimo. Guardate, è emblematico, io mi aspettavo questa sera che dopo il grande exploit del partito democratico, della nascita del partito democratico, Sergio c’entra, c’entra e non c’entrano neanche molti discorsi che voi avete fatto, che sembrava andare a regolare conti in famiglia ma che qui forse non interessava a nessuno, forse interessava tutti, quindi c’entra tutto e c’entra nulla. Però io questa sera volevo che… No, nessuno cerca la foglia di fico. È emblematico, dovevamo parlare questa sera, questa sera era un Consiglio comunale puramente tecnico, dovevamo parlare della variazione di Bilancio, non abbiamo neanche permesso alla dott.sa Liguigli di entrare e di illustrare il punto all'ordine del giorno. Dopo la sospensione abbiamo deciso di fare una disamina politica di questi tre anni, di fare un Bilancio, e io avevo detto in camera caritatis e lo ripeto qui in pubblica assise, mi sarebbe piaciuto fare questa disamina in un Consiglio comunale monotematico a brevissimo e quindi risolvere tutte le questioni tecniche, dopo di che fare un Consiglio comunale ad hoc, già convocato, autoconvocato, con le undici firme, con le cinque firme, con le otto firme, quelle che servono, e chiudere i conti in quella sede oppure riaprirli definitivamente, insomma per dirla in gergo politichese andarci a contare in quella sede e non questa sera. Ecco mi sarebbe piaciuto approvare per il bene della città, pur sapendo che la mancata approvazione dell’equilibrio di Bilancio, pur comportando lo scioglimento del Consiglio comunale, oddio gli equilibri di Bilancio poi verranno approvati eventualmente, verrebbero approvati eventualmente dal commissario e nulla questio, la città di Gioia del Colle, perché questo è un Comune che ha i conti a posto, non avrebbe nessun risvolto negativo. Però ecco, e questo è anche il pensiero del collega Pinuccio Eramo, ci sarebbe piaciuto che questa discussione fosse stata una discussione monotematica in un Consiglio comunale ad hoc. Molti dei colleghi Consiglieri che mi hanno preceduto hanno già fatto delle dichiarazioni di voto senza che si sia poi entrati nel merito della discussione e questo la dice lunga su quello che è il clima che si respira. Io
  • 17. chiudo il mio intervento con una dichiarazione di voto su quelli che possono essere, su un’intenzione di voto ecco, io e il collega Eramo siamo disposti a votare gli equilibri di Bilancio e chiediamo e al Sindaco, e a questa maggioranza in cui noi crediamo come ultimo scatto, ecco chiediamo uno scatto d’orgoglio, l’ultimo scatto di reni a questa maggioranza e quindi io credo che il tempo per poter rivedere qualcosa, quando dico qualcosa dico tutto, ci possa ancora essere e chiedo al Sindaco un atto di coraggio, un’apertura e contestualmente a tutti quelli che mi hanno.., tutti i colleghi Consiglieri che mi hanno preceduto chiedo un ulteriore atto di apertura facendo un passo indietro ed eliminando se possibile le punte di orgoglio che inevitabilmente, allorquando si vanno a toccare temi strettamente personali – e non mi voglio dilungare, non voglio entrare nelle diatribe, nelle discussioni che abbiamo ascoltato – inevitabilmente vengono toccati. Quindi noi siamo pronti ad entrare nel vivo nella discussione dei punti all'ordine del giorno, a votare l’equilibrio di Bilancio e siamo pronti a voler dare un’ultima chance, un’ultimissima chance a questa Amministrazione. Grazie. Presidente C’è qualche altro intervento? Prego cons. Antonicelli. Cons. Antonicelli Presidente, colleghi Consiglieri, sembra che stiamo facendo un tiro al bersaglio, sembra che sia iniziato il tiro al bersaglio al Sindaco, dove è stato subito accusato di immobilismo, di incapacità di gestire, dove noi siamo d’accordo, non lo sto difendendo, non sto dicendo che non è vero perché l’immobilismo lo soffre la città, però voglio ricordare che questa Amministrazione sin dall’inizio non ha parlato di Amministrazione per la città ma ha parlato di maggioranza, ha parlato, si è espressa in termini “noi siamo la maggioranza, noi siamo stati votati, noi possiamo fare quello che vogliamo”. Io dico questo perché ha lasciato in me un ricordo indelebile quando si è parlato della SPES, quando per circa un’ora, un’ora e mezzo lì di fronte a me c’era all’epoca l’ing. Milano, quello dei socialisti, che era il Presidente della SPES, e poi c’era Tortora, al quale gli feci dire che non avevano i requisiti per gestire la pubblica illuminazione, avevo tirato fuori il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio e non avevano ancora fatto l’inizio attività, avevano una S.p.A., la maggioranza aveva deliberato in questo Consiglio che non c’era spazio per la minoranza e quindi non ci hanno dato visibilità nella SPES. E in quella occasione la maggioranza disse: cons. Antonicelli, è tardi, noi della maggioranza abbiamo deciso, chiudi, inutile che andiamo avanti. Adesso io rido, sorrido quando dall’altra parte non c’è l’opposizione, e dove sta? Come facciamo a parlare? Che cosa dobbiamo fare? Non ci date spazio, le nostre voci sono inascoltate, che dobbiamo fare? Venire con dei manganelli? Dobbiamo fare come voi, che siete bravi a fare l’opposizione, quella di piazza, rumorosa, chiassosa. Non siamo in grado, siamo civili, cerchiamo di fare l’opposizione se ci danno ascolto, forse pecchiamo di non mettere tanti manifesti, cercheremo di farlo, però ve lo avevamo detto che la SPES non poteva fare l’affidamento in house della pubblica illuminazione, non ultima la sentenza di una settimana fa che molto probabilmente quell’affidamento è illecito, bisogna andare in gara. …È illegittimo, chiedo scusa, lei è il difensore di tutto e di tutti, però poi mi deve spiegare la sua illegalità dove sta? Perché lei è qui da vent’anni, se qui è tutto illegale mandiamoci tutti in galera, questo va bene, però sono dei fatti concreti. Perché oggi sento da tutti, da quando è iniziata l'Amministrazione il Sindaco, il partito degli affaristi, dall’altra parte c’è legalità, ma perché non mettete sul tavolo tutti i fatti, fattacci, fatterelli, che io non conosco, perché noi dell’opposizione per carpire un documento, per andare a capire che cosa succede in quell’ufficio, abbiamo quasi le porte sbarrate, non ultima è la mia richiesta – perché poi si parla di soldi – la mia richiesta per iscritto dove io chiedo di sapere gli oneri di urbanizzazione che questo Comune avanza. Io so per sentito dire, so per sentito fare, sto aspettando che scadano i tempi, ma forse questi tempi andranno a sine die perché non avrete più nemmeno il tempo di mandarmi la risposta. Però so anche, così, per sentito dire, che il complesso Coop, dove c’è la Coop, ci deve 750 mila euro, per sentito dire, non lo so, perché DS non abbiamo fatto gli atti per recuperare questo danaro, perché non sono stati recuperati i denari. Perché nel momento in cui il denaro viene preso, chiedo scusa, quando ci sono dei tempi in cui bisogna riscuotere, ci sono delle fideiussioni, perché d’ufficio non si muove e non va a chiedere soldi, e non esercita il suo diritto? Pantalone? Poi non abbiamo i soldi per riparare la strada, non abbiamo i soldi per prendere la vecchia cooperativa di quelle persone diversamente abili che facciamo la pulizia e pagargli lo stipendio per un altro mese, e lasciamo stare il cimitero a se stesso in balia dei piccioni - non solo di quelli -?
  • 18. Quello che voglio dire è che questa Amministrazione sin dall’inizio ha viaggiato secondo i suoi umori, sì il capo dell'Amministrazione è il Sindaco, che molto probabilmente avrebbe dovuto salire su una nave e dirigerla nella direzione giusta, se sapesse quale fosse la direzione giusta. Dall’inizio ci avete completamente snobbati, questo è poco ma sicuro, ma di certo è vero che noi a Gioia del Colle sono anni che vediamo dei lavori perennemente sulle nostre strade, non solo lavori sempre aperti, fatti male, sono anni che diciamo bisogna forse mettere un controllo a questi lavori, bisogna coordinarli, l’Assessore di turno, sì però sai uno è l’elettricista, l’altro è la fogna, l’altro è l’Acquedotto, non riusciamo a coordinarli. Il paese non è il nostro, scusate, sarà di quelli di Bari che vengono qua e dispongono che ti devono tagliare la strada, che appena dopo abbiamo fatto l’asfalto dobbiamo andare a rompere perché bisogna passare il tubetto dell’acqua. La strada non è la nostra, è di quelli di Bari, tanto mica ci abitiamo noi qui. Via Cairoli, vi sfido ad andare a portare un ragazzino a scuola, o andarlo a prendere, quanti mesi è che quella zona è così in dissesto? Senza parlare di quel vicolo a ridosso della Banca Intesa, tutta quella zona dove è stato fatto un magnifico lavoro che sta venendo pronto, ma le proteste di quei cittadini che hanno visto la strada aperta e lasciata aperta così per mesi, e si sono beccati l’umidità, le infiltrazioni, benché le proteste, vivaci proteste. E i capitolati dei lavori pubblici, chi è preposto a leggerli? Quale Assessore dei 18, 27, 31, il capo degli Assessori, il Consigliere di maggioranza preposto. Perché poi tra l’altro ogni Consigliere di maggioranza ha il suo ufficio, il suo incarico, perché deve pensare a qualche altra cosa, quasi tutti. Il capitolato recita in questa maniera: bisogna andare nel centro storico, tirare fuori le pietre, le chianche che sono qui secolari, col leverino di legno, fare cura che non si rompano, escavatori che non solo rompono le chianche che stanno per terra ma rompono anche gli edifici che stanno attigui, e ci sono le denunce di risarcimento danni. Bisogna mettere da parte tutte le chianche in un posto, prenderle e riporle dentro, solo quelle che già dall’inizio erano scheggiate bisogna sostituirle con quelle nuove. Bellissimo, non c’è una chianca vecchia, forse qualcuno in periferia avrà provveduto a fare qualcosa, chissà che fine hanno fatto queste chianche. Senza contare l’ultimo episodio inerente la sistemazione della strada Arco Petrera, chiamai il Sindaco, “Sindaco venga a vedere che cosa hanno fatto”, se l’avesse fatto.., cioè non posso dire, non sono dei muratori, non conosco il criterio, sarà stato il criterio della media ponderata, del ribasso, quello che è, ma di fatto quelle persone che stanno ponendo quel marciapiede, quel lastricato per terra non meritano di fare quel lavoro: dislivelli, pendenze che portano l’acqua dentro le abitazioni, mattoni posti sopra le canali, praticamente la canale porta direttamente l’acqua sotto il mattone, cioè la strada è fatta di buche, quando piove si riempie d’acqua, quello dovrebbe essere il nostro bigliettino da visita. Quello è il bigliettino da visita dell'Amministrazione, identico e preciso, perché si cerca di fare scoop, di dare nell’occhio, invece di arriva un pugno nell’occhio, perché nell’occhio ci arriva ma ci arriva nella pessima maniera. Questa è l'Amministrazione di Gioia del Colle. È vero ci sono le Commissioni, si danno anche tanto da fare, però come diceva Vasco in IV Commissione abbiamo prodotto tanto lavoro e soprattutto ci siamo veramente dati tanto da fare per individuare le aree a parcheggio pubblico, propedeutico al piano traffico. Assolutamente no, perché “quell’area non si tocca, quella mancano i soldi”. INTERVENTO FUORI MICROFONO NON UDIBILE Cons. Antonicelli Perché non vengono toccate le aree? Perché magari non si possono toccare, questo è il senso. Allora è inutile che c’è gente che sta qui da vent’anni, che predica bene e poi non razzola mani. L’opposizione non ha votato prima, però qualcuno si è astenuto, non ha votato contro. Si è cercato ora di polarizzare l’attenzione sull’inefficienza del Sindaco, ora di dare la colpa al partito democratico nascente, contenitore, bel contenitore, ma il contenuto, la sostanza, gli uomini dove stanno? Perché mi sembra che siano belligeranti, anziché unirsi in un gruppo fraterno, in un abbraccio dove proiettare come dicono i socialisti il socialismo verso il prossimo, qui c’è solamente una diatriba l’uno verso l’altro, “tu hai fatto votare quello, io ho fatto votare l’altro”. Mah, io avrei detto “Grazie per aver portato qualcuno a votare, ha espresso la sua preferenza”, invece tiro la coppa “tu hai portato quello, io ho portato l’altro”. E l’anima della maggioranza è così, voi, noi, la città non va avanti perché siamo amministrati da queste persone, e non è solamente oggi, non c’è stato un Consiglio, diciamo che non c’è stato due Consigli dove su uno non sia stata chiesta la pausa, cinque minuti di pausa, perché? Perché una maggioranza belligerante non è capace di arrivare in aula coesa, non sa cosa significa essere coesa, significa alzare il prezzo, “Sindaco, mi determinerò di volta in volta” ho sentito
  • 19. più volte in questi banchi. Cosa significava? Che poi la veniva a trovare all’ufficio? Cioè cosa significa “Mi determinerò di volta in volta”? Questo è quello che noi dell’opposizione, i cittadini, hanno sentito in maniera periodica. Allora io non solo dico a lei, caro Sindaco, dia le dimissioni perché Gioia del Colle non merita questo, ma diamo le dimissioni unitamente, appoggiati da noi dell’opposizione perché questa città non merita un’Amministrazione del genere. Grazie. Cons. De Leonardis Signor Presidente, non è un intervento facile per tanti motivi, compreso la tarda ora per cui mi scuso se sarò ancor meno lucido del solito, però dopo una giornata di lavoro e tante ore che stiamo qui parlare su delle questioni che stanno accadendo, estremamente importanti, non è molto facile. Non è molto facile per tanti motivi, primo fra tutti probabilmente il ruolo della politica che è venuto costantemente meno e che probabilmente sta determinando tutto quello che sta accadendo questa sera. Io voglio sgombrare subito il campo da alcune considerazioni che ho sentito come se tutto quello che sta accadendo questa sera sia dipeso dalle elezioni di domenica per il partito democratico, chi lo dice lo dice strumentalmente, chi lo dice probabilmente non ha analizzato bene le motivazioni per cui nasce il partito democratico, per cui è opportuno che, essendoci fatti promotori io e il cons. Stasi non molto tempo fa della costituzione del gruppo vero e proprio dopo la fase della federazione in Consiglio comunale del gruppo del partito democratico, non ha nessun nesso fra quello che sta accadendo questa sera credo nel senso di maturità, se poi qualcuno è stupido politicamente a pensare all’interno del partito democratico che questo è subordinato ad alcune scelte di campo credo che i fatti e le azioni che il partito democratico andrà a fare nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, saranno poi la riprova dello spirito con cui nasce il partito democratico. E’ quindi a mio avviso sgombrato il campo da questa considerazione, per cui chi ha avuto l’entusiasmo lo mantenga perché credo che il partito democratico non si prende e si lascia l’entusiasmo per alcune realtà che possono accadere in un piccolo Comune qual è il nostro rispetto ad una grande manifestazione nazionale che ha portato liberamente, mai nella storia, all’elezione diretta di un Segretario di un grande partito con una maggioranza del 76% , e sta lì l’entusiasmo. E qui si va ad inserire perché la scelta di Veltroni, perché nasce da parte del partito l’individuazione di Veltroni come quel segno di novità e di cambiamento che è lo spirito del partito democratico. Qui stiamo discutendo di altre cose che non sono nate oggi ma che vengono da lontano, più volte discusse, più volte accantonate, più volte riprese, più volte date assicurazioni prontamente smentite dai fatti. Quando i fatti poi non arrivano rispetto alle parole, se le cose non accadono la prima volta e se non accadono la seconda volta, e se non accadono neppure la terza volta, alla quarta volta poi accadono. Ed è qui forse l’errore vero, dove un malessere che esisteva da molto tempo non si è mai riusciti a trovare la medicina giusta e la cura appropriata. Sarebbe facile per me dire “lo avevamo detto due anni fa”, non fummo capiti e questi episodi poi continuamente sono accaduti e si sperava sempre in un atteggiamento diverso. È vero, tre Giunte sono tante in tre anni e solo una fantasia politica può dire una quarta Giunta, se qualcuno vuole entrare nel Guinness dei primati può dire andiamo a fare la quarta Giunta, se qualcuno vuole entrare nel guinness dei primati per quanti Assessori sono cambiati. Se ha voglia di questo primato, ma non credo che la politica possa aver voglia di raggiungere questi primati, la politica è un’altra cosa e io l’ho detto in quel Consiglio comunale dove davo molta responsabilità alla mancanza del ruolo dei partiti. Così come dicevo che la responsabilità non è solo dei partiti ma è anche di altri, allora l’invito pressante, continuo in queste settimane, questi mesi, di dimostrare che alle parole avvenivano poi i fatti, tutti abbiamo detto può darsi che ci siamo sbagliati, può darsi che abbiamo sbagliato, lo abbiamo detto tutti, ma poi probabilmente nei fatti non ci sono state le trasformazioni, le modifiche, i miglioramenti. La politica è collegialità, se no non si va a nessuna parte, possiamo discutere di queste cose, Giovanni non mi tiro indietro, la collegialità è l’elemento forte della politica, la non ricerca della collegialità è un elemento di instabilità continua che si inserisce all’interno dei partiti, all’interno del Consiglio comunale, all’interno delle maggioranze. Io ho sempre detto prima di tutto viene la collegialità, l’ho ribadito in quell’ultimo intervento, avrei voluto rileggerlo, l’ho lasciato sulla mia scrivania, in cui tutti noi dovevamo dare un segno diverso. Abbiamo probabilmente commesso anche degli errori ma non c’è stato un elemento che in questo periodo, in quest’ultimo periodo potesse confortarci che si andava verso una direzione ed un atteggiamento diverso. La politica, diceva Gianni Vasco, è discussione, parlare, ma è questo che ho cercato da tempo, di parlare, di far capire che probabilmente non si può avere contrapposizioni continui adesso con questo,